salve, vorrei chiedere un vostro parere da esperti ed esterni. ho 23 anni,ho iniziato a fare terapia

17 risposte
salve, vorrei chiedere un vostro parere da esperti ed esterni. ho 23 anni,ho iniziato a fare terapia nel 2022 poichè stavo vivendo male a causa dell'ansia che nel tempo è aumentata fino a che non ho deciso che avevo bisogno di aiuto. Grazie alla terapia e alla mia fantastica terapeuta ho scoperto molte cose di me, mi aiuta e mi ha aiutato in periodi molti difficili. Avevo paura di lavorare e di iniziare una vita da adulti, un lavoro stabile(infatti ho sempre preferito lavori part time o solitari),paura di dire di no e del giudizio. Questo per la mia terapeuta è derivato dal mio scarso approccio al mondo e agli altri ed ero chiuso in me stesso diciamo. Ho lavorato con le emozioni(trist,rabbia,paura) che io non esprimevo e molto spesso non ci facevo caso, ero concentrato sul fare della vita ma mai sul sentire ,ora ci faccio più caso e penso prima a me e poi agli altri.Molto spesso sono spaventato da queste emozioni e la tentazione è di ignorarle(soprattutto la tristezza di questo periodo) ma poi mi ricordo di non rifare gli stessi errori. Quello che vi chiedo è che sono arrivato ad un punto, ossia che tutto ciò può derivare dal mondo in cui sono cresciuto (sostenuto dai miei genitori ma più sugli aspetti pratici della vita, raramente o mai sul piano emotivo). Loro come dici il mio terapeuta esprimono amore in questo modo, sono sempre stati opprimenti,sostitutivi a me nelle scelte, e poco comprensivi nei confronti dei miei desideri e bisogni emotivi. Adesso la mia ansia è diminuita moltissimo ma la tristezza e lo sconforto che sento(anche se altalenanti) è tanta. la difficoltà che mi ha portato ciò è
-fatica a relazionarmi con gli altri emotivamente
-difficolta a mantenere relazioni stabili
-difficolta a sentire i miei bisogni ed emozioni
-fatica nell'esprimere sentimenti e affettività


vorrei chiedervi se tutto ciò può essere collegato a questo e cosa ne pensate voi. Grazie mille
Gentile utente, quanto condiviso nelle poche righe esprime perfettamente parte del suo vissuto.
Lavorare su di sé le ha consentito di mettere in atto tutta una serie di “comportamenti” nuovi ed iniziare ad ascoltarsi.
Il processo di ascolto profondo verso noi stessi è lungo. L’interrogarsi è un’azione che accompagna gran parte della vita proprio perché consente a ciascuno di noi di rimodulare azioni ed emozioni ciclicamente.
Il mettere in connessione ciò che vive oggi (in termini di sentimenti ed emozioni) con il suo passato (anche familiare) evidenzia una buona consapevolezza ed è sintomo che il percorso da lei fatto sino a qui è stato fruttuoso. Questo spunto meriterebbe un approfondimento.
Sono convinta che ora si possa aprire per lei una nuova fase di riflessione, magari coinvolgendo (previo consenso) gli altri membri della sua famiglia. Un caro saluto.

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Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Gentile utente di mio dottore,

ha già iniziato un percorso di psicoterapia per le problematiche qui descritte. L'indicazione è quello di continuare il percorso sino al raggiungimento di tutti gli obiettivi stabiliti dal contratto terapeutico. Le sconsiglio di cercare ulteriori pareri, potrebbero inquinare il suo setting terapeutico. Auguri per tutto.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Buongiorno, innanzitutto grazie per la sua condivisione. Credo che abbia già fatto un buon lavoro con il/la collega a cui si è affidato. L'ansia si è attenuata creando dentro di lei lo spazio affinché si esprimessero nuove emozioni o, meglio, affinché lei riuscisse -finalmente - a sentirle senza negarle. Paura e tristezza sono emozioni molto dolorose e spaventose, che però è bene riuscire a riconoscere, accogliere ed ascoltare. Come spesso sottolineo con i miei pazienti, è molto importante imparare a "coccolare" il proprio dolore. Soprattutto quando questa sofferenza è molto antica e non è stata riconosciuta per molto tempo, il processo potrebbe essere lungo, ma assolutamente vale la pena intraprenderlo. Siamo feriti quando sentiamo che gli altri non riconoscono il nostro dolore, ma perché gli altri dovrebbero farlo, se siamo noi stessi i primi a non riconoscerlo? Anche la paura è un'emozione dolorosa, ma necessaria. Sostenuti dallo psicoterapeuta la si può accogliere ed interrogare, per poi riuscire a trasformarla, anche grazie a piccoli e grandi cambiamenti nella propria vita che si riusciranno a mettere in atto. Tale lavoro, che non può prescindere da un focus sul corpo, può aumentare la consapevolezza di sé e del proprio mondo interiore e avrà certamente effetti benefici anche sul fronte relazionale. Le auguro un buon lavoro su di sé, rimango a disposizione per altri dubbi. Cari saluti, d.ssa Paola Pellegrino
Buonasera, ha fatto finora un ottimo percorso che le ha permesso di conoscersi meglio. Approfondisca con la sua terapeuta il vissuto odierno, nessuno meglio di lei, con cui ha condiviso tanti colloqui, potrà aiutarla a trovare le risposte che cerca.
Un cordiale saluto
Dr.ssa Patrizia De Sanctis
Buongiorno, grazie per quanto ha condiviso. La rilettura della propria storia apre a nuove possibili interpretazioni, significati, connessioni ed emozioni. E' un processo che, con il tempo, può innescare nuovi movimenti, le consiglio di condividere quanto ha scritto con la sua terapeuta per affrontare lo sconforto di questo momento.
Un caro saluto
Buonasera. Leggendo la sua condivisione sembra abbia svolto e stia svolgendo un lavoro di cambiamento personale positivo e costruttivo. Il mio suggerimento è di continuare ad impegnarsi nel proprio percorso terapeutico confrontandosi direttamente con il/la professionista con cui sta facendo terapia, condividendo i suoi pensieri e le sue riflessioni, e se lo ritenesse sensato, anche la necessità che ha sentito di ricevere pareri di altri professionisti, ulteriore aspetto che a mio avviso potrebbe essere importante esplorare all''interno della relazione terapeutica. Un saluto, Dott. Felice Schettini
Buongiorno, complimenti per i traguardi raggiunti e il mio suggerimento è di perseverare e ricostruire, piano piano dentro di sé, quelle sicurezze e quel dialogo interiore che è utile nella vita di ogni giorno. Per quanto riguarda la domanda, direi che ogni persona è frutto della sua storia personale, sempre imperfetta e sempre diversa da quella di altri. La tristezza può essere una tappa, a volte obbligata, della crescita personale. Provi a parlarne con la sua terapeuta, le sarà utile per un confronto sul punto in cui siete arrivati.
Cordiali saluti Dott.ssa Valeria Randisi
Gentile utente, è possibile che dopo l'iniziale riconoscimento delle proprie emozioni e dei propri bisogni, ora si trovi ad affrontare i suoi vissuti più profondi che hanno radice nella sua storia familiare. Proprio come è stato per l'ansia Le suggerirei di starci a contatto con la tristezza e lo sconforto anche se dolorosi, senza ignorarli e dandogli il valore che meritano. Una buona relazione con se stessi e con le proprie emozioni è imprescindibile per relazionarsi con gli altri in maniera autentica. Nell'ottica anche di uno sblocco delle difficoltà dal punto di vista espressivo Le suggerirei inoltre, di parlarne apertamente e con fiducia nella sua psicoterapia individuale. Un caro saluto, Dott.ssa Annastella Garritano
Buon giorno. Concordo con i colleghi che dopo il momento iniziale in cui si affrontano le proprie paure e vissuti di disagio possano emergere nuove questioni che in un primo momento erano forse come sommerse da altre questioni. Sul lavoro da svolgere provi a confrontarsi con la sua terapeuta e magari provare a spostare attenzione sui vissuti positivi e provare a maggiormente riconoscerli. Cordialmente Gian Piero dott Grandi
Buongiorno, da come scrive il percorso intrapreso le ha permesso di riconoscere vissuti faticosi e dolorosi e adesso ne è consapevole, ma forse non è ancora giunto ad un’elaborazione piena che la possa rendere più libero di vivere la sua vita.
Le consiglio di parlare di quanto scrive qui con il terapeuta che la segue.
Cordiali saluti,
Giada Bruni
Lavorare su di sé le ha consentito di mettere in atto tutta una serie di “comportamenti” nuovi ed iniziare ad ascoltarsi. Il processo di ascolto profondo verso noi stessi è lungo
Sostenuti dallo psicoterapeuta la si può accogliere ed interrogare, per poi riuscire a trasformarla, anche grazie a piccoli e grandi cambiamenti nella propria vita che si riusciranno a mettere in atto. Tale lavoro, che non può prescindere da un focus sul corpo, può aumentare la consapevolezza di sé e del proprio mondo interiore e avrà certamente effetti benefici anche sul fronte relazionale.
Continui su questa strada. Cordiali saluti
Dottssa Marika Fiori
Caro Amico,

Il percorso della terapia è un'avventura: talvolta si incontrano momenti difficili, nei quali dobbiamo impegnarci a capire qualcosa che continua a sfuggirci. Il Consiglio è quello di coltivare la pazienza e lavorare con la terapeuta che la sta seguendo così bene.

Con i migliori auguri,
Dr. Ventura
Buongiorno, è evidente che sia tutto collegato, noi siamo il prodotto del nostro substrato biologico, psicologico ed esperienziale. Come tutto questo sia correlato, in che misura e come gestirlo è oggetto del trattamento psicoterapeutico che sta seguendo.
Buon giorno, attraverso la psicoterapia sta imparando a comprendere e a indagare la natura dei suoi sintomi, ricollegandoli ad alcuni aspetti della sua storia di vita. La diminuzione dell'ansia ci dice che il lavoro terapeutico sta dando i suoi frutti. Talvolta la consapevolezza che si sviluppa per effetto del processo terapeutico può dare luogo a vissuti come quelli che descrive, di tristezza e sconforto, ed è importante, per il buon prosieguo della terapia, metterli a fuoco e discuterne, renderli oggetto di ulteriore analisi. Il fatto che lei li noti e li nomini mi sembra già un elemento rilevante e positivo.
Cordiali saluti
Gentile Utente 23nne,
la domanda che ci fai è sensata.
Mi chiedo se l'hai fatta alla tua terapeuta, poiché apre la possibilità di aggiornare l'obiettivo della terapia, ovvero chiudere le ferite del passato per affrontare con più leggerezza la complessità del presente.
Concordo con quanti fra i miei colleghi ti suggeriscono un percorso EMDR.
Buongiorno le cause dei disturbi non hanno mai né un colpevole né una causa unica sono sempre il risultato di molti fattori esterni ed interni alla persona. Il mio consiglio é quello di affidarsi al suo terapeuta con il quale lei stessa riconosce di aver fatto un lavoro utile insieme.

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