Sono stata fidanzata con due ragazzi uno non ci ho fatto niente infatti sono rimasta vergine. All'e

23 risposte
Sono stata fidanzata con due ragazzi uno non ci ho fatto niente infatti sono rimasta vergine.
All'eta di 23 anni conosco un ragazzo piu piccolo di me bello come il sole gia dai primi giorni provavo qualcosa con lui che forse nella mia vita non avevo mai provato cosi ci mettiamo insieme dopo 3 4 mesi finalmente facciamo l'amore.
Dopo un anno dopo che la relazione finalmente e incominciata a farsi seria lui e salito da me io dovevo sali da lui lo lasciato e ora ho questo tarlo nella mente che a volte dico so lesbica altre volte mi sento come una bambina di 10 anni quando poi ne ho 24 a volte mi manca quando guardo le sue foto piango che mi succede sono stata anche dallo psicologo ma niente
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso. Sarebbe opportuno, a mio avviso, cercare di capire i vissuti emotivi e i pensieri che sono stati alla base della scelta da lei compiuta. Ritengo che sia fondamentale intraprendere un percorso psicologico al fine di indagare le cause, origini e fattori di mantenimento dei sintomi onde evitare che la situazione possa irrigidirsi.
Cordialmente, Dott FDL

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Dott.ssa Ilaria Rasi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Bologna
Buonasera, che cosa vuol dire "sono stata dallo psicologo ma niente"? Quale è la sua aspettativa in merito? E quale la richiesta che pone? (la richiesta di aiuto). Un saluto
Dott.ssa Anna Paolantonio
Psicologo, Psicoterapeuta, Posturologo
Roma
Salve.
C'è molta confusione. Si sente molto la sua sofferenza ma non è chiaro quale è il suo problema. L'identità sessuale? Il non sentirsi abbastanza matura per affrontare una relazione?
É stata da uno psicologo ma niente. Cosa vuol dire? Non è riuscita a fare chiarezza?
Un percorso psicoterapeutico è un viaggio alla scoperta di se stessi e richiede un tempo adeguato con una collaborazione tra di chi fa la richiesta e il terapeuta. Un lavoro insieme. Solo in questo modo si può attivare un processo di crescita che può portarla a fare chiarezza su ciò che le provoca sofferenza e a superarla.
Sono disponibile per approfondimenti, anche on line.
Distinti saluti
Dott. Valeriano Fiori
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Roma
Salve, come mai dice niente? Chi ha deciso di interrompere la terapia?
Comunque, credo che sia opportuno per lei confrontarsi con le sue paure tramite la psicoterapia.
Buona serata.
Dott. Fiori
Dott.ssa Elisabet Persello
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Tavagnacco
Gentile giovane utente, stai tranquilla poiché " lì dove c'è un problema, esiste anche la sua soluzione"... Ora, la tua richiesta è piuttosto complessa da capire per poter rispondere; potresti provare a riformulare?
Dott.ssa Eugenia Cardilli
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Roma
Buonasera, capisco le sue incertezze, ma non è molto chiara neanche in questa sua domanda, non possiamo darle una giusta risposta per poterla aiutare. Non ci scrive xché non è andata dal suo ragazzo, che cosa significa "forse sono lesbica" xché mettere in dubbio la sua identità sessuale solo xché si è lasciata con il suo secondo ragazzo. Non è una giusta spiegazione ci potrebbero essere altri motivi, inoltre x quanto riguarda la sua esperienza con lo psicologo non ci spiega xché non è andata bene e qual'era il suo obiettivo che avrebbe voluto raggiungere con un lavoro psicoterapeutico, cerchi di fare più chiarezza con sé stessa, la saluto cordialmente, dott.Eugenia Cardilli.
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Cara ragazza, mi dispiace per la sua sofferenza. La rottura di una relazione, qualsiasi possa essere il motivo, è sempre molto dolorosa. Per questo è importante elaborarla, capire quali sono state le motivazioni o i bisogni profondi. A volte è difficile, però, capire il senso dei nostri comportamenti. Da soli non sempre si riesce. Sarebbe pertanto utile provare a condividere con qualcuno il proprio disagio, che sia un amico, un parente, una persona di fiducia e quando si ha la sensazione che nessuno ci possa capire, perché no, pure uno psicologo. Già il fatto che lei abbia posto una domanda in questo spazio le da' un'indicazione: che forse lei vuole essere aiutata o ascoltata e questo è un già un buon passo verso la ricerca di una serenità o almeno di chiarezza. Buona fortuna qualsiasi sia la strada che sceglierà di percorrere. Un saluto. Rosella Pettinari
Dott. Diego Ferrara
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Quarto
Gentile utente di mio dottore,
dalla sua scrittura si legge profonda confusione. Quale è la domanda che pone qui sul portale? In cosa vorrebbe esser aiutata?
Qualora avesse necessità di ricevere un consulto non esiti a contattarmi in privato

Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
Dott.ssa Maura Falocco
Psicologo, Professional counselor
Grottaferrata
Gentile utente,
dalle sue parole traspare confusione rispetto ai sentimenti che prova per questo ragazzo e ai sentimenti che potrebbe provare nei confronti di una persona del suo stesso sesso. Si sente una bambina quando piange guardando le foto del suo ex fidanzato. Capita di provare emozioni che non riusciamo a descrivere, per questo proviamo confusione. Solo quando ne prendiamo piena consapevolezza riusciamo a dargli un senso. Si prenda uno spazio per questo con uno psicologo. Le servirà a fare chiarezza. Scrive che già ha fatto un percorso ma non ci dice quanto è durato e, se si è interrotto, i motivi della decisione. Può prendere in considerazione anche la possibilità di una consulenza online. Un cordiale saluto
Dr. Cinzia Bagnaschino
Psicologo, Psicologo clinico
Gallarate
Quello che percepisco è una bella confusione e una grande sofferenza. Penso possa essere utile procedere per punti. Chiariamo meglio il senso di questa relazione e capiamo cosa provoca quel tarlo. È già stata capace di chiedere aiuto a un collega (e questo è un dato positivo), ma forse deve trovare il professionista giusto per lei e definire bene gli obiettivi.

Dott. Massimiliano La Paglia
Psicologo, Psicologo clinico, Professional counselor
Pescara
Salve, come ravvisano i colleghi traspare confusione, io le direi di esprimere le sue difficoltà allo psicologo di cui parla in modo da poter avere un riscontro più diretto.
Saluti
Massimiliano
Dott.ssa Maria Cristina Giancarli
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Buonasera, non si perda d'animo; rivolgersi a una/o psicoterapeuta può fornirle il contesto adatto a fare più chiarezza dentro di sé. Dott.ssa Giancarli
Dott.ssa Alice Carbone
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Buongiorno, leggendo quello che scrive mi sembra che provi tanta confusione.
Mi dispiace se in questo momento è in difficoltà: come mai non è andata bene con lo psicologo? Non si trovava o non le andava di continuare in quel momento?
Potrebbe essere un aiuto provare a contattarlo di nuovo, se si era trovata bene, o provare a contattare un nuovo psicologo: per fare chiarezza nella sua storia, in quello che sente, in queste emozioni un po' confuse. Sono sicura che la farebbe stare meglio!
Se vuole, sono disponibile.
Un caro saluto,
Dott.ssa Alice Carbone
Dott.ssa Marinella Balocco
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Orbassano
Cara utente, dalle sue parole non è chiara la sua richiesta. Non so quanto sia durato il suo percorso terapeutico, se sia ancora in corso e quale richiesta lei abbia portato. Quello che mi senti di dirle è che sarebbe indicato per lei affrontare in un (nuovo) percorso terapeutico quali siano i suoi attuali vissuti emotivi nei confronti della sua relazione affettiva, per fare chiarezza sulle ragioni della sua chiusura e per trovare sostegno nell'approfondire le eventuali difficoltà e gli eventuali introietti legati alla possibilità di essere omosessuale. Un caro saluto, dott.ssa Marinella Balocco
Dott.ssa Valeria Randisi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Casalecchio di Reno
Buonasera! E' stata molto sintetica nel suo racconto e servirebbero maggiori dettagli. Mi dispiace che sia così sofferente ma non è chiara su cosa la tormenta e sul perché non ha continuato il suo percorso con lo psicologo?
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Dott.ssa Federica Maura Meloni
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Quartu Sant'Elena
Buongiorno,
quanto scrive risulta parziale ed è difficile rispondere,
un supporto professionale potrebbe essere un aiuto
un saluto
Dott.ssa Meloni Federica
Dott.ssa Beatrice Planas
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Firenze
Buona sera, in situazioni di forte disagio nonchè durature nel tempo sarebbe importante rivolgersi ad uno specialista per poter meglio comprendere ed elaborare questa sua problemtica. Preferibilmente le consiglierei di rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta così che possa intraprendere un percorso di terapia anche in videochiamata WhatsApp. Cordiali saluti, Dott.ssa Beatrice Planas. Psicologa psicoterapeuta per consulenze online
La possibilità di vivere l’intimità, sia fisica che emotiva, all’interno delle relazioni può spesso spaventare; forse prima di dedicarsi a questo tema, è bene prendere uno spazio per conoscere meglio se’ stessi, anche con l’aiuto di uno specialista. Il passo che ha fatto nel contattare uno psicologo è molto importante, ma talvolta può capitare di non sentirsi in sintonia. Credo sarebbe davvero un peccato negarsi un’altra possibilità
Gentile utente, mi dispiace molto per la situazione che sta vivendo. Mi lascio colpire dalla frase con cui conclude il suo intervento, quando scrive che è "stata anche dallo psicologo ma niente" e lo dice proprio rivolgendosi ad un gruppo di psicologi. Mi chiedo quindi quanto metta l'altro alla prova prima di concedere la sua fiducia e di entrare in una relazione di intimità, fisica o emotiva. Colgo molte altre questioni da esplorare e ritengo utile la possibilità di farlo con il supporto di un professionista, una figura capace di orientarla in un viaggio dove sarà lei a decidere la sua destinazione. Resto pertanto a sua disposizione e le porgo i miei saluti, dott.ssa Valentina Cecchi
Dott.ssa Mariachiara Lombardelli
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Piacenza
Buonasera gentile utente,
mi dispiace per il momento difficile che sta attraversando, purtroppo la sua richiesta risulta confusa rispetto al problema che pone. La invito a riformulare meglio la richiesta e rivalutare di intraprendere un percorso psicologico per comprendere meglio che cosa le provoca il disagio espresso.
Un caro saluto
Dott.ssa Mariachiara Lombardelli
Dott. Alessandro D'Agostini
Psicologo, Psicoterapeuta
Roma
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo e della difficoltà che sta vivendo. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini
Dott.ssa Irene Orlandelli
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Gentile utente,
grazie per aver condiviso la sua esperienza. Quello che descrive (la forte connessione emotiva con l’ultimo ragazzo, il senso di vuoto dopo la fine della relazione, la confusione identitaria) è molto comprensibile e comune dopo un legame significativo.
Il sentirsi “come una bambina” o dubitare della propria sessualità può essere il segnale di un malessere più profondo legato alla perdita e all’elaborazione di ciò che è accaduto. Queste sensazioni non vanno ignorate, ma comprese e accolte con delicatezza.
Se il primo percorso psicologico non ha funzionato, non si scoraggi: a volte serve trovare il professionista giusto con cui sentirsi davvero ascoltati. Il suo disagio ha senso, e merita attenzione.
Dott.ssa Irene Orlandelli
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Buongiorno, da come scrive si percepisce quanto stia vivendo una grande confusione interiore, fatta di emozioni che cambiano rapidamente e di pensieri che sembrano non darle tregua. Quando una relazione finisce, soprattutto se ha rappresentato per noi qualcosa di profondo e in parte nuovo, può lasciare un vuoto difficile da comprendere. Spesso non è solo la persona a mancarci, ma anche ciò che quella storia ci ha fatto sentire: il senso di scoperta, di appartenenza, di essere visti e desiderati. Tutto questo, quando si interrompe, può far emergere sensazioni contrastanti e pensieri che ci confondono, come quelli che descrive sul suo orientamento o sulla percezione di sé. Non sempre il dolore dopo una separazione riguarda solo la perdita dell’altro. A volte tocca parti più intime di noi, come l’immagine che abbiamo di chi siamo o di cosa dovremmo provare. Può accadere che, dopo un’esperienza importante, ci si senta improvvisamente “piccoli”, insicuri, come se si fosse tornati indietro. Questo succede perché la mente, quando è ferita o spaventata, cerca protezione e tende a rifugiarsi in stati emotivi più infantili, dove ci si sente meno esposti ma anche più vulnerabili. È un modo del tutto umano di reagire, che non significa regredire davvero, ma tentare di difendersi da un dolore che non si sa ancora come affrontare. I pensieri del tipo “forse sono lesbica” o “forse non so chi sono” vanno letti non come certezze, ma come domande che nascono dalla confusione emotiva. Quando ci si sente smarriti, la mente tende a cercare spiegazioni immediate, anche estreme, pur di dare un senso a ciò che si prova. In realtà, ciò che sembra un dubbio sull’identità può essere un modo per esprimere la paura di non riconoscersi più dopo una perdita così significativa. È come se cercasse di capire se quel dolore, quella mancanza, volessero dire qualcosa di più profondo su di sé, quando invece potrebbero essere solo il segno di un legame che non ha ancora trovato un posto dentro di lei. Anche se dice di essere già andata da uno psicologo, non significa che non possa esserci ancora spazio per un aiuto. A volte non è il momento giusto, o semplicemente non si incontra la persona con cui ci si sente pienamente compresi. Se mai decidesse di riprovarci, lo faccia senza l’idea che qualcosa “non funziona” in lei, ma con la curiosità di capire meglio le sue emozioni e dare un senso a ciò che sta vivendo. Parlare con qualcuno che la ascolti senza giudizio può aiutarla a rimettere in ordine questi pensieri che ora sembrano un groviglio, ma che in realtà parlano di un bisogno di chiarezza e di cura per sé stessa. Nel frattempo, può essere utile concedersi tempo e gentilezza. Non corra a definire chi è o cosa prova. Si permetta di stare nel dubbio senza paura, di accettare che in certi momenti della vita ci si possa sentire confusi e fragili. Anche questo fa parte della crescita emotiva. Col tempo, tutto ciò che oggi le sembra caotico troverà una forma più chiara e meno dolorosa, ma serve pazienza e ascolto di sé. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero

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