Salve sono mamma di un bambino di quasi 3anni, e ho un dubbio che mi assilla. Mio figlio è un bambin

21 risposte
Salve sono mamma di un bambino di quasi 3anni, e ho un dubbio che mi assilla. Mio figlio è un bambino molto socievole ,infatti quando riusciamo ad andare al parco lui si relaziona facilmente con i suoi coetanei , ma non ha amichetti con cui giocare, io non ho amiche con figli e in famiglia non ci sono altri bimbi. Quando usciamo vedo coppie di genitori con i figli che giocano tra loro mentre lui passa il suo tempo con gli adulti(infatti è molto capriccioso e prepotente) e temo che possa sentirsi solo e annoiato. È importante in questa fase della sua vita interagire costantemente cn i coetanei ? È Grazie all'interazione con i coetanei che si impara a "crescere"? Insomma questa solitudine forzata avrà ripercussioni sulla sua vita?
Buongiorno. La convivenza tra esseri umani è resa possibile da un patto sociale che prevede la rinuncia a una parte della propria libertà, o della propria istintualità, a favore degli altri. Tale rinuncia è veicolata dalla tradizione, dalla cultura, dai valori di un gruppo tramite l'intervento di qualcuno che già soggiace alle regole, solitamente i genitori. Ciò che è importante per un bambino è l'acquisizione di tale rinuncia, delle regole del "gioco della civiltà": alcune cose si possono fare, altre no.
Una volta acquisite le regole, il gioco si può giocare con chiunque, coetaneo o no: le regole valgono per tutti. Anche nel gioco fra bambini un adulto, o un buon sostituto, funziona auspicabilmente come garante delle regole e del buon giocare.
Non necessariamente sussiste un nesso causale tra il giocare con gli adulti e l'essere capriccioso e prepotente, cosa che invece a lei sembra molto ragionevole. Mi chiedo perché. Forse in questa storia la parola "solitudine" ha più a che fare con la Sua storia che con quella del bambino.
Ad ogni modo mi sento di rassicurarla: suo figlio è ancora piccolissimo, gli stia vicino, continui ad ascoltarlo, lo educhi con amore, poiché tutto ciò che diventiamo è frutto di una ripercussione.
SM

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Essere genitori è un compito difficile ed estremamente impegnativo, capisco i suoi dubbi sulla certezza di 'fare un buon lavoro' e e più in generale di essere un genitore capace, quando si ha la consapevolezza del proprio ruolo, non essendoci un manuale per tutto… ma non è impossibile!
Ogni bambino è unico e cresce al proprio ritmo, l’importante è creare occasioni di gioco libero con i bambini della sua stessa età,
quando si può! Bisogna favorire i giochi all'aperto perché aiutano il confronto e gestire l’imprevisto,aiutano la cooperazione con altri bambini e insegnano a rispettare le regole.
Sono momenti importanti nella vita di un bambino. Lasci che provi a risolvere da solo le piccole "dispute" con gli amici, ma si tenga pronta ad intervenire per facilitare la relazione. Gran parte degli apprendimenti infantili avviene per imitazione.
Forse potrebbe essere per lei, il momento (un suo bisogno) di instaurare nuove amicizie e conoscere persone che stanno attraversando la sua stessa fase di vita con le stesse difficoltà ed esperienze , per sentirsi meno sola. Il confronto è un momento di crescita e arricchimento.
Resto a disposizione per ogni chiarimento o confronto.
Un caro saluto Dr.ssa Mariagrazia Di Cello

Cara utente, grazie per aver scritto aprendo una questione molto delicata e poco discussa. La mia risposta è inevitabilmente influenzata dal nostro momento storico, ora è più difficile anche per i bambini interagire un pò perché si sono abituati a vivere tra pari e un pò per le difficoltà dovute al distanziamento forzato. Suo figlio andava a scuola? Sarebbe importante avere questa informazione. Comprendo le sue preoccupazioni giuste e da madre "responsabile", non le trasformi però in sensi di colpa. La scuola, lo sport, il parco e le feste sono tutte occasioni di sperimentazione per suo figlio nell'interazione con i pari. Tra qualche anno potrà anche invitare un amichetto a casa dopo scuola, è giusto aiutarlo a creare le situazioni idonee. Per il resto sarà lui che dovrà costruire pian piano il suo mondo sociale.
Le faccio tanti auguri.
Un saluto,
Dott.ssa Federica Leonardi
Gentile signora, suo figlio imparerà molto in questa sua fase di vita, da tutto quello che osserva negli altri. Avrà modo di risolvere imcettezze ed imparare dalle diverse situazioni sociali che vive. È importante che lei da madre si senta fiduciosa nelle potenzialità evolutive di suo figlio. Può ridimensionarla questa idea della solitudine di suo figlio, poiché è probabile che lui non viva questo sentimento, come lo immagina lei. Le tornerebbe utile potersi confrontare con altri genitori, per uno scambio di osservazioni e di idee.
Auguri,
Dr. Cameriero Vittorio
Gentile signora,
mi sento di dirle di stare tranquilla, lei dice che suo figlio è socievole quando sta con gli altri bambini al parco. Se suo figlio si sente solo e annoiato lo capisce da come si comporta, potrebbe fare capricci ad esempio o vederlo insofferente. Quando può, è importante portarlo al parco, come mi sembra di capire che già lei fa. Vista l'età di suo figlio, immagino che inizierà la scuola materna e questo è il contesto ideale per la socializzazione. Sono a sua disposizione per qualsiasi altro chiarimento. Un cordiale saluto
Dalle Sue parole traspare molto il “dispiacere”, “la tristezza”. Il genitore perfetto non esiste, la perfezione non esiste. Accompagni suo figlio nella crescita, standogli accanto mentre sperimenta. È bene che sperimenti anche la noia che, da noi adulti è vissuta come un qualcosa di negativo quando in realtà è terreno fertile! È lì che si sviluppa la creatività, è lì che il bambino entra in contatto con ciò che sente, vive. Molte volte ci creiamo dei “problemi” o temiamo che i nostri figli soffrano, quando in realtà quei “problemi” appartengono soltanto a noi.
Un abbraccio
Dott.ssa Koelliker
Cara signora, a tre anni non ci sono gli amichetti! A tre anni il bambino non ha cooperazione sociale, in quanto deve ancora capire la sua potenzialità singola: correre, disegnare, ballare, sperimentare il passaggio dal se' senso motorio a quello corporeo. Inizia la fase dell'affermazione delle sue idee e volontà. L'amicizia verrà in seguito, non si preoccupi.... Altro è notare ritiro, isolamento, stereotipie del gioco, mancanza di condivisione dell'attenzione e della comunicazione relazionale. Parli intanto con le maestre e chieda loro bene come si comporta il suo bambino alla scuola materna
Gent il bambino sta crescendo con i suoi tempi e ritmi. La sua ansia di controllo potrebbe disturbare la sua evoluzione,come genitore è importante sicuramente seguire il processo evolutivo del figlio ma anche non forzare verso direzioni attese. Suo figlio ha 3 anni e quindi sta iniziando ad inserirsi nel suo mondo sociale sia sviluppando relazioni con coetanei sia con altri adulti. Lo inserisca nella scuola materna e in altre attività extrascolastiche per dargli la possibilità di confrontarsi con altre figure di riferimento tramite attività socializzanti e si confronti con gli insegnanti . Cordiali saluti dott.ssa Maria Grazia Messaglia
Buonasera, non credo che si dovrebbe preoccupare è chiaro che fin'ora il bambino abbia vissuto solo con gli adulti, ma ora a 3 anni andrà all'asilo e comincerà a relazionarsi con altri bambini della sua età. Imparerà a non essere prepotente e capriccioso xchè dovrà dividere i suoi giochi e l'attenzione della maestra con altri bambini e quindi sarà tutto più equilibrato. Inoltre lei continui come sta facendo, porti il bimbo al parco alle festicciole di compleanno dei compagni e vedrà che il tutto si equilibrerà, Cordiali saluti, dott. Eugenia Cardilli.
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Buonasera, fa benissimo a portare suo figlio al parco e ci dice che socializza, quindi non emerge una preoccupazione sulla sua incapacità relazionale. Non è strettamente connesso il giocare con gli adulti con l'essere prepotente, così come sembra riferire lei: la prepotenza e il capriccio possono dipendere da altri fattori. Quando manderà suo figlio a scuola potrà verificare o meno le sue preoccupazioni in merito alle capacità sociali di suo figlio, tenendo conto che ha un'età nella quale c'è più individualità che collettività. Non faccia confronti con gli altri genitori: ogni famiglia ha le sue dinamiche e peculiarità. Continui a far uscire, per quanto possibile, suo figlio in contesti che permettano anche la relazione con altri bambini. Può cmq pensare di svolgere qualche incontro genitoriale con uno psicologo, per parlare apertamente delle sue preoccupazioni e avere chiarimenti rispetto ad alcuni aspetti per lei preoccupanti.
Resto a disposizione, un caro saluto, dott.ssa Paola De Martino
Salve, i bambini imparano moltissimo a questa età.
Se un bambino vive nell'amicizia, di conseguenza imparerà a trovare l'amore e la fiducia nel mondo.
E' importante quindi che suo figlio possa giocare anche con i propri coetanei.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Gentile utente di mio dottore,
Le confermo che è molto importante per i bambini l' interazione tra pari. In questo solitamente la scuola supporta e sostiene questo aspetto della vita dei bimbi anche con quelli che hanno l' etá come il suo.
Viviamo un momento molto complesso, dove la pandemia in questo momento non ci sta consentendo lo svolgersi di regolari attività, come scuola campi estivi e questo sicuramente non aiuta lei vista la situazione in cui si ritrova.
Consideri però che i bambini sono molto propensi hai cambiamenti e soprattutto hanno una forte capacità nel recuperare il tempo perduto. Non appena il covid come fenomeno globale sarà sparito vedrá che il suo bimbo grazie al supporto scolastico e anche di altre attività pitrá riprendere il proprio cammino relazionale naturale, e questo consentirà lo sviluppo naturale delle sue competenze affettive ed intellettive.

Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
Buongiorno! Non credo che ci sia un nesso fra lo stare prevalentemente con gli adulti e l'essere capriccioso. Penso però che il comportamento di un bimbo dice tanto e per conoscerne il significato si dovrebbe conoscere il singolo bambino. Le consiglio di iscriverlo alla scuola materna dove potrà trascorrere più tempo con i suoi pari e lei potrà conoscere nuova gente con figli. Credo che un bambino cresca meglio se frequenta sia bambini ma anche adulti, gli uni e gli altri. Adattarsi e aprirsi al mondo è più facile quanti più contesti si conoscono.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buongiorno, cara signora da quello che lei dice sembra che suo figlio nel momento in cui ha occasioni di socializzare, interagisce e ci riesce molto bene. Da quello che capisco le sue preoccupazioni sono inerenti al tempo che passa sopratutto con gli adulti e che questo possa influenzare una "buona crescita". Sicuramente passare del tempo con altri bambini ha degli aspetti positivi ma non per forza l'interazione deve essere costante, sopratutto all'età di tre anni. Quello che posso consigliarle è di trovare dei momenti e degli spazi dove suo figlio possa giocare con gli altri bambini, come sta già facendo, e tra qualche anno avrà molte più occasioni per farlo. Le occasioni per il suo bambino,inoltre, potrebbero essere anche delle opportunità per lei, per conoscere altri genitori e magari confrontarsi su alcuni dubbi o tematiche. Spero di essere stata d'aiuto, come i miei colleghi e se la risposta non dovesse essere esaustiva può sempre contattare me o i miei colleghi per una consulenza più approfondita. Un caro saluto.
Dott.ssa Chiara Pavia
Buonasera, certamente, per l'età di suo figlio, è molto importante socializzare con gli altri bambini. E per tutti i bambini, la socializzazione con i coetanei è sempre molto importante e quindi deve essere favorita il più possibile. Dalle informazioni che ci scrive, non riesco a capire bene se il problema è che suo figlio al di là delle occasioni al parco, non abbia altre occasioni per giocare perchè non ha a amici o se il problema sta altrove. Dalle informazioni che ci da non è semplice riuscire a inquadrare bene la situazione, per questo le consiglio di rivolgersi ad un/a collega quanto prima in modo da descrivere nel dettaglio le problematiche che suo figlio presenta. Rimango in attesa per ulteriori domande e confronti. Un saluto caro. Dott.ssa Sara Strufaldi.
Salve,
vedrà che presto il bambino inizierà a interagire con i suoi coetanei.
Il gioco tra pari è indispensabile per l'apprendimento.
Un saluto,
MMM
Buonasera, l'interazione tra coetanei è sicuramente un fattore importante nella crescita di un bambino, anche se questo diviene particolarmente evidente più avanti, verso la prima adolescenza. Mi sentirei di dirle quindi di stare tranquilla al momento, anche perché non esiste un singolo fattore che possa condizionare tutta la nostra vita, a meno che non venga vissuto come un trauma. Buona serata. Dott. Simeoni
Salve, credo di volerla rassicurare sul fatto che con un pò di pazienza e costanza, anche grazie al contesto scolastico e alle attività al parco che molto positivamente sta proponendo suo figlio troverà autonomamente delle occasioni di socializzazione per poter creare legami di amicizia. Tenga presente anche che l'aumentare dell'età sarà già di per sé uno stimolo in questo senso. In ogni caso se vuole pensare meglio alle strategie genitoriali per aiutarlo al meglio nel processo di sviluppo sociale le consiglio una consulenza psicologica. Sono disponibile ad approfondimenti. Intanto le auguro una buona giornata
Buonasera,
i bambini hanno tantissime risorse e capacità di adattamento: suo figlio infatti quando ha la possibilità di relazionarsi con altri bimbi, lo fa senza problemi. Sicuramente è e sarebbe importante che suo figlio avesse più contatto con altri bambini - anche se mi rendo conto quanto possa essere difficile farlo in questo periodo. Ma per ora fate quello che potete: quando ci sarà la possibilità, consiglio un nido part time, una ludoteca, laboratori esperienziali di gruppo.
Potrebbe essere di aiuto per lei provare a prendere appuntamento per una consulenza psicologica: se ci sono alcuni aspetti e comportamenti che la preoccupano o di cui vuole parlare, può essere un buono spazio per lei per rassicurarsi e potersi aprire. Se vuole, sono disponibile.
Le auguro una buona serata,
Dott..ssa Alice Carbone
Il periodo della prima infanzia è un periodo molto complesso. Le consiglio un percorso con Un professionista specializzato in psicologia dell’infanzia per comprendere al meglio la sua situazione cordiali saluti Dottor Luca Ferretti
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo e della difficoltà che sta vivendo. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini

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