Salve vorrei chiedere un parere davvero molto serio..... Io ho 38 anni e il mio compagno 44 e stiam
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Salve vorrei chiedere un parere davvero molto serio.....
Io ho 38 anni e il mio compagno 44 e stiamo insieme da 11 anni ....stiamo benissimo ci amiamo davvero moltissimo ma quando si avvicina il periodo che mi devo trasferire li a vivere insieme lui si tira indietro e diventa molto nervoso e agitato ......io vedo che non lo fa apposta e vorrei risolvere questo problema.....secondo lei xké fa così?grazie mille
Io ho 38 anni e il mio compagno 44 e stiamo insieme da 11 anni ....stiamo benissimo ci amiamo davvero moltissimo ma quando si avvicina il periodo che mi devo trasferire li a vivere insieme lui si tira indietro e diventa molto nervoso e agitato ......io vedo che non lo fa apposta e vorrei risolvere questo problema.....secondo lei xké fa così?grazie mille
Buongiorno, da come ne parla si percepisce che tra voi c’è un legame profondo e affettuoso, costruito nel tempo e fondato su un sentimento sincero. Ed è proprio questo che rende difficile comprendere perché, nel momento in cui il rapporto sembra poter fare un passo ‘naturale’ verso una maggiore vicinanza — come andare a vivere insieme — il suo compagno reagisca con nervosismo e chiusura. È comprensibile che per lei questo generi confusione e preoccupazione.
In una prospettiva sistemico-relazionale, questi comportamenti non vanno letti solo come ‘paura dell’impegno’ o ‘immaturità affettiva’, ma come segnali di un equilibrio che cambia. Ogni volta che una coppia passa da una fase all’altra — dal frequentarsi al convivere, dal ‘noi due’ vissuto a distanza al ‘noi due’ nello stesso spazio — il sistema si riorganizza. E questa riorganizzazione può riattivare vecchie paure o dinamiche apprese nella storia personale di ciascuno: il timore di perdere autonomia, il ricordo di modelli familiari conflittuali, la difficoltà a integrare intimità e indipendenza.
Il nervosismo che nota nel suo compagno potrebbe essere un modo, più o meno consapevole, con cui il suo sistema interno cerca di difendersi da qualcosa che percepisce come potenzialmente destabilizzante, anche se in realtà desiderato. È possibile che ami profondamente la relazione, ma che convivere gli faccia riemergere vissuti di controllo, di invasione o di perdita di libertà che non riguardano direttamente lei, ma la sua storia affettiva.
Per questo, invece di chiedersi solo ‘perché fa così?’, può essere utile domandarsi insieme ‘che significato ha per lui e per me questo passo?’. Quali aspettative, paure, rappresentazioni ciascuno di voi associa alla convivenza? Per qualcuno vivere insieme significa sicurezza, per altri può riattivare l’idea di costrizione o di perdita del desiderio.
Sarebbe importante che queste domande trovassero spazio in un dialogo aperto, senza giudizi né pressioni. Potrebbe dirgli, ad esempio: ‘Ho notato che quando si avvicina il momento di vivere insieme diventi più agitato, e mi piacerebbe capire cosa succede dentro di te, senza giudicarti’. Questo tipo di comunicazione favorisce un clima di fiducia, in cui anche lui può dare parola a ciò che forse nemmeno riesce a spiegarsi fino in fondo.
Se questa difficoltà si ripete nel tempo o diventa fonte di sofferenza per entrambi, un percorso di consulenza di coppia potrebbe aiutarvi a comprendere insieme le dinamiche che si attivano nel vostro sistema e a trovare un modo per affrontare il passaggio di vita senza che diventi minaccioso. Non per ‘correggere’ uno dei due, ma per leggere cosa la relazione sta cercando di dirvi attraverso questa tensione.
In una prospettiva sistemico-relazionale, questi comportamenti non vanno letti solo come ‘paura dell’impegno’ o ‘immaturità affettiva’, ma come segnali di un equilibrio che cambia. Ogni volta che una coppia passa da una fase all’altra — dal frequentarsi al convivere, dal ‘noi due’ vissuto a distanza al ‘noi due’ nello stesso spazio — il sistema si riorganizza. E questa riorganizzazione può riattivare vecchie paure o dinamiche apprese nella storia personale di ciascuno: il timore di perdere autonomia, il ricordo di modelli familiari conflittuali, la difficoltà a integrare intimità e indipendenza.
Il nervosismo che nota nel suo compagno potrebbe essere un modo, più o meno consapevole, con cui il suo sistema interno cerca di difendersi da qualcosa che percepisce come potenzialmente destabilizzante, anche se in realtà desiderato. È possibile che ami profondamente la relazione, ma che convivere gli faccia riemergere vissuti di controllo, di invasione o di perdita di libertà che non riguardano direttamente lei, ma la sua storia affettiva.
Per questo, invece di chiedersi solo ‘perché fa così?’, può essere utile domandarsi insieme ‘che significato ha per lui e per me questo passo?’. Quali aspettative, paure, rappresentazioni ciascuno di voi associa alla convivenza? Per qualcuno vivere insieme significa sicurezza, per altri può riattivare l’idea di costrizione o di perdita del desiderio.
Sarebbe importante che queste domande trovassero spazio in un dialogo aperto, senza giudizi né pressioni. Potrebbe dirgli, ad esempio: ‘Ho notato che quando si avvicina il momento di vivere insieme diventi più agitato, e mi piacerebbe capire cosa succede dentro di te, senza giudicarti’. Questo tipo di comunicazione favorisce un clima di fiducia, in cui anche lui può dare parola a ciò che forse nemmeno riesce a spiegarsi fino in fondo.
Se questa difficoltà si ripete nel tempo o diventa fonte di sofferenza per entrambi, un percorso di consulenza di coppia potrebbe aiutarvi a comprendere insieme le dinamiche che si attivano nel vostro sistema e a trovare un modo per affrontare il passaggio di vita senza che diventi minaccioso. Non per ‘correggere’ uno dei due, ma per leggere cosa la relazione sta cercando di dirvi attraverso questa tensione.
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salve, magari la strada migliore è parlare di questa cosa con lui e comunicare cosa lei vede e prova. Consideri che tale argomento incide su tante variabili ( tipo quella degli obiettivi di coppia). Potrebbe essere un modo per fare chiarezza ed avere una maggiore serenità. Saluti
Da come descrivi la situazione, sembra che il tuo compagno viva un forte conflitto interiore tra il desiderio di stare con te e la paura del cambiamento che la convivenza rappresenta. Anche nelle relazioni più solide, il “passaggio di fase” può riattivare timori profondi legati alla perdita di libertà, al timore di deludere o di non essere all’altezza, oppure a vecchie ferite relazionali non del tutto elaborate. Il suo nervosismo, quindi, non è necessariamente mancanza di amore, ma può essere un modo inconscio di difendersi da un’ansia che non riesce a spiegarsi. Sarebbe utile che lui si concedesse lo spazio per comprendere cosa scatena questa tensione, magari con l’aiuto di un professionista, perché solo prendendo consapevolezza delle proprie paure si può evitarne la ripetizione. Anche tu, nel frattempo, puoi provare a mantenere un dialogo aperto ma non pressante, esprimendo come ti senti senza accusarlo, e proponendo di affrontare insieme questo momento come una tappa di crescita, non come un ostacolo. Se senti che la situazione si ripete da tempo e ti pesa, un percorso di supporto psicologico di coppia o individuale può aiutarvi a capire meglio le vostre dinamiche e trovare un modo sereno per costruire il vostro futuro insieme. Se vuoi, posso aiutarti a valutare come iniziare un percorso online per affrontare insieme questi blocchi emotivi.
È naturale sentirsi confusi e frustrati quando un passo così importante viene rimandato, specialmente dopo 11 anni di relazione. Potrebbe trattarsi di una paura, un blocco interiore, o in generale qualcosa che non riesce a sentire né tanto meno comunicare.
Si è mai chiesta cosa potrebbe significare per lui 'condividere' la sua vita o il suo spazio? Forse teme di perdere la sua indipendenza o la sua autonomia?
Invece di concentrarsi sul problema, provate a concentrarvi sul perché. Provi a parlargli in un momento di calma, senza pressione e in modo assertivo: 'Voglio capire cosa ti preoccupa, cosa ti spaventa, senza giudizio.'
Considerando la profondità della vostra relazione, se il blocco dovesse persistere, può considerare un aiuto esterno il quale spesso può fare la differenza per superare un ostacolo.
Si è mai chiesta cosa potrebbe significare per lui 'condividere' la sua vita o il suo spazio? Forse teme di perdere la sua indipendenza o la sua autonomia?
Invece di concentrarsi sul problema, provate a concentrarvi sul perché. Provi a parlargli in un momento di calma, senza pressione e in modo assertivo: 'Voglio capire cosa ti preoccupa, cosa ti spaventa, senza giudizio.'
Considerando la profondità della vostra relazione, se il blocco dovesse persistere, può considerare un aiuto esterno il quale spesso può fare la differenza per superare un ostacolo.
Buongiorno,
capita spesso che, anche in relazioni solide e affettuose, uno dei due partner viva momenti di blocco o paura proprio quando la relazione sta per fare un passo importante. Non è necessariamente mancanza di amore: più spesso si tratta di ansia legata al cambiamento, al timore di perdere spazi personali o di non sentirsi “pronto” a modificare equilibri ormai stabili.
Può essere utile parlarne insieme con calma, cercando di capire quali pensieri o timori emergono in lui in quei momenti, senza colpevolizzarlo. Se la difficoltà si ripete nel tempo, un breve percorso di consulenza di coppia può aiutare a comprendere e gestire meglio queste dinamiche, trasformando l’ansia in un’occasione di crescita condivisa.
Un saluto
capita spesso che, anche in relazioni solide e affettuose, uno dei due partner viva momenti di blocco o paura proprio quando la relazione sta per fare un passo importante. Non è necessariamente mancanza di amore: più spesso si tratta di ansia legata al cambiamento, al timore di perdere spazi personali o di non sentirsi “pronto” a modificare equilibri ormai stabili.
Può essere utile parlarne insieme con calma, cercando di capire quali pensieri o timori emergono in lui in quei momenti, senza colpevolizzarlo. Se la difficoltà si ripete nel tempo, un breve percorso di consulenza di coppia può aiutare a comprendere e gestire meglio queste dinamiche, trasformando l’ansia in un’occasione di crescita condivisa.
Un saluto
Salve, è per me impossibile darle una risposta definitiva; solo il suo compagno può chiarire i suoi sentimenti e le motivazioni del suo comportamento.
Le possibilità sono ampie: timore di un cambiamento che rompa l'attuale equilibrio, paura dell'impegno sociale legato a un passo importante, o necessità di proteggere la propria dimensione individuale.
Proprio per questo, poiché la risposta è in lui, il mio consiglio è di concentrarsi su di sé: come la fa sentire questo comportamento? Quali bisogni personali vengono toccati da questa situazione?
La comunicazione è fondamentale. Un dialogo sincero, senza accusare e senza dare per scontato, sui rispettivi sentimenti e desideri, vi permetterà di confrontarvi in modo costruttivo.
Le possibilità sono ampie: timore di un cambiamento che rompa l'attuale equilibrio, paura dell'impegno sociale legato a un passo importante, o necessità di proteggere la propria dimensione individuale.
Proprio per questo, poiché la risposta è in lui, il mio consiglio è di concentrarsi su di sé: come la fa sentire questo comportamento? Quali bisogni personali vengono toccati da questa situazione?
La comunicazione è fondamentale. Un dialogo sincero, senza accusare e senza dare per scontato, sui rispettivi sentimenti e desideri, vi permetterà di confrontarvi in modo costruttivo.
Salve,
la situazione che descrive merita sicuramente un approfondimento, perché le dinamiche legate alla convivenza possono toccare aspetti emotivi profondi, come la paura del cambiamento o la gestione dell’intimità e dell’autonomia. Sarebbe utile esplorare insieme a uno specialista le motivazioni che portano il suo compagno a reagire in questo modo e comprendere come affrontarle come coppia, in modo da favorire una maggiore serenità reciproca.
Un percorso di consulenza psicologica o di coppia potrebbe aiutarvi a capire meglio cosa accade e a trovare strategie efficaci per superare questo blocco.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
la situazione che descrive merita sicuramente un approfondimento, perché le dinamiche legate alla convivenza possono toccare aspetti emotivi profondi, come la paura del cambiamento o la gestione dell’intimità e dell’autonomia. Sarebbe utile esplorare insieme a uno specialista le motivazioni che portano il suo compagno a reagire in questo modo e comprendere come affrontarle come coppia, in modo da favorire una maggiore serenità reciproca.
Un percorso di consulenza psicologica o di coppia potrebbe aiutarvi a capire meglio cosa accade e a trovare strategie efficaci per superare questo blocco.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Caro, posso provare a stimolare un pensiero, sulle dinamiche relazionali del vostro rapporto e su quali modalità - anche implicite - vi trovate ad adottare nell'entrate in contatto. La prima domanda che le potrei porre è relativa alla condivisione reciproca e alla comunicazione di coppia. Quanto di voi riuscite a mettere in parola con l'altro? Provate a immettere nel dialogo di coppia parti intime della vita interiore? Spero di aver fornito uno spunto utile. Un caro saluto. Dott. AP
Buonasera,
dalle sue parole traspare un legame profondo e un desiderio sincero di costruire insieme, ma anche una sofferenza per questa difficoltà che si ripresenta proprio nel momento in cui la relazione potrebbe fare un passo in avanti.
A volte, quando l’intimità si fa più concreta, possono emergere paure inconsapevoli legate alla perdita di autonomia, al cambiamento delle dinamiche di coppia o al timore di deludere l’altro. Non sempre queste paure sono visibili, e chi le vive può reagire con nervosismo o chiusura senza comprenderne del tutto il motivo.
Può essere utile accogliere questo momento non come un ostacolo, ma come un segnale di qualcosa che chiede di essere compreso più a fondo, magari anche con l’aiuto di un percorso di coppia o individuale, per dare voce a ciò che entrambi vivete dietro questo “blocco”.
Sempre a disposizione,
Dott.ssa Jessica Servidio
dalle sue parole traspare un legame profondo e un desiderio sincero di costruire insieme, ma anche una sofferenza per questa difficoltà che si ripresenta proprio nel momento in cui la relazione potrebbe fare un passo in avanti.
A volte, quando l’intimità si fa più concreta, possono emergere paure inconsapevoli legate alla perdita di autonomia, al cambiamento delle dinamiche di coppia o al timore di deludere l’altro. Non sempre queste paure sono visibili, e chi le vive può reagire con nervosismo o chiusura senza comprenderne del tutto il motivo.
Può essere utile accogliere questo momento non come un ostacolo, ma come un segnale di qualcosa che chiede di essere compreso più a fondo, magari anche con l’aiuto di un percorso di coppia o individuale, per dare voce a ciò che entrambi vivete dietro questo “blocco”.
Sempre a disposizione,
Dott.ssa Jessica Servidio
Buongiorno, difficile rispondere alla sua domanda, potrebbe esservi molto utile intraprendere insieme una terapia di coppia per cercare di comprendere le vostre dinamiche relazionali. Qualora il suo compagno non fosse motivato nel fare questo percorso, potrebbe iniziare un percorso psicologico individuale, sicuramente la aiutarebbe a comprendere il suo funzionamento relazionale. Se ne avesse necessità sono a sua disposizione in presenza o online, per una terapia di tipo relazionale integrata, individuale o di coppia, con il supporto di varie tecniche personalizzate in base al paziente, ai suoi bisogni ed obiettivi con evidenza scientifica. Dott.ssa Susanna Scainelli
Buona sera,
certamente darle una risposta in merito all'atteggiamento del suo compagno risulta molto complesso e sarebbe poco professionale. Capire cosa stia accadendo dentro di lei e da dove derivino le sue percezioni potrebbe essere utile, anche eventualmente per proporre un invio ad un percorso di coppia per snocciolare cosa si stia smuovendo all'interno del vostro rapporto.
Cordialmente,
dott.ssa Togni
certamente darle una risposta in merito all'atteggiamento del suo compagno risulta molto complesso e sarebbe poco professionale. Capire cosa stia accadendo dentro di lei e da dove derivino le sue percezioni potrebbe essere utile, anche eventualmente per proporre un invio ad un percorso di coppia per snocciolare cosa si stia smuovendo all'interno del vostro rapporto.
Cordialmente,
dott.ssa Togni
Buongiorno,
ha provato a chiederlo a lui? CHe ha risposto?
Un saluto cordiale
DOtt.ssa Marzia Sellini
ha provato a chiederlo a lui? CHe ha risposto?
Un saluto cordiale
DOtt.ssa Marzia Sellini
Capisco quanto questa situazione possa confonderti e farti soffrire. Parlare apertamente con lui, con calma, cercando di capire le sue paure senza giudizio, può essere un primo passo. Un percorso di coppia potrebbe aiutarvi a esplorare insieme queste difficoltà.
Buongiorno, le risposte possono essere davvero diverse e solo con un dialogo aperto nei suoi confronti potrà trovare una risposta. Se evitasse il discorso o mostrasse ancora questo nervosismo si potrebbe pensare anche a qualche seduta di coppia ma penso sia meglio e necessario solo una comunicazione in cui gli può mostrare la disponibilità ad accettare qualunque risposta e accoglienza. Un'eventuale convivenza comporta un nuovo equilibrio e non è da sottovalutare ma facendolo insieme e supportandosi si creeranno nuove routine che in ogni caso portano fatiche.
Buon percorso, rimango a disposizione.
Dott.ssa Casumaro Giada
Buon percorso, rimango a disposizione.
Dott.ssa Casumaro Giada
Buongiorno signora, la convivenza è un passaggio molto importante nel ciclo vitale della coppia, una risposta non è facile da dare non conoscendovi, ma mi verrebbe da chiederle, come avete deciso di andare a vivere insieme? era una necessità di entrambi? avete provato a parlarne insieme?
Buona giornata
Dott.ssa Noemi Barlone
Buona giornata
Dott.ssa Noemi Barlone
Capisco profondamente la sua preoccupazione. Ciò che sta accadendo potrebbe essere letto come l’espressione di un conflitto interno del suo compagno: da un lato il desiderio autentico di stare con lei, dall’altro la paura, magari non pienamente consapevole, che la convivenza possa modificare equilibri personali o di coppia che finora hanno funzionato.
Potrebbe aiutarlo molto se riuscisse a parlare con lui non tanto del “perché non vuoi farlo”, ma di “cosa temi che possa cambiare per te” nel vivere insieme. In questo modo, potrete co-costruire insieme un significato condiviso della convivenza, che tenga conto dei bisogni di entrambi.
Dott.ssa Mazzon
Potrebbe aiutarlo molto se riuscisse a parlare con lui non tanto del “perché non vuoi farlo”, ma di “cosa temi che possa cambiare per te” nel vivere insieme. In questo modo, potrete co-costruire insieme un significato condiviso della convivenza, che tenga conto dei bisogni di entrambi.
Dott.ssa Mazzon
Buongiorno, grazie per la sua condivisione. è possibile che faccia così perchè è spaventato dal passo che state per fare, e dai cambiamenti che potrebbe comportare: vivere insieme è un progetto entusiasmante ma che comporta senza dubbio dei cambiamenti, da cui il suo compagno potrebbe essere spaventato, e che potrebbe fare fatica a verbalizzare. Il mio suggerimento è di provare ad aprire un dialogo sincero su questo tema: provate a parlare insieme di che cosa pensate e di che cosa provate all'idea di andare a convivere dopo tanto tempo passato in case separate. Sono sicura che parlando potranno emergere i temi su cui eventualmente andare a lavorare. Se avesse domande o avesse bisogno di ulteriore supporto mi trova a disposizione. Un caro saluto, dott.ssa Elena Gianotti
Salve,
Sarebbe importante che lei potesse fare una consultazione psicologica per comprendere meglio la situazione e poterla affrontare. Se vuole sono disponibile ad incontrarla.
Un saluto cordiale
Dott.ssa Di Giovanni
Sarebbe importante che lei potesse fare una consultazione psicologica per comprendere meglio la situazione e poterla affrontare. Se vuole sono disponibile ad incontrarla.
Un saluto cordiale
Dott.ssa Di Giovanni
Salve, non posso conoscere le motivazioni del suo compagno. Un dialogo aperto con lui su questo argomento è sicuramente importante per avere le risposte che sta cercando. Il passo di vivere insieme rappresenta un cambiamento nella vostra storia importante, deve essere per prima cosa qualcosa di desiderato e scelto liberamente da entrambe le parti. Può inoltre capitare che questo causi preoccupazioni e timori anche se desiderato. Un confronto aperto e non giudicante su tutte queste possibilità in gioco è fondamentale.
Buongiorno,
Comprendo la fatica di questo momento. Sarebbe opportuno indagare quali siano le motivazioni che sembrano infastidirlo o innervosirlo. Nella relazione di coppia è fondamentale avere una buona comunicazione e trovare dei momenti di scambio rispetto ai propri vissuti. Provi a parlargliene sottolineando che le sue reazioni la preoccupano e che è intenzionata a comprendere cosa lo può turbare per risolvere insieme questa situazione.
Un caro saluto
Dott.ssa Greta Bosio
Comprendo la fatica di questo momento. Sarebbe opportuno indagare quali siano le motivazioni che sembrano infastidirlo o innervosirlo. Nella relazione di coppia è fondamentale avere una buona comunicazione e trovare dei momenti di scambio rispetto ai propri vissuti. Provi a parlargliene sottolineando che le sue reazioni la preoccupano e che è intenzionata a comprendere cosa lo può turbare per risolvere insieme questa situazione.
Un caro saluto
Dott.ssa Greta Bosio
Gentile Utente, buongiorno. La ringrazio per aver condiviso qui la sua riflessione. Posso comprendere la sua percezione di difficoltà nel momento in cui lui manifesta nervosismo e agitazione.
La prima domanda che vorrei porle consiste nel comprendere se c'è già stato un confronto tra di voi in merito a quanto descrive nel suo messaggio. Con ciò, le chiedo se vi siete comunicati apertamente le vostre difficoltà, se avete trovato il modo di dirvi tranquillamente quali problematiche possono sorgere nel momento in cui convivete.
Passo al suo quesito: il suo trasferimento e la convivenza potrebbe comportare un momento di difficoltà al suo compagno per molte ragioni. Ogni cambiamento di questo tipo, comporta un nuovo assetto e un cambio nella percezione della propria autonomia. Pensandoci in effetti, per quanto vi sia un sentimento sincero e ricambiato, la reazione del suo ragazzo potrebbe essere connessa con timori relativi alla propria indipendenza o a incertezze nella gestione della nuova situazione. In aggiunta a ciò, le ragioni alla base di tali reazioni potrebbero essere connesse con un cambiamento voluto ma ritenuto un passo enorme per sè in questo momento o per ragioni altre che prescindono dalla nostra conoscenza, al momento basata esclusivamente sul suo riferito.
Potrebbe considerare l'opportunità di un confronto con lui, e della possibilità di aprirsi uno spazio in cui portare i suoi vissuti derivanti dalle reazioni del suo compagno. Le scrivo questo in quanto la cassa di risonanza che queste situazioni smuovono in lei è meritevole di ascolto e lei potrebbe beneficiare del giusto spazio e tempo per approfondire come si sente e apprendere strategie funzionali alla situazione.
Resto a disposizione. Un caro saluto, Dott.ssa Letizia Turchetto
La prima domanda che vorrei porle consiste nel comprendere se c'è già stato un confronto tra di voi in merito a quanto descrive nel suo messaggio. Con ciò, le chiedo se vi siete comunicati apertamente le vostre difficoltà, se avete trovato il modo di dirvi tranquillamente quali problematiche possono sorgere nel momento in cui convivete.
Passo al suo quesito: il suo trasferimento e la convivenza potrebbe comportare un momento di difficoltà al suo compagno per molte ragioni. Ogni cambiamento di questo tipo, comporta un nuovo assetto e un cambio nella percezione della propria autonomia. Pensandoci in effetti, per quanto vi sia un sentimento sincero e ricambiato, la reazione del suo ragazzo potrebbe essere connessa con timori relativi alla propria indipendenza o a incertezze nella gestione della nuova situazione. In aggiunta a ciò, le ragioni alla base di tali reazioni potrebbero essere connesse con un cambiamento voluto ma ritenuto un passo enorme per sè in questo momento o per ragioni altre che prescindono dalla nostra conoscenza, al momento basata esclusivamente sul suo riferito.
Potrebbe considerare l'opportunità di un confronto con lui, e della possibilità di aprirsi uno spazio in cui portare i suoi vissuti derivanti dalle reazioni del suo compagno. Le scrivo questo in quanto la cassa di risonanza che queste situazioni smuovono in lei è meritevole di ascolto e lei potrebbe beneficiare del giusto spazio e tempo per approfondire come si sente e apprendere strategie funzionali alla situazione.
Resto a disposizione. Un caro saluto, Dott.ssa Letizia Turchetto
Gentile utente, la situazione che descrive sembra coinvolgere aspetti emotivi profondi, sia nella relazione di coppia sia nella storia personale del suo compagno. Il fatto che lui manifesti agitazione e si ritiri proprio quando si avvicina un passo significativo come la convivenza potrebbe indicare un conflitto interno tra il desiderio di vicinanza e la paura del cambiamento o della perdita di autonomia. È importante sottolineare che questo tipo di reazioni spesso non sono volontarie o intenzionali, ma legate a dinamiche affettive più complesse, che meritano ascolto e comprensione. La sua sensibilità nel riconoscere che “non lo fa apposta” è già un passo importante. Lavorare su queste difficoltà - in modo individuale o di coppia – può aiutare entrambi a dare significato a ciò che accade, comunicare meglio i propri bisogni e affrontare insieme il cambiamento. Un caro saluto
Gentile utente,
grazie per la sua condivisione. Il nervosismo del suo compagno prima di trasferirsi insieme potrebbe essere legato a diverse cause, come la paura dell'intimità o della vulnerabilità, l'ansia da cambiamento, la difficoltà ad adattarsi a nuove dinamiche di vita, o esperienze passate che influenzano il suo comportamento. Le suggerirei di affrontare la situazione con una conversazione aperta e sincera, cercando di capire insieme le sue paure o preoccupazioni. Se la situazione persiste, potrebbe essere utile considerare una consulenza di coppia per esplorare queste dinamiche in modo sicuro e costruttivo.
Resto disponibile per eventuali domande. Buon proseguimento
grazie per la sua condivisione. Il nervosismo del suo compagno prima di trasferirsi insieme potrebbe essere legato a diverse cause, come la paura dell'intimità o della vulnerabilità, l'ansia da cambiamento, la difficoltà ad adattarsi a nuove dinamiche di vita, o esperienze passate che influenzano il suo comportamento. Le suggerirei di affrontare la situazione con una conversazione aperta e sincera, cercando di capire insieme le sue paure o preoccupazioni. Se la situazione persiste, potrebbe essere utile considerare una consulenza di coppia per esplorare queste dinamiche in modo sicuro e costruttivo.
Resto disponibile per eventuali domande. Buon proseguimento
Buongiorno,
da come descrive la situazione, potrebbe trattarsi di una forma di evitamento: quando la relazione diventa più concreta, possono emergere ansie o timori che portano a tirarsi indietro. Può essere il segnale che si sta toccando un punto delicato per lui, che può essere legato ad aspetti personali, esperienze passate o a paure specifiche. Provi a parlarne con lui al di fuori di un periodo di possibile trasferimento, descrivendo ciò che ha notato e quali sono le sue sensazioni. Questo potrebbe essere utile per favorire la comunicazione.
Cordialmente,
dott.ssa Taravella
da come descrive la situazione, potrebbe trattarsi di una forma di evitamento: quando la relazione diventa più concreta, possono emergere ansie o timori che portano a tirarsi indietro. Può essere il segnale che si sta toccando un punto delicato per lui, che può essere legato ad aspetti personali, esperienze passate o a paure specifiche. Provi a parlarne con lui al di fuori di un periodo di possibile trasferimento, descrivendo ciò che ha notato e quali sono le sue sensazioni. Questo potrebbe essere utile per favorire la comunicazione.
Cordialmente,
dott.ssa Taravella
Gentile paziente, in questo caso non è possibile fornire una soluzione diretta. Ritengo sia necessario approfondire innanzitutto quale significato attribuisca questo uomo alla convivenza e quale rapporto abbia avuto, in passato, con essa nella propria vita. Come lei giustamente osserva, non è detto che il suo tirarsi indietro sia un atto volontario; potrebbe invece essere legato a paure o vissuti le cui cause richiedono un adeguato approfondimento. Il mio consiglio è di rivolgersi a un collega psicologo per intraprendere un percorso di coppia, che possa aiutare entrambi a comprendere meglio la situazione e le dinamiche relazionali in atto. Cordiali saluti, Dott. Albertini
Buongiorno, capisco bene quanto la situazione che descrive possa farla sentire confusa e preoccupata. Dopo undici anni di relazione stabile e affettuosa, è naturale desiderare di fare un passo avanti importante come quello di andare a vivere insieme, e allo stesso tempo è comprensibile che il comportamento del suo compagno le faccia nascere domande e un senso di incertezza. Da ciò che racconta, sembra che il vostro legame sia solido e basato su sentimenti autentici, ma la difficoltà emerga proprio nel momento in cui si passa dal progetto alla concretizzazione del cambiamento. In molti casi, quando una persona vive una relazione importante e felice ma reagisce con nervosismo o agitazione di fronte a un passo come la convivenza, non lo fa per mancanza d’amore, bensì perché quel passaggio riattiva paure più profonde legate alla perdita di autonomia, al timore di non essere all’altezza delle aspettative o al cambiamento delle proprie abitudini. A volte, anche chi è molto innamorato può sentirsi sopraffatto dal peso simbolico di una scelta che rappresenta una nuova fase della vita. La cosa positiva è che lei percepisce chiaramente che il suo compagno non lo fa apposta e che c’è in lui una parte che desidera stare con lei, ma un’altra che, nel momento del passo concreto, si sente in difficoltà. In queste situazioni, più che forzare la decisione, può essere utile creare spazi di dialogo aperto e tranquillo, in cui ognuno possa esprimere ciò che prova senza sentirsi giudicato. Spesso, condividere le proprie paure in modo sincero aiuta a ridurre la tensione e a far sentire entrambe le parti più comprese e unite. Allo stesso tempo, è importante che anche lei si conceda di riconoscere le proprie emozioni: è normale sentirsi frustrata o delusa di fronte a un cambiamento che sembra sempre rimandato, ma cercare di leggere la situazione non come un rifiuto personale, bensì come una difficoltà del suo compagno a gestire il cambiamento, può alleggerire il peso emotivo. Nel tempo, se continuerete a mantenere una comunicazione onesta e rispettosa, sarà più facile capire insieme quale ritmo dare a questo passo, trovando un equilibrio che tenga conto dei bisogni di entrambi. Le relazioni più forti non sono quelle prive di ostacoli, ma quelle in cui si riesce ad affrontarli come una squadra, con comprensione reciproca e disponibilità a crescere insieme. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
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