Salve parlo x conto di una mia amica ...lei ha 36 anni e vive un rapporto a distanza da 6 anni ....
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Salve parlo x conto di una mia amica ...lei ha 36 anni e vive un rapporto a distanza da 6 anni ....
Lui non vuole vivere con lei secondo lei i genitori della mia amica possono impedire di farli vedere?grazie mille x la risposta
Lui non vuole vivere con lei secondo lei i genitori della mia amica possono impedire di farli vedere?grazie mille x la risposta
Gent.ma,
Mi piacerebbe rispondere, ma non capisco bene. Ho come l'impressione che manchi un pò di punteggiatura.
Mi contatti pure eventualmente.
Un caro saluto,
Dr. Giorgio De Giorgi
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Salve,
Rispetto alla situazione descritta, va considerato che a 36 anni una persona è legalmente e pienamente autonoma nelle proprie scelte di vita e relazionali. I genitori, quindi, non hanno alcun potere giuridico per impedire alla sua amica di vedere il proprio partner, a meno che non vi siano circostanze molto particolari legate, ad esempio, a condizioni di salute o tutela legale — che, da quanto scritto, non sembrano presenti.
Detto ciò, è possibile che vi siano dinamiche familiari più profonde che influenzano le decisioni e i comportamenti della sua amica. In molti casi, la difficoltà a svincolarsi emotivamente o a prendere decisioni autonome può essere legata a fattori psicologici complessi, come la dipendenza affettiva o la paura del giudizio. Anche il fatto che il partner, dopo sei anni, non desideri una convivenza può essere un elemento da esplorare più a fondo, per comprendere se la relazione risponde ai bisogni emotivi di entrambi.
Sarebbe utile e consigliato, per approfondire la situazione e favorire scelte più consapevoli, rivolgersi ad uno specialista.
Cordiali saluti,
DOTTORESSA SILVIA PARISI
PSICOLOGA PSICOTERAPEUTA SESSUOLOGA
Rispetto alla situazione descritta, va considerato che a 36 anni una persona è legalmente e pienamente autonoma nelle proprie scelte di vita e relazionali. I genitori, quindi, non hanno alcun potere giuridico per impedire alla sua amica di vedere il proprio partner, a meno che non vi siano circostanze molto particolari legate, ad esempio, a condizioni di salute o tutela legale — che, da quanto scritto, non sembrano presenti.
Detto ciò, è possibile che vi siano dinamiche familiari più profonde che influenzano le decisioni e i comportamenti della sua amica. In molti casi, la difficoltà a svincolarsi emotivamente o a prendere decisioni autonome può essere legata a fattori psicologici complessi, come la dipendenza affettiva o la paura del giudizio. Anche il fatto che il partner, dopo sei anni, non desideri una convivenza può essere un elemento da esplorare più a fondo, per comprendere se la relazione risponde ai bisogni emotivi di entrambi.
Sarebbe utile e consigliato, per approfondire la situazione e favorire scelte più consapevoli, rivolgersi ad uno specialista.
Cordiali saluti,
DOTTORESSA SILVIA PARISI
PSICOLOGA PSICOTERAPEUTA SESSUOLOGA
direi che nessuno possa "impedire" nulla a nessuno, a meno che non ci siano evidenze di violenze esplicite. Non è molto chiara la domanda
gentilissima, grazie per la condivisione. Capisco il desiderio di aiutare la sua amica, ma con così poche informazioni e non conoscendo di fatto la situazione sarebbe rischioso e difficile darle delle risposte, anche solo ipotetiche. Credo che suggerire alla sua amica di parlarne con uno specialista, qualora si trovi in uno stato di malessere, possa essere una via perseguibile.
Resto a disposizione
cordiali saluti
AV
Resto a disposizione
cordiali saluti
AV
Buongiorno, grazie per la vostra condivisione. Credo vada chiarita un po' meglio la situazione: la sua amica ha il dubbio che siano i genitori del fidanzato a impedirne la convivenza? Per quale motivo la sua amica ha questa idea? Come mai i genitori dovrebbero osteggiare la convivenza? La sua amica ha un brutto rapporto con i genitori del fidanzato? O il fidanzato ha un rapporto troppo invischiato con i genitori, magari vive ancora con loro e per questo non vuole andare a vivere con la sua amica? Credo che la sua domanda apra a molti interrogativi, che varrebbe la pena esplorare all'interno di una consulenza. Se la sua amica avesse bisogno resto a disposizione, eventualmente anche online. Un caro saluto, Dott.ssa Elena Gianotti
Gentile utente, la sua mica, essendo adulta, ha il diritto di prendere le proprie decisioni sentimentali senza che i genitori possano impedire fisicamente gli incontri, salvo motivi legati alla sicurezza o al benessere. Tuttavia, è possibile che i genitori influenzino le sue scelte emotivamente, in particolare se nutrono preoccupazioni sulla relazione a distanza. In questo caso, sarebbe utile per la sua amica esplorare i propri sentimenti e confini, magari con l’aiuto di un supporto psicologico, per gestire la situazione in modo autonomo e consapevole.
Buonasera, decidere di vivere insieme è sicuramente un passo importante. Se lui non vuole vivere con lei, ciò che farebbe bene alla coppia sarebbe parlarne insieme ed esplorarne le ragioni. Non so quale sia la dinamica del loro rapporto, nè so qualcosa riguardo la sua amica ed il fidanzato o riguardo i genitori.
Mi chiedo cosa intenda per "impedire" di farli vedere. Come esprimono questo impedimento? Sono contrari o mettono in atto comportamenti specifici?
Mi chiedo, inoltre, quale sia la correlazione tra il non voler vivere con lei (da parte del fidanzato) e la posizione assunta dai genitori riguardo il potersi semplicemente vedere. In tutto ciò, la sua amica cosa desidera?
Avrei bisogno di maggiori informazioni per poterle rispondere meglio. A 36 anni, a meno che non ci siano particolari difficoltà, si è persone adulte e con una certa maturità e capacità di prendere liberamente le proprie decisioni.
Resto a disposizione.
Un caro saluto,
Dott.ssa Teresa Schillaci
Mi chiedo cosa intenda per "impedire" di farli vedere. Come esprimono questo impedimento? Sono contrari o mettono in atto comportamenti specifici?
Mi chiedo, inoltre, quale sia la correlazione tra il non voler vivere con lei (da parte del fidanzato) e la posizione assunta dai genitori riguardo il potersi semplicemente vedere. In tutto ciò, la sua amica cosa desidera?
Avrei bisogno di maggiori informazioni per poterle rispondere meglio. A 36 anni, a meno che non ci siano particolari difficoltà, si è persone adulte e con una certa maturità e capacità di prendere liberamente le proprie decisioni.
Resto a disposizione.
Un caro saluto,
Dott.ssa Teresa Schillaci
Buonasera,
le chiederei un paio di chiarificazioni in merito alla sua domanda:
1) secondo la sua amica, il suo fidanzato non vorrebbe vivere con lei? Hanno già parlato della possibilità di una convivenza? Da cosa nasce l'idea che lui non vorrebbe?
2) come mai i genitori della sua amica dovrebbero impedirle di vedere il fidanzato? Vivono nella stessa città? Sono contrari alla relazione? A 36 anni la sua amica ha un potere decisionale importante :)
Tutte le domande sono finalizzate a una maggiore comprensione e, spero, a fornire spunti di riflessione non avendo altri elementi a disposizione.
Saluti,
dott.ssa Francomano Ilaria
le chiederei un paio di chiarificazioni in merito alla sua domanda:
1) secondo la sua amica, il suo fidanzato non vorrebbe vivere con lei? Hanno già parlato della possibilità di una convivenza? Da cosa nasce l'idea che lui non vorrebbe?
2) come mai i genitori della sua amica dovrebbero impedirle di vedere il fidanzato? Vivono nella stessa città? Sono contrari alla relazione? A 36 anni la sua amica ha un potere decisionale importante :)
Tutte le domande sono finalizzate a una maggiore comprensione e, spero, a fornire spunti di riflessione non avendo altri elementi a disposizione.
Saluti,
dott.ssa Francomano Ilaria
Buongiorno, da quanto ha scritto, sembra che la sua amica si stia chiedendo quali siano gli aspetti che non permettano alla sua relazione di "fare uno scatto in avanti" tale che la sua amica possa percepirlo come elementi di stabilità nel suo rapporto. Trattandosi di una relazione tra persone più che adulte (non ha riferito l'età del partner, ma esclusivamente quella della sua amica), bisognerebbe comprendere come mai emergono elementi di "blocco" che si manifestano come i genitori del proprio partner, ma che in realtà potrebbero essere aspetti non chiari della relazione che la sua amica sta vivendo.
Buongiorno gentile Utente, capisco la sua premura nel voler aiutare la sua amica. Da quello che scrive, la sua amica è una persona adulta, e in quanto tale ha pieno diritto di prendere decisioni autonome rispetto alla propria vita sentimentale. I genitori, per quanto possano avere opinioni, preoccupazioni o desideri diversi, non possono legalmente impedire a una figlia adulta di vedere o frequentare una persona, né tantomeno di decidere come gestire la propria relazione.
È chiaro che un rapporto a distanza che dura da sei anni e in cui non si è ancora concretizzato un progetto di vita insieme può generare dubbi, frustrazioni o incertezze, sia nella diretta interessata sia nelle persone che le vogliono bene. Tuttavia, la scelta di proseguire o meno questa relazione, e le modalità con cui viverla, devono appartenere pienamente a lei, sulla base dei suoi desideri, delle sue necessità e delle sue riflessioni.
Se la sua amica sente che il parere dei genitori sta diventando troppo invadente o fonte di confusione, potrebbe essere utile per lei confrontarsi serenamente con loro, spiegando i propri sentimenti e riaffermando il diritto a compiere le proprie scelte, anche rischiando di sbagliare, come fa parte della crescita di ogni persona adulta.
Dott. Luca Vocino
È chiaro che un rapporto a distanza che dura da sei anni e in cui non si è ancora concretizzato un progetto di vita insieme può generare dubbi, frustrazioni o incertezze, sia nella diretta interessata sia nelle persone che le vogliono bene. Tuttavia, la scelta di proseguire o meno questa relazione, e le modalità con cui viverla, devono appartenere pienamente a lei, sulla base dei suoi desideri, delle sue necessità e delle sue riflessioni.
Se la sua amica sente che il parere dei genitori sta diventando troppo invadente o fonte di confusione, potrebbe essere utile per lei confrontarsi serenamente con loro, spiegando i propri sentimenti e riaffermando il diritto a compiere le proprie scelte, anche rischiando di sbagliare, come fa parte della crescita di ogni persona adulta.
Dott. Luca Vocino
Gentile utente, capisco che da amica possa essere una situazione da attenzionare e che la può in qualche misura preoccupare.
Quello che lei sta chiedendo riguarda qualcuno al di fuori di lei, di conseguenza è qualcosa che non possiamo controllare direttamente. Bisognerebbe capire quali sono le ragioni sottostanti al fatto che lui non vuole al momento vivere con la sua amica, e se effettivamente i genitori hanno una responsabilità in questo.
Avendo la sua amica 36 anni è auspicabile che lei possa fare delle scelte in modo autonomo, senza sentirsi "costretta" o limitata dai genitori, ma ovviamente non conosco la sua storia e le possibili ragioni di ciò.
Spero di esserle stata d'aiuto, Dott.ssa Ilaria Bresolin
Quello che lei sta chiedendo riguarda qualcuno al di fuori di lei, di conseguenza è qualcosa che non possiamo controllare direttamente. Bisognerebbe capire quali sono le ragioni sottostanti al fatto che lui non vuole al momento vivere con la sua amica, e se effettivamente i genitori hanno una responsabilità in questo.
Avendo la sua amica 36 anni è auspicabile che lei possa fare delle scelte in modo autonomo, senza sentirsi "costretta" o limitata dai genitori, ma ovviamente non conosco la sua storia e le possibili ragioni di ciò.
Spero di esserle stata d'aiuto, Dott.ssa Ilaria Bresolin
Salve. Grazie per la sua condivisione. Dovrebbe approfondire il rapporto che ha lui con i suoi genitori. é sicuro che i genitori di lui abbiano questa grande influenza ad oggi? Se cosi fosse, lei preferisce continuare il rapporto o entrare in una dimensione di maggiore impegno quale può essere la convivenza?
Cordiali saluti.
Dott. Salvatore Augello
Cordiali saluti.
Dott. Salvatore Augello
Buongiorno, la sua amica è una donna adulta e, come tale, ha il diritto di vivere, come meglio crede, la propria relazione di coppia. Essendo una persona maggiorenne, i genitori non possono impedirle di vedere il suo compagno. Fanno eccezione i casi in cui non vi sia la capacità di intendere e volere.
Un caro saluto
Dott.ssa Siria Dal Santo
Un caro saluto
Dott.ssa Siria Dal Santo
Buongiorno, come possono i genitori di una donna di 36 anni impedirle di vedere il proprio compagno? Le modalità che mi vengono in mente non rientrano nella legalità, se invece la sua amica è psicologicamente 'succube' dei propri genitori credo sia il caso di rivolgersi a un/a terapeuta per riappropriarsi della propria capacità di azione.
Salve,
se la sua amica ha 36 anni, i genitori non possono impedirle di vedere qualcuno. Possono non approvare, possono esprimere il loro parere, ma le scelte relazionali sono sue e solo sue.
Se però sente di dover sempre “rendere conto” o che i suoi genitori hanno troppo peso nelle sue decisioni, potrebbe essere utile chiedersi quanto spazio ha davvero nella sua vita adulta.
Inoltre, dopo 6 anni di relazione a distanza, è comprensibile che lei si interroghi sul fatto che il partner non voglia fare un passo avanti. Anche questo è un tema importante: cosa vuole lei da questa relazione? È soddisfatta così o sente di meritare di più?
Forse potrebbe essere utile per lei confrontarsi con un professionista, per fare chiarezza e prendere decisioni più libere e serene.
Un saluto,
Dott.ssa De Roni Silvia
se la sua amica ha 36 anni, i genitori non possono impedirle di vedere qualcuno. Possono non approvare, possono esprimere il loro parere, ma le scelte relazionali sono sue e solo sue.
Se però sente di dover sempre “rendere conto” o che i suoi genitori hanno troppo peso nelle sue decisioni, potrebbe essere utile chiedersi quanto spazio ha davvero nella sua vita adulta.
Inoltre, dopo 6 anni di relazione a distanza, è comprensibile che lei si interroghi sul fatto che il partner non voglia fare un passo avanti. Anche questo è un tema importante: cosa vuole lei da questa relazione? È soddisfatta così o sente di meritare di più?
Forse potrebbe essere utile per lei confrontarsi con un professionista, per fare chiarezza e prendere decisioni più libere e serene.
Un saluto,
Dott.ssa De Roni Silvia
Salve, la situazione che descrive, pur sintetica, lascia emergere dinamiche emotive piuttosto complesse e sicuramente sofferte per la sua amica. Un rapporto a distanza, già di per sé, comporta sfide importanti: richiede impegno, fiducia reciproca e una progettualità condivisa per farlo funzionare nel lungo periodo. Se dopo sei anni lui non ha ancora espresso la volontà di vivere con lei, è comprensibile che la sua amica possa sentirsi frustrata, messa in attesa, e forse anche svalutata nei suoi bisogni e desideri di stabilità affettiva. Dal punto di vista cognitivo-comportamentale, sarebbe importante che la sua amica potesse esplorare i pensieri che ha rispetto a questa situazione: cosa significa per lei il rifiuto di una convivenza da parte del partner? Quali emozioni emergono quando lui si sottrae a questa possibilità? Quali aspettative aveva costruito nel tempo? A volte, restiamo legati a un'idea della relazione che speriamo possa cambiare, ma nel frattempo ignoriamo i segnali di un disequilibrio nei bisogni. Per quanto riguarda il ruolo dei genitori, dal punto di vista legale, se la sua amica è maggiorenne e autonoma, i genitori non possono formalmente impedirle di vedere una persona o vivere una relazione. Tuttavia, capisco che dietro questa domanda ci sia forse un contesto in cui i genitori esercitano una forte influenza, magari con atteggiamenti protettivi, giudicanti o invadenti. E questo, se confermato, può generare un conflitto interno nella sua amica: da una parte il desiderio di vivere la propria vita e le proprie scelte in libertà, dall’altra il timore di deludere la famiglia o di affrontare il loro disappunto. Anche in questo caso, il lavoro da fare sarebbe quello di aiutare la sua amica a riconoscere i pensieri che la bloccano, che la fanno sentire impotente o limitata, e confrontarli con la realtà dei fatti e dei suoi diritti personali. Nella terapia cognitivo-comportamentale, si lavora molto sulla ristrutturazione cognitiva: cioè sul modo in cui interpretiamo la realtà e come questa interpretazione influisce sulle nostre emozioni e sulle nostre decisioni. Ad esempio, se lei pensa “i miei genitori non vogliono, quindi non posso vederlo”, sarebbe utile aiutarla a mettere in discussione questo pensiero e domandarsi: “è davvero così? È un limite reale o è una mia paura? Quali sono le conseguenze se inizio a fare delle scelte più in linea con ciò che voglio davvero?”. La relazione, per essere sana, dovrebbe essere uno spazio in cui entrambe le persone si sentono libere di costruire un progetto comune. Se da parte del partner questa volontà continua a non esserci, la sua amica ha il diritto di domandarsi quanto sia ancora funzionale e nutriente per lei investire tempo, energie ed emozioni in un rapporto che potrebbe non portare dove lei desidera. E soprattutto, ha il diritto di farlo anche se ciò significa scontrarsi con l’opinione dei genitori. Sostenere la propria autonomia emotiva è un percorso delicato, ma spesso necessario per raggiungere un senso di pienezza e autenticità nella vita. Se la sua amica dovesse sentire di aver bisogno di un supporto per chiarirsi le idee e rafforzare la propria capacità decisionale, un percorso psicologico potrebbe davvero aiutarla a ritrovare il suo centro e agire in modo più consapevole e sereno. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Buongiorno, mi sembra che stiamo parlando di persone adulte. Imposizioni di questo tipo non dovrebbero esserci. Probabilmente i genitori della sua amica vogliono proteggerla. potrebbero aiutarla suggerendole di andare da un professionista per indagare il rapporto amoroso esistente tra la sua amica 36 enne e il proprio patner.
Assolutamente. Nulla è più coercitivo. Anche nella riabilitazione psichiatrica occorre il consenso. Pensi alla vita privata!
Se la tua amica è maggiorenne (e a 36 anni ovviamente lo è), i suoi genitori non hanno alcun potere legale o formale per impedirle di vedere il suo compagno, anche se si tratta di un rapporto a distanza. Possono esprimere la loro opinione, certo, e magari esercitare pressioni emotive, ma non possono “vietare” nulla in senso concreto.
La vera domanda da porsi forse è un’altra: quanto peso hanno i genitori nelle scelte della tua amica? Se, per esempio, lei vive ancora con loro, dipende da loro economicamente o teme di deluderli, può succedere che finisca per “autolimitarsi” o rinunciare a qualcosa pur di non entrare in conflitto. E questo può creare molta sofferenza, soprattutto se accade da anni.
Inoltre, se lui dopo sei anni continua a non voler convivere o fare passi concreti, forse vale la pena per la tua amica farsi qualche domanda su cosa desidera davvero e se si sta rispettando abbastanza nei suoi bisogni.
La vera domanda da porsi forse è un’altra: quanto peso hanno i genitori nelle scelte della tua amica? Se, per esempio, lei vive ancora con loro, dipende da loro economicamente o teme di deluderli, può succedere che finisca per “autolimitarsi” o rinunciare a qualcosa pur di non entrare in conflitto. E questo può creare molta sofferenza, soprattutto se accade da anni.
Inoltre, se lui dopo sei anni continua a non voler convivere o fare passi concreti, forse vale la pena per la tua amica farsi qualche domanda su cosa desidera davvero e se si sta rispettando abbastanza nei suoi bisogni.
Ciao! Capisco che la situazione della tua amica possa essere molto complessa e delicata. Come psicologa, il mio consiglio sarebbe di considerare alcuni aspetti importanti per la sua felicità e il suo benessere emotivo.
In primo luogo, è fondamentale che la tua amica esplori le sue emozioni e i suoi desideri riguardo a questo rapporto. Se il suo partner non sembra intenzionato a vivere insieme, è importante che lei rifletta su ciò che davvero desidera per il suo futuro. È essenziale che le persone in una relazione comunichino apertamente le loro aspettative, in modo da evitare incomprensioni o delusioni.
Riguardo ai genitori, generalmente, non hanno il diritto di impedire a una persona adulta di incontrarsi o vivere con qualcun altro. La tua amica è un’adulta e ha il diritto di prendere le sue decisioni, anche se è naturale che i genitori si preoccupino per lei. Quello che potrebbe essere utile è un dialogo aperto tra la tua amica e i suoi genitori, in modo che loro possano esprimere le loro preoccupazioni e lei possa spiegare la sua visione della relazione. Un confronto aperto può aiutare a trovare un equilibrio tra il rispetto per le opinioni familiari e la libertà di scegliere la propria strada.
Inoltre, la tua amica potrebbe chiedersi se questa relazione la rende felice o se sta mettendo in secondo piano i suoi bisogni personali per cercare di accontentare il suo partner. In alcune situazioni, mantenere una relazione a distanza senza un obiettivo chiaro potrebbe portare a frustrazione o delusione nel lungo termine.
L'invito che ti darei è di riflettere sulla comunicazione con il partner e con i genitori, ma anche di ascoltare se stessa e le sue necessità. Una consulenza psicologica potrebbe anche aiutarla a esplorare meglio la situazione e prendere decisioni più consapevoli.
In primo luogo, è fondamentale che la tua amica esplori le sue emozioni e i suoi desideri riguardo a questo rapporto. Se il suo partner non sembra intenzionato a vivere insieme, è importante che lei rifletta su ciò che davvero desidera per il suo futuro. È essenziale che le persone in una relazione comunichino apertamente le loro aspettative, in modo da evitare incomprensioni o delusioni.
Riguardo ai genitori, generalmente, non hanno il diritto di impedire a una persona adulta di incontrarsi o vivere con qualcun altro. La tua amica è un’adulta e ha il diritto di prendere le sue decisioni, anche se è naturale che i genitori si preoccupino per lei. Quello che potrebbe essere utile è un dialogo aperto tra la tua amica e i suoi genitori, in modo che loro possano esprimere le loro preoccupazioni e lei possa spiegare la sua visione della relazione. Un confronto aperto può aiutare a trovare un equilibrio tra il rispetto per le opinioni familiari e la libertà di scegliere la propria strada.
Inoltre, la tua amica potrebbe chiedersi se questa relazione la rende felice o se sta mettendo in secondo piano i suoi bisogni personali per cercare di accontentare il suo partner. In alcune situazioni, mantenere una relazione a distanza senza un obiettivo chiaro potrebbe portare a frustrazione o delusione nel lungo termine.
L'invito che ti darei è di riflettere sulla comunicazione con il partner e con i genitori, ma anche di ascoltare se stessa e le sue necessità. Una consulenza psicologica potrebbe anche aiutarla a esplorare meglio la situazione e prendere decisioni più consapevoli.
Salve, non è possibile rispondere ad una domanda di questo tipo perché non conosciamo la storia e la famiglia della sua amica. Sarebbe importante per la coppia parlare apertamente delle problematiche relative al loro rapporto e dell'eventuale invischiamento delle famiglie. Consigli alla sua amica di affrontare il discorso con il suo compagno e di recarsi da uno/a psicologo/a qualora senta la necessità di supporto rispetto a come affrontare la relazione a distanza e le relative problematiche sulla negata convivenza. Saluti, Dott.ssa Carli Priscilla
Buongiorno, non so se ho compreso bene la domanda; ad ogni modo credo che nessun essere umano possa impedire ad un altro di vivere la propria vita come lo desidera, specie se siamo ampiamente adulti come la sua amica; allo stesso modo credo che sia anche compito della sua amica rivendicare la propria autonomia e attivarsi per seguire il proprio desiderio di vita. Resto a disposizione per qualsiasi cosa, anche da remoto. Cordiali saluti. Dottor Montanaro
salve, nessuno può impedire questo in quanto maggiorenne ma bisogna vedere se lui è passivo con i genitori grazie
La sua amica ha 36 anni ed ha un'età che le consente di prendere delle decisioni.
Credo che i genitori della sua amica possano parlarle, esprimendo i loro dubbi e aiutandola a vedere quegli aspetti di questa relazione che a loro creano allarme.
Un caro saluto
Credo che i genitori della sua amica possano parlarle, esprimendo i loro dubbi e aiutandola a vedere quegli aspetti di questa relazione che a loro creano allarme.
Un caro saluto
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