Sono padre di un bimbo di 2 anni. Lavoro come assemblatore. 8 ore. E ho un piccolo orto. Che mi appa

23 risposte
Sono padre di un bimbo di 2 anni. Lavoro come assemblatore. 8 ore. E ho un piccolo orto. Che mi appassiona. Però e un periodo che sto diventando pigro . E ho pure ripreso a fumare. Prima di diventare papà. Andavo a correre e adesso non ho piu voglia di fare attività fisica. Cosa mi consigliate
Dott.ssa Maura Falocco
Psicologo, Professional counselor
Grottaferrata
Gentile utente,
la nascita di un figlio crea grandi cambiamenti: dopo il lavoro fuori casa che la impegna a tempo pieno, occorre avere altre energie in casa perché i bambini richiedono impegno e attenzione. La stanchezza e la pigrizia, in questi periodi della vita, possono prendere il sopravvento e così è facile sentirsi senza energie. La passione dell'orto è molto positiva perché le permette di rilassarsi e rigenerarsi. Non la lasci in alcun modo. L'attività fisica è importante perché aiuta a recuperare le energie e libera la mente dai pensieri, provi a capire in quale momento della settimana si può ricavare uno spazio (anche solo mezz'ora) per questa attività. Non ci dice di quali aiuti può usufruire, se ha una compagna e come vi dividete i compiti. Se ha bisogno di un confronto e una consulenza, dove poter meglio parlare dei suoi stati d'animo, mi può contattare. C'è anche la possibilità di una consulenza online. Un cordiale saluto

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Dott. Omar Vitali
Psicologo, Terapeuta, Professional counselor
Dalmine
Buongiorno,
diventare padre significa riconsiderare il proprio rapporto con i genitori e la propria posizione di figlio. Gli stereotipi e i rimandi sociali possono associarsi a queste riconsiderazioni appesantendole. Le consiglio questo libro:
Cosa resta del padre, Massimo Recalcati.
Se vuole approfondire sono disponibile online su questa pagina online utilizzando whatsapp oaltre piattaforme.
Grazie mille.
Omar
Dott.ssa Paola Uriati
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Roma
Buongiorno, le suggerisco di prestare attenzione a come sono fatti i momenti di pigrizia. Mettendo a fuoco le sue sensazioni ed i suoi vissuti emotivi.
Certamente la paternità come la maternità sono esperienze che generano in ognuno vissuti di grande responsabilità. Quindi è inevitabile non confrontarsi con nuove responsabilità. Con cambiamenti che spesso si traducono in nuovi equilibri, sia da un punto di vista personale, relazionale oltreché fisico.
Pertanto le suggerisco di rifletterci e di valutare , qualora ne avesse bisogno, la possibilità di contattare uno psicoterapeuta per un ulteriore approfondimento.
Cordiali saluti
Paola Uriati
Dott.ssa Elisa Galantini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Gentile utente, bisognerebbe cercare di capire cosa sta succedendo in linea generale nella sua vita, il perché di questi cambiamenti e le emozioni che li accompagnano. Provi a consultare uno psicoterapeuta per esplorare insieme il senso delle sue percezioni, per guardare al quadro generale della sua vita come qualcosa in evoluzione. Un cordiale saluto Dott Elisa Galantini
Dott.ssa Marianna Genitore
Psicologo clinico, Psicoterapeuta, Psicologo
Roma
Buonasera, mi domando se l'ordine che ha scelto per presentarsi ha una qualche relazione con quello che sta accadendo nella sua vita e con quello che si sta presentando come "pigrizia". Si conceda uno spazio di pensiero libero da suo essere padre, operaio, agricoltore.
Saluti,
MG
Dott.ssa Silvia Pinna
Psicologo, Psicoterapeuta, Tecnico sanitario
Roma
Buongiorno. La.prima domanda è sul rapporto di coppia: come vanno le cose con la madre del.bambino? L' età dei 2 anni e' importantissima per la relazione di attaccamento che stabilira' il figlio con i genitori. La seconda domanda è su di sé: sente che il cambiamento di vita è sostenibile, ovvero quanto è stato davvero accettato?
Dott. Valeriano Fiori
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Roma
Salve, in caso di persistenza del sintomo le consiglio di intraprendere un percorso di psicoterapia, potrebbe aiutarla a chiarirsi un po' le idee.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Dott.ssa Federica Leonardi
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Roma
Caro utente, ciò che descrive può avere differenti significati impossibili da comprendere con poche parole. Sarebbe interessante conoscere la sua storia, capire come sta vivendo l'essere genitore, come si trova nella coppia. Le consiglio di fissare un incontro con uno psicologo, la aiuterà ad avere dei consigli utili e delle linee guida calzanti per ciò che sta attraversando.
Se ha bisogno non esiti a contattarmi.
Dott ssa Federica Leonardi
Dott.ssa Eugenia Cardilli
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Roma
Buonasera, potrebbe essere che ci sono stati cambiamenti importanti nella sua vita in questi ultimi 2 anni come la nascita di un figlio. Ed in quanto padre da 2 anni forse la fa sentire più responsabile e di dedicare più tempo al bimbo che a sè stesso. Potrebbe anche essere che questa responsabilità di essere padre gli ha fatto abbassare il tono dell'umore e quindi poca voglia di dedicare tempo a sè stesso. Potrebbe elaborare tutto ciò che gli sta succedendo con una psicoterapeuta, che la potrebbe aiutare a capire il perchè si sente demotivato, Cordiali saluti, dott. Eugenia Cardilli.
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Buonasera, i figli generano amore ma nel contempo anche stanchezza, responsabilità e il dover riconsiderare i nostri equilibri. Non ci ha fornito informazioni sulla mamma del bambino e sul rapporto con lei o sulla vita familiare. È cmq importante ritagliarsi uno spazio per se stessi, per ricaricare le nostre energie soprattutto mentali. Se l'orto le piace continui senz'altro a farlo oppure trovi qualcos'altro che le faccia venire voglia di attivarsi.
Potrebbe considetare l'idea di affidarsi a uno psicologo con il quale affrontare questo suo momento di disagio.
Resto a disposizione,un caro saluto, dott.ssa Paola De Martino
Dott.ssa Maria Cristina Pacella
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Buonasera. Dalla sua descrizione quasi a punti di elenco non so ho avuto una sensazione di poca fluidità e un senso di ruoli chiusi. Padre, lavoratore, agricoltore. Non so se questo senso di chiusura che ho avvertito possa aver a che fare con quella che lei chiama pigrizia. Potrebbe davvero essere interessante, come suggerito, esplorare il suo vissuto all'interno di uno spazio psicoterapeutico. Spero che le mie suggestioni su quanto ha scritto, possano averle dato un piccolo spunto di riflessione. Cordiali saluti
Dott.ssa Alessia Rita Candiloro
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Professional counselor
Napoli
Gentile, ciò che descrive come pigrizia rispetto al momento precedente potrebbe essere un momento di adattamento dovuto al nuovo ciclo di vita che oggi si trova ad affrontare. Nuovi ritmi in casa, emozioni intense, una nuova organizzazione della propria vita e del proprio futuro. Tutto questo può portare sia ad uno stato di abbattimento che di euforia. Forse oggi ciò che emerge è proprio un abbattimento davanti a questo nuovo che avanza. Ciò che sento di dirle è che potrebbe indirizzare tali quesiti in consulenza psicologica cosi da riattivare il suo abituale ritmo quotidiano e forse trovarne uno più adatto all'oggi. Saluti e auguri.
Dr. Ugo Ungaro
Psicologo, Psicoterapeuta
L'Aquila
Gentile Signore, le informazioni che ci fornisce sono limitate e non ritengo utile per lei azzardare un consiglio che poi in realtà è una lettura diversa dei fatti che lei ci riferisce. Sicuramente avrà già fatto delle riflessioni ed avrà già delle sue risposte concrete a quelle che lei percepisce come difficoltà. La nascita di un figlio, che probabilmente è anche il primo, è un cambiamento molto importante, piacevole e faticoso nello stesso tempo ma questo sicuramente lo ha ben presente. La riflessione che vorrei fare con lei è sul motivo che la spinge a rivolgersi ad un gruppo di persone che prevalentemente si occupa di psicoterapia o di cure.
Dott. Stefano Ventura
Psicologo, Psicoterapeuta
Roma
Gentile utente,
da quello che ci racconta, sembra che questo cambiamento nel suo stile di vita, il suo "impigrirsi" , e riprendere a fumare, siano la spia di un malessere più generale, che non si riesce a inquadrare bene. Lei lo associa alla nascita recente di suo figlio, e questo certamente è un ottimo indizio da indagare: lo stress di questa nuova situazione può provocare ansia e anche una certa, sotterranea, stanchezza al pensiero di tutto quello che ora non si può più fare, perché l'assetto familiare è irreversibilmente cambiato.
il mio consiglio è trovare lo spazio e il tempo per prendersi cura di lei, con una breve consulenza psicologica. Un sostegno e un chiarimento in un momento in cui ha qualche difficoltà a contattare la sua motivazione e le sue risorse.
Con i migliori auguri,
dr. Ventura
Dr. Vittorio Cameriero
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Bologna
Buongiorno, l'esperienza della paternità in che modo ha cambiato la sua vita? Le chiederei come sta vivendo l'essere padre. La pigrizia di cui parla e la rinuncia alle attività che le piacevano, sono legate ad un aspetto emotivo, vagamente depressivo. Dovrebbe pensare da dove nasca questo senso di sfiducia nel suo presente di vita. Se volesse fare un approfondomento conoscitivo ed avere spunti e suggerimenti comportamentali, può contattarmi per una consulenza on line.
Auguri per tutto!
Dr. Cameriero Vittorio
Dott.ssa Nadia Fortunato
Psicologo clinico, Psicologo, Psicoterapeuta
Napoli
Buona sera.Lei traccia attraverso ciò che scrive diverse aree della sua vita.Il suo "dovere" che la spinge a stare tante ore fuori casa. il suo orto come "luogo di serenità", ma a cui lei non riesce a dedicare il tempo desiderato.Ma lei ora vive la Paternità che le impone delle nuove ridefinizioni e delle scelte su come vivere il suo tempo.Scrive che ha "ripreso"a fumare, e questo suo scrivere sta a significare che lei è consapevole che ha sentito il bisogno di ricorrere alla sua dipendenza dal fumo.Cerchi di ampliare le possibili vie che la porteranno al cambiamento di questo momento così pesante.Se ha bisogno di lavorare sulle possibilità di cambiamento inizi da se stesso, e se vorrà mi contatti.
Saluti. Dott.ssa Fortunato Nadia
Dott. Massimiliano Trossello
Psicologo, Terapeuta, Psicologo clinico
Leinì
Buongiorno. Sono d'accordo con la collega che le consiglia una riflessione sull'ordine che ci ha presentato. Cosa più le interessa? Rifletta prima di tutto sull'importanza per lei di diventare padre.

Cordialità

MT

Dott. Diego Ferrara
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Quarto
Gentile utente di mio dottore,
L' arrivo di un figlio cambia completamente la vita ed il modo di percepire se stessi. Aggiungo che quando i figli sono piccoli portano via tanto tempo ed attenzione, e portano nelle fasi iniziali della propria vita ad annullare molti spazi salutari per la propria vita. Chiaramente si tratta di un tempo transitorio, dove tutta la stanchezza e la concentrazione dovuta a loro, col tempo si ridimensione. Con lo sviluppo di alcune autonomie fondamentali è possibile col tempo recuperare dei propri spazi necessari alla salvaguardia della propria salute psichica. E importante pur essendo genitori riuscire a mantenere integri degli spazi propri. Ricostruisca quanto prima, anche forzandosi un po' nuovamente dei propri spazi, vedrà che vivrà meglio anche con meno fatica la paternitá.

Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
Dott.ssa Valeria Randisi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Casalecchio di Reno
Gentile utente, da ciò che scrive sembrerebbe che il suo essere padre e gli impegni di lavoro abbiano frenato la sua voglia di godere di spazi propri. Così facendo le energie da investire nei vari ambiti di vita diventano esigui e non si ha modo di rigenerarsi. Cosa fare? Riprenda gradualmente le sue attività e i suoi spazi. Se non riuscisse a farlo per qualche ragione emotiva, come sentirsi in colpa per qualcosa o qualcuno, può sempre optare per un sostegno psicologico.
Rimango a sua disposizione
Dott.ssa Valeria Randisi
Dr. Manuel Marco Mancini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve,
per il momento cercherei semplicemente di sforzarmi un pò.
Qualora questo fosse impossibile si rivolga a un professionista.
Un saluto,
MMM
Dott. Alessandro D'Agostini
Psicologo, Psicoterapeuta
Roma
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo e della difficoltà che sta vivendo. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini
Ciao,

Può capitare, soprattutto quando la vita cambia tanto (come con l’arrivo di un figlio), di sentirsi più stanchi, meno motivati o anche un po’ “spenti”. Non vuol dire che sei diventato pigro: forse hai solo bisogno di ritrovare un tuo spazio e un tuo ritmo. Se ti va, possiamo sentirci così me ne parli meglio e proviamo a capire insieme cosa ti sta rallentando e come puoi rimetterti in movimento… a modo tuo, con calma.

Dott.ssa Janett Aruta,
Psicologa - ricevo su MioDottore e in studio a Palermo
Dott.ssa Sara Petroni
Psicologo clinico, Psicologo
Tarquinia
Gentile utente,

è molto comprensibile ciò che descrive: la nascita di un figlio cambia profondamente i ritmi, le energie e le priorità. Spesso, dopo i primi anni di intensa dedizione alla famiglia e al lavoro, si avverte una stanchezza di fondo che può sembrare pigrizia ma, in realtà, è un segnale del corpo e della mente che chiedono una riorganizzazione.

Le abitudini che prima le davano benessere — come la corsa — ora possono apparire faticose perché le energie vengono assorbite altrove: nel lavoro, nella gestione del bambino, nel senso di responsabilità che ogni padre sente. In questi casi è utile non forzarsi, ma ripartire da piccoli gesti realistici:

Coinvolga suo figlio nell’orto: coltivare insieme, anche solo osservando, può unire due fonti di gratificazione — la cura del bambino e la passione per la terra.

Ritrovi il movimento gradualmente, senza pensare a “fare sport” ma a muoversi per stare meglio: una passeggiata dopo cena, portare il bambino al parco, qualche esercizio leggero la mattina.

Riconsideri il fumo non con colpa ma con consapevolezza: è spesso una risposta alla tensione o alla stanchezza. Se riconosce i momenti in cui accende la sigaretta, può cominciare a sostituirla con una pausa diversa (respiro profondo, acqua, breve camminata).

Si dia il permesso di essere stanco: non è un fallimento, ma la naturale conseguenza di un periodo impegnativo. Quando smette di giudicarsi “pigro”, paradossalmente ritrova più energia.

Se la demotivazione dovesse persistere o accompagnarsi a calo d’umore, può essere utile un breve percorso di sostegno psicologico per aiutarla a ritrovare un equilibrio personale, tra il ruolo di padre, lavoratore e uomo con passioni proprie.

— Dott.ssa Sara Petroni

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