Salve, mi chiamo Claudio ho 42 anni e ho un problema. Sono sempre stato molto timido e ho difficolt

23 risposte
Salve, mi chiamo Claudio ho 42 anni e ho un problema.
Sono sempre stato molto timido e ho difficoltà ad approcciarmi con le donne, sono stato innamorato diverse volte ma mai corrisposto, o alcune hanno preferito giocare con i miei sentimenti, non ho mai dato il primo bacio e non ho mai fatto sesso.
Più di una volta mi sono rivolto a donne di mestiere per provare l'esperienza del sesso ma, nonostante mi stimolassero in qualunque modo non sono mai riuscito ad avere un erezione, mentre se sono solo ci riesco benissimo, non riesco a capirne il motivo, eppure non ho vergogna o imbarazzo a stare nudo difronte ad estranei donne o uomini che siano essendo io un nudista, da cosa può dipendere?
Gentile Claudio, capisco il suo problema e quanto questo possa impattare sulla qualità della sua vita e delle sue relazioni. Immagino che l'ansia sia molta e probabilmente è proprio essa a compromettere le sue prestazioni. Dico probabilmente perchè la prima causa da accertare sarebbe di natura fisiologic. aSe ha già considerato l'ipotesi, se ha già consultato un andrologo verificando l'assenza di problemi fisiologici allora la causa del suo problema potrebbe essere di natura psicologica. Il fatto di essere un nudista, per esempio,non la mette al riparo da ansie di prestazione. Magari non se ne rende conto ma potrebbe esistere in lei il timore di non essere sufficientemente prestante o competente sessualmente. Questo timore già da solo, se molto forte, potrebbe crearle difficoltà. Sarebbe importante indagare più a fondo la presenza di sintomi ansiosi legati alla sua vita sessuale, per questo la consulenza di un sessuologo potrebbe aiutarla a risolvere il problema. Spero di averla aiutata e la saluto cordialmente, dott.ssa Manuea Leonessa

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Dott. Mattia Moraschini
Psicologo, Psicologo clinico
Fano
Buongiorno Claudio e grazie per la sua condivisione. Leggendo il suo racconto, la prima cosa che mi è venuta in mente è che il problema potrebbe facilmente ruotare intorno all'ansia da prestazione. Specifico "da prestazione" poiché ci dice che nelle vesti di nudista non avverte vergogna o disagio e che questi ultimi sono limitati alla sfera sessuale e dell'intimità dove, nelle circostanze specificate da lei, viene richiesta una performance. Detto ciò le consiglio innanzitutto di fare una visita di controllo per escludere che il problema sia di natura organica contattando un andrologo oppure un urologo; una volta che avrà ricevuto riscontro da questi professionisti ed eventualmente escluso l'ipotesi organica le consiglio di rivolgersi ad uno psicologo/a o psicoterapeuta per andare a lavorare sulla natura psicologica del problema. Spero che seguirà i nostri consigli e nel mentre rimango a disposizione per eventuali pareri.
Cordialmente, dottor Moraschini.
Dott.ssa Emilia Rota
Psicologo, Psicologo clinico
Torino
Buongiorno, mi dispiace per la sua situazione, posso immaginare la difficoltà e l'impatto che possa avere sulla sua vita. In questi casi si esclude in primis un danno di tipo organico. Tuttavia, se quando è solo non ha problemi non dovrebbe essere questo il caso. In secondo luogo, penso che possa essere legato ad un aspetto ansioso. Sarebbe da indagare maggiormente la presenza di tratti ansiosi: ci sono altri ambiti della vita nei quali si sente bloccato dall'ansia? In che modo affronta le altre sfere della sua vita? Penso sia necessario andare a guardare questi aspetti in una consulenza con un/a psicologa. Rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti, le auguro il meglio. Dott.ssa Rota
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Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve Claudio, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Dott.ssa Violante Veronesi
Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta
Roma
Buonasera Claudio, nel leggere la sua condivisione e nel ringraziarla per la stessa, credo di poterle consigliare di rivolgersi ad un professionista della salute mentale, nel particolare ad un/una Psicoterapeuta. Le difficoltà relazionali che descrive sono degne di nota e potrebbe avere senso andare in profondità ed esplorarne le cause. Cordialmente, Violante
Dott. Domenico Mattiello
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Napoli
Buonasera, la sua situazione sembra essere molto complessa e capisco che ti stia creando delle difficoltà. Le consiglio di rivolgerti ad uno psicologo per capire meglio le tue motivazioni e cercare di risolvere i problemi che stanno ostacolando la tua vita sessuale e relazionale. Inoltre, è importante ricordare che il sesso non è solo un atto meccanico, ma che si svolge all'interno di un'atmosfera e di un contesto che può influenzare notevolmente il desiderio sessuale e l'erezione. Potrebbe essere utile anche lavorare sulla tua timidezza e sulle difficoltà nell'approcciarti alle donne, magari cercando di migliorare le tue abilità sociali e di comunicazione. Cordiali saluti, DM
Dr. Stefano Golasmici
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Milano
Gent.mo, comprendere da cosa dipenda questa sua articolata esperienza emotivo-affettiva che, da come scrive, sembrerebbe generarle difficoltà nella vita di relazione e erotico-sessuale può essere complesso e richiede un lavoro appropriato. Se intende esplorare aspetti della sua persona, può chiedere una consultazione e valutare insieme allo specialista quale via intraprendere. SG
Dott.ssa Antea Viganò
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Pessano con Bornago
Gentilissimo Claudio, grazie per la condivisione. Capisco la situazione che descrive, e comprendo i dubbi e le fatiche che sta vivendo. Credo che intraprendere dei colloqui di terapia potrebbe aiutarla ad esplorare e comprendere a fondo le motivazioni sottostanti la sua fatica, resto a disposizione!
AV
Dott. Antonio Panza
Psicoterapeuta, Psicologo
Marano di Napoli
Salve Claudio, è difficile che con una persona "di mestiere" si possa stabilire un contatto e una relazione "vera", che soddisfi un desiderio di prossimità che va oltre il semplice atto meccanico, in tal senso il fatto che situazioni del genere non siano capaci di stimolare il suo desiderio non è da considerarsi necessariamente un male. Ad ogni modo comprendo le ragioni del suo disagio e ne sono dispiaciuto. Tuttavia qualsiasi ipotesi formulata sulla base delle sole informazioni presenti nel suo scritto sarebbe a mio avviso riduttivo a fronte di una situazione complessa come la sua (tutte quelle che riguardano il vissuto umano lo sono). La invito per questo a contattarmi in privato, anche con un semplice messaggio se vuole; mi limiterei a farle solo qualche ulteriore domanda in modo da offrirle una consulenza più accurata. Cordiali saluti Dott. Antonio Panza.
Dott.ssa Laura Francesca Bambara
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Vizzolo Predabissi
Buongiorno,
Mi rendo conto che si tratti di un problema delicato e intimo.
Sono disponibile a colloqui online.
Cordialmente
Dott.ssa Laura Francesca Bambara
Dott.ssa Giusy Lacovara
Psicologo, Psicologo clinico
Mestre
Salve,
comprendo il disagio che possa crearle questa situazione, che si porta dietro da anni.
A mio parere la sua domanda merita un'accurata analisi della storia e delle caratteristiche del problema presentato, delle ricadute che ha sulla sua vita quotidiana, nonché della sua storia personale.
Un percorso psicologico potrebbe aiutarla in questo, innanzitutto a dare un nome a questa che lei descrive come timidezza e per indagare i meccanismi che le creano difficoltà nell'approcciarsi all'altro sesso.
Mi rendo disponibile per un colloquio conoscitivo anche online, in cui poter dare il giusto tempo e spazio alla sua domanda.
Cordiali Saluti.
Dott.ssa Veronica Savio
Psicologo, Psicologo clinico
Medolla
Buongiorno Claudio,
grazie per aver condiviso questo suo disagio con noi, immagino non sia stato semplice. Ritengo che la sua domanda necessiti di un maggior approfondimento per essere compresa a fondo. Per questo le consiglio di intraprendere un percorso psicologico poiché potrebbe aiutarla nel rivedere sotto un'ottica diversa ciò che le descrive come estrema timidezza.
Spero che la mia risposta le sia stata di aiuto.
Rimango a disposizione.
Dott.ssa Veronica Savio
Dott.ssa Chiara Esposito
Sessuologo, Psicologo clinico, Psicologo
Pontedera
Caro utente, la ringrazio per aver condiviso il suo vissuto e la sua storia, dalle sue parole si percepisce che sta attraversando un momento difficile.
In tutta sincerità, rispondere alla sua domanda non è facile in quanto non conosco approfonditamente la sua storia e i suoi vissuti.
Un consulto psicologico potrebbe essere un modo efficace per affrontare le sfide che sta vivendo e lavorare insieme per trovare delle soluzioni.
Se le va, possiamo iniziare un percorso psicologico insieme attraverso la videoconsulenza online, sarei felice di aiutarla a trovare le risposte che sta cercando e di sostenerla. La aspetto con piacere e se posso esserle d’aiuto resto a sua disposizione. Un saluto caloroso, Dott.ssa Chiara Esposito.
Dott.ssa Sara Bachiorri
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Salve Claudio, è comprensibile che la tua situazione possa essere difficile e frustrante per te. Ci sono molte ragioni per cui potresti avere difficoltà ad avere un'erezione con una persona che non conosci bene, anche se ti senti a tuo agio a stare nudo davanti a loro.

Uno dei fattori potrebbe essere la tua ansia sociale e la timidezza che hai menzionato. Potrebbe essere che, quando sei con una donna che ti piace o che ti attrae, la tua ansia aumenta e questo può influire sulla tua capacità di avere un'erezione. Inoltre, la pressione per esibirsi sessualmente può anche aumentare l'ansia e la tensione, rendendo più difficile raggiungere e mantenere un'erezione.

Un altro fattore potrebbe essere il tuo atteggiamento nei confronti delle donne di mestiere. Potresti sentirti a tuo agio a stare nudo davanti a loro perché non hai alcun coinvolgimento emotivo, ma potrebbe essere che, quando si tratta di una situazione in cui stai cercando di fare sesso, il tuo cervello semplicemente non riesce a connettersi emotivamente e sessualmente con la situazione.
Vorrei darle supporto a esplorare le cause delle tue difficoltà e a trovare strategie per superarle. Potrebbe anche essere utile esplorare altre forme di intimità e di connessione emotiva con le donne, come il flirt e la conversazione, per costruire gradualmente la tua fiducia e la tua sicurezza con il sesso e l'intimità. Qualora volesse orientarsi per una strategia differente mi può contattare con un messaggio privato.
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Dott.ssa Lidia Milazzo
Psicologo, Psicologo clinico
Messina
Buongiorno, mi dispiace molto per la situazione in cui si trova; immagino quanto questo possa influire sulla sua vita e sulla qualità delle sue relazioni. In casi come il suo, è innanzitutto necessaria l'esclusione di una qualche patologia organica sebbene possa già essere esclusa in quanto quando si trova da solo non ha riferito alcuna difficoltà. La causa potrebbe perciò essere di natura ansiosa. La sua domanda merita pertanto di essere accuratamente esplorata insieme alla storia e alle caratteristiche della sua problematica e, altresì, all'impatto che questa ha sulla sua vita e sulle sue relazioni; proprio per questa ragione le consiglio di richiedere una consulenza con un professionista. Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Buona fortuna.
Dott.ssa Milazzo
Dr. Lorenzo Cella
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Torino
Buongiorno Claudio, un'angoscia persistente come la sua vissuta nell'area affettiva e sessuale può risultare invalidante e coinvolgere altri aspetti della vita minando sicurezza e serenità.
Il primo passo verso l'acquisizione di una padronanza della sua situazione prevede una visita medica specializzata, che sia in grado di evidenziare o scongiurare qualsiasi condizione fisiologica che potrebbe condizionare il suo stato.
Si evince quanto abbia provato a superare il suo problema attraverso azioni dirette ad affrontare il suo stato. Il problema in certe situazioni è l'adottare fin da subito soluzioni sperimentali che non coinvolgano anche il suo stato emotivo legato al contesto.
Il coinvolgimento di "donne del mestiere" per risolvere il suo problema può evidenziare quanto nell'atto sessuale non siano coinvolti unicamente due corpi ma anche due menti.
La fase di eccitazione sessuale prevede necessariamente una suolo fertile di desiderio, il quale è difficile da sperimentare senza accettare la consapevolezza di ritrovarsi, non soltanto nudo fisicamente di fronte all'altro, ma immersi nella consapevolezza che l'altra persona ci stia guardando e che provi a sua volta emozioni in reazione alla nostra presenza. La nostra memoria procedurale può giocare brutti scherzi se ci propone scenari in cui possiamo sentirci rifiutati o umiliati; il nostro corpo memorizza queste sensazioni ed è facile che si attivino proprio a situazioni di intimità, in cui dovremmo essere disposti a tollerare la nostra vulnerabilità verso la persona al nostro fianco.
Questi ingredienti possono, senza dubbio, fornire le basi per l'intollerabilità di possibili stati di ansia (da prestazione o meno).
Dott. Andrea Moro
Psicologo, Psicologo clinico
Alghero
Buonasera Claudio, capisco che tu stia attraversando un momento complesso. È importante sottolineare che le dinamiche personali possono essere complesse e influenzate da vari fattori. In questo contesto, potrebbe essere utile consultare uno psicologo ad orientamento congitivo-comportamentlae o un sessuologo per esplorare più approfonditamente i tuoi sentimenti/pensieri e le tue esperienze. Le difficoltà emotive e sessuali possono derivare da molteplici fattori, e un professionista potrebbe aiutarti a comprendere meglio la situazione e a trovare soluzioni adeguate. Il primo passo potrebbe essere quello di rivolgerti al tuo medico di base per valutare assieme eventuali esami in modo da escludere eventuali cause fisiologiche alle tue difficoltà di erezione.
Resto a disposizione per eventuali chiarimenti o supporto.
Un caro saluto
Dott. Moro
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Dr. Alessandro Puscio
Psicologo, Psicologo clinico
Carmiano
Salve a lei Claudio!
Provo a fare un'ipotesi su quanto lei ci ha riferito nella sua domanda.
E' forse possibile immaginare che lei abbia fortemente investito - magari tramite fantasie, desideri, immagini, aspettative - sul suo "approcciare una donna"?
Le propongo questo perché, da quanto lei scrive, pare ci sia una stretta relazione tra "donna" e "rapporto sessuale". Penso alla sua scelta di rivolgersi a "donne di mestiere". Mi permetta di aggiungere, un'espressione alquanto infelice: quale sarebbe il mestiere di donna?
Quando ci sono associazioni così potenti diventa difficile avere una conversazione autentica e di condivisione, rendendo quindi difficile un rapporto di intimità che gli permetta di avere un rapporto sessuale.
Se così fosse, le consiglio di rivolgersi ad un professionista psicologo, così da poter esplorare questo aspetto della sua persona.
Dott.ssa Lavinia Sestito
Psicologo clinico, Psicologo
Roma
Salve Claudio,
direi che sarebbe opportuno andare a capire insieme come mai il”rapporto” con l’altro, diverso da lei, la preoccupi tanto.
Mi auguro che troverà il modo ed il tempo per rivolgersi ad un valido professionista.
Un caro saluto
Lavinia
Dott.ssa Laura Cancellara
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Ciao Claudio, sono una psicologa e specializzanda ad indirizzo sistemico relazionale. La mia visione è più allargata al sistema, alla storia personale, famigliare, del contesto di vita e alle relazioni che ti circondano. Potresti chiedere un supporto specialistico che ti aiuti ad affrontare questo periodo difficile, che posso immaginare sia doloroso soprattutto nel tuo approccio nelle relazioni sentimentali. Emerge però la voglia di esplorare le motivazioni e la volontà di volere un cambiamento per te. Spero che tu possa avere la possibilità di pensare ad uno spazio tutto tuo dove poter elaborare queste difficoltà, vedrai che pian piano per te ci saranno delle risposte a delle domande importanti. Siamo esseri in relazione e le relazioni ci aiutano a costruire parti essenziali di noi, per confrontarci e per essere sostenuti. Ti auguro di trovare uno spazio che possa essere per te "base sicura" per poter elaborare i tuoi vissuti. Buona continuazione
Gentile Claudio,
come lei ci racconta bene in queste poche righe la sessualità per l'uomo e la donna comprende aspetti che vanno al di là dell'istinto o della semplice risposta alla stimolazione.
Purtroppo da alcune righe non è possibile dare risposte poiché sarebbero riduttive e non terrebbero conto della sua esperienza soggettiva che invece merita di essere presa in considerazione. Il consiglio dunque è di intraprendere un percorso che possa aiutarla ad approfondire queste sue difficoltà in modo da sostenerla nel trovare una sua soluzione.
Un caro saluto
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Salve Claudio, la ringrazio per la fiducia e la sincerità con cui condivide un tema così intimo e importante della sua vita. Quello che descrive è un vissuto che coinvolge non solo aspetti fisici, ma anche emozioni profonde, legate all'autostima, alla timidezza e al rapporto con la propria storia personale. La sua esperienza merita ascolto e comprensione, senza giudizio. Dal punto di vista cognitivo-comportamentale, la difficoltà che incontra potrebbe essere legata non tanto a un problema fisico o organico, quanto piuttosto a pensieri e convinzioni che si attivano in determinate situazioni. Lei riferisce che da solo riesce ad avere un’erezione, ma che questo non accade in presenza di un’altra persona, nonostante non si senta a disagio nel mostrarsi nudo. Questo ci suggerisce che la componente emotiva e cognitiva possa avere un ruolo rilevante. Spesso, in contesti sessuali con un’altra persona, la mente può attivare pensieri automatici negativi, anche in modo molto rapido e inconsapevole. Pensieri come “devo riuscirci”, “non devo fare brutta figura”, “devo dimostrare qualcosa” possono generare uno stato di ansia da prestazione che interferisce con la naturale risposta sessuale del corpo. In questi casi, l’attenzione si sposta dal piacere e dalla connessione con l’altro verso una forma di controllo e auto-monitoraggio, che tende a bloccare l’eccitazione. Il fatto che lei non provi vergogna o imbarazzo a stare nudo è un elemento molto interessante e importante: ci dice che la sua difficoltà non è legata al corpo in sé, ma probabilmente a ciò che il contatto sessuale rappresenta emotivamente. Se ha vissuto esperienze dolorose, come rifiuti o prese in giro, è possibile che nel tempo si siano costruite convinzioni su di sé, come “non sono desiderabile” o “non sarò mai scelto”, che influenzano inconsciamente il modo in cui vive l’intimità. In questi casi, un percorso terapeutico orientato al riconoscimento e alla modifica dei pensieri disfunzionali può essere molto efficace. L’obiettivo non è forzarla a “funzionare” a tutti i costi, ma accompagnarla nel costruire una maggiore fiducia nelle sue risorse, riducendo l’ansia associata all’intimità e favorendo esperienze relazionali più serene e soddisfacenti. A volte è utile anche lavorare sulla graduale esposizione a situazioni relazionali o sessuali, in un clima di sicurezza e accettazione, per rieducare il corpo e la mente a vivere queste esperienze senza pressioni. Il suo desiderio di condividere, amare ed essere amato è assolutamente legittimo e merita attenzione. Le sue difficoltà non definiscono il suo valore. È possibile lavorare su questi aspetti e migliorare la qualità delle sue relazioni, anche a 42 anni e oltre. Non è mai troppo tardi per cambiare la narrazione che ci portiamo dentro. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Dott.ssa Ilaria De Pretto
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Ciao Claudio, grazie per aver condiviso qualcosa di così personale: parlarne è già un passo molto importante. Da quello che descrivi, la difficoltà non sembra avere una causa fisica — visto che da solo riesci ad avere erezioni — ma piuttosto una componente psicologica e relazionale.
Quando si è vissuta a lungo una condizione di timidezza, di mancanza di esperienze affettive o di delusioni, può accadere che il corpo reagisca con un blocco proprio nel momento in cui l’intimità diventa reale. Non è una questione di vergogna “cosciente”, ma di una tensione profonda legata al desiderio di fare bene, di non deludere o al timore di essere giudicati. Questo tipo di ansia — chiamata ansia da prestazione — è molto più diffusa di quanto si pensi, e può manifestarsi anche in persone che si sentono a proprio agio con la nudità o che non provano imbarazzo sociale.
Il fatto che tu riesca a stimolarti da solo conferma che il corpo funziona perfettamente, ma che in presenza di un’altra persona si attiva un meccanismo di controllo eccessivo che “spegne” l’aspetto spontaneo del desiderio. Non è irreversibile: un percorso psicologico, anche breve, focalizzato sulla sfera relazionale e sull’autostima, può aiutarti a liberarti da quella tensione e a vivere la sessualità con naturalezza e curiosità, non come una prova da superare.
Non c’è nulla di sbagliato in te: stai solo cercando di riscoprire la parte più libera e serena del contatto con l’altro, dopo anni in cui la paura ha preso troppo spazio.

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