Salve mi chiamo Sara ho 38 anni e fidanzata da 11..... Il mio compagno 44 anni mi ama molto e io am
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risposte
Salve mi chiamo Sara ho 38 anni e fidanzata da 11.....
Il mio compagno 44 anni mi ama molto e io amo infinitamente lui ma e tipo bloccato sull andare a vivere insieme .....dice che ha paura di non avere più i suoi spazi ....ho provato in tutti i modi di rassicuralo ma nulla..... secondo lei che devo fare?
Il mio compagno 44 anni mi ama molto e io amo infinitamente lui ma e tipo bloccato sull andare a vivere insieme .....dice che ha paura di non avere più i suoi spazi ....ho provato in tutti i modi di rassicuralo ma nulla..... secondo lei che devo fare?
buonasera,
difficile rispondere alla sua domanda se non porgendone un'altra e cioè cosa vuole fare?
il Pensiero del suo fidanzato mi sembra molto chiaro ma per lei è così importante vivere assieme da mettere in discussione anni di rapporto? se la domanda è si , cioè se lei davvero reputa importante vivere assieme allora non può annullarsi per un'idea altrui.
Se non riesce ancora a capire se può prescindere da wuesto le consiglio di guardarsi bene dentro, ognuno e anche lei ha il diritto di essere felice.
Cordialmente
Dott.ssa Laura Bova
difficile rispondere alla sua domanda se non porgendone un'altra e cioè cosa vuole fare?
il Pensiero del suo fidanzato mi sembra molto chiaro ma per lei è così importante vivere assieme da mettere in discussione anni di rapporto? se la domanda è si , cioè se lei davvero reputa importante vivere assieme allora non può annullarsi per un'idea altrui.
Se non riesce ancora a capire se può prescindere da wuesto le consiglio di guardarsi bene dentro, ognuno e anche lei ha il diritto di essere felice.
Cordialmente
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Ciao Sara,
capisco bene quanto questa situazione possa farti sentire confusa e frustrata. Quando una persona manifesta una forte paura nel fare un passo importante come la convivenza, spesso dietro può esserci qualcosa di più profondo — legato alla gestione degli spazi personali, al timore di perdere autonomia o a esperienze passate che influenzano il presente.
Hai già fatto molto cercando di rassicurarlo, ma se la situazione rimane bloccata, può essere utile approfondire insieme a uno specialista. Un percorso di coppia o anche individuale può aiutare entrambi a comprendere meglio i bisogni e le paure che emergono, e a trovare un modo più sereno per affrontare questo passaggio.
Un caro saluto,
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
capisco bene quanto questa situazione possa farti sentire confusa e frustrata. Quando una persona manifesta una forte paura nel fare un passo importante come la convivenza, spesso dietro può esserci qualcosa di più profondo — legato alla gestione degli spazi personali, al timore di perdere autonomia o a esperienze passate che influenzano il presente.
Hai già fatto molto cercando di rassicurarlo, ma se la situazione rimane bloccata, può essere utile approfondire insieme a uno specialista. Un percorso di coppia o anche individuale può aiutare entrambi a comprendere meglio i bisogni e le paure che emergono, e a trovare un modo più sereno per affrontare questo passaggio.
Un caro saluto,
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Gentile Sara,
capisco quanto possa essere doloroso (o frustrante) trovarsi in una situazione come la sua, in cui l’amore e il desiderio di costruire qualcosa di più stabile si scontrano con la paura dell’altro di perdere la propria libertà o i propri spazi. È una difficoltà più comune di quanto si pensi, soprattutto quando una persona associa la convivenza a un possibile senso di perdita o di invasione del proprio equilibrio personale.
Il suo compagno, pur amandola, sembra vivere questa scelta come un passaggio che potrebbe mettere in discussione la propria autonomia. In questi casi, più che insistere sul convincerlo razionalmente, può essere utile comprendere cosa rappresenta per lui l’idea di “vivere insieme”: spesso dietro a questa resistenza si nascondono esperienze passate, paure di fallimento o semplicemente una diversa modalità di percepire l’intimità e la condivisione. Le suggerirei di continuare a comunicare in modo aperto, senza trasformare il tema della convivenza in una battaglia o in una prova d’amore. A volte, un percorso di coppia può aiutare entrambi a chiarire i propri bisogni, a trovare nuovi equilibri e a rendere meno spaventosa l’idea di un cambiamento.
Resto a disposizione se desidera approfondire questa dinamica o valutare insieme come affrontare in modo più sereno questo momento delicato.
Cordiali saluti,
Dott. Giuseppe M. Veneziano – Psicologo Clinico
capisco quanto possa essere doloroso (o frustrante) trovarsi in una situazione come la sua, in cui l’amore e il desiderio di costruire qualcosa di più stabile si scontrano con la paura dell’altro di perdere la propria libertà o i propri spazi. È una difficoltà più comune di quanto si pensi, soprattutto quando una persona associa la convivenza a un possibile senso di perdita o di invasione del proprio equilibrio personale.
Il suo compagno, pur amandola, sembra vivere questa scelta come un passaggio che potrebbe mettere in discussione la propria autonomia. In questi casi, più che insistere sul convincerlo razionalmente, può essere utile comprendere cosa rappresenta per lui l’idea di “vivere insieme”: spesso dietro a questa resistenza si nascondono esperienze passate, paure di fallimento o semplicemente una diversa modalità di percepire l’intimità e la condivisione. Le suggerirei di continuare a comunicare in modo aperto, senza trasformare il tema della convivenza in una battaglia o in una prova d’amore. A volte, un percorso di coppia può aiutare entrambi a chiarire i propri bisogni, a trovare nuovi equilibri e a rendere meno spaventosa l’idea di un cambiamento.
Resto a disposizione se desidera approfondire questa dinamica o valutare insieme come affrontare in modo più sereno questo momento delicato.
Cordiali saluti,
Dott. Giuseppe M. Veneziano – Psicologo Clinico
Buona sera,
comprendo la fatica che sta vivendo. Non sarebbe né corretto né professionale darle risposte in merito a cosa dovrebbe fare, potrebbe essere però utile per lei rivolgersi ad uno specialista per un ascolto professionale che la aiuti a comprendere cosa la dinamica descritta stia smuovendo in lei. Dopodiché, se considerato necessario, potrebbe esserci un invio ad un percorso di coppia nel quale risulterebbe possibile snocciolare delle questioni relative al rapporto fra lei e il suo compagno per poterle meglio approfondire.
Cordialmente,
dott.ssa Togni
comprendo la fatica che sta vivendo. Non sarebbe né corretto né professionale darle risposte in merito a cosa dovrebbe fare, potrebbe essere però utile per lei rivolgersi ad uno specialista per un ascolto professionale che la aiuti a comprendere cosa la dinamica descritta stia smuovendo in lei. Dopodiché, se considerato necessario, potrebbe esserci un invio ad un percorso di coppia nel quale risulterebbe possibile snocciolare delle questioni relative al rapporto fra lei e il suo compagno per poterle meglio approfondire.
Cordialmente,
dott.ssa Togni
Salve Sara, capisco bene la difficoltà e la frustrazione che può provare in questa situazione. Dopo undici anni di relazione, è naturale desiderare un passo in avanti, un’evoluzione che rappresenti concretamente la solidità e la profondità del legame costruito. Quando questo passaggio non avviene, nonostante l’amore sia presente da entrambe le parti, è facile sentirsi disorientati e perfino messi in discussione, come se la paura dell’altro fosse una mancanza di fiducia o di volontà nel costruire un futuro insieme. La questione che descrive tocca un aspetto molto delicato delle relazioni di lunga durata: la paura di perdere la propria libertà o di sentirsi invasi negli spazi personali. Non sempre questa paura è legata all’amore in sé, ma spesso al timore di un cambiamento che può mettere in discussione le abitudini e il senso di indipendenza che ciascuno costruisce negli anni. Da come ne parla, sembra che lei abbia già cercato di rassicurarlo, provando a comunicargli che la convivenza non significherebbe necessariamente rinunciare agli spazi personali. Tuttavia, può accadere che, quando una paura è profonda, la rassicurazione razionale non basti, perché ciò che blocca non è una mancanza di fiducia nell’altro, ma un conflitto interno tra il desiderio di condividere e il bisogno di proteggere se stessi da qualcosa di percepito come limitante. In queste situazioni è importante non forzare la decisione, ma piuttosto cercare di mantenere un dialogo aperto e sincero. Può essere utile aiutarlo a esplorare, con calma, cosa si cela dietro la sua paura: se si tratta di una semplice preoccupazione legata alla routine, di esperienze passate negative o di un bisogno più profondo di sentirsi libero e autonomo. Al tempo stesso, anche lei ha diritto di comprendere quanto a lungo sia disposta ad aspettare e che cosa rappresenti per lei quel passo. È importante che il suo desiderio di costruire una quotidianità condivisa non venga messo da parte, ma accolto e rispettato, proprio come lei sta cercando di comprendere le difficoltà del suo compagno. A volte le coppie trovano un equilibrio graduale, costruendo piccoli momenti di vita condivisa che permettono di avvicinarsi lentamente al passo più grande. Altre volte, invece, è necessario accettare che i tempi e i bisogni non coincidano, almeno per un periodo. In ogni caso, affrontare il tema con sincerità e senza pressioni può aiutare entrambi a capire se e come il vostro amore possa trovare un modo nuovo per crescere, rispettando le esigenze di entrambi. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Salve Sara, probabilmente il suo timore ad andare a vivere insieme è dettato da esperienze precedenti analoghe o d'infanzia poco rassicuranti o invasive rispetto la sua libertà. Posso suggerirle di aiutarlo a vivere man mano nuove esperienze più rassicuranti di coppia, di convivenza a spot magari nelle festività presso case vacanza, mostrandogli che si può stare insieme nella quotidianità restando liberi di vivere la propria vita nel rispetto dell'altro.
Chiaro che un consulto di coppia in cui presentare dettagliatamente la vostra storia personale e di coppia vi aiuterebbe ad avere suggerimenti più puntuali.
Un caro saluto.
Chiaro che un consulto di coppia in cui presentare dettagliatamente la vostra storia personale e di coppia vi aiuterebbe ad avere suggerimenti più puntuali.
Un caro saluto.
Cara Sara,
Grazie per la sua condivisione. Capisco bene quanto possa essere frustrante sentirsi bloccata in una situazione del genere, soprattutto dopo tanti anni di amore.
Le pongo acune domande, che non sono assolutamente retoriche, ma hanno l'obiettivo di aiutarla a riflettere per avere un'idea più chiara della sua situazione:
1. Qual è la "favola" che vi siete raccontati finora sulla vostra vita di coppia? Quali sono i "personaggi" principali di questa favola? Quali "promesse" vi siete fatti?
2. Come mai desidera la convivenza? Da dove nasce l'idea che sia la cosa "giusta" da fare dopo tanti anni di relazione?
3. Secondo lei, cosa cambierebbe nella sua vita se andaste a vivere insieme? Quali sono le cose belle che si aspetta? E quali sono le sue paure?
4. Da dove arriva questa paura del suo compagno di "perdere i suoi spazi", secondo lei? Sa se lui ha avuto esperienze passate che lo spaventano?
5. Ha detto di aver cercato di fargli capire che non vuoi "soffocarlo": Cosa gli ha detto? Cosa ha fatto? E cosa ha funzionato, e cosa no?
6. Se potessei inventare un nuovo finale per la vostra storia, come lo scrivereste? Cosa vorresti che succedesse? E cosa sei disposta a fare per farlo succedere?
Capisco che vorrebbe una risposta semplice, una "ricetta" per convincerlo a cambiare idea. Ma la verità è che non esiste una soluzione facile. Ogni persona ha la sua storia, le sue paure, i suoi desideri.
Magari, potreste provare a immaginare una convivenza diversa, che rispetti i suoi bisogni e i suoi desideri. Magari potreste trovare un modo per vivere insieme senza rinunciare alla vostra libertà e alla vostra individualità.
Se pensa che possa esservi utile, potreste anche provare a parlarne con qualcuno di esterno, che possa aiutarvi a capire meglio le vostre paure e a trovare un accordo che vada bene per entrambi.
Un saluto
Grazie per la sua condivisione. Capisco bene quanto possa essere frustrante sentirsi bloccata in una situazione del genere, soprattutto dopo tanti anni di amore.
Le pongo acune domande, che non sono assolutamente retoriche, ma hanno l'obiettivo di aiutarla a riflettere per avere un'idea più chiara della sua situazione:
1. Qual è la "favola" che vi siete raccontati finora sulla vostra vita di coppia? Quali sono i "personaggi" principali di questa favola? Quali "promesse" vi siete fatti?
2. Come mai desidera la convivenza? Da dove nasce l'idea che sia la cosa "giusta" da fare dopo tanti anni di relazione?
3. Secondo lei, cosa cambierebbe nella sua vita se andaste a vivere insieme? Quali sono le cose belle che si aspetta? E quali sono le sue paure?
4. Da dove arriva questa paura del suo compagno di "perdere i suoi spazi", secondo lei? Sa se lui ha avuto esperienze passate che lo spaventano?
5. Ha detto di aver cercato di fargli capire che non vuoi "soffocarlo": Cosa gli ha detto? Cosa ha fatto? E cosa ha funzionato, e cosa no?
6. Se potessei inventare un nuovo finale per la vostra storia, come lo scrivereste? Cosa vorresti che succedesse? E cosa sei disposta a fare per farlo succedere?
Capisco che vorrebbe una risposta semplice, una "ricetta" per convincerlo a cambiare idea. Ma la verità è che non esiste una soluzione facile. Ogni persona ha la sua storia, le sue paure, i suoi desideri.
Magari, potreste provare a immaginare una convivenza diversa, che rispetti i suoi bisogni e i suoi desideri. Magari potreste trovare un modo per vivere insieme senza rinunciare alla vostra libertà e alla vostra individualità.
Se pensa che possa esservi utile, potreste anche provare a parlarne con qualcuno di esterno, che possa aiutarvi a capire meglio le vostre paure e a trovare un accordo che vada bene per entrambi.
Un saluto
Ciao Sara,
capisco bene la tua frustrazione: quando si ama tanto qualcuno e si desidera condividere la quotidianità, trovarsi davanti a un “muro di paura” può far sentire soli, come se l’amore non bastasse.
È importante ricordare, però, che la paura del tuo compagno non parla di te o di un sentimento mancante, ma del suo modo di vivere la vicinanza e l’autonomia. Ognuno ha i propri tempi per sentire che può “fondersi” senza perdersi, e il rischio, quando proviamo a forzare, è di far crescere in lui proprio quella paura che vorremmo sciogliere. Tu, da parte tua, hai già fatto tanto cercando di rassicurarlo. Ora forse il passo successivo non è convincerlo, ma domandarti *quanto questa situazione pesa su di te*, e fin dove puoi attendere senza rinunciare ai tuoi bisogni.
Perché anche la tua serenità ha diritto di spazio, e l’amore vero vive solo quando entrambi hanno la libertà di sentirsi se stessi.
Se sentite che la coppia è “bloccata” in questo punto, può essere utile anche pensare a un percorso di coppia: uno spazio neutro in cui, con l’aiuto di un professionista, possiate comprendere meglio le vostre paure e i vostri bisogni reciproci.
Prenditi tempo per ascoltarti, senza colpe o pressioni: capire se stai aspettando per amore o per paura di perderlo può cambiare molto.
Un grandissimo in bocca al lupo,
Raffaella.
capisco bene la tua frustrazione: quando si ama tanto qualcuno e si desidera condividere la quotidianità, trovarsi davanti a un “muro di paura” può far sentire soli, come se l’amore non bastasse.
È importante ricordare, però, che la paura del tuo compagno non parla di te o di un sentimento mancante, ma del suo modo di vivere la vicinanza e l’autonomia. Ognuno ha i propri tempi per sentire che può “fondersi” senza perdersi, e il rischio, quando proviamo a forzare, è di far crescere in lui proprio quella paura che vorremmo sciogliere. Tu, da parte tua, hai già fatto tanto cercando di rassicurarlo. Ora forse il passo successivo non è convincerlo, ma domandarti *quanto questa situazione pesa su di te*, e fin dove puoi attendere senza rinunciare ai tuoi bisogni.
Perché anche la tua serenità ha diritto di spazio, e l’amore vero vive solo quando entrambi hanno la libertà di sentirsi se stessi.
Se sentite che la coppia è “bloccata” in questo punto, può essere utile anche pensare a un percorso di coppia: uno spazio neutro in cui, con l’aiuto di un professionista, possiate comprendere meglio le vostre paure e i vostri bisogni reciproci.
Prenditi tempo per ascoltarti, senza colpe o pressioni: capire se stai aspettando per amore o per paura di perderlo può cambiare molto.
Un grandissimo in bocca al lupo,
Raffaella.
Ciao Sara, (siamo coetanei, mi permetto di darti del tu, spero non sia un problema). Capisco bene quanto possa essere frustrante trovarsi in questa situazione: dopo tanti anni insieme è naturale desiderare di condividere anche la quotidianità. Quello che racconti però non sembra tanto un problema di amore — da come scrivi, l’amore tra voi c’è — quanto piuttosto una difficoltà legata alla paura di “perdere se stesso” dentro la coppia. Per alcune persone l’idea della convivenza fa emergere timori legati alla libertà, agli spazi personali, al bisogno di autonomia. Non è necessariamente un rifiuto dell’altro, ma un modo per proteggersi da qualcosa che, dentro, fa paura.
Hai fatto bene a provare a rassicurarlo e forse ora il passo più utile non è convincerlo, ma capire insieme cosa significa per ciascuno di voi “vivere insieme”. Cosa rappresenta per te? E cosa teme davvero lui di perdere? Credo che un passo nella condivisione dei vostri punti di vista (a livello di significato) possa aiutarvi.
A volte, parlarne apertamente — senza cercare subito una soluzione — può aprire uno spazio nuovo di comprensione reciproca. E da lì, magari, le scelte arrivano con più chiarezza e meno paura. Spero di essere stato utile, un saluto,
Antonio Pagni Fedi
Hai fatto bene a provare a rassicurarlo e forse ora il passo più utile non è convincerlo, ma capire insieme cosa significa per ciascuno di voi “vivere insieme”. Cosa rappresenta per te? E cosa teme davvero lui di perdere? Credo che un passo nella condivisione dei vostri punti di vista (a livello di significato) possa aiutarvi.
A volte, parlarne apertamente — senza cercare subito una soluzione — può aprire uno spazio nuovo di comprensione reciproca. E da lì, magari, le scelte arrivano con più chiarezza e meno paura. Spero di essere stato utile, un saluto,
Antonio Pagni Fedi
Gentile Utente, grazie per aver portato qui il suo pensiero. Posso comprendere il suo desiderio di andare a vivere assieme al suo compagno, e sono dispiaciuta del fatto che di fronte a tale volontà vi siano delle fatiche dall'altra parte.
Le ragioni sottostanti a tale dinamica possono essere molteplici, ma, stando a quanto riporta qui, sembrano connesse con il fatto che la convivenza sia percepita come un cambio nella percezione dei propri spazi e della propria indipendenza attuale.
Lei chiede suggerimenti sul da farsi.....colgo l'occasione per rivolgere a lei questa domanda. Concordo sul fatto che rispondere a tale quesito non sia cosa semplice, ma forse riformularlo potrebbe esserle di aiuto. Le chiedo quindi se cercare di cogliere cosa effettivamente voglia fare lei è un punto sul quale si è già soffermata. Considerare i propri desideri e i propri vissuti emotivi in questa situazione, potrebbe aiutarla a chiarire la propria posizione e a pianificare i passi successivi ascoltandosi sinceramente. Le chiedo quindi di fermarsi e di volgere lo sguardo a se e, se lo ritiene, di dedicarsi uno spazio in cui poter cogliere quello che lei desidera, con delicatezza e il tempo necessario. Se vuole, posso ricevere anche online.
Resto a disposizione. Un caro saluto, Dott.ssa Letizia Turchetto
Le ragioni sottostanti a tale dinamica possono essere molteplici, ma, stando a quanto riporta qui, sembrano connesse con il fatto che la convivenza sia percepita come un cambio nella percezione dei propri spazi e della propria indipendenza attuale.
Lei chiede suggerimenti sul da farsi.....colgo l'occasione per rivolgere a lei questa domanda. Concordo sul fatto che rispondere a tale quesito non sia cosa semplice, ma forse riformularlo potrebbe esserle di aiuto. Le chiedo quindi se cercare di cogliere cosa effettivamente voglia fare lei è un punto sul quale si è già soffermata. Considerare i propri desideri e i propri vissuti emotivi in questa situazione, potrebbe aiutarla a chiarire la propria posizione e a pianificare i passi successivi ascoltandosi sinceramente. Le chiedo quindi di fermarsi e di volgere lo sguardo a se e, se lo ritiene, di dedicarsi uno spazio in cui poter cogliere quello che lei desidera, con delicatezza e il tempo necessario. Se vuole, posso ricevere anche online.
Resto a disposizione. Un caro saluto, Dott.ssa Letizia Turchetto
Gentile Sara,
capisco bene la sua frustrazione: dopo tanti anni di relazione stabile e affettuosa, è naturale desiderare un passo in più, una quotidianità condivisa che rappresenti una forma di continuità e di costruzione del futuro. Tuttavia, quando uno dei due partner manifesta una forte resistenza nel convivere, come nel caso del suo compagno, questo spesso non riguarda solo “gli spazi” materiali, ma timori più profondi legati alla perdita di autonomia, al cambiamento delle abitudini o alla paura di deludere.
Lei scrive che il suo compagno la ama molto — e questo è un dato importante — ma l’amore, da solo, non sempre basta a superare certe paure. Il fatto che lui le parli apertamente del suo blocco è comunque un segnale di sincerità: non la sta respingendo, ma sta esprimendo un limite personale che forse nemmeno lui comprende del tutto.
In situazioni come questa, la cosa più utile non è forzare la decisione, ma spostare la conversazione dal “quando conviviamo” al “che cosa rappresenta per noi la convivenza”. Può aiutarlo (e aiutarvi) chiedendogli, con calma e senza tono di pressione:
– Che cosa teme di perdere concretamente?
– Cosa pensa cambierebbe tra di voi con la convivenza?
– Quali aspetti della sua libertà sente minacciati?
Ascoltare queste risposte, anche se difficili, può aprire un dialogo più profondo e permettere a entrambi di comprendere meglio i vostri bisogni. A volte, dietro la paura degli “spazi” si nasconde un bisogno di rassicurazione sulla possibilità di mantenere la propria individualità anche in coppia.
Nel frattempo, le suggerisco di non basare il valore del vostro legame solo sulla convivenza: se la relazione è sana, il passo potrà arrivare in un tempo più maturo, magari attraverso forme intermedie (passare più giorni insieme, organizzare momenti di quotidianità condivisa senza ancora cambiare casa). Se, invece, con il tempo dovesse capire che per lei questo bisogno di stabilità è irrinunciabile, sarà importante riconoscerlo e valutarne il peso emotivo nel suo benessere.
In ogni caso, la invito a non viverlo come un rifiuto personale: le sue rassicurazioni non mancano di valore, ma il blocco del suo compagno appartiene a una dimensione interna che solo lui potrà affrontare, eventualmente anche con un supporto psicologico.
Cordialmente,
Dottoressa Gloria Giacomin
capisco bene la sua frustrazione: dopo tanti anni di relazione stabile e affettuosa, è naturale desiderare un passo in più, una quotidianità condivisa che rappresenti una forma di continuità e di costruzione del futuro. Tuttavia, quando uno dei due partner manifesta una forte resistenza nel convivere, come nel caso del suo compagno, questo spesso non riguarda solo “gli spazi” materiali, ma timori più profondi legati alla perdita di autonomia, al cambiamento delle abitudini o alla paura di deludere.
Lei scrive che il suo compagno la ama molto — e questo è un dato importante — ma l’amore, da solo, non sempre basta a superare certe paure. Il fatto che lui le parli apertamente del suo blocco è comunque un segnale di sincerità: non la sta respingendo, ma sta esprimendo un limite personale che forse nemmeno lui comprende del tutto.
In situazioni come questa, la cosa più utile non è forzare la decisione, ma spostare la conversazione dal “quando conviviamo” al “che cosa rappresenta per noi la convivenza”. Può aiutarlo (e aiutarvi) chiedendogli, con calma e senza tono di pressione:
– Che cosa teme di perdere concretamente?
– Cosa pensa cambierebbe tra di voi con la convivenza?
– Quali aspetti della sua libertà sente minacciati?
Ascoltare queste risposte, anche se difficili, può aprire un dialogo più profondo e permettere a entrambi di comprendere meglio i vostri bisogni. A volte, dietro la paura degli “spazi” si nasconde un bisogno di rassicurazione sulla possibilità di mantenere la propria individualità anche in coppia.
Nel frattempo, le suggerisco di non basare il valore del vostro legame solo sulla convivenza: se la relazione è sana, il passo potrà arrivare in un tempo più maturo, magari attraverso forme intermedie (passare più giorni insieme, organizzare momenti di quotidianità condivisa senza ancora cambiare casa). Se, invece, con il tempo dovesse capire che per lei questo bisogno di stabilità è irrinunciabile, sarà importante riconoscerlo e valutarne il peso emotivo nel suo benessere.
In ogni caso, la invito a non viverlo come un rifiuto personale: le sue rassicurazioni non mancano di valore, ma il blocco del suo compagno appartiene a una dimensione interna che solo lui potrà affrontare, eventualmente anche con un supporto psicologico.
Cordialmente,
Dottoressa Gloria Giacomin
Buongiorno Sara. Deve essere molto difficile trovarsi in questa situazione, soprattutto quando l’amore c’è ma qualcosa sembra impedire di fare il passo successivo. È importante accogliere anche le paure del suo compagno, senza però trascurare i suoi bisogni e le sue emozioni. Se desidera, possiamo lavorare insieme per comprendere meglio questa dinamica e individuare il modo più sereno per affrontarla.
Un caro saluto
Dott.ssa Barcella
Un caro saluto
Dott.ssa Barcella
Buongiorno Sara, prima di tutto mi spiace molto per la situazione che sta attraversando poichè, al di là dell'amore che prova nei confronti del suo compagno, si sente del dolore. Penso che sia importante per lei in questo momento iniziare un percorso di psicoterapia per concentrarsi su di sè, sulle proprie emozioni e vissuti, al fine di attraversare questa problematica nel modo migliore.
Le auguro il meglio, buona giornata
Le auguro il meglio, buona giornata
Salve Sara,
La situazione che descrive sembra essere un incontro tra due bisogni profondi: da un lato, il suo desiderio di condivisione, di continuità e di conferma del legame; dall’altro, la necessità del suo compagno di mantenere uno spazio personale che custodisca la propria identità. Quando una persona teme di “perdere i propri spazi”, spesso non si tratta soltanto di una questione pratica, ma di qualcosa che tocca il proprio equilibrio interiore: la paura che la vicinanza troppo intensa possa far smarrire una parte di sé o limitare la libertà personale.
Il suo compagno, probabilmente, non teme Lei in quanto persona, ma la sensazione di potersi “perdere” dentro la relazione. In questo senso, la sua resistenza non è necessariamente un rifiuto dell’amore, ma un modo per proteggere una parte più vulnerabile di sé che teme di essere invasa o assorbita. Allo stesso tempo, il suo desiderio di convivenza sembra esprimere un bisogno di sicurezza affettiva, di rendere concreto e pienamente condiviso ciò che già esiste tra voi. Quando questo desiderio non trova risposta, può riattivare in Lei sentimenti di esclusione o di non pieno riconoscimento.
Forse, più che convincerlo o semplicemente attendere, potrebbe essere utile trasformare questo blocco in un’occasione di dialogo autentico: non discutere sul “vivere insieme” come fatto pratico, ma esplorare insieme che cosa ciascuno dei due sente di poter perdere o guadagnare nella vicinanza. Potrebbe chiedere e chiedersi non tanto “perché non vuole convivere?”, ma “che cosa rappresenta per Lei l’idea di condividere ogni giorno?”, “che cosa teme di perdere nei suoi spazi?”.
Non esiste una risposta certa, ma forse una direzione possibile: continuare a costruire uno spazio di comprensione reciproca, dove anche la paura possa avere voce, e dove la distanza, anziché dividere, diventi un modo temporaneo di proteggere ciò che di più prezioso entrambi state cercando di custodire: l’amore, ma anche il senso di sé.
La situazione che descrive sembra essere un incontro tra due bisogni profondi: da un lato, il suo desiderio di condivisione, di continuità e di conferma del legame; dall’altro, la necessità del suo compagno di mantenere uno spazio personale che custodisca la propria identità. Quando una persona teme di “perdere i propri spazi”, spesso non si tratta soltanto di una questione pratica, ma di qualcosa che tocca il proprio equilibrio interiore: la paura che la vicinanza troppo intensa possa far smarrire una parte di sé o limitare la libertà personale.
Il suo compagno, probabilmente, non teme Lei in quanto persona, ma la sensazione di potersi “perdere” dentro la relazione. In questo senso, la sua resistenza non è necessariamente un rifiuto dell’amore, ma un modo per proteggere una parte più vulnerabile di sé che teme di essere invasa o assorbita. Allo stesso tempo, il suo desiderio di convivenza sembra esprimere un bisogno di sicurezza affettiva, di rendere concreto e pienamente condiviso ciò che già esiste tra voi. Quando questo desiderio non trova risposta, può riattivare in Lei sentimenti di esclusione o di non pieno riconoscimento.
Forse, più che convincerlo o semplicemente attendere, potrebbe essere utile trasformare questo blocco in un’occasione di dialogo autentico: non discutere sul “vivere insieme” come fatto pratico, ma esplorare insieme che cosa ciascuno dei due sente di poter perdere o guadagnare nella vicinanza. Potrebbe chiedere e chiedersi non tanto “perché non vuole convivere?”, ma “che cosa rappresenta per Lei l’idea di condividere ogni giorno?”, “che cosa teme di perdere nei suoi spazi?”.
Non esiste una risposta certa, ma forse una direzione possibile: continuare a costruire uno spazio di comprensione reciproca, dove anche la paura possa avere voce, e dove la distanza, anziché dividere, diventi un modo temporaneo di proteggere ciò che di più prezioso entrambi state cercando di custodire: l’amore, ma anche il senso di sé.
Gentile Sara, il suo compagno Le sta comunicando qualcosa e La invito a provare ad "ascoltarlo". Il suo amore per Lui cambierà se NON vivrete nella stessa casa? Ognuno di Noi ha modi e tempi diversi. Lei è pronta per una convivenza ma il suo compagno no. La invito ad osservare e ad approfondire questo tema: che cosa succede dentro di Lei se non ci sarà una convivenza? Non mi ama più? La nostra relazione finirà? Provi ad ascoltarsi e ad ascoltare Lui. Segua il suo cuore e non la sua mente; l'Amore è un sentimento semplice che non ha bisogno di tutto ciò che ci raccontiamo nella nostra testa. Grazie.
Salve Sara, capisco quanto possa essere frustrante desiderare un passo in più nella relazione e sentire l’altro bloccato. Oltre al cercare di “rassicurarlo”, forse può essere utile fermarsi a esplorare cosa rappresenta per lui questo passo e cosa c'è dietro alla paura di non avere i suoi spazi. Spesso dietro la paura di “perdere i propri spazi” o il “rassicurare l’altro” ci sono significati diversi legati all’intimità, all’autonomia e al modo di vivere la coppia. Può essere interessante chiederti non solo se e come prendere la decisione, ma anche come vi state raccontando entrambi questo momento — e cosa vi fa sentire in difficoltà.
Buongiorno Sara,
quello che descrivi racconta una situazione in cui l’amore reciproco c’è, ma si scontra con un blocco che sembra non dipendere dal sentimento. Da come lo descrivi, il tuo compagno sembra vivere l’idea di convivere come qualcosa che mette in discussione i suoi spazi, e forse, più in profondità, la sua autonomia.
Può essere frustrante per te sentirti pronta a fare un passo importante e trovarti di fronte a questa esitazione, soprattutto dopo tanti anni insieme. E può esserci anche una parte di te che si chiede perché le rassicurazioni non siano sufficienti, come se non bastassero l’amore o l’intenzione che condividete.
Quello che emerge è un bisogno diverso per ciascuno di voi: da un lato il desiderio di costruire qualcosa di più concreto e condiviso, dall’altro la necessità di preservare uno spazio personale. Riconoscere che entrambi questi bisogni sono legittimi può essere un primo modo per guardare alla situazione senza colpe, ma con più chiarezza. Un passo alla volta, Insieme
quello che descrivi racconta una situazione in cui l’amore reciproco c’è, ma si scontra con un blocco che sembra non dipendere dal sentimento. Da come lo descrivi, il tuo compagno sembra vivere l’idea di convivere come qualcosa che mette in discussione i suoi spazi, e forse, più in profondità, la sua autonomia.
Può essere frustrante per te sentirti pronta a fare un passo importante e trovarti di fronte a questa esitazione, soprattutto dopo tanti anni insieme. E può esserci anche una parte di te che si chiede perché le rassicurazioni non siano sufficienti, come se non bastassero l’amore o l’intenzione che condividete.
Quello che emerge è un bisogno diverso per ciascuno di voi: da un lato il desiderio di costruire qualcosa di più concreto e condiviso, dall’altro la necessità di preservare uno spazio personale. Riconoscere che entrambi questi bisogni sono legittimi può essere un primo modo per guardare alla situazione senza colpe, ma con più chiarezza. Un passo alla volta, Insieme
Buongiorno Sara,
capisco quanto possa essere difficile trovarsi in una relazione stabile e affettuosa ma percepire un blocco rispetto a un passo importante come la convivenza. In questi casi, può essere utile spostare l’attenzione dal rassicurarlo a comprendere meglio cosa rappresenta per lui la convivenza e quali bisogni si celano dietro la paura di “perdere i propri spazi”. Affidarsi a un professionista può supportare entrambi nel chiarire questi bisogni e nel trovare un equilibrio funzionale all’interno della vostra relazione.
capisco quanto possa essere difficile trovarsi in una relazione stabile e affettuosa ma percepire un blocco rispetto a un passo importante come la convivenza. In questi casi, può essere utile spostare l’attenzione dal rassicurarlo a comprendere meglio cosa rappresenta per lui la convivenza e quali bisogni si celano dietro la paura di “perdere i propri spazi”. Affidarsi a un professionista può supportare entrambi nel chiarire questi bisogni e nel trovare un equilibrio funzionale all’interno della vostra relazione.
Ciao Sara, capisco bene quanto possa essere frustrante questa situazione. La paura di “perdere i propri spazi” è abbastanza comune, soprattutto quando una relazione è stabile da molti anni: spesso richiama il tema del cambiamento.
Può essere utile un percorso di consulenza psicologica o di coppia potrebbe aiutarvi a comunicare meglio su questi bisogni e trovare una strada condivisa, senza pressioni o rinunce. Se vuoi scrivimi in privato e troviamo un modo per poterti essere utile. Ti aspetto, Dott.ssa Alessandra Corti
Può essere utile un percorso di consulenza psicologica o di coppia potrebbe aiutarvi a comunicare meglio su questi bisogni e trovare una strada condivisa, senza pressioni o rinunce. Se vuoi scrivimi in privato e troviamo un modo per poterti essere utile. Ti aspetto, Dott.ssa Alessandra Corti
Buongiorno, la ringrazio per la domanda.
Comprendo i suoi dubbi e la sua volontà di rassicurazione.
Un percorso di supporto psicologico/terapeutico potrebbe essere un consiglio utile.
Grazie
Comprendo i suoi dubbi e la sua volontà di rassicurazione.
Un percorso di supporto psicologico/terapeutico potrebbe essere un consiglio utile.
Grazie
Buongiorno Sara, la ringrazio per la sua condivisione. Nella vostra situazione si potrebbe lavoarre per capire meglio il significato che attribuisce lei alla convivenza e cosa invece significa per lui, perchè è così frenato dalla paura di perdere i "suoi spazi". In altre parole, sarebbe utile esplorare ciò che desiderate entrambi per la vostra vita e per la vostra relazione. Un percorso di terapia fatto assieme vi potrebbe aiutare molto per mattere meglio a fuoco la direzione da intrapredere come coppia.
Sperando di averle lasciato qualche spunto di riflessione utile, auguro il meglio ad entrambi!
Cordialmente,
Dott.ssa Negrola
Sperando di averle lasciato qualche spunto di riflessione utile, auguro il meglio ad entrambi!
Cordialmente,
Dott.ssa Negrola
Buongiorno Sara, forse si potrebbe iniziare a step, porte provare a fare settimane alternate per vedere come vi trovate a stare insieme e condividere la casa insieme per quella settimana, forse testare la convivenza potrebbe essere un ottimo modo per affrontare a poco a poco la paura della perdita di libertà. Inoltre nella settimana di convivenza prendetevi dei giorni per fare cose solo per voi singoli, così il suo compagno potrà vedere che anche stando insieme e vivendo insieme non si perde l'individualità.
Buongiorno e grazie per la condivisione. Le consiglierei di chiedere apertamente al suo compagno i motivi della sua paura. Anche vivendo insieme é possibile avere spazi individuali .. Provi a proporgli una terapia di coppia o individuale: uno spazio dove poter esplorare emozioni e pensieri. Resto a sua disposizione per eventuali info e le ricordo che é possibile prenotare dal mio profilo una videoconsulenza gratuita di 20 minuti. In bocca al lupo.
Dott.ssa Mariapaola Anania, psicologa clinica, psicosessuologa e psicoterapeuta cognitivo-comportamentale in formazione.
Dott.ssa Mariapaola Anania, psicologa clinica, psicosessuologa e psicoterapeuta cognitivo-comportamentale in formazione.
Buonasera Sara, immagino quanto questa situazione possa essere dolorosa e frustrante, dopo undici anni insieme, è naturale desiderare di convivere, e trovarsi di fronte a questo "blocco" del tuo compagno può farti venire dei dubbi. Eppure, dalla tua descrizione emerge che l'amore c'è, da entrambe le parti, e questo è un punto importante da cui partire.
La paura di perdere i propri spazi che esprime il tuo compagno spesso affonda le radici in dinamiche psicologiche da indagare: può riguardare il timore di perdere la propria autonomia, l'identità individuale, oppure può nascondere ansie legate all'intimità prolungata o alla responsabilità che un impegno così concreto comporta. A 44 anni, con abitudini consolidate e una struttura di vita probabilmente ben definita, il cambiamento può apparirgli più minaccioso di quanto non appaia a te.
Il punto centrale qui è che tu non puoi "rassicurarlo abbastanza" da solo, perché questa non è una questione razionale che si risolve con argomenti logici. È una resistenza emotiva che lui deve esplorare e comprendere dentro di sé. Il rischio, se continui a insistere o a rassicurare, è che lui si irrigidisca ulteriormente, sentendosi pressato, e che tu ti esaurisca emotivamente in uno sforzo che non ti compete portare avanti da sola.
Ciò che puoi fare è aprire uno spazio di dialogo diverso in cui dirgli che hai bisogno di capire meglio cosa significhi per lui questa paura, quali scenari lo spaventano davvero, cosa teme di perdere concretamente. Non per convincerlo, ma per comprendere. Allo stesso tempo, è fondamentale che tu esprima i tuoi bisogni in modo chiaro: dopo undici anni, desideri costruire un progetto di vita condiviso, e questa è una tua esigenza legittima che merita rispetto e attenzione quanto le sue paure.
Devi anche chiederti quanto tempo sei disposta ad aspettare e quale spazio vuoi dare a questa relazione nella tua vita. Non si tratta di dare ultimatum, ma di essere onesta con te stessa su cosa ti rende felice e realizzata. A volte accade che una persona ami profondamente ma non sia pronta, o non voglia, fare certi passi: questo non toglie valore all'amore, ma può renderlo incompatibile con i tuoi bisogni evolutivi.
Proposta di lavoro terapeutico:
Ti suggerirei innanzitutto un percorso individuale per esplorare le tue emozioni rispetto a questa situazione: la frustrazione, l'eventuale senso di inadeguatezza, la paura di perdere questa relazione se poni confini chiari. Attraverso un lavoro con il Voice Dialogue, potremmo dare voce alle diverse parti di te: quella che ama e vuole attendere, quella che si sente bloccata e ferita, quella che ha bisogno di progettualità. Questo ti aiuterebbe a fare chiarezza dentro di te e a comunicare con maggiore autenticità.
In parallelo, sarebbe molto utile proporre al tuo compagno un percorso di coppia, dove entrambi possiate esplorare insieme cosa significa convivenza per ciascuno di voi, quali paure emergono e quali bisogni restano inascoltati. Un setting neutrale e protetto potrebbe aiutarlo a esplorare le sue resistenze senza sentirsi giudicato o pressato, e a voi come coppia a trovare un linguaggio comune per affrontare questo passaggio.
Un cordiale saluto,
Dott.ssa Marzia Mazzavillani
Psicologa clinica - Voice Dialogue - Mindfulness - Dreamwork
La paura di perdere i propri spazi che esprime il tuo compagno spesso affonda le radici in dinamiche psicologiche da indagare: può riguardare il timore di perdere la propria autonomia, l'identità individuale, oppure può nascondere ansie legate all'intimità prolungata o alla responsabilità che un impegno così concreto comporta. A 44 anni, con abitudini consolidate e una struttura di vita probabilmente ben definita, il cambiamento può apparirgli più minaccioso di quanto non appaia a te.
Il punto centrale qui è che tu non puoi "rassicurarlo abbastanza" da solo, perché questa non è una questione razionale che si risolve con argomenti logici. È una resistenza emotiva che lui deve esplorare e comprendere dentro di sé. Il rischio, se continui a insistere o a rassicurare, è che lui si irrigidisca ulteriormente, sentendosi pressato, e che tu ti esaurisca emotivamente in uno sforzo che non ti compete portare avanti da sola.
Ciò che puoi fare è aprire uno spazio di dialogo diverso in cui dirgli che hai bisogno di capire meglio cosa significhi per lui questa paura, quali scenari lo spaventano davvero, cosa teme di perdere concretamente. Non per convincerlo, ma per comprendere. Allo stesso tempo, è fondamentale che tu esprima i tuoi bisogni in modo chiaro: dopo undici anni, desideri costruire un progetto di vita condiviso, e questa è una tua esigenza legittima che merita rispetto e attenzione quanto le sue paure.
Devi anche chiederti quanto tempo sei disposta ad aspettare e quale spazio vuoi dare a questa relazione nella tua vita. Non si tratta di dare ultimatum, ma di essere onesta con te stessa su cosa ti rende felice e realizzata. A volte accade che una persona ami profondamente ma non sia pronta, o non voglia, fare certi passi: questo non toglie valore all'amore, ma può renderlo incompatibile con i tuoi bisogni evolutivi.
Proposta di lavoro terapeutico:
Ti suggerirei innanzitutto un percorso individuale per esplorare le tue emozioni rispetto a questa situazione: la frustrazione, l'eventuale senso di inadeguatezza, la paura di perdere questa relazione se poni confini chiari. Attraverso un lavoro con il Voice Dialogue, potremmo dare voce alle diverse parti di te: quella che ama e vuole attendere, quella che si sente bloccata e ferita, quella che ha bisogno di progettualità. Questo ti aiuterebbe a fare chiarezza dentro di te e a comunicare con maggiore autenticità.
In parallelo, sarebbe molto utile proporre al tuo compagno un percorso di coppia, dove entrambi possiate esplorare insieme cosa significa convivenza per ciascuno di voi, quali paure emergono e quali bisogni restano inascoltati. Un setting neutrale e protetto potrebbe aiutarlo a esplorare le sue resistenze senza sentirsi giudicato o pressato, e a voi come coppia a trovare un linguaggio comune per affrontare questo passaggio.
Un cordiale saluto,
Dott.ssa Marzia Mazzavillani
Psicologa clinica - Voice Dialogue - Mindfulness - Dreamwork
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