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CAMPANINI Psicologa-Psicoterapeuta, specialista in Psicoterapia Clinica; ha frequentato numerose scuole di formazione clinica ad orientamento psicodin...
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Gio
Sono in terapia da due mesi con la dottoressa Elena Campanini.
A differenza di altri terapisti, non cerca di raddrizzare un legno storto imperando "fa' questom, fa' quello, sta' zitto", come rimproveravano i miei genitori in passato, neppure impone pedanti programmi a cui attenersi con precisione: il programma delle cose da fare, un incubo dell'infanzia anche questo, con mia madre a tartassarmi per scrivere un programma dei compiti dell'estate lungo tre pagine il giorno dopo la fine della scuola. Inevitabilmente si trasformava in un mostro di elenco ammassatto all'ultimo giorno e impossibile da realizzare.
La dottoressa non mi dice che cosa devo fare, ma mi illumina l'area di azione potenziale, come se dovessi scappare da un castello e qualcuno accendesse un faro sul bosco a illuminare la via di fuga. Ti prende un desiderio infernale di intraprendere un percorso terapeutico in prima persona! Da quando vedo la dottoressa non mi pare in alcun modo un percorso a ostacoli faticoso, neanche a me che nella vita non ho mai voluto fare fatica! E' più simile a un'avventura, è il viaggio più bello, l'avrei iniziato prima se avessi saputo che era possibile senza sudare e stramazzare a terra per la stanchezza.
Lei non ti dà consigli pratici, ti indica la via per procedere in autonomia.
Risposte ai pazienti
ha risposto a 6 domande da parte di pazienti di MioDottore
Buongiorno,
volevo sapere a quale medico posso rivolgermi, per aver maggiori informazioni sull'afasia primaria progressiva diagnosticata a mia madre.
Grazie
Il medico di riferimento e' il neurologo, ma e' da affiancare un trattamento logopedico e neuropsicologico riabilitativo mirato per ritardare il piu' possibile i tempi della degenerazione, cosi da poter tenere in esercizio attraverso continue stimolazioni le abilita' residue.
Buonasera vorrei chiedere il vostro parere su un problema che sta affliggendo mia figlia di 20 anni da circa un anno e mezzo quando all'improvviso ha iniziato a mangiare e bere molto lentamente ed aveva perso 4 chili.dopo periodi di lenta ripresa poi ricominciava il problema.a dicembre 2017 ha iniziato sedute di psicoterapia e sembrava andare meglio ,interrotte a maggio le sedute dopo due settimane è di nuovo peggiorata.a luglio ha iniziato la terapia strategica breve e esercizi con la logopedista per migliorare la masticazione che comunque ora va meglio ma quando mangia fa movimenti involontari con braccio e gamba di uno stesso lato e a volte sembra quasi stia per tossire. Vi prego di rispinderni a volte penso ci sia qualche problema neurologico e ho paura che tutto questi possa sconvolgere la sua vita e non so più a chi rivolgermi
Gentilissimo,
dalla sua descrizione ci sono tutti i sentori che le descrizioni da lei riportate siano sintomo di un disturbo alimentare. Mangiare lentamente come bere molto sono strategie comportamentali messe in atto per non sentire la fame. E' possibile che accanto a queste ve ne siano altre non visibili come muoversi molto o utilizzare sostanze diuretiche e/o anoressizzanti di sintesi o naturali. La terapia logopedica in questo caso e' a mio avviso del tutto inappropriata. Consigliata invece una psicoterapia orientata a individuare le cause (ve ne possono essere diversi e con diverse origini e livelli di gravita') a monte e non solo a modificare i comportamenti.
Un saluto cordiale
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