Sono ormai passati 3 mesi da quando è finita l'amicizia con quella che era una delle mie amiche più

18 risposte
Sono ormai passati 3 mesi da quando è finita l'amicizia con quella che era una delle mie amiche più strette, una di quelle amiche che consideravo alla stregua di una sorella, ma ancora non sono riuscita a farmene una ragione. Negli ultimi due anni era diventata una amicizia davvero molto travagliata, solo ora che è terminata riesco davvero a rendermi di conto di quanto fosse diventata tossica e forse anche per questo fa ancora tanto male se ci ripenso. Per fare un passo indietro, io e lei ci siamo conosciute grazie all'università 5 anni fa, ma da subito si è creato un rapporto molto più stretto di quello tra semplici colleghe. Casa insieme, ognuna sempre dalla famiglia dell'altra, io le ho presentato le mie amiche e il rapporto si è consolidato di giorno in giorno fino a diventare forse un po' "troppo stretto". Ora, a ripercorrere tutto dall'inizio, lo definirei quasi morboso. Non c'era cosa che lei non sapesse di me o che io non sapessi di lei, fino ai particolari più insignificanti delle giornate più noiose. Tutto questo è andato avanti finché io non ho iniziato a frequentare un ragazzo con cui mi sono successivamente fidanzata. Da lì la fine: si era rotto l'equilibrio su cui si basava la nostra simbiosi. Credo che il problema stesse nel fatto che lei non poteva accettare che avessi un rapporto così stretto con un'altra persona, che gli potessi dedicare così tanto tempo da levarne al nostro rapporto di amicizia. Lei mi ha fatto capire fin da subito che non avrebbe mai accettato il mio ragazzo, e per mesi mi sono sentita letteralmente tra due fuochi, divisa tra due delle persone più care che avevo. Ho iniziato ad omettere intere parti della mia vita e a non parlare di lui quando ero con lei, fino a mentire spudoratamente; tutto questo l'ho fatto perché volevo evitare di ferirla. Mi sono sentita in colpa per essermi innamorata, in colpa per essere felice con una persona che non fosse lei e questo lei l'ha capito benissimo e ha saputo manipolarmi con silenzi punitivi ed atteggiamenti da vittima. Mi ha incolpata del fatto di essere rimasta sola nella sua città, perché lei aveva solo e me e contava solo su di me e io l'avevo abbandonata. Gli ultimi mesi prima che finisse definitivamente la nostra amicizia, mi sono resa conto dell'asservimento psicologico di cui ero succube quando si trattava di lei; di come provassi a trattarla sempre con i guanti e non fare un passo falso per non ferirla ed evitare che si allontanasse di nuovo da me, il tutto si basava su un equilibrio fragilissimo che mi aveva portato a iniziare a sentire ansia e paranoie varie quando parlavo con lei e stavamo insieme. Non rimaneva più niente del nostro bel rapporto e delle risate che ci facevamo insieme. Sono sicura che anche io per lei ero diventata una persona pesante e non tanto piacevole e ormai sembrava di essere su una montagna russa in cui lei mi svalutava e poi provava a perdonarmi. Dal nulla, questa estate, è stata lei che ha iniziato - per l'ennesima volta - a non rispondermi più, a non cercarmi più etc. Stavolta però senza un motivo evidente. Addirittura, il giorno del suo compleanno non mi ha nemmeno invitato a festeggiare con lei. Io non l'ho più cercata perché ero esausta, non ne potevo più. E lei non mi ha cercata a sua volta, mi ha totalmente depennato dalla lista delle sue amicizie con una naturalezza che fa paura. Nonostante tutte le dinamiche tossiche che si erano venute a creare mi manca tantissimo. Dopo aver provato tanta rabbia e tanta sofferenza posso solo dire che le vorrò sempre tantissimo bene e sarà sempre una parte di me. Mi dispiace solo non sapere più come sta, cosa sta facendo e mi chiedo se troverà mai la forza e il coraggio per farsi dare un aiuto psicologico, cosa di cui avrebbe davvero bisogno. Vorrei solo sapere se è possibile che lei prima o poi capisca tutti gli errori fatti e ritorni sui suoi passi, rendendosi conto di aver rovinato quella che era davvero una bella amicizia. Nonostante sia molto orgogliosa e io non ci speri tanto, è possibile che prima o poi riuscirà a stare meglio con sé stessa tanto da poter provare un riavvicinamento? E' possibile che lei soffra di un qualche disturbo di personalità che l'ha portata a trattarmi così, nonostante io sappia che mi voleva davvero tanto bene?
Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso e comprendo quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione riportata.
Ritengo importante che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta possa aiutarla ad identificare pensieri rigidi e disfunzionali che impediscono il cambiamento desiderato e mantengono la sofferenza in atto.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale traumatico connesso alla genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione anche online Cordialmente dott FDL

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Buonasera, capita che in adolescenza, quando si inizia a muovere i primi passi in modo autonomo rispetto alla famiglia ci si leghi a doppia mandata all'amica del cuore alla ricerca di un appoggio alternativo al legame famigliare dal quale ci si vuole separare. La separazione è un momento delicato che fa paura e le amicizie hanno anche una funzione cuscinetto in questa transizione. Lei si interroga molto sulle questioni che hanno spinto la sua amica che si è sentita tradita dall'ingresso di una terza persona ad allontanarsi in modo così drastico, ma le chiedo se abbia piuttosto desiderio di comprendere cosa l ha tenuta così a lungo legata ad un rapporto che definisce simbiotico per così tanto tempo .
Un caro saluto
Dott.ssa Villa
Gentile utente, lei parla di una rottura di un legame da lei vissuto come molto forte e importante, quindi può essere normale soffrire ancora dopo questo lasso di tempo.
Rispondere ai suoi quesiti relativi all'altra persona coinvolta non è possibile, perchè bisognerebbe interpellarla direttamente per sentire anche la sua versione dei fatti.
E' impossibile inoltre stabilire eventuali disturbi psicologici senza un adeguato ascolto e valutazione diagnostica.
Il mio consiglio è di affrontare tutti i sentimenti che riguardano questa relazione cercando di fare tesoro delle esperienze positive e non per forza da sola, ma chiedendo qualche consulto.
Quello che potrebbe succedere in futuro non è possibile saperlo, ma ritengo potrebbe essere un bene per lei un domani affrontare la relazione con strumenti e risorse diverse, in modo da non viverla più negativamente come in passato, con una nuova consapevolezza di sè e dei propri bisogni.
Augurandole di tornare ad essere serena, resto a sua disposizione.
Dott.ssa Claudia Torrente Cicero.
Sul piano razionale è pienamente consapevole che si sia trattato di un rapporto tossico. Si interroga se la sua amica sia affetta o meno da qualche disturbo. Ci pensa ancora a distanza di 3 anni? È certa di essersi liberata dalla rabbia e dalla sofferenza che ha descritto? Rapporti di questo tipo possono lasciare strascichi psicologici per molto tempo e a necessitare di un supporto psicologico potrebbe essere lei stessa.
Salve,

ritengo che un percorso psicoterapico potrebbe aiutarla nell'elaborazione della fine di quella che è stata una relazione tossica, a cui tra l altro pensa ancora. Resto disponibile eventualmente anche per dei colloqui on line.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Buon giorno e grazie per la domanda. Sicuramente ha descritto una situazione non semplice che le crea ancora vissuti ed emozioni di disagio non del tutto elaborato. Sicuramente può essere opportuno per questa ragazza iniziare un percorso ma è lei che deve sentirne la necessità. Allo stesso tempo potrebbe essere per te opportuno iniziare un percorso per meglio elaborare tuoi vissuti ed emozioni. Cordialmente Gian Piero dott Grandi
Buongiorno, i legami, i vincoli, se simbiotici sono sempre tossici e ci possiamo chiedere perché, in alcuni momenti della vita, ne abbiamo bisogno.
Può scoprirlo con un percorso che la aiuti a comprendere.
Cordiali saluti,
Giada Bruni
Buongiorno gentilissima, innanzitutto grazie per la preziosa condivisione! Sicuramente non è una situazione facile da gestire, data anche l'instabilità della sua amica. Parlarne con un terapeuta potrebbe aiutarla, per capire più a fondo cosa sta accadendo!
resto a disposizione
AV
Buongiorno, un rapporto simbiotico, come lei stessa lo ha definito, ha motivazioni profonde che lo spingono ad essere tale. Il punto è che le problematiche della sua amica hanno influenzato il suo umore fino a farla modellare ai desideri di lei. Se il tema le crea disagio andrebbe analizzato in un consulto psicologico.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buongiorno, il rapporto con la sua amica è stato intenso e dominante per il tempo necessario, durante l'Università e dopo. Nel processo di crescita ci si emancipa dai legami precedenti, talora sono quelli famigliari, altre volte quelli amicali, può succedere anche in quelli coniugali. Ha analizzato molto la sua situazione e si è data anche delle risposte a riguardo della relazione disfunzionale o tossica come l'ha definita. Ciò che emerge e che non è ancora disposta a lascarla andare via completamente e indirizzarsi perso altri futuri che non includono la sua amica. Forse su questo varrebbe la pena riflettere. Cordiali saluti Dr.ssa Lorella Mezzenga
Buongiorno,
la situazione che ha vissuto e sta vivendo con la sua migliore amica è tipica dal momento in cui si condivide tutto, come in simbiosi.
Tutto ciò è normale in fase adolescenziale, ma si rompe nel momento in cui compare un terzo, nel suocasoilsuo ragazzo.
È normale che la sua amica viva così male la vostra separazione. Sarà il tempo e anche un percorso personale emotivo specifico che la potranno aiutare a superare questo momento di passaggio.
Sono disponibile anche online per iniziare un percorso o per colloqui supportivi.
Cordialmente
Dott.ssa Laura Francesca Bambara
Buongiorno. In relazione alla domanda che lei pone rispetto alla sua amica le rispondo che è molto difficile argomentare su questo non avendo un rapporto diretto con la persona piuttosto approfondirei con l'aiuto di uno psicologo o di uno psicoterapeuta il fatto che lei si sia ritrovata per molto tempo all'interno di un rapporto che lei definisce tossico. Credo che in tal senso un percorso psicologico le sarebbe utile. Nel caso sono disponibile anche online. Cordiali saluti. Dr. Roberto Clemenza
Salve, spesso in queste relazioni così intime c'è tanto " non detto" che potrebbe causare improvvise fratture. Il periodo trascorso non è così importante per aver dato a lei e alla sua amica il necessario tempo per un chiarimento interno. Faccia passare ancora del tempo e guardi cosa accade. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Buongiorno,
è difficile poterle dire che la sua amica abbia o meno un disturbo di personalità, basandosi solo sul suo racconto.
Non si esclude che lei possa riallacciare questo bel rapporto di amicizia in futuro. Potrebbe provare ad aspettare del tempo e poi ritentare un confronto. Non è mai troppo tardi per riprovarci, anche se è importante lasciare agli altri del tempo per digerire i fatti e riflettere sulle reazioni e sulle proprie emozioni.
Dott.ssa Francesca Gottofredi
Mi dispiace sentire che hai vissuto un'esperienza così difficile con la tua ex amica. È chiaro che la vostra amicizia si sia deteriorata nel tempo e che sia stata caratterizzata da dinamiche tossiche e disfunzionali. È normale provare un senso di smarrimento e di mancanza dopo la fine di una relazione così significativa.

È importante ricordare che non sei responsabile per il comportamento della tua amica. Sebbene tu possa aver cercato di evitare di ferirla e di mantenere l'equilibrio nella vostra amicizia, è importante riconoscere che le dinamiche tossiche e manipolative erano fuori dal tuo controllo.

Quanto alla possibilità che la tua amica capisca gli errori e cerchi di fare ammenda, dipende da molti fattori. È possibile che con il tempo e la crescita personale, lei possa riflettere sul suo comportamento e cercare di apportare dei cambiamenti. Tuttavia, non possiamo prevedere o controllare le azioni o le scelte degli altri. Ogni persona ha il proprio percorso di crescita e guarigione, e spesso richiede un lavoro personale e un impegno sincero per apportare cambiamenti significativi.

Riguardo alla possibilità che la tua amica soffra di un disturbo di personalità, non posso fare una diagnosi senza valutazione professionale. Tuttavia, se hai notato comportamenti manipolativi e disfunzionali costanti nel suo modo di agire e relazionarsi, potrebbe essere utile per lei considerare una consulenza psicologica. Un professionista esperto potrebbe aiutarla a comprendere le cause alla radice dei suoi modelli di comportamento e fornirle strumenti per migliorare la sua salute mentale e le sue relazioni.

In ogni caso, è importante concentrarti sul tuo benessere emotivo e sulla tua crescita personale. Affrontare la fine di un'amicizia così significativa richiede tempo e guarigione. Cerca di prenderti cura di te stessa, di elaborare le emozioni che stai vivendo e di costruire relazioni sane e appaganti con altre persone. Ricorda che meriti amicizie che ti sostengano e ti facciano sentire bene.

Se senti il bisogno, potresti anche considerare il supporto di un professionista, come uno psicologo o uno psicoterapeuta, per affrontare le emozioni legate a questa esperienza e ottenere un sostegno durante il processo di guarigione.Spero che la mia risposta le sia stata utile e le abbia fornito le informazioni di cui aveva bisogno.
Inoltre, se avesse ulteriori domande o desidera approfondire l'argomento in modo più dettagliato, la invito a contattarmi tramite chat privata. Sarà un piacere rispondere alle sue domande e fornirle ulteriori informazioni su ciò di cui ha bisogno.
Grazie ancora per aver condiviso la sua situazione, e spero di sentirla presto!
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La sua analisi è decisamente puntuale e utile come eventuale punto di partenza per una riflessione più approfondita per lei stessa, qualora ne sentisse la necessità, poiché questa esperienza di amicizia è stata condivisa nella sua intensità anche da lei. In ogni modo anche l'amicizia può interrompersi, ma per chiudersi richiede un impegno emotivo notevole che passa attraverso, anche in questo caso, una forma di lutto. Non basta non vedersi più, non scriversi più, non invitarsi ai compleanni, per stabilire che il legame è chiuso realmente.
Per quanto riguarda la persona a cui fa riferimento non trovo corretto stabilire ipotesi diagnostiche senza averla incontrata o comunque senza aver parlato con lei. Le sue ipotesi potrebbero essere corrette oppure scorrette. Sicuramente anche l'amicizia risponde a bisogni profondi che abbiamo dentro di noi.
Cara, da quello che racconti si sente tanta delusione e stanchezza, capisco bene dopo aver vissuto tutto questo. Purtroppo, non posso fare una diagnosi della tua amica dai tuoi racconti, per quanto attenti e precisi. Chiedi se tornerà a cercarti, forse, chi lo sa, tutti io come te, non possiamo prevedere le azioni degli altri o leggerne i pensieri, ma possiamo lavorare su di noi, pensare al nostro benessere e alla nostra crescita personale. Parli di Università sarei curiosa di sapere quale Facoltà, se hai terminato gli studi, di cosa ti occupi ora, del tuo tempo libero, se procede la storia col fidanzato di cui parli. Questo non per sorvolare il problema che porti, ma per focalizzare che il centro e la persona importante sei tu. Se in un periodo della tua vita sei rimasta legata a quest’ amica (vischiosamente, lo dici tu stessa), ora è un nuovo periodo, e il fatto che problematizzi quanto accaduto, cerchi di capire lei, ma soprattutto te stessa, è una cosa preziosa. Da soli non è semplice, potresti valutare una consulenza psicologica. Spero potrai fare chiarezza. Un abbraccio, Dott.ssa Denaro F. A.
Buonasera cara utente, grazie per la sua condivisione. La fine di ogni relazione comporta sofferenza e ci vuole tempo affinché si possa elaborare, affrontare e risolvere. Ho notato che ha fatto delle domande precise alla fine del suo racconto alle quali non è possibile rispondere dato che bisognerebbe che la sua amica fosse interpellata e valutata dal punto di vista psicologico. Dalla sua descrizione, mi è sembrato di capire che tra lei e la sua amica si fosse instaurata una relazione talmente stretta tale da far nascere della gelosia e dell'invidia verso di lei portando alla rottura definitiva di un'amicizia. Più che domandarsi il motivo della fine di questa relazione amicale, si è mai chiesta se quest'ultima fosse davvero un'amicizia per entrambe? In ogni relazione possono nascere dei conflitti, delle incomprensioni e si possono commettere degli errori ma tutto ciò non comporta sempre una rottura definitiva tra due persone perché le ragioni possono essere altre. Si è domandata se la sua amica sta bene e ciò dimostra quanto tenga a lei ma le consiglio di pensare anche a se stessa ed al suo benessere psico-fisico. Un percorso psicologico con un professionista potrebbe aiutarla a comprendere meglio la sua sofferenza. Mi auguro che possa stare meglio con il tempo e resto a sua disposizione qualora ne avesse bisogno. Un caro saluto. Dott.ssa Astarita Laura

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