Affetta da favismo Posso mangiare ceci e lenticchie e alti legumi che non siano fagiolo e fave ?
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Affetta da favismo
Posso mangiare ceci e lenticchie e alti legumi che non siano fagiolo e fave ?
Posso mangiare ceci e lenticchie e alti legumi che non siano fagiolo e fave ?
Buonasera,
I fattori scatenanti dell'emolisi nel favismo sono i due glicosidi pirimidinici vicina e convicina. Queste sostanze sono presenti solo nelle fave (Vicia faba var major) e nella veccia dolce (Vicia sativa); tra i legumi sono uniche specie a cui prestare attenzione.
Bisognerà consultare attentamente le etichettature degli alimenti per verificare che in essi non figurino le leguminose sopra citate, come anche il colorante orange RN (vietato in Canada e Stati Uniti d'America).
Altri alimenti che devono essere consumati con cautela sono alcuni additivi azoici (E123 o amaranto, E129 o rosso allura AC, E132 o indigotina, E110 o giallo tramonto FCF, E102 o giallo tartrazina, E121 o rosso agrumi, E125 ponceau SX, orange B), prodotti erboristici cinesi (Rhizoma coptidis, Acalypha indica) e vitamina C (in dosaggi <2 g/die negli adulti e <400 mg/die nei bambini di età compresa tra 1 e 3 anni).
Infine, ecco un elenco di alimenti e derivati per i quali non ci sono prove sufficienti per precluderne il consumo da parte dei pazienti fabici: bevande contenenti chinino (tranne che per le madri che allattano al seno di bambini con deficit di G6PD), semi di fieno greco, zucca, pesche acerbe, estratti di tè, estratto di ginkgo biloba.
Rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti, un cordiale saluto
Dott. Nicolò Gallo Curcio
I fattori scatenanti dell'emolisi nel favismo sono i due glicosidi pirimidinici vicina e convicina. Queste sostanze sono presenti solo nelle fave (Vicia faba var major) e nella veccia dolce (Vicia sativa); tra i legumi sono uniche specie a cui prestare attenzione.
Bisognerà consultare attentamente le etichettature degli alimenti per verificare che in essi non figurino le leguminose sopra citate, come anche il colorante orange RN (vietato in Canada e Stati Uniti d'America).
Altri alimenti che devono essere consumati con cautela sono alcuni additivi azoici (E123 o amaranto, E129 o rosso allura AC, E132 o indigotina, E110 o giallo tramonto FCF, E102 o giallo tartrazina, E121 o rosso agrumi, E125 ponceau SX, orange B), prodotti erboristici cinesi (Rhizoma coptidis, Acalypha indica) e vitamina C (in dosaggi <2 g/die negli adulti e <400 mg/die nei bambini di età compresa tra 1 e 3 anni).
Infine, ecco un elenco di alimenti e derivati per i quali non ci sono prove sufficienti per precluderne il consumo da parte dei pazienti fabici: bevande contenenti chinino (tranne che per le madri che allattano al seno di bambini con deficit di G6PD), semi di fieno greco, zucca, pesche acerbe, estratti di tè, estratto di ginkgo biloba.
Rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti, un cordiale saluto
Dott. Nicolò Gallo Curcio
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buona sera, mi associo al collega e le ricordo che deve prestare attenzioni anche ad altri farmaci sulfamidici, salicilici, chinidina, menadione, arachini e lupini,
saluti
dott.ssa antelmi
saluti
dott.ssa antelmi
Buongiorno, mi associo a quanto detto in precedenza dai miei colleghi! A presto! Dott. Vincenzo Marzolla
Buongiorno, sicuramente come lei sa fave e piselli sono da evitare, tuttavia, anche se non vi è assoluta certezza verso gli altri legumi, non rischierei, piuttosto mi concentrerei anche sulle altre sostanze presenti nel vino, in alcuni integratori, a quelle contenute in prodotti come conservanti o aromi( e mi riferisco al mentolo dei dentifrici e delle caramelle).
Il deficit enzimatico impone una grossa attenzione, magari l'aiuto di un professionista della nutrizione potrebbe essere di aiuto.
Buona giornata
Il deficit enzimatico impone una grossa attenzione, magari l'aiuto di un professionista della nutrizione potrebbe essere di aiuto.
Buona giornata
Buongiorno gentile utente,
essendo il favismo una anomalia genetica caratterizzata dal deficit di un enzima (utile per specifiche reazioni e metabolizzazioni di alimenti), quello che è da evitare è sicuramente quello detto in precedenza dai colleghi (in particolare fave e piselli e farmaci), ma per sicurezza io consiglio sempre di evitare anche altri legumi, come dicevano conservanti, per esempio alimenti contenenti fitati (come alimenti essiccati e vino), il mentolo contenuto in caramelle e chewing gum, e naftalina.
Spero di esserle stata utile,
Dott.ssa Francesca Prati
essendo il favismo una anomalia genetica caratterizzata dal deficit di un enzima (utile per specifiche reazioni e metabolizzazioni di alimenti), quello che è da evitare è sicuramente quello detto in precedenza dai colleghi (in particolare fave e piselli e farmaci), ma per sicurezza io consiglio sempre di evitare anche altri legumi, come dicevano conservanti, per esempio alimenti contenenti fitati (come alimenti essiccati e vino), il mentolo contenuto in caramelle e chewing gum, e naftalina.
Spero di esserle stata utile,
Dott.ssa Francesca Prati
Buonasera,
dovrà prestare attenzione alla fava e alla veccia dolce. Ok per gli altri legumi.
Resto a disposizione.
Drssa Viviana Martiradonna
dovrà prestare attenzione alla fava e alla veccia dolce. Ok per gli altri legumi.
Resto a disposizione.
Drssa Viviana Martiradonna
Buonasera, per chiarezza le faccio presente che i soggetti colpiti da favismo devono stare attenti anche all’ingestione di altri alimenti oltre alle fave. in quanto il favismo è legato ad un difetto congenito, pertanto ereditario, un’intolleranza alimentare trasmessa su base ereditaria che si caratterizza per la carenza di un enzima presente nei globuli rossi, il G6PD, glucosio-6-fosfato-deidrogenasi, molto importante per il loro metabolismo perché li protegge dallo stress dai processi ossidativi. Questa carenza determina la distruzione dei globuli rossi e, quindi, l’insorgenza di anemia emolitica con ittero, emoglobinuria, anemia grave.
Le manifestazioni tendenzialmente fanno la loro comparsa qualche ora dopo l’ingestione di fave. Anche l’assunzione di alcuni farmaci rientra fra i fattori scatenanti delle manifestazioni cliniche. I sintomi non sono solo quelli legati all’anemia come pallore e debolezza ma anche ittero, febbre, urine ipercolorate, fino alla compromissione delle condizioni generali. Alcune persone affette da favismo non tollerano nemmeno l’esposizione ai pollini delle piantagioni di fave né ai baccelli di fave fresche.
Ergo, le fave sono un alimento che va sempre evitato: cotte, crude o secche, in qualunque forma, sicuramente fungono da fattori scatenanti inibendo completamente l’attività dell’enzima, già carente nelle persone affette da favismo. Le sostanze ossidanti, alimenti o farmaci, denaturano l’emoglobina dei globuli rossi diminuendo la loro capacità di trasportare ossigeno alle cellule del corpo scatenando la crisi emolitica e le conseguenze ad essa correlate.
Oltre a queste, quali alimenti possono scatenare simili reazioni l’esposizione a sostanze trigger scatenanti, fave prima di tutto ma non solo, riduce ulteriormente i glubuli rossi che sono già carenti per il defict enzimatico. Esistono più di 200 varianti del deficit, pertanto le reazioni possono essere differenti a seconda delle condizioni della persona affetta da favismo, soprattutto se più fattori concomitano come stress e agenti ossidativi. Con assoluta certezza le fave ma anche i piselli sono cause dirette ossidative, così come molti farmaci.
Quindi in via precauzionale è preferibile evitare anche tutti gli altri legumi compresa la soia e i prodotti da essa derivati, piante come la Verbena Hybrida utilizzata come pianta ornamentale, estratti vegetali spesso utilizzati nella medicina orientale, i mirtilli, il vino rosso ma anche sostanze utilizzate per i tatuaggi e l’Henné diffuso come tintura per i capelli. Per chi ama mangiare in ristoranti orientali o viaggia è consigliabile informarsi sugli ingredienti contenuti nei cibi e conoscere la traduzione degli alimenti da evitare nelle varie lingue.
Spero di essere stato esaustivo. Rimango a sua disposizione
Le manifestazioni tendenzialmente fanno la loro comparsa qualche ora dopo l’ingestione di fave. Anche l’assunzione di alcuni farmaci rientra fra i fattori scatenanti delle manifestazioni cliniche. I sintomi non sono solo quelli legati all’anemia come pallore e debolezza ma anche ittero, febbre, urine ipercolorate, fino alla compromissione delle condizioni generali. Alcune persone affette da favismo non tollerano nemmeno l’esposizione ai pollini delle piantagioni di fave né ai baccelli di fave fresche.
Ergo, le fave sono un alimento che va sempre evitato: cotte, crude o secche, in qualunque forma, sicuramente fungono da fattori scatenanti inibendo completamente l’attività dell’enzima, già carente nelle persone affette da favismo. Le sostanze ossidanti, alimenti o farmaci, denaturano l’emoglobina dei globuli rossi diminuendo la loro capacità di trasportare ossigeno alle cellule del corpo scatenando la crisi emolitica e le conseguenze ad essa correlate.
Oltre a queste, quali alimenti possono scatenare simili reazioni l’esposizione a sostanze trigger scatenanti, fave prima di tutto ma non solo, riduce ulteriormente i glubuli rossi che sono già carenti per il defict enzimatico. Esistono più di 200 varianti del deficit, pertanto le reazioni possono essere differenti a seconda delle condizioni della persona affetta da favismo, soprattutto se più fattori concomitano come stress e agenti ossidativi. Con assoluta certezza le fave ma anche i piselli sono cause dirette ossidative, così come molti farmaci.
Quindi in via precauzionale è preferibile evitare anche tutti gli altri legumi compresa la soia e i prodotti da essa derivati, piante come la Verbena Hybrida utilizzata come pianta ornamentale, estratti vegetali spesso utilizzati nella medicina orientale, i mirtilli, il vino rosso ma anche sostanze utilizzate per i tatuaggi e l’Henné diffuso come tintura per i capelli. Per chi ama mangiare in ristoranti orientali o viaggia è consigliabile informarsi sugli ingredienti contenuti nei cibi e conoscere la traduzione degli alimenti da evitare nelle varie lingue.
Spero di essere stato esaustivo. Rimango a sua disposizione
Buona sera, deve fare attenzione ai coloranti e conservanti presenti nei prodotti industriali.
Buongiorno, dovrà evitare le fave e i piselli mentre per gli altri legumi può assumerli.
Un saluto,
Dr Francesco Bartolazzi
Un saluto,
Dr Francesco Bartolazzi
Buonasera, mi associo a quanto detto dai miei colleghi! A presto! Dott.ssa Eleonora Bruno
Salve, i miei colleghi le hanno già spiegato tutto e benissimo .Io le consiglio di consultare sempre e per ogni suo dubbio il sito della Associazione Italiana Favismo. Esistono anche app !!! Saluti
Buonasera mi associo ai colleghi che hanno spiegato molto professionalmente quello che può servirle se affetta da favismo. Cordiali saluti
Il favismo richiede attenzione nell’assunzione di alcuni legumi. In generale, ceci e lenticchie sono sicuri, ma è consigliato consumarli con moderazione e consultare il medico per personalizzare l’alimentazione.
Distinti saluti,
Dr. Luca Agostini
Distinti saluti,
Dr. Luca Agostini
Salve! Chi è affetto da favismo deve assolutamente evitare le FAVE! gli altri legumi può tranquillamente assumerli
Se sei affetta da favismo (deficit di G6PD, glucosio-6-fosfato deidrogenasi), è essenziale fare attenzione agli alimenti che possono scatenare una crisi emolitica (distruzione dei globuli rossi). Le fave (fresche, secche o anche la farina di fave) e, in rari casi, alcuni tipi di fagioli sono notoriamente da evitare.
Ceci, lenticchie e altri legumi sono sicuri?
In generale, ceci, lenticchie, piselli, soia e altri legumi (non fave o alcuni fagioli) NON sono considerati pericolosi per chi ha il favismo. Non ci sono evidenze scientifiche che indichino un rischio significativo legato a questi alimenti.
Puoi quindi consumare con tranquillità:
• Ceci (freschi, secchi, in scatola)
• Lenticchie (di ogni varietà)
• Piselli (freschi o secchi)
• Cicerchie (con moderazione)
• Fagiolini (non sono legumi secchi, quindi sicuri)
• Soia e derivati (tofu, tempeh)
Legumi a cui prestare attenzione:
• Fave: Assolutamente da evitare in tutte le forme (fresche, secche, farina, prodotti trasformati).
• Alcuni tipi di fagioli: Soprattutto i fagioli di tipo "Black-eyed peas" (fagioli dall'occhio) e alcune varietà di fagioli amari possono contenere sostanze simili a quelle delle fave e, in casi rari, potrebbero causare problemi.
Se hai dubbi su un alimento specifico, è sempre consigliabile consultare il tuo medico o uno specialista in nutrizione.
Ceci, lenticchie e altri legumi sono sicuri?
In generale, ceci, lenticchie, piselli, soia e altri legumi (non fave o alcuni fagioli) NON sono considerati pericolosi per chi ha il favismo. Non ci sono evidenze scientifiche che indichino un rischio significativo legato a questi alimenti.
Puoi quindi consumare con tranquillità:
• Ceci (freschi, secchi, in scatola)
• Lenticchie (di ogni varietà)
• Piselli (freschi o secchi)
• Cicerchie (con moderazione)
• Fagiolini (non sono legumi secchi, quindi sicuri)
• Soia e derivati (tofu, tempeh)
Legumi a cui prestare attenzione:
• Fave: Assolutamente da evitare in tutte le forme (fresche, secche, farina, prodotti trasformati).
• Alcuni tipi di fagioli: Soprattutto i fagioli di tipo "Black-eyed peas" (fagioli dall'occhio) e alcune varietà di fagioli amari possono contenere sostanze simili a quelle delle fave e, in casi rari, potrebbero causare problemi.
Se hai dubbi su un alimento specifico, è sempre consigliabile consultare il tuo medico o uno specialista in nutrizione.
Per i pazienti con favismo (deficit di G6PD), è possibile consumare in sicurezza ceci, lenticchie e altri legumi come piselli e soia. Solo le fave e, in alcuni casi, i fagioli sono da evitare poiché contengono le sostanze (divicina e isouramil) che possono scatenare la crisi emolitica nei soggetti affetti da favismo.
Dott.ssa Barzaghi Federica
Dott.ssa Barzaghi Federica
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