Buonasera , ho un problema che si è presentato in diverse situazioni ma di cui ora me ne sto rendend
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risposte
Buonasera , ho un problema che si è presentato in diverse situazioni ma di cui ora me ne sto rendendo conto meglio in quanto sta rovinando il rapporto con una persona molto importante per me e di cui sono innamorato.
In pratica da qualche giorno ho iniziato ad avere dei dubbi, causati forse da paura o insicurezza , che cerco di affrontare con dei discorsi interiori cercando di trovare delle risposte o delle soluzioni a cui però non arrivò mai in quanto ogni volta che cerco di spiegarlo razionalmente poi nasce subito un altro dubbio o un qualcosa di negativo che mi fa ricominciare tutto da capo e questo ovviamente sta rovinando il rapporto e non mi fa stare sereno.
Non è la prima volta che capita in quanto è successo anche in altre situazioni non riguardanti rapporti con altre persone ma anche riguardo cose più stupide e insensate ma penso che questo sia il momento di capire perché succede e cosa fare per risolvere .
Grazie!
In pratica da qualche giorno ho iniziato ad avere dei dubbi, causati forse da paura o insicurezza , che cerco di affrontare con dei discorsi interiori cercando di trovare delle risposte o delle soluzioni a cui però non arrivò mai in quanto ogni volta che cerco di spiegarlo razionalmente poi nasce subito un altro dubbio o un qualcosa di negativo che mi fa ricominciare tutto da capo e questo ovviamente sta rovinando il rapporto e non mi fa stare sereno.
Non è la prima volta che capita in quanto è successo anche in altre situazioni non riguardanti rapporti con altre persone ma anche riguardo cose più stupide e insensate ma penso che questo sia il momento di capire perché succede e cosa fare per risolvere .
Grazie!
Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso e comprendo quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione riportata soprattutto perché, come scrive, va ad inquinare elementi importanti della sua vita. Al fine di poter rispondere in maniera più esauriente alla sua richiesta, Ritengo che sia importante esplorare ulteriori dettagli quali ad esempio i pensieri precisi e le sensazioni emotive che emergono nella situazione potenzialmente attivate. Ritengo pertanto utile richiedere un consulto psicologico al fine di indagare le cause, origini ed i fattori di mantenimento dei suoi sintomi e trovare strategie utili per fronteggiare le situazioni particolarmente problematiche onde evitare che la situazione possa irrigidirsi. Resto a disposizione, anche on-line.
Cordialmente, dott FDL
Cordialmente, dott FDL
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buonasera, è possibile che Lei utilizzi una particolare maniera di fronteggiare la sofferenza che si chiama rimugino: di fronte a qualcosa che ci fa soffrire o ci fa venire dei dubbi molte persone adottano appunto questa soluzione, ovvero il continuo discorso interiore che ci permette di analizzare e valutare tutte le ipotesi a disposizione. il problema sorge però quando la ruminazione non è più uno strumento di sollievo che ci permette di comprendere meglio la nostra vita ma diventa un'ulteriore fonte di sofferenza. attraverso un percorso psicologico si potrebbero fare due cose: comprendere la sofferenza che lei vive nelle situazioni reali della vita quotidiana e costruire gradualmente un altro modo di affrontare la sofferenza, non basato necessariamente sul continuo flusso di pensieri.
rimango a disposizione per ulteriori consulti.
saluti
Gianluca D'Amico
rimango a disposizione per ulteriori consulti.
saluti
Gianluca D'Amico
Buongiorno,direi che la strada migliore sia quella di rivolgersi ad un bravo professionista psicoterapeuta, Potrà chiarire i pensieri che le creano dubbi e la mantengono in una situazione di stallo . Incertezze che impediscono importanti scelte.Resto a disposizione dottoressa Luciana Harari
Gentile utente, come segnalato dai colleghi, il rimugino è un sintomo affrontabile in una psicoterapia di cui lei stessa sente la necessità in questo momento. La incoraggio ad ascoltare questa parte “sana” e trovare uno specialista. Un caro saluto
Buonasera,
è importate che partito dalla consapevolezza di non voler rovinare il rapporto con la persona di cui è innamorato e che quindi voglia affrontare la situazione Il nostro discorso interiore è importante ma quando si tramuta in un concatenarsi di domande e dubbi, è bene affidarsi ad un professionista.
Sono sua disposizione
Dott.ssa Rosella Mastropietro
è importate che partito dalla consapevolezza di non voler rovinare il rapporto con la persona di cui è innamorato e che quindi voglia affrontare la situazione Il nostro discorso interiore è importante ma quando si tramuta in un concatenarsi di domande e dubbi, è bene affidarsi ad un professionista.
Sono sua disposizione
Dott.ssa Rosella Mastropietro
Buonasera, dubitare e/o rimuginare potrebbero essere sintomi legati ad aspetti ansiosi. È solo un'ipotesi che andrebbe approfondita attraverso una consultazione psicologica. Resto a disposizione.
Un cordiale saluto, Dott.ssa Pamela Cornacchia
Un cordiale saluto, Dott.ssa Pamela Cornacchia
Salve, sono d’accordo con la collega, il rimuginare potrebbe essere legato all’ansia. Ha pensato a un consulto psicologico?
Buona giornata.
Dott. Fiori
Buona giornata.
Dott. Fiori
Buonasera, mi dispiace molto per quello che sta passando, a me arriva il voler cercare delle risposte che puntualmente non trova o se le trova aprono ulteriori domande e dubbi. Probabilmente intraprendere un percorso di consapevolezza potrebbe aiutarla a fronteggiare questo momento e a non rovinare la relazione che è per te così importante.
Saluti Elisabetta
Saluti Elisabetta
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Buonasera, le domande che si pone su stesso sono senz'altro il punto di partenza giusto per cercare di affrontare le sue insicurezze. Il non riuscire a trovare le risposte giuste può così portarla a rimuginare sulle situazioni che vive, probabilmente legato a fattori ansiosi, come detto anche dai colleghi.
Chieda un consulto psicologico, perché potrà così trovare risposte alle sue domande e indagare da dove provengono questi suoi modi di vivere le relazioni e le situazioni.
Resto a disposizione, un caro saluto dottoressa Paola De Martino
Chieda un consulto psicologico, perché potrà così trovare risposte alle sue domande e indagare da dove provengono questi suoi modi di vivere le relazioni e le situazioni.
Resto a disposizione, un caro saluto dottoressa Paola De Martino
Gentile utente di mio dottore,
condivido con i colleghi che mi hanno preceduto sul fatto che dubitare e/o rimuginare potrebbero essere sintomi legati ad aspetti ansiosi. La sua situazione andrebbe approfondita attraverso una consultazione psicologica.
Contatti quanto prima uno specialista.
Cordiali Saluti
Dottor Diego Ferrara
condivido con i colleghi che mi hanno preceduto sul fatto che dubitare e/o rimuginare potrebbero essere sintomi legati ad aspetti ansiosi. La sua situazione andrebbe approfondita attraverso una consultazione psicologica.
Contatti quanto prima uno specialista.
Cordiali Saluti
Dottor Diego Ferrara
Salve,
da quello che scrive, sembra trovarsi in un momento di crisi: si rende che questi dubbi, così insistenti e ossessivi, le impediscono di vivere i suoi sentimenti. E' un momento importante perché ogni crisi nasconde un'opportunità. Ora può andare a fondo in questo suo disagio, comprenderlo, e ritrovare la libertà che le permetta di fare le migliori scelte per sé.
Le consiglio di intraprendere una psicoterapia: è il momento giusto, non lo lasci passare.
Con i migliori auguri,
dr. Ventura
da quello che scrive, sembra trovarsi in un momento di crisi: si rende che questi dubbi, così insistenti e ossessivi, le impediscono di vivere i suoi sentimenti. E' un momento importante perché ogni crisi nasconde un'opportunità. Ora può andare a fondo in questo suo disagio, comprenderlo, e ritrovare la libertà che le permetta di fare le migliori scelte per sé.
Le consiglio di intraprendere una psicoterapia: è il momento giusto, non lo lasci passare.
Con i migliori auguri,
dr. Ventura
Buongiorno, mi sembra di capire che i suoi pensieri abbiano una forte influenza su di lei tanto da distoglierla dal momento presente. Mi viene da suggerirle non solo un intervento psicologico ma di lavorare con tecniche di mindfulness che aiutano molto a rimanere sul presente lasciando che i pensieri possano venire osservati in modo oggettivo e senza giudizio. Concludo anche dicendo che i pensieri a volte, sono solo pensieri, non costituiscono la realtà e imparare ad osservarli dall'esterno, con leggerezza può essere di grande aiuto per rimanere a contatto con la realtà. Un saluto
Buongiorno, ho letto con attenzione il suo messaggio, credo che sia importante per lei trovare una persona con cui confrontarsi e inziare un percorso di psicoterapia potrebbe contribuire a ripredere quel "filo che si è ingarbugliato". La relazione terapeutica potrebbe sostenerla tanto. Mi rendo a disposizione anche per un consulto online. Saluti
Gentile, quello che lei mi descrive è una condizione a noi ben nota chiamata Rimuginio. Un pensiero considerato "normale" e quindi lineare, è formato da una domanda seguita da una risposta che soddisfa e completa la richiesta iniziale. Nel suo caso, ogni dubbio, ogni incertezza e ogni "overthinking" alimenta il suo disagio interiore come fosse un fuoco. Metaforicamente parlando, lei continua a gettare benzina su di un incendio ad ogni suo nuovo pensiero alimentando il suo senso di disagio. In questo la terapia cognitiva-comportamentale riesce a strutture un percorso di guarigione (uso questa parola per fare comprendere il senso del miglioramento della sintomatologia) che riesce sia a trasformare questi pensieri disfunzionali in pensieri lineari, sia a bloccare l'eccesso di "overthinking". Personalmente le posso dire che i miei clienti trovano grande beneficio e in tempi piuttosto brevi (circa 8 sedute se la sintomatologia iniziale è moderata) quando utilizzo il protocollo Caselli/Ruggiero/Sassaroli. Rimango a disposizione se volesse pormi un'altra domanda su questo argomento o su altri. Un gentile abbraccio, Dott. A. Lepri.
"Perché succede".
Posta così sembra una domanda innocente e anche nobile. Eppure dietro questo bisogno di comprendere le cose si nasconde spesso, e posso dirlo perché lo riscontro con diversi pazienti e io stessa l'ho sperimentato, una difficoltà nel gestire le emozioni.
In gergo tecnico lo chiamiamo pensiero ruminativo, parente stretto dei disturbi di tipo ansioso.
In sostanza, la necessità di avere delle risposte diventa così impellente da scavalcare istanze più profonde, che rischiano così di essere trascurate.
Imparare a dare un nome alle emozioni, riconoscerle, maneggiarle e accettarle è sicuramente la strada da percorrere. Le risposte, quasi come d'incanto, verranno poi da sè.
Posta così sembra una domanda innocente e anche nobile. Eppure dietro questo bisogno di comprendere le cose si nasconde spesso, e posso dirlo perché lo riscontro con diversi pazienti e io stessa l'ho sperimentato, una difficoltà nel gestire le emozioni.
In gergo tecnico lo chiamiamo pensiero ruminativo, parente stretto dei disturbi di tipo ansioso.
In sostanza, la necessità di avere delle risposte diventa così impellente da scavalcare istanze più profonde, che rischiano così di essere trascurate.
Imparare a dare un nome alle emozioni, riconoscerle, maneggiarle e accettarle è sicuramente la strada da percorrere. Le risposte, quasi come d'incanto, verranno poi da sè.
Buonasera, non descrive pensieri e sentimenti ma una sua modalità di pensare. Cerca di risolvere da solo riflettendo e questo aspetto è da apprezzare. E' però vero che è necessario qualcuno di esterno e competente per mettere in luce ciò che davvero succede. Si rivolga ad uno psicoterapeuta per un corretto inquadramento del suo caso, vedrà che le sarà di sicuro giovamento.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Salve, mi dispiace per il disagio che sta provando. Sarebbe interessante comprendere come si sono originati questi pensieri di dubbio e di incertezza e andare a comprendere quali contesti li attivano. In questi casi, il consiglio che le potrei dare è di richiedere un consulto psicologico per approfondire la problematica nell'ottica di dare un senso a ciò che sta passando e individuare possibili soluzioni.
Resto a disposizione. Dott.ssa Matilde Ciaccia.
Resto a disposizione. Dott.ssa Matilde Ciaccia.
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Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso i suoi dubbi con noi. Comprendo le sue difficoltà e le sue preoccupazioni, e mi dispiace per i vissuti negativi che queste le provocano. Qualora dovesse ritenerlo opportuno o necessario, mi rendo disponibile a cominciare con lei un percorso , che potrebbe tornarle utile per esplorare ed approfondire le sue emozioni, esperienze e valori al fine di trovare una strada percorribile e ritrovare la serenità.
Tenga a mente che il benessere mentale è una priorità, e trovare il professionista giusto può fare la differenza.
Qualora dovesse avere dubbi, domande, o perplessità riguardo al mio lavoro non esiti a contattarmi.
Un caro saluto, dott. Daniele D’Amico
Tenga a mente che il benessere mentale è una priorità, e trovare il professionista giusto può fare la differenza.
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Un caro saluto, dott. Daniele D’Amico
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La ringrazio per aver condiviso con tanta sincerità le Sue esperienze e le difficoltà che sta affrontando. È chiaro che si trova in un momento di grande confusione e tensione emotiva, e riconoscere questo problema è già un passo significativo verso la comprensione di sé. I dubbi e l'insicurezza che emergono in situazioni importanti possono essere davvero destabilizzanti, specialmente quando intaccano la qualità delle relazioni che più valorizziamo. È possibile che queste emozioni vadano al di là della situazione attuale e riflettano schemi o paure più profonde che meritano di essere esplorati. La difficoltà di trovare risposte e risoluzioni, seguita dall’emergere di nuovi dubbi, potrebbe indicare un ciclo di pensieri che, anziché offrire chiarezza, alimenta ulteriormente l'ansia. Potrebbe essere utile considerare di esplorare queste dinamiche in modo più profondo, in un contesto sicuro, dove possa esaminare le origini di queste insicurezze e lavorare su strategie per affrontarle. Se desidera trasformare questo momento di confusione in un'opportunità per una maggiore consapevolezza e serenità, non esiti a contattarmi. Sarò qui per supportarLa in questo percorso di comprensione e crescita personale.
Cordialmente, Dottoressa Laura Lanocita
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Salve,
Ho letto il suo messaggio e le faccio i complimenti per aver deciso di voler capire cosa succede e cosa fare per risolvere il suo disagio.
Le consiglio di iniziare un percorso di crescita personale dovrà potrà indagare le sue paure, le sue insurezze ed imparare a gestire da solo situazioni che al momento le possono creare difficoltà ma soprattutto sviluppare le sue potenzialità che al momento magari non sa di avere e che può invece utilizzare.
per qualsisi cosa resto a disposizione, può scrivermi tramite i miei canali social in quanto non ho altro modo di ricevere messaggi.
Un caro saluto,
Dott.ssa Ilardi Chiara
Ho letto il suo messaggio e le faccio i complimenti per aver deciso di voler capire cosa succede e cosa fare per risolvere il suo disagio.
Le consiglio di iniziare un percorso di crescita personale dovrà potrà indagare le sue paure, le sue insurezze ed imparare a gestire da solo situazioni che al momento le possono creare difficoltà ma soprattutto sviluppare le sue potenzialità che al momento magari non sa di avere e che può invece utilizzare.
per qualsisi cosa resto a disposizione, può scrivermi tramite i miei canali social in quanto non ho altro modo di ricevere messaggi.
Un caro saluto,
Dott.ssa Ilardi Chiara
Gentile utente,
segua il desiderio di comprendere meglio le dinamiche di cui ci scrive! Il consiglio è di portare la sua domanda nello studio di uno specialista che possa sostenerla in questo percorso.
Un caro saluto
segua il desiderio di comprendere meglio le dinamiche di cui ci scrive! Il consiglio è di portare la sua domanda nello studio di uno specialista che possa sostenerla in questo percorso.
Un caro saluto
Buonasera, la ringrazio per aver condiviso con tanta sincerità e consapevolezza la sua difficoltà. Quello che descrive è un fenomeno che in psicologia cognitivo-comportamentale viene spesso inquadrato come ruminazione o dubbio ossessivo: si tratta di un processo in cui la mente entra in un ciclo continuo di domande, analisi, tentativi di spiegazione e rassicurazione che, anziché portare chiarezza e tranquillità, generano maggiore confusione, ansia e malessere. È importante sapere che non è solo lei a vivere queste dinamiche: molte persone, in momenti emotivamente significativi, tendono a cercare il controllo tramite il pensiero, finendo però per rimanere intrappolate proprio lì dove cercavano una via d’uscita. Lei racconta che questi pensieri si ripetono in modo ciclico e che ogni volta che cerca di affrontarli razionalmente, se ne aggiungono di nuovi, generando un senso di frustrazione e di perdita di serenità. Questo è un meccanismo tipico del cosiddetto "pensiero iper-analitico", che nasce spesso dal tentativo sincero e comprensibile di trovare sicurezza e conferme. Ma, paradossalmente, più ci si affida alla mente per ottenere rassicurazioni, più la mente offre nuovi scenari da valutare, e il dubbio si alimenta anziché placarsi. Questo ciclo può diventare molto faticoso, perché sottrae energie mentali, peggiora l'umore e, come lei stesso nota, finisce per influenzare anche le relazioni affettive. In situazioni come questa, l’intervento cognitivo-comportamentale lavora su più livelli. Da un lato si aiuta la persona a riconoscere e modificare i pensieri disfunzionali, imparando a distinguerli da quelli più funzionali, e dall’altro si lavora anche a livello comportamentale, interrompendo quei rituali mentali (come le rassicurazioni interne o il continuo ripensare a una situazione) che mantengono in vita il problema. Inoltre, è molto utile imparare a tollerare l’incertezza e ad accettare che il nostro bisogno di controllo, per quanto umano, non potrà mai essere completamente soddisfatto, soprattutto in ambiti complessi come l’amore, le relazioni o le decisioni importanti. La paura e l’insicurezza che lei nomina possono avere origini profonde, forse legate a esperienze precedenti o a schemi di pensiero sviluppati nel tempo. Questi schemi, quando non vengono riconosciuti e affrontati, tendono a riproporsi in diversi ambiti della vita, come lei stesso ha osservato. Il fatto che se ne stia accorgendo ora, e che stia cercando di capire e affrontare questo meccanismo, è già un passo molto importante. Significa che lei ha un buon livello di consapevolezza e una motivazione autentica a prendersi cura di sé e del suo benessere. Le suggerirei di rivolgersi a un terapeuta cognitivo-comportamentale per approfondire insieme questi schemi mentali, apprendere tecniche per gestire i pensieri intrusivi e lavorare sull’autoefficacia emotiva. È possibile imparare a non lasciarsi guidare dai dubbi, a ridurre l’ansia legata all’incertezza, e a vivere le relazioni in modo più libero e sereno, lasciando spazio anche all’imperfezione e alla naturale complessità dei legami umani. Non si colpevolizzi per ciò che sta vivendo: si tratta di una dinamica psicologica comune e trattabile, non di un difetto personale. Il fatto che lei senta l’urgenza di affrontarla adesso, soprattutto per proteggere una relazione importante, è un segnale di maturità e di cura verso sé stesso e l’altro. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Ciao,
quello che descrivi è un meccanismo molto tipico dell’ansia ossessiva, una forma di pensiero ricorsivo in cui la mente, nel tentativo di trovare una risposta definitiva o rassicurante, finisce per riattivare continuamente la stessa catena di dubbi. È come se ogni volta che provi a “chiudere” un pensiero, se ne aprisse subito un altro, lasciandoti in uno stato di logorante indecisione e stanchezza mentale.
Nel tuo caso, questa dinamica sembra essersi agganciata a qualcosa di affettivamente molto importante — la relazione con una persona che ami — ma tu stesso noti che lo schema è sempre lo stesso, anche in altri contesti: il bisogno di certezza, il ragionamento ripetitivo, l’impossibilità di sentirti tranquillo anche quando trovi una risposta.
Per capire meglio cosa succede, può essere utile vedere il processo in tre fasi:
Il pensiero-dubbio: “E se non fosse la persona giusta?”, “E se stessi sbagliando?”, “E se mi stessi illudendo?”.
La ricerca di rassicurazione: provi a ragionarci, a controllare le emozioni, a cercare prove che tutto vada bene.
Il nuovo dubbio: appena arriva una risposta, la mente ne formula un’altra (“ma se sento questo vuol dire che…”).
Questo circolo vizioso è alimentato da un bisogno di controllo: la mente vuole certezze assolute in un ambito — quello emotivo — dove le certezze non possono esistere. Il risultato è che più cerchi di capire, più perdi contatto con le emozioni genuine che provi.
Alcuni spunti per cominciare a gestirlo:
Interrompi la logica della verifica. Ogni volta che senti il bisogno di “capire subito” o di “chiarire dentro di te”, prova a rimandare di qualche ora. L’obiettivo non è reprimere il dubbio, ma disinnescare l’impulso immediato di risolverlo razionalmente.
Osserva il dubbio senza combatterlo. Quando arriva, prova a dirti: “Questo è un pensiero di paura, non un segnale di verità”. Respirare lentamente, ancorandoti al corpo, aiuta a ridurre l’attivazione e a non reagire d’impulso.
Nota i momenti in cui ti senti sereno. Anche brevi attimi in cui il dubbio scompare sono una prova che non è la realtà a essere incerta, ma la mente che alterna stati di calma e allarme.
Valuta un percorso psicologico: sono molto efficaci per interrompere questo tipo di ruminazione e imparare a distinguere emozione da pensiero.
Non c’è nulla di “sbagliato” in te: stai solo cercando di controllare con la testa qualcosa che appartiene al cuore. Con l’aiuto giusto, puoi imparare a riconoscere quando il pensiero si trasforma in trappola e tornare a vivere le relazioni — e la vita — in modo più libero e autentico.
Dott.ssa Sara Petroni
quello che descrivi è un meccanismo molto tipico dell’ansia ossessiva, una forma di pensiero ricorsivo in cui la mente, nel tentativo di trovare una risposta definitiva o rassicurante, finisce per riattivare continuamente la stessa catena di dubbi. È come se ogni volta che provi a “chiudere” un pensiero, se ne aprisse subito un altro, lasciandoti in uno stato di logorante indecisione e stanchezza mentale.
Nel tuo caso, questa dinamica sembra essersi agganciata a qualcosa di affettivamente molto importante — la relazione con una persona che ami — ma tu stesso noti che lo schema è sempre lo stesso, anche in altri contesti: il bisogno di certezza, il ragionamento ripetitivo, l’impossibilità di sentirti tranquillo anche quando trovi una risposta.
Per capire meglio cosa succede, può essere utile vedere il processo in tre fasi:
Il pensiero-dubbio: “E se non fosse la persona giusta?”, “E se stessi sbagliando?”, “E se mi stessi illudendo?”.
La ricerca di rassicurazione: provi a ragionarci, a controllare le emozioni, a cercare prove che tutto vada bene.
Il nuovo dubbio: appena arriva una risposta, la mente ne formula un’altra (“ma se sento questo vuol dire che…”).
Questo circolo vizioso è alimentato da un bisogno di controllo: la mente vuole certezze assolute in un ambito — quello emotivo — dove le certezze non possono esistere. Il risultato è che più cerchi di capire, più perdi contatto con le emozioni genuine che provi.
Alcuni spunti per cominciare a gestirlo:
Interrompi la logica della verifica. Ogni volta che senti il bisogno di “capire subito” o di “chiarire dentro di te”, prova a rimandare di qualche ora. L’obiettivo non è reprimere il dubbio, ma disinnescare l’impulso immediato di risolverlo razionalmente.
Osserva il dubbio senza combatterlo. Quando arriva, prova a dirti: “Questo è un pensiero di paura, non un segnale di verità”. Respirare lentamente, ancorandoti al corpo, aiuta a ridurre l’attivazione e a non reagire d’impulso.
Nota i momenti in cui ti senti sereno. Anche brevi attimi in cui il dubbio scompare sono una prova che non è la realtà a essere incerta, ma la mente che alterna stati di calma e allarme.
Valuta un percorso psicologico: sono molto efficaci per interrompere questo tipo di ruminazione e imparare a distinguere emozione da pensiero.
Non c’è nulla di “sbagliato” in te: stai solo cercando di controllare con la testa qualcosa che appartiene al cuore. Con l’aiuto giusto, puoi imparare a riconoscere quando il pensiero si trasforma in trappola e tornare a vivere le relazioni — e la vita — in modo più libero e autentico.
Dott.ssa Sara Petroni
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