Vorrei chiedere un parere su una situazione che mi sta creando parecchio disagio. Tempo fa ho deciso
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Vorrei chiedere un parere su una situazione che mi sta creando parecchio disagio. Tempo fa ho deciso di chiudere i rapporti con una persona che frequentavo perché il suo atteggiamento mi sembrava diventato troppo invadente e manipolatorio. Aveva questa tendenza a voler mettere sempre mano nella vita delle persone a lui vicine, cosa che col tempo era diventata pesante da gestire.
Tempo dopo ci siamo risentiti, ma ultimamente ho scoperto che tutte le sue relazioni successive (sia di coppia che di amicizia) sono finite per motivi simili, sempre legati a comportamenti di controllo e manipolazione. Per farvi capire vi faccio alcuni esempi: in una delle sue storie si è fatto fondamentalmente assumere nella stessa azienda della compagna per poterla tenere d'occhio, spesso aveva reazioni aggressive o molto forti se sospettava che lei potesse avere un altro, insisteva ardentemente nel vendersi come l'uomo migliore del mondo e non si faceva problemi a rovinare delle amicizie se aveva il dubbio che queste potessero minare le sue relazioni. Fondamentalmente ha sempre evitato gli scontri al costo di farsi piuttosto terra bruciata di chiunque avesse intorno, difatti mi risulta che ad oggi abbia un numero di amicizie veramente ma veramente ridotto.
Ultimamente, però, la cosa che mi ha turbato di più è stata scoprire che, saputo dell’interesse di una ragazza nei miei confronti, ha iniziato a screditarmi con accuse nella maggior parte non veritiere e pretestuose, cercando di farsi passare per “quello migliore”, nonostante (tra l'altro) sia già impegnato con un’altra persona.
Ormai sono abbastanza convinto del fatto che si tratti di un comportamento molto tossico e destabilizzante, mi chiedevo però se queste dinamiche possano essere segnali di qualche disturbo comportamentale o di personalità dal momento che con una persona del genere non sento più di poter trattare il discorso in maniera sana, dato che quasi sicuramente conoscendolo la sua risposta sarebbe un giro di parole eterno per dimostrare che la colpa non è sua è che in realtà è lui la vittima delle sue relazioni passate (cosa che tra l'altro ha già affermato esplicitamente), per cui non mi è del tutto chiaro come andrebbe gestita una persona del genere senza fare ulteriori danni.
Tempo dopo ci siamo risentiti, ma ultimamente ho scoperto che tutte le sue relazioni successive (sia di coppia che di amicizia) sono finite per motivi simili, sempre legati a comportamenti di controllo e manipolazione. Per farvi capire vi faccio alcuni esempi: in una delle sue storie si è fatto fondamentalmente assumere nella stessa azienda della compagna per poterla tenere d'occhio, spesso aveva reazioni aggressive o molto forti se sospettava che lei potesse avere un altro, insisteva ardentemente nel vendersi come l'uomo migliore del mondo e non si faceva problemi a rovinare delle amicizie se aveva il dubbio che queste potessero minare le sue relazioni. Fondamentalmente ha sempre evitato gli scontri al costo di farsi piuttosto terra bruciata di chiunque avesse intorno, difatti mi risulta che ad oggi abbia un numero di amicizie veramente ma veramente ridotto.
Ultimamente, però, la cosa che mi ha turbato di più è stata scoprire che, saputo dell’interesse di una ragazza nei miei confronti, ha iniziato a screditarmi con accuse nella maggior parte non veritiere e pretestuose, cercando di farsi passare per “quello migliore”, nonostante (tra l'altro) sia già impegnato con un’altra persona.
Ormai sono abbastanza convinto del fatto che si tratti di un comportamento molto tossico e destabilizzante, mi chiedevo però se queste dinamiche possano essere segnali di qualche disturbo comportamentale o di personalità dal momento che con una persona del genere non sento più di poter trattare il discorso in maniera sana, dato che quasi sicuramente conoscendolo la sua risposta sarebbe un giro di parole eterno per dimostrare che la colpa non è sua è che in realtà è lui la vittima delle sue relazioni passate (cosa che tra l'altro ha già affermato esplicitamente), per cui non mi è del tutto chiaro come andrebbe gestita una persona del genere senza fare ulteriori danni.
Le dinamiche che descriviamo sembrano effettivamente caratterizzate da atteggiamenti di controllo, manipolazione e scarsa capacità di gestire le relazioni in modo sano ed equilibrato. Il fatto che questa persona abbia avuto ripetutamente relazioni (sia di coppia che di amicizia) concluse per motivi simili potrebbe suggerire un modello comportamentale rigido e poco adattivo.
Alcuni elementi, come il bisogno di controllo, la tendenza a screditare gli altri per rafforzare la propria immagine e la difficoltà nell'accettare responsabilità nei conflitti, possono essere indicativi di tratti di personalità disfunzionali. Tuttavia, per poter parlare di un vero e proprio disturbo di personalità sarebbe necessario un approfondimento clinico.
Per quanto riguarda la gestione della situazione, è comprensibile che il confronto diretto possa essere difficile, soprattutto se questa persona tende a ribaltare la responsabilità sugli altri. In questi casi, spesso la strategia più efficace è quella di mantenere il giusto distacco, evitando di farsi coinvolgere nelle dinamiche tossiche e proteggendo il proprio benessere emotivo.
Se questa situazione ti sta creando disagio e incertezza, potrebbe essere utile approfondire il tema con uno specialista, che potrebbe aiutarti a comprendere meglio la situazione e a sviluppare strategie adeguate per affrontarla.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Alcuni elementi, come il bisogno di controllo, la tendenza a screditare gli altri per rafforzare la propria immagine e la difficoltà nell'accettare responsabilità nei conflitti, possono essere indicativi di tratti di personalità disfunzionali. Tuttavia, per poter parlare di un vero e proprio disturbo di personalità sarebbe necessario un approfondimento clinico.
Per quanto riguarda la gestione della situazione, è comprensibile che il confronto diretto possa essere difficile, soprattutto se questa persona tende a ribaltare la responsabilità sugli altri. In questi casi, spesso la strategia più efficace è quella di mantenere il giusto distacco, evitando di farsi coinvolgere nelle dinamiche tossiche e proteggendo il proprio benessere emotivo.
Se questa situazione ti sta creando disagio e incertezza, potrebbe essere utile approfondire il tema con uno specialista, che potrebbe aiutarti a comprendere meglio la situazione e a sviluppare strategie adeguate per affrontarla.
Dottoressa Silvia Parisi
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Salve, premetto che non è possibile definire il disturbo senza conoscere la persona, ci sono degli aspetti che sicuramente sono disfunzionali come: l' invadenza, controllo, denigrazione ( tendenza ad offendere in maniera intenzionale al fine di danneggiare la reputazione e la rete amicale di un'altra persona), difficoltà nelle mantenere relazioni amicali, che possono rendere come anche da lei detto il rapporto tossico e destabilizzante. Quindi più che riuscire a capire il disturbo, si chieda quanto le può far bene questa conoscenza.
Saluti
Saluti
Buonasera, grazie della sua gentile testimonianza. Io sono ESPERTA IN RELAZIONI DISFUNZIONALI, e posso dirle che quando sentiamo "di pancia" che c'è qualcosa che non ci torna, ci crea ansia e confusione è bene allontanarsi. Con certe persone, soprattutto quelle che tendono a manipolare il mondo intero, è bene "darsela a gambe", non ci fanno bene, anzi ci tolgono dell'energia. Detto questo a volte con persone che non vogliono sentire e girano la cosiddetta frittata, è bene usare l'indifferenza. Le relazioni ci devono arricchire non togliere. In bocca al lupo!
Narcisismo probabilmente
Salve,
Ho letto il suo messaggio e da come ha descritto questa persona che lei ha allontanato dalla sua vita le confermo che il comportamento di questa persona è tossico e destabilizzante. Leggendo la descrizione da lei effettuata in merito a questa persona mi fa pensare ad una persona con un disturbo di personalità narcisista. La persona con disturbo di personalità narcisista tende a comportarsi esattamente come questa persona che lei conosce. La persona con tale disturbo è caratterizzato da un senso di grandiosità, un costante bisogno di ammirazione e una mancanza di empatia. Il narcisista tende a difendersi da possibili ferite che andrebbero ad intaccare il proprio valore e autostima mettendo in atto atteggiamenti di superiorità, arroganza e disprezzo. Non si assume mai la responsabilità delle proprie azioni ma la colpa è sempre degli altri, loro sono sempre le vittime e non sono mai capiti dagli altri. Pur di uscire puliti dalle situazioni sono capaci di negare anche l’evidenza e tendono a manipolare persone e possibili prove che sono a loro sfavore. Sono persone che provano una forte competizione con gli altri e devono dimostrarsi superiori per dimostrare la loro grandezza e valore. Questi individui tendono a violare le regole e a trasgredire le norme senza percepirsi soggetti alle stesse regole cui gli altri sono sottoposti.La parola chiave per il disturbo narcisistico di personalità è “autoesaltazione”. Si caratterizzano per:
elevato senso di grandiosità. Credono di meritare un trattamento speciale, pensano di essere sopra gli altri e di essere speciali.
gli altri o sono in ammirazione verso di loro oppure non meritano la loro amicizia o attenzione. Le persone vengono utilizzate per soddisfare i loro bisogno di autostima o per raggiungere i loro obiettivi. Se le persone non riconoscono il loro valore speciale reagiscono con rabbia, frustrazione, aggressività, odio e rancore. Se gli altri riescono a conseguire propri obiettivi non è per merito ma perché sono stati fortunati. Gli altri vengono continuamente svalutati mentre i propri successi devono essere valorizzati e ricevere eccessiva importanza.
Gli individui narcisisti non provano empatia per le emozioni e i bisogni altrui. Loro vivono per sé stessi.
Nelle storie raccontate da loro sono sempre le vittime mai i carnefici
Tendono a manipolare persone e situazione per trarre vantaggio personale.
Tendono ad isolare la persona prescelta come loro “vittima” in modo da poter aver il completo controllo su di lei/lui e la sua vita senza influenze esterne.
Sono disposti a tutto pur di cercare di mantenere alto il proprio potere e andare alla ricerca di successo e prestigio. Orientati alla competitività e alla manipolazione pur di perseguire i loro obiettivi di successo.
Vuoi sapere come gestire una persona del genere? Tienila lontano dalla tua vita. Le persone con questo disturbo di personalità tendono a comportarsi, pensare e relazionarsi in modo disfunzionale. Non sono in grado di costruire relazioni SANE, EMPATICHE, RECIPROCHE. Sono in grado di costruire solo relazioni tossiche, manipolatorie e disfunzionali. Se vuoi salvaguardare la tua vita e la tua salute psicofisica ed emotiva non riprendere rapporti con questa persona e allontanala dalla tua vita. Per qualsiasi cosa resto a tua completa disposizione, scrivimi senza alcuna esitazione sarò ben lieta di poter rispondere alle tue domande e poterti essere di aiuto.
Un caro saluto,
Dott.ssa Ilardi Chiara
Ho letto il suo messaggio e da come ha descritto questa persona che lei ha allontanato dalla sua vita le confermo che il comportamento di questa persona è tossico e destabilizzante. Leggendo la descrizione da lei effettuata in merito a questa persona mi fa pensare ad una persona con un disturbo di personalità narcisista. La persona con disturbo di personalità narcisista tende a comportarsi esattamente come questa persona che lei conosce. La persona con tale disturbo è caratterizzato da un senso di grandiosità, un costante bisogno di ammirazione e una mancanza di empatia. Il narcisista tende a difendersi da possibili ferite che andrebbero ad intaccare il proprio valore e autostima mettendo in atto atteggiamenti di superiorità, arroganza e disprezzo. Non si assume mai la responsabilità delle proprie azioni ma la colpa è sempre degli altri, loro sono sempre le vittime e non sono mai capiti dagli altri. Pur di uscire puliti dalle situazioni sono capaci di negare anche l’evidenza e tendono a manipolare persone e possibili prove che sono a loro sfavore. Sono persone che provano una forte competizione con gli altri e devono dimostrarsi superiori per dimostrare la loro grandezza e valore. Questi individui tendono a violare le regole e a trasgredire le norme senza percepirsi soggetti alle stesse regole cui gli altri sono sottoposti.La parola chiave per il disturbo narcisistico di personalità è “autoesaltazione”. Si caratterizzano per:
elevato senso di grandiosità. Credono di meritare un trattamento speciale, pensano di essere sopra gli altri e di essere speciali.
gli altri o sono in ammirazione verso di loro oppure non meritano la loro amicizia o attenzione. Le persone vengono utilizzate per soddisfare i loro bisogno di autostima o per raggiungere i loro obiettivi. Se le persone non riconoscono il loro valore speciale reagiscono con rabbia, frustrazione, aggressività, odio e rancore. Se gli altri riescono a conseguire propri obiettivi non è per merito ma perché sono stati fortunati. Gli altri vengono continuamente svalutati mentre i propri successi devono essere valorizzati e ricevere eccessiva importanza.
Gli individui narcisisti non provano empatia per le emozioni e i bisogni altrui. Loro vivono per sé stessi.
Nelle storie raccontate da loro sono sempre le vittime mai i carnefici
Tendono a manipolare persone e situazione per trarre vantaggio personale.
Tendono ad isolare la persona prescelta come loro “vittima” in modo da poter aver il completo controllo su di lei/lui e la sua vita senza influenze esterne.
Sono disposti a tutto pur di cercare di mantenere alto il proprio potere e andare alla ricerca di successo e prestigio. Orientati alla competitività e alla manipolazione pur di perseguire i loro obiettivi di successo.
Vuoi sapere come gestire una persona del genere? Tienila lontano dalla tua vita. Le persone con questo disturbo di personalità tendono a comportarsi, pensare e relazionarsi in modo disfunzionale. Non sono in grado di costruire relazioni SANE, EMPATICHE, RECIPROCHE. Sono in grado di costruire solo relazioni tossiche, manipolatorie e disfunzionali. Se vuoi salvaguardare la tua vita e la tua salute psicofisica ed emotiva non riprendere rapporti con questa persona e allontanala dalla tua vita. Per qualsiasi cosa resto a tua completa disposizione, scrivimi senza alcuna esitazione sarò ben lieta di poter rispondere alle tue domande e poterti essere di aiuto.
Un caro saluto,
Dott.ssa Ilardi Chiara
Buonasera. In merito alla domanda che fa, il sapere se questa persona ha una psicopatologia piuttosto che non l' abbia non le sarebbe di alcuna utilità per sapere se e come gestirla. Mi spiego meglio. Un inquadramento diagnostico è utile per impostare un trattamento, nel momento in cui la persona lo chiede. Ed è qualcosa di più complesso del dire è narcisista, oppure è borderline ecc. Per quanto la riguarda, le potrebbe essere utile ascoltare come si sente quando è in relazione con questa persona, oppure ricordarsi di come si è sentito quando ci si relazionava. E lei lo ha già fatto. Lei parla di comportamento molto tossico e destabilizzante, per cui ha già un'idea chiara di come questa persona si ponga nei suoi confronti. E coerentemente con questa sua impressione, ha chiuso i rapporti. Se si sentiva di fare cosi, ha fatto senz'altro bene. Non le serve una diagnosi per confermare la sua decisione. Un cordiale saluto Dott. Giovanni Battista Giancarli
Buonasera, sicuramente non si tratta di una persona equilibrata emotivamente ma non è l'etichetta che cambia la sostanza. Lei ha giustamente deciso di tenere lontano questa persona perché ha sentito che poteva nuocerle e che non era sincera. Se l'obiettivo è preservarsi, tenerla fuori dalle sue confidenze è un buon modo per proteggersi. Se vuole chiarire deve mettere in conto che dovrà esporre il suo pensiero senza aspettarsi un dialogo. Molto dipende dall'obiettivo che si pone.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buonasera, i comportamenti che descrivi (controllo, manipolazione, screditamento, vittimismo) sono effettivamente segnali di dinamiche tossiche. È importante sottolineare che non è possibile fare una diagnosi a distanza di eventuali disturbi di personalità. Tuttavia, alcuni tipi di comportamenti possono a volte essere indice di difficoltà relazionali profonde e, in alcuni casi, di tratti narcisistici o di altri disturbi. Ti consiglio di concentrarti sulle tue relazioni positive, sui tuoi obiettivi e sul tuo benessere, impara a riconoscere i segnali di manipolazione e a porre dei limiti chiari, non sentirti in colpa se ti allontani da persone che ti fanno stare male.
Ricorda sempre che non sei responsabile dei suoi comportamenti. Hai il diritto di proteggerti e di circondarti di persone che ti rispettano e ti fanno stare bene. Se hai bisogno di aiuto per gestire questa situazione, l' aiuto di un Professionista potrà sicuramente giovarti
Ricorda sempre che non sei responsabile dei suoi comportamenti. Hai il diritto di proteggerti e di circondarti di persone che ti rispettano e ti fanno stare bene. Se hai bisogno di aiuto per gestire questa situazione, l' aiuto di un Professionista potrà sicuramente giovarti
Ciao, capisco molto bene il disagio che stai vivendo, ed è un segno di grande consapevolezza il fatto che tu stia cercando di comprendere le dinamiche dietro il comportamento di questa persona. Da quello che descrivi, sembra proprio che tu abbia a che fare con un individuo che mostra tratti di comportamenti manipolatori e potenzialmente narcisistici, che possono essere estremamente dannosi per chi li subisce.
Il fatto che questa persona cerchi di esercitare un controllo sulle vite degli altri, a partire dalla sua partner, fino a rovinare amicizie e screditarti, è un comportamento che può indicare una forte difficoltà nell'accettare i limiti e nel rispettare gli altri. Questi sono tratti che si possono riscontrare in persone con disturbi di personalità, in particolare nel *disturbo narcisistico di personalità* (DNP) o nel *disturbo borderline di personalità* (DBP), anche se non è corretto diagnosticare senza una valutazione clinica completa.
Le persone con tratti narcisistici, ad esempio, tendono ad avere una visione grandiosa di sé, una forte necessità di ammirazione e un'esperienza cronica di insicurezza che cercano di mascherare, a volte agendo in modo manipolativo per mantenere il controllo sulle situazioni. Questi comportamenti sono spesso accompagnati da una difficoltà a prendere responsabilità per le proprie azioni, come nel caso in cui lui si dipinge sempre come "la vittima" delle sue relazioni. Un'altra caratteristica comune del narcisismo è la tendenza a distruggere o svalutare chiunque minacci il suo status o l'immagine che cerca di proiettare. Se sta cercando di screditarti con una ragazza che è interessata a te, potrebbe essere un tentativo di mantenere il controllo sulla tua vita, ma anche una manifestazione della sua incapacità di accettare che tu stia andando avanti senza di lui.
Nel caso del disturbo borderline, il comportamento potrebbe essere legato alla paura intensa dell'abbandono e alla difficoltà nel mantenere relazioni stabili, che si esprime con reazioni forti e disfunzionali quando percepisce minacce alla propria stabilità emotiva. Le sue reazioni aggressive e la continua "terra bruciata" potrebbero essere il tentativo di evitare il rifiuto o il tradimento, ma senza una consapevolezza adeguata dei danni che provoca agli altri.
Detto ciò, non è facile affrontare una persona con questi tratti. Per quanto tu possa sentirti turbato e infastidito, la cosa più importante è tutelare te stesso, sia emotivamente che psicologicamente. La tua intuizione di non voler trattare con lui in modo sano è corretta: con una persona che presenta comportamenti manipolatori e narcisistici, qualsiasi tentativo di ragionare o di trovare una "soluzione" razionale potrebbe sfociare in un circolo vizioso di manipolazione e manipolazioni emotive. Il rischio è che tu venga ulteriormente coinvolto in dinamiche che ti fanno male.
La gestione di una persona come questa implica principalmente stabilire dei **confini chiari** e **salutari**, senza cedere a tentativi di manipolazione o provocazioni. Se questa persona sta cercando di danneggiarti, e visto che sembra essere già in una relazione, ti consiglio di evitare qualsiasi tipo di interazione con lui che non sia strettamente necessaria. Se ti è possibile, sarebbe utile **ridurre o interrompere completamente** i contatti con lui, senza sentirti in colpa per aver preso questa decisione. Non hai alcun obbligo di giustificare le tue scelte a chi ha mostrato comportamenti tossici nei tuoi confronti.
Nel caso tu dovessi confrontarti nuovamente con lui (ad esempio se ci sono situazioni sociali che ti costringono), cerca di **mantenere una posizione ferma, ma non emotiva**, e di non farti coinvolgere nelle sue provocazioni. Tieni presente che le persone con tendenze manipolatorie spesso cercano di destabilizzare l'altra persona per ottenere una reazione. La miglior risposta, spesso, è una risposta calma e priva di emozioni.
Se dovessi sentirti sopraffatto o se questa situazione ti causasse un forte disagio, potrebbe essere utile rivolgerti a un professionista che ti aiuti a rafforzare la gestione dei confini emotivi, oltre a darti strategie per gestire l'ansia o lo stress che questa situazione può provocare.
Ricorda che proteggere la tua salute mentale è la priorità in queste circostanze. Non è mai sbagliato scegliere di allontanarsi da una persona che ti fa sentire instabile o che mina la tua serenità. Se hai bisogno di parlare ulteriormente di questa situazione o di esplorare strategie per gestirla, sono qui per aiutarti.
Il fatto che questa persona cerchi di esercitare un controllo sulle vite degli altri, a partire dalla sua partner, fino a rovinare amicizie e screditarti, è un comportamento che può indicare una forte difficoltà nell'accettare i limiti e nel rispettare gli altri. Questi sono tratti che si possono riscontrare in persone con disturbi di personalità, in particolare nel *disturbo narcisistico di personalità* (DNP) o nel *disturbo borderline di personalità* (DBP), anche se non è corretto diagnosticare senza una valutazione clinica completa.
Le persone con tratti narcisistici, ad esempio, tendono ad avere una visione grandiosa di sé, una forte necessità di ammirazione e un'esperienza cronica di insicurezza che cercano di mascherare, a volte agendo in modo manipolativo per mantenere il controllo sulle situazioni. Questi comportamenti sono spesso accompagnati da una difficoltà a prendere responsabilità per le proprie azioni, come nel caso in cui lui si dipinge sempre come "la vittima" delle sue relazioni. Un'altra caratteristica comune del narcisismo è la tendenza a distruggere o svalutare chiunque minacci il suo status o l'immagine che cerca di proiettare. Se sta cercando di screditarti con una ragazza che è interessata a te, potrebbe essere un tentativo di mantenere il controllo sulla tua vita, ma anche una manifestazione della sua incapacità di accettare che tu stia andando avanti senza di lui.
Nel caso del disturbo borderline, il comportamento potrebbe essere legato alla paura intensa dell'abbandono e alla difficoltà nel mantenere relazioni stabili, che si esprime con reazioni forti e disfunzionali quando percepisce minacce alla propria stabilità emotiva. Le sue reazioni aggressive e la continua "terra bruciata" potrebbero essere il tentativo di evitare il rifiuto o il tradimento, ma senza una consapevolezza adeguata dei danni che provoca agli altri.
Detto ciò, non è facile affrontare una persona con questi tratti. Per quanto tu possa sentirti turbato e infastidito, la cosa più importante è tutelare te stesso, sia emotivamente che psicologicamente. La tua intuizione di non voler trattare con lui in modo sano è corretta: con una persona che presenta comportamenti manipolatori e narcisistici, qualsiasi tentativo di ragionare o di trovare una "soluzione" razionale potrebbe sfociare in un circolo vizioso di manipolazione e manipolazioni emotive. Il rischio è che tu venga ulteriormente coinvolto in dinamiche che ti fanno male.
La gestione di una persona come questa implica principalmente stabilire dei **confini chiari** e **salutari**, senza cedere a tentativi di manipolazione o provocazioni. Se questa persona sta cercando di danneggiarti, e visto che sembra essere già in una relazione, ti consiglio di evitare qualsiasi tipo di interazione con lui che non sia strettamente necessaria. Se ti è possibile, sarebbe utile **ridurre o interrompere completamente** i contatti con lui, senza sentirti in colpa per aver preso questa decisione. Non hai alcun obbligo di giustificare le tue scelte a chi ha mostrato comportamenti tossici nei tuoi confronti.
Nel caso tu dovessi confrontarti nuovamente con lui (ad esempio se ci sono situazioni sociali che ti costringono), cerca di **mantenere una posizione ferma, ma non emotiva**, e di non farti coinvolgere nelle sue provocazioni. Tieni presente che le persone con tendenze manipolatorie spesso cercano di destabilizzare l'altra persona per ottenere una reazione. La miglior risposta, spesso, è una risposta calma e priva di emozioni.
Se dovessi sentirti sopraffatto o se questa situazione ti causasse un forte disagio, potrebbe essere utile rivolgerti a un professionista che ti aiuti a rafforzare la gestione dei confini emotivi, oltre a darti strategie per gestire l'ansia o lo stress che questa situazione può provocare.
Ricorda che proteggere la tua salute mentale è la priorità in queste circostanze. Non è mai sbagliato scegliere di allontanarsi da una persona che ti fa sentire instabile o che mina la tua serenità. Se hai bisogno di parlare ulteriormente di questa situazione o di esplorare strategie per gestirla, sono qui per aiutarti.
Buongiorno, comprendo il disagio e la preoccupazione che questa situazione le sta causando. Dal suo racconto emergono dinamiche relazionali complesse, caratterizzate da comportamenti che potrebbero effettivamente risultare tossici e manipolatori. L’atteggiamento descritto, improntato al controllo, alla svalutazione degli altri e alla tendenza a spostare la responsabilità all’esterno, può certamente creare un clima relazionale difficile e potenzialmente nocivo per chi gli sta accanto.
Le dinamiche di controllo e manipolazione, specialmente se ricorrenti, potrebbero essere riconducibili a tratti di personalità disfunzionali o a schemi comportamentali rigidi che questa persona mette in atto per gestire le proprie insicurezze e paure di abbandono. Tuttavia, una valutazione accurata su eventuali disturbi di personalità può essere fatta solo da un professionista qualificato e richiede un’analisi diretta e approfondita del comportamento della persona in questione.
Per quanto riguarda lei, la scelta di distanziarsi è stata senz’altro un modo sano per proteggere il proprio equilibrio emotivo. Quando si ha a che fare con persone che utilizzano strategie manipolatorie, è importante mantenere confini chiari e non lasciarsi coinvolgere in dinamiche che rischiano di alimentare ulteriori conflitti.
Potrebbe essere utile per lei confrontarsi con uno psicologo per elaborare questa esperienza e ricevere un supporto mirato su come gestire situazioni simili in futuro, proteggendosi da ulteriori influenze negative. Un caro saluto.
Le dinamiche di controllo e manipolazione, specialmente se ricorrenti, potrebbero essere riconducibili a tratti di personalità disfunzionali o a schemi comportamentali rigidi che questa persona mette in atto per gestire le proprie insicurezze e paure di abbandono. Tuttavia, una valutazione accurata su eventuali disturbi di personalità può essere fatta solo da un professionista qualificato e richiede un’analisi diretta e approfondita del comportamento della persona in questione.
Per quanto riguarda lei, la scelta di distanziarsi è stata senz’altro un modo sano per proteggere il proprio equilibrio emotivo. Quando si ha a che fare con persone che utilizzano strategie manipolatorie, è importante mantenere confini chiari e non lasciarsi coinvolgere in dinamiche che rischiano di alimentare ulteriori conflitti.
Potrebbe essere utile per lei confrontarsi con uno psicologo per elaborare questa esperienza e ricevere un supporto mirato su come gestire situazioni simili in futuro, proteggendosi da ulteriori influenze negative. Un caro saluto.
Gentile Amico,
capisco che si senta interdetto e probabilmente confuso di fronte al comportamento del suo amico. Credo che la cosa migliore da fare in questi casi è ascoltare il cuore con la testa. Mi spiego: le sue emozioni sono una bussola importante, perché le dicono come valuta la situazione che sta vivendo. Se a partire da questa valutazione, dopo averla resa esplicita e averla ponderata razionalmente, lei rimane dello stesso avviso, la cosa migliore da fare e seguire la sua valutazione "emotiva"- prendere le distanze ad esempio.
con i migliori auguri,
dr. Ventura
capisco che si senta interdetto e probabilmente confuso di fronte al comportamento del suo amico. Credo che la cosa migliore da fare in questi casi è ascoltare il cuore con la testa. Mi spiego: le sue emozioni sono una bussola importante, perché le dicono come valuta la situazione che sta vivendo. Se a partire da questa valutazione, dopo averla resa esplicita e averla ponderata razionalmente, lei rimane dello stesso avviso, la cosa migliore da fare e seguire la sua valutazione "emotiva"- prendere le distanze ad esempio.
con i migliori auguri,
dr. Ventura
Caro utente,
in alcuni casi più che cercare di "gestire" l’altro, può essere più utile chiedersi quanto spazio si vuole concedere a questa situazione nella propria vita.
Se sa già che un confronto non porterebbe a nulla di sano, forse la scelta più giusta è proteggersi, stabilire confini chiari e non lasciarsi trascinare in dinamiche che non ci appartengono.
Il suo istinto l' ha già guidato nella direzione giusta. Ora il passo successivo è decidere come vivere questa esperienza senza lasciare che continui a sottrarre energia al suo benessere. A volte, il vero potere sta nel non dare più potere a chi non lo merita.
Un caso saluto
Dott.ssa Maria Francesca Cusmano
in alcuni casi più che cercare di "gestire" l’altro, può essere più utile chiedersi quanto spazio si vuole concedere a questa situazione nella propria vita.
Se sa già che un confronto non porterebbe a nulla di sano, forse la scelta più giusta è proteggersi, stabilire confini chiari e non lasciarsi trascinare in dinamiche che non ci appartengono.
Il suo istinto l' ha già guidato nella direzione giusta. Ora il passo successivo è decidere come vivere questa esperienza senza lasciare che continui a sottrarre energia al suo benessere. A volte, il vero potere sta nel non dare più potere a chi non lo merita.
Un caso saluto
Dott.ssa Maria Francesca Cusmano
La situazione che descrive è sicuramente complessa e comprendo il disagio che sta provando nell’affrontarla. Da quello che racconta, sembra che questa persona abbia un modo di relazionarsi agli altri caratterizzato da un forte bisogno di controllo, una tendenza a manipolare le situazioni a proprio vantaggio e una scarsa capacità di mettersi realmente in discussione. È naturale che, di fronte a tali dinamiche, si chieda se si tratti di un problema di personalità più strutturato o di un comportamento semplicemente tossico, seppur privo di una vera e propria patologia. Dal punto di vista cognitivo-comportamentale, più che soffermarsi su un’eventuale etichetta diagnostica, è importante osservare i modelli di pensiero e di comportamento di questa persona e capire in che modo questi influenzano il suo benessere e le sue relazioni. Da ciò che descrive, sembrano esserci alcuni schemi disfunzionali ricorrenti, come la difficoltà a tollerare l’incertezza e l’insicurezza nelle relazioni, la tendenza a manipolare gli altri per ottenere rassicurazione e controllo, l’evitamento della responsabilità attraverso la colpevolizzazione altrui e la scarsa capacità di introspezione autentica. Il fatto che lui si presenti sempre come la vittima delle sue relazioni passate è un meccanismo di difesa che gli permette di non confrontarsi con le proprie responsabilità e di mantenere un'immagine positiva di sé. Questo può essere un indicatore di una rigidità cognitiva, ossia della difficoltà a modificare i propri schemi di pensiero in base ai feedback ricevuti dall’esterno. La sua difficoltà a mantenere amicizie e relazioni sane nel tempo potrebbe suggerire che questi schemi, piuttosto che adattarsi alle diverse situazioni, si ripetano in maniera costante, portandolo a logorare i rapporti interpersonali. Ora, la questione principale per lei non è tanto comprendere se questa persona abbia o meno un disturbo specifico, quanto capire come gestire la situazione in modo da tutelare il suo benessere. È chiaro che interagire con qualcuno che tende a manipolare, a distorcere la realtà e a screditare gli altri può essere molto frustrante e destabilizzante. Se ha già sperimentato la difficoltà di affrontare un confronto diretto con lui, rischiando di ritrovarsi invischiato in un discorso circolare e inconcludente, allora potrebbe essere più utile focalizzarsi su strategie di gestione piuttosto che sul tentativo di farlo ragionare. Innanzitutto, stabilire dei confini chiari è essenziale. Più si entra nel gioco delle giustificazioni e delle spiegazioni, più si dà modo a una persona manipolativa di spostare il focus su di sé e ribaltare la situazione. Se non vuole più avere a che fare con lui, può semplicemente decidere di non rispondere alle sue provocazioni o di non alimentare discussioni che sa già essere sterili. Se, invece, per qualche motivo il contatto è inevitabile, può provare a mantenere una comunicazione neutra e il più possibile distaccata, senza entrare nel merito delle sue manipolazioni. Il fatto che lui abbia iniziato a screditarla per ostacolare una sua nuova conoscenza è sicuramente un comportamento scorretto e meschino, ma, ancora una volta, ciò che conta è come lei decide di reagire. Se si lascia trascinare in un confronto diretto con lui, rischia di farsi coinvolgere in una dinamica che non porterà a nulla di positivo. Se invece mantiene il focus su di sé, sulle sue scelte e sul valore che vuole dare alle sue relazioni, sarà meno influenzato dalle sue azioni. Infine, è importante chiedersi perché questa situazione la stia toccando così tanto. È comprensibile provare rabbia e frustrazione di fronte a un’ingiustizia, ma può essere utile chiedersi se, in qualche modo, dentro di sé sta cercando una sorta di chiusura, una spiegazione o un riconoscimento che probabilmente questa persona non sarà mai in grado di darle. Se così fosse, potrebbe essere utile lavorare su questo aspetto per arrivare a un distacco emotivo più solido, senza aspettarsi che lui possa cambiare o riconoscere le proprie responsabilità. Se dovesse sentire che questa situazione continua a pesare sul suo equilibrio emotivo, potrebbe anche valutare di confrontarsi con un professionista, che potrebbe aiutarla a lavorare su strategie specifiche per gestire al meglio queste dinamiche e per rafforzare la sua capacità di distacco nei confronti di persone con tendenze manipolative. Cari saluti, Dott. Andrea Boggero
Buongiorno, le direi che quando il comportamento dell'altro ci risulta strano e dannoso per noi, dopo qualche tentativo di comprenderne i motivi, l'unica strada è cambiare direzione, come lei ha fatto. Fare una diagnosi per interposta persona non è utile nè deontologicamente corretto, ma anche senza una diagnosi ci si può fare un'idea mettendo insieme gli elementi.
Un cordiale saluto
Dott.ssa Marina Bonadeni
Un cordiale saluto
Dott.ssa Marina Bonadeni
Buonasera, sono una psicologa psicoterapeuta ed ho letto la sua richiesta d'aiuto. Istintivamente, mi verrebbe da dire che con una persona con atteggiamenti fortemente eccentrici e manipolatori come quelli del suo amico sia molto difficile (ed emotivamente pericoloso) relazionarsi, a meno di non riuscire a tutelarsi molto bene (o in alternativa, se lo si convincesse a farsi aiutare da un professionista...). Dal momento che lei ha chiuso i rapporti ed a quanto pare, molte altre persone hanno fatto altrettanto, come mai si preoccupa di ciò che quest'uomo dice di lei? Non crede che dopotutto, le sue azioni parlino da sole? Come mai questo "ex amico" (se per brevità posso definirlo così), nonostante fra voi ci siano scarsi rapporti, riesce ancora a "pungere nel vivo"? Che cosa la lega ancora a questa persona che, più o meno volontariamente, le ha fatto del male?
Credo che per lei sarebbe molto importante darsi delle risposte a riguardo. Ed anche chiedersi quanta stima lei nutra per se stesso. Eventualmente, sarebbe importante rafforzarla, se dovesse accorgersi che è scarsa.
Spero di averle dato qualche spunto di riflessione e le auguro di risolvere questa situazione per il meglio. Saluti.
Credo che per lei sarebbe molto importante darsi delle risposte a riguardo. Ed anche chiedersi quanta stima lei nutra per se stesso. Eventualmente, sarebbe importante rafforzarla, se dovesse accorgersi che è scarsa.
Spero di averle dato qualche spunto di riflessione e le auguro di risolvere questa situazione per il meglio. Saluti.
Gentile,
Capisco quanto possa essere frustrante e destabilizzante avere a che fare con una persona che tende a manipolare e controllare le relazioni in modo tossico. Da quello che descrive, sembra che il suo ex amico riproponga dinamiche ricorrenti in più contesti, compromettendo sia i rapporti di coppia che quelli di amicizia. Sebbene non sia possibile fare una diagnosi senza una valutazione clinica diretta, alcuni comportamenti come il controllo ossessivo, la manipolazione e la difficoltà nell’assumersi responsabilità possono rientrare in tratti di personalità disfunzionali. Tuttavia, al di là delle possibili etichette diagnostiche, la questione più rilevante è come gestire al meglio questa situazione. La strategia più efficace in casi come questo è stabilire confini chiari e limitare il più possibile le interazioni, evitando di entrare in dinamiche di giustificazione o confronto diretto. Persone con questo tipo di atteggiamento spesso distorcono la realtà a loro vantaggio e cercare di “dimostrare” le proprie ragioni rischia solo di alimentare il conflitto. Se sente che questa situazione le sta creando disagio o che sta impattando il suo equilibrio emotivo, potrebbe essere utile un supporto psicologico per aiutarla a elaborare quanto accaduto e trovare strategie più efficaci per proteggere il proprio benessere.
Un caro saluto,
Dott. Ivan De Lucia
Capisco quanto possa essere frustrante e destabilizzante avere a che fare con una persona che tende a manipolare e controllare le relazioni in modo tossico. Da quello che descrive, sembra che il suo ex amico riproponga dinamiche ricorrenti in più contesti, compromettendo sia i rapporti di coppia che quelli di amicizia. Sebbene non sia possibile fare una diagnosi senza una valutazione clinica diretta, alcuni comportamenti come il controllo ossessivo, la manipolazione e la difficoltà nell’assumersi responsabilità possono rientrare in tratti di personalità disfunzionali. Tuttavia, al di là delle possibili etichette diagnostiche, la questione più rilevante è come gestire al meglio questa situazione. La strategia più efficace in casi come questo è stabilire confini chiari e limitare il più possibile le interazioni, evitando di entrare in dinamiche di giustificazione o confronto diretto. Persone con questo tipo di atteggiamento spesso distorcono la realtà a loro vantaggio e cercare di “dimostrare” le proprie ragioni rischia solo di alimentare il conflitto. Se sente che questa situazione le sta creando disagio o che sta impattando il suo equilibrio emotivo, potrebbe essere utile un supporto psicologico per aiutarla a elaborare quanto accaduto e trovare strategie più efficaci per proteggere il proprio benessere.
Un caro saluto,
Dott. Ivan De Lucia
Gent.mo Buongiorno,
Capisco il disagio che sta vivendo e la sua frustrazione di fronte a comportamenti che sembrano ripetersi, nonostante i cambiamenti nelle relazioni. È interessante come, in queste dinamiche, le persone possano sviluppare interpretazioni ricorrenti che orientano il loro modo di relazionarsi, come se vivessero sempre gli stessi scenari con attori diversi. Questi comportamenti di controllo e manipolazione, che descrive, potrebbero essere il riflesso di modelli interni che non vengono mai veramente messi in discussione, ma piuttosto alimentano una narrativa di vittimismo e giustificazione. Piuttosto che concentrarsi su una possibile etichetta diagnostica, potrebbe essere utile chiedersi come questa persona vede sé stessa e il mondo che la circonda. In che modo le sue azioni potrebbero essere il risultato di significati e vissuti più profondi che non sono mai stati esplorati? Affrontare questi temi con lui potrebbe rivelarsi difficile, poiché il confronto diretto rischia di essere percepito come un attacco alla sua visione di sé. In queste situazioni, può essere utile distaccarsi e, al contempo, osservare con curiosità quale sia il significato che questa relazione ha assunto nel suo vissuto. Solo così potremmo forse arrivare a una comprensione più profonda, senza rischiare di restare intrappolati nelle stesse dinamiche.
Un caro saluto,
Dr. Giorgio De Giorgi
Capisco il disagio che sta vivendo e la sua frustrazione di fronte a comportamenti che sembrano ripetersi, nonostante i cambiamenti nelle relazioni. È interessante come, in queste dinamiche, le persone possano sviluppare interpretazioni ricorrenti che orientano il loro modo di relazionarsi, come se vivessero sempre gli stessi scenari con attori diversi. Questi comportamenti di controllo e manipolazione, che descrive, potrebbero essere il riflesso di modelli interni che non vengono mai veramente messi in discussione, ma piuttosto alimentano una narrativa di vittimismo e giustificazione. Piuttosto che concentrarsi su una possibile etichetta diagnostica, potrebbe essere utile chiedersi come questa persona vede sé stessa e il mondo che la circonda. In che modo le sue azioni potrebbero essere il risultato di significati e vissuti più profondi che non sono mai stati esplorati? Affrontare questi temi con lui potrebbe rivelarsi difficile, poiché il confronto diretto rischia di essere percepito come un attacco alla sua visione di sé. In queste situazioni, può essere utile distaccarsi e, al contempo, osservare con curiosità quale sia il significato che questa relazione ha assunto nel suo vissuto. Solo così potremmo forse arrivare a una comprensione più profonda, senza rischiare di restare intrappolati nelle stesse dinamiche.
Un caro saluto,
Dr. Giorgio De Giorgi
Da quello che racconti, sembra che questa persona abbia un forte bisogno di controllo nelle relazioni, probabilmente per gestire insicurezze profonde o il timore di perdere chi ha accanto. Spesso, chi agisce in modo manipolativo non lo fa con intenzione “malvagia”, ma come un modo (disfunzionale) di sentirsi più al sicuro. Il problema è che, nel tentativo di proteggersi, finisce per soffocare gli altri e compromettere i propri legami. Può essere molto frustrante per te vedere queste dinamiche ripetersi. È normale che tu ti senta turbato, soprattutto perché sembra che non ci sia un vero spazio per un confronto aperto e onesto con lui.
Ciò che può aiutarti a sentirti meno impotente è spostare il focus da lui a te. Non puoi controllare il modo in cui lui si comporta o si racconta, ma puoi scegliere come rispondere a tutto questo.
Un modo per farlo potrebbe essere: riconoscere che non dipende da te cambiare il suo modo di relazionarsi e questo significa anche accettare che alcune persone sono diverse da noi; evitare di farti trascinare in dinamiche dannose per te, come il bisogno di “dimostrare” qualcosa o di smentire ciò che dice di te (chi ti conosce davvero sa chi sei); proteggere il tuo spazio mentale. Se sai già che cercare un confronto porterebbe solo a ulteriori giri di parole, potrebbe essere più utile accettare che questa persona, in questo momento, non è in grado di relazionarsi con te in modo costruttivo.
Alla fine, la questione non è tanto “come gestire lui” ma “come gestire te stesso rispetto a questa situazione”. Potresti anche riflettere su cosa ha attivato in te: c’è una parte di questa storia che ti ha toccato particolarmente? C’è un motivo per cui senti il bisogno di dare un senso al suo comportamento? Spostare il focus su di te potrebbe aiutarti a trovare un modo per chiudere davvero questa parentesi, non solo a livello pratico ma anche emotivo. Purtroppo certe volte prendersi cura dei propri bisogni significa anche accettare che le altre persone non potranno mai essere la versione di sè stesse che noi speriamo o desideriamo.
Ciò che può aiutarti a sentirti meno impotente è spostare il focus da lui a te. Non puoi controllare il modo in cui lui si comporta o si racconta, ma puoi scegliere come rispondere a tutto questo.
Un modo per farlo potrebbe essere: riconoscere che non dipende da te cambiare il suo modo di relazionarsi e questo significa anche accettare che alcune persone sono diverse da noi; evitare di farti trascinare in dinamiche dannose per te, come il bisogno di “dimostrare” qualcosa o di smentire ciò che dice di te (chi ti conosce davvero sa chi sei); proteggere il tuo spazio mentale. Se sai già che cercare un confronto porterebbe solo a ulteriori giri di parole, potrebbe essere più utile accettare che questa persona, in questo momento, non è in grado di relazionarsi con te in modo costruttivo.
Alla fine, la questione non è tanto “come gestire lui” ma “come gestire te stesso rispetto a questa situazione”. Potresti anche riflettere su cosa ha attivato in te: c’è una parte di questa storia che ti ha toccato particolarmente? C’è un motivo per cui senti il bisogno di dare un senso al suo comportamento? Spostare il focus su di te potrebbe aiutarti a trovare un modo per chiudere davvero questa parentesi, non solo a livello pratico ma anche emotivo. Purtroppo certe volte prendersi cura dei propri bisogni significa anche accettare che le altre persone non potranno mai essere la versione di sè stesse che noi speriamo o desideriamo.
Buongiorno gentile Utente, comprendo quanto questa situazione possa essere difficile da affrontare, soprattutto perché sembra che il comportamento di questa persona abbia avuto un impatto non solo su di lei, ma anche su altre persone a lui vicine. Da ciò che racconta, emergono delle dinamiche relazionali piuttosto problematiche, caratterizzate da un forte bisogno di controllo, una tendenza alla manipolazione e una difficoltà nel gestire i rapporti in modo sano ed equilibrato.
Sebbene non sia possibile diagnosticare a distanza o senza un'adeguata valutazione clinica, ciò che descrive potrebbe effettivamente rientrare in schemi relazionali disfunzionali che, in alcuni casi, possono essere associati a difficoltà di regolazione emotiva o a tratti di personalità particolarmente rigidi. Tuttavia, più che focalizzarsi su una possibile etichetta diagnostica, credo sia importante capire come proteggere se stesso da questi comportamenti senza cadere in dinamiche distruttive.
La sua percezione che non sia possibile un confronto sano con questa persona è comprensibile, soprattutto se ha già sperimentato tentativi di dialogo che si sono trasformati in giustificazioni o in un ribaltamento delle responsabilità. In casi come questo, spesso la strategia più efficace è quella di stabilire dei confini chiari e di attenersi ad essi con fermezza. Evitare di farsi coinvolgere in discussioni infinite o in tentativi di “smontare” il suo punto di vista può aiutarla a non cadere in un ciclo comunicativo frustrante e sterile.
Se la sua influenza sulla sua vita dovesse diventare più invasiva o dannosa, potrebbe essere utile ridurre il più possibile i contatti e, se necessario, adottare strategie di distanziamento più nette. Dal momento che ha già scelto di interrompere la relazione con questa persona in passato, potrebbe essere importante riflettere su cosa l'ha portata a riavvicinarsi e su quali aspetti, oggi, la fanno sentire esposta al suo comportamento.
Si dia il permesso di tutelarsi, senza sentirsi in dovere di giustificarsi o di “risolvere” qualcosa che, in realtà, non dipende da lei. La sua lucidità nel riconoscere la tossicità di queste dinamiche è già un passo fondamentale per non farsi coinvolgere ulteriormente.
Dott. Luca Vocino
Sebbene non sia possibile diagnosticare a distanza o senza un'adeguata valutazione clinica, ciò che descrive potrebbe effettivamente rientrare in schemi relazionali disfunzionali che, in alcuni casi, possono essere associati a difficoltà di regolazione emotiva o a tratti di personalità particolarmente rigidi. Tuttavia, più che focalizzarsi su una possibile etichetta diagnostica, credo sia importante capire come proteggere se stesso da questi comportamenti senza cadere in dinamiche distruttive.
La sua percezione che non sia possibile un confronto sano con questa persona è comprensibile, soprattutto se ha già sperimentato tentativi di dialogo che si sono trasformati in giustificazioni o in un ribaltamento delle responsabilità. In casi come questo, spesso la strategia più efficace è quella di stabilire dei confini chiari e di attenersi ad essi con fermezza. Evitare di farsi coinvolgere in discussioni infinite o in tentativi di “smontare” il suo punto di vista può aiutarla a non cadere in un ciclo comunicativo frustrante e sterile.
Se la sua influenza sulla sua vita dovesse diventare più invasiva o dannosa, potrebbe essere utile ridurre il più possibile i contatti e, se necessario, adottare strategie di distanziamento più nette. Dal momento che ha già scelto di interrompere la relazione con questa persona in passato, potrebbe essere importante riflettere su cosa l'ha portata a riavvicinarsi e su quali aspetti, oggi, la fanno sentire esposta al suo comportamento.
Si dia il permesso di tutelarsi, senza sentirsi in dovere di giustificarsi o di “risolvere” qualcosa che, in realtà, non dipende da lei. La sua lucidità nel riconoscere la tossicità di queste dinamiche è già un passo fondamentale per non farsi coinvolgere ulteriormente.
Dott. Luca Vocino
Salve, grazie per aver condiviso vissuti e preoccupazioni rispetto a questo rapporto che ti crea disagio.
Capisco quanto possa essere complesso confrontarsi con una situazione in cui ci sentiamo manipolati, riferendoci a quei comportamenti in cui l'altra persona cerca di controllare le relazioni e le percezioni altrui, minimizzando le proprie responsabilità e spesso presentandosi come vittima.
Questi meccanismi possono portare a creare un ambiente in cui le tue emozioni e il tuo benessere vengono messi in secondo piano, facendoti dubitare del tuo giudizio e del tuo valore, per questo, nel fornirti un mio parere, mi sento di dirti che in questa situazione stai cadendo nella sua trappola, "preoccupandoti" di quale disturbo comportamentale o di personalità abbia, ma senza far riferimento al Tuo di dolore, che desta piuttosto maggiore interesse. Come ti senti tu, rispetto a tutto ciò? Pensi di dover aiutare ulteriormente questa persona e mi chiedo quali sono gli ulteriori danni che vorresti evitare?
Io sottolineo in questa situazione, la priorità di proteggerti e prenderti cura di te, affinché i danni dei quali parli, non vengano subiti proprio da te in prima persona.
Mi fa piacere sottolineare che, riconoscere queste dinamiche può offrirti una nuova prospettiva: quella di rafforzare la tua consapevolezza e imparare a stabilire confini sani, proteggendo te stess* e valorizzando il tuo benessere. Se senti che questa situazione ti sta pesando, valuta un percorso di terapia, con il quale trasmorfare questa esperienza in un percorso di crescita personale e relazionale, ponendo il focus sulla tua persona, come priorità.
Rimango a disposizione per eventuali suggerimenti, anche online!
Un caro saluto,
Dott.ssa Chiara Quinto
Capisco quanto possa essere complesso confrontarsi con una situazione in cui ci sentiamo manipolati, riferendoci a quei comportamenti in cui l'altra persona cerca di controllare le relazioni e le percezioni altrui, minimizzando le proprie responsabilità e spesso presentandosi come vittima.
Questi meccanismi possono portare a creare un ambiente in cui le tue emozioni e il tuo benessere vengono messi in secondo piano, facendoti dubitare del tuo giudizio e del tuo valore, per questo, nel fornirti un mio parere, mi sento di dirti che in questa situazione stai cadendo nella sua trappola, "preoccupandoti" di quale disturbo comportamentale o di personalità abbia, ma senza far riferimento al Tuo di dolore, che desta piuttosto maggiore interesse. Come ti senti tu, rispetto a tutto ciò? Pensi di dover aiutare ulteriormente questa persona e mi chiedo quali sono gli ulteriori danni che vorresti evitare?
Io sottolineo in questa situazione, la priorità di proteggerti e prenderti cura di te, affinché i danni dei quali parli, non vengano subiti proprio da te in prima persona.
Mi fa piacere sottolineare che, riconoscere queste dinamiche può offrirti una nuova prospettiva: quella di rafforzare la tua consapevolezza e imparare a stabilire confini sani, proteggendo te stess* e valorizzando il tuo benessere. Se senti che questa situazione ti sta pesando, valuta un percorso di terapia, con il quale trasmorfare questa esperienza in un percorso di crescita personale e relazionale, ponendo il focus sulla tua persona, come priorità.
Rimango a disposizione per eventuali suggerimenti, anche online!
Un caro saluto,
Dott.ssa Chiara Quinto
Capisco quanto questa situazione possa essere complessa e carica di disagio per te. Dal tuo racconto emergono comportamenti che possono essere associati a dinamiche tossiche, e in alcuni casi potrebbero riflettere aspetti legati a tratti di personalità disfunzionali, come il bisogno eccessivo di controllo o la manipolazione. Tuttavia, solo uno specialista, come uno psicologo o uno psichiatra, potrebbe esprimere un parere diagnostico accurato.
Per proteggerti emotivamente e mantenere i tuoi confini, potrebbe essere utile evitare confronti diretti con questa persona, specialmente se hai già verificato che tendono a negare le responsabilità o a distorcere i fatti. Concentrati su ciò che ti fa sentire al sicuro e stabile, cercando di mantenere relazioni sane e reciprocamente rispettose. Se il disagio persiste o ti pesa, parlare con un professionista potrebbe aiutarti a elaborare la situazione e trovare strategie per gestirla al meglio.
Spero di esserti stata utile.
Chiara Lisa Lovati
Per proteggerti emotivamente e mantenere i tuoi confini, potrebbe essere utile evitare confronti diretti con questa persona, specialmente se hai già verificato che tendono a negare le responsabilità o a distorcere i fatti. Concentrati su ciò che ti fa sentire al sicuro e stabile, cercando di mantenere relazioni sane e reciprocamente rispettose. Se il disagio persiste o ti pesa, parlare con un professionista potrebbe aiutarti a elaborare la situazione e trovare strategie per gestirla al meglio.
Spero di esserti stata utile.
Chiara Lisa Lovati
Salve mi permetto di rispondere con una domanda...sperando che ciò la induca a riflettere, visto che è già dentro un percorso. Le chiedo come mai sente il bisogno di predersi carico o di addirittura avere un quadro clinico del soggetto in questione, dice di esserne fuori perchè non può permettersi di aver più a che fare con questa persona...tuttavia a me sembra che lei sia ancora "dentro" in un certo senso. Sarebbe auspicabile capire cosa la spinge a interrogarsi ancora, dopo ciò che ha osservato e subito, non crede?
Gentile utente, la ringrazio per essersi esposto raccontando la sua storia. Si comprende dal suo racconto come questa situazione sia difficile da gestire per lei e che lei crei disagio. Una persona con comportamenti di controllo e manipolazione può decisamente mettere in una condizione di difficoltà e confusione le persone vicine che possono persino iniziare a dubitare di qualcosa di sbagliato nel proprio comportamento, in particolare per la tendenza alla vittimizzazione, dunque alla fatica di entrare in contatto con le proprie responsabilità. Il fatto che questo schema si ripeta con più persone nel tempo potrebbe indicare che si tratta di un modo consolidato di rapportarsi agli altri, piuttosto che di episodi isolati. Tuttavia, non è possibile in questa sede effettuare una diagnosi poichè solo un professionista, con un’adeguata valutazione, potrebbe esprimersi su eventuali disturbi di personalità o psicopatologici.
Per quanto riguarda lei, mi chiedevo se la gestione di questa persona di cui parla sia per aiutarla e parlare con lui delle sue difficoltà, anche raccomandando uno specialista, o sia per gestire il modo in cui sta e si sente lei con questa persona, il modo in cui mettere confini e barriere per chiudere senza che lei abbia la percezione di aver creato dei danni.
Spero che queste riflessioni possano esserle di aiuto. Se la situazione dovesse continuare a pesare, confrontarsi con un professionista potrebbe darle strumenti ancora più mirati per affrontare la situazione con maggiore serenità.
Le auguro il meglio per questa situazione!
Miriana Pipia
Per quanto riguarda lei, mi chiedevo se la gestione di questa persona di cui parla sia per aiutarla e parlare con lui delle sue difficoltà, anche raccomandando uno specialista, o sia per gestire il modo in cui sta e si sente lei con questa persona, il modo in cui mettere confini e barriere per chiudere senza che lei abbia la percezione di aver creato dei danni.
Spero che queste riflessioni possano esserle di aiuto. Se la situazione dovesse continuare a pesare, confrontarsi con un professionista potrebbe darle strumenti ancora più mirati per affrontare la situazione con maggiore serenità.
Le auguro il meglio per questa situazione!
Miriana Pipia
Gentile utente di mio dottore,
da quello che racconta la persona in questione potrebbe esser portatrice di un disagio profondo di cui chiaramente è inconsapevole. Quello che posso dirle è che sono sempre difficili le interazioni in situazioni del genere, così come altrettanto difficile è che all'interno di scenari di questo tipo la persona chieda aiuto ad un professionista. La mia indicazione è quella di proteggersi, evitando di farsi risucchiare da una modalità relazionale totalizzante, preservi la sua integrità tenendosi lontano dalla possibilità di esser schiacciato da tale rapporto.
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
da quello che racconta la persona in questione potrebbe esser portatrice di un disagio profondo di cui chiaramente è inconsapevole. Quello che posso dirle è che sono sempre difficili le interazioni in situazioni del genere, così come altrettanto difficile è che all'interno di scenari di questo tipo la persona chieda aiuto ad un professionista. La mia indicazione è quella di proteggersi, evitando di farsi risucchiare da una modalità relazionale totalizzante, preservi la sua integrità tenendosi lontano dalla possibilità di esser schiacciato da tale rapporto.
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
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