Sono il ragazzo di 15 anni;nelle domande precedenti ho detto di non riuscire ancora a pulirmi il sed

23 risposte
Sono il ragazzo di 15 anni;nelle domande precedenti ho detto di non riuscire ancora a pulirmi il sedere da solo quando faccio la cacca,dopo avere letto le varie risposte di voi psicologi ,ho parlato con mia mamma e sto imparando a farlo da solo il problema è rimasto solo per la cacca molle tipo diarrea.Se faccio cacca molle non riesco proprio a pulirmi da solo e continuo a chiamare mia mamma per farmi pulire.
Mia mamma ha cercato di farmelo fare da solo ma io mi rifiuto e non mi alzo fino a quando non mi pulisce lei
Dott.ssa Anastasia Stabile
Psicologo clinico, Psicologo
Roma
Salve, le consiglio di prendere in considerazione l'idea di rivolgersi ad uno/a psicologo, per indagare il significato reale del suo rifiuto e per poter accrescere e rinforzare un livello di autonomia personale.
Saluti, Dott.ssa Anastasia Stabile

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Dott.ssa Silvia Pinna
Psicologo, Psicoterapeuta, Tecnico sanitario
Roma
Credo ci sia un'ossessione sul tema. I nostri pareri sono stati espresso e personalmente ritengo che ora spetti a te e alla tua famiglia farne tesoro!
Dott. Stefano Zenaboni
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Lainate
Almeno ha fatti un passo avanti e sua mamma ha cominciato a comprendere che la deve lasciare crescere.. Ora però deve fare uno sforzo per superare un altro ostacolo o chiedere aiuto ad uno specialista.
Buona vita
Dott.ssa Ilaria Rasi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Bologna
Concordo con la collega, successivamente alle molteplici risposte consiglio un colloquio di persona (o su Skype) per poter ricevere un aiuto concreto e misurabile.
Dott.ssa Eugenia Cardilli
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Roma
Salve, ho già risposto nella precedente domanda, cmq hai cercato di parlare con la mamma ed hai provato a renderti autonomo, ma ancora non è sufficiente. Cerca anche in questo portale un professionista per farti aiutare, ormai per te è diventata un ossessione. i tuoi famigliari dovrebbero preoccuparsi per i tuoi comportamenti che sono infantili, hai paura di crescere e di renderti indipendente e i tuoi non ti fanno crescere e come se inconsciamente la mamma si vuole rendere indispensabile, cmq tutto questo deve essere elaborato con uno psicoterapeuta, purtroppo noi del portale non possiamo fare di più. saluti dott. Eugenia Cardilli
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Ciao, hai parlato con tua mamma e sei riuscito in parte a ottenere un risultato. Ma il tuo problema rimane, hai bisogno di uno psicologo che ti aiuti a superare la tua ossessione e che soprattutto ti aiuti a raggiungere autonomia e fiducia. Contattaci, riceverai l'aiuto che ti serve.
Un caro saluto, dott.ssa Paola De Martino
Dott. Alessio Vellucci
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Gentile ragazzo, hai compiuto un ottimo primo passo, ma forse siamo solo all'alba della comprensione del problema. Tutto ciò va approfondito in un percorso più ampio e strutturato, qui sul portale possiamo darti indicazioni a braccio che però non ti libereranno. In ogni caso la difficoltà a pulirti da solo ha una storia che dura da sempre, non deve stupire il blocco che hai incontrato, del quale parte integrante è anche l'atteggiamento disponibile ed arrendevole di mamma. Buona fortuna!
Dott.ssa Valentina Ninfa Alagna
Psicologo, Psicologo clinico
Marsala
Ciao
Dopo diversi tentativi sei riuscito a compiere il primo passo “quello di pulirsi quando fa la cacca” perché non dovrebbe farcela “con la cacca molla?”
Ti consiglierei di prenotare una visita da uno psicologo che ti aiuti a superare questa tua ossessione di non farcela

Resto a tua disposizione
A presto
Dott.ssa Valeria Randisi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Casalecchio di Reno
Buonasera! Ricordo bene la sua precedenza lettera. Trovo che sia un passo in avanti ma ribadisco che sarebbe da indagare questo sua repulsione per le feci. Le consiglio di rivolgersi ad uno psicoterapeuta , dopo avere avuto il consenso di entrambi i suoi genitori.
Dott.ssa Valeria Randisi
Dott.ssa Denise Raccis
Psicologo, Psicoterapeuta
Roma
Mi è chiaro che quando ti trovi nella situazione in cui devi pulirti e ti blocchi, non puoi evitare di chiedere aiuto, pertanto evita di sforzarti. Ma vorrei che riflettessi sul fatto che ogni qualvolta chiedi aiuto e lo ricevi, i messaggi che ti arrivano dalle persone che ti aiutano sono due: il primo è che la mamma e la zia ti voglio bene e si vogliono prendere cura di te; il secondo, più subdolo, è che loro pensano e ti confermano che da solo non ce la puoi fare. Non posso dirti di smettere di chiedere aiuto perché so che non sei in grado di farlo, ma ogni qualvolta lo chiedi e lo ricevi vorrei che pensassi a questo doppio messaggio.
Nei tuoi scritti non ci specifichi se hai più ribrezzo per le feci o se temi che nel pulirti da solo possa accadere qualcosa che temi, per ciò non posso darti al momento altre indicazioni più calzanti. L’ideale sarebbe effettuare un indagine clinica in modo che tu possa acquisire degli strumenti concreti e delle strategie che ti possano permettere in tempi brevi di uscire dalla trappola in cui sei rimasto imprigionato.
In bocca la lupo!
Dott.ssa Denise Raccis
Dott. Massimiliano Trossello
Psicologo, Terapeuta, Psicologo clinico
Leinì
Salve. Il mio parere è che sia giunto per lei il momento di consultare uno specialista in studio.

Cordialità

Massimiliano Trossello
Dott.ssa Barbara Gizzi
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Palermo
Ciao, sarebbe importante capire cosa sta dietro questo tuo rifiuto di lavarti da solo. Sei giovane ma abbastanza grande per poterlo fare da solo. Probabilmente sarebbe opportuno rivolgersi ad un professionista per capire al meglio la tua situazione di malessere. Resto a tua disposizione. Cordiali saluti. Dottoressa Barbara Gizzi
Dott. Simone Tealdi
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Torino
Buonasera,
non aspetti altro tempo e si rivolga ad uno psicologo: saprà aiutarla a superare questa situazione!
Dott. Stefano Carrera
Psicologo, Psicoterapeuta
Padova
Ciao,
comprendo da quanto scrivi che hai già chiesto qualche parere su questa piattaforma e che alcuni colleghi ti hanno già risposto in precedenza.
Innanzitutto mi sembra di capire, leggendo tra le righe, che questa situazione ti disturba parecchio. Tuttavia, sei riuscito a fare un ottimo passo avanti: hai affrontato l'argomento con tua mamma e state provando a trovare una strada da percorrere. Senza dubbio un buon inizio!
Come potrai immaginare, questo tipo di piattaforma ha i suoi limiti e non consente a te di esprimerti in maniera completa, né a noi professionisti di poter comprendere appieno ciò che stai vivendo. Ti consiglio quindi di contattare uno psicologo per fissare un colloquio: confidare le proprie questioni più intime non è mai semplice per nessuno, ma uno psicologo ti aiuterà a comprendere meglio ciò che stai vivendo e a trovare un m odo per affrontarlo. Se per qualunque motivo ti riuscisse difficile recarti fisicamente nello studio dello psicologo, tieni presente che c'è sempre la possibilità del colloquio in modalità online.
I migliori auguri,
Dott. Carrera
Dott.ssa Fabiana Fratello
Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta
Napoli
Buonasera,
potrebbe chiedere ai suoi genitori di accompagnarla da uno psicologo che possa aiutarla a capire il significato del suo rifiuto e aiutarla a risolvere il problema. Mi sembra che abbiate già fatto dei passi avanti e il fatto che si sia confrontato con sua madre è un ottimo inizio e denota anche la disponibilità di sua madre a trovare una soluzione.
I migliori auguri,
Fabiana Fratello
Dr. Gianpietro Rossi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Concesio
Ciao, questa ossessione e dipendenza a 15 anni non si risolve in più risposte online ma con un vero consulto che può sbloccare una imbarazzante situazione dai risvolti anche sociali. Su coraggio.
Dott. Giuseppe Bersani
Psicologo, Psicoterapeuta
Roma
Caro ragazzo, sembreresti aver fatto un'importante passo; continui però ad evitare di pulirti dopo aver evacuato le feci molli nonché ad aver bisogno di mamma che comunque acconsente di farlo al posto tuo; tal accordo potrebbe esser il riflesso di un patto implicito costitutivo di un blocco evolutivo del vostro rapporto cui potreste esser entrambi poco consapevoli; ciò può rinviare al legame simbiotico madre-bambino nel quale, ad un certo punto del loro intimo ménage, deve intervenire un terzo che lo rompe perché ognuno dei due diventi poi libero di fare il proprio sviluppo, ad esempio per render più responsabili delle proprie feci, dure o molli che siano; secondo un vecchio adagio <la madre insegna ad amare, il padre a vivere>; chi rompe quel legame è classicamente l'altro genitore; se quest'ultimo non c'è, potrebbe volercene uno capace di farne le veci, ovvero di un facente funzione non necessariamente esterno al duo genitore-bambino che però, laddove ad oggi piuttosto deficitario, andrebbe onestamente rintracciato, ad esempio, in un rapporto terapeutico.
A disposizione per eventuali dubbi e chiarimenti, GB
Dott.ssa Lavinia Dilillo
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Buonasera, tutto ciò nasconde un significato che andrebbe indagato con l'aiuto di un professionista.
Sono a completa disposizione per qualsiasi aiuto.
Cordiali Saluti
Dott.ssa Lavinia Dilillo
Dott. Alessandro D'Agostini
Psicologo, Psicoterapeuta
Roma
Ciao, ti consiglio di parlare con i tuoi genitori ed eventualmente prendere in considerazione l'idea di rivolgervi ad uno psicologo. Essendo tu un minorenne, senza avere un consenso da parte dei tuoi genitori a parlare con te non posso approfondire ulteriormente. Qualora voleste, resto a disposizione. Un saluto, Alessandro D'Agostini
Dott. Valeriano Fiori
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Roma
Salve, ribadisco il concetto dei miei colleghi: le abbiamo già consigliato più volte in passato di rivolgersi ad un professionista.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Dr. Manuel Marco Mancini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve,
rimane il consiglio: contatta, attraverso la tua famiglia, un terapeuta.
Un saluto,
MMM
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
la ringrazio per aver deciso di scrivermi ancora e per la fiducia che sta mostrando nel raccontare qualcosa di così personale e delicato. È molto importante, e non affatto scontato, che un ragazzo della sua età abbia la forza e il coraggio di affrontare un tema che può sembrare imbarazzante o difficile da raccontare, come sta facendo lei. Da quanto mi scrive, mi sembra che lei abbia già fatto un passo significativo: ha parlato con sua mamma, e ha iniziato a imparare a pulirsi da solo. Questo è un risultato molto importante. Non è banale riuscire a cambiare un'abitudine che per anni è stata gestita da qualcun altro. Spesso, quando si parla di autonomia, si pensa solo a “fare le cose da soli”, ma in realtà si tratta anche di avere la consapevolezza di sé, dei propri limiti e delle proprie paure. E lei ha già iniziato questo percorso. Il fatto che con la cacca normale ci riesca, mentre con quella più molle faccia ancora fatica, è qualcosa che possiamo comprendere meglio se lo guardiamo dal punto di vista emotivo e non solo pratico. Quando le feci sono più liquide, la sensazione fisica può diventare più sgradevole e può generare una maggiore sensazione di disagio o di insicurezza. È come se in quel momento qualcosa dentro di lei la spingesse a dire “ho bisogno della sicurezza che ho sempre avuto” e quella sicurezza, per tanto tempo, è stata rappresentata dalla presenza di sua mamma. È naturale avere difficoltà a rinunciare a quella sicurezza, soprattutto in momenti in cui ci si sente vulnerabili. Non significa che lei sia “indietro” o che ci sia qualcosa che non va. Significa solo che per il suo cervello, per la sua parte emotiva, quel gesto è ancora associato a una routine che la fa sentire tranquillo. Ma allo stesso tempo, rifiutarsi completamente di provare può diventare un ostacolo alla crescita. La crescita non significa fare tutto subito e perfettamente, ma imparare a tollerare un po’ di disagio alla volta, con il tempo, accompagnati da chi ci vuole bene. Un buon modo per affrontare questa difficoltà potrebbe essere proprio quello di non pensare subito a dover fare tutto da solo e senza errori, ma piuttosto di provarci con l’aiuto di sua mamma che magari le sta vicino mentre lei prova a farlo, senza intervenire subito, ma incoraggiandola. Anche solo riuscire a fare una parte, come passare la carta una prima volta, è un passo avanti. Il nostro cervello, quando sente che stiamo imparando qualcosa di nuovo, ci manda dei segnali di disagio, ma con la pratica e il tempo, questi segnali diminuiscono. Lei è in un’età in cui tante cose cambiano: il corpo, le emozioni, i rapporti con i genitori. È normale sentirsi incerti o anche spaventati di fronte ad alcune responsabilità nuove. Ma imparare a gestire anche queste situazioni più intime le darà, poco a poco, una sensazione di forza, di indipendenza e anche di rispetto per sé stesso. Voglio anche dirle che sua mamma, pur volendola aiutare, ha bisogno di vedere che lei sta cercando di crescere. Non per lasciarla solo, ma per accompagnarla verso un’autonomia che le servirà nella vita. Ogni piccolo gesto che riesce a fare da solo è un mattoncino in più nel suo senso di fiducia in sé. Anche se ora le sembra difficile, col tempo sarà sempre più semplice. Mi auguro che possa vedere questo momento non come un ostacolo, ma come un’occasione per scoprire quanta forza ha dentro di sé. E se ogni tanto le capiterà di sentirsi bloccato, va bene: non è una corsa, ma un percorso. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Dott.ssa Mara Di Clemente
Psicologo, Psicologo clinico
Guidonia Montecelio
Ciao, intanto voglio dirti che è molto positivo che tu abbia trovato il coraggio di parlarne e che ti stia impegnando per imparare a gestire questa situazione da solo — è già un passo importante verso una maggiore autonomia.
Capisco che con la cacca più molle possa essere più difficile e che ti senta a disagio o impacciato, ma proprio in quei momenti è utile provare, anche un po’ alla volta, magari con la guida di tua mamma che ti spiega come fare invece di farlo lei.
Puoi anche chiedere al medico di famiglia qualche consiglio pratico per gestire meglio la parte fisica (come salviette o un bidet), così da sentirti più sicuro.
E se vedi che questa difficoltà persiste o ti fa stare male, potrebbe essere utile parlarne con uno psicologo: insieme potreste capire meglio cosa ti blocca e trovare strategie pratiche per affrontarlo.
Con un po’ di pazienza e piccoli passi, riuscirai a farcela anche in quelle situazioni — e sarà una bella conquista di indipendenza.
Un saluto
Dott.ssa Mara Di Clemente

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