Buogiorno,assumo 450mg di Depakin Chrono e una compressa di Klamin al gg. per gestire la rabbia ed
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Buogiorno,
assumo 450mg di Depakin Chrono e una compressa di Klamin al gg. per gestire la rabbia ed ho fatto anche psicoterapia. Da una settimana ho calato il Depakin a 300mg al gg. mantenendo il Klamin. Mi sento un pò nervoso a volte, anche se per poco tempo. Potrebbe dipendere dal fatto che il mio organismo si debba abituare al nuovo dosaggio?
assumo 450mg di Depakin Chrono e una compressa di Klamin al gg. per gestire la rabbia ed ho fatto anche psicoterapia. Da una settimana ho calato il Depakin a 300mg al gg. mantenendo il Klamin. Mi sento un pò nervoso a volte, anche se per poco tempo. Potrebbe dipendere dal fatto che il mio organismo si debba abituare al nuovo dosaggio?
Potrebbe anche dipendere dal fatto che il dosaggio del depakin è troppo basso e i sintomi si sono ripresentati
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Buonasera, forse dovrebbe parlarne con lo psichiatra che la tiene in cura per farsi consigliare se il suo nervosismo possa dipendere dal dosaggio più basso del Depakin. Nella sua lettera non riferisce il suo disturbo e da quando è iniziato, inoltre riferisce di aver fatto anche psicoterapia, come mai l'ha sospesa, forse sarebbe il caso di continuare ed approfondire e capire meglio sè stesso. Le auguro di andare a stare meglio, dott.Eugenia Cardilli
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Salve, il consiglio che mi sento di scriverle è di considerare il suo psichiatra come un punto di riferimento per quel che concerne la terapia farmacologica e i suoi sintomi...sicuramente ha diminuito il dosaggio del Depakin seguendo le sue indicazioni, dunque dargli un feedbak su come sta procedendo vi aiuterà a trovare la combinazione giusta. Per tutto il resto, non abbandoni l idea di un supporto psicologico, pur avendo già fatto una psicoterapia.
Cordialmente
Cordialmente
Buonasera,
una diminuzione della terapia puo' determinare una esacerbazione di certi sintomi.
Tale diminuzione dovrebbe essere sempre valutata e guidata dal suo psichiatra.
una diminuzione della terapia puo' determinare una esacerbazione di certi sintomi.
Tale diminuzione dovrebbe essere sempre valutata e guidata dal suo psichiatra.
Salve. Sarebbe interessante sapere da quanto tempo sta prendendo la terapia farmacologica e quanto é durata la psicoterapia.
Per i sintomi di cui parla sicuramente è meglio confrontarsi con il suo psichiatra che le saprà dire meglio se è normale che si sente nervoso. Nella mia esperienza lo scalaggio dei farmaci è meglio se combinato ad una psicoterapia per elaborare i sintomi emotivi che possono venire fuori, per far in modo da lavorare sulle problematiche e riuscire a ridurre o addirittura eliminare i farmaci. Se ha bisogno di un confronto mi faccia sapere. Buona serata
Per i sintomi di cui parla sicuramente è meglio confrontarsi con il suo psichiatra che le saprà dire meglio se è normale che si sente nervoso. Nella mia esperienza lo scalaggio dei farmaci è meglio se combinato ad una psicoterapia per elaborare i sintomi emotivi che possono venire fuori, per far in modo da lavorare sulle problematiche e riuscire a ridurre o addirittura eliminare i farmaci. Se ha bisogno di un confronto mi faccia sapere. Buona serata
Gentilissimo,
Il dosaggio dei farmaci e i relativi effetti devono essere sempre valutati con un collega psichiatra.
Il dosaggio dei farmaci e i relativi effetti devono essere sempre valutati con un collega psichiatra.
Buongiorno. Intanto potrebbe consultare il suo Psichiatra di riferimento per comunicargli il suo stato di salute. Ha concordato con lui lo scalaggio dei farmaci immagino. riferisce inoltre di aver fatto un percorso psicoterapeutico.
Si è concluso da poco? Mantiene contatti col suo psicoterapeuta? pur avendo sicuramente fatto un percorso efficace alcuni sintomi possono permanere temporaneamente.
Tornare di tanto in tanto ( una volta al mese, oppure ogni due mesi) a riferire il suo stato di salute al suo psicoterapeuta potrebbe darLe sollievo. Ci rifletta.
spero di non averle rivolto troppe domande.
Cordiali Saluti. Dottor Emanuele Grilli
Si è concluso da poco? Mantiene contatti col suo psicoterapeuta? pur avendo sicuramente fatto un percorso efficace alcuni sintomi possono permanere temporaneamente.
Tornare di tanto in tanto ( una volta al mese, oppure ogni due mesi) a riferire il suo stato di salute al suo psicoterapeuta potrebbe darLe sollievo. Ci rifletta.
spero di non averle rivolto troppe domande.
Cordiali Saluti. Dottor Emanuele Grilli
E' possibile che la terapia farmacologia debba assestarsi, certo, ma non sottovaluterei tutte le sensazioni che sono sue e che lasciano il posto alla rabbia.
Abbia più cura di Sé!
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Buongiorno, le consiglio di consultare lo psichiatra che le ha prescritto la terapia e con la sua terapeuta per parlare del suo malessere
Cordiali saluti Dott.ssa Monica Bertolini
Cordiali saluti Dott.ssa Monica Bertolini
Buongiorno, è possibile che l'aggravarsi della rabbia sia dovuto alla riduzione del dosaggio del depakin, ne parli col suo psichiatra che conosce la sua storia clinica.
Buongiorno. non entro nel merito dei farmaci, che non mi competono, ma so che servono ad avere una migliore relazione con la quotidianità, che ci aiutano a smorzare le nostre difficoltà. l'aiuto di uno psicoterapeuta può essere utile per capire le origini delle sue difficoltà, la rabbia, per esempio, ed affrontarle efficacemente alla radice. anche se ha già fatto una psicoterapia, ma il problema rabbia persiste, forse è meglio farne un'altra. i fattori dell'insuccesso terapeutico possono essere tanti. trovare un professionista che la motivi a migliorare e ad avere un rapporto più sereno con la realtà è, per lei, fondamentale.
Salve, può darsi che la riduzione, in determinate condizioni psicologiche ed emotive, abbia questi effetti. Ne parlerei con lo psichiatra e concorderei con lui le varie modifiche al dosaggio dei farmaci.
Marta Calderaro
Marta Calderaro
Buongiorno, provi a chiedere al medico che le ha prescritto i farmaci e pensi se è il caso di ricominciare la psicoterapia.
Ottime cose, Dottor Andrea De Simone
Ottime cose, Dottor Andrea De Simone
Il cambiamento della posologia potrebbe essere la causa del suo nervosismo. Deve comunque parlare del suo stato con il suo psichiatra che è l'unico in grado di consigliarla. Insieme con la terapia farmacologica sarebbe opportuno che lei continuasse una psicoterapia che la aiuterà a gestire meglio le sue emozioni e le sue difficoltà. Cordiali saluti
Salve, mi sento di consigliarle quello che le hanno già detto in molti. Sarebbe opportuno informare lo psichiatra che la segue per valutare l'andamento della farmacoterapia.
Cordiali Saluti
Cordiali Saluti
Buongiorno,
mi trovo anch'io a consigliarle quanto hanno già detto i colleghi.
Una riduzione dei dosaggi può determinare una recrudescenza di alcuni sintomi, ma le variazioni dei dosaggi devono comunque essere guidate dal suo psichiatra di riferimento. Lo contatti e valuti assieme a lui quale sia la cosa migliore da fare.
Il supporto di tipo psicologico-psicoterapeutico può essere di grande valore anche in questi momenti, le consiglierei di valutare anche questa possibilità.
Cordialità
Dott.ssa Giorgia Tolio
mi trovo anch'io a consigliarle quanto hanno già detto i colleghi.
Una riduzione dei dosaggi può determinare una recrudescenza di alcuni sintomi, ma le variazioni dei dosaggi devono comunque essere guidate dal suo psichiatra di riferimento. Lo contatti e valuti assieme a lui quale sia la cosa migliore da fare.
Il supporto di tipo psicologico-psicoterapeutico può essere di grande valore anche in questi momenti, le consiglierei di valutare anche questa possibilità.
Cordialità
Dott.ssa Giorgia Tolio
Salve,
in questi casi è utile parlare con il proprio psichiatra di riferimento.
Lo contatti per ogni suo dubbio e ne parli direttamente con lui.
Un caro saluto.
Dott. Diego Ferrara
in questi casi è utile parlare con il proprio psichiatra di riferimento.
Lo contatti per ogni suo dubbio e ne parli direttamente con lui.
Un caro saluto.
Dott. Diego Ferrara
Buonasera, come gli altri colleghi hanno evidenziato, è fondamentale che il dosaggio dei farmaci sia valutato dal suo psichiatra.
Salve, è probabile che l'aggravarsi della rabbia sia stato dovuto alla riduzione del dosaggio del depakin, ma sarebbe più opportuno che lei ne parlasse con il suo psichiatra che conosce già il suo caso. Inoltre, le consiglierei di proseguire con la psicoterapia. Buona giornata
Buongiorno, è importante che il suo psicoterapeuta lavori in equipe con il suo psichiatra. Il sintomo è sempre un segnale psico-corporeo e per questo deve essere trattato sia con una cura farmacologica (quando necessario) che intraprendendo un percorso terapeutico. Parli con entrambe le figure professionali del suo disagio attuale. Le auguro di trovare quanto prima di trovare un equilibrio nuovo e sereno. Giovanna Silvestri
Salve, le suggerirei prima di apportare cambiamenti alla terapia farmacologica di consultare lo specialista che glieli ha prescritti e di affiancare un supporto psicologico. Saluti cordiali
Gentile Utente di MioDottore, valuterei la possibilità di riprendere la psicoterapia anche per monitorare le variazioni dell'umore e comportamentali e supportare l'efficacia della farmacoterapia. Resto a disposizione, DR.ssa M. Di Iorio.
Buongiorno. Prima di tutto, come le hanno già consigliato molti colleghi dovrebbe contattare il suo psichiatra per valutare se è il caso di cambiare qualcosa nella terapia farmacologica. In secondo luogo valuti di riprendere o iniziare una psicoterapia. Non è possibile gestire e curare la rabbia e l'ansia solo con i farmaci, perché sono dei sintomi derivanti da un disagio psicologico che viene da processi inconsci, per questo motivo non riesce a gestirli. Lo potrà fare con un percorso di psicoterapia. Un saluto, dott. Valerio Mura
Salve, la ringrazio per aver utilizzato questo portale per porre la sua domanda.
Per quanto riguarda i farmaci deve rivolgersi al medico che le ha prescritto la terapia.
Per la problematica che ci ha descritto è utile intraprendere anche un percorso psicologico per comprendere da dove nascono i sintomi e cosa li mantiene. I sintomi psicologici non emergono dal nulla ma si inseriscono sempre all’interno di una storia di vita del tutto personale e unica.
Un buon percorso di psicoterapia in genere migliora la condizione di disagio che ci ha descritto e permette di valutare come proseguire per rimettere in moto la propria esistenza in una direzione più soddisfacente.
Se ha necessità di approfondimento non esiti a contattarmi o scrivermi.
Qualora decidesse di fare un percorso psicologico le sedute possono avvenire anche online.
Un saluto
Dott.ssa Camilla Ballerini
Per quanto riguarda i farmaci deve rivolgersi al medico che le ha prescritto la terapia.
Per la problematica che ci ha descritto è utile intraprendere anche un percorso psicologico per comprendere da dove nascono i sintomi e cosa li mantiene. I sintomi psicologici non emergono dal nulla ma si inseriscono sempre all’interno di una storia di vita del tutto personale e unica.
Un buon percorso di psicoterapia in genere migliora la condizione di disagio che ci ha descritto e permette di valutare come proseguire per rimettere in moto la propria esistenza in una direzione più soddisfacente.
Se ha necessità di approfondimento non esiti a contattarmi o scrivermi.
Qualora decidesse di fare un percorso psicologico le sedute possono avvenire anche online.
Un saluto
Dott.ssa Camilla Ballerini
Carissimo, potrebbe dipendere da diversi fattori, è importante che condivida queste informazioni con lo specialista che le ha prescritto la terapia. Questo è utile a monitorare l'andamento della terapia e valutare possibili aggiustamenti se necessari. Un saluto
La somministrazione di uno psicofarmaco e dunque il suo relativo scalaggio, vanno sempre fatti su indicazione dello psichiatra. Sconsiglio il "fai da te" perche' gli psicofarmaci diminuiti o sospesi in maniera arbitraria poi di fatto rilanciano con il cosiddetto effetto rebound, cioè il ritorno con peggioramento dei sintomi stessi. Le consiglio perciò di contattare il suo psichiatra di riferimento, in caso contrario di contattarne uno.
Buonasera, le consiglio di parlarne con lo psichiatra, così da comprendere esattamente da cosa è dovuto, è importante che lo scalaggio del medicinale venga seguito da un medico.
In oltre le consiglio di continuare la psicoterapia, con la quale può arrivare a comprendere da cosa derivi questa rabbia e imparare a gestirla in maniera ottimale.
Spero di eseserle stata ultile!
Buon proseguimento
In oltre le consiglio di continuare la psicoterapia, con la quale può arrivare a comprendere da cosa derivi questa rabbia e imparare a gestirla in maniera ottimale.
Spero di eseserle stata ultile!
Buon proseguimento
Buonasera, è probabile ma c'è sempre un insieme di fattori, dunque è sempre opportuno parlarne con lo psichiatra di riferimento. Cordialmente
Salve,
L'assunzione di una terapia farmacologica è una questione molto delicata che va seguita passo dopo passo dal controllo medico. Contatti il medico psichiatra che le ha prescritto questa terapia e ne discuta con lui di possibili controindicazioni ed effetti collaterali della terapia.
Un cordiale saluto
Dott.ssa Di Giovanni
L'assunzione di una terapia farmacologica è una questione molto delicata che va seguita passo dopo passo dal controllo medico. Contatti il medico psichiatra che le ha prescritto questa terapia e ne discuta con lui di possibili controindicazioni ed effetti collaterali della terapia.
Un cordiale saluto
Dott.ssa Di Giovanni
Gentile utente, un dosaggio minore potrebbe determinare un'esacerbazione di alcuni sintomi. La miglior scelta da fare è rivolgersi al medico prescrivente. Cordialmente Dottor Mauro Vargiu
Le chiedo anzitutto se il dosaggio lo ha scalato il medico che la cura, nel caso potrei solo dedurre che potrebbe forse essere troppo poco il medicinale rispetto al sintomo.
Salve le consiglio di parlare di questi aspetti con lo psichiatra che la segue per la cura farmacologica e valutare di riprendere il percorso psicoterapeutico.
Saluti
Saluti
Salve, una settimana é poco, comunque chieda allo psichiatra che le ha prescritto il farmaco quali possano essere gli eventuali effetti collaterali ed unisca al farmaco un percorso di psicoterapia.
Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
Gentile utente,
grazie per aver condiviso con noi la sua situazione. È possibile che quando si modificano le dosi di un farmaco, specialmente nel caso di stabilizzatori dell'umore come il Depakin, il corpo possa aver bisogno di un po' di tempo per adattarsi al nuovo equilibrio chimico. Il nervosismo che descrive potrebbe essere una risposta temporanea a questo adattamento, ma è importante monitorare la situazione nei prossimi giorni.
Le consiglio di continuare a osservare come si sente e, se il nervosismo dovesse persistere o aumentare, di parlarne con il suo medico curante per valutare insieme eventuali aggiustamenti, saprà sicuramente darle indicazioni accurate in merito.
Resto a disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento o supporto.
Un caro saluto,
Dott. Casciano Emanuel
Psicoterapeuta
grazie per aver condiviso con noi la sua situazione. È possibile che quando si modificano le dosi di un farmaco, specialmente nel caso di stabilizzatori dell'umore come il Depakin, il corpo possa aver bisogno di un po' di tempo per adattarsi al nuovo equilibrio chimico. Il nervosismo che descrive potrebbe essere una risposta temporanea a questo adattamento, ma è importante monitorare la situazione nei prossimi giorni.
Le consiglio di continuare a osservare come si sente e, se il nervosismo dovesse persistere o aumentare, di parlarne con il suo medico curante per valutare insieme eventuali aggiustamenti, saprà sicuramente darle indicazioni accurate in merito.
Resto a disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento o supporto.
Un caro saluto,
Dott. Casciano Emanuel
Psicoterapeuta
Ciao, certo devi aspettare un po, ne parli nel suo spazio di terapia. un saluto
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Gentile utente,
solitamente ci vuole qualche settimana per abituarsi al nuovo dosaggio. Comunque se lo ritiene opportuno contatti il suo psichiatra.
solitamente ci vuole qualche settimana per abituarsi al nuovo dosaggio. Comunque se lo ritiene opportuno contatti il suo psichiatra.
Buongiorno, è importante che ne parli con il suo curante di questi aspetti importanti.
Un saluto
Un saluto
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