Buonasera, vi scrivo perchê mi trovo in una situazione difficile da gestire e che mi crea dei proble

18 risposte
Buonasera, vi scrivo perchê mi trovo in una situazione difficile da gestire e che mi crea dei problemi psicologici, come stress, tristezza e rabbia.
Sono una studentessa universitaria, iscritta a un corso di laurea magistrale ho 23 anni esono fidanzata da 4 anni. Il problema è il seguente:
I miei genitori non avevano accettato il mio fidanzato, solo in quest'ultimo anno che lui per problemi suoi gravi familiari è stato costretto ad andarsene, i miei l'hanno visto di buon occhio e l'hanno aiutato; a gennaio è finito in cassa integrazione e lui si è sentito perso, io mi sono stabilita per 7 mesi da lui, il mese scorso a seguito di un continuo preoccuparsi dei miei lui ha avuto uno scatto di rabbia che ha portato come conseguenza una mancanza di rispetto, loro da lî non lo vogliono piú vedere e hanno imposto il divieto di farlo entrare in casa, ma non sono neanche intenzionati a perdonarlo un giorno magari futuro, si ha quindi una chiusura totale. A seguito di ció ci sono state fra me e loro discussioni, non posso nominarlo, pensano che lui sia una persona bugiarda, egoista, incapace di provare sentimenti buoni nonchê un possibile partener negativo.
Cose che sono smentite dalla convivenza degli ultimi 7 mesi, la natura del suo scatto è stato uno scatto d'ira generato dalla difficile situazione in cui si è trovato a 22 anni con una famiglia assente, non metto in dubbio la sua mancanza di rispetto in quel momento ma ció che per me lo giustifica è l'aver compreso l'errore.
Ora io come dovrei gestire questa difficile situazione? Come posso fare a non farmi sovrastare dai loro pensieri negativi che mi feriscono? Spero di riuscire a ricevere una vostra gentile risposta
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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Gentilissima buongiorno, capisco la difficoltà in cui si trova e capisco che l'unica cosa che desidera è la riappacificazione tra il suo ragazzo e i suoi genitori ma vede, è proprio questo desiderio che rende tutto più difficile. Forse con il tempo i suoi genitori perdoneranno, forse no. Ma in questo momento loro hanno tutto il diritto di sentirsi offesi e per quanto la loro chiusura sia dolorosa lei può solo accettarla. Immagino che i suoi genitori non abbiano chiuso anche con lei, immagino che continuino ad accoglierla in casa, che continuino ad ad essere affettuosi con lei, giusto? Rispetti la loro scelta. Se la accetta vedrà che comincerà a farle meno male. Se il problema fosse più complesso e volesse confrontarsi ancora con me, resto a sua disposizione. Un caro saluto, dott.ssa Manuela Leonessa
Buonasera e grazie per la condivisione.
In base a ciò che scrive, mi verrebbe da dire che certamente si possono gestire i rapporti con gli altri, ma gli altri non si possono cambiare se lo desideriamo solo noi. I pensieri negativi dei suoi riguardo al fidanzato vengono espressi solo quando lo nomina in loro presenza? Se sì, al momento ipotizzerei che più lei cerca di convincerli del contrario, più loro potrebbero chiudersi su quella posizione.
Un percorso psicologico potrebbe esserle utile per entrare più nel merito della sua situazione e trovare nuovi strumenti di gestione.
Restando disponibile, un saluto.
Gentile utente, leggendo le sue parole è possibile comprendere il dispiacere che questa situazione le genera.
Rileggendo la sua storia mi sembra emergere il tema del "tempo": i suoi genitori hanno avuto bisogno di tempo prima di accettare il suo ragazzo, e forse ora avranno bisogno di tempo per fare i conti con quanto accaduto. Allo stesso modo, il tempo le ha dimostrato il valore della relazione col suo fidanzato. Per quanto possa sembrare difficile, le suggerirei di pazientare, lasciar passare un po' di tempo senza lasciarsi sovrastare dalla fretta -legittima- di voler risolvere la situazione; se lo vorranno, i suoi genitori e il suo fidanzato si ricongiungeranno. Nel mentre, non perda di vista se stessa, i suoi studi e i suoi bisogni.
Resto a disposizione qualora volesse uno spazio in cui approfondire ulteriormente.
Un caro saluto,
Dr.ssa Diane Zanella
Buongiorno, posso immaginare quanto sia difficile la situazione che sta affrontando.
Oltre a lasciare del tempo ai suoi genitori per considerare l'idea di avere nuovamente un confronto costruttivo con il suo partner e ricostruire il rapporto, le posso suggerire di mettere dei confini alle conversazioni con i suoi familiari. Quindi esplicitare il suo stato d'animo nel sentire parole forti e spiacevoli rispetto al suo partner, perchè questo la fa soffrire ed è un ulteriore sovraccarico emotivo a cui dover far fronte.
Penso sia anche importante sottolineare ai suoi genitori che rispetta i loro tempi e la loro decisione, ma per lei è fondamentale tutelare la sua salute psicologica.
Se questa situazione impatta in modo significativo con il suo benessere quotidiano, le consiglio eventualmente di pensare ad un percorso di supporto psicologico.
Rimango a sua disposizione, anche online.
Un caro saluto, Dott.ssa Martina Orzi
Buongiorno, è una situazione che sembra sballottarla su due fronti - ad oggi, purtroppo - opposti. Uno quello della famiglia di origine e l'altro quello della nuova famiglia, ovvero quella che si sta costruendo col suo ragazzo. Non è piacevole. Credo che lei, se ritiene che questa situazione la vada a limitare nella vita quotidiana possa considerare una via con uno psicoterapeuta/psicologo. Un percorso per mettere a fuoco non solo le dinamiche relazionali da "gestire" ma anche un po' alcuni aspetti di lei stessa... Le auguro di star meglio (forza!) Paolo Mirri
Carissima, credo che questi eventi, pur nella fatica e nella sofferenza da lei bene esposta, le offrano una importante opportunità di crescita ed evoluzione; il tema centrale sembra essere questa fase della sua vita nella quale si sente "intrappolata" tra le aspettative della sua famiglia di origine ed i sentimenti verso la persona che ama, c'è insomma qualcosa di più che una conflittualità tra le persone a lei più prossime che ha forse a che fare con la sua necessità di "separarsi" e diventare adulta e autonoma in modo pieno e stabile. Le suggerisco di farsi accompagnare in questa fase di maturazione da un professionista all'interno di un percorso psicologico attraverso cui leggere il proprio vissuto interiore in relazione a quanto avviene nel suo contesto di riferimento. Se lo desidera sono a sua disposizione, anche da remoto. Un caro saluto! Dottor Montanaro
Buonasera, semplicemente potrebbe parlare ai suoi genitori di come questa situazione la faccia sentire ma credo che il tema centrale sia la sua"permeabilità" alle loro reazioni. Avete opinioni opposte sull'uomo in questione ma chi deve essere felice è lei. Il distacco dalla famiglia di origine può voler dire assumersi le responsabilità di non condividere le stesse idee e le stesse azioni ma ciò non è sempre facile da mettere in pratica, in tal caso potrebbe esserle utile cercare uno spazio di rielaborazione con uno psicoterapeuta.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buongiorno, comprendo quanto questa situazione sia dolorosa per lei.
Il conflitto, in questo caso con i suoi genitori, è sempre doloroso ma può anche essere motivo di crescita. Al momento nn è possibile pensare di far cambiare idea ai suoi genitori, ciò che può fare è accettare il fatto che abbiate due posizioni diverse. Non è facile, lo so, per questo motivo la invito a valutare l’idea di rivolgersi ad uno psicoterapeuta o ad uno psicologo così da poter essere sostenuta in questo suo percorso.
Dott. Iacopo Curzi
Gentile Amica,
sta vivendo una situazione difficile e - se capisco bene - si sente divisa tra l'amore per il suo fidanzato e quello per i suoi genitori. Non ci dice, comprensibilmente, molto della rottura tra i suoi genitori e il suo fidanzato.
Credo che si trovi nella scomoda situazione di dover ricostruire un rapporto. Intanto potrebbe essere prematuro parlare di lui con i suoi, e credo che la cosa migliore sia rispettare il loro desiderio per ora, mantenendo però la sua autonomia e il rapporto con il suo fidanzato.
Non appena la situazione sarà più distesa, potrà pensare di costruire un nuovo dialogo tra loro. Non sarà facile, e forse in quel contesto, una consulenza familiare potrebbe esservi di aiuto. O almeno, un sostegno psicologico per lei.

con i migliori auguri,
dr. Ventura
Buongiorno,
la sua è una istanza di coppia ed è in un percorso di coppia che potreste farvi aiutare nella definizione dei confini dalle rispettive famiglie di origine. Ne parli anche col suo compagno, sarebbe un occasione di crescita per entrambi.
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Gentile Signorina,

Mi dispiace leggere della sua attuale situazione e del conflitto che si è venuto a creare tra i suoi genitori e il suo fidanzato. Le dinamiche familiari possono diventare particolarmente complesse quando si intersecano con le relazioni sentimentali, e comprendo quanto possa sentirsi stretta tra le due parti importanti della sua vita.

È fondamentale, in primis, che lei mantenga una chiara consapevolezza delle proprie emozioni e dei propri bisogni. Questa situazione le sta generando stress e dolore, e può aiutare parlarne con qualcuno di esterno, come uno psicologo, che possa fornirle una prospettiva oggettiva e strategie per gestire le emozioni.

Per gestire questa situazione:

Comunicazione: Mantenere aperte le linee di comunicazione con entrambe le parti è essenziale. Anche se i suoi genitori al momento mostrano una chiusura, esprimere loro i suoi sentimenti e la sua prospettiva può aiutare a creare una base di dialogo.

Confini: È essenziale stabilire confini sani con i suoi genitori. Sebbene possano avere le migliori intenzioni per lei, la scelta del partner è sua e deve sentirsi libera di prendere decisioni che riflettono i suoi bisogni e desideri.

Supporto: Consideri di cercare supporto esterno, che può venire da amici fidati, figure mentor o professionisti. Ciò può aiutarla a sentirsi meno isolata e a navigare nella situazione con una maggiore chiarezza.

Auto-cura: Durante periodi di stress, è fondamentale prendersi cura di sé stessi. Ciò può includere attività che la aiutano a rilassarsi, a distaccarsi dalla situazione e a ricaricarsi.

Riflessione personale: Prendersi un momento per riflettere su ciò che vuole davvero nella sua vita e nella sua relazione può aiutarla a prendere decisioni informate. Cosa rappresenta il suo fidanzato per lei? Qual è il ruolo dei suoi genitori nella sua vita adulta? Rispondere a queste domande può aiutarla a chiarire la sua posizione.

In ogni caso, il suo benessere e la sua felicità dovrebbero essere al centro delle sue decisioni. Se riterrà utile, potrebbe essere benefico intraprendere un percorso di consulenza o terapia, dove può avere uno spazio dedicato a lei per esplorare i suoi sentimenti e trovare strategie per gestire la situazione.

Cordiali saluti,
Ilaria.
Non mi é chaira quale sia stata la mancanza di rispetto. Quello che mi. arriva é l essere tra due fuochi. L'unica cosa che mi viene da consigliarti é: centrati. Né i tuoi genitori, né lui. Stai su di te. Fortifica te stessa. Se la tua solidità dipenderà solo da te stessa, potrai gestire tutto. Ovviamente é la cosa più difficile da fare, me ne rendo conto.
Gentile utente, credo che esplicitare ciò che sente e prova, sia ai suoi genitori che al suo compagno, possa essere motivo di confronto e cambiamento per tutti voi. Parlare delle proprie emozioni in modo chiaro permette all'altro di poter comprendere l'effetto che ha avuto su di noi il suo comportamento.
Fondamentale, in secondo luogo, è poi prendersi del tempo per elaborare ciò che ha scatenato in lei questa situazione, sia nei confronti dei suoi genitori che del suo compagno e dare all'altro lo stesso spazio per fare a sua volta le proprie riflessioni.
Una consulenza può essere utile per fornirle gli strumenti per gestire al meglio tale conflitto.
Un caro saluto.
Dott.ssa Federica Di Lauro
Gentilissima, a volte nella vita si presentano delle situazioni che destabilizzano, che vanno a rompere un equilibrio. È proprio in questi momenti che si possono generare stress e angoscia, Non è semplice cambiare gli altri, ma sì può lavorare sulle dinamiche relazionali affrontando il problema apertamente con la sua famiglia. Probabilmente ha già tentato di farlo, per cui il mio consiglio è di lavorare su se stessa per fronteggiare lo stress e l’angoscia al fine di essere più forte. In secondo luogo lasci scorrere poiché il più delle volte nella vita, accade poi qualcosa all’improvviso che in maniera naturale favorisce il ricongiungimento. Deve avere molta pazienza. Tuteli nel frattempo lei stessa e il benessere con il suo partner vivendo la sua storia separatamente dalle problematiche familiari. Qualora volesse intraprendere un percorso psicologico o volesse approfondire, rimango a disposizione anche online. Saluti
Ciao, capisco che ti trovi in una situazione difficile. È importante ricordare che hai il diritto di fare le tue scelte nella vita, compreso il mantenere una relazione con il tuo fidanzato. Tuttavia, è comprensibile che i tuoi genitori si preoccupino per te e potrebbe richiedere tempo per loro per accettare la situazione. Cerca di comunicare apertamente e rispettosamente con loro, cercando di far capire loro le tue ragioni e i tuoi sentimenti. Mettiti nei loro panni e cerca di comprendere le loro preoccupazioni. Nel frattempo, cerca il supporto di amici o di un consulente per affrontare lo stress e la tristezza che questa situazione ti sta causando. Ricorda che la tua felicità e il tuo benessere mentale sono importanti e che hai il diritto di prendere decisioni che ti rendano felice.
A disposizione,
Dott.ssa Francesca Gottofredi
Caro Utente, innanzitutto vorrei ringraziarla per aver condiviso con noi la sua storia e la sua sofferenza. Quando si tratta di questioni, argomenti psicologici (che si tratti di rapporti sociali, disagi personali, o dei disturbi, autostima, motivazione etc..) dare risposte con così poche informazioni su di una piattaforma web, è difficile. Ognuno di noi è diverso e per comprenderlo fino in fondo bisogna ascoltarlo attentamente e porre le giuste domande.
Detto questo, le consiglio di rivolgersi a uno psicologo con il quale riesca ad entrare in sintonia e intraprendere un percorso di sostegno o supporto psicologico così da poter indagare a fondo le sue emozioni, i suoi pensieri e il suo modo di percepire sé stesso e il mondo circostante. In questo modo è possibile raggiungere quel benessere che ognuno di noi si merita.
Rimango in attesa per eventuali chiarimenti.
Dott.ssa Linda Trogi
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso i suoi dubbi con noi. Comprendo le sue difficoltà e le sue preoccupazioni, e mi dispiace per i vissuti negativi che queste le provocano. Qualora dovesse ritenerlo opportuno o necessario, mi rendo disponibile a cominciare con lei un percorso , che potrebbe tornarle utile per esplorare ed approfondire le sue emozioni, esperienze e valori al fine di trovare una strada percorribile e ritrovare la serenità.
Tenga a mente che il benessere mentale è una priorità, e trovare il professionista giusto può fare la differenza.
Qualora dovesse avere dubbi, domande, o perplessità riguardo al mio lavoro non esiti a contattarmi.
Un caro saluto, dott. Daniele D’Amico.
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