Sono sposata da un anno, dopo due anni di relazione. Viviamo una storia a distanza: lui lavora all’e

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Sono sposata da un anno, dopo due anni di relazione. Viviamo una storia a distanza: lui lavora all’estero e io mi divido tra l’Italia e altri paesi per riuscire a stargli accanto. A breve inizieremo una nuova vita insieme, entrambi lavorando in Italia. Ci siamo sposati dopo un rapporto bellissimo, pieno di attenzioni, romanticismo e desiderio. Ma qualcosa è cambiato.

Con il tempo ha perso completamente interesse sessuale nei miei confronti. All’inizio pensavo fosse legato alla distanza, allo stress. Ma più affrontavo l’argomento, più ricevevo risposte vaghe e mutevoli:
- “Ho troppi pensieri.”
- “Per me il sesso non è importante come per gli altri.”
- “Tu dai troppa importanza a quella parte.”
Poi, dopo mesi, ha ammesso che il cambiamento c’è stato, ma ha detto: “non so perché”.

Il problema è che io non credo a questa spiegazione. Non è una persona confusa o bloccata, tutt’altro. Quando vuole ottenere qualcosa, lo fa con determinazione. Se questa parte del nostro rapporto è stata accantonata, è perché lui ha scelto di farlo, ma non mi dà una motivazione sincera.

Mi sento profondamente ferita. Anche perché in passato ha cercato attenzioni online da un’altra donna. Anche se non c’è stato nulla di fisico, è stato un tradimento emotivo che abbiamo provato a superare. Ma da allora la situazione è solo peggiorata.

Ora dice di voler “ripartire” e tornare ad essere passionale, come se avesse riattivato un interruttore. Ma questo, per me, è ancora più destabilizzante. Non si riaccende l’intimità a comando. E non riesco a capire come può tornare a volermi ora, dopo così tanto tempo di distanza e silenzi, senza spiegazioni vere.

Io non voglio chiudere il nostro matrimonio, ma voglio capire: qual è la logica emotiva e psicologica dietro questo comportamento? Perché ha spento la parte fisica del nostro rapporto, pur continuando a dire che mi ama? E ora che “ha deciso” di riattivarla, perché non riesce a dirmi davvero cosa è successo?
Non cerco colpe, cerco chiarezza. E una spiegazione autentica per poter decidere con lucidità cosa fare. Ringrazio anticipatamente.
Dott.ssa Ilaria Contini
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Parma
Mi dispiace molto per la situazione, la confusione è faticosa e la distanza emotiva che si può generare in queste situazioni, è pesante. La coppia fa una danza, che deve continuamente ricalibrarsi in base ai cambiamenti individuali e della coppia stessa; è un terzo, che ruota attorno ai due individui, dai quale viene alimentato. La sessualità è spontaneità e intimità e, nei tanti cambiamenti che avete vissuto, probabilmente ha vissuto diversi contraccolpi. Trovare una logica, nel territorio dell'emotività per eccellenza, risulta difficile e artefatto anche se comprendo il bisogno di trovare risposte; risposte che, purtroppo, non possono arrivare da fuori, perchè il mondo della coppia è unico. Pertanto, forse questa coppia ha bisogno di uno spazio dove ritrovarsi, guardarsi e riflettere insieme sui nuovi possibili equilibri da trovare affinchè si possa trovare una nuova danza, che stia bene agli individui e alla coppia stessa. Uno spazio che, nella terapia di coppia, potrebbe trovare quelle lenti più adatte per comprendere la danza che ora state facendo. Un caro saluto.

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Dott. Valerio Ancis
Psicoterapeuta, Psicologo
Assemini
Buongiorno signora, le chiedo se lei sia disposta ad accettare che suo marito ha una zona d'ombra che sia lui che lei non riuscite a esplorare senza entrare in conflitto. potrebbe essere molto utile iniziare un percorso di coppia per vedere cosa e come avete fatto ad arrivare ad oggi. Sondando le dinamiche potrà trovare un senso ai silenzi alla distanza emotiva , e trovare una logica che le permetta di abbracciarvi come un tempo.
Cordiali saluti.
Dott.ssa Silvia Parisi
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Torino
Carissima,

ti ringrazio per aver condiviso la tua storia con tanta chiarezza e profondità emotiva. È evidente quanta sofferenza e confusione ti stia causando questa situazione, perché coinvolge non solo la sfera sessuale, ma anche quella della fiducia, dell’intimità e della comunicazione nella coppia.

Dal tuo racconto emergono alcuni aspetti importanti:

L’impatto della distanza e dello stress. Vivere una relazione a distanza, per anni, può creare fratture profonde nella sfera dell’intimità. La distanza fisica spesso diventa anche emotiva, e la sessualità può spegnersi non tanto per mancanza di amore, ma per accumulo di tensioni, stress, senso di solitudine o abitudini che si consolidano nel tempo (ad esempio, vivere senza contatto fisico come “nuova normalità”).

Evitamento e comunicazione vaga. Il fatto che tuo marito risponda in modo vago o contraddittorio (“non so perché”, “il sesso non è importante per me”) suggerisce la possibilità di un evitamento emotivo. Talvolta le persone, anche quelle molto determinate in altri ambiti della vita, trovano difficile affrontare discorsi legati alla sessualità, perché toccano vulnerabilità profonde, paure di non essere “all’altezza”, sensi di colpa o conflitti interiori.

Tradimento emotivo e sfiducia. L’episodio in cui lui ha cercato attenzioni altrove online è un elemento significativo. Anche se non c’è stato un tradimento fisico, un tradimento emotivo può lasciare ferite molto profonde e minare il senso di sicurezza nella relazione. Questo evento potrebbe aver accentuato la distanza tra di voi, alimentando la tua percezione che lui ti nasconda qualcosa e rendendo difficile ripristinare la fiducia.

“Riattivare l’interruttore”. Il suo desiderio improvviso di ripartire può apparire destabilizzante, perché la sessualità non funziona come un interruttore da accendere e spegnere. È un campo strettamente legato alla sicurezza emotiva, alla fiducia e alla connessione profonda. È comprensibile che tu non riesca a lasciarti andare se prima non ricevi spiegazioni chiare su ciò che è accaduto.

Dal punto di vista psicologico, le ragioni per cui un partner può “spegnere” la sessualità pur dichiarando di amare l’altro possono essere diverse, ad esempio:

Paure legate alla performance sessuale, che generano ansia e portano ad evitare la sfera sessuale.

Conflitti interiori, come senso di colpa, rabbia repressa o insoddisfazione, non sempre pienamente consapevoli.

Cambiare percezione del partner, magari in seguito a conflitti o tradimenti, che alterano l’attrazione.

Fattori depressivi o ansiosi, che possono inibire il desiderio sessuale.

Bisogno inconscio di controllo, dove il rifiuto sessuale diventa una forma di gestione della relazione o delle proprie emozioni.

La difficoltà a darti spiegazioni autentiche potrebbe dipendere dal fatto che lui stesso non ha ancora compreso le proprie motivazioni più profonde, o che fatichi ad ammettere verità scomode, sia verso se stesso sia verso di te.

È comprensibile e sano il tuo bisogno di chiarezza, perché senza questa comprensione diventa difficile decidere come procedere nel matrimonio. Non è questione di “dare colpe”, ma di avere la possibilità di vivere una relazione basata sulla trasparenza e sull’intimità emotiva e sessuale.

Cosa potresti fare?

Continuare a esprimere il tuo bisogno di capire, in modo calmo ma fermo.

Valutare un percorso di coppia con uno psicoterapeuta, dove possiate esplorare insieme cosa si è rotto e come (o se) si può ricostruire.

Considerare anche uno spazio individuale di supporto per te, per comprendere meglio come proteggere il tuo benessere emotivo e prendere decisioni consapevoli.

Sarebbe davvero utile e consigliato per approfondire questa situazione rivolgersi ad uno specialista, così da ricevere un aiuto competente e personalizzato per affrontare questo momento delicato.

Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Dott. Simone Ciuffi
Psicoterapeuta, Psicologo, Terapeuta
Sambuceto
Buongiorno. Sarebbe importante capire le dinamiche che ci sono state e ci sono ora tra voi.
Dott.ssa Arianna Amatruda
Psicologo, Psicologo clinico
Nocera Inferiore
Capisco quanto possa essere destabilizzante vivere una distanza emotiva così profonda in un rapporto che hai costruito con amore e impegno. È importante che tu possa trovare uno spazio, anche terapeutico, dove sentirti accolta nel tuo vissuto e dove poter esplorare insieme a lui, se lo vorrà, il senso di questo silenzio e di questa “riaccensione”.
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè capisco quanto questa situazione possa impattare sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale innanzitutto che lei faccia chiarezza circa ciò che sente e ciò che prova verso questa persona, ritagliandosi uno spazio d'ascolto per elaborare pensieri e vissuti emotivi legati alla situazione descritta pertanto la invito a richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Dott.ssa Sabrina Germi
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Castegnero
Gentile paziente,
mi dispiace molto per la situazione, penso che la strada maestra per ritrovarvi sia un percorso di terapia di coppia.
A disposizione,
saluti
Dott.ssa Cristina Sinno
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Napoli
Cara signora, comprendo la sua profonda sofferenza e confusione di fronte alla situazione con suo marito. La mancanza di chiarezza sul suo disinteresse sessuale, seguita da un tentativo di "riattivare" l'intimità "a comando", è comprensibilmente destabilizzante e mina la fiducia, soprattutto dopo il tradimento emotivo passato.
La sua ricerca di una spiegazione autentica è fondamentale. Spesso, dietro comportamenti così contraddittori, si celano difficoltà emotive o paure che la persona stessa fatica a riconoscere. Le consiglio un percorso in uno spazio protetto dove comprendere meglio le dinamiche della vostra relazione, dare voce alle sue ferite e bisogni e cercare le giuste prospettive per decidere con lucidità il futuro del suo matrimonio e del suo benessere. Per qualsiasi informazione non esiti a contattarmi, sono disponibile anche per terapie online. Un caro saluto, d.ssa Cristina Sinno
Dr. Jonathan Santi Pace La Pegna
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Palermo
Gentile Utente, grazie per la profondità e l'onestà con cui ha condiviso la Sua storia.
Le Sue parole raccontano di un amore genuino, di un impegno vero, e del dolore che si prova quando qualcosa di così importante come l’intimità sembra venire a mancare, per di più senza spiegazioni chiare.
La distanza, lo stress, i cambiamenti di vita sono senza dubbio fattori che possono incidere sul desiderio di intimità, ma fino ad un certo punto. Quando una persona che prima era passionale, romantica, coinvolta fisicamente e affettivamente, a un certo punto chiude quella parte di sé al partner senza riuscire a spiegare il perché, è difficile credere che non ci sia una o più motivazioni più profonde. Non credo sia tanto la perdita del desiderio in sé a ferire, ma la mancanza di trasparenza e di un dialogo che venga percepito come onesto e sincero dall'altra parte.
Il desiderio di intimità non si attiva "a comando" e il desiderio sessuale non risponde sempre a degli ordini.
Non sappiamo se il fatto che Suo marito oggi voglia "ripartire" derivi da un desiderio autentico nei Suoi confronti o un tentativo di "tamponare" la situazione, spinto possibilmente dalla paura di perderLa o da eventuali sensi di colpa. Al di la di ciò, qualora si voglia ricostruire veramente, è necessario farlo a partire dall'onestà e dalla chiarezza nei confronti dell'altro, altrimenti la riattivazione del desiderio potrà suonare come forzata.
Lei ha tutto il diritto di voler capire, perché l’intimità richiede fiducia, e la fiducia può nascere dalla coerenza e dalla sincerità emotiva percepita.
Dal punto di vista psicologico, fare delle ipotesi sul comportamento di Suo marito potrebbe essere azzardato. Di certo da come lei racconta c'è stata una perdita di interesse, influenzata da quali fattori e in che misura sarebbe da chiedere a lui.
Riguardo invece al tradimento emotivo, anche se non è stato fisico, è un gesto che sicuramente va a minare la fiducia nel rapporto e che può mostrare chiaramente come una parte di lui abbia probabilmente cercato altrove ciò che non stava più vivendo con Lei. Il fatto che la situazione sia peggiorata dopo quell’evento suggerisce che non sia mai stata davvero affrontata fino in fondo, ma solo “bypassata” in modo forse troppo superficiale o apparente.
È chiaro che in assenza di spiegazioni chiare, soddisfacenti e risolutive da parte di Suo marito, Lei potrà avere difficoltà a fidarsi ed anche a prestarsi a un'eventuale "ripartenza" del rapporto.
Se lo sente è importante che Lei nel frattempo si protegga, che ascolti il Suo sentire, il Suo corpo, l'eventuale rabbia e la tristezza. Che non si sforzi di “riaccendersi” in maniera artificiale. Il desiderio non si impone, si costruisce, lentamente e vicendevolmente, quando ci si senta visti e accolti per davvero.
Qualora avesse ulteriori dubbi o domande, non esiti a contattarmi.
Un caro saluto.
Dott.ssa Giulia Virginia La Monica
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Trento
Gentile Utente,
posso immaginare dalle esperienze di coppia che presenta, che possa esserci desiderio di ordinare alcuni elementi.
Quello che Le posso presentare, liberissima di considerare come no la proposta, è una terapia individuale oppure di coppia per approfondire il tutto e capire, eventualmente, le rispettive prospettive, desideri, bisogni.
Questo perchè vi possono essere diversi temi di rilievo, da esplorare, che non è possibile in questo contesto.
Condivido ad es. alcune riflessioni a caldo (sperando di meglio rendere l'idea della complessità che si cela dietro alle Sue domande):
- il passato è stato effettivamente elaborato? il tema del tradimento è stato da entrambi archiviato e avete intrapreso un nuovo capitolo?
- quali elementi Le farebbero sentire che la vostra intimità sta rifiorendo, con la "giusta velocità" e non a interruttore?
- anche in altri ambiti Le è utile capire in maniera precisa cosa avviene? e come coppia, su altri tematiche, come vi intrecciate - dialogate - confrontate?
- vede altri possibili motivi che potrebbero portare una maggiore distanza nella coppia che non implichi una messa in discussione del legame?
Un saluto
Dott.ssa Anna Bruti
Psicologo clinico, Psicologo, Psicoterapeuta
San Benedetto del Tronto
Gentile utente,
la sua lucidità e profondità nel raccontare ciò che sta vivendo testimoniano quanto tenga alla relazione e desideri comprenderla davvero, non subirla. La distanza emotiva e fisica che descrive — soprattutto sul piano dell’intimità — spesso non nasce da un’unica causa, ma da un intreccio complesso di dinamiche personali e relazionali. Quando un partner "spegne" la sessualità, può essere una risposta difensiva, una fuga dal confronto con sé stesso o con aspetti del rapporto che fatica a elaborare. Ma quando questa scelta non viene condivisa, né spiegata, chi la subisce può sentirsi profondamente svalutato, come sta accadendo a lei.

Il desiderio, infatti, non si riattiva a comando. Serve tempo, fiducia e comunicazione vera. E quando le ferite emotive sono ancora aperte (come il tradimento emotivo che ha citato), è difficile riaccendere qualcosa che prima va prima ricostruito su basi più sincere.

Credo che lei stia chiedendo — giustamente — non solo un gesto, ma una verità emotiva. Se desidera esplorare questo passaggio così delicato in uno spazio sicuro, sono disponibile per un colloquio.
Un caro saluto,
Dott.ssa Anna Bruti – Psicologa
Dott.ssa Letizia Muzi
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Pontassieve
Buona sera,
dal suo racconto credo sia importante per lei prendersi uno spazio dove esplorare i suoi vissuti emotivi in relazione al suo rapporto di coppia. Probabilmente le motivazione per le quali suo marito non riesce a condividere con lei il suo "cambiamento" potrebbero dipendere da vissuti emotivi o bisogni di cui si vergogna e che potrebbero modificare l'immagine che lei si è creata di lui .. avete pensato anche ad un percorso di coppia? Rimango a disposizione per ogni ulteriore chiarimento o indicazione. Dott.ssa Letizia Muzi
Dott. Salvatore Augello
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Palermo
Buongiorno, suo marito sembra una persona che mente rispetto al suo reale vissuto e quindi non vuole comunicarglielo o invece non è la persona sicura e non bloccata che descrive, poiché sembra non riuscire a comprendere i motivi della mancanza di passione e interesse nei suoi confronti come anche a comunicarglieli. Inoltre come lei ha detto non si riattiva la passione a comando, sembra esserci quindi un certo distacco emotivo nei suoi confronti o forse in generale verso le persone, poiché riuscire a farlo in questi termini è più strumentale e legato al controllo che non alla passione e al lasciarsi andare. C'è la possibilità inoltre che suo marito abbia passato un momento difficile nel quale si è chiuso emotivamente, momento che sembra aver superato e adesso si sente più disponibile verso di lei.
Cordiali saluti
Dott. Salvatore Augello
Dott. Francesco Paolo Coppola
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Napoli
Dott. Francesco P Coppola, psicologo e psicoterapeuta (Napoli on line o in presenza), psicologinapoli org – per ulteriori info vai sul profilo MioDottore.

Cara signora, la sua è una domanda lucida, profonda, sincera. Ma contiene un’illusione antica: che qualcuno — uno psicologo, un esperto, un “terzo neutrale” — possa entrare nella mente del suo partner e dirle con certezza cosa prova, perché si è allontanato, o cosa ha davvero voluto fare. Ma la mente dell’altro è inaccessibile. Lo è per tutti, anche per noi terapeuti. Non leggiamo nei pensieri, non abbiamo strumenti magici. Al massimo — se siamo bravi — possiamo essere, come diceva Socrate, levatrici dell’anima: aiutiamo l’altro a partorire verità che già sente, ma che ancora non riesce a dire.

La verità è che lei sta soffrendo anche perché non vuole scegliere, e spera che sia lui — o uno specialista — a indicare la via, a fare chiarezza, a spiegare. È umano. Ma, in fondo, lei sa già cosa la ferisce: la distanza emotiva, la mancanza di trasparenza, l’ambiguità di chi ora dice di voler ricominciare senza dire perché ha chiuso. In terapia capita spesso di vedere qualcuno che porta il partner come si porterebbe un figlio dal medico, sperando che qualcuno “aggiusti” l’altro. Ma le relazioni non si aggiustano come orologi. Si comprendono. Oppure si lasciano andare.

Vivere richiede coraggio: esporsi, assumersi il rischio di scegliere con la propria testa, anche a costo di sbagliare. Chi sceglie da sé, anche se sbaglia, cresce. Chi invece agisce su consiglio altrui, se le cose vanno male, non impara nulla: resta con il dubbio di aver vissuto la vita di qualcun altro. La psicoterapia non serve a dire cosa fare, ma ad aiutare a sentire davvero cosa si vuole. È un ritorno alla responsabilità profonda: non quella che opprime, ma quella che rende liberi.

Non cerchi risposte nei pensieri del suo partner. Cerchi chiarezza in sé. Non è un atto egoista: è un atto di dignità affettiva. È anche il primo passo verso il futuro che vuole costruire. Nessuno, nemmeno chi le vuole bene, può assumersi al posto suo il rischio e la responsabilità di scegliere. Chi consiglia, spesso, conosce solo una parte della storia — e in fondo, se le cose vanno male, è lei che ne porta il peso, non loro.

Queste parole, da sole, restano teoria — lo so. Senza un lavoro costante su di sé, una spiegazione non basta. I cambiamenti non avvengono in un giorno, ma passo dopo passo. E io ci sono, se vuole farli insieme.
Salve,
È davvero difficile stare dentro una relazione dove l’amore sembra esserci, ma manca la chiarezza, soprattutto su qualcosa di così intimo come il desiderio.

Quando una persona si chiude sul piano fisico ma non riesce a spiegarti davvero perché, lascia un vuoto. E quel vuoto fa più male del silenzio stesso. Ti fa sentire esclusa, come se non meritassi nemmeno una verità.

Non credo sia questione solo di distrazioni. Sembra più che lui non voglia – o non riesca – a mettersi a nudo emotivamente. Ma senza quella verità, come si fa a ricominciare davvero?

L’intimità non si accende a comando, lo sai bene. Serve fiducia, presenza, dialogo vero. E tu non stai cercando colpe: stai solo chiedendo di capire. È il minimo in un legame profondo.
Ti auguro di riuscire a proteggere il tuo desiderio di amore, senza più dover rinunciare alla tua dignità emotiva. E, se può esserti utile, un percorso di coppia – o individuale – potrebbe offrirvi uno spazio dove iniziare a ricostruire, se entrambi lo desiderate davvero, su basi più solide e autentiche.
Un saluto
Dott.ssa Irina Alexandru
Psicoterapeuta, Psicologo
Monselice
Gentile signora,
La ringrazio per aver condiviso una situazione così delicata e complessa. Comprendo profondamente il suo dolore e la sua confusione di fronte a un cambiamento così significativo e incomprensibile all'interno del suo matrimonio, specialmente dopo un inizio così promettente e passionale. La sua richiesta di chiarezza, piuttosto che di colpe, è un punto di partenza fondamentale per affrontare ciò che sta accadendo.
Dal punto di vista della terapia sistemica, guardiamo alle relazioni non come la somma di due individui separati, ma come un sistema dinamico in cui ogni azione e reazione di un partner influenza l'altro e il sistema nel suo complesso. In questo senso, il comportamento di suo marito e le sue reazioni non sono eventi isolati, ma segnali di qualcosa che sta accadendo all'interno della vostra relazione e, forse, anche a livello individuale in risposta a dinamiche relazionali.


Si chiede quale sia la logica emotiva e psicologica dietro il comportamento di suo marito. È importante considerare diverse prospettive:
-avete vissuto una relazione a distanza per molto tempo, una condizione che, se da un lato può alimentare il desiderio e l'idealizzazione, dall'altro può creare pattern di intimità discontinua. L'imminente convivenza in Italia rappresenta un cambiamento radicale nel vostro sistema. A volte, quando la distanza fisica si accorcia, possono emergere nuove ansie o difficoltà legate alla vicinanza emotiva e fisica, alle aspettative e alla ridefinizione dei ruoli.
-spesso, la diminuzione del desiderio sessuale non è un problema a sé stante, ma un sintomo di tensioni o difficoltà latenti all'interno della relazione. Le risposte evasive di suo marito ("troppi pensieri", "il sesso non è importante") potrebbero essere tentativi, forse maldestri, di esprimere un disagio che non sa riconoscere o nominare oppure un meccanismo di difesa. Potrebbe esserci una difficoltà a gestire la vulnerabilità e l'intimità profonda che il sesso richiede, soprattutto dopo anni di un rapporto basato anche sulla distanza.
-il fatto che suo marito abbia "spento" la parte fisica potrebbe avere avuto, inconsapevolmente, una funzione protettiva per lui, o per il sistema. Forse per gestire stress, ansie, o paure legate all'intimità, alla performance, o a un senso di inadeguatezza. L'episodio del tradimento emotivo online è un precedente significativo. Questo evento potrebbe aver minato la sua percezione di sé come partner, o aver generato un senso di colpa che si manifesta nel ritiro dall'intimità fisica.
-lei descrive suo marito come una persona determinata. A volte, le persone molto orientate all'azione o al risultato possono avere difficoltà a connettersi e ad esprimere il loro mondo emotivo interno, specialmente quando si tratta di vulnerabilità o insicurezze. Il "non so perché" potrebbe essere sincero nella sua incapacità di accedere e verbalizzare la vera radice del suo comportamento, anche se lei percepisce una scelta consapevole.
-la sua destabilizzazione di fronte alla sua volontà di "ripartire" è assolutamente comprensibile. L'intimità non è un interruttore. Questa affermazione di suo marito potrebbe indicare un desiderio sincero di recuperare la connessione, ma anche una sua difficoltà a comprendere la complessità del processo emotivo e relazionale. Potrebbe voler dire: "Ho capito che ti sto facendo soffrire e voglio rimediare", senza però avere gli strumenti per capire come sia arrivato a quel punto di sofferenza e come ricostruire autenticamente. Questo tentativo di riaccendere la fiamma "a comando" potrebbe essere un suo modo di affrontare il problema, ma che non tocca le radici profonde del disagio.


L'amore e il desiderio sessuale, sebbene spesso intrecciati, non sono sempre la stessa cosa e non seguono sempre la stessa traiettoria. È possibile che suo marito provi un profondo affetto per lei, desideri la sua presenza nella sua vita e veda il vostro futuro insieme, ma che la parte fisica sia stata "spenta" per ragioni complesse e stratificate che riguardano ansie personali, dinamiche di coppia irrisolte, stress o anche paure inconsce legate all'intimità o alla performance.
La sessualità è un'espressione profonda di vulnerabilità e fiducia. Se ci sono crepe nella fiducia o paure sottostanti, la sessualità può essere la prima a risentirne. Il desiderio di "ripartire" può essere dettato dall'amore e dal desiderio di salvare il matrimonio, ma senza affrontare la radice del problema, è difficile che l'intimità rinasca autenticamente.


La sua lucidità nel non cercare colpe ma chiarezza è un grande punto di forza. Per poter decidere con lucidità, è fondamentale creare uno spazio in cui entrambi possiate esplorare queste dinamiche.

Considererei fortemente l'opzione di intraprendere un percorso di psicoterapia di coppia. Un terapeuta sistemico può aiutarvi a comprendere come le vostre interazioni, le vostre aspettative e le vostre paure abbiano contribuito a questa situazione.

Questo non è un percorso semplice o rapido, ma è l'opportunità per dare un senso a ciò che è successo e per decidere, con consapevolezza e supporto professionale, se e come desiderate ricostruire il vostro matrimonio su basi più solide e autentiche.
Spero che queste riflessioni possano esserle d'aiuto per orientarsi in questo momento difficile.

Con i miei migliori auguri,
Dott.ssa Alexandru Irina
Dott.ssa Sandra Petralli
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Pontedera
Salve, la ringrazio per aver condiviso con tanta chiarezza e profondità una parte così delicata della sua vita emotiva e relazionale. La sua domanda è intensa e piena di sfumature, e merita una risposta che accolga la complessità di ciò che sta vivendo.
Dal punto di vista psicologico, quando in una relazione si interrompe la componente sessuale nonostante la presenza dichiarata di amore, spesso entrano in gioco dinamiche inconsapevoli, difese emotive o conflitti non elaborati. La sessualità, infatti, è molto più di un'espressione fisica: è un linguaggio relazionale che parla di desiderio, connessione, identità e fiducia reciproca.
Il comportamento di suo marito, l'interesse iniziale, il successivo distacco sessuale, la difficoltà nel comunicare le proprie motivazioni, fino alla “riaccensione improvvisa” del desiderio, potrebbe riflettere un conflitto interno che lui stesso non è ancora in grado di comprendere o verbalizzare. Frasi come "non so perché" o "non è importante per me" possono essere segnali di una scarsa consapevolezza emotiva o di una difficoltà ad accedere a parti vulnerabili di sé. A volte, le persone si proteggono inconsciamente da vissuti di inadeguatezza, paura del fallimento, senso di colpa o ambivalenza affettiva, disconnettendosi da ciò che rappresenta l’intimità più profonda.
Il fatto che lei percepisca una mancanza di autenticità nelle sue spiegazioni è un campanello d’allarme importante. La trasparenza emotiva è alla base della fiducia. Quando questa viene a mancare, soprattutto dopo un tradimento emotivo, anche se non fisico, è naturale sentirsi feriti, confusi e destabilizzati. L’idea che l’intimità possa “riattivarsi a comando” può sembrare rassicurante da un lato, ma rischia di ignorare i tempi interiori di chi ha bisogno di comprensione e di una vera riparazione emotiva. In termini di logica emotiva, è possibile che suo marito abbia dissociato la sessualità dal legame affettivo per ragioni che non ha ancora esplorato, o che si trovi in una fase di evitamento, dove il conflitto viene eluso più che affrontato. Può anche esserci un tema di controllo: decidere quando desiderare, quando allontanarsi, quando “ripartire” può diventare, inconsapevolmente, un modo per gestire l’insicurezza interna o la paura della vulnerabilità.
La sua esigenza di “chiarezza, non colpe” è molto significativa: è un bisogno sano di verità relazionale. Solo a partire da una comunicazione autentica e profonda è possibile prendere decisioni con lucidità. Potrebbe essere utile, per entrambi, intraprendere un percorso di terapia di coppia, che consenta di esplorare queste dinamiche in uno spazio protetto, con la guida di un professionista che aiuti a far emergere ciò che ora sembra confuso, frammentato o non detto.
Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
Dott. Pierluigi Campesan
Psicologo, Psicologo clinico
Verona
Buongiorno, come sempre credo che un chiarimento lo si debba chiedere e avere, con gentilezza e assertività, ossia mettendo limpidamente sul tavolo i propri desiderata, le proprie aspettative, con chiarezza e sincerità. In fine dei conti siete anche sposati e nella coppia non dovrebbero esserci zone buie che creano inerzia nel rapporto: se ci sono problemi vanno risolti, con maturità reciproca. Lei ha ragione quando chiede chiarezza, anche perchè se ci fossero dei problemi ebbene questi potrebbero essere risolti assieme. Si potrebbe pensare anche all'eventualità di un aiuto da parte di un professionista psicologo della coppia. Cordiali saluti.
Dott.ssa Giulia Solinas
Psicologo, Psicoterapeuta
Quartu Sant'Elena
Buon pomeriggio, questo è un quadro complesso che necessita di una terapia di coppia dove entrambi vi mettete a nudo con un terapeuta ( potrebbero essere anche due) in modo da affrontare definitivamente i dubbi che riguardano la fiducia nei confronti di suo marito. Il dialogo deve essere chiaro; provi a coinvolgerlo nel chiedere di affidarvi ad un bravo professionista che vi aiuti a capire e superare tutte le vostre remore. Inoltre essendo prossimi a una convivenza stabile e duratura è ancora piu uugente e necessario effettuare questo passaggio.
Dott.ssa Eugenia Cardilli
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Roma
Salve, mi sembra molto chiara nella sua lettera, non vorrei fare delle insinuazioni però i comportamenti di suo marito sono molto espliciti. Non pensa che forse sua marito ha avuto e forse ce l'ha tutt'ora un altro interesse femminile. Anche se poi non vuole rinunciare a lei e dice che forse la sua passione si riaccenderà. Chiaramente lei penso che già ci ha pensato, però le rimane difficile prendere una decisione. Si confronti apertamente con lui e poi deciderà cosa fare la saluto, dott. Eugenia Cardilli.

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