Salve, vorrei provare ad avere qualche chiarimento.. Avevo una relazione di 9 anni con una donna. A

20 risposte
Salve,
vorrei provare ad avere qualche chiarimento.. Avevo una relazione di 9 anni con una donna. Abbiamo sempre nascosto tutto per tutto questo tempo perche avevamo la paura insensata della reazione degli altri. Non abbiamo mai avuto grossi problemi tra di noi e quelli che abbiamo avuto sono stati sempre risolti. Da dicembre lei mi ha comunicato che non mi ama piu. Per me, è arrivata a questo punto a causa della mia depressione che non ho mai curato.. Da 2 anni avevo iniziato ad avere attacchi di panico e crisi varie.. Non uscivo, non viaggiavo.. L'ho messa da parte, era aggressiva e non riuscivo a dare amore a lei in primis e a tutto cio che mi circondava (amici, famiglia e me stessa).. Lei mi è sempre stata accanto ma credo che alla lunga accolandosi i miei problemi si sia spenta.. Premetto anche che da quando mi ha lasciato, dal forte dolore, ho iniziato finalmente la terapia.. e da li ho provato a fare di tutto per riconquistarla senza ovviamente riuscirci.. In tutto cio la mia domanda è: Mi ha detto che non mi ama piu ma ci siamo ritrovate spesso ad avere dei confronti, mi comunica che ha dei pensieri contrastanti, che a volte pensa che vorrebe riprovarci ma poi non ha la voglia, che una parte di lei mi amerà sempre, che mi vede nel suo futuro ma non sa se è per abitudine o per amore.. mi ha detto anche che voleva provare ad avere un rapporto tranquillo per vedere effettivamente se cambiava qualcosa.. E in tutto questo caos io non riesco a capire se c'è speranza o meno.. Non so perche mi dice che non mi ama che non ha voglia di stare con me ma aggiunge sempre la frase "in questo momento" "adesso" "ora" non dando mai un taglio netto.. Io credo che quando si chiuda una storia si debba essere chiari nel dire basta è finita non ti amo e non girare intorno dando anche false speranze all'altro.. La sento incoerente e non capisco se il suo dire non ti amo, non voglio stare con te, ecc siano per rabbia (che ha ammesso di provare, dicendo anche che ogni volta che mi vede prova rabbia perche ci sono cose che non riesce a superare e non sa se è il momento o non ci riuscirà mai roiferendosi alle mancanze che le ho dato) o perchè veramente è finita.. Scusate se sono passata da un pensiero all'altro ma è difficile spiegare tutto in poche righe. Grazie in anticipo
Dott.ssa Silvia Parisi
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Torino
Salve,

La situazione che descrive è sicuramente complessa e dolorosa, e comprendo quanto sia difficile trovarsi in una condizione di incertezza dopo una relazione così lunga e significativa. Da ciò che racconta, la sua ex partner sembra essere in un conflitto interiore: da un lato, afferma di non amarla più e di non voler stare con lei, dall'altro lascia aperti spiragli con frasi che indicano dubbi e sentimenti ancora presenti.

Questo tipo di ambiguità può generare in lei una grande confusione e il rischio di rimanere bloccata in un’attesa che potrebbe impedirle di elaborare la fine della relazione e concentrarsi su sé stessa. È possibile che il suo stato emotivo e la sua depressione abbiano avuto un impatto sulla relazione, ma è altrettanto importante ricordare che il peso della responsabilità non è solo suo. Le dinamiche di coppia sono sempre il risultato dell’interazione tra due persone, e il fatto che lei ora abbia intrapreso un percorso terapeutico è un segnale positivo per il suo benessere personale, indipendentemente dall'esito della relazione.

Quello che può fare ora è concentrarsi su ciò che è sotto il suo controllo: il suo percorso di crescita e il suo equilibrio emotivo. Continuare a cercare risposte nei suoi segnali contraddittori potrebbe alimentare solo ulteriore sofferenza. Se in futuro dovesse esserci una possibilità di riavvicinamento, sarebbe importante che avvenisse su basi più solide e non per paura della solitudine o per il legame con il passato.

Sarebbe utile e consigliato per approfondire rivolgersi ad uno specialista che possa aiutarla a elaborare la fine di questa relazione, a comprendere meglio le proprie emozioni e a costruire nuove modalità per affrontare il futuro con maggiore serenità.

Cordiali saluti,
DOTTORESSA SILVIA PARISI
PSICOLOGA PSICOTERAPEUTA SESSUOLOGA

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Dott.ssa Chiara Quinto
Psicologo clinico, Psicologo
Roma
Capisco quanto sia difficile trovarsi in questa situazione di incertezza, soprattutto dopo una relazione così lunga e significativa. Il dolore per la fine di un rapporto è già complesso di per sé, e quando l’altra persona lascia aperti spiragli, può diventare ancora più difficile capire come muoversi.
Da ciò che racconta, sembra che la sua ex compagna stia vivendo un conflitto interiore: da un lato dice di non amarla più e di non voler stare con lei, dall’altro lascia sempre uno spazio di ambiguità, aggiungendo espressioni come “in questo momento”, “ora”, “non so se è il momento giusto”. Questo può accadere quando una decisione non è completamente elaborata, oppure quando si teme di chiudere del tutto una porta che per anni è stata un riferimento importante.
Un punto chiave è la rabbia che lei stessa ha ammesso di provare. Spesso, quando in una relazione una delle due persone ha sofferto per delle mancanze (come dice sua ex compagna), l’amore non si spegne di colpo, ma può trasformarsi in risentimento. E finché questo non viene elaborato, è difficile per lei capire se quello che prova è ancora amore o solo un legame emotivo legato alla storia passata.
Un altro aspetto importante riguarda il suo percorso personale. Ha iniziato una terapia dopo la rottura, e questo è un passo fondamentale per il suo benessere. Ma si chieda: sta affrontando questo percorso per se stessa o con la speranza di riconquistarla? Perché se il cambiamento nasce solo dal desiderio di recuperare la relazione, rischia di diventare una pressione anche per lei.
Le domande che potrebbe porsi sono:
- Posso accettare che la mia ex compagna abbia bisogno di tempo senza restare intrappolata in un’attesa indefinita?
- Il mio cambiamento è autentico e per me stessa, indipendentemente da lei?
- Se anche dovessimo riprovarci, sarei in grado di offrire un rapporto diverso, più sano ed equilibrato?
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Dott.ssa Martina Mari
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Cremona
Buongiorno, grazie per aver condiviso la sua storia con tanta sincerità. Riconosco il dolore e la confusione che sta vivendo: è una situazione complessa, carica di emozioni contrastanti.
È un segnale positivo che abbia iniziato la terapia. Concentrarsi sulla sua guarigione è prioritario, anche se ora è motivata dalla speranza di riconquistarla. Con il tempo, potrebbe scoprire che questo lavoro serve a lei, indipendentemente dall’esito con l’ex partner. Il suo bisogno di chiarezza è legittimo, tuttavia non tutti sono in grado di offrirla, specialmente quando ci sono sentimenti contraddittori. Potrebbe considerare l'eventualità di creare dei limiti sani per lei considerando che non può controllare i tempi o le scelte dell’altra persona ma può lavorare su come reagisce.
Ponga attenzione alla sua rinascita personale. L’ambivalenza dell’ex partner è un riflesso della complessità dei sentimenti umani, ma non deve essere una prigione per lei. Fare un percorso di terapia potrebbe aiutarla a comprendere meglio la fase di vita che sta vivendo e darsi l'opportunotà di concetrarsi sui suoi bisogni e sulle sue ferite.
Rimango a disposizione. Cordialmente.
Dott.ssa Martina Mari.
Dott.ssa Giulia Venanzangeli
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Purtroppo non abbiamo la sfera magica per capire cosa vuole la sua ex compagna, e forse ancora non lo sa neanche lei stessa. Di sicuro lei ha fatto la cosa migliore ad iniziare a farsi carico di sé, così potrà riprendere in mano la sua vita. Buone cose
Dott.ssa Elisabetta Cristofaro
Psicoterapeuta, Psicologo
Orta di Atella
Salve, credo che la sua ex compagna ha bisogno di spazio e tempo per capire e purtroppo su questo non c'è molto che lei possa fare. Ne parli con il suo terapeuta di ciò che prova a riguardo così lo aiuterà a affrontare questa situazione complicata. Nel caso in cui la sua ex compagna abbia intenzione di ricominciare credo possa essere utile una terapia di coppia. Saluti
Dott. Matteo Mossini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Parma
Buongiorno, è quasi impossibile dare una risposta alla sua domanda. LE persone sono spesso incoerenti ed ambivalenti quando si tratta di emozioni e sentimenti, difficile incasellare queste cose in categorie definite. Pur comprendendo i suoi dubbi e le sue speranze la cosa migliore che può fare è dedicarsi al suo percorso, il resto avverrà di conseguenza. Inutile chiedere chiarimenti o risposte definitive quando non ha ancora risolto le cause della rottura, probabilmente se adesso cedesse riemergerebbero i problemi precedenti. Diversamente, una volta raggiunto un compenso sufficiente dalla depressione se doveste riprovarci potrebbe avere davvero qualche chance di dimostrare che effettivamente c'è stato un cambiamento in positivo.
Dott.ssa Chiara Tumminello
Psicologo, Psicoterapeuta
San Martino Buon Albergo
Buongiorno gentile utente, la ringrazio per la sua condivisione. Purtoppo quando finisce una relazione sentimentale c'è sempre una grande sofferenza da entrambe le parti, e può capitare che l'altra persona si senta confusa e abbia comportamenti e dica affermazioni incoerenti. Tutto ciò può portare la persona che è stata lasciata a sperimentare confusione a sua volta, e si possono generare situazioni complicate da gestire. In questi frangenti può essere utile concentrarsi non tanto su ciò che l'altro vuole o esprime ma su ciò che si vuole per sé stessi. Può essere utile domandarsi, data la situazione, cosa lei senta più utile fare, per il suo benessere, indipendentemente da ciò che l'altra persona può affermare o meno. Ciò può ridare un senso di libertà e di gestione della propria vita, viceversa si può rischiare di rimanere in balia delle scelte dell'altra persona. Rimango a disposizione per domande o chiarimenti. Cordialmente, dott.ssa Chiara Tumminello.
Dott.ssa Mariateresa Giglio
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Carovigno
Buonasera e grazie per averci scritto. Lasciare andare qualcuno che ha fatto parte della nostra vita per tantissimo tempo è una cosa difficilissima: significa dover imparare a vivere senza, e, questo, molto apesso spaventa. Ed ecco che subentra la paura. l'incertezza, ma non dell'amore che non si prova più, ma di non farcela, di non essere in grado di sapersela cavare da soli. Forse, la sua compagna si trova in questo loop. Provate a parlare e a chiedervi a cosa state rinunciando entrambi e cosa, soprattutto, vi spaventa di più nel farlo. Cordiali saluti.
Dott.ssa Eleonora Errante
Psicoterapeuta, Psicologo, Terapeuta
San matteo della Decima
Buonasera,
grazie della sua condivisione.
Complimenti se ha iniziato una terapia, è sempre un atto di coraggio e di iniziale presa di cura di sé. Io le direi in poche righe (ovviamente il discorso sarebbe molto ampio), di continuare a ad occuparsi della sua salute, dei suoi bisogni e del suo benessere. Se non amiamo noi stessi in primis non riusciamo a dare amore agli altri. Ora l'attenzione deve essere centrata al recupero del proprio benessere psico fisico, poi quello che sarà il futuro non lo può sapere nessuno. E' sempre tutto molto imprevedibile. Il momento da vivere è adesso.
Condivida questi pensieri con la sua terapeuta (è un consiglio ;-)).
In bocca al lupo!
Dott. Diego Ferrara
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Quarto
Buongiorno,
avendo iniziato già un percorso di psicoterapia, la inviterei a parlare di questi aspetti in seduta con lo/la specialista a cui si è affidato. Potrebbe essere un importante spunto di riflessione su cui soffermarsi e da cui ripartire.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
Dott.ssa Maria Elena Rossler
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Perugia
Gentile utente,

comprendo quanto questa situazione possa essere dolorosa e carica di incertezze per lei. Da ciò che scrive, sembra che la sua ex compagna si trovi in un conflitto interno: da un lato ha dei sentimenti residui e un legame affettivo con lei, dall’altro prova rabbia e sente il peso delle difficoltà vissute nella relazione. Questo spiegherebbe perché non riesca a darle un taglio netto, ma allo stesso tempo non voglia riprovarci.

La terapia che ha intrapreso è sicuramente un passo importante, sia per affrontare la sua sofferenza attuale, sia per comprendere meglio il ruolo che la depressione ha avuto nel rapporto. Tuttavia, il suo percorso di crescita non dovrebbe dipendere dall’esito della relazione, ma essere un’opportunità per stare meglio con se stessa, indipendentemente da ciò che farà la sua ex compagna.

Forse, invece di cercare risposte immediate su cosa prova lei, potrebbe spostare l’attenzione su di sé: che cosa desidera veramente? È disposta ad aspettare qualcuno che ha dubbi sul suo amore? Se una riconciliazione dovesse avvenire, dovrebbe essere basata su basi solide, non sulla paura della separazione o su un’aspettativa non chiara.

Darsi il permesso di prendere una distanza emotiva potrebbe aiutarla a vedere con più lucidità se la relazione ha ancora margini di crescita o se sarebbe più sano voltare pagina. A volte, lasciare andare è l’unico modo per capire davvero se l’altro è pronto a tornare.

Un caro saluto. Dott.ssa Maria Elena Rossler.
Dr. Richard Eugen Unterrichter
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Trento
Buongiorno, da quello che capisco dalla Sua descrizione, mi sembra che la Sua fidanzata Le stia chiedendo di aiutarla ad amarla. L'amore è un sentimento complesso che dando tanto richiede molti strumenti, capacità e competenze che si possono imparare. L'Amore è un sentimento complesso che a differenza delle emozioni (che durano poco e poi si spengono) può durare tutta la vita, ma si deve essere in grado di nutrirlo, dare e ricevere. Le difficoltà in un rapporto ci sono, ma è diverso se vanno in crisi i partner (i soggetti) o il legame ( base per l'Amore). Per questo a me sembra che la risposta alla Sua domanda sia una psicoterapia che Le permetta di registrare la Sua affettività, aggiornare il Suo sistema relazionale e così poter arrangiare il Suo modo di dire, fare, vedere il rapporto con la Sua fidanzata in modo da permetterLe di poter nutrire, sentire, e restituirLe l'Amore che desidera. Mi permetto di suggerirLe anche un mio libro che, anche nel Suo caso, credo possa esserLe utile e propedeutico, di base, per una psicoterapia utile per il Suo caso, si intitola: "Mi aggiorno o mi datto? Essere felici è un gioco, basta conoscere le regole". Lo trova su Amazon. Spero di esserLe stato d'aiuto : )
Dott.ssa Roberta Cortese
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Reggio Calabria
Salve, per quanto doloroso sia stato per entrambe stare in relazione con questo terzo incomodo (simbolicamente) della depressione e del disagio psicologico sicuramente per condividere un pezzo di vita così ampio avrà mostrato molto di più e del bello, è stata vista in modo più profondo di un'etichetta o di uno stigma che prende il nome di "depressione". Credo che iniziare una terapia sia passo imprescindibile e benevolo che ha fatto per sé, in terapia troverà sicuramente le risposte che cerca, quello che mi sento di dirle è che dopo tanti anni insieme è normale volersi bene e provare sentimenti ambivalenti, questo rende il vostro legame autentico
Dott. Fabio Romano
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Ferrara
Buongiorno! “… è difficile spiegare tutto in poche righe…” lei trasmette molto bene la confusione, la fatica, la rabbia. Considerato i limiti del contesto e dello strumento, proverò a dare un piccolo contributo di pensiero. Sembra che la relazione abbia svolto la funzione di contenitore delle reciproche fragilità e dei reciproci bisogni. Vi ha gratificato, protetto, messo al riparo dagli sguardi e dai giudizi altrui. La rottura potrebbe aver fatto emergere sia la necessità di accettare e curare la depressione che il desiderio di un “rapporto tranquillo”. Credo siano aspetti importanti, su cui riflettere e che possono contribuire a dare un senso a quanto vi è accaduto. Questo, lo capisco, non soddisfa il suo bisogno di risposte. Lei ha da pochissimo cominciato un percorso di cura di sé, che sarà lungo e faticoso. Si prenda il tempo di cui ha bisogno e chissà che dopo non potrà esserci l’occasione di un confronto fra voi più aperto, depurato da emozioni difficili da gestire e riparativo. In bocca al lupo
Dott.ssa Antonella D'Orlando
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Napoli
Salve,
il suo messaggio racconta di una situazione complessa, emotivamente intensa e delicata. Colpisce, innanzitutto, la sua grande sensibilità nel cercare di comprendere ciò che sta accadendo, anche nella confusione e nel dolore che prova.

In una relazione così lunga è normale che si instaurino dinamiche profonde, in cui amore e abitudine si intrecciano fino a rendere difficile distinguere chiaramente i confini tra sentimenti e necessità personali. La situazione di depressione e gli attacchi di panico, che lei stessa riferisce, non sono secondari in questa vicenda. Spesso, nelle relazioni di coppia, quando una delle due persone attraversa momenti di crisi, può emergere il bisogno di mettere in pausa tutto per ritrovare una propria chiarezza, e questo bisogno può essere espresso con ambivalenza e confusione.

Il fatto che lei stia affrontando ora un percorso terapeutico è certamente importante: le consentirà di esplorare il significato profondo di questa crisi e di dare voce ai suoi bisogni più autentici, liberandola anche dalla paura di mostrarsi agli altri.

Forse ciò che può aiutarla in questo momento non è tanto cercare una risposta immediata su cosa accadrà con questa persona, ma comprendere meglio il significato delle parole, apparentemente contraddittorie, della sua compagna. Il fatto che lei dica di non amarla “in questo momento” potrebbe rappresentare l’espressione sincera di una difficoltà interiore, che non riguarda solo il sentimento che prova per lei, ma anche il rapporto che lei stessa ha con la propria interiorità e le proprie emozioni.

È importante prendere sul serio queste ambivalenze, accettando che la chiarezza può emergere soltanto attraverso una comunicazione più autentica, che può avvenire magari con l’aiuto di un terzo professionista, o semplicemente attraverso un tempo di riflessione più ampio e sereno, per entrambe.

La rabbia che lei descrive è una spia significativa: spesso la rabbia maschera dolore, insoddisfazione, bisogni non espressi o aspettative disattese. Questo sentimento merita di essere ascoltato e compreso, anziché considerato semplicemente un ostacolo.

Infine, lei si chiede se la storia debba concludersi con un “taglio netto”. A volte una relazione si trasforma senza necessariamente chiudersi in maniera drastica; altre volte, invece, è proprio un distacco netto che permette una reale rielaborazione e rinascita personale.

Le auguro sinceramente di trovare, insieme o separatamente, un equilibrio nuovo, autentico e sereno.

Mille auguri,
Antonella D’Orlando
Dott.ssa Mara Catena
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Buon pomeriggio,
comprendo la sua confusione e la sofferenza che questo le causa.
Nel suo spazio di terapia potrebbe iniziare a concentrarsi su se stessa, sulla sua emotività, sulla sua narrazione. Purtroppo, nessuno di noi può controllare emozioni e pensieri dell'altro, si può solo lavorare sulle proprie storie personali, sui propri significati e sulla gestione dei propri schemi cognitivi ed emotivi.
Sono sicura che nella sua terapia troverete la via per prendersi cura di sé stessa, diminuendo l'intensità dell'attenzione rivolta all'esterno.

Rimango disposizione per ulteriori informazioni e chiarimenti.
Dott.ssa Lucia Taddei
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Sembrerebbe che è la sua compagna ad aver bisogno di chiarezza in se stessa.
Buongiorno, credo che lei debba prendersi uno spazio per se per ri-elaborare numerose questioni che la riguardano e nel contempo lasciare spazio alla sua ex compagna di fare altrettanto. Le emozioni in gioco sono tante e soprattutto c'è la sua depressione che non va sottovalutata. Ritengo fortemente che solo al termine di un percorso individuale potrà ripercorrere con la sua compagna (che nel frattempo avrà a sua volta fatto chiarezza circa le sue emozioni) le fasi che hanno portato alla rottura ed eventualmente, anche con l'aiuto di un terapeuta, lavorare sulla riparazione delle modalità comunicative che non hanno funzionato ed hanno portato alla rottura. In bocca al lupo
Dott.ssa Valeria Randisi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Casalecchio di Reno
Buonasera, perché non le chiede, così come ha scritto, il motivo del mantenersi vaga? Le darebbe sollievo? Cosa significherebbe per lei una rottura? Sentirsi frantumata o libera di avere chiuso qualcosa che nell'indecisione invece la tiene legata senza darle possibilità di progetti futuri per sé? Io penso che le serve chiarezza e che addossarsi colpe non farà che farla stare più male. Le relazioni si chiudono per mille motivi e renderci colpevoli dà l'idea spesso illusoria che ci sia qualcosa che si possa fare per rimediare. Purtroppo non è così. Lavori su di sé e sulle modalità di attaccamento, le sarà molto utile.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi

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