Salve sono una ragazza di 21 anni. Da circa 3 settimane mi capita che quando sto per addormentarmi
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Salve sono una ragazza di 21 anni.
Da circa 3 settimane mi capita che quando sto per addormentarmi ho la sensazione di stare svenendo, riapro gli occhi e mi ritrovo con capogiri e vista offuscata. Così per cercare di distrarmi da questa serie di malesseri inizio a pensare a qualcos'altro ma subito dopo mi dimentico di quello che stavo pensando. Inoltre avverto una specie di forte oppressione al petto da sdraiata in posizione supina mentre di lato questa sensazione si 'alleggerisce' ed inizia a brontolare la pancia come se avessi un agglomerato di aria dentro ed avverto una sensazione di nausa. Comunque cerco di dormire e alla fine con pazienza, quando riesco,mi addormento. Al risveglio mi sento un po' strana come se avessi sognato tutta la notte ma non ricordare il benché minimo sogno, quindi una sorta di testa pesante. Premetto che prima di questo fenomeno avevo il sonno leggero e mi svegliavo al minimo rumore, mentre adesso non mi accorgo di più nulla.
Ormai andare a coricarmi è diventato un inferno ed alcune volte mi ritrovo a non dormire affatto, cosa potrebbe essere e cosa dovrei fare?
Da circa 3 settimane mi capita che quando sto per addormentarmi ho la sensazione di stare svenendo, riapro gli occhi e mi ritrovo con capogiri e vista offuscata. Così per cercare di distrarmi da questa serie di malesseri inizio a pensare a qualcos'altro ma subito dopo mi dimentico di quello che stavo pensando. Inoltre avverto una specie di forte oppressione al petto da sdraiata in posizione supina mentre di lato questa sensazione si 'alleggerisce' ed inizia a brontolare la pancia come se avessi un agglomerato di aria dentro ed avverto una sensazione di nausa. Comunque cerco di dormire e alla fine con pazienza, quando riesco,mi addormento. Al risveglio mi sento un po' strana come se avessi sognato tutta la notte ma non ricordare il benché minimo sogno, quindi una sorta di testa pesante. Premetto che prima di questo fenomeno avevo il sonno leggero e mi svegliavo al minimo rumore, mentre adesso non mi accorgo di più nulla.
Ormai andare a coricarmi è diventato un inferno ed alcune volte mi ritrovo a non dormire affatto, cosa potrebbe essere e cosa dovrei fare?
Gentile utente, purtroppo è difficile fare una diagnosi e darle consigli basandosi unicamente sui sintomi che descrive.
Sarebbe interessante indagare anche altri fattori, tra cui ad esempio il momento di vita in cui questi sintomi sono comparsi, eventuali pensieri ed emozioni che accompagnano i sintomi, il modo in cui questi influiscono sulla sua quotidianità.
I sintomi possono rappresentare dei segnali, ma per interpretarli è spesso opportuno ampliare lo sguardo.
Spero di questo possa essere per lei uno spunto di riflessione.
Un caro saluto,
Dott.ssa Diane Zanella
Sarebbe interessante indagare anche altri fattori, tra cui ad esempio il momento di vita in cui questi sintomi sono comparsi, eventuali pensieri ed emozioni che accompagnano i sintomi, il modo in cui questi influiscono sulla sua quotidianità.
I sintomi possono rappresentare dei segnali, ma per interpretarli è spesso opportuno ampliare lo sguardo.
Spero di questo possa essere per lei uno spunto di riflessione.
Un caro saluto,
Dott.ssa Diane Zanella
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Gentile utente buonasera.
Innanzitutto credo che lei debba indagare questi sintomi dal punto di vista medico, se non l'hai già fatto. Sicuramente il medico curante la saprà indirizzare a professionisti che potranno aiutarla a escludere cause di natura fisiologica, soprattutto cause gastro-intestinali e neurologiche.
Appurato che di ciò non si tratta, il quadro di sintomi che descrive potrebbe avere un correlato psicologico. Il fatto che si associ sistematicamente alla fase di addormentamento potrebbe aiutarla a identificare, insieme a uno psicologo, il perché tale situazione genera un così grande disagio.
Non è escluso, infine, che sia la causa organica che quella psicologica siano presenti simultaneamente, compromettendo per diversi motivi alla sua qualità del sonno.
Un caro saluto, Dott. Antonio Cortese
Innanzitutto credo che lei debba indagare questi sintomi dal punto di vista medico, se non l'hai già fatto. Sicuramente il medico curante la saprà indirizzare a professionisti che potranno aiutarla a escludere cause di natura fisiologica, soprattutto cause gastro-intestinali e neurologiche.
Appurato che di ciò non si tratta, il quadro di sintomi che descrive potrebbe avere un correlato psicologico. Il fatto che si associ sistematicamente alla fase di addormentamento potrebbe aiutarla a identificare, insieme a uno psicologo, il perché tale situazione genera un così grande disagio.
Non è escluso, infine, che sia la causa organica che quella psicologica siano presenti simultaneamente, compromettendo per diversi motivi alla sua qualità del sonno.
Un caro saluto, Dott. Antonio Cortese
Gentile utente, da queste righe non è possibile fare una diagnosi di un disturbo. Sicuramente è necessaria escludere una causa prettamente medica, quindi le consiglio di parlarne con il suo medico curante ed iniziare un percorso in tal senso.
Una volta escluse le cause mediche, sarebbe il caso di esplorare insieme ad un* psicolog* cosa significhi per lei il momento dell'addormentamento, del sonno e del sognare. Analizzare insieme il momento di vita d'esordio dei sintomi e capire come il suo sonno si è modificato nel tempo.
Resto a disposizione, un saluto.
Una volta escluse le cause mediche, sarebbe il caso di esplorare insieme ad un* psicolog* cosa significhi per lei il momento dell'addormentamento, del sonno e del sognare. Analizzare insieme il momento di vita d'esordio dei sintomi e capire come il suo sonno si è modificato nel tempo.
Resto a disposizione, un saluto.
Gentilissima buonasera. Innanzitutto credo che lei debba indagare questi sintomi dal punto di vista medico, se non l'hai già fatto. Sicuramente il medico curante la saprà indirizzare a professionisti che potranno aiutarla a escludere cause di natura fisiologica. Appurato che di ciò non si tratta, il quadro di sintomi che descrive potrebbe avere un correlato psicologico. Non è escluso, infine, che sia la causa organica che quella psicologica siano presenti simultaneamente, compromettendo per diversi motivi alla sua qualità del sonno. Un caro saluto,
Dottoressa Andreozzi Jasmine
Dottoressa Andreozzi Jasmine
Gentile Utente,
la sua difficoltà ad addormentarsi potrebbe essere un sintomo che si ricollega, nel profondo, ad una difficoltà a lasciarsi andare, a lasciare il controllo. A volte è difficile sospendere la vita conscia e abbandonarsi a quella della psiche profonda, ma questo sintomo potrebbe aprire la strada per iniziare un percorso di conoscenza di sè. Qualora volesse iniziare questo percorso, resto a disposizione.
Un caro saluto,
Dott.ssa Laura Paulucci
la sua difficoltà ad addormentarsi potrebbe essere un sintomo che si ricollega, nel profondo, ad una difficoltà a lasciarsi andare, a lasciare il controllo. A volte è difficile sospendere la vita conscia e abbandonarsi a quella della psiche profonda, ma questo sintomo potrebbe aprire la strada per iniziare un percorso di conoscenza di sè. Qualora volesse iniziare questo percorso, resto a disposizione.
Un caro saluto,
Dott.ssa Laura Paulucci
Gentile utente, mi dispiace molto per questi problemi che sta riscontrando, dormire bene è un elemento fondamentale per una buona qualità della vita. Capita di accorgersi di quanto sia importante il sonno solo quando non si riesce piu' a dormire bene; infatti, mentre si dorme i ritmi biologici rallentano, il cervello riduce al minimo la sua attività e l'organismo recupera le energie investite durante la giornata. Le cause che turbano il sonno possono essere psicologiche, ambientali e di origine organica, dunque un confronto con il suo medico di base credo sia fondamentale, in concomitanza le suggerisco di contattare uno psicologo per approfondire quanto descritto al fine di essere supportata al meglio in questo momento per lei delicato. Resto a disposizione. Un caro saluto. Dott.ssa Francesca Rufino.
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Gentile utente, si è già rivolta al suo medico per escludere qualsiasi causa di tipo organico? Parallelamente potrebbe chiedere un consulto ad uno psicologo, che potrebbe accompagnarla nella gestione della sintomatologia con l'utilizzo di tecniche di rilassamento e visualizzazione e approfondire insieme a lei il suo vissuto in questo momento specifico della sua vita. Rimango a disposizione, anche online. Un caro saluto
Gentile utente, posso solo immaginare quanto posso essere invalidante questa situazione. Sicuramente qualcosa sta accadendo dentro di lei quando va a dormire e durante la sua giornata. Cosa le passa per la mente quando si mette a dormire?
Importante anche escludere eventuali problemi organici. Comprendere cosa stia accadendo in questo momento della sua vita. Ciò che mi sento di dirle e ti pensare di poter affidarsi ad un professionista. Rimango a sua disposizione Dott.ssa Alessia D'Angelo
Importante anche escludere eventuali problemi organici. Comprendere cosa stia accadendo in questo momento della sua vita. Ciò che mi sento di dirle e ti pensare di poter affidarsi ad un professionista. Rimango a sua disposizione Dott.ssa Alessia D'Angelo
Salve,
per prima cosa le consiglierei di scongiurare possibili cause organiche del suo malessere, recandosi per esempio dal medico di famiglia. In ogni caso, e a prescindere dall'esito di questi accertamenti, dal suo resoconto è ben evidente una marcata componente di disagio psicologico. Potrebbe esserle di grande aiuto una consulenza psicologica al fine di indagare più a fondo le modalità di presentazione dei sintomi che lamenta, il vissuto che li accompagna e le soluzioni che mette in campo per contrastarli. Resto a disposizione per un consulto on line. Cordiali saluti
per prima cosa le consiglierei di scongiurare possibili cause organiche del suo malessere, recandosi per esempio dal medico di famiglia. In ogni caso, e a prescindere dall'esito di questi accertamenti, dal suo resoconto è ben evidente una marcata componente di disagio psicologico. Potrebbe esserle di grande aiuto una consulenza psicologica al fine di indagare più a fondo le modalità di presentazione dei sintomi che lamenta, il vissuto che li accompagna e le soluzioni che mette in campo per contrastarli. Resto a disposizione per un consulto on line. Cordiali saluti
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Gentilissima, come le hanno già detto i colleghi è importante escludere innanzitutto qualsiasi tipo di causa organica, rivolgendosi al proprio medico. Dopo di che credo sia importante indagare anche l’aspetto psicologico, sembra trattarsi di sintomi ansiosi, ma bisognerebbe avere maggiori elementi per esprimersi… uno psicologo potrebbe aiutarla a gestire queste sensazioni con tecniche di rilassamento, respirazione, visualizzazione e meditazione. Resto a disposizione, cari saluti :)
Gentilissima, i miei colleghi hanno giustamente detto molte cose, su cui sono assolutamente d'accordo. Siamo esseri complessi per cui sicuramente risalire alla causa, escludendo quelle organica, è la prima cosa da fare. Certo, ci sono delle tecniche di rilassamento ma esse stesse fanno da supporto ad un percorso con un professionista quale ad esempio uno/a Psicologo-/a. Personalmente penso che la sua sia una sintomatologia Psicosomatica e, dunque, di matrice comunque Psicologica che va indagata. La Ringrazio per aver condiviso la sua esperienza, rimango a disposizione.
Dott.ssa Simona Pietrafesa
Dott.ssa Simona Pietrafesa
Gentile utente, immagino che queste sensazioni da lei descritte non siano affatto piacevoli, ma seppur dettagliatamente descritte, non sono sufficienti per ipotizzare una diagnosi. Ritengo che sarebbe importante prima di tutto escludere cause organiche e su questo il suo medico curante saprà sicuramente indirizzarla, poi, qualora queste fossero escluse, potrebbe esserle d'aiuto approfondire la sua situazione con l'aiuto di uno/a Psicologo/a. In questo modo potrà provare a dare lettura di questi sintomi partendo dalla sua storia di vita e magari scoprire che le stanno comunicando qualcosa di prezioso a cui prestare attenzione. Rimango a disposizione. Cordialmente, Dott.ssa Anna Bonci
Gentile utente, il momento dell'andare a dormire è complesso sotto molti punti di vista e in esso la mente può faticare a lasciarsi andare.
Tuttavia, dalla descrizione che ha fatto, non è possibile produrre una diagnosi, per la quale raccomando sempre un percorso specialistico con uno psicologo.
Le suggerirei in primo luogo di contattare il suo medico curante, che saprà indirizzarla al meglio per le sue necessità e l'esclusione di cause organiche, per poi valutare la necessità di una presa in carico psicologica.
Nella speranza che questa riflessione possa esserle stata utile, resto a disposizione per un confronto anche online.
Un caro saluto,
Dott.ssa Elena Sinistrero
Tuttavia, dalla descrizione che ha fatto, non è possibile produrre una diagnosi, per la quale raccomando sempre un percorso specialistico con uno psicologo.
Le suggerirei in primo luogo di contattare il suo medico curante, che saprà indirizzarla al meglio per le sue necessità e l'esclusione di cause organiche, per poi valutare la necessità di una presa in carico psicologica.
Nella speranza che questa riflessione possa esserle stata utile, resto a disposizione per un confronto anche online.
Un caro saluto,
Dott.ssa Elena Sinistrero
Buonasera, il primo passo è quello di escludere cause organiche di cui i suoi sintomi potrebbero essere espressione. Contestualmente o successivamente può valutare se avvalersi di un professionista per affrontare ciò che la interroga. Un saluto cordiale
Salve,
da questa descrizione non si comprende bene se lei abbia o meno consultato un medico, uno specialista.
Inoltre sicuramente ciò che le posso dire è che alcuni sintomi possono essere riconducibili ad aspetti ansiosi, ma dovrei avere molte più informazioni.
Inoltre mentre e corpo vanno quasi sempre insieme, non scinderei le due cose.
Per quanto riguarda l'aspetto onirico, tutti sogniamo ma spesso non si fissano. Il sogno è sicuramente una chiave di lettura importante anche per questi aspetti, anche perché incide col sonno stesso.
Se vuole ci sono anche online.
Dott. Salvucci Matteo
da questa descrizione non si comprende bene se lei abbia o meno consultato un medico, uno specialista.
Inoltre sicuramente ciò che le posso dire è che alcuni sintomi possono essere riconducibili ad aspetti ansiosi, ma dovrei avere molte più informazioni.
Inoltre mentre e corpo vanno quasi sempre insieme, non scinderei le due cose.
Per quanto riguarda l'aspetto onirico, tutti sogniamo ma spesso non si fissano. Il sogno è sicuramente una chiave di lettura importante anche per questi aspetti, anche perché incide col sonno stesso.
Se vuole ci sono anche online.
Dott. Salvucci Matteo
Buongiorno, i suoi sintomi richiedono di essere approfonditi con degli esami. In caso di esito negativo un percorso con un collega potrebbe essere d'aiuto ad approfondire alcune delle sensazioni che ha descritto.
Dott. Marco Cenci
Dott. Marco Cenci
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso i suoi dubbi con noi. Comprendo le sue difficoltà e le sue preoccupazioni, e mi dispiace per i vissuti negativi che queste le provocano. Qualora dovesse ritenerlo opportuno o necessario, mi rendo disponibile a cominciare con lei un percorso , che potrebbe tornarle utile per esplorare ed approfondire le sue emozioni, esperienze e valori al fine di trovare una strada percorribile e ritrovare la serenità.
Tenga a mente che il benessere mentale è una priorità, e trovare il professionista giusto può fare la differenza.
Qualora dovesse avere dubbi, domande, o perplessità riguardo al mio lavoro non esiti a contattarmi.
Un caro saluto, dott. Daniele D’Amico.
Tenga a mente che il benessere mentale è una priorità, e trovare il professionista giusto può fare la differenza.
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Un caro saluto, dott. Daniele D’Amico.
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Gentile utente, per scrupolo la rimanderei al suo curante al fine di escludere diagnosi di tipo medico. Di conseguenza, le consiglio di approfondire la sintomatologia attraverso dei colloqui al fine di fornirle dei validi strumenti per superare questa fase della sua vita.
Dott.ssa Luciana de Pinto
Dott.ssa Luciana de Pinto
Buongiorno, grazie per il suo messaggio. Nei momenti che precedono il sonno sono molto frequenti esperienze di derealizzazione e/o depersonalizzazione che vengono descritte con i termini “allucinazioni ipnogogiche o ipnopompiche” e che coinvolgono tutti gli organi sensoriali tra cui vista, tatto, udito.
La situazione che ha descritto, però, merita probabilmente di essere condivisa con il suo medico di base per fugare prima possibili cause organiche riconducibili alla sintomatologia che riporta. In un secondo momento sarà il suo medico di base a scegliere se consigliarle, se necessario, un invio presso una figura clinica. Cordiali saluti,
La situazione che ha descritto, però, merita probabilmente di essere condivisa con il suo medico di base per fugare prima possibili cause organiche riconducibili alla sintomatologia che riporta. In un secondo momento sarà il suo medico di base a scegliere se consigliarle, se necessario, un invio presso una figura clinica. Cordiali saluti,
Gentilissima, a mio modesto parere il suo problema è sicuramente psicosomatico o "somatoforme" usando un termine più esatto, però occorre anche un parere medico. Io mi rivolgerei ad uno di quei medici che praticano la medicina integrata. Credo che non abbia bisogno di farmaci, ma piuttosto di una cura naturale, magari di una dieta anti infiammatoria, povera di glutine, lieviti, latticini. Quando si ha un problema psicologico è sempre conveniente una dieta del genere, aumentando anche pesce, uova, riso e naturalmente verdure. Mia esperienza ormai di trent'anni! Poi può essere utile un intervento ansiolitico naturale imparando un metodo di rilassamento come la mindfulness (meditazione laica). A livello di psicoterapia è senz'altro necessario lavorare sull'ansia con tecniche mirate. Cordialmente. Dr. Tacchini
I sintomi che descrivi potrebbero essere legati all'ansia ed è possibile che questa stia interferendo con il tuo sonno e creando un ciclo di stress. Ti consiglio di, in primis, consultare un medico per escludere cause fisiche; inoltre un percorso terapeutico potrebbe aiutarti per affrontare l'ansia e migliorare il sonno. Un percorso terapeutico basato su un approccio cognitivo-neuropsicologico può aiutarti a comprendere meglio questi meccanismi e a sviluppare strategie più efficaci per gestire l’ansia senza alimentarla. Se vuoi, possiamo iniziare insieme questo percorso per esplorare cosa sta mantenendo questo ciclo e trovare un modo per affrontarlo in modo più funzionale.
Salve, la ringrazio per aver condiviso con tanta precisione e sincerità ciò che sta vivendo. Comprendo quanto possa essere spaventoso trovarsi a letto, in un momento che dovrebbe essere di riposo e tranquillità, e invece sentire il corpo reagire con sintomi come capogiri, oppressione al petto, nausea e una sensazione di perdita di controllo. È del tutto naturale che la sua mente, nel tentativo di dare un senso a ciò che accade, si ponga domande e che la paura del momento di coricarsi sia cresciuta fino a trasformarsi in una sorta di anticipazione ansiosa. Da come descrive la situazione, sembra che il suo corpo stia reagendo con segnali fisici che potrebbero avere un legame con l’ansia e con il modo in cui affronta il momento del sonno. Spesso, quando ci si sdraia, il corpo entra in una condizione di rilassamento, ma se la mente è all’erta o timorosa, questo passaggio può essere vissuto come improvviso e pericoloso, quasi come se fosse uno “svenimento” invece che un processo naturale di addormentamento. Questo può innescare una spirale: la paura dei sintomi genera nuova ansia, l’ansia aumenta la percezione dei sintomi corporei, e questo rafforza ulteriormente il timore di non riuscire a dormire. L’oppressione al petto, il brontolio intestinale e la nausea sono reazioni comuni quando l’ansia è intensa, perché il sistema nervoso attiva una risposta fisiologica che coinvolge la respirazione e l’apparato digerente. Allo stesso modo, il senso di testa pesante al risveglio potrebbe dipendere dal fatto che il sonno, quando è disturbato dall’ansia, non riesce ad essere pienamente ristoratore. Tutto questo non significa che ci sia un problema irreversibile o che lei stia perdendo il controllo della mente o del corpo, ma piuttosto che sta vivendo un momento in cui ansia, sintomi fisici e difficoltà di addormentamento si stanno alimentando a vicenda. Dal punto di vista cognitivo-comportamentale, è importante interrompere questo circolo vizioso. Un primo passo è riconoscere che i sintomi, pur essendo molto spiacevoli, non sono pericolosi e tendono a ridursi se non vengono “alimentati” da pensieri catastrofici. Lavorare su tecniche di rilassamento, come la respirazione lenta e diaframmatica prima di coricarsi, oppure pratiche di mindfulness focalizzate sull’ascolto del corpo senza giudizio, può aiutarla a ridurre la tensione che accompagna il momento di andare a letto. Anche creare una routine serale regolare e rassicurante può diventare un segnale per il corpo che è il momento di lasciarsi andare al sonno in sicurezza. È naturale che ora lei si senta disorientata e spaventata da ciò che le sta accadendo, ma questo non significa che non si possa tornare a dormire serenamente. Può essere utile parlarne con un professionista che possa valutare insieme a lei la natura dei sintomi, accompagnandola a distinguere ciò che ha origine dall’ansia da ciò che eventualmente richiede un approfondimento medico. Il fatto stesso che abbia deciso di chiedere un consiglio è un segnale importante: indica che non vuole restare bloccata da questa esperienza e desidera trovare un modo per affrontarla. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
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