Buonasera, sono fidanzata con un ragazzo da 9 anni, con cui ho un rapporto meraviglioso sotto tantis
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Buonasera, sono fidanzata con un ragazzo da 9 anni, con cui ho un rapporto meraviglioso sotto tantissimi aspetti.
Ci amiamo profondamente, ce lo dimostriamo ogni giorno attraverso gesti, attenzioni, affetto e complicità. Siamo molto dolci l'uno con l'altra: lui mi ama profondamente e lo dimostra ogni giorno con i suoi gesti e le sue parole. È sempre gentile, premuroso, attento a me e ai miei bisogni. Spesso è lui a dirmi "ti amo" per primo. Ci scambiamo baci, abbracci e coccole. Mi dà spontaneamente baci e anche baci con la lingua. Tuttavia, nella nostra relazione il sesso non è mai stato centrale e, di fatto, non abbiamo mai avuto rapporti sessuali. Per me non è mai stato un grosso problema, non ne sento quasi mai la necessità ma sicuramente un po' in più di lui, mi capita di sentire la "voglia" ogni tanto se siamo a letto a baciarci. Una sera mentre parlavamo lui disse che in tutta la sua vita (30 anni) non aveva mai sentito Interesse per il sesso tanto che mi disse "sai avevo pensato anche di essere asessuato'' ed io risposi 'amore, al massimo asessuale'. Nel corso del tempo ho notato che a lui proprio non interessa questo aspetto, non mi tocca mai in quel senso, siamo a letto insieme abbracciati ma non sente l'esigenza di andare oltre e soprattutto lui non sente di essere sbagliato. Anzi, una volta io mi sono tolta il reggiseno davanti a lui e notando nessuna reazione da parte sua mi sono un po' chiusa e allora è venuto vicino a me e mi ha detto: "scusami è che io sono più mentale". Insomma a questo punto io penso davvero possa essere asessuale ma provando forti sentimenti romantici tanto da fare progetti futuri con me. (Io gli ho detto varie volte di volere un figlio un giorno e lui mi ha accordato). Cioè il suo amore lo sento reale e autentico. Ne abbiamo parlato e sicuramente ne parleremo ancora perche non mi sembra evitante sull'argomento. Anzi, lui si è sempre sentito un po' diverso e si è spiegato questo suo comportamento come "mentale" e non fisico semplicemente. Vorrei allora un confronto per capire se siamo sulla strada giusta
Ci amiamo profondamente, ce lo dimostriamo ogni giorno attraverso gesti, attenzioni, affetto e complicità. Siamo molto dolci l'uno con l'altra: lui mi ama profondamente e lo dimostra ogni giorno con i suoi gesti e le sue parole. È sempre gentile, premuroso, attento a me e ai miei bisogni. Spesso è lui a dirmi "ti amo" per primo. Ci scambiamo baci, abbracci e coccole. Mi dà spontaneamente baci e anche baci con la lingua. Tuttavia, nella nostra relazione il sesso non è mai stato centrale e, di fatto, non abbiamo mai avuto rapporti sessuali. Per me non è mai stato un grosso problema, non ne sento quasi mai la necessità ma sicuramente un po' in più di lui, mi capita di sentire la "voglia" ogni tanto se siamo a letto a baciarci. Una sera mentre parlavamo lui disse che in tutta la sua vita (30 anni) non aveva mai sentito Interesse per il sesso tanto che mi disse "sai avevo pensato anche di essere asessuato'' ed io risposi 'amore, al massimo asessuale'. Nel corso del tempo ho notato che a lui proprio non interessa questo aspetto, non mi tocca mai in quel senso, siamo a letto insieme abbracciati ma non sente l'esigenza di andare oltre e soprattutto lui non sente di essere sbagliato. Anzi, una volta io mi sono tolta il reggiseno davanti a lui e notando nessuna reazione da parte sua mi sono un po' chiusa e allora è venuto vicino a me e mi ha detto: "scusami è che io sono più mentale". Insomma a questo punto io penso davvero possa essere asessuale ma provando forti sentimenti romantici tanto da fare progetti futuri con me. (Io gli ho detto varie volte di volere un figlio un giorno e lui mi ha accordato). Cioè il suo amore lo sento reale e autentico. Ne abbiamo parlato e sicuramente ne parleremo ancora perche non mi sembra evitante sull'argomento. Anzi, lui si è sempre sentito un po' diverso e si è spiegato questo suo comportamento come "mentale" e non fisico semplicemente. Vorrei allora un confronto per capire se siamo sulla strada giusta
Comprendo la difficoltà. Credo che si renda necessario affrontare un percorso, soprattutto per il suo compagno, che vada ad affrontare tematiche che non siano meramente fisiche. Se lui non vuole affrontare da solo potreste pensare di iniziare un percorso assieme. Sono a disposizione per un confronto.
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Buonasera. Ogni coppia vive la sessualità a suo modo, non esiste un modo giusto e universale per tutti. Tuttavia, da quanto racconti, sembra che con il passare del tempo questo aspetto stia creando alcune difficoltà.
Sarebbe opportuno effettuare un percorso di coppia. Non esitate a contattarmi anche per una consulenza online.
Rimango a disposizione!
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All'interno di una coppia avere rapporti sessuali è importante tanto quanto scambiarsi baci, coccole, abbracci e darsi attenzioni di ogni genere.
Sarebbe sicuramente opportuno approfondire questo argomento per comprendere se la strada intrapresa sia per Lei fonte di soddisfazione, serenità e generale benessere.
Mi rendo disponibile ad aiutarLa a fare chiarezza.
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Gentile utente,
in questo caso risulta fondamentale prima di tutto comprendere se la modalità attraverso cui il suo compagno vive la sfera sessuale possa essere in linea con la sua. Capire bene le esigenze e i punti di vista dell’altro è importante per costruire una relazione basata sulla parola e sulla condivisione. Sicuramente, come anche lei ha scritto, essere complici nella comunicazione e nella trasparenza è una buona base per cercare di comprendersi al meglio sia in coppia che singolarmente.
Restando a disposizione in caso di necessità auguro una buona serata.
Dott. Mirco Forigo
in questo caso risulta fondamentale prima di tutto comprendere se la modalità attraverso cui il suo compagno vive la sfera sessuale possa essere in linea con la sua. Capire bene le esigenze e i punti di vista dell’altro è importante per costruire una relazione basata sulla parola e sulla condivisione. Sicuramente, come anche lei ha scritto, essere complici nella comunicazione e nella trasparenza è una buona base per cercare di comprendersi al meglio sia in coppia che singolarmente.
Restando a disposizione in caso di necessità auguro una buona serata.
Dott. Mirco Forigo
Buongiorno, difficile dirvi se siete sulla strada giusta, sicuramente è utile parlarne, vi suggerirei di intraprendere un percorso psicologico di coppia con uno psicologo esperto in sessuologia che vi potrà aiutare ad affrontare al meglio questa tematica. Dott.ssa Susanna Scainelli
Buonasera, grazie per aver condiviso con tanta sincerità la vostra storia. Si percepisce chiaramente che tra voi c’è un legame profondo, fatto di amore, rispetto, cura e intimità affettiva. Questo è un aspetto prezioso, e non sempre scontato in una relazione di lunga durata.
Dal tuo racconto, emerge che il vostro rapporto funziona molto bene sul piano romantico ed emotivo, ma che vi state interrogando sull’aspetto sessuale, che per te – pur non essendo centrale – ha comunque un suo spazio e valore. È importante riconoscere che ogni coppia ha un proprio equilibrio, e non esiste un “giusto” o “sbagliato” in assoluto, ma piuttosto ciò che è giusto per voi.
Il fatto che il tuo compagno abbia espresso, con serenità, la possibilità di sentirsi asessuale (o “più mentale”, come dice lui) è già un segnale di autenticità e di apertura. Non sta evitando il tema, anzi: sembra che sia disposto ad esplorarlo con te, e questo rende possibile un dialogo sincero. L’asessualità, in effetti, è una delle tante sfumature dell’orientamento sessuale: alcune persone non provano attrazione sessuale, pur desiderando legami profondi e relazioni romantiche. Questo non toglie nulla al valore dell’amore che provano e danno.
La tua riflessione è molto matura: stai cercando di capire se la vostra è una relazione in cui entrambi potete sentirvi appagati, nel rispetto delle vostre differenze. La chiave sarà proprio questa: trovare un punto di incontro che tenga conto dei tuoi bisogni – anche quelli sessuali – senza che nessuno dei due si senta forzato o rinunci troppo a una parte di sé.
Continuare a parlarne apertamente, magari con l’aiuto di uno specialista di coppia o di un sessuologo, potrebbe aiutarvi a esplorare meglio i vostri desideri, limiti e bisogni reciproci. A volte, nella sicurezza di una relazione amorevole come la vostra, si possono scoprire modi alternativi per vivere l’intimità, anche se diversa da quella convenzionale.
In sintesi, non siete “fuori strada”: anzi, state camminando insieme con consapevolezza. Ora si tratta solo di capire se potete costruire, con rispetto e tenerezza, un modo di stare insieme che sia pienamente soddisfacente per entrambi. E il fatto che ne stiate parlando, con questa profondità, è un ottimo inizio.
Dal tuo racconto, emerge che il vostro rapporto funziona molto bene sul piano romantico ed emotivo, ma che vi state interrogando sull’aspetto sessuale, che per te – pur non essendo centrale – ha comunque un suo spazio e valore. È importante riconoscere che ogni coppia ha un proprio equilibrio, e non esiste un “giusto” o “sbagliato” in assoluto, ma piuttosto ciò che è giusto per voi.
Il fatto che il tuo compagno abbia espresso, con serenità, la possibilità di sentirsi asessuale (o “più mentale”, come dice lui) è già un segnale di autenticità e di apertura. Non sta evitando il tema, anzi: sembra che sia disposto ad esplorarlo con te, e questo rende possibile un dialogo sincero. L’asessualità, in effetti, è una delle tante sfumature dell’orientamento sessuale: alcune persone non provano attrazione sessuale, pur desiderando legami profondi e relazioni romantiche. Questo non toglie nulla al valore dell’amore che provano e danno.
La tua riflessione è molto matura: stai cercando di capire se la vostra è una relazione in cui entrambi potete sentirvi appagati, nel rispetto delle vostre differenze. La chiave sarà proprio questa: trovare un punto di incontro che tenga conto dei tuoi bisogni – anche quelli sessuali – senza che nessuno dei due si senta forzato o rinunci troppo a una parte di sé.
Continuare a parlarne apertamente, magari con l’aiuto di uno specialista di coppia o di un sessuologo, potrebbe aiutarvi a esplorare meglio i vostri desideri, limiti e bisogni reciproci. A volte, nella sicurezza di una relazione amorevole come la vostra, si possono scoprire modi alternativi per vivere l’intimità, anche se diversa da quella convenzionale.
In sintesi, non siete “fuori strada”: anzi, state camminando insieme con consapevolezza. Ora si tratta solo di capire se potete costruire, con rispetto e tenerezza, un modo di stare insieme che sia pienamente soddisfacente per entrambi. E il fatto che ne stiate parlando, con questa profondità, è un ottimo inizio.
Gentile utente, quello che sta portando è un’esperienza molto profonda. Quando in una relazione emerge una differenza nei bisogni sessuali, non si tratta di capire chi ha ragione, ma di ascoltare cosa accade dentro di sé, nel qui e ora. Da ciò che descrive, il vostro legame sembrerebbe autentico, fatto di affetto, cura e presenza, di una sessualità intesa come incontro e desiderio, ma non di genitalità. Sembrerebbe che il suo compagno viva la sessualità in modo diverso, ed è possibile che sia asessuale, ma ciò che conta è come lei si sente accanto a questo modo di essere.
Cosa sente quando il suo desiderio non trova risposta? Di cosa ha bisogno lei e riesce a comunicarlo con chiarezza e presenza?
La vostra differenza di interesse nell'avere rapporti sessuali non è necessariamente un ostacolo. Può diventare uno spazio di consapevolezza e verità, se entrambi restate in ascolto di voi stessi e l’uno dell’altro.
Cosa sente quando il suo desiderio non trova risposta? Di cosa ha bisogno lei e riesce a comunicarlo con chiarezza e presenza?
La vostra differenza di interesse nell'avere rapporti sessuali non è necessariamente un ostacolo. Può diventare uno spazio di consapevolezza e verità, se entrambi restate in ascolto di voi stessi e l’uno dell’altro.
Buonasera,
grazie per aver condiviso con tanta sincerità la vostra storia, che appare ricca di affetto, cura reciproca e progettualità. Il legame che descrivi è profondo, basato su amore autentico, rispetto e comunicazione: elementi fondamentali in una relazione.
La questione che sollevi, legata all’aspetto sessuale della vostra relazione, è altrettanto importante. Non esiste un modello universale valido per tutte le coppie: ogni relazione ha dinamiche uniche, e ciò che per alcuni è imprescindibile, per altri può avere un peso diverso. Nel vostro caso, l’intesa emotiva e la complicità sembrano solide, ma è comprensibile che tu senta il bisogno di chiarire e comprendere meglio l’aspetto della sessualità.
Il fatto che lui stesso abbia condiviso con apertura la possibilità di essere asessuale e che sia disponibile al dialogo è molto positivo. L’asessualità, infatti, è una variante naturale dell’orientamento sessuale, che può includere comunque un forte desiderio di intimità emotiva, relazioni romantiche stabili e anche progettualità familiare. Essere “più mentali”, come lui stesso ha descritto, può rappresentare un modo diverso di vivere l’intimità, che non invalida il valore e la profondità della relazione, ma che merita di essere esplorato con consapevolezza reciproca.
Tuttavia, è altrettanto importante che anche tu possa ascoltarti, riconoscere i tuoi bisogni, i tuoi desideri e capire se nel tempo questa dimensione della relazione ti farà sentire serena, appagata e autenticamente te stessa. Il dialogo che avete è un’ottima base, ma se senti il bisogno di chiarirti ulteriormente, confrontarti e trovare un equilibrio più definito tra ciò che sei e ciò che vivete insieme, rivolgersi a uno specialista sarebbe utile e consigliato. Un percorso di consulenza di coppia o individuale potrebbe aiutarvi ad approfondire questi aspetti e a costruire una visione condivisa del vostro futuro.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
grazie per aver condiviso con tanta sincerità la vostra storia, che appare ricca di affetto, cura reciproca e progettualità. Il legame che descrivi è profondo, basato su amore autentico, rispetto e comunicazione: elementi fondamentali in una relazione.
La questione che sollevi, legata all’aspetto sessuale della vostra relazione, è altrettanto importante. Non esiste un modello universale valido per tutte le coppie: ogni relazione ha dinamiche uniche, e ciò che per alcuni è imprescindibile, per altri può avere un peso diverso. Nel vostro caso, l’intesa emotiva e la complicità sembrano solide, ma è comprensibile che tu senta il bisogno di chiarire e comprendere meglio l’aspetto della sessualità.
Il fatto che lui stesso abbia condiviso con apertura la possibilità di essere asessuale e che sia disponibile al dialogo è molto positivo. L’asessualità, infatti, è una variante naturale dell’orientamento sessuale, che può includere comunque un forte desiderio di intimità emotiva, relazioni romantiche stabili e anche progettualità familiare. Essere “più mentali”, come lui stesso ha descritto, può rappresentare un modo diverso di vivere l’intimità, che non invalida il valore e la profondità della relazione, ma che merita di essere esplorato con consapevolezza reciproca.
Tuttavia, è altrettanto importante che anche tu possa ascoltarti, riconoscere i tuoi bisogni, i tuoi desideri e capire se nel tempo questa dimensione della relazione ti farà sentire serena, appagata e autenticamente te stessa. Il dialogo che avete è un’ottima base, ma se senti il bisogno di chiarirti ulteriormente, confrontarti e trovare un equilibrio più definito tra ciò che sei e ciò che vivete insieme, rivolgersi a uno specialista sarebbe utile e consigliato. Un percorso di consulenza di coppia o individuale potrebbe aiutarvi ad approfondire questi aspetti e a costruire una visione condivisa del vostro futuro.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Gentile paziente,
grazie per aver espresso questa difficoltà. Credo che sia importante dare centralità al vissuto che prova in questo momento: sta cercando di capire se in un futuro più stabile questo potrebbe essere per voi un problema. Forse vale la pena interrogarsi come coppia se si può raggiungere un compromesso in cui vengono rispettati i bisogni e i desideri di entrambi, sarebbe dunque utile porre la questione nella coppia in un momento in cui riuscire entrambi ad esporre i vostri punti di vista.
grazie per aver espresso questa difficoltà. Credo che sia importante dare centralità al vissuto che prova in questo momento: sta cercando di capire se in un futuro più stabile questo potrebbe essere per voi un problema. Forse vale la pena interrogarsi come coppia se si può raggiungere un compromesso in cui vengono rispettati i bisogni e i desideri di entrambi, sarebbe dunque utile porre la questione nella coppia in un momento in cui riuscire entrambi ad esporre i vostri punti di vista.
Buonasera, la ringrazio per la fiducia con cui ha deciso di raccontare una parte così intima della sua vita di coppia. Leggere le sue parole trasmette il senso profondo del legame che vi unisce: un amore fondato sulla stima reciproca, sull’affetto, sulla cura e sulla presenza. Non è affatto scontato avere una relazione in cui ci si senta davvero visti, accolti e rispettati come descrive lei, ed è importante che questo venga riconosciuto e valorizzato. Ciò che sta attraversando oggi non è una crisi nel senso comune del termine, ma un punto di snodo significativo nella vostra relazione: un momento in cui si intersecano bisogni, desideri e domande profonde su ciò che ognuno di voi sente e vuole vivere nel rapporto. È del tutto comprensibile che, dopo nove anni di relazione priva di una componente sessuale, lei inizi a interrogarsi su come questa caratteristica influenzi il vostro equilibrio di coppia e le prospettive future. Dal punto di vista cognitivo-comportamentale, è fondamentale partire dalla consapevolezza dei propri schemi di pensiero e dei propri bisogni emotivi. Lei dimostra una grande capacità introspettiva nel riconoscere che il desiderio sessuale, per quanto non predominante nella sua esperienza, è comunque presente, e in alcuni momenti emerge. Allo stesso tempo, percepisce con chiarezza che per il suo partner questo aspetto non ha mai rappresentato una componente essenziale, né fonte di disagio, né di insoddisfazione, ma piuttosto qualcosa che ha sempre sentito come distante dal suo modo di vivere le relazioni. Quando una persona si descrive come “più mentale” e non sente impulso o desiderio sessuale, può rientrare all’interno di quella che in psicologia viene definita “asessualità”, un orientamento che non implica necessariamente l’assenza di amore, né la mancanza di desiderio di intimità, ma che si caratterizza per un basso o nullo interesse verso l’attività sessuale. L’asessualità, nella sua ampia gamma di sfumature, può includere persone che vivono una profonda connessione affettiva e romantica con il partner, come sembra essere il caso del suo compagno, ma che non sentono in modo spontaneo o naturale il desiderio sessuale. Da quello che racconta, lui sembra aver trovato un modo autentico per descrivere se stesso e il proprio funzionamento affettivo, senza giudizio, e anzi con una certa serenità. Questo è un dato molto importante. Spesso, quando ci si trova in una relazione con una persona asessuale o poco interessata al sesso, il rischio è che si generino dubbi personali, come “non gli piaccio abbastanza?” oppure “cosa c’è che non va in me?”. Eppure, da come lo descrive, lui non evita l’argomento, non si nasconde, ma cerca di spiegare la sua esperienza con sincerità. Questo atteggiamento aperto è una base preziosa su cui continuare a costruire. Il punto centrale ora riguarda lei e il suo mondo interno. Si sta ponendo una domanda molto matura e responsabile: posso essere felice in una relazione dove il sesso non è presente, o è molto raro, se tutto il resto è profondamente soddisfacente? È una domanda complessa, che richiede tempo e ascolto di sé per trovare una risposta autentica. In terapia, in questi casi, si lavora molto sull’esplorazione dei propri bisogni profondi, cercando di distinguere tra quelli più essenziali e quelli più legati a pressioni esterne, come le aspettative sociali o culturali. Non c’è una risposta giusta o sbagliata in assoluto, c’è solo ciò che è sostenibile e appagante per lei. Spesso si pensa che una relazione per essere “completa” debba includere necessariamente una componente sessuale, ma la verità è che ogni coppia costruisce un proprio equilibrio unico, in cui ciò che conta davvero è il senso di connessione, rispetto e condivisione che si riesce a creare. Se la dimensione sessuale non è centrale per lei e riesce a vivere con serenità questa specificità della vostra relazione, allora sì, siete assolutamente sulla strada giusta. Ma se con il tempo dovesse accorgersi che questo aspetto le manca, che crea frustrazione o vuoto, allora sarà importante parlarne ancora con il suo compagno, magari anche con l’aiuto di un terapeuta di coppia, per comprendere se è possibile trovare una forma di intimità che soddisfi entrambi. Il fatto che abbiate già parlato serenamente di questi temi e che lui sia disponibile al dialogo è un grande punto di forza. Non tutti i legami affettivi si basano sul sesso, e non tutti hanno bisogno della stessa intensità di esperienza sessuale per essere appagati. La chiave è la consapevolezza reciproca, il rispetto dei bisogni di ciascuno e la possibilità di adattarsi insieme, in modo onesto e compassionevole. Siete una coppia che ha già dimostrato di saper comunicare, volersi bene e sostenersi. Questo è ciò che conta davvero, ed è anche ciò che potrà accompagnarvi in ogni futura scelta. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Cara buongiorno,
quello che porti sembra evidenziare un equilibrio emotivo importante nella relazione, ma anche un possibile disallineamento nei bisogni legati alla sfera sessuale e al senso di desiderabilità personale. Il tuo racconto mostra una forte connessione affettiva, una comunicazione aperta e una relazione sicura, ma emergono anche segnali che indicano il tuo bisogno di sentirti riconosciuta come donna anche a livello corporeo, non solo emotivo. Non sembra che tu viva la sessualità in modo prioritario, ma il fatto che a volte ti senta "chiusa" o delusa davanti alla mancanza di una risposta fisica da parte sua suggerisce che questo aspetto, sebbene secondario, ha un valore per te.
L’ipotesi è che tu stia cercando di integrare il profondo legame che vivi con lui con un bisogno, anche minimo, di conferma del tuo valore attraverso lo sguardo e il desiderio dell’altro. E quando questo manca, può emergere in te una dissonanza, non perché lui sia manchevole, ma perché alcune tue aspettative implicite, forse non espresse del tutto, restano insoddisfatte.
Stai già facendo un grande lavoro di consapevolezza e comunicazione, ed è positivo che lui non eviti il confronto. Il prossimo passo potrebbe essere esplorare insieme quanto questo bisogno di intimità fisica, anche solo accennata, sia per te legato alla sicurezza emotiva o al senso di valore personale. Se questo aspetto non viene riconosciuto e validato, nel tempo potrebbe trasformarsi in una forma di frustrazione silenziosa.
La relazione sembra avere basi solide. Non si tratta tanto di “aggiustare” qualcosa, quanto di continuare a dare spazio e legittimità anche a quei bisogni che emergono in modo più sottile, per evitare che diventino fonte di distanza affettiva nel tempo.
un cordiale saluto
Ilenia Morreale
quello che porti sembra evidenziare un equilibrio emotivo importante nella relazione, ma anche un possibile disallineamento nei bisogni legati alla sfera sessuale e al senso di desiderabilità personale. Il tuo racconto mostra una forte connessione affettiva, una comunicazione aperta e una relazione sicura, ma emergono anche segnali che indicano il tuo bisogno di sentirti riconosciuta come donna anche a livello corporeo, non solo emotivo. Non sembra che tu viva la sessualità in modo prioritario, ma il fatto che a volte ti senta "chiusa" o delusa davanti alla mancanza di una risposta fisica da parte sua suggerisce che questo aspetto, sebbene secondario, ha un valore per te.
L’ipotesi è che tu stia cercando di integrare il profondo legame che vivi con lui con un bisogno, anche minimo, di conferma del tuo valore attraverso lo sguardo e il desiderio dell’altro. E quando questo manca, può emergere in te una dissonanza, non perché lui sia manchevole, ma perché alcune tue aspettative implicite, forse non espresse del tutto, restano insoddisfatte.
Stai già facendo un grande lavoro di consapevolezza e comunicazione, ed è positivo che lui non eviti il confronto. Il prossimo passo potrebbe essere esplorare insieme quanto questo bisogno di intimità fisica, anche solo accennata, sia per te legato alla sicurezza emotiva o al senso di valore personale. Se questo aspetto non viene riconosciuto e validato, nel tempo potrebbe trasformarsi in una forma di frustrazione silenziosa.
La relazione sembra avere basi solide. Non si tratta tanto di “aggiustare” qualcosa, quanto di continuare a dare spazio e legittimità anche a quei bisogni che emergono in modo più sottile, per evitare che diventino fonte di distanza affettiva nel tempo.
un cordiale saluto
Ilenia Morreale
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè capisco quanto questa situazione possa impattare sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale innanzitutto che lei faccia chiarezza circa ciò che sente e ciò che prova verso questa persona, ritagliandosi uno spazio d'ascolto per elaborare pensieri e vissuti emotivi legati alla situazione descritta pertanto la invito a richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
la ringrazio per aver condiviso con tanta chiarezza e delicatezza la sua esperienza. Le sue parole restituiscono l’immagine di una relazione profonda, costruita su basi solide: cura reciproca, affetto, comunicazione sincera e progettualità condivisa. È evidente quanto lei tenga a questa relazione e con quanta attenzione cerchi di comprenderne i significati più intimi.
Il tema che porta è molto sentito e riguarda una dimensione spesso poco rappresentata, ma tutt'altro che rara: quando in una coppia la sessualità non occupa uno spazio centrale, o viene vissuta in modo molto diverso da uno dei due partner. È comprensibile che ciò possa sollecitare domande, dubbi, o la ricerca di un senso, soprattutto quando si è in una relazione affettuosa e coinvolta come la vostra.
Ciò che descrive – l’esperienza di un amore intenso, sincero, quotidianamente espresso, accompagnato da una bassa o assente spinta sessuale da parte del suo compagno – può rientrare in una varietà soggettiva del modo di vivere l’intimità.
La domanda che pone – “Siamo sulla strada giusta?” – merita una riflessione profonda. Non esiste un’unica “strada giusta” nelle relazioni: ciò che conta davvero è che il legame si fondi su un equilibrio vissuto come autentico e soddisfacente da entrambi. Il fatto che lei non percepisca questo aspetto come un problema centrale, ma piuttosto come una curiosità da esplorare, evidenzia il desiderio di conoscersi reciprocamente in modo più completo, senza forzature.
È possibile che in futuro emergano nuovi bisogni o desideri da parte sua o del suo compagno: l’importante sarà continuare a mantenere aperta la comunicazione, così come già fate. Parlare delle proprie emozioni, delle proprie aspettative, dei propri confini, permette alla relazione di evolvere in una direzione che rispecchi entrambi.
Il tema che porta è molto sentito e riguarda una dimensione spesso poco rappresentata, ma tutt'altro che rara: quando in una coppia la sessualità non occupa uno spazio centrale, o viene vissuta in modo molto diverso da uno dei due partner. È comprensibile che ciò possa sollecitare domande, dubbi, o la ricerca di un senso, soprattutto quando si è in una relazione affettuosa e coinvolta come la vostra.
Ciò che descrive – l’esperienza di un amore intenso, sincero, quotidianamente espresso, accompagnato da una bassa o assente spinta sessuale da parte del suo compagno – può rientrare in una varietà soggettiva del modo di vivere l’intimità.
La domanda che pone – “Siamo sulla strada giusta?” – merita una riflessione profonda. Non esiste un’unica “strada giusta” nelle relazioni: ciò che conta davvero è che il legame si fondi su un equilibrio vissuto come autentico e soddisfacente da entrambi. Il fatto che lei non percepisca questo aspetto come un problema centrale, ma piuttosto come una curiosità da esplorare, evidenzia il desiderio di conoscersi reciprocamente in modo più completo, senza forzature.
È possibile che in futuro emergano nuovi bisogni o desideri da parte sua o del suo compagno: l’importante sarà continuare a mantenere aperta la comunicazione, così come già fate. Parlare delle proprie emozioni, delle proprie aspettative, dei propri confini, permette alla relazione di evolvere in una direzione che rispecchi entrambi.
Buongiorno gentile Utente, la ringrazio per la fiducia e per aver condiviso con tanta cura e profondità un vissuto così intimo. Da ciò che scrive emerge una relazione costruita nel tempo su basi molto solide: affetto, rispetto, presenza, dolcezza. L’intensità emotiva che descrive, unita alla volontà reciproca di prendersi cura l’uno dell’altra, rappresenta una risorsa preziosa e non comune. In questo senso, il suo racconto parla di un amore autentico, vissuto in modo consapevole e generoso.
L’aspetto che solleva riguarda la dimensione sessuale della relazione, che sembra collocarsi su un piano diverso rispetto alla norma più diffusa, ma non per questo meno legittimo o patologico. È possibile che il suo compagno si riconosca, anche solo in parte, nell’orientamento asessuale, che – come probabilmente già sa – descrive una condizione in cui l’attrazione sessuale è assente o molto limitata, pur potendo coesistere con una profonda affettività, desiderio di intimità e progetti condivisi. L’essere “più mentale”, come lui stesso ha detto, non è necessariamente una difesa o una negazione: per alcune persone è semplicemente un modo autentico e naturale di vivere l’intimità.
Il fatto che lei viva la sessualità con un livello di desiderio leggermente superiore ma comunque contenuto, e che questa differenza non abbia generato finora un conflitto, indica che probabilmente avete trovato un equilibrio funzionale. Tuttavia è comprensibile che, nel tempo, sorgano domande più profonde: su cosa significhi per entrambi l’intimità, su quanto questa differenza possa mantenersi sostenibile, su come conciliare amore e desiderio senza rinunce silenziose.
Mi colpisce il tono non giudicante con cui descrive tutto ciò, la sua apertura al dialogo e la sua capacità di ascoltare il partner senza spingerlo a essere diverso da ciò che è. Questa disposizione rappresenta un importante punto di forza nella coppia. Il confronto che desidera, dunque, è non solo legittimo, ma auspicabile: non per “correggere” qualcosa che non va, bensì per conoscervi ancora più a fondo, per approfondire il modo in cui ognuno vive il proprio corpo, il contatto, la reciprocità.
A volte, un percorso con un professionista può offrire proprio questo spazio sicuro: per esplorare senza pressione, dare un nome ai vissuti e ridefinire insieme i significati che ciascuno attribuisce alla sessualità e all’intimità. Ma anche al di fuori di un percorso formale, già il fatto che lei e il suo compagno siate disponibili a parlarne, a rispettarvi nei vostri tempi e modi, è un indicatore che siete sulla strada giusta. Una strada magari poco battuta, ma non per questo meno fertile o meno felice.
Se dovesse avere bisogno di ulteriori informazioni o di intraprendere un percorso mi trova a disposizione,
Dott. Luca Vocino
L’aspetto che solleva riguarda la dimensione sessuale della relazione, che sembra collocarsi su un piano diverso rispetto alla norma più diffusa, ma non per questo meno legittimo o patologico. È possibile che il suo compagno si riconosca, anche solo in parte, nell’orientamento asessuale, che – come probabilmente già sa – descrive una condizione in cui l’attrazione sessuale è assente o molto limitata, pur potendo coesistere con una profonda affettività, desiderio di intimità e progetti condivisi. L’essere “più mentale”, come lui stesso ha detto, non è necessariamente una difesa o una negazione: per alcune persone è semplicemente un modo autentico e naturale di vivere l’intimità.
Il fatto che lei viva la sessualità con un livello di desiderio leggermente superiore ma comunque contenuto, e che questa differenza non abbia generato finora un conflitto, indica che probabilmente avete trovato un equilibrio funzionale. Tuttavia è comprensibile che, nel tempo, sorgano domande più profonde: su cosa significhi per entrambi l’intimità, su quanto questa differenza possa mantenersi sostenibile, su come conciliare amore e desiderio senza rinunce silenziose.
Mi colpisce il tono non giudicante con cui descrive tutto ciò, la sua apertura al dialogo e la sua capacità di ascoltare il partner senza spingerlo a essere diverso da ciò che è. Questa disposizione rappresenta un importante punto di forza nella coppia. Il confronto che desidera, dunque, è non solo legittimo, ma auspicabile: non per “correggere” qualcosa che non va, bensì per conoscervi ancora più a fondo, per approfondire il modo in cui ognuno vive il proprio corpo, il contatto, la reciprocità.
A volte, un percorso con un professionista può offrire proprio questo spazio sicuro: per esplorare senza pressione, dare un nome ai vissuti e ridefinire insieme i significati che ciascuno attribuisce alla sessualità e all’intimità. Ma anche al di fuori di un percorso formale, già il fatto che lei e il suo compagno siate disponibili a parlarne, a rispettarvi nei vostri tempi e modi, è un indicatore che siete sulla strada giusta. Una strada magari poco battuta, ma non per questo meno fertile o meno felice.
Se dovesse avere bisogno di ulteriori informazioni o di intraprendere un percorso mi trova a disposizione,
Dott. Luca Vocino
Gentile utente, comprendo appieno la sua situazione e la ringrazio per averla condivisa con tanta onestà e apertura. È evidente che il legame che la unisce al suo compagno è profondo e significativo, basato su un amore, un affetto e una complicità che lei stessa descrive come meravigliosi. Questo è un punto di partenza fondamentale e prezioso per qualsiasi relazione. Mi sembra di capire che la sua principale preoccupazione riguardi la dimensione sessuale all'interno del vostro rapporto, soprattutto alla luce delle parole del suo compagno sulla sua asessualità. È del tutto naturale che questo aspetto la porti a riflettere e a cercare chiarezza, anche perché, come lei stessa ha notato, seppur raramente, a volte sente l'esigenza di quella dimensione. Il fatto che abbiate già parlato di futuro e di figli dimostra quanto sia forte il vostro progetto di vita. A questo punto del vostro percorso, per esplorare appieno dove vi trovate e per consolidare ulteriormente la vostra comprensione reciproca, potrebbe essere utile intraprendere un percorso di terapia di coppia.
Resto a disposizione per consulenze online.
Un caro saluto,
Dott.ssa Valentina De Chiara
Resto a disposizione per consulenze online.
Un caro saluto,
Dott.ssa Valentina De Chiara
Gentile utente grazie per la fiducia e per aver condiviso con tanta sensibilità e lucidità la tua storia. Quello che racconti mostra un legame profondo, affettuoso e sincero: una relazione fondata su amore, rispetto, ascolto e progettualità. Già questo è un punto di forza enorme, non scontato neanche nelle relazioni con forte intesa sessuale.
Dal suo comportamento e dalle sue parole, sembra che il tuo compagno possa identificarsi (anche se non lo ha fatto esplicitamente) come asessuale — ossia una persona che non prova attrazione sessuale verso gli altri, pur potendo provare attrazione romantica, desiderio di intimità affettiva, progettualità e amore profondo, come accade nel vostro caso.
Il fatto che lui abbia pensato di essere “asessuato” e che abbia spiegato di sentirsi più “mentale” è molto coerente con molte testimonianze di persone asessuali.
Non provare eccitazione sessuale, nemmeno in momenti fisicamente intimi, o non sentirne il bisogno, non significa che ci sia qualcosa di “rotto” o “anormale” in lui: è solo un diverso orientamento.
Dici di non sentire un grande bisogno del sesso, ma ammetti che a volte ti nasce un desiderio, soprattutto in momenti di coccole e intimità. È importante validare anche questo tuo vissuto: non è “strano” sentirsi bene senza sesso, ma avere comunque desideri ogni tanto. È del tutto normale, e fa parte della tua identità sessuale.
Chiedi se siete sulla strada giusta.
Secondo quello che hai descritto, sì, potete esserlo a patto che entrambi:
Continuiate a comunicarvi apertamente i vostri bisogni, senza giudicarli o minimizzarli.
Accettiate le reciproche differenze, senza forzature, né da parte tua né da parte sua.
Troviate un equilibrio realistico tra ciò che ciascuno può dare e ciò di cui ha bisogno.
La chiave sta nella compatibilità e nell’autenticità. Non esiste una formula unica per tutte le coppie. Se vi sentite appagati, amati, connessi, liberi di essere voi stessi, allora la relazione può funzionare benissimo anche senza sesso o con una sessualità poco frequente, o più "alternativa".
Parlatene ancora: magari con calma, per esplorare insieme cosa significhi per lui “essere più mentale”, come vive lui l'intimità, se prova desiderio in forme diverse, se ha mai sentito eccitazione, e come vede il futuro (es. maternità/paternità).
Esplora anche te stessa: cerca di capire quanto per te è importante la sessualità. Se oggi ti va bene così, potrebbe cambiare nel tempo? Ti mancherebbe qualcosa? Riusciresti a vivere senza una sessualità attiva a lungo termine?
Valuta un dialogo aperto sulla definizione della vostra relazione: alcune coppie asessuali-romantiche costruiscono relazioni soddisfacenti anche includendo delle flessibilità (come intimità occasionale, compromessi fisici o, in alcuni casi, apertura etica, ma solo se entrambi lo desiderano).
Se volete, potete affidarvi a un professionista: un/a terapeuta sessuologo/a potrebbe aiutarvi a trovare le parole giuste, esplorare l’identità sessuale (senza etichette rigide), e rafforzare ancora di più la vostra comunicazione.
Spero di essere stato d'aiuto. Resto a disposizione. Un caro saluto.
Dott. Stefano Recchia
Dal suo comportamento e dalle sue parole, sembra che il tuo compagno possa identificarsi (anche se non lo ha fatto esplicitamente) come asessuale — ossia una persona che non prova attrazione sessuale verso gli altri, pur potendo provare attrazione romantica, desiderio di intimità affettiva, progettualità e amore profondo, come accade nel vostro caso.
Il fatto che lui abbia pensato di essere “asessuato” e che abbia spiegato di sentirsi più “mentale” è molto coerente con molte testimonianze di persone asessuali.
Non provare eccitazione sessuale, nemmeno in momenti fisicamente intimi, o non sentirne il bisogno, non significa che ci sia qualcosa di “rotto” o “anormale” in lui: è solo un diverso orientamento.
Dici di non sentire un grande bisogno del sesso, ma ammetti che a volte ti nasce un desiderio, soprattutto in momenti di coccole e intimità. È importante validare anche questo tuo vissuto: non è “strano” sentirsi bene senza sesso, ma avere comunque desideri ogni tanto. È del tutto normale, e fa parte della tua identità sessuale.
Chiedi se siete sulla strada giusta.
Secondo quello che hai descritto, sì, potete esserlo a patto che entrambi:
Continuiate a comunicarvi apertamente i vostri bisogni, senza giudicarli o minimizzarli.
Accettiate le reciproche differenze, senza forzature, né da parte tua né da parte sua.
Troviate un equilibrio realistico tra ciò che ciascuno può dare e ciò di cui ha bisogno.
La chiave sta nella compatibilità e nell’autenticità. Non esiste una formula unica per tutte le coppie. Se vi sentite appagati, amati, connessi, liberi di essere voi stessi, allora la relazione può funzionare benissimo anche senza sesso o con una sessualità poco frequente, o più "alternativa".
Parlatene ancora: magari con calma, per esplorare insieme cosa significhi per lui “essere più mentale”, come vive lui l'intimità, se prova desiderio in forme diverse, se ha mai sentito eccitazione, e come vede il futuro (es. maternità/paternità).
Esplora anche te stessa: cerca di capire quanto per te è importante la sessualità. Se oggi ti va bene così, potrebbe cambiare nel tempo? Ti mancherebbe qualcosa? Riusciresti a vivere senza una sessualità attiva a lungo termine?
Valuta un dialogo aperto sulla definizione della vostra relazione: alcune coppie asessuali-romantiche costruiscono relazioni soddisfacenti anche includendo delle flessibilità (come intimità occasionale, compromessi fisici o, in alcuni casi, apertura etica, ma solo se entrambi lo desiderano).
Se volete, potete affidarvi a un professionista: un/a terapeuta sessuologo/a potrebbe aiutarvi a trovare le parole giuste, esplorare l’identità sessuale (senza etichette rigide), e rafforzare ancora di più la vostra comunicazione.
Spero di essere stato d'aiuto. Resto a disposizione. Un caro saluto.
Dott. Stefano Recchia
Gentile utente, la strada giusta è quella in cui c'è dialogo sincero e in cui entrambi i partner sono soddisfatti della situazione e d'accordo sulle modalità.
Se questo è il vostro caso, bene! Altrimenti la invito a condividere le sue eventuali preoccupazioni o riserve con il suo fidanzato.
Dott. Giacomo Bonetti
Se questo è il vostro caso, bene! Altrimenti la invito a condividere le sue eventuali preoccupazioni o riserve con il suo fidanzato.
Dott. Giacomo Bonetti
Buonasera, mi sembra che ha descritto sufficientemente la situazione tra vi è tra lei e il suo compagno. Mi sento di precisare che l'aggettivo "asessuale" è un termine, utilizzato dal senso comune, che si è particolarmente diffuso in questo periodo storico in cui si cerca di dare un nome a qualsiasi cosa. Rappresenta esclusivamente un termine, ma non dice nulla sulla personalità del suo ragazzo, e sul perché appare disinteressato al sesso. Detto ciò, al netto del fatto che non può chiedere al suo compagno di cambiare sotto questo aspetto, io mi chiederei, più che altro, quanto per lei conti l'aspetto sessuale di una relazione sentimentale. Quello che a mio avviso potrebbe chiedergli, invece, è di tentare con dei piccoli approcci e osservare come va. Grazie
Ciao, alcune persone non sentono l'esigenza di fare sesso, cosa che di primo impatto potrebbe essere sconvolgente per alcuni.
Avere una buona comunicazione sull'argomento, come sembra da ciò che racconti, è un buon modo per creare un contesto accogliente, valuta anche di comunicare apertamente a lui i momenti in cui hai voglia.
Avere una buona comunicazione sull'argomento, come sembra da ciò che racconti, è un buon modo per creare un contesto accogliente, valuta anche di comunicare apertamente a lui i momenti in cui hai voglia.
Gentile,
Mi colpisce una cosa: chiede se state sulla strada giusta… ma giusta per chi? E secondo quali mappe?
Magari non esiste una sola strada, ma la vostra.
Mi contatti pure se le va.
Dr. Giorgio De Giorgi
Mi colpisce una cosa: chiede se state sulla strada giusta… ma giusta per chi? E secondo quali mappe?
Magari non esiste una sola strada, ma la vostra.
Mi contatti pure se le va.
Dr. Giorgio De Giorgi
Cara utente,
grazie per aver condiviso con tanta delicatezza la tua storia. Quello che emerge dalle tue parole è un **legame profondo, affettuoso e autentico**, in cui l’amore viene vissuto con attenzione, presenza e cura quotidiana. È davvero importante riconoscere quanto valore ci sia in una relazione che offre sicurezza, dolcezza e rispetto reciproco.
Allo stesso tempo, la tua riflessione riguarda un **aspetto centrale della coppia: l’intimità fisica e sessuale** — anche quando non è il fulcro della relazione.
Ecco alcuni spunti professionali per aiutarti a capire meglio la situazione e orientarti.
**1. La possibilità che il tuo compagno sia asessuale**
Da ciò che racconti, è molto probabile che il tuo partner si riconosca in una forma di **asessualità**. L’asessualità è un orientamento sessuale che descrive persone che **provano poco o nessun interesse verso l’attività sessuale**, pur potendo vivere **relazioni affettive profonde, romantiche, impegnate e ricche di intimità emotiva**.
Il fatto che:
* non senta l’esigenza del contatto fisico più esplicito;
* non reagisca a stimoli che in altri casi suscitano desiderio;
* ma che sia **estremamente amorevole, presente e disponibile al progetto di vita insieme** (incluso parlare di figli),
è perfettamente coerente con il profilo di una persona asessuale.
> Essere asessuale **non significa non amare**, né essere anaffettivo o disfunzionale: è una variante naturale dell’orientamento sessuale.
**2. Il tuo desiderio conta**
Tu dici che la sessualità non è mai stata prioritaria per te, ma riconosci che **a volte il desiderio c’è**, specialmente in momenti di intimità. Questo è importante.
Non c’è un “giusto” o “sbagliato” in quanto desiderio ciascuno prova, ma è fondamentale **ascoltarti sinceramente**:
* Ti basta l’intimità che vivete ora per sentirti completa nella relazione?
* Riesci a immaginare un futuro lungo — anche nella genitorialità — con questa dinamica?
* Oppure senti che nel tempo potresti soffrire per una **mancanza di connessione fisica più profonda**?
Non è necessario prendere decisioni immediate, ma porsi queste domande con onestà ti aiuterà a capire **quanto questa forma di amore ti nutre oggi — e quanto potrà farlo in futuro**.
**3. La comunicazione tra voi è un punto di forza**
Il modo in cui ne parlate è già un enorme punto di partenza: con rispetto, senza giudizio, con apertura. Lui non appare in difesa o evitante, e questo vi dà la possibilità di **costruire insieme un significato condiviso della vostra intimità**.
La sessualità, anche in una relazione dove è assente o marginale, **può essere rinegoziata**: non in termini di “sacrificio”, ma come esplorazione reciproca di cosa può farvi stare bene entrambi, nel rispetto dei confini personali.
**4. Un supporto può facilitare la comprensione reciproca**
Potreste considerare anche qualche colloquio con un\* psicoterapeuta o sessuolog\* che abbia esperienza con **orientamenti affettivi e sessuali inclusivi**. Questo vi darebbe:
* un linguaggio più chiaro per definire i vostri bisogni,
* uno spazio neutro per parlare dei vissuti legati alla sessualità (o alla sua assenza),
* strategie per trovare **una modalità di intimità compatibile per entrambi**.
**In sintesi**
Siete sulla strada giusta se continuerete a **mantenere aperta la comunicazione, senza forzature né rinunce silenziose**.
Ciò che conta non è avere una sessualità “standard”, ma **costruire insieme un equilibrio che rispetti entrambi**.
E se l’amore che vi lega — profondo, tenero e pieno di rispetto — è più importante per entrambi della dimensione sessuale, allora la vostra relazione può essere davvero solida e appagante.
Un caro saluto,
**una psicologa**
grazie per aver condiviso con tanta delicatezza la tua storia. Quello che emerge dalle tue parole è un **legame profondo, affettuoso e autentico**, in cui l’amore viene vissuto con attenzione, presenza e cura quotidiana. È davvero importante riconoscere quanto valore ci sia in una relazione che offre sicurezza, dolcezza e rispetto reciproco.
Allo stesso tempo, la tua riflessione riguarda un **aspetto centrale della coppia: l’intimità fisica e sessuale** — anche quando non è il fulcro della relazione.
Ecco alcuni spunti professionali per aiutarti a capire meglio la situazione e orientarti.
**1. La possibilità che il tuo compagno sia asessuale**
Da ciò che racconti, è molto probabile che il tuo partner si riconosca in una forma di **asessualità**. L’asessualità è un orientamento sessuale che descrive persone che **provano poco o nessun interesse verso l’attività sessuale**, pur potendo vivere **relazioni affettive profonde, romantiche, impegnate e ricche di intimità emotiva**.
Il fatto che:
* non senta l’esigenza del contatto fisico più esplicito;
* non reagisca a stimoli che in altri casi suscitano desiderio;
* ma che sia **estremamente amorevole, presente e disponibile al progetto di vita insieme** (incluso parlare di figli),
è perfettamente coerente con il profilo di una persona asessuale.
> Essere asessuale **non significa non amare**, né essere anaffettivo o disfunzionale: è una variante naturale dell’orientamento sessuale.
**2. Il tuo desiderio conta**
Tu dici che la sessualità non è mai stata prioritaria per te, ma riconosci che **a volte il desiderio c’è**, specialmente in momenti di intimità. Questo è importante.
Non c’è un “giusto” o “sbagliato” in quanto desiderio ciascuno prova, ma è fondamentale **ascoltarti sinceramente**:
* Ti basta l’intimità che vivete ora per sentirti completa nella relazione?
* Riesci a immaginare un futuro lungo — anche nella genitorialità — con questa dinamica?
* Oppure senti che nel tempo potresti soffrire per una **mancanza di connessione fisica più profonda**?
Non è necessario prendere decisioni immediate, ma porsi queste domande con onestà ti aiuterà a capire **quanto questa forma di amore ti nutre oggi — e quanto potrà farlo in futuro**.
**3. La comunicazione tra voi è un punto di forza**
Il modo in cui ne parlate è già un enorme punto di partenza: con rispetto, senza giudizio, con apertura. Lui non appare in difesa o evitante, e questo vi dà la possibilità di **costruire insieme un significato condiviso della vostra intimità**.
La sessualità, anche in una relazione dove è assente o marginale, **può essere rinegoziata**: non in termini di “sacrificio”, ma come esplorazione reciproca di cosa può farvi stare bene entrambi, nel rispetto dei confini personali.
**4. Un supporto può facilitare la comprensione reciproca**
Potreste considerare anche qualche colloquio con un\* psicoterapeuta o sessuolog\* che abbia esperienza con **orientamenti affettivi e sessuali inclusivi**. Questo vi darebbe:
* un linguaggio più chiaro per definire i vostri bisogni,
* uno spazio neutro per parlare dei vissuti legati alla sessualità (o alla sua assenza),
* strategie per trovare **una modalità di intimità compatibile per entrambi**.
**In sintesi**
Siete sulla strada giusta se continuerete a **mantenere aperta la comunicazione, senza forzature né rinunce silenziose**.
Ciò che conta non è avere una sessualità “standard”, ma **costruire insieme un equilibrio che rispetti entrambi**.
E se l’amore che vi lega — profondo, tenero e pieno di rispetto — è più importante per entrambi della dimensione sessuale, allora la vostra relazione può essere davvero solida e appagante.
Un caro saluto,
**una psicologa**
Gentile utente,
la ringrazio per aver condiviso la sua esperienza di coppia con tanta autenticità. Le parole che utilizza raccontano un legame affettivo profondo, ricco di tenerezza e cura reciproca.
Il tema che solleva riguarda un aspetto molto intimo della vita di coppia: la sessualità. In particolare, si interroga sulla possibilità che il suo compagno possa essere asessuale, e su come questa dimensione possa integrarsi nella vostra relazione.
È importante sottolineare che l’asessualità non esclude affatto la presenza di amore, intimità emotiva e progettualità condivisa. Esistono infatti diverse forme di orientamento asessuale, che comprendono anche la possibilità di vivere legami romantici profondi e relazioni stabili e appaganti, come sembra emergere nel vostro caso.
Ogni relazione porta con sé una trama affettiva unica, che si costruisce sulla base della storia personale, delle esperienze relazionali precoci e delle modalità con cui ciascuno ha vissuto e rappresentato l’intimità nel corso della vita. Il fatto che il suo compagno si descriva come “più mentale” può essere una traccia preziosa per esplorare, se lo desiderate, come ciascuno di voi vive il desiderio, la corporeità e il contatto fisico.
È significativo che abbiate affrontato questo tema insieme, con apertura e rispetto reciproco, senza giudizi né pressioni. Il fatto che lui non percepisca questa caratteristica come un problema, e che lei non si senta privata di amore o riconoscimento, rappresenta una base solida per continuare a riflettere e crescere insieme.
Al tempo stesso, è importante però che possa ascoltare anche i propri bisogni sul piano erotico e interrogarsi su quanto si senta appagata in una relazione in cui la sessualità, per come la intende, risulta marginale. Non si tratta di stabilire cosa sia giusto o sbagliato, ma di riconoscere e dare valore ai propri vissuti interiori. In questo senso, uno spazio di riflessione personale – magari attraverso un percorso psicologico – potrebbe aiutarla a fare chiarezza, contattare bisogni più profondi e comprendere se e come questa relazione possa continuare ad essere nutriente per entrambi.
La sessualità non è l’unico parametro per misurare la qualità di una relazione, ma può offrire uno specchio attraverso cui leggere aspetti più ampi del legame, della comunicazione emotiva e dell’identità individuale.
Un caro saluto, Dott.ssa Martina Veracini
la ringrazio per aver condiviso la sua esperienza di coppia con tanta autenticità. Le parole che utilizza raccontano un legame affettivo profondo, ricco di tenerezza e cura reciproca.
Il tema che solleva riguarda un aspetto molto intimo della vita di coppia: la sessualità. In particolare, si interroga sulla possibilità che il suo compagno possa essere asessuale, e su come questa dimensione possa integrarsi nella vostra relazione.
È importante sottolineare che l’asessualità non esclude affatto la presenza di amore, intimità emotiva e progettualità condivisa. Esistono infatti diverse forme di orientamento asessuale, che comprendono anche la possibilità di vivere legami romantici profondi e relazioni stabili e appaganti, come sembra emergere nel vostro caso.
Ogni relazione porta con sé una trama affettiva unica, che si costruisce sulla base della storia personale, delle esperienze relazionali precoci e delle modalità con cui ciascuno ha vissuto e rappresentato l’intimità nel corso della vita. Il fatto che il suo compagno si descriva come “più mentale” può essere una traccia preziosa per esplorare, se lo desiderate, come ciascuno di voi vive il desiderio, la corporeità e il contatto fisico.
È significativo che abbiate affrontato questo tema insieme, con apertura e rispetto reciproco, senza giudizi né pressioni. Il fatto che lui non percepisca questa caratteristica come un problema, e che lei non si senta privata di amore o riconoscimento, rappresenta una base solida per continuare a riflettere e crescere insieme.
Al tempo stesso, è importante però che possa ascoltare anche i propri bisogni sul piano erotico e interrogarsi su quanto si senta appagata in una relazione in cui la sessualità, per come la intende, risulta marginale. Non si tratta di stabilire cosa sia giusto o sbagliato, ma di riconoscere e dare valore ai propri vissuti interiori. In questo senso, uno spazio di riflessione personale – magari attraverso un percorso psicologico – potrebbe aiutarla a fare chiarezza, contattare bisogni più profondi e comprendere se e come questa relazione possa continuare ad essere nutriente per entrambi.
La sessualità non è l’unico parametro per misurare la qualità di una relazione, ma può offrire uno specchio attraverso cui leggere aspetti più ampi del legame, della comunicazione emotiva e dell’identità individuale.
Un caro saluto, Dott.ssa Martina Veracini
Buonasera,
quello che descrive è un legame affettivo ricco, profondo e costruito su basi molto solide: amore, rispetto, dolcezza reciproca, progettualità comune. Il fatto che vi siate scelti, giorno dopo giorno, in questi nove anni, è un segnale importante della qualità della vostra relazione.
Allo stesso tempo, la tematica che porta — relativa alla dimensione sessuale nella coppia — è molto significativa e merita uno spazio di riflessione.
È molto positivo che il dialogo tra voi sia aperto e che lui non mostri chiusura sull’argomento, ma anzi si metta in gioco con sincerità. Questo vi permette di affrontare insieme, con consapevolezza e rispetto, le eventuali differenze di desiderio o di espressione affettiva.
La domanda che pone — se siete sulla strada giusta — non ha una risposta assoluta, ma può essere esplorata insieme al partner nel tempo, confrontandovi sui bisogni di entrambi, sulle aspettative per il futuro (come la genitorialità), e su eventuali modalità alternative per vivere la vostra intimità in modo appagante.
Un eventuale percorso di consulenza di coppia o individuale potrebbe offrire uno spazio utile per chiarire meglio i propri vissuti, riconoscere i propri bisogni e fare scelte consapevoli.
Resto a disposizione qualora desiderasse approfondire o intraprendere un percorso di accompagnamento psicologico.
Dott.ssa Valentina Celi
quello che descrive è un legame affettivo ricco, profondo e costruito su basi molto solide: amore, rispetto, dolcezza reciproca, progettualità comune. Il fatto che vi siate scelti, giorno dopo giorno, in questi nove anni, è un segnale importante della qualità della vostra relazione.
Allo stesso tempo, la tematica che porta — relativa alla dimensione sessuale nella coppia — è molto significativa e merita uno spazio di riflessione.
È molto positivo che il dialogo tra voi sia aperto e che lui non mostri chiusura sull’argomento, ma anzi si metta in gioco con sincerità. Questo vi permette di affrontare insieme, con consapevolezza e rispetto, le eventuali differenze di desiderio o di espressione affettiva.
La domanda che pone — se siete sulla strada giusta — non ha una risposta assoluta, ma può essere esplorata insieme al partner nel tempo, confrontandovi sui bisogni di entrambi, sulle aspettative per il futuro (come la genitorialità), e su eventuali modalità alternative per vivere la vostra intimità in modo appagante.
Un eventuale percorso di consulenza di coppia o individuale potrebbe offrire uno spazio utile per chiarire meglio i propri vissuti, riconoscere i propri bisogni e fare scelte consapevoli.
Resto a disposizione qualora desiderasse approfondire o intraprendere un percorso di accompagnamento psicologico.
Dott.ssa Valentina Celi
Buonasera, le domande che devi porti è se a te basta questo rapporto cosi com'è, questo rapporto platonico? Ci vedi TU un futuro con lui così com'è? Il pensiero di lui è chiaro, il suo sentimento per te è chiaro, il suo modo di esprimere il vostro rapporto è chiaro. Ma TU? Tu sei felice? A te basta il mentale? La risposta la conosci solo tu, è dentro di te devi avere il coraggio di guardarla, altrimenti vivrai una vita non tua...
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