Buongiorno a tutti, È dai primi di giugno, dopo un trasloco e un cambiamento di abitudini che ho co

20 risposte
Buongiorno a tutti,
È dai primi di giugno, dopo un trasloco e un cambiamento di abitudini che ho cominciato a soffrire d’ansia. Un’ansia principalmente relativa al fatto che tutte le abitudini che prima mi facevano stare bene e mi davano voglia di vivere ed entusiasmo ad un certo punto sono state messe in discussione. Quindi ad esempio: se prima mi piaceva andare a correre la sera, un giorno sul più bello un pensiero quale: ma sei sicura che ti piace andare a correre? Ha cominciato a far insorgere stati d’ansia e così tutto il resto a tappeto. Tutto ciò mi ha portato ad una forte messa in discussione e una grande paura di star diventando pazza. Ho contattato una psicologa, mi ha detto che soffro di DOC e mi sta seguendo da luglio ad ora. Mi sento decisamente meglio… gli stati d’ansia però da qualche settimana sembrano essersi amplificati ( complice di nuovo un cambio di abitudini e di casa momentaneo). Questi stati d’ansia vengono generati da pensieri ‘ vuoi vedere che ora mi sale l’ansia? Vuoi vedere che ora torno a stare male? Vuoi vedere che ormai l’ansia mi viene per tutto anche se sto meglio? Vuoi vedere che tutto quello che ho appreso nel percorso in realtà non serve?’ Facendomi chiaramente salire molta ansia. Provare quest’ansia mi riporta alla mente giugno e luglio e mi porta a rimuginarci tutto il giorno. Cosa posso dire alla mia testa quando prova a mettermi in discussione così? Vi è mai capitato di sentire problematiche simili alle mie?
Dott.ssa Lucia Marzano
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Lecce
Gentile utente, mi dispiace molto della condizione psicologica che il cambiamento le provoca. Sicuramente il percorso che ha fatto non è stato inutile se l'ha alleggerita almeno per un periodo. Mi sembra chiaro però, che il suo problema non si è estinto, ma che insiste dentro di lei. Quello che le posso consigliare è di approfondire i suoi stati di ansia, in modo da capire meglio cosa la porta a provarli, ricollegandoli alla sua storia personale e al suo Io più profondo. Andando ad analizzare il suo passato potrebbe trovare giovamento per il suo futuro, andando a indagare cosa significhino per lei i cambiamenti, per arrivare a mettere in discussione sé stessa e le sue passioni.
Quello che le consiglio è una psicoterapia psicodinamica o psicoanalitica per entrare in contatto con le parti più profonde di sé stessa e per arrivare a capire cosa c'è a monte di questa sua sofferenza psicologica, importante quanto quella fisica e organica.
Resto a disposizione.
Un caro saluto,
Dr.ssa Lucia Marzano

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Dott. Simone Marenco
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Torino
Gentile Utente, ritengo importante che prosegua il percorso che ha iniziato con la collega, considerando anche i benefici che sta traendo dalla terapia. Le consiglio di rivolgere queste sue domande alla terapeuta con la quale sta lavorando, sicuramente conoscendola, potrà aiutarla nel migliore dei modi. Non è semplice riuscire ad eliminare o quantomeno gestire pensieri così intrusivi, c'è bisogno di tempo e costanza. Continui il suo percorso e non perda la motivazione.
Dott.ssa Maura Rossi Parroni
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Roma
Buon giorno, diciamo che l' ansia fa parte della vita che è fatta a sua volta di situazioni che possono generarla.Certo lei adesso ha anche una diagnosi, che però non mi sembra che l' abbia aiutata, ovviamente non serve dirle cosa sarebbe meglio per Lei, ma se ha scritto vuol dire che una parte di Lei è molto più consapevole di quello che pensa. Buon tutto Dr.Maura Rossi Parroni
Dott.ssa Alessia D'Angelo
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Milano
Cara utente, ritengo che quanto racconta a noi qui oggi è importante che lo condivida con il suo terapeuta attuale. Dato anche il fatto che lei stessa dice di aver fatto dei progressi. Mi sembra inoltre molto consapevole dei pensieri di dubbio che la assalgono ogni tanto. Provi a ricordarsi che i pensieri sono solo pensieri. Se lei ci presta attenzione loro resteranno. Provare a lasciarli andare, lasciarli scorrere nella sua mente come se fossero treni che passano dalla stazione. Ogni treno ed un pensiero. Inoltre aggiungerei che elaborare pensieri alternativi sarà sicuramente utile, ma sarebbe importante che li elaborasse nella sua terapia personale insieme al suo terapeuta. Cordiali saluti Dott.ssa Alessia D'Angelo
Dott.ssa Arianna Corotti
Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Firenze
Probabilmente lei è una persona che tollera male i cambiamenti anche quando in se stessi sono positivi. Ricerchi un supporto psicologico che la aiuti ad affrontare con più entusiasmo la vita. Non è detto infatti che tutti i cambiamenti siano neri e portatori di sofferenza. A sua disposizione
Dott.ssa Sara Pascoli
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Trieste
Buona sera , grazie per aver condiviso qui la sua problematica. Immagino la frustrazione di vedere che certi meccanismi ci sono ancora, ma anche se le provocano sofferenza questi sono il miglior modo che la sua mente ha trovato per gestire le situazioni in cui si è trovato probabilmente nell'infanzia o in un momento passato difficile della sua vita, oppure può aver imparato queste modalità da un suo familiare. Ecco perché sarebbe importante ( se non lo ha già fatto col suo terapeuta ) costruire un pò la storia della sua vita e di questo sintomo e trattare gli eventi significativi con uno strumento di rielaborazione come per esempio l'EMDR, che le permetterebbe un pò alla volta di abbandonare i vecchi sistemi di funzionamento per assumerne di nuovi e più adattivi. Non si abbatta, migliorare la sua condizione esistenziale è possibile. Le faccio i miei più sinceri auguri per questo e resto a disposizione anche on line per qualsiasi chiarimento. Un caro saluto.
Dott.ssa Catia Conti
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Buongiorno, certamente cambiare casa e abitudini sconquassa tutti, psicologi compresi. C'è una fatica fisica legata al traslocare, una fatica mentale legata al non trovare le proprie cose al loro posto e una fatica psicologica legata al perdere i riferimenti del consueto e prevedibile.
E' altresì solo affrontando queste sensazioni di incertezza, che può generare paura, che costruiamo delle "risorse di coping" cioè delle capacità di stare nel cambiamento, che è parte della vita. Abbia fiducia nel percorso che sta facendo con la sua psicologa, sapendo che questa fatica che lei riscontra non sarà inutile ma le sta già costruendo risorse importanti, quali la consapevolezza, che le rimarranno per i futuri cambiamenti, rendendoli meno ansiogeni e più naturali. Cerchi altresì di mantenere come può alcune sue abitudini, quali correre, da lei nominata, perché il suo corpo è abituato all'attività fisica e può costituire un fattore di benessere, così come tutti gli altri hobby e interessi che aggiungono piacere alla vita.
Dott.ssa Rosalba Aiazzi
Psicologo clinico, Psicoterapeuta, Psicologo
Cesena
Carissima mi dispiace molto per la sua sofferenza. Non sono una terapeuta che ama le diagnosi perchè ritengo che siano delle brutte etichette da scrollarsi di dosso, per cui la invito a leggere i suoi "pensieri intrusivi" come il segno di un disagio più profondo. Questa sofferenza più profonda ha bisogno di tempo per sciogliersi, per cui la invito a non demordere rispetto al suo lavoro terapeutico, che con il tempo le darà sicuramente dei buoni frutti! Detto ciò per i pensieri intrusivi che la disturbano può fare degli esercizi di visualizzazione. Ad esempio immaginare di mettere il pensiero intrusivo dentro un palloncino colorato e piano piano osservare questo palloncino colorato che si allontana da lei fino a scomparire all'orizzonte. Un palloncino di colore diverso per ogni pensiero che vuole allontanare ed eliminare. Quando la psiche va in tilt con i pensieri intrusivi agire con il corpo è importante, quindi fare un'attività fisica che la impegni a contare il tempo o gli esercizi può far disperdere i pensieri intrusivi. Mi auguro di averle dato un pò di sollievo e qualche spunto per stare meglio. Le faccio un grande in bocca al lupo e le invio un caro saluto! Rosalba
Dott.ssa Rita Gatto
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve,

Comprendo il suo vissuto nell'affrontare un periodo così difficile e capisco quanto possa essere frustrante convivere con l'ansia. È positivo che abbia già intrapreso un percorso di sostegno con una collega psicologa, così come il leggere che si sente meglio rispetto all'inizio.

È abbastanza comune sperimentare una maggiore intensità di ansia in periodi di cambiamenti significativi nella Vita, come traslochi e modifiche delle abitudini. Sono solita tuttavia interpretare l'ansia come una messaggera, di cui ancora non comprendiamo bene il linguaggio.

Quando la sua mente inizia a mettere in discussione le abitudini e a generare pensieri ansiosi, potrebbe essere utile rispondere a tali pensieri con affermazioni positive e realistiche, magari proprio richiamando le sue risorse ed i progressi che lei stessa ha fatto finora, ricordandosi che il processo di cambiamento può comportare inevitabilmente alti e bassi.

È normale sentirsi preoccupati. Se nota che l'ansia persiste o si intensifica, potrebbe essere utile confrontarsi con la sua Psicologa per esplorare ulteriori strategie di gestione.
Spero che lei possa trovare il sostegno necessario per superare questo periodo di transizione.

Resto a disposizione per ulteriori domande o supporto.
Un caro saluto,
Rita Gatto
Psicologa Psicoterapeuta
Dott. Antonio Del Prete
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Caserta
Salve, mi dispiace per le difficoltà che sta attraversando.
MI sento di consigliarle di considerare anche un altra chiave di lettura, forse i pensieri che le vengono non sono generatori di ansia ma è l'ansia stessa a generarle questi pensieri.
I pensieri potrebbero funzionare da contenitori di una paura e\o rabbia di cui non conosce ancora il significato
Spesso può capitare nel processo di crescita che non sappiamo dare più significato o un nome ai segnali che il nostro corpo ci invia.
Dott.ssa Greta Tovaglieri
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Milano
Buongiorno. Interessante che questi pensieri siano emersi dopo un trasloco e siano stati amplificati da altri cambi di abitudini; tutto questo ha senso, certo, ma sarebbe raccomandabile vedere che cosa c'è dietro, le origini di queste angosce e come esse interagiscono con la sua vita. Ne parli col suo terapeuta!

Cordialmente.

Greta Tovaglieri
Dott.ssa Aida Faraone
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Palermo
Gentilissima, alcuni eventi di vita possono in qualche modo metterci in discussione e promuovere quelle sensazioni che definiamo "ansia". Spesso la colleghiamo alla paura, all'impotenza o addirittura alla pazzia. So che è una dimensione vasta e a volte difficile da esplorare ma non impossibile.
Le auguro di continuare nel suo percorso per far si che questa ansia possa diventare gestibile e comoda se non addirittura "amica" in quanto suggeritrice di qualcosa che c'è e che deve emergere.
Cordialmente
Dott.ssa Aida Faraone
Dott.ssa Laura Di Gennaro
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Orta di Atella
Gentile utente, grazie per aver condiviso la sua esperienza. Sperimentare ansia in alcuni momenti della nostra vita soprattutto in vista di cambiamenti e nuove abitudini è comune. Le consiglierei di proseguire con il percorso che ha intrapreso, senza perdere la motivazione, per indagare e approfondire le cause che mantengono il disagio ed imparare a gestire l'ansia evitando di farla diventare disfunzionale. Saluti Dott.ssa Di Gennaro Laura
Dr. Roberto Prattichizzo
Psicologo, Psicoterapeuta
Napoli
Ciò che stai vivendo, con i cambiamenti di abitudini e lo sviluppo di ansia e pensieri ossessivi, sembra rientrare nella sfera del Disturbo Ossessivo-Compulsivo (DOC), come già indicato dalla tua psicologa. È incoraggiante sapere che ti stai già occupando della tua salute mentale e che stai ricevendo supporto professionale. È importante comprendere che i cambiamenti nella routine e nello stile di vita possono innescare sintomi di ansia, soprattutto per chi già soffre di disturbi mentali come il DOC.Quando la tua mente inizia a mettere in discussione le tue abitudini e a generare pensieri ansiosi, potrebbe essere utile sviluppare una strategia per rispondere a tali pensieri.Quando la tua mente inizia a generare questi pensieri ansiosi, potresti provare a rispondere con affermazioni più realistiche e rassicuranti, ad esempio: "Riconosco che questi pensieri sono parte del mio disturbo, ma ho imparato delle strategie per affrontarli" o "Ho già superato momenti di ansia in passato e posso farlo di nuovo".
Inoltre, potrebbe essere utile approfondire il lavoro con la tua psicologa su come gestire questi pensieri e le relative reazioni d'ansia. Lavorare sulla consapevolezza dei pensieri ossessivi, sull'identificazione dei trigger e sullo sviluppo di strategie di coping specifiche potrebbe essere parte integrante del tuo percorso terapeutico.È importante ricordare che non sei sola in questo. Moltissime persone hanno sperimentato e superato problematiche simili alle tue. Trovare una comunità di supporto, anche online o attraverso gruppi di supporto locali, potrebbe offrirti l'opportunità di condividere le tue esperienze con persone che capiscono esattamente ciò che stai vivendo.
Infine, sappi che è normale provare alti e bassi nel percorso di guarigione. È un processo graduale e richiederà tempo e impegno. Continua a lavorare con la tua psicologa, cerca il supporto di persone di fiducia e sii gentile con te stessa mentre affronti queste sfide. Il fatto che tu stia già facendo progressi è un segno di forza e resilienza.
Dr. Roberto Prattichizzo
Dott.ssa Monica Mezzanotte
Psicologo, Psicoterapeuta
Cesenatico
Gentile Utente,
mi dispiace per la riacutizzazione dei suoi sintomi ansiosi e pensieri invadenti relativi alla sua ansia. Penso sia opportuno che ne parli con la sua terapeuta così da poter dare nuovi significati a quello che le sta succedendo, all'interno della relazione terapeutica. Questo la può aiutare a regolare i livelli di intensità della sua ansia e diminuire i pensieri intrusivi.
Cordiali saluti, dr Monica Mezzanotte
Dott.ssa Valentina Biddau
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Roma
Gentile utente la invito a confrontarsi con la sua terapeuta rispetto a cosa prova e ai suo pensieri intrusivi, chiedendole di affrontare insieme le domande che qui a esposto. Visto i benefici che ha percepito continui a lavorare con la sua psicoterapeuta approfondendo all'interno del percorso i suoi vissuti ed imparando le strategie per la gestione delle sue emozioni. Si dia il tempo per risolvere la problematica riportata. Non si arrenda e continui nel suo percorso! le auguro il meglio. Cordialmente Dott.ssa Valentina Biddau
Dott.ssa Elisabetta Sangalli
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Briosco
Salve! Sì, è proprio così che funziona l'ansia! purtroppo, aggiungerei.
Ma, nulla è perduto, se sente che c'è già una diminuzione di intensità del sintomo direi che è sulla strada giusta... il cambiamento richiede tempo, il SUO tempo. Riponga fiducia nella persona a cui si è rivolta e investa nella relazione terapeutica, imparare ad affidarsi e lasciare il controllo potrebbe risultare difficile ma a volte è un tema caldo in chi soffre d'ansia. C'è una persona che è lì per lei e solo per lei, gliene parli! buona fortuna
Dr. Michele Scala
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Padova
Buongiorno, capisco la difficoltà che sta affrontando. Il disturbo ossessivo compulsivo (DOC) spesso porta a pensieri ripetitivi e intrusivi che alimentano l’ansia, creando un circolo vizioso. È normale che, anche durante un percorso terapeutico, i miglioramenti possano alternarsi a momenti di intensificazione dell’ansia, soprattutto in situazioni di cambiamento o stress. Potrebbe essere utile affrontare il pensiero “che ora mi sale l’ansia?” con una strategia di accettazione: invece di combatterlo, lasci passare il pensiero senza giudicarlo, comprendendo che l'ansia non definisce la realtà e non è permanente. La psicoterapia breve strategica potrebbe aiutarla a superare questi pensieri automatici, orientandola verso un approccio più funzionale e sereno.
Dott.ssa Arianna Moroni
Psicoterapeuta, Psicologo
Trieste
Gent. Utente, le difficoltà che sta descrivendo sono comuni nel disturbo ossessivo compulsivo (DOC) e nell'ansia. Un passo utile è ricordare che i pensieri che cita sono solo pensieri, non realtà. Cercare inoltre di riconoscere e mettere in discussione le distorsioni cognitive, come il pensiero catastrofico, può essere di aiuto. Ancora, imparare ad accogliere l’ansia senza giudicarla e senza reagire a questa può ridurre il suo impatto.
È normale che i ricordi dei periodi difficili riaffiorino, ma questo non significa che il percorso terapeutico non stia funzionando. Gli alti e bassi fanno parte del percorso e i miglioramenti già notati sono un buon segnale. Continui a condividere queste difficoltà con la sua psicologa per affinare gli strumenti che le sono stati dati e affrontare i momenti difficili. L'incertezza fa parte del processo, ma non le impedisce di migliorare.
Cordiali saluti, Dott.ssa Arianna Moroni
Dott.ssa Sandra Petralli
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Pontedera
Buonasera, quanto descrive è molto comune nei disturbi ossessivi, soprattutto quando l’ansia si aggancia a pensieri dubitativi e anticipatori. Il fatto che si stia già facendo seguire è un ottimo passo.
I momenti di ricaduta, soprattutto in fase di cambiamento, non annullano i progressi fatti. Quando sente arrivare questi pensieri, provi a non combatterli ma a lasciarli passare, riconoscendoli per ciò che sono: contenuti mentali, non verità.
Un percorso di EMDR potrebbe aiutarla a elaborare meglio i momenti di crisi passati e a ridurre l’impatto delle ricorrenze ansiogene. Saluti, dott.ssa Sandra Petralli

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