Buonasera Mio figlio ha 22 anni e gioca, scommette schedine

26 risposte
Buonasera
Mio figlio ha 22 anni e gioca, scommette schedine , ha in 3 anni perso quasi 3000 euro, ha smesso varie volte poi ci ricasca ora dovrò saldare ultimo debito di 150 euro e dice che non giocherà più vorrei fargli seguire un percorso per uscirne in modo definitivo e soprattutto capirne le cause. Come muoversi?
Grazie
Salve Signora, grazie per aver condiviso con Noi il Suo problema. La prima cosa che può fare è parlare con Suo figlio e comunicargli le Sue preoccupazioni in merito. E' importante valutare il livello di consapevolezza che ha del problema e le motivazioni ad intraprendere un percorso terapeutico. Nel caso, se lo ritiene opportuno, può provare a fare questo passaggio con un familiare o una persona che gode della Vostra considerazione.
Qualora fosse disponibile a parlare con un professionista la mia indicazione è quella di rivolgersi ad un ambulatorio specialistico così da essere seguito da un equipe che possa prenderLo in carico. All'interno di queste strutture, infatti, è possibile ricevere diversi tipologie di trattamento, a seconda del progetto d'intervento più indicato (es. psicoeducazione, psicoterapia individuale e/o di gruppo, terapia
farmacologica eventuale e sostegno ai familiari).
Se abitate a Roma potrei fornirLe delle indicazioni in privato. I miei migliori auguri.

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Salve Signora. Suo figlio è vittima di ludopatia, un problema molto diffuso di dipendenza dal gioco d'azzardo. Purtroppo non si può fidare quando afferma che non lo farà più, è il comportamento tipico dei giocatori dipendenti, alla prima occasione ci ricascano e ricominciano fino ad indebitarsi eccessivamente. Il mio consiglio è di consultare la mappa dei centri e aiutare suo figlio a disintossicarsi da questa abitudine malsana, C'è un sito dove può trovare il centro più vicino alla sua zona. Digiti "usciredalgioco.iss.it" sui motori di ricerca.
Il percorso migliore per guarire dalla ludopatia è la comunità terapeutica, dove ci sono psicologi specialisti del campo. Anche la terapia individuale può aiutare, ma avere intorno a sé persone con lo stesso problema può essere quel qualcosa in più per vincere la dipendenza.
Spero di esserle stato di aiuto, un caro saluto. Dott. Antonio Cortese
Dott.ssa Clarissa Russo
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Torino
Gentile Utente, mi dispiace molto per la situazione che lei e la sua famiglia state vivendo. Sicuramente un percorso di psicoterapia potrebbe supportare suo figlio nell'affrontare questa problematica e aiutarlo a comprendere quali sono le cause alla base del suo comportamento.
Un caro saluto.
Dott.ssa Clarissa Russo
Dr. Massimo Montanaro
Psicologo clinico, Psicologo
Crema
Buongiorno, le suggerisco di prendere contatti con il SerD, servizio dipendenze del suo territorio; sicuramente troverà dei professionisti preparati in relazione alla patologia del gioco, che sapranno indirizzarvi anche in vista di un eventuale percorso psicologico, sia all'interno del servizio che di tipo privato. Resto a disposizione per qualsiasi chiarimento. Dottor Montanaro
Dott.ssa Laura Ramundo
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Torino
Gentile Signora, capisco la sua preoccupazione ma sarebbe importante capire quanto sia realmente motivato al cambiamento suo figlio. I centri di riferimento per queste problematiche sono i Serd (può essere più chiaramente indirizzata dal suo medico di base). Nella mia esperienza clinica la ludupatia è correlata ad altre problematiche come depressione o distubi bipolari.Una psicoterapia ad orientamento psicodinamica potrebbe aiutare suo figlio a capire quale percorso intraprendere.
Rimango a disposizione.
Cordiali saluti.
Dott.ssa Laura Ramundo
Dott.ssa Serena Sgrosso
Psicologo, Psicologo clinico
Dueville
Gentile utente, dovrebbe scendere a patti con suo figlio, intanto deve avere la forza di non dargli più il denaro nemmeno per pagare eventuali debiti se vuole aiutarlo davvero. Questo perché “coprire” e risolvere i suoi problemi in realtà va ad alimentare un circolo dal quale non se ne esce. Deve essere suo figlio a capire per primo che ha bisogno di aiuto, deve parargli e magari anche duramente. Ci sono dei servizi dedicati come il SerD oppure deve contattare un terapeuta privato specializzato in dipendenze, ludopatia specialmente. Buona fortuna.
Dott.ssa Sara Bachiorri
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Mi dispiace sentire che tuo figlio sta attraversando problemi con il gioco d'azzardo. È comprensibile che tu voglia aiutarlo a superare questa situazione e capire le cause alla radice.

Inizia mostrando sostegno e facendogli comprendere che sei lì per lui. Apri una comunicazione sincera e ascolta le sue prospettive riguardo al suo comportamento di gioco d'azzardo. Chiedigli come si sente e se è disposto a ricevere aiuto.

Potresti valutare l'opportunità di coinvolgere un professionista specializzato nel trattamento dei disturbi legati al gioco d'azzardo. Uno psicologo o un terapeuta specializzato potranno aiutare tuo figlio ad affrontare le cause sottostanti del suo comportamento e a sviluppare strategie per superarlo.

È importante informarti sul gioco d'azzardo problematico e condividere queste informazioni con tuo figlio in modo che comprenda meglio la natura del problema e le conseguenze che può comportare.

Incoraggia tuo figlio a cercare un sostegno sociale positivo, come gruppi di auto-aiuto o comunità online dedicate al recupero dai problemi di gioco d'azzardo. Questi ambienti forniranno un supporto e la possibilità di condividere esperienze con altre persone in situazioni simili.

Aiuta tuo figlio a stabilire un piano finanziario sano. Potrebbe essere utile aiutarlo a gestire il denaro attraverso la creazione di un budget e il monitoraggio delle spese. Incentivalo a chiudere conti di gioco online e a rimuovere applicazioni di scommesse dal suo dispositivo.

Ricorda che il percorso di recupero richiede tempo e impegno. Sii paziente con tuo figlio e sostienilo nel suo cammino verso la guarigione.Spero che la mia risposta le sia stata utile e le abbia fornito le informazioni di cui aveva bisogno.
Inoltre, se avesse ulteriori domande o desidera approfondire l'argomento in modo più dettagliato, la invito a contattarmi tramite chat privata. Sarà un piacere rispondere alle sue domande e fornirle ulteriori informazioni su ciò di cui ha bisogno.
Grazie ancora per aver condiviso la sua situazione, e spero di sentirla presto!
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Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che voi possiate richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarvi ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarvi a parlare con voi stessi utilizzando parole più costruttive.

Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Dott.ssa Jessica Sara Lo Vetri
Psicologo, Psicologo clinico
Caltanissetta
Buongiorno, arriva la sua preoccupazione rispetto a suo figlio ma emerge anche la sua paura che la situazione possa collassare sempre più. Sarebbe opportuno in questi casi che lei parli in maniera empatica con suo figlio e a fargli capire come la situazione possa aggravarsi qualora non provveda subito e ripristinarla. Dopo aver valutato il grado di collaborazione di suo figlio le consiglio di rivolgersi in un ambulatorio ospedaliero del suo paese e/o città in modo che possa essere preso in carico a 360°. Penso sia fondamentale in questo caso iniziare dei percorsi di psicoterapia in presenza. Per qualsiasi necessità non esiti a contattarmi. Un caro saluto
Dott.ssa Emanuela Gamba
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Gentilissima, comprendo la sua preoccupazione e le rimando la necessità di attivare un intervento il prima possibile. Mi sembra di intuire che suo figlio nelle fasi in cui entra in contatto con la propria difficoltà, magari post gioco e nel momento in cui deve risolvere un problema di debito, si affidi a lei e questo è fondamentale. Inoltre, è assolutamente importante parlarne in famiglia, non negare o sottovalutare il problema e sostenere, come sta facendo, la necessità di un intervento che lo aiuti a gestire questa sua fragilità, magari, indagandone anche le cause. Le consiglio di rivolgersi a servizi specifici specializzati nel gioco d'azzardo- come i serD del territorio (della ASL di riferimento) oppure associazioni che si occupino specificatamente di gioco d'azzardo. Personalmente collaboro con due associazioni che - gratuitamente - portano avanti progetti di screening e di intervento in situazioni analoghe sul territorio di Roma e di Viterbo. Sono a disposizione per qualunque necessità
Dott.ssa Roberta Evangelista
Psicologo, Psicologo clinico
Albignasego
Gentile Sig.ra, comprendo la sua preoccupazione. Non so da che città stia scrivendo, le consiglio comunque di contattare il servizio territoriale ad esempio una ulss dove hanno attivi percorsi gratuiti proprio per le persone che giocano d'azzardo. Le consiglio di parlarne prima con suo figlio perché è un percorso che deve scegliere lui di fare. È molto difficile accettare di avere una dipendenza, quanto prima riuscirà a farlo e meglio sarà l'esito. Sicuramente il gruppo terapeutico è più efficace, ma potrebbe essere utile anche un percorso (eventualmente parallelo) individuale per comprendere i vissuti sottostanti. Rimango a disposizione per eventuali dubbi e anche online. Cari saluti, Dott.ssa Roberta Evangelista
Dott.ssa Giorgia Ferrucci
Psicologo, Psicologo clinico
Lainate
Buongiorno,
sicuramente il primo passo da fare è quello di aprire un dialogo sincero con suo figlio mostrandogli le sue preoccupazioni ed indagando quanto lui comprenda la situazione in cui si trova e sia motivato ad uscirne. Inoltre, pagare i suoi debiti è controproducente perché non gli fa percepire in prima persona le gravi conseguenze che questo disturbo comporta. Mi rendo conto che vedere un figlio in difficoltà e non fare nulla è davvero provante, ma in realtà consiste in un grande aiuto metterlo di fronte alle proprie responsabilità.
Dopodiché, esistono molte strutture attrezzate per curare la ludopatia alle quali ci si può affidare per evitare che la situazione persista o si aggravi ulteriormente.
Le auguro che suo figlio ritrovi al più presto la serenità.
Rimango a disposizione.
Un caro saluto,
Dott.ssa Giorgia Ferrucci
Dott.ssa Marina Costantini
Psicologo, Psicologo clinico
Colleferro
Buongiorno gentile utente. Ci sono dei centri, anche del sistema sanitario pubblico, specializzati in ludopatia/dipendenza da gioco d'azzardo, nei quali potete andare, suo figlio deve essere d'accordo nel seguire una terapia e se riconosce di avere un problema con il gioco, potrebbe informarsi da solo e andare in prima persona.
Per quanto riguarda il debito, se non è una situazione di pericolo, potrebbe trovare il modo di pagarselo, ad esempio lavorando e potreste fare un accordo sui soldi guadagnati, in modo che non li rispenda nel gioco.
Se suo figlio negasse il problema, si rivolga lei ad un centro o a uno specialista per capire meglio come agire in questi casi.
Caro utente, la prima cosa che può fare è capire quanto suo figlio è consapevole rispetto alla problematica e quanto è motivato ad iniziare un percorso di presa in carico psicoterapeutica. Successivamente le consiglierei di contattare un centro specialistico come il Serd della sua Asl di riferimento, al cui interno si possono trovare professionisti specializzati che vi guideranno verso il percorso più adeguato alle vostre esigenze. Un caro saluto.
Dott.ssa Glenda Nibbioli
Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Firenze
Gentile signora,
quello di cui suo figlio soffre è un disturbo a tutti gli effetti, una vera malattia, e come tale è necessario che sia lui stesso a rendersi conto di vivere una condizione problematica e chiedere aiuto; comprendo tuttavia la sua preoccupazione come madre davanti ad una situazione così tanto dolorosa e complessa e mi sento perciò di consigliarle di rivolgersi ad un professionista a cui chiedere una consulenza.
Sono a disposizione, anche online, un caro saluto, dottoressa Nibbioli.
Dott.ssa Veronica Savio
Psicologo, Psicologo clinico
Medolla
Buonasera,
la prima cosa che dovrebbe fare è condividere queste preoccupazioni con suo figlio. Successivamente le consiglio di contattare un centro specializzato nelle dipendenze patologiche (il SERD del servizio pubblico è sicuramente adatto) per farsi supportare. Infine, dopo averne parlato con suo figlio, potrebbe indirizzarlo verso un professionista per un supporto psicologico.
Rimango a disposizione.
Dott.ssa Veronica Savio
Dott. Luca Russo
Psicologo, Psicologo clinico, Sessuologo
Varese
Gentile utente, accolgo la sua preoccupazione e la sofferenza derivata e e mi dispiace per la situazione che state vivendo a livello familiare. In prima istanza le consiglio di contattare i centri che si occupano di dipendenze ; sicuramente nella sua zona potrà trovare il più vicino a cui rivolgersi e affidarsi.
Nel frattempo stia vicino a sua figlio come sta facendo e accolga il suo disagio perché per lui è molto difficile accettare la dipendenza e altrettanto difficoltoso uscirne.
L' unica cosa che mi sento di suggerire è di non pagare i suoi debiti , questo potrebbe avvalare il suo comportamento continuando a perpetrare il comportamento patologico.
Resto a disposizione come spazio d'ascolto .
Un abbraccio.
Dr. Luca Russo
Dott.ssa Federica Monte
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Cologno Monzese
Gentile utente, il primo passo è aver fatto emergere la problematica. Ci sono centri, anche in convenzione con il SSN specializzati in ludopatia/dipendenza da gioco d'azzardo, nei quali poter andare. Infine un percorso terapeutico è altamente consigliato.
Dott.ssa Federica Monte
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Gentile utente, ha fatto bene a chiedere un consiglio, e anche a pensare a un percorso per suo figlio.
Penso che potrebbero essere utili alcuni colloqui psicologici con suo figlio. Lui sarebbe motivato a un eventuale percorso?

In alcuni colloqui psicologici iniziali (dal vivo, o anche online), stimolato dallo psicologo, suo figlio potrebbe esplorare questa sua modalità di agire, le motivazioni, le emozioni e le dinamiche che sono implicate.

Dopo una prima fase, diagnostica, nella quale si coglie se c'è un problema e quali risorse ci sono per affrontarlo, potrebbe compiere un percorso utile al suo sviluppo personale. Lo psicologo potrebbe anche proporre un invio a associazioni competenti per quelle caratteristiche.

Tutto ciò, potrebbe essere una buona occasione per un percorso di crescita personale per lui. Io consiglierei un percorso psicologico a chiunque, per esplorare e affrontare i propri vissuti, coglierne le dinamiche e anche viverli in modo nuovo.

Non avendo, ora, altri dati a disposizione, eviterei di etichettare questo comportamento di suo figlio con il nome di una patologia o di una dipendenza. Questo comportamento potrebbe essere espressione di una ludopatia come anche no, e potrebbe essere l'espressione di alcune sue caratteristiche che sarebbe utile cogliere, per costruire un percorso personalizzato, sartoriale, che esplori la singolarità di suo figlio, cercando modalità nuove e più proficue di comportamento.
è per questi motivi che consiglio un percorso psicologico almeno volto alla diagnosi e all'esplorazione di ciò che sta vivendo suo figlio.
Rimango a disposizione. Dr. Gabriele Dall'Acqua
Dott.ssa Jessica Guidi
Psicologo, Psicoterapeuta, Analista clinico
Lucca
Buongiorno gentile Utente,
le consiglio primariamente di parlarne con fratello di suggerire una cosultazione presso un centro pubblico Serd o privato di zona che trattano in modo specifico le dipendenze oppure ad un professionista privato per poter meglio compredere la situazione e fornirgli il giusto aiuto.
Le faccio i miei auguri
Saluti
JG
Dott. Diego Emmanuel Cordoba
Psicologo, Psicologo clinico
Bergamo
Innanzitutto, è importante riconoscere che il problema del gioco d'azzardo può avere delle radici profonde e complesse che vanno al di là del semplice desiderio di vincere denaro. Per comprendere le cause del comportamento di vostro figlio e per aiutarlo ad uscirne in modo definitivo, potete considerare di coinvolgerlo in un percorso terapeutico con uno psicologo specializzato in psicologia sistemico relazionale.
Durante le sedute, vostro figlio avrà l'opportunità di esplorare le dinamiche familiari e relazionali che potrebbero aver contribuito allo sviluppo del suo problema con il gioco d'azzardo. Inoltre, uno psicologo sarà in grado di fornire a vostro figlio le competenze psicologiche necessarie per affrontare e gestire eventuali impulsi e tentazioni legate al gioco d'azzardo.
Inoltre, potreste considerare l'idea di coinvolgere anche voi genitori nel percorso terapeutico, in modo da esplorare insieme le dinamiche familiari e trovare strategie efficaci per supportare vostro figlio nel suo percorso di cambiamento. Questo approccio sistemico relazionale potrebbe essere particolarmente utile per comprendere le interazioni familiari e le possibili dinamiche che contribuiscono al mantenimento del comportamento problematico.
Vi consiglio di cercare uno psicologo specializzato in psicologia sistemico relazionale e di iniziare il percorso terapeutico il prima possibile, in modo da intervenire in modo efficace sul problema del gioco d'azzardo di vostro figlio e supportarlo nel suo processo di cambiamento. Spero che queste informazioni possano esservi utili e vi auguro buona fortuna nel vostro percorso di aiuto a vostro figlio. Rimango a tua disposizione per un eventuale colloquio di consultazione.
Dott. Cordoba.
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Gentile signora, comprendo la sua preoccupazione e il senso di impotenza che sta provando in questo momento. Pultroppo la ludopatia è un problema di dipendenza molto diffuso e da cui non è facile usicre da soli. Spesso il soggetto tende a minimizzare e sottovalutare il problema oltre che a circoscriverlo alla sola dipendenza dal gioco d'azzardo.Tuttavia, dietro a tale dipendenza, di norma c'è una sofferenza nascosta molto più grande che il gioco d'azzardo tende a "tenere a bada".
La cosa migliore sarebbe invogliare suo figlio a rivolgersi ad centro specializzato. Ce ne sono molti sul territorio. Può trovarne uno digitando "usciredalgioco.iss.it" oppure sul sito dell'ASST del suo territorio. In centri come questo suo figlio troverà un'equipe specializzata composta sia da medici che da psicologi che quindi potranno fornirgli supporto sia sulla parte medica (sintomi di astinenza etc) che su quella psicologica.
Rimando a sua disposizione per evetuali chiarimenti e approfondimenti.
Saluti
Dott.ssa Palermo
Dott. Manuel Di Lorenzo
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Gentile utente, solitamente è opportuno rivolgersi al proprio medico di famiglia che può supportare i contatti con il SerD presente nel territorio della ASL della sua città, per un'eventuale presa in carico. Quanto anticipato, è attuabile solo in ragione del riscontro dell'interessato, di cui purtroppo non sappiamo nulla.
Rimango a disposizione qualora desiderasse svolgere una consulenza online o essere ricevuta in studio.
Cordialmente MDL
Dott. Mauro Vargiu
Psicoterapeuta, Sessuologo, Psicologo
Milano
Gentile utente, contatti uno specialista che si occupa di dipendenze.

Rimango disponibile per un confronto telefonico.

Cordiali saluti
Dott.ssa Valentina Asso
Psicologo, Psicologo clinico
Napoli
Buongiorno Sig.ra, capisco la sua preoccupazione: vedere un figlio in difficoltà a causa del gioco d'azzardo può essere doloroso e generare un forte senso d'impotenza. Chiedere aiuto, come sta facendo Lei ora, è un primo passo coraggioso e significativo.
Il gioco d'azzardo può diventare una modalità per gestire emozioni, tensioni e sensazioni di vuoto. In questi casi è fondamentale che suo figlio possa sentirsi accolto, non giudicato e che possa trovare uno spazio sicuro in cui comprendere le ragioni di questo comportamento ed intraprendere un percorso di cambiamento.
Le consiglierei di riferirsi ad uno dei servizi territoriali specializzati per il trattamento del gioco d'azzardo (Servizi per le Dipendenze ASL) o, se disposto, di iniziare un percorso psicologico individuale.
E' fondamentale, però, che la motivazione parta da lui.
Se, invece, al momento non si mostra pronto ad iniziare questo percorso, il Suo ruolo può essere quello di mantenere un dialogo aperto, ma anche porre dei confini rispetto le richieste economiche. Nel frattempo, può essere utile anche per lei avere uno spazio di sostegno.
Saluti,
Dott.ssa Valentina Asso
Buonasera,
le ricadute che descrive sono molto tipiche del gioco d’azzardo patologico: anche dopo periodi di pausa, il bisogno di giocare può riattivarsi facilmente. Non dipende da mancanza di volontà, ma da un vero e proprio meccanismo di dipendenza che richiede un trattamento specifico.

Il passo più utile è rivolgersi al SerD (Servizio per le Dipendenze) della sua ASL di riferimento: lì potrà ricevere una valutazione, capire le cause del comportamento e intraprendere un percorso mirato, spesso gratuito. È fondamentale che suo figlio sia coinvolto e motivato, ma lei può aiutarlo accompagnandolo con fermezza e senza giudizio.

Il fatto che lei se ne stia occupando è già un sostegno importante.

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