Buonasera Dottori. Ho terminato, di comune accordo, una storia d'amore che non aveva sbocco, per qua

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Buonasera Dottori. Ho terminato, di comune accordo, una storia d'amore che non aveva sbocco, per quanto innamorati, perchè io volevo figli, lui no (ne ha già). Ci ho provato, ma ho preso io la decisione perchè per me averne, in futuro, è qualcosa di importante. Sto provando a guardare avanti, partecipo a corsi di acquagym, vedo gli amici, leggo, cammino, lavoro e passo anche del tempo da sola. Tutto bene se non che, quando torno a casa, abitando lui vicino casa mia, mi sale l'ansia di incontrarlo con un'altra. So di averlo lasciato io ma se non lo vedo "sto bene" e non ci penso, mentre quando mi avvicino a casa mi sale la paura di rimanerci male e di non superarla. Come posso fare per aggiungere ancora più forza a quello che già sto facendo per buttarmi alle spalle questa storia, pensando a me e non a lui e a quello che fa? E se lo vedessi con un'altra? Come comportarmi da persona matura, pur rimanendoci male?
Buonasera,
quello che racconta mi parla di lei come di una donna in grado di compiere le sue scelte, assumersi le proprie responsabilità, e prendersi cura di sé. E sembra quasi che l'incontro con il suo ex assieme a un'altra (solo temuto eppure così presente nella sua mente) lametta quasi in contatto con una fragilità di cui non riesce a darsi pienamente conto. La gelosia e il dolore del confronto con una rivale sembrano dirle che anche lei ha dei lati vulnerabili, come tutti noi.
Forse riconoscendo questa "debolezza" tutta umana, ed integrandola riuscirà a trovare un equilibrio che va oltre la semplice "forza", ed è in grado di accettare anche le parti più difficili di noi, senza farci bloccare nella nostra libertà.
Buone cose!

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Buona sera,
i tempi e i modi per elaborare ed accettare una separazione sono individuali e nel processo del lutto( perché anche le separazioni sono lutti da tanti punti di vista) , come dice Frank Ostasesky non c'è niente da aggiustare ma è un territorio che và attraversato. Quindi anche se è lei ad avere preso la decisione e anche se è sicura della scelta che ha fatto è normale che ci siano alti e bassi, momenti nei quali sente la mancanza e momenti di tranquillità e sicurezza. Nel lutto negazione, depressione, rabbia, patteggiamento, e solo infine accettazione, sono, scrive la Kubler -Ross ,passaggi normali che tornano anche in ordine ripetuto e non ordinato... Ansia, paure, sono normali nel processo del lutto. Non c'è un modo giusto per attraversare questa zona, c'è il suo modo. Rimanerci male, in caso accadesse, potrebbe essere vissuto come eventualmente un altro passaggio normale e buono nella direzione che lei ha scelto. Parte del processo. Frank Ostasesky, studente della Kubler- Ross, sostiene che il nostro corpo sente/sa come attraversare il lutto. Se però dopo 14 mesi dalla separazione dovessero continuare a sentire queste ansie e il senso di mancanza e paure ecc allora le suggerisco di cercare un aiuto professionale perché il 7% di noi vive lutti complicati quando questo accade da soli è difficile e ci sono rischi. Ma mi sembra di capire dal tono della sua domanda ( anche se lei non parla di tempi) che la separazione è recente? Prima del 14 esimo mese ( e comunque in tutti i casi mai prima del sesto) è difficile considerare i sintomi come parte di un lutto come complicato e quindi che sia necessario l'intervento specialistico di uno psicoterapeuta, ciononostante se lei dovesse sentire il bisogno di orientarsi o anche solo essere accompagnata nel suo processo di separazione ( e di consapevolezza) può sempre chiedere un primo colloquio ad un bravo psicoterapeuta( ancora meglio se ha anche una buona esperienza e formazione sul lutto) . Le auguro di potere procedere nel suo percorso con consapevolezza, coraggio, Buona serata, Dott.ssa Silvia Bianchi
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Buonasera Dottori. Ho terminato, di comune accordo, una storia d'amore che non aveva sbocco, per quanto innamorati, perchè io volevo figli, lui no (ne ha già). Ci ho provato, ma ho preso io la decisione perchè per me averne, in futuro, è qualcosa di importante. Sto provando a guardare avanti, partecipo a corsi di acquagym, vedo gli amici, leggo, cammino, lavoro e passo anche del tempo da sola. Tutto bene se non che, quando torno a casa, abitando lui vicino casa mia, mi sale l'ansia di incontrarlo con un'altra. So di averlo lasciato io ma se non lo vedo "sto bene" e non ci penso, mentre quando mi avvicino a casa mi sale la paura di rimanerci male e di non superarla. Come posso fare per aggiungere ancora più forza a quello che già sto facendo per buttarmi alle spalle questa storia, pensando a me e non a lui e a quello che fa? E se lo vedessi con un'altra? Come comportarmi da persona matura, pur rimanendoci male?

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Dott.ssa Anna Tomaciello
Dott.ssa Anna Tomaciello
psicoterapeuta, psicologo clinico
Roma
Gentile utente io credo che nel chiudere la relazione lei abbia utilizzato le sue risorse più razionali. Probabilmente a livello emotivo la separazione ha bisogno ancora di essere elaborata. Se avesse davvero chiuso con questa persona non sentirebbe così forte l’ansia di poterla incontrare. Si prenda ancora del tempo e se non dovesse andar meglio valuti la possibilità di un breve percorso terapeutico che l’aiuti a prendere più consapevolezza della scelta fatta. Saluti Dott.ssa Anna Tomaciello

Dott.ssa Elisa Galantini
Dott.ssa Elisa Galantini
psicologo, psicoterapeuta, psicologo clinico
Roma
Buonasera, il suo racconto è lucido, chiaro e molto razionale. Sembra, però, un pochino “in pausa” lo spazio per le emozioni, e quella tristezza che la fine di ogni storia su cui avevamo investito, di chiunque sia la decisone, porta con sé. Tanto che lei fa accenno alla paura di incontrare quest’uomo con un’altra donna, che forse la metterebbe ancor più di fronte all’evidenza di qualcosa da lasciar andare. Se tutti gli spazi che ha organizzato per non pensare non dovessero funzionare potrebbe provare a fare un colloquio con uno psicologo o psicoterapeuta per poter approfondire e dare voce a quella parte silenziosa che comunque la abita, e magari le crea un po’ di sofferenza. Un cordiale saluto Dott.ssa Elisa Galantini

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Dott.ssa Valeria Randisi
Dott.ssa Valeria Randisi
psicologo, psicoterapeuta, psicologo clinico
Bologna
Buonasera! La fine di un rapporto è un lutto da ciò che ci eravamo prospettato, dai progetti su cui aveva investito emotivamente. La sua scelta però è stata più di testa che di cuore.... Da ciò che scrive mi sorge una domanda : non è che una parte di lei spera ancora che qualcosa cambi in lui? Che ci possa essere un ritorno? Non scrive poi un dato importante e cioè da quanto tempo la storia si è chiusa. Detto ciò credo che sul " da fare" lei stia facendo abbastanza, le potrei dire di provare ad uscire con altri uomini ma se non si è chiuso con il passato, si rischia di portare dentro alla nuova relazione dinamiche "inquinate". Concludo suggerendole di far passare un altro po' di tempo e se questo malessere perdura, di rivolgersi ad uno psicoterapeuta anche per un semplice consulto o un breve percorso. Rimango a sua disposizione per ulteriori chiarimenti e... In bocca al lupo per tutto Dott.ssa Valeria Randisi

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Buonasera, certamente la fine di una storia porta con se un senso di fallimento per qualcosa nel quale avevamo creduto e che invece non è andata come speravamo. Ci vuole certamente del tempo per accettare la situazione, il dover ricominciare in altra maniera, modificare abitudini e quotidianità. I passaggi che sta attraversando sono normali, i pensieri di gelosia fanno parte del percorso di debolezza che può certamente avere. Potrebbe pensare di consultare uno psicologo per confrontarsi sul suo stato emotivo vissuto in determinate circostanze e lavorare per ritrovare la sicurezza e la serenità della quale ha bisogno.
Resto a disposizione qualora ne avesse bisogno.
Un caro saluto, dott.ssa Paola De Martino
Gent Signora, lei ha fatto una scelta razionale, giustamente pensando che avere opinioni e progetti di vita differenti non sia bene, non volendosi privare della maternità. Purtroppo il lato razionale di sé non coincide col lato emotivo e per questo deve elaborare il lutto della perdita di una persona che lei amava. Non è facile staccarsi emotivamente e questa fase richiederà un po' di tempo. Quanto? Non si può sapere, ognuno reagisce a modo suo. Fa bene a dedicarsi agli amici e ad altre attività piacevoli, ma rispetti i suoi tempi di elaborazione. Se le riuscisse oltremodo difficoltoso, potrebbe farsi aiutare da un professionista, che potrebbe aiutarla in questo senso. Le faccio tanti cari auguri, dr.ssa Daniela Benvenuti
Buonasera, il suo racconto è lucido, chiaro e molto razionale. Sembra, però, un pochino “in pausa” lo spazio per le emozioni, e quella tristezza che la fine di ogni storia su cui avevamo investito, di chiunque sia la decisone, porta con sé. Tanto che lei fa accenno alla paura di incontrare quest’uomo con un’altra donna, che forse la metterebbe ancor più di fronte all’evidenza di qualcosa da lasciar andare. Se tutti gli spazi che ha organizzato per non pensare non dovessero funzionare potrebbe provare a fare un colloquio con uno psicologo o psicoterapeuta per poter approfondire e dare voce a quella parte silenziosa che comunque la abita, e magari le crea un po’ di sofferenza. Un cordiale saluto Dott.ssa Elisa Galantini
La sofferenza è spesso associata alla ricerca di una risposta a una domanda esistenziale. La domanda che lei si pone ha a che fare con la femminilità e l'essere donna. La donna che procrea? che ama? che si autodetermina? che carpisce il segreto della femminilità?
Gentile utente,
Da quello che racconta si sta dando molto coraggio, e sembra che ci stia mettendo tutte le sue forze per superare la fine di questa storia. Ciò che credo possa aiutarla nella sua difficoltà è ricevere un sostegno psicologico per poter attraversare il significato che la chiusura di questo rapporto ha per lei, in quanto racchiude in sé temi esistenziali molto seri ed importanti nella sua vita (diventare un giorno madre). Le auguro di trovare il percorso più adatta a lei. Un saluto. MF
Buongiorno. Il termine di una relazione, porta sempre con sé ricordi, emozioni, pensieri. Spesso tristi e dolorosi. La possibilità di definire cosa ci sarà da lì in poi sarà un momento cruciale nel processo di maturazione del singolo. Interessanti le domande che porta e andrebbero, a mio avviso, viste con il supporto di uno specialista, anche solo per renderle più utili.

Cordialità

Massimiliano Trossello
Gentilissima, dalle sue parole sembra che abbia piena consapevolezza di quali sono i suoi bisogni e desideri, dimostra inoltre di avere le risorse e la forza per difendere gli obiettivi che ha per la sua vita futura. In seguito alla chiusura di un rapporto è inevitabile provare sentimenti di dolore e paure, per capire cosa alimenta la sua ansia può essere utile chiedersi: “cosa significa per me questa rottura?“, “cosa significa per me vedere il mio ex con un’altra donna?”. Uno psicologo sarebbe una guida adatta per rispondere a queste domande e comprendere in che modo affrontare la sofferenza che prova.
Cordiali saluti, dott.ssa Irene Capello.
Salve. La sofferenza alla fine di una storia con una possibile (o effettiva) progettualità è naturale e assolutamente comprensibile, e ha tempi di risoluzione solo parzialmente prevedibili. Purtroppo quando la progettualità dei membri della coppia non è affine, la rottura del rapporto è la soluzione più scontata - ma non per questo meno dolorosa. Ad oggi sta di fatto trovando soluzioni assolutamente positive e sane a questo momento di difficoltà; tuttavia, a volte queste sono poco funzionali se servono solo a "tenerci occupati", mantenendo in stand-by una situazione, e impedendoci di affrontarla del tutto. Vedere il Suo ex con un'altra sancisce una fine esplicita, totale, che evidentemente Lei ad oggi fa ancora fatica a prefigurare. Lei chiede come mantenere un atteggiamento "maturo", ma è verosimile che sappia benissimo cosa è opportuno e cosa non è opportuno fare in una determinata situazione. La Sua domanda sembrerebbe, piuttosto, essere un'altra: come posso sopportare la visione di lui con un'altra? questa domanda sottende significati che sono Suoi e Suoi soltanto, e vanno approfonditi con un colloquio. Ad esempio, se Lei manteneva il senso di sè anche sulla figura del compagno, che come Alterità significativa era verosimile fonte di co-percezione, la possibilità che lui abbia un'altra è una possibilità in cui ne va di Lei stessa (intesa come valore personale, amabilità, ecc..). Oppure, egli poteva rappresentare una possibilità per il progetto che Lei ha (figli) e che viene negata nel momento in cui la rottura diviene insanabile (altro rapporto). Tuttavia queste sono solo speculazioni, e possono esserne fatte molteplici. E' solo Lei, con la Sua storia di vita e i Suoi progetti, ad essere custode del significato. Affronti un colloquio psicoterapeutico per comprendere i motivi della Sua paura di incontrarlo. Risolverà il problema. Cordialità, DMP.
Gentile Utente, ha sentito di dover chiudere forzatamente questa relazione non perché ci fossero incompatibilità caratteriali o scarso sentimento, quanto per l'intenso desiderio di maternità, purtroppo non condiviso dal partner. Ciò sta comportando, probabilmente, che la separazione è avvenuta sul piano fisico e razionale, ma non su quello emotivo, dove il sentimento è conservato. Non ha preso una scelta facile, è stata coraggiosa, ma deve concedersi tempo per accettarne le estensioni. In alternativa, l'ansia di incontrarlo o di saperlo con un'altra, può aiutarla a guardare in faccia il sentimento che prova, ed a riflettere sulle ragioni per le quali non è stato sufficiente a consentire alla coppia di raggiungere comunque un punto di incontro. Un caro augurio di buona fortuna
Gentile, di certo ha preso in mano la sua vita e fatto delle scelte che l'hanno resa più libera. Ora sembra che stia affrontando un processo 'di lutto' in cui sta calando nella realtà la separazione avvenuta. È un processo naturale, in cui dal dispiacere si passa al dato di realtà, con tutto ciò che ne consegue. Così lei si sta rendendo conto di ciò che ha, della sua vita ma anche cosa la aspetta e immaginando cerca di prepararsi emotivamente. Con il tempo tali vissuti si appianeranno e se ciò non dovesse accadere le consiglio una consulenza psicologica. Saluti.
Buonasera,
La fine di una relazione e in tutto e per tutto una perdita (a prescindere da chi dei due partner abbia deciso di interrompere il rapporto). Spesso è considerata un vero e proprio lutto e molti studi evidenziano che può essere considerata più traumatizzante del lutto stesso.
È normale quindi nel periodo successivo provare dolore, avere pensieri nostalgici e avere dubbi su come mai questo accada.
Credo che sarebbe interessante per lei capire cosa ci sarebbe di doloroso e minaccioso se la sua paura si avverasse. Come si sentirebbe e cosa penserebbe se lo trovasse con un altra?
Cosa direbbe a se stessa?
A seconda di quali sono le risposte a queste domande è possibile comprendere qual e la funzione di questa paura che lei prova, che credo sia del tutto fisiologica.
Sicuramente la sta proteggendo (anche se in modo poco usale) e credo che diventare consapevoli di cosa significherebbe per lei se quellilo di cui ha paura si verificasse le sarebbe di grande aiuto.
Rispetto a "come dovrebbe comportarsi" non credo che ci sia una riposta giusta. Si interroghi su questo ad esempio: quale crede che sarebbe il modo giusto di reagire? C e realmente una risposta che la soddisfa e la farebbe sentire bene?
Spesso cerchiamo nelle risposte razionali un appiglio l r cercate di gestire una sofferenza che non vogliamo sentire. Questo è giusto e sano, basta esserne consapevoli. In questo modo se non si trovano risposte non ci sentiamo persi ma sappiamo che è solo che a volte non ci servono risposte ma ci serve di vivere e convivere ahimè con la sofferenza e che probabilmente questa passerà presto, quando avremo metabolizzato la perdita con il giusto rispetto per i tempi di cui abbiamo bisogno.
Spero che alcune di queste parole le siano servite, e un opinione generica che non tiene conto di chi è lei e della sua storia.
Se ritiene utile aumentare la sua consapevolezza in merito, le consiglio di parlarne con qualcuno che possa sostenerla in questo momento delicato.


Buonasera carissima donna forte e intelligente.
Complimenti per la sua dolorosa scelta, dimostra una tolleranza alla rinuncia dell'amore per il suo partner per non rinunciare a qualcosa di più intimo e personale come la maternità.
Ha scelto... è questo che ha fatto, ma non corrisponde a cancellarlo dal cuore o dalla mente.
Questa è la ragione della sua fragilità in alcuni momenti, ad esempio quelli degli incontri e delle paure di vederlo con un'altra.
Certo che deve essere dura, non deve meravigliarsene! La risposta emotiva è data dal suo lato vulnerabile, amabilmente vulnerabile.
Saluti
Tiziana Vecchiarini
gentilissima,
da quello che scrive appare come una donna forte che ha deciso in base ai suoi obiettivi e soprattutto ai suoi valori. Tuttavia la scelta è stata di testa come si suol dire e il cuore continua ad andare dove vuole lui. Le strategie che si è data sono tutte funzionali, quello che forse è mancato è decidere di vivere il dolore per questa separazione, di non sfuggirlo, di dargli spazio . Questo può aiutare a diminuire il dolore aggiuntivo, quello che ci viene dal combattere una sofferenza. Se al momento non si sente di affrontare un percorso di psicoterapia potrebbe essere utile un percorso di minfulness. La meditazione, tra i tanti benefici che porta, porta anche questo , la capacità di vedere le cose che ci accadono più chiaramente, ci aiuta a stare nel presente e soprattutto allena la nostra mente ad accettare e a dare spazio a noi stessi e alle nostre emozioni. Le faccio tantissimi auguri Carmen Molinari
Buongiorno. Da quello che racconta, pare davvero che lei abbia trovato grande coraggio nel compiere la scelta di cui parla. La fine di una relazione è pur sempre un una perdita e, per questo, ci vuole del tempo per superare il disagio. Se questo suo malessere dovesse durare ancora a lungo, e se lei lo sentisse influenzare esageratamente la conduzione della sua vita quotidiana, le consiglio di rivolgersi ad un collega della sua zona per comprendere quali potrebbero essere i motivi del protrarsi del senso di disagio. Il fatto che lei abbia deciso di mettere al primo posto i suoi desideri e piani per il futuro denota comunque una grande forza e maturità! Spero che ritrovi presto la serenità che cerca.
Dott.ssa Viola Adragna-Torino
Salve, una separazione è come un lutto, anche se questa separazione è avvenuta per giusta causa ed anche se ha scelto lei di chiudere il rapporto.
Non ci sono formule magiche, se lei vedesse il suo ex ci rimarrebbe male, perché non ha scelto di non volerlo più, è stata costretta a causa delle circostanze. Per questo il mio invito è di darsi del tempo, mettere in conto che potrebbe anche soffrire, e cercare qualcuno, come una amica ma meglio ancora come un professionista, che possa accompagnarla nell'elaborazione del suo dolore per il tempo necessario affinché questa ferita si rimargini e si possa andare avanti.
Resto a disposizione per qualsiasi chiarimento e le auguro una buona giornata.
Il processo di separazione è sempre molto doloroso, in particolar modo quando internamente non ha avuto successo e, come in questo caso, l'emotivo non riesce a seguire il razionale.
Suggerirei un lavoro psicoterapico per l'esplorazione e la presa di consapevolezza delle nostre modalità separatorie.

Dott. Vittorio Sarnelli
Salve,
le suggerisco di visionare il mio video sulle dipendenze affettive.
un saluto,
MMM
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo e della difficoltà che sta vivendo. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini

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