Salve io sono proccupata per me e per il mio compagno:siamo sempre stati molto uniti,ma negli ultimi

20 risposte
Salve io sono proccupata per me e per il mio compagno:siamo sempre stati molto uniti,ma negli ultimi tempi dopo un po' di alti e bassi,lui tende a distaccarsi,vuole tempo da solo per lui,si isola e dorme a volte da solo in cameretta...Io credo di star riuscendo a stabilizzarmi,ma girando online ho visto che la serotonina potrebbe aiutarci a ristabilizzare l umore...alle volte abbiamo problemi a dormire,ad avere intimità,non ci capiamo e isolandosi di conseguenza lo faccio anche io rimanendoci male...sto cercando di rimanere salda,di fare le cose come prima anche se ho poca fantasia e voglia,ma ci provo. Lui nel lavoro va alla grande ma se si tratta di star insieme vuole solo intimità, se non l'ha si isola o che sia per masturbarsi,o che sia per insonnia o che sia per starsene per i fatti suoi...abbiamo sempre avuto un rapporto invidiabile...noi contro qualsiasi cosa ci si pari davanti e vorrei tanto aiutarci...ho paura di ricadere in vecchie paranoie,ho paura che il rapporto si stia sgretolando e non voglio.Tra supporti psicologici e medici,ho letto della serotonina e del triptofano che possono aiutarci a regolarizzarci mentalmente in caso di mancato esercizio fisico,alimentazione,o nel dormire...vorrei sapere se potrebbe aiutarci e se si come assumere serotonina per ristabilire questi parametri e magari ritrovare un pò di sollievo e stabilità,per ritornare ad essere noi stessi nella semplicità del nostro stare insieme!
Dott. Tommaso Freni
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Firenze
Buongiorno,
i serotoninergici possono essere prescritti per curare la depressione, certo, ma in questo caso mi pare sia più che altro una problematica riguardante la coppia, il vostro rapporto quotidiano e la vostra intimità. Secondo lei è possibile in questo momento ritrovare la semplicità senza una comunicazione adeguata?
Personalmente partirei più dal tentativo di comprendere cosa non sta funzionando l'uno per l'altro, sia individualmente che in coppia, come facciamo a capire quello di cui abbiamo bisogno e di cui l'altro ha bisogno?

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Dott.ssa Aurora Brancia
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Aversa
Gentile Utente,
grazie per aver condiviso con tanta sincerità le tue preoccupazioni. È comprensibile che i cambiamenti che stai osservando nel tuo compagno possano farti sentire insicura e timorosa: quando la persona che amiamo prende distanza, spesso ci sentiamo smarriti e soli.
Ogni coppia attraversa fasi in cui uno dei due ha bisogno di più spazio, e questo può riattivare paure e pensieri che rendono difficile mantenere serenità e fiducia. È importante distinguere tra il bisogno dell’altro di ritirarsi (che può avere molteplici significati e non necessariamente parlare di mancanza d’amore) e il tuo vissuto di fatica e solitudine di fronte a questa distanza.
Ti invito a non caricarti del peso di “dover sistemare” da sola la relazione o lo stato d’animo del tuo compagno, soprattutto con soluzioni "farmacologiche". Quello che puoi fare è continuare a comunicare i tuoi bisogni e le tue emozioni, magari può essere utile rivolgervi insieme a uno psicoterapeuta: un percorso di coppia può aiutarvi a comprendere meglio i vostri bisogni reciproci, trovare nuove modalità di vicinanza e recuperare equilibrio nella relazione.
Un caro saluto,
Dott.ssa Aurora Brancia.
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anc
Dott.ssa Emanuela Solli
Psicologo clinico, Psicologo, Psicoterapeuta
Frosinone
Quando una relazione attraversa un momento di distanza emotiva e fisica, è normale che emergano pensieri confusi e il bisogno urgente di “fare qualcosa” per ritrovare l’equilibrio. Il fatto che tu stia cercando di rimanere stabile, nonostante la fatica, mostra quanto tieni a questo legame e quanta energia stai mettendo per proteggerlo.

Le difficoltà nel sonno, nella comunicazione e nell’intimità possono avere molte cause, e spesso coinvolgono entrambi i partner in modi diversi. Isolarsi, cercare spazi propri, perdere il dialogo sono segnali che qualcosa sta cambiando e ha bisogno di essere ascoltato con cura. È importante però evitare soluzioni fai-da-te, soprattutto quando si parla di serotonina, triptofano o altri integratori. Sono temi che vanno sempre affrontati con chi conosce la vostra storia clinica e può valutare con precisione se e come intervenire.

Al di là degli aspetti biochimici, forse oggi ciò che serve davvero è uno spazio neutro in cui poter mettere a fuoco cosa sta succedendo nella vostra relazione, senza colpe né pressioni, ma con la volontà di capire come ritrovarsi. Se senti che hai bisogno di un confronto guidato per non perderti in queste paure, possiamo iniziare a costruire insieme un punto fermo da cui ripartire. Anche questo è un modo per ricominciare a prendersi cura del “noi”.
Salve paziente anonima
nei rapporti di coppia soprattutto lunghi dei periodi di stanca possono essere normali a patto che si mantenga attivo almeno il dialogo e la collaborazione
può essere utile coltivare spazi e interessi personali mantenendo vivo il dialogo
se però non ci si riesce suggerisco un trattamento di coppia...che possa sbloccare gli animi piuttosto che affidarsi agli psicofarmaci vale sempre la pena capire quali sono le motivazioni che portano ad isolarsi
dott lorenzini maria santa psicoterapeuta
Dott.ssa Silvia Parisi
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Torino
Capisco la sua preoccupazione e la sofferenza che traspare dalle sue parole: quando una relazione attraversa momenti di distanza e incomprensione può generare ansia, paura di perdere ciò che si è costruito e un forte senso di smarrimento. È molto positivo che lei stia cercando di rimanere salda e di continuare a investire nel rapporto, nonostante le difficoltà.

Per quanto riguarda la serotonina e il triptofano, è importante chiarire che non si assumono direttamente come sostanze “per ritrovare stabilità”: la serotonina è un neurotrasmettitore che il nostro corpo produce naturalmente, e il triptofano è un amminoacido che si trova negli alimenti (ad esempio latticini, uova, legumi, semi, frutta secca). Un’alimentazione equilibrata, un buon ritmo sonno-veglia e l’attività fisica regolare possono aiutare a favorirne la produzione. Tuttavia, se ci sono disturbi significativi del sonno, dell’umore o della sessualità, la strada non è assumere integratori senza indicazione medica, ma piuttosto comprendere insieme ad uno specialista quali siano le cause profonde di questi cambiamenti.

Il fatto che il suo compagno ricerchi spesso momenti di solitudine o che l’intimità sia diventata fonte di difficoltà può essere legato a molteplici fattori, non necessariamente medici o biologici: stress, vissuti emotivi, dinamiche relazionali, insicurezze personali. È quindi importante affrontare la situazione non solo dal punto di vista fisico, ma anche psicologico e di coppia.

Sarebbe molto utile e consigliato approfondire questi aspetti con l’aiuto di uno specialista, che possa guidarvi a comprendere meglio cosa sta accadendo e a ritrovare un equilibrio nella relazione.

Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Dott. Francesco Paolo Coppola
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Napoli
Dott. Francesco Paolo Coppola (Napoli, on line o in presenza) – psicologonapoli org – Info e contatti sul profilo MioDottore
Cara, posso comprendere la tua preoccupazione: quando un legame che sembrava saldo si incrina, la paura è che nulla possa più tornare come prima. Ed è naturale che, in questa ansia, tu ti sia rivolta all’idea di un sostegno esterno, come la serotonina o il triptofano.
Su questo punto, è bene che ti rivolga a uno psichiatra di fiducia: solo lui può valutare se, e in che modo, un supporto farmacologico possa alleviare la parte ansiosa o depressiva che stai vivendo.
Ma il cuore della questione è un altro: tu stessa senti che ti sei fermata al sogno che “il mondo resti uguale”, mentre tuo marito, nel tempo, è cambiato. È qui che nasce la sofferenza: nel confronto tra l’illusione di un eterno “come prima” e la realtà di un presente che evolve.
Nei rapporti non si sta solo per “fare compagnia”: si sta per conoscere se stessi attraverso l’altro. Tuo marito, con i suoi bisogni di distanza e di solitudine, ti mette davanti a una domanda più profonda: come puoi stare tu, con te stessa, quando l’altro non ti colma?

Non è facile, lo so. Ma è anche un passaggio di crescita: ogni relazione vera attraversa momenti di trasformazione. Accettare che l’amore non coincide con la ripetizione di ciò che è stato, ma con la capacità di rinnovarsi, è forse la cura più autentica.
Se vuoi, possiamo lavorarci insieme per trasformare questa crisi in un’opportunità di maggiore consapevolezza.
Dott. Riccardo Comisso
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Torino
Gentile utente, ho letto attentamente i suoi dubbi ed accolgo i suoi timori. Difficile trarre delle conclusioni, ammesso si possano trarre, non conoscendo la vostra storia di coppia e le dinamiche che intercorrono tra voi, vi tengano legati o possano creare delle criticità. Le motivazioni potrebbero essere molteplici, mi sembra però di comprendere vi sia un calo nella comunicazione all'interno della relazione e che sovente vi sia un'attribuzione a cause esterne piuttosto che interne alle dinamiche stesse della coppia. Come primo consiglio vi direi di allenare maggiormente la comunicazione, imparando ad ascoltare ed ascoltarsi, evitando di evitare il confronto, che potrebbe alimentare il circolo vizioso del "loop paranoico", costruito sui "non detti". In secondo luogo di trovare delle attività da poter svolgere in coppia per poter migliorare l'intimità, ed in parallelo, ognuno, ritagliarvi la possibilità di costruire degli spazi personali, dove poter coltivare le vostre singole passioni. La terapia di coppia, eventualmente, non può risolvere da sola tutti i problemi.
Un caro saluto
Dr. Jonathan Santi Pace La Pegna
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Palermo
Gentile Utente, quello che descrive sembra inserirsi in un movimento di coppia dove ognuno reagisce alla distanza dell’altro con ulteriori ritiri: il Suo compagno si isola, Lei soffre e di conseguenza anche Lei si chiude o si irrigidisce. Questo circolo rischia di alimentare in Lei la sensazione che “qualcosa si stia sgretolando”. Dal suo racconto emerge però anche un aspetto molto importante: la sua volontà di rimanere salda e di provare comunque a fare cose insieme, nonostante la fatica. Questo è un punto di forza che può aiutarvi a invertire la spirale.
Potrebbe essere utile osservare cosa rappresenta per lui questo bisogno di isolamento. Spesso il distacco non significa mancanza di amore, ma un modo per gestire tensioni interne, ansie o paure che non riesce a condividere. Allo stesso tempo, per Lei l’isolamento tocca una ferita: si sente esclusa, messa da parte, e questo può riattivare paure di perdita o di abbandono. Quando due persone portano queste dinamiche dentro la coppia, il rischio è che la distanza si autoalimenti.
Un lavoro utile potrebbe essere quello di dare parole a queste emozioni prima che si trasformino in muri e ulteriori distanze. Non è facile ma se riuscite a spostarvi dal piano del comportamento reattivo ("ti isoli/mi allontano") al piano del vissuto (“quando ti isoli io mi sento esclusa e ho paura che ci allontaniamo”), vi date la possibilità di un dialogo autentico.
La ricerca della “semplicità dello stare insieme” che Lei desidera non nasce da integratori o da forzature, ma dalla possibilità di riconoscere che ognuno di voi porta delle fragilità e dei bisogni. Se lui vive l’intimità come unico canale per sentirsi vicino, e Lei soffre se non c’è anche la dimensione affettiva e quotidiana, si tratta di costruire un linguaggio comune in cui entrambi vi sentiate visti e riconosciuti.
Può essere molto utile anche uno spazio di terapia di coppia, dove un terzo possa aiutarvi a comunicare in maniera autentica e sana e a non cadere nel solito schema di isolamento e ritiro, esplorando insieme cosa vi spinge a comportarvi così. Spesso, dietro questi movimenti, non c’è la fine dell’amore, ma la paura di mostrarsi vulnerabili.
Le faccio i miei migliori auguri per la Sua relazione.
Un cordiale saluto.
Dott. Diego Ferrara
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Quarto
Buongiorno,

lei è portatrice di una istanza di coppia ed è in un percorso di coppia che andrebbero affrontate le problematiche qui descritte. Ne parli con il suo compagno, sarebbe una occasione di crescita per entrambi.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Dott. Salvatore Augello
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Palermo
Salve, il farmaco può essere di aiuto ma non è risolutivo dei vostri problemi di coppia, ne si prescrive un farmaco per una coppia ma per una persona con determinate problematiche specifiche. Ha valutato la possibilità che il suo fidanzato adesso senta il bisogno di avere più spazio per se? Sembra che lei percepisca molto il distacco dal suo compagno, secondo lei è eccessivo? In una coppia è normale che ci siano dei momenti nei quali il partner ha bisogno di un proprio spazio, questo è perfettamente normale, non ci si può aspettare di dover condividere ogni cosa con il proprio partner. Valuti i suoi bisogni e come incidono sul vostro rapporto. Una persona che si sente invasa o pressata dal partner potrebbe rispondere allontanandosi. é importante che ne parliate, se lo ritiene necessario anche con un terapeuta. Cordiali saluti
Caro Paziente, capisco la sua preoccupazione e la fatica che descrive: quando una relazione così importante attraversa dei cambiamenti, è naturale sentirsi smarriti o avere paura di perdere ciò che si è costruito. Il fatto che lei stia cercando di mantenere la stabilità e di trovare delle risorse per affrontare questo momento è già un segnale molto positivo.
Ricorda che le coppie possono attraversare fasi di distanza o incomprensione, ma proprio in quei momenti affrontarle insieme, magari con l’aiuto di uno spazio condiviso come una consulenza di coppia, può diventare un’occasione non solo per superare le difficoltà ma anche per rafforzare ancora di più la vostra unione.
Dott. Matteo Mossini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Parma
Buongiorno, più che la serotonina vi consiglierei una terapia di coppia per cercare di aggiustare la vostra relazione. Quella che descrive sembra una fase di distacco, se non ci lavorate sopra potrebbe rimanere o peggiorare.
Dott. Marco De Fonte
Psicologo, Psicoterapeuta
Bari
Buonasera,
dalle sue parole si sente quanto tenga al vostro rapporto e quanto sia doloroso per lei percepire distanza e incomprensioni in una relazione che in passato sentivate come una forza contro tutto. È naturale che questo la faccia temere di “ricadere nelle vecchie paranoie” e che cerchi soluzioni anche pratiche, come la serotonina o integratori, per ritrovare stabilità.

Vorrei rassicurarla su un punto: la difficoltà che state vivendo non significa automaticamente che il rapporto si stia sgretolando. Spesso nelle coppie, soprattutto dopo periodi di stress, ciascuno può sviluppare modalità diverse per gestire la tensione (nel suo compagno il bisogno di isolamento, in lei il bisogno di vicinanza), e questo genera incomprensioni. Il fatto che lei stia cercando di rimanere salda e di “fare come prima” mostra già una grande forza e un sincero desiderio di proteggere il legame.

Sul piano medico, va chiarito che la serotonina non si assume direttamente. Alcuni integratori a base di triptofano o 5-HTP possono favorire la produzione di serotonina, ma la loro efficacia varia da persona a persona e devono comunque essere valutati dal medico curante o da uno specialista, perché non sono privi di possibili interazioni ed effetti collaterali. Prima di prendere qualsiasi cosa, è fondamentale parlarne con un professionista.

Quello che può aiutare concretamente la vostra coppia, oltre all’eventuale supporto medico, è:

creare momenti di dialogo in cui ciascuno possa esprimere come si sente senza sentirsi giudicato;

provare a distinguere il bisogno di intimità fisica da quello di vicinanza emotiva: a volte uno dei due si rifugia nella sessualità o, al contrario, nell’isolamento, mentre l’altro desidera semplicemente sentirsi ascoltato e riconosciuto;

valutare insieme un supporto psicologico di coppia, che possa darvi uno spazio protetto per ritrovare la sintonia e capire come avvicinarvi di nuovo senza forzature.

Un incoraggiamento: non siete soli e non siete “sbagliati” perché state vivendo questo momento. Con il giusto sostegno — medico se necessario, e psicologico per aiutarvi a comunicare meglio — è possibile ritrovare la semplicità e la vicinanza che desiderate.
Dott.ssa Sandra Petralli
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Pontedera
Salve, sta affrontando con grande determinazione una fase di cambiamento che può essere dolorosa, specie quando il legame di coppia inizia a vacillare proprio lì dove prima c’era complicità. È importante che lei riconosca quanto si sta impegnando per mantenere vivo il rapporto, anche se la fatica e il senso di distanza cominciano a farsi sentire. Quando due persone iniziano ad isolarsi, spesso non si tratta solo di una mancanza di desiderio o di affetto, ma del bisogno individuale di gestire un carico emotivo interno che non sempre si riesce a condividere. L’analisi bioenergetica può offrire strumenti concreti per riconnettersi al corpo e alle emozioni, aiutando a ritrovare energia anche nella relazione. Per quanto riguarda la serotonina e il triptofano, comprendo il suo desiderio di trovare un sostegno anche a livello fisico, ma le suggerisco di confrontarsi con il medico o con lo psichiatra di riferimento prima di assumere qualsiasi integratore o sostanza, anche naturale. Solo una valutazione professionale può indicare con sicurezza se sono indicati e in quale forma.
In parallelo, un percorso con uno psicologo psicoterapeuta, individuale o di coppia, potrebbe aiutarvi a ritrovare una comunicazione più autentica e una nuova intimità, anche passando attraverso momenti di distanza. La Mindfulness, infine, può sostenerla nel rimanere presente, anche quando la mente tende a farsi afferrare da paure o vecchie insicurezze. Sta cercando di tenere unito ciò che conta per lei, cerchi però un supporto. Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
Dott.ssa Chiara Ronchi
Psicologo, Psicoterapeuta
Milano
Buonasera,
grazie per aver condiviso con delicatezza le sue preoccupazioni. È chiaro quanto tenga a questo rapporto e quanto desideri ritrovare la sintonia di un tempo. È naturale provare paura quando si percepisce distanza nell’altro.
Riguardo alla serotonina o al triptofano: non essendo un medico psichiatra, non posso darle indicazioni specifiche su farmaci o integratori. Prima di assumere qualsiasi sostanza è sempre bene parlarne con il proprio medico.
Quello che può essere utile, però, è esplorare insieme nuove modalità di contatto: spesso non serve “fare come prima”, ma trovare un modo nuovo di stare insieme. Piccoli momenti di condivisione (una passeggiata senza telefoni, un rituale serale di ascolto reciproco, anche solo 10 minuti per raccontarsi la giornata senza giudizi) possono rimettere in circolo connessione.
Un piccolo esercizio: provi a scrivere ogni sera tre cose per cui è grata della sua relazione, anche minime. Questo sposta lo sguardo da ciò che manca a ciò che c’è ancora, alimentando la vicinanza emotiva.
Dott.ssa Valeria Randisi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Casalecchio di Reno
Buonasera, probabilmente qualcosa nella coppia è cambiata e sia lui che lei, state reagendo in modo disfunzionale. Se siete seguiti da un terapeuta di coppia è corretto porre a lui dubbi e domande, visto che conosce le vostre storie personali e il modo in cui si sono intrecciate.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Dott.ssa Valentina Di Giovanni
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Salve,
I farmaci sono assolutamente da assumere sotto stretto controllo medico. Le consiglio una visita medico psichiatrica per valutare la necessità di uno psicofarmaco e al contempo le consiglio di fare una consultazione psicologica.
Resto a disposizione
Un cordiale saluto
Dott.ssa Di Giovanni
Dott.ssa Eugenia Cardilli
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Roma
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Dott. Ubaldo Balestriere
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Salve,
grazie per aver condiviso in modo così sincero ciò che state vivendo. Capisco quanto possa essere difficile e doloroso percepire distacco o isolamento nel rapporto, soprattutto quando siete sempre stati molto uniti. È naturale sentire preoccupazione e desiderio di ritrovare armonia e vicinanza.
Prima di considerare integratori o farmaci come serotonina o triptofano, può essere molto utile concentrarsi su una comunicazione efficace e aperta tra voi, creando spazi sicuri per condividere emozioni, bisogni e paure senza giudizio. Questo può aiutare a ridurre incomprensioni e ansia e a ristabilire intimità e vicinanza.
Parallelamente, una terapia di coppia può offrirvi un supporto guidato per esplorare i cambiamenti nel rapporto, imparare strategie di ascolto reciproco e rafforzare la connessione emotiva. Lavorare insieme con un professionista può permettervi di ritrovare la serenità e la semplicità del vostro stare insieme, senza sentirsi sopraffatti da paure o vecchie paranoie.
Il fatto che tu stia cercando di mantenere equilibrio e vicinanza è già un segnale molto positivo e una buona base su cui costruire.
Un cordiale saluto,
Dott. Ubaldo Balestriere

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