BUONASERA ho bisogno di un consiglio. Sono in terapia da settembre, la mia situazione è peggiorata p
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BUONASERA ho bisogno di un consiglio. Sono in terapia da settembre, la mia situazione è peggiorata piano ,piano ,la psicoterapeuta se ne accorta e mi ha mandato dallo psichiatra per darmi le medicine. Sono dei antidepressivi che da gennaio ad oggi io non sono riuscita a prenderli, al iniziò perché pensavo di farcela senza ,e adesso perché mi sento in colpa ,perché penso che non mi merito di stare bene etc....pensieri di farla finita etc.
E anche qua la psicoterapeuta se ne accorta perché gli avevo scritto un messaggio che voleva interrompere il percorso con lei ,però a insistito di vedermi per parlare, e da lì a avvertito la psichiatra .
Adesso sono tre settimane che io faccio sia psichiatra che psicologa una volta alla settimana (perché rifiuto ancora le medicine).
Quello che io non capisco a cosa serve la psichiatra?mi fa le stesse domande e gli stessi discorsi della psicologa...Sono veramente confusa e non capisco.
Grazie
E anche qua la psicoterapeuta se ne accorta perché gli avevo scritto un messaggio che voleva interrompere il percorso con lei ,però a insistito di vedermi per parlare, e da lì a avvertito la psichiatra .
Adesso sono tre settimane che io faccio sia psichiatra che psicologa una volta alla settimana (perché rifiuto ancora le medicine).
Quello che io non capisco a cosa serve la psichiatra?mi fa le stesse domande e gli stessi discorsi della psicologa...Sono veramente confusa e non capisco.
Grazie
Buonasera, grazie per aver condiviso quello che stai vivendo con noi. Capisco che tu ti senta confusa e che sia difficile accettare l’idea di prendere i farmaci, soprattutto quando si ha la sensazione di non meritarlo o di dovercela fare da soli. Però voglio sottolineare una cosa importante: meriti di stare bene, sempre. Non devi "guadagnarti" il diritto alla felicità o al sollievo.
Qual è la differenza tra psicologo e psichiatra?
La tua domanda è molto comprensibile! Psicologo e psichiatra hanno ruoli diversi, anche se possono sembrare simili.
La psicologa ti aiuta a lavorare sui pensieri, le emozioni e i comportamenti. Il suo obiettivo è aiutarti a capire te stessa, a sviluppare strumenti per affrontare le difficoltà e a migliorare la tua qualità di vita.
La psichiatra è un medico e il suo compito principale è valutare se il tuo stato psicologico ha bisogno di un supporto farmacologico. I farmaci non servono a "cambiare chi sei", ma possono aiutarti a ridurre i sintomi che rendono più difficile il lavoro terapeutico.
Se hai la sensazione che entrambe facciano domande simili, è perché entrambe stanno monitorando il tuo stato per capire come aiutarti meglio. La psichiatra ha bisogno di sapere come ti senti per capire se e quando iniziare un trattamento farmacologico.
Il senso di colpa per i farmaci
È molto comune sentire in colpa quando si deve iniziare una cura farmacologica. Magari pensi che dovresti farcela da sola, o che prendere una medicina significhi essere "deboli". Ma non è così.
Se avessi una polmonite e il medico ti prescrivesse un antibiotico, ti sentiresti in colpa a prenderlo? Probabilmente no. La depressione è una malattia che può avere basi biologiche e chimiche, proprio come le malattie fisiche. I farmaci non sono un segno di sconfitta, ma un aiuto temporaneo per permetterti di affrontare meglio la terapia.
Un piccolo passo alla volta
Se il pensiero di iniziare i farmaci ti spaventa, prova a parlarne apertamente con la psichiatra. Potresti chiedere:
"C'è un dosaggio minimo con cui posso iniziare?"
"Ci sono alternative più leggere?"
"Posso iniziare con un piano graduale?"
Magari ti aiuta pensare che non sei obbligata a prenderli per sempre. Puoi provarli e, se non ti trovi bene, discuterne con i medici.
Capisco che tutto questo sia faticoso e che il futuro sembri pesante. Ma non sei sola, hai accanto dei professionisti che vogliono il tuo bene e stanno facendo il possibile per aiutarti. Accettare aiuto non è una debolezza, ma un atto di coraggio.
Sei importante, anche nei giorni in cui non riesci a sentirlo.
Qual è la differenza tra psicologo e psichiatra?
La tua domanda è molto comprensibile! Psicologo e psichiatra hanno ruoli diversi, anche se possono sembrare simili.
La psicologa ti aiuta a lavorare sui pensieri, le emozioni e i comportamenti. Il suo obiettivo è aiutarti a capire te stessa, a sviluppare strumenti per affrontare le difficoltà e a migliorare la tua qualità di vita.
La psichiatra è un medico e il suo compito principale è valutare se il tuo stato psicologico ha bisogno di un supporto farmacologico. I farmaci non servono a "cambiare chi sei", ma possono aiutarti a ridurre i sintomi che rendono più difficile il lavoro terapeutico.
Se hai la sensazione che entrambe facciano domande simili, è perché entrambe stanno monitorando il tuo stato per capire come aiutarti meglio. La psichiatra ha bisogno di sapere come ti senti per capire se e quando iniziare un trattamento farmacologico.
Il senso di colpa per i farmaci
È molto comune sentire in colpa quando si deve iniziare una cura farmacologica. Magari pensi che dovresti farcela da sola, o che prendere una medicina significhi essere "deboli". Ma non è così.
Se avessi una polmonite e il medico ti prescrivesse un antibiotico, ti sentiresti in colpa a prenderlo? Probabilmente no. La depressione è una malattia che può avere basi biologiche e chimiche, proprio come le malattie fisiche. I farmaci non sono un segno di sconfitta, ma un aiuto temporaneo per permetterti di affrontare meglio la terapia.
Un piccolo passo alla volta
Se il pensiero di iniziare i farmaci ti spaventa, prova a parlarne apertamente con la psichiatra. Potresti chiedere:
"C'è un dosaggio minimo con cui posso iniziare?"
"Ci sono alternative più leggere?"
"Posso iniziare con un piano graduale?"
Magari ti aiuta pensare che non sei obbligata a prenderli per sempre. Puoi provarli e, se non ti trovi bene, discuterne con i medici.
Capisco che tutto questo sia faticoso e che il futuro sembri pesante. Ma non sei sola, hai accanto dei professionisti che vogliono il tuo bene e stanno facendo il possibile per aiutarti. Accettare aiuto non è una debolezza, ma un atto di coraggio.
Sei importante, anche nei giorni in cui non riesci a sentirlo.
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Cara, capisco che questo percorso, talvolta, possa essere confuso, soprattutto in un momento di fragilità. Vorrei spiegarle meglio il perché di questa modalità di lavoro da parte delle specialiste: la psicoterapeuta e la psichiatra hanno ruoli molto simili ma, la prima lavora con pensieri, emozioni, comportamenti, aiutando a comprenderne la radice. La seconda, invece, ha un ruolo legato alla gestione dei sintomi attraverso la farmacoterapia. Il otivo per cui la psichiatra le fa domande molto simili alla psicoterapeuta, probabilmente, è per capire come i farmaci possano integrarsi con il percorso psicoterapico che sta seguendo e per offrirle un supporto più completo. Gli antidepressivi possono essere utili per aiutarla a superare una fase critica, di fragilità. Quindi, per concludere la risposta alla seconda parte della sua domanda: è molto comune che queste due figure professionali collaborino!
Infine, vorrei dirle che non c'è nulla di sbagliato nel non sentirsi pronti a prendere farmaci ma è importante che lei possa parlarne apertamente con le dottoresse che la seguono, per esplorare i motivi per cui sente di non meritarli, e anche tutti i pensieri difficili che sta affrontando.
Un caro saluto, Dott.ssa Claudia Basileo.
Infine, vorrei dirle che non c'è nulla di sbagliato nel non sentirsi pronti a prendere farmaci ma è importante che lei possa parlarne apertamente con le dottoresse che la seguono, per esplorare i motivi per cui sente di non meritarli, e anche tutti i pensieri difficili che sta affrontando.
Un caro saluto, Dott.ssa Claudia Basileo.
Buonasera, le suggerisco di esporre apertamente i suoi dubbi e le sue perplessità riguardo la terapia, sia psicologica che farmacologica, alla sua terapeuta. E se non si sentirà più motivata a proseguire sicuramente saprà indirizzarla e accogliere la sua richiesta nel migliore dei modi, buon proseguimento!
Buongiorno, capisco il senso di confusione che sta vivendo e il peso emotivo che tutto questo sta avendo su di lei. È normale porsi domande quando ci si trova in un percorso terapeutico che coinvolge più figure professionali, soprattutto in un momento in cui si sente particolarmente vulnerabile. Da quello che racconta, la sua psicoterapeuta ha notato un peggioramento nel tempo e ha ritenuto importante coinvolgere anche una psichiatra. Questo non significa che la sua sofferenza non sia valida o che da sola non potrebbe uscirne, ma semplicemente che in certi momenti il supporto psicologico potrebbe non essere sufficiente da solo. Quando la sofferenza diventa così intensa da portarla a pensieri negativi su sé stessa e sulla vita, è importante agire su più fronti. La terapia psicologica aiuta a lavorare sui pensieri, sulle emozioni e sulle dinamiche che mantengono la sofferenza, mentre il supporto psichiatrico può intervenire a livello biologico, per aiutarla a ritrovare un equilibrio che le permetta di affrontare meglio il lavoro con la sua terapeuta. Il senso di colpa che prova all'idea di prendere i farmaci è molto significativo. Non è raro che chi soffre di depressione senta di non meritare di stare meglio o pensi che dovrebbe farcela da solo. Ma questo è parte della malattia, non una verità su di lei. Se avesse un problema fisico che le impedisce di vivere serenamente, probabilmente accetterebbe un trattamento senza esitare, perché sa che è necessario per stare meglio. Perché dovrebbe essere diverso con la mente? So che può sembrare difficile, ma i farmaci non cambieranno la sua identità, né la renderanno "meno forte". Possono solo aiutarla ad avere più energia e lucidità per affrontare il percorso terapeutico con maggiore efficacia. Per quanto riguarda la psichiatra, è comprensibile che le sembri di fare le stesse conversazioni che ha con la sua psicoterapeuta. Tuttavia, il suo ruolo è diverso. La psichiatra deve capire come sta evolvendo la situazione, se i pensieri negativi si stanno intensificando o meno, se il suo umore sta peggiorando o migliorando, e valutare se un supporto farmacologico potrebbe essere utile. Non è lì per fare psicoterapia, ma per avere un quadro clinico chiaro e garantire che riceva l’aiuto migliore possibile. È un momento difficile, ma non è sola. Il fatto che la sua terapeuta e la psichiatra siano così attente alla sua situazione è segno che vogliono davvero aiutarla. Si conceda la possibilità di fidarsi, di accogliere il supporto che le viene offerto, e di credere che merita di stare bene. Perché lo merita davvero. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Salve, grazie per aver condiviso la sua situazione. È comprensibile che si senta confusa riguardo al ruolo dello psichiatra, se non si è del campo non è scontato conoscere la differenza. Tuttavia, sono due figure professionali ben diverse: lo psichiatra è un medico che può prescrivere farmaci per trattare disturbi psicologici come la depressione, l'ansia, ecc. La psichiatra che la sta seguendo probabilmente sta cercando di capire come i suoi sintomi psicologici influenzano il suo benessere e sta cercando di trovare il trattamento giusto per lei. Anche se la psichiatra le fa delle domande simili a quelle della psicoterapeuta, il suo approccio è più focalizzato sulla diagnosi e sul trattamento farmacologico, mentre la psicoterapeuta si concentra su un lavoro più psicologico e relazionale. La psicoterapia, infatti, è un percorso in cui la psicoterapeuta aiuta a esplorare pensieri, sentimenti, e comportamenti fino ad arrivarne all'origine, senza l'utilizzo del farmaco. Solitamente, il trattamento combinato sia psicoterapeutico che farmacologico è quello maggiormente efficace per determinate condizione, tra le quali la depressione. Sentirsi in colpa o essere in difficoltà nell'accettare l'idea di prendere dei farmaci è del tutto comprensibile, tuttavia provi a pensare che questo tipo di trattamento può essere un primo passo importante per il suo recupero. Ad ogni modo, le consiglio di parlare con i professionisti che la seguono di queste difficoltà e della sua confusione rispetto ai due ruoli, sono certa che la accoglieranno e chiariranno i suoi dubbi. Le auguro il meglio, dott.ssa Carli Priscilla
il consulto psichiatrico serve proprio per valutare e calibrare l'intervento farmaceutico. E' sempre positivo esplicitare i suoi pensieri nel contesto terapeutico con entrambe le professioniste.
Buonasera, la psichiatra serve per prescrivere e controllare la terapia farmacologica. Solitamente i tempi di visita sono diversi. Le visite settimanali di solito si fanno con la psicologa, i controlli con la psichiatra dovrebbero essere più lontani nel tempo l'uno dall'altro.
Buonasera, la psichiatra può prescriverle i farmaci e seguirla in questo tipo di terapia, la psicologa no, ma la "cura con la parola". Cordiali saluti.
Buonasera, intanto mi sento di dirle che ha fatto benissimo a chiedere chiarimenti, anche perchè è una delle domande più frequenti da pazienti e non. In generale, la differenza sostanziale è che lo psichiatra è un medico e come tale si occupa della terapia farmacologica e del monitoraggio psico-fisico dei farmaci (effetti collaterali, benefici, ecc). Uno psicologo o uno psicoterapeuta invece non può nè prescrivere farmaci nè deciderne dosaggi nè prendere qualsiasi decisione inerente la cura farmacologica, ma può fare insieme a lei quel lavoro di introspezione, conoscenza e comprensione delle sue difficoltà e delle sue risorse in modo molto più approfondito. Ovviamente, anche psicologo e psicoterapeuta possono contribuire a monitorare le sue condizioni psico-fisiche, avendo comunque una formazione in campo farmacologico, anche se molto più superficiale. Non conosco il suo caso specifico, ma tendenzialmente si propone un supporto farmacologico proprio per permettere al paziente e al percorso psicoterapeutico di dare dei benefici in quanto, in alcuni casi, le nostre condizioni psico-fisiche possono essere tali da rendere blandi o troppo faticosi gli sforzi fatti in terapia. E' importante secondo me anche sapere che, in generale, i farmaci possono agire sul livello di attivazione (ad esempio possono aiutare ad alzarsi dal letto nei casi in cui ci si senta letargici) ma non possono agire su quello che pensiamo e sul significato che diamo alle cose, perciò è importante che i percorsi psicoterapeutici e farmacologici siano portati avanti insieme, finchè ce ne sarà bisogno. I percorsi sono tutti diversi e non privi di ostacoli ma, in generale, non ha nulla da temere da una cura farmacologica adeguata, equilibrata, ben monitorata e supportata da un percorso psicoterapeutico serio e professionale.
Le ricordo che tutto quello che ho scritto finora è da intendere in termini generali e teorici, perciò, se non lo avesse già fatto, la invito a chiarire i propri dubbi anche e soprattutto con i professionisti da cui è in cura, in quanto è fondamentale avere una risposta centrata sulla sua situazione specifica.
Le ricordo che tutto quello che ho scritto finora è da intendere in termini generali e teorici, perciò, se non lo avesse già fatto, la invito a chiarire i propri dubbi anche e soprattutto con i professionisti da cui è in cura, in quanto è fondamentale avere una risposta centrata sulla sua situazione specifica.
La tua confusione è comprensibile, soprattutto in un momento così difficile. Provo a spiegarti la differenza tra la psicoterapeuta e la psichiatra, in modo che tu possa capire meglio il loro ruolo.
La psicoterapeuta lavora con te a livello emotivo e cognitivo, aiutandoti a esplorare i tuoi pensieri, le tue emozioni e le tue esperienze di vita per affrontare le difficoltà in modo più consapevole. È un percorso che punta a darti strumenti per gestire meglio la sofferenza e i problemi che stai vivendo.
La psichiatra, invece, è un medico e si occupa dell'aspetto biologico della salute mentale. Il suo compito è valutare se ci sia bisogno di un supporto farmacologico per aiutarti a stare meglio e a ridurre il peso dei sintomi che stai vivendo, come la depressione o i pensieri di farla finita.
Se le loro domande ti sembrano simili, è perché entrambe devono capire come stai, ma hanno due approcci diversi. La psicoterapeuta ti aiuta a livello psicologico, mentre la psichiatra deve valutare se i farmaci possano essere un supporto utile per te. Il fatto che ora tu abbia colloqui settimanali con entrambe è un segnale che chi ti sta seguendo vuole davvero aiutarti e si sta prendendo cura di te.
Il senso di colpa che provi nel prendere le medicine è una parte della sofferenza che stai vivendo. La depressione fa spesso sentire di non meritare di stare meglio, ma questa è una trappola della malattia. Meriti aiuto, meriti di stare meglio e meriti di essere ascoltata e supportata nel modo migliore possibile. Non devi affrontare tutto questo da sola.
Se hai dubbi, prova a parlarne apertamente con la tua psicoterapeuta o con la psichiatra. Esprimere le tue paure e le tue incertezze è importante, e loro possono aiutarti a fare chiarezza. Non sei sbagliata per avere difficoltà a prendere i farmaci, ma potresti darti il permesso di provare ad aiutarti nel modo che loro ti stanno consigliando.
La psicoterapeuta lavora con te a livello emotivo e cognitivo, aiutandoti a esplorare i tuoi pensieri, le tue emozioni e le tue esperienze di vita per affrontare le difficoltà in modo più consapevole. È un percorso che punta a darti strumenti per gestire meglio la sofferenza e i problemi che stai vivendo.
La psichiatra, invece, è un medico e si occupa dell'aspetto biologico della salute mentale. Il suo compito è valutare se ci sia bisogno di un supporto farmacologico per aiutarti a stare meglio e a ridurre il peso dei sintomi che stai vivendo, come la depressione o i pensieri di farla finita.
Se le loro domande ti sembrano simili, è perché entrambe devono capire come stai, ma hanno due approcci diversi. La psicoterapeuta ti aiuta a livello psicologico, mentre la psichiatra deve valutare se i farmaci possano essere un supporto utile per te. Il fatto che ora tu abbia colloqui settimanali con entrambe è un segnale che chi ti sta seguendo vuole davvero aiutarti e si sta prendendo cura di te.
Il senso di colpa che provi nel prendere le medicine è una parte della sofferenza che stai vivendo. La depressione fa spesso sentire di non meritare di stare meglio, ma questa è una trappola della malattia. Meriti aiuto, meriti di stare meglio e meriti di essere ascoltata e supportata nel modo migliore possibile. Non devi affrontare tutto questo da sola.
Se hai dubbi, prova a parlarne apertamente con la tua psicoterapeuta o con la psichiatra. Esprimere le tue paure e le tue incertezze è importante, e loro possono aiutarti a fare chiarezza. Non sei sbagliata per avere difficoltà a prendere i farmaci, ma potresti darti il permesso di provare ad aiutarti nel modo che loro ti stanno consigliando.
Buonasera,
Capisco la sua confusione riguardo al ruolo della psichiatra nel suo percorso terapeutico. La differenza principale tra psicologa e psichiatra sta nelle competenze specifiche: la psicologa psicoterapeuta lavora sul piano emotivo e comportamentale attraverso la parola e il percorso terapeutico, mentre la psichiatra è una dottoressa in medicina specializzata nella diagnosi e nel trattamento farmacologico dei disturbi psichici.
Il fatto che entrambe le figure possano affrontare argomenti simili è normale: lavorano in sinergia per offrirle un supporto completo. La psichiatra valuta la necessità di un aiuto farmacologico per riequilibrare gli aspetti neurochimici che potrebbero essere alla base del suo malessere, mentre la psicoterapeuta la aiuta a comprendere e affrontare i pensieri e le emozioni che sta vivendo.
Il suo senso di colpa per l’idea di assumere farmaci è comprensibile, ma è importante ricordare che prendersi cura della propria salute, anche con un supporto farmacologico se necessario, non significa arrendersi o fallire. È un passo verso il benessere.
Per approfondire questa situazione ed esplorare le sue perplessità, sarebbe utile e consigliato rivolgersi a uno specialista.
Dott.ssa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Capisco la sua confusione riguardo al ruolo della psichiatra nel suo percorso terapeutico. La differenza principale tra psicologa e psichiatra sta nelle competenze specifiche: la psicologa psicoterapeuta lavora sul piano emotivo e comportamentale attraverso la parola e il percorso terapeutico, mentre la psichiatra è una dottoressa in medicina specializzata nella diagnosi e nel trattamento farmacologico dei disturbi psichici.
Il fatto che entrambe le figure possano affrontare argomenti simili è normale: lavorano in sinergia per offrirle un supporto completo. La psichiatra valuta la necessità di un aiuto farmacologico per riequilibrare gli aspetti neurochimici che potrebbero essere alla base del suo malessere, mentre la psicoterapeuta la aiuta a comprendere e affrontare i pensieri e le emozioni che sta vivendo.
Il suo senso di colpa per l’idea di assumere farmaci è comprensibile, ma è importante ricordare che prendersi cura della propria salute, anche con un supporto farmacologico se necessario, non significa arrendersi o fallire. È un passo verso il benessere.
Per approfondire questa situazione ed esplorare le sue perplessità, sarebbe utile e consigliato rivolgersi a uno specialista.
Dott.ssa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Gentile.
Lo psichiatra è un laureato in medicina e specializzato in psichiatria, mentre lo psicologo è un laureato in psicologia che, per diventare psicoterapeuta, deve diplomarsi presso una scuola di psicoterapia riconosciuta dal MIUR. Lo psichiatra, a differenza dello psicologo e dello psicoterapeuta, può somministrare terapie farmacologiche. Senza lo psichiatra non potrebbe prendere i farmaci che la aiuteranno a sostenere la psicoterapia.
Faccia sempre riferimento ad entrambi e segua scrupolosamente le loro indicazioni.
Saluti.
Lo psichiatra è un laureato in medicina e specializzato in psichiatria, mentre lo psicologo è un laureato in psicologia che, per diventare psicoterapeuta, deve diplomarsi presso una scuola di psicoterapia riconosciuta dal MIUR. Lo psichiatra, a differenza dello psicologo e dello psicoterapeuta, può somministrare terapie farmacologiche. Senza lo psichiatra non potrebbe prendere i farmaci che la aiuteranno a sostenere la psicoterapia.
Faccia sempre riferimento ad entrambi e segua scrupolosamente le loro indicazioni.
Saluti.
Buonasera, può porre ai colleghi che l'hanno in cura queste domande, in modo da avere maggiore chiarezza sul percorso che ha intrapreso
Buongiorno, intanto le dico che è necessario sospendere ogni forma di giudizio per poter trovare delle risposte che la fanno stare bene.
Lei se ha deciso di affidarsi a dei professionisti deve seguire alla lettera quello che loro le dicono, altrimenti, è come andare all'ospedale perchè si è rotto una gamba, e al momento dell'operazione, lei si rifiuta di effettuarla perchè scopre che il medico di cui ha fiducia non può più operarla e le hanno assegnato un altro chirurgo e lei non vuole più andare sotto i ferri".
Dobbiamo accettare che non tutte le situazioni sono in nostro controllo e lasciare che chi è l'esperto ci curi, fidandoci e aspettando di vedere i risultati. Solo così qualcosa può cambiare, altrimenti si resta nell'immobilità e nel pantano dei propri fantasmi e mostri interiori che bloccano e non permettono di evolvere in meglio.
Lei si deve domandare "qual è il vantaggio che le sta portando le resistenze che sta attuando?". La paura del cambiamento? Il conosciuto è sicuro più confortevole seppur doloroso dell'ignoto, a volte però, bisogna andare nell'ignoto e rischiare, solo così si scardinano certi meccanismi che non ci fanno stare più bene.
Spero di esserle stata di aiuto
Saluti
Lei se ha deciso di affidarsi a dei professionisti deve seguire alla lettera quello che loro le dicono, altrimenti, è come andare all'ospedale perchè si è rotto una gamba, e al momento dell'operazione, lei si rifiuta di effettuarla perchè scopre che il medico di cui ha fiducia non può più operarla e le hanno assegnato un altro chirurgo e lei non vuole più andare sotto i ferri".
Dobbiamo accettare che non tutte le situazioni sono in nostro controllo e lasciare che chi è l'esperto ci curi, fidandoci e aspettando di vedere i risultati. Solo così qualcosa può cambiare, altrimenti si resta nell'immobilità e nel pantano dei propri fantasmi e mostri interiori che bloccano e non permettono di evolvere in meglio.
Lei si deve domandare "qual è il vantaggio che le sta portando le resistenze che sta attuando?". La paura del cambiamento? Il conosciuto è sicuro più confortevole seppur doloroso dell'ignoto, a volte però, bisogna andare nell'ignoto e rischiare, solo così si scardinano certi meccanismi che non ci fanno stare più bene.
Spero di esserle stata di aiuto
Saluti
Lo psicoterapeuta è uno psicologo e lavora attraverso nella relazione con il paziente su diverse tematiche, utilizzando il dialogo o altri strumenti che presuppongono azioni, rilassamenti, esposizioni comportamentali e tanto altro.
Lo psichiatra è un medico, e come tale, a differenza di uno psicologo, può prescrivere farmaci e valutare lo stato corporeo della salute del paziente. Molte terapie, come hanno dimostrato diversi studi scientifici, sono più efficaci nella combinazione di interventi psicoterapici e psichiatrici perché riescono ad agire sullo stesso problema aiutando in modi differenti e utili.
Una metafora potrebbe essere quella di un discalculico che prova a risolvere una complessa espressione di matematica: la psicoterapia potrebbe essere la conoscenza delle regole per risolverla, la psichiatria potrebbe essere la calcolatrice che verifica la correttezza di tutti i calcoli.
Il consiglio è provare a seguire le indicazioni dei professionisti ed eventualmente far loro molte domande per provare a risolvere eventuali dubbi.
Lo psichiatra è un medico, e come tale, a differenza di uno psicologo, può prescrivere farmaci e valutare lo stato corporeo della salute del paziente. Molte terapie, come hanno dimostrato diversi studi scientifici, sono più efficaci nella combinazione di interventi psicoterapici e psichiatrici perché riescono ad agire sullo stesso problema aiutando in modi differenti e utili.
Una metafora potrebbe essere quella di un discalculico che prova a risolvere una complessa espressione di matematica: la psicoterapia potrebbe essere la conoscenza delle regole per risolverla, la psichiatria potrebbe essere la calcolatrice che verifica la correttezza di tutti i calcoli.
Il consiglio è provare a seguire le indicazioni dei professionisti ed eventualmente far loro molte domande per provare a risolvere eventuali dubbi.
Salve.
La differenza più importante e sostanziale tra le due professioni riguarda l’ oggetto di studio e di intervento. Lo Psichiatra si occupa di disturbi mentali a carico del sistema fisico dell’essere umano. Lo Psicologo guarda agli aspetti emotivi e cognitivi del disturbo mentale.
Se a lei sono stati prescritti dei farmaci deve seguire lo psichiatra ed al contempo fare un percorso di psicoterapia.
Saluti!
La differenza più importante e sostanziale tra le due professioni riguarda l’ oggetto di studio e di intervento. Lo Psichiatra si occupa di disturbi mentali a carico del sistema fisico dell’essere umano. Lo Psicologo guarda agli aspetti emotivi e cognitivi del disturbo mentale.
Se a lei sono stati prescritti dei farmaci deve seguire lo psichiatra ed al contempo fare un percorso di psicoterapia.
Saluti!
Gentile utente, il lavoro congiunto della sua terapeuta e della psichiatra serve al fine di mettertela in sicurezza, offrendogli tutto i sostegno ed il supporto di cui ha bisogno. I farmaci che le sono stati prescritti sono come un stampella per lei, le daranno una mano ove si fa fatica, in questo momento storico della sua vita ad arrivare. La psichiatra monitora il suo andamento per tanto le può sembrare che facciano lo stessa cosa, ma forse gli scopi ed i fini sono molto diversi. Cordialmente dott.ssa Alessia D'Angelo
Buongiorno,
Psicologia e psichiatria sono due discipline affini ma non uguali. La differenza principale sta nell'approccio: lo psichiatra è un medico e quindi il suo approccio è principalmente medico/farmacologico, mentre lo psicologo lavora con il paziente tramite sedute al fine di comprendere la natura del disagio e cercare di elaborarla e risolverla, soprattutto facendo in modo che il lavoro svolto rimanga efficace anche nel lungo termine. Lo psichiatra interviene solitamente quando il disturbo è piuttosto acuto ed adotta una terapia (non solo ma spesso) farmacologica aiutando il paziente a vivere la quotidianità riducendo i sintomi del disturbo. Spesso è importante associare la terapia psichiatrica e psicologica perché insieme aiutano il paziente a riabilitarsi in modo completo, secondo un approccio medico e non.
Cordiali saluti
Dott.ssa Federica Palazzetti
Psicologia e psichiatria sono due discipline affini ma non uguali. La differenza principale sta nell'approccio: lo psichiatra è un medico e quindi il suo approccio è principalmente medico/farmacologico, mentre lo psicologo lavora con il paziente tramite sedute al fine di comprendere la natura del disagio e cercare di elaborarla e risolverla, soprattutto facendo in modo che il lavoro svolto rimanga efficace anche nel lungo termine. Lo psichiatra interviene solitamente quando il disturbo è piuttosto acuto ed adotta una terapia (non solo ma spesso) farmacologica aiutando il paziente a vivere la quotidianità riducendo i sintomi del disturbo. Spesso è importante associare la terapia psichiatrica e psicologica perché insieme aiutano il paziente a riabilitarsi in modo completo, secondo un approccio medico e non.
Cordiali saluti
Dott.ssa Federica Palazzetti
Ciao! Da quel che capisco, anzitutto, la psicoterapeuta, in quanto psicologa, ha ritenuto utile affiancare al percorso di psicoterapia uno spazio di consultazione psichiatrica per prescrizione farmacologica. Credo che questo sia anzitutto essenziale chiarirlo per mettere ordine, visto che da quanto racconti, al momento sembrano invece essere quasi due spazi che si sovrappongono e che quindi per questo ti creano confusione. Credo altresì sia fondamentale per te riflettere sul perchè tu in qualche modo non riesca ad assumere farmaci e condividere questa difficoltà in trasparenza ad entrambe le figure professionali, proprio allo scopo di aiutarti e di mettere ordine, in primis.
Buonasera, è comprensibile sentirsi confusi in una situazione così complessa e delicata. La figura dello psichiatra è diversa da quella della psicologa: mentre quest'ultima si concentra principalmente sul supporto psicologico e sull'elaborazione delle emozioni, lo psichiatra può fornire una valutazione clinica e, se necessario, prescrivere farmaci per aiutarla a gestire i sintomi che sta vivendo.
È importante sapere che i farmaci antidepressivi possono richiedere tempo per mostrare i loro effetti e che non è raro avere riserve iniziali nel prenderli. Tuttavia, il suo benessere è fondamentale. Le consiglio di condividere apertamente con entrambi i professionisti le sue paure riguardo ai farmaci e il suo stato d'animo attuale. La comunicazione è essenziale per trovare un percorso che possa aiutarla a sentirsi meglio. Non si è soli in questo viaggio e merita di ricevere il supporto necessario per affrontare questa fase difficile. Un caro saluto
È importante sapere che i farmaci antidepressivi possono richiedere tempo per mostrare i loro effetti e che non è raro avere riserve iniziali nel prenderli. Tuttavia, il suo benessere è fondamentale. Le consiglio di condividere apertamente con entrambi i professionisti le sue paure riguardo ai farmaci e il suo stato d'animo attuale. La comunicazione è essenziale per trovare un percorso che possa aiutarla a sentirsi meglio. Non si è soli in questo viaggio e merita di ricevere il supporto necessario per affrontare questa fase difficile. Un caro saluto
Gentile Utente, grazie per la sua condivisione. La psichiatra si occupa della diagnosi e della terapia farmacologica (medicine). La psicoterapeuta si occupa del percorso di psicoterapia, volto a comprendere i sintomi del paziente e il suo funzionamento. In alcuni casi può essere importante assumere una terapia farmacologica, che attenui i sintomi, quando incidono sulla qualità della vita; nel frattempo si prosegue con il percorso psicoterapeutico. E' importante seguire le indicazioni mediche per la somministrazione dei farmaci e assumerli con costanza (è dannoso interrompere da un giorno all'altro il farmaco, vanno scalati gradualmente). Un saluto
Salve, nonostante all'apparenza sia molto simile il rapporto che si crea, il tipo di intervento che attuano è diverso. Lavorano insieme e si integrano a vicenda per raggiungere lo stesso obiettivo ma i mezzi che usano per arrivarci sono differenti. In ogni caso, suggerisco di porre queste domande a loro stessi, sono li per aiutarla. Saluti, Dott.ssa Lucrezia Marletta
Buonasera, grazie per aver condiviso la situazione. Capisco che possa essere molto confuso e difficile affrontare questi momenti. È importante sapere che chiedere aiuto e lavorare con professionisti come lo psichiatra e la psicologa è un passo fondamentale per il benessere.
Per rispondere alla domanda, il trattamento psichiatrico, in particolare l’assunzione di farmaci come gli antidepressivi, ha un ruolo cruciale nella gestione delle depressioni e di altri disturbi mentali. Questi farmaci aiutano a riequilibrare le sostanze chimiche nel cervello, migliorando l’umore, l’energia e la capacità di affrontare le difficoltà quotidiane. La loro funzione è particolarmente importante nella prevenzione del suicidio, poiché una depressione grave può portare a pensieri e comportamenti autolesionisti.
L’uso dei farmaci, sotto controllo medico, può ridurre significativamente il rischio di pensieri suicidari e migliorare la qualità della vita. La loro efficacia si ottiene spesso in combinazione con la psicoterapia, che aiuta a comprendere le cause dei pensieri e a sviluppare strategie per affrontarli.
Ti incoraggio a continuare a lavorare con i tuoi professionisti, a condividere apertamente i tuoi sentimenti e le tue paure, e a ricordare che chiedere aiuto è un segno di forza e di cura verso te stesso. Un caro saluto Dott.ssa Borrelli
Per rispondere alla domanda, il trattamento psichiatrico, in particolare l’assunzione di farmaci come gli antidepressivi, ha un ruolo cruciale nella gestione delle depressioni e di altri disturbi mentali. Questi farmaci aiutano a riequilibrare le sostanze chimiche nel cervello, migliorando l’umore, l’energia e la capacità di affrontare le difficoltà quotidiane. La loro funzione è particolarmente importante nella prevenzione del suicidio, poiché una depressione grave può portare a pensieri e comportamenti autolesionisti.
L’uso dei farmaci, sotto controllo medico, può ridurre significativamente il rischio di pensieri suicidari e migliorare la qualità della vita. La loro efficacia si ottiene spesso in combinazione con la psicoterapia, che aiuta a comprendere le cause dei pensieri e a sviluppare strategie per affrontarli.
Ti incoraggio a continuare a lavorare con i tuoi professionisti, a condividere apertamente i tuoi sentimenti e le tue paure, e a ricordare che chiedere aiuto è un segno di forza e di cura verso te stesso. Un caro saluto Dott.ssa Borrelli
Buonasera, mi dispiace molto per il momento difficile che sta attraversando e capisco quanto possa essere confusa, soprattutto considerando l’impegno che sta mettendo nel suo percorso. Rispetto alla differenza tra psicoterapeuta e psichiatra, provo a chiarire in modo semplice. La psicologa/psicoterapeuta lavora attraverso il colloquio e l’esplorazione dei suoi pensieri, delle emozioni e delle difficoltà che vive ogni giorno, aiutandola a comprenderle e a gestirle. La psichiatra, invece, è un medico: ha il compito di valutare anche l’intensità e l’andamento dei sintomi, capire come stanno evolvendo nel tempo e, quando necessario, proporre una terapia farmacologica o aggiustarla. Può sembrare che a volte facciano domande simili, ma non hanno lo stesso obiettivo: la psicoterapeuta approfondisce il suo mondo interno e il significato delle sue esperienze, la psichiatra deve invece monitorare con precisione ciò che sta accadendo per decidere se servano strumenti aggiuntivi, come i farmaci. Il fatto che entrambe la stiano seguendo con maggiore frequenza significa che stanno collaborando tra loro e che stanno prestando grande attenzione ai segnali che lei ha riportato, soprattutto in un periodo così delicato. È comprensibile che per ora faccia fatica ad assumere la terapia farmacologica: può succedere, e parlarne apertamente con la psichiatra può aiutarla a chiarire dubbi, paure o resistenze. Le suggerisco anche di condividere questa stessa confusione con le due professioniste che la seguono: comprenderne il senso può farla sentire meno smarrita e più parte attiva del processo. Dott.ssa Chiara Avelli
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