Salve, ho un problema che mi affligge e non so come risolvere, a parte il fatto che mi capiti spesso
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Salve, ho un problema che mi affligge e non so come risolvere, a parte il fatto che mi capiti spesso di non sentire piacere, mi è capitato che al momento della penetrazione con me il partner perdesse l erezione,pensavo fosse un caso isolato invece mi è successo con diversi partner come se anatomicamente dipendesse da me ma cosa può essere sono disperata sinceramente,non sento nulla e poi perché durante la pentrazione è come de questa fosse ostacolata? Cosa potrebbe essere grazie in anticipo
Gentile utente, innanzitutto per iniziare sarebbe utile che contattasse un ginecologo per valutare se ci sono aspetti "organici" che meritano di essere trattati in quest'ottica.
Sicuramente anche contattare uno psicosessuologo può aiutarla per gli aspetti emotivo/affettivi del caso.
Approfondirei inoltre il tipo di intimità e affettività con il partner attuale e quelli passati e ciò che avviene durante i preliminari/coito, così da valutare eventuali pensieri bloccanti la risposta orgasmica e il suo desiderio sessuale.
Potrebbe spiegarci meglio cosa intende con "non sento nulla"?
Durante la masturbazione raggiunge l'orgasmo?
Cordialmente
Dottor Mauro Vargiu
Sicuramente anche contattare uno psicosessuologo può aiutarla per gli aspetti emotivo/affettivi del caso.
Approfondirei inoltre il tipo di intimità e affettività con il partner attuale e quelli passati e ciò che avviene durante i preliminari/coito, così da valutare eventuali pensieri bloccanti la risposta orgasmica e il suo desiderio sessuale.
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Buongiorno. Potrebbe essere utile primariamente rivolgersi ad un ginecologo per approfondire la questione del non sentire piacere durante i rapporti, riportando sensazioni e frequenza di questo fenomeno: se non dovessero emergere problematiche fisiche, la figura di riferimento diventerebbe quella del sessuologo, in grado di far emergere insieme a lei particolari utili alla comprensione della situazione.
Per quanto riguarda la perdita di erezione dei partner, andrebbe approfondita inizialmente a parte: concentrandosi sul suo partner attuale, anche per lui potrebbe essere utile una visita con un andrologo per escludere eventuali problematiche fisiche e successivamente, una volta escluse, rivolgersi anche lui ad un sessuologo.
Il raggiungimento ed il mantenimento dell’erezione o della lubrificazione durante il rapporto (aspetti che ci permettono di provare piacere durante l’atto) dipende da diversi fattori che possono essere indagati nel corso di una terapia.
Se decideste di intraprendere un percorso di questo genere, mi rendo disponibile anche online.
Cordialmente,
dott. Alfonso Panella.
Se decideste di intraprendere un percorso di questo genere, mi rendo disponibile anche online.
Cordialmente,
dott. Alfonso Panella.
Buongiorno, quando scrive "non sentire piacere" mi domando se questo significa che sente dolore/fastidio oppure non sente nulla. Nel primo caso farei una valutazione medica per escludere cause organiche, nel secondo caso sarebbe opportuno un confronto con un/a sessuologo/a per capire cosa sta succedendo al rapporto tra il suo corpo e la sua mente e trovare strategie di comportamento finalizzate al suo piacere.
Per quanto riguarda la perdita di erezione da parte del/i suoi partner, è una questione che riguarda loro e su cui lei può ben poco.
Nel sesso è bene dosare bene egoismo e altruismo per il proprio e l'altrui piacere
Per quanto riguarda la perdita di erezione da parte del/i suoi partner, è una questione che riguarda loro e su cui lei può ben poco.
Nel sesso è bene dosare bene egoismo e altruismo per il proprio e l'altrui piacere
Puoò dipendere anche dai tipi di rapporto che instaura con l'altra persona, ovvero se sono rapporti occasionali, di breve durata o altro . questo potrebbe influire. Poi non è detto che il problema sia solo suo, potrebbe essere anche del partner... Forse sarebbe utile un colloquio con una sessuolga così potrebbe essere tutto più esplicito e chiaro su dove indirizzarsi, se occorre. Un saluto e resto a disposizione.Dott. Lina Isardi
Buonasera. A 18 anni e alla prima esperienza di coppia è molto comune che il piacere e l’orgasmo non “arrivino” come nell’autoerotismo. Non è segno di un problema né di mancanza di attrazione: di solito c’entrano novità, aspettative e attenzione alla performance. Quando la mente si chiede “devo riuscirci”, si attivano controllo e ansia che spengono le sensazioni; inoltre il corpo è spesso abituato a uno stile di stimolazione (ritmo, pressione, “presa”) costruito in solitaria, diverso da quello che avviene a due. Anche fattori pratici (preservativo, ritmo non ancora sintonizzato, poca comunicazione sul “cosa piace davvero”) possono ridurre la percezione.
In questa fase l’obiettivo non è “forzare l’orgasmo”, ma conoscersi e prendere tempo: spostare il focus dalle prestazioni alle sensazioni, parlare con la partner di cosa funziona per te e per lei, e accettare che il corpo “impari” un modo nuovo di vivere l’eccitazione. Molti ragazzi notano che, tolta la pressione del “devo venire”, il piacere torna a crescere spontaneamente.
Se dopo qualche tempo e più incontri sereni la difficoltà dovesse rimanere invariata (o se comparisse anche da solo), allora ha senso un confronto con un/una sessuologo/a clinico/a per un inquadramento mirato; in alternativa può partire dal consultorio familiare della sua zona. Ma per come la descrive adesso, rientra molto verosimilmente in un adattamento normale alle prime esperienze.
In questa fase l’obiettivo non è “forzare l’orgasmo”, ma conoscersi e prendere tempo: spostare il focus dalle prestazioni alle sensazioni, parlare con la partner di cosa funziona per te e per lei, e accettare che il corpo “impari” un modo nuovo di vivere l’eccitazione. Molti ragazzi notano che, tolta la pressione del “devo venire”, il piacere torna a crescere spontaneamente.
Se dopo qualche tempo e più incontri sereni la difficoltà dovesse rimanere invariata (o se comparisse anche da solo), allora ha senso un confronto con un/una sessuologo/a clinico/a per un inquadramento mirato; in alternativa può partire dal consultorio familiare della sua zona. Ma per come la descrive adesso, rientra molto verosimilmente in un adattamento normale alle prime esperienze.
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