Buonasera, vorrei un consiglio. Io e il mio fidanzato ci siamo conosciuti in un momento per lui diff

23 risposte
Buonasera, vorrei un consiglio. Io e il mio fidanzato ci siamo conosciuti in un momento per lui difficile dato che era appena uscito da una lunga relazione, finita a causa di un tradimento della partner; all’inizio andava tutto strabene, passavamo tanto tempo insieme ecc, dopo qualche mese scopro che sentiva la ex, dopo le mie urla ha giurato che non l’avrebbe più fatto invece scopro che per i primi mesi sono stati sempre in contatto. Quando finalmente la ex diventa solo un ricordo, scopro che utilizza dei siti di videochiamate porno, io stavo per lasciarlo e lui era disperato, continuava a dire che io gli ho stravolto la vita e che non voleva perdermi e che non si spiegava neanche lui perché utilizzasse determinate cose. Passato anche quel momento, da pochi giorni ho scoperto che è riuscito a non utilizzare quei siti solo per tre mesi. Lui mi continua a dire che non cambia ciò che provo per me, che quando lo fa si sente tantissimo in colpa e si ripromette che non lo farà più ma puntualmente ci ricasca. Premetto che stiamo insieme da due anni e che siamo felici (se non fosse per questo) e che siamo entrambi soddisfatti e attivi sessualmente parlando. Inoltre, ho scoperto che questo “vizio” lo ha avuto anche durante tutta la durata del fidanzamento con la ex.
Secondo voi è il caso che gli lasci approfondire la situazione da solo, attraverso un percorso terapeutico individuale? Oppure, come lui preferirebbe, restargli accanto in un percorso di coppia?
Dott.ssa Laura Bova
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Quartu Sant'Elena
Buongiorno.
Sicuramente, benchè il rapporto di coppia sia un valido strumento per garantire una efficace comunicazione all'interno della stessa, io propenderei per una terapia individuale .
La terapia individuale infatti scava un pò più nel vissuto del singolo e permette così ad accedere a contenuti inconsci che forse in una terapia di coppia non verrebbero raggiunti.
Ogni comportamento compulsivo è un sintomo di qualcos'altro ed è il caso che lui lavori sulla causa per risolvere il problema.
resto a sua disposizione per qualsiasi chiarimento
cordiali saluti
Dott.ssa Laura Bova

Risolvi i tuoi dubbi grazie alla consulenza online

Se hai bisogno del consiglio di uno specialista, prenota una consulenza online. Otterrai risposte senza muoverti da casa.

Mostra risultati Come funziona?
Cara utente,
come ha detto la mia collega, le consiglio di stare al fianco del suo partner supportandolo in questo momento e indirizzandolo ad iniziare un percorso psicologico che possa permettergli di conoscersi a fondo e scoprire la causa di certi suoi comportamenti. E' utile iniziare a vedere un professionista specializzato, ma è altrettanto importante avere il sostegno della propria metà.
Un caro saluto
Dott.ssa Claudia Fontanella
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè capisco quanto questa situazione possa impattare sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale innanzitutto che lei faccia chiarezza circa ciò che sente e ciò che prova verso questa persona, ritagliandosi uno spazio d'ascolto per elaborare pensieri e vissuti emotivi legati alla situazione descritta pertanto la invito a richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Dott.ssa Michela Strozzi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Monza
Buongiorno,
capisco la difficoltà relativa a questi comportamenti del suo fidanzato. Credo che lui dovrebbe approfondire la cosa in un percorso individuale. In base alla sua descrizione non sembra un comportamento attribuibile a problemi di coppia.
Rimango a disposizione
Dott.ssa Silvia Diana
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Carpi
Salve,
come già sottolineato dai/dalle colleghi/e sopra sembra più utile per il suo compagno intraprendere un percorso individuale per esplorare i suoi vissuti precedenti, contemporanei, e seguenti del comportamento che risulta "disturbante" per la coppia. Ovviamente è indispensabile che lui sia motivato ad intraprendere un percorso di esplorazione, consapevolezza e cambiamento dove possibile. Lei, invece, potrebbe soffermarsi e riflettere su come questo comportamento la fa sentire e quali sono i suoi vissuti personali.
Un saluto
Dott. Fabio Falcone
Psicologo
Milano
Buonasera, se al suo partner la cosa non fa questione non si può ipotizzare di caldeggiare un percorso che intenda “aggiustarlo” ai suoi occhi: se per lui non è causa di sofferenza, se non abbia una domanda in tal senso, non c’è neanche da chiedersi se debba essere lui stesso a indagare dentro se stesso. Diversamente, se questo (o altri) aspetto della relazione e della posizione che assume al riguardo, la interrogano , se lei sente un contrasto interiore, un dubbio che la attaglia, valuti se possa esserle d’aiuto un percorso professionale. Un saluto cordiale
Dott.ssa Laura Cappello
Psicologo, Psicologo clinico
Carmiano
Gentile utente, comprendo le sue preoccupazioni. Sarebbe importante cercare di approfondire cosa spinge il suo partner ad adottare questi comportamenti e questo potrebbe farlo cercando di utilizzare uno stile comunicativo non propenso all'aggressività, ma lasciando spazio alla sua visione. Considerando la sua propensione ad adottare questi comportamenti anche in un'altra relazione, consiglierei un percorso individuale seppure ad oggi tutto ciò causa delle difficoltà nel vostro rapporto. Tale percorso lo potrebbe supportare a comprendere quali motivazioni lo spingono a fare ciò. Un aspetto che sento di sottolineare è però legato al suo modo di vivere tale situazione, se per lui questo non è causa di sofferenza, preoccupazioni, se non è propenso ad interrogarsi sul perchè ricerchi ciò, potrebbe essere difficile intraprendere un percorso psicologico. Resto a disposizione, anche online. Dott.ssa Laura Cappello
Dott.ssa Elena Quattrini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Melegnano
Buongiorno, la situazione, per quanto scritto, pare molto delicata. Potrebbe essere utile per il suo compagno pensare ad un percorso individuale proprio perchè la tematica sembra più legata a lui come individuo che a voi come coppia anche se poi questo fenomeno incide sulla vita di entrambi. Per qualsiasi cosa rimango a disposizione. Un saluto dott.ssa Elena Quattrini
Dott. Fabio Bellasio
Psicologo
Buccinasco
Buonasera. Capisco il problema che riporta, e penso che un percorso psicologico, individuale o di coppia che sia, possa essere utile in tal senso, anche per avere un a panoramica più ampia del problema citato, per quanto la relazione tra voi due sembra funzionare.
Resto a disposizione
Dott. Fabio Sebastiano Bellasio
Dott.ssa Stefania Sica
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Buonasera cara utente. La ringrazio per questa domanda che, a prima vista, potrebbe sembrare di semplice risoluzione ma ad un’analisi più approfondita rivela una certa complessità. Comprendo la preoccupazione rispetto ad un comportamento difficile da comprendere del suo partner, e che sembra mettere in difficoltà anche lui, ma in questa situazione mi sentirei di domandarle, come la fa sentire il comportamento del suo partner? E’ sicura che le insicurezze di cui scrive dipendano dai suoi comportamenti, o piuttosto c’è qualcosa nella sua storia personale che vorrebbe approfondire per sentirsi più sicura? In questa situazione credo sarebbe utile per Lei intraprendere un percorso personale, attraverso il quale poter esplorare le sue paure e raggiungere un equilibrio personale che possa farle da base sicura nelle relazioni con gli altri. Un caro saluto, Dottoressa Stefania Sica.
Gentile utente, intanto grazie per aver chiesto aiuto, è già un enorme passo quello di riconoscere che ci sia qualcosa su cui lavorare. Alla luce della storia che lei racconta, i problemi evidenziati non nascono come problemi relativi alla vostra coppia, ma diventano tali in un secondo momento. Ciò non toglie, tuttavia, che essi possano provocare disagio e sofferenza all'interno della stessa e, nello specifico in Lei. Se il suo compagno risulta motivato ad intraprendere un percorso che gli consenta di comprendere la natura di questi suoi comportamenti, che da quanto dice sembrerebbero disturbanti anche per lui, io consiglierei un percorso individuale. Al contempo mi sento di consigliare anche a Lei un percorso di sostegno psicologico, nel quale analizzare un po' gli effetti che questi episodi hanno provocato in lei.
Qualora volesse approfondire, rimango a disposizione.
Cordialmente,
Dott.ssa Sara Torregrossa
Dott.ssa Roberta Sarlo
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Gentile utente, capisco la sua sofferenza e preoccupazione così come il desiderio di stare accanto al suo partner. Entrambe le tipologie di percorso possono risultare utili ma credo che in questo caso sia più indicato un percorso individuale per lui in modo che possa approfondire la causa di tali comportamenti. Non è detto poi che lui e il professionista che lo seguirà non decidano di fare alcuni incontri anche in sua presenza per affrontare eventualmente delle dinamiche di coppia, ma questo dipenderà dal tipo di percorso che farà... Auguro a lei e al suo compagno di trovare presto la piena serenità all'interno del vostro rapporto. Un saluto!
Dott. Stefano Demozzi
Psicologo, Psicologo clinico
Trento
Buongiorno!
Grazie per aver condiviso una situazione così intima e complessa. Dalle dinamiche che descrivi, sembra che ci siano alcuni schemi comportamentali ricorrenti nel comportamento del tuo fidanzato che suscitano preoccupazione e dolore in te.

La decisione se continuare la relazione mentre il tuo fidanzato intraprende un percorso terapeutico, individualmente o come coppia, dipende da molteplici fattori, in primis la tua sincera volontà. Un percorso di terapia individuale potrebbe aiutarlo a esplorare le radici dei suoi comportamenti e a sviluppare nuove strategie per affrontarli. D'altra parte, una terapia di coppia potrebbe aiutare entrambi a comunicare meglio, a comprendere i bisogni reciproci e a lavorare insieme per superare le difficoltà.
Tuttavia, è cruciale che tu ti prenda cura di te stessa in questo processo. Potrebbe essere utile anche per te esplorare i tuoi sentimenti e le tue reazioni con il supporto di un professionista. In questo modo potrai avere uno spazio sicuro per riflettere sulle tue esigenze e sui tuoi limiti, e decidere quale percorso è il migliore per te.

Ricorda che entrambi i percorsi richiedono impegno, apertura e, soprattutto, la volontà di affrontare e risolvere le problematiche sottostanti. E' anche importante considerare che il cambiamento è un processo che richiede tempo e che spesso non è lineare.

Auguro a te e al tuo fidanzato un percorso di crescita verso un futuro di maggiore serenità.
Dott.ssa Alessia Supino
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Formia
Buongiorno gentile utente.
Come d' accordo con i miei colleghi consiglio una terapia individuale al suo patner.
La terapia è un momento importante che si basa sulla gestione delle emozioni.
Le auguro il meglio.
Dott.ssa Irma Calò
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Palermo
Buongiorno, grazie per aver posto fiducia in noi condividendo questo pezzo della sua storia personale. Personalmente mi fa figura il modo in cui il comportamento del suo fidanzato sembri essere slegato dalla vostra relazione, tuttavia mi colpisce che lui preferirebbe fare un percorso di coppia. Ha provato a chiedergli il motivo per cui sente di voler lavorare sulla coppia e non solo su se stesso?
Dott.ssa Lisa Cerri
Psicologo clinico, Psicologo
Soiano del Lago
Gentile utente, mi ripeto rispetto a quanto già detto dai colleghi: in questo caso un percorso di coppia non sarebbe di grande giovamento.
Sarebbe molto più utile un percorso individuale, che aiuti il suo fidanzato a meglio comprendere le dinamiche di quella che sembra essere una vera e propria dipendenza.
Inoltre, ho notato che pone l'accento su una situazione relazionale partita con bugie e sotterfugi: forse potrebbe essere utile anche per lei fare una chiacchierata con uno psicologo (non lo stesso del fidanzato possibilmente) che possa aiutarla a comprendere come sta in questa relazione, come risolvere i conflitti passati (che pare non siano del tutto chiusi) e quali sono i suoi progetti futuri.
Restando a disposizione, le auguro un grande in bocca al lupo!
Dott.ssa Martina Panerai
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Roma
Gentilissima, comprendo che quanto raccontato abbia destato in lei sentimenti di perplessità e di smarrimento.
Le chiederei intanto di fare chiarezza rispetto a “chi” sente di dover affrontare ed elaborare la situazione: la coppia? Il suo compagno? Lei? Avreste così modo di capire dove si colloca il “bisogno” di aiuto, se a livello individuale o di coppia. Il fatto che siate una coppia solida, affiatata e complice è una risorsa importante e, laddove entrambi riteniate di poter beneficiare di un supporto insieme, questo sarà senz’altro un ingrediente determinante per un lavoro proficuo. Dopodiché, potrebbe aiutarvi anche fare chiarezza su cosa vi/si aspettereste/aspetterebbe da un supporto psicologico, ovvero quali obiettivi vorreste/vorrebbe raggiungere, premesso che su questo sarà di aiuto il professionista stesso all’interno della prima fase di consulenza.
Restando a disposizione per chiarimenti, porgo cordiali saluti
Dott.ssa Alessia D'Angelo
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Milano
Gentile utente, prima di tutto ciò che mi sento di dirle e che un percorso individuale non esclude anche uno di coppia anzi. Tuttavia sarebbe importante che vi confrontiate rispetto alla terapia di coppia, quali sarebbero gli obbiettivi? a che scopo andare in terapia di coppia? Cosa vorreste come coppia e singoli partner mettere sul piatto? Ne parli in modo onesto e sincero con il suo partner sono certa troverete la vostra via. Rimango a sua disposizione cordialmente Dott.ssa Alessia D'Angelo
Dott.ssa Elena Sinistrero
Psicologo, Psicologo clinico
Torino
Gentile utente, innanzitutto la ringrazio per aver condiviso con noi la sua esperienza. Mi spiace molto per la situazione che descrive e posso immaginare il disagio connesso alla situazione di coppia che descrive.
Data la sua domanda, le suggerirei di valutare un consulto psicologico personale per il suo compagno, ed eventualmente anche per lei, al fine di rielaborare il suo vissuto e le emozioni connesse, sviluppando insieme al professionista strategie utili per far fronte a situazioni di difficoltà e comprendere le motivazioni alla base di alcuni comportamenti.
La terapia di coppia può essere utile solo se c'è un obiettivo di coppia condiviso e credo che in questo caso il lavoro in singolo possa portare maggior giovamento.
Nella speranza che questo confronto possa esserle utile, resto a disposizione anche online.
Un caro saluto.
Dott.ssa Elena Sinistrero
Dott.ssa Debora Versari
Psicologo clinico, Psicologo, Psicoterapeuta
Forlì
Buongiorno, ma lei in tutto questo come si sente?
Che emozioni le suscita questa cosa? Parta da lei stessa..
Un caro saluto dr.ssa Versari Debora.
Dott.ssa Alessia Penzavecchia
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso la sua situazione. La scelta tra terapia individuale e di coppia dipende dalle dinamiche specifiche della sua relazione e dalle necessità di ciascun membro. Nonostante ciò, l’una non esclude l’altra. La terapia individuale può essere utile, se il suo partner è motivato, ad esplorare in modo approfondito le ragioni personali alla base del comportamento, come la gestione di desideri sessuali, problematiche legate alla sessualità o eventuali dinamiche di dipendenza. L'obiettivo sarebbe quello di sviluppare maggiore consapevolezza rispetto a questo comportamento e cercare di capire come esso possa essere affrontato in modo sano e responsabile. La terapia di coppia, invece, si focalizza sul miglioramento della comunicazione tra voi, sull'esplorazione dei sentimenti reciproci e sulla gestione delle difficoltà emotive legate a quanto accade nella relazione. Se l'uso della pornografia sta creando disagio o conflitti nella relazione, la terapia di coppia può facilitare un dialogo costruttivo, in modo che entrambi possiate comprendere meglio le necessità e i confini reciproci, lavorando insieme per risolvere le problematiche. Le suggerisco di discutere apertamente con il suo partner riguardo a queste opzioni e valutare insieme cosa possa essere più utile per entrambi.
Resto a disposizione per ogni ulteriore chiarimento.

Un saluto cordiale, Dr.ssa Alessia Penzavecchia
Dott.ssa Lavinia Sestito
Psicologo clinico, Psicologo
Roma
Salve,
credo che il suo fidanzato abbia scritto anche lui su questa piattaforma per chiedere aiuto, preoccupato per ciò che vive e prova, esattamente come ne soffre lei.
Ritengo che la terapia debba essere individuale per andare a capire bene cosa stia accadendo e soprattutto perché, anche per andare a vedere come trasformare questa dinamica e mandarla via, ognuno dei due per conto proprio.
E' vero che lui fa uso di siti porno, ma lei senza rendersene conto lo "avalla" non prendendo una distanza.
Un caro saluto
Lavinia
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Buonasera, grazie per aver condiviso una situazione che certamente la sta mettendo a dura prova. Si percepisce dalle sue parole quanto lei tenga alla relazione e quanto sia disposta a impegnarsi per cercare di comprenderla e proteggerla, ma allo stesso tempo quanto questo comportamento del suo fidanzato la faccia soffrire e metta in discussione la fiducia che ha in lui. Non è semplice trovarsi in una dinamica in cui la persona amata riconosce di avere un comportamento problematico, promette di cambiarlo, ma poi puntualmente ci ricade. Questo può generare frustrazione, rabbia e anche un senso di impotenza. Da un punto di vista psicologico è importante sottolineare che l’uso ripetuto e incontrollato di siti pornografici o di videochat erotiche non sempre ha a che fare con una carenza o un’insoddisfazione sessuale all’interno della coppia. Spesso è piuttosto un comportamento che assume una funzione diversa: può rappresentare una strategia di regolazione emotiva, un tentativo di gestire ansia, stress o vuoti emotivi, oppure una modalità appresa e consolidata nel tempo che diventa difficile interrompere anche in presenza di un rapporto soddisfacente. Quando la persona riconosce che questo comportamento è fonte di disagio, che genera sensi di colpa e che si ripete nonostante i buoni propositi, possiamo parlare di una condotta che rischia di assumere caratteristiche compulsive. In questi casi un percorso terapeutico individuale è senz’altro utile, perché consentirebbe al suo fidanzato di comprendere meglio le origini e le funzioni del suo comportamento, di acquisire strategie alternative per gestire le emozioni che lo innescano e di lavorare sulla sua capacità di autocontrollo. Una terapia cognitivo comportamentale può essere molto efficace nell’affrontare queste tematiche, proprio perché lavora sia sulle convinzioni che mantengono il problema sia sui comportamenti che lo alimentano. Detto questo, anche un percorso di coppia potrebbe avere un senso, ma in un secondo momento. Infatti è importante distinguere ciò che appartiene a lui, alla sua storia personale e alle sue difficoltà, da ciò che appartiene alla relazione. Lei ha il diritto di esprimere i suoi bisogni, le sue emozioni e i suoi limiti, e sarebbe utile che ci fosse uno spazio condiviso in cui affrontare il tema della fiducia, della trasparenza e dell’impatto che questi comportamenti hanno sul legame. Tuttavia, senza prima un impegno personale e concreto da parte sua ad affrontare il problema, il rischio è che un percorso di coppia diventi una forma di protezione che lo solleva dalla responsabilità di lavorare su sé stesso. Rimanergli accanto non significa sostituirsi a lui o prendersi il carico del suo cambiamento, ma piuttosto sostenerlo nell’avvio di un percorso individuale. In questo modo potrà dimostrargli che crede nelle sue capacità e che non vuole abbandonarlo, ma nello stesso tempo manterrà chiaro il messaggio che il cambiamento dipende da lui e non solo dal vostro rapporto. In definitiva, quindi, il passo più funzionale sarebbe che il suo fidanzato iniziasse un percorso individuale. In futuro, se lo riterrete utile, potrete poi valutare di integrare anche degli incontri di coppia per lavorare sulla fiducia reciproca e sulla comunicazione. In questo modo entrambi potreste trovare un equilibrio più sano, in cui lei non si senta più costretta a controllare o a perdonare ricadute continue, ma possa vivere la relazione con maggiore serenità. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero

Stai ancora cercando una risposta? Poni un'altra domanda

  • La tua domanda sarà pubblicata in modo anonimo.
  • Poni una domanda chiara, di argomento sanitario e sii conciso/a.
  • La domanda sarà rivolta a tutti gli specialisti presenti su questo sito, non a un dottore in particolare.
  • Questo servizio non sostituisce le cure mediche professionali fornite durante una visita specialistica. Se hai un problema o un'urgenza, recati dal tuo medico curante o in un Pronto Soccorso.
  • Non sono ammesse domande relative a casi dettagliati, richieste di una seconda opinione o suggerimenti in merito all'assunzione di farmaci e al loro dosaggio
  • Per ragioni mediche, non verranno pubblicate informazioni su quantità o dosi consigliate di medicinali.

Il testo è troppo corto. Deve contenere almeno __LIMIT__ caratteri.


Scegli il tipo di specialista a cui rivolgerti
Lo utilizzeremo per avvertirti della risposta. Non sarà pubblicato online.
Tutti i contenuti pubblicati su MioDottore.it, specialmente domande e risposte, sono di carattere informativo e in nessun caso devono essere considerati un sostituto di una visita specialistica.