Salve, ho iniziato a soffrire d'ansia da adolescente, è iniziato tutto con un sintomo, un brontolio,

15 risposte
Salve, ho iniziato a soffrire d'ansia da adolescente, è iniziato tutto con un sintomo, un brontolio, questo rumore imbarazzante lo sentivo io e chi mi stava intorno, lo avvertivo sia dopo aver mangiato sia prima di mangiare, oltre a questo sintomo avevo anche meteorismo, quindi una pancia piena d'aria che sgonfiavo solo dopo essere arrivata a casa.
A distanza di anni soffro ancora di questo disturbo, solo non ho capito se questo disturbo è alimentato dall'ansia o se è un disturbo organico.
Indagherò sicuramente, non so se avete mai avuto pazienti con questi sintomi, sarebbe bello leggere di qualcuno che ne è guarito.
Scusate, è la prima volta che ne parlo...ma mi ha sempre messo addosso una vergogna pazzesca. Cosa consigliate?
Buona sera
consiglio le tecniche di rilassamento corporeo per la gestione ed il controllo di reazione psicofisiologiche collegate all'ansia.
Se ha bisogno non esiti a contattarmi per darle indicazioni nel merito, anche online.
dott.ssa Letizia Muzi

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Buonasera, in primis, va esclusa una causa "organica" del disturbo attraverso opportuni controlli medici. Se quest'ultimi risulteranno negativi allora potrà indirizzarsi verso uno psicoterapeuta per affrontare e gestire l'ansia di cui parla. I pazienti con ansia hanno una serie di sintomi psicosomatici che possono diventare meno invasivi o addirittura venire meno se trattati.
A disposizione per un'eventuale terapia.
Dott.ssa Pergoli Campanelli Martina
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Buonasera, grazie per la condivisione. Comprendo la sua preoccupazione rispetto a ciò che descrive. Va specificato che alcuni meccanismi cognitivi ci portano a focalizzare l'attenzione sulle sensazioni corporee che ci preoccupano, nel tentativo di capirne l'entità e l'origine, producendo un effetto paradossale: l'amplificazione delle stesse sensazioni e dunque anche un aumento della preoccupazione iniziale. come può immaginare questo circolo vizioso non è funzionale e può portare anche ad un aumento dell'ansia. Dopo aver escluso eventuali cause organiche, le consiglio di effettuare una consulenza psicologica per esplorare al meglio i suoi vissuti.
Grazie,
Cordiali saluti
Dott.ssa Alessandra Scidone
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buongiorno,
la ringrazio molto per averci fatto partecipi del suo disagio e di averci scelta per ascoltare la sua sua storia, che ha esposto in modo coraggioso.
Come anche altri colleghi hanno già indicato é importante che faccia delle indagini mediche per scoprire se ci sono delle delle cause organiche.
Per quel che riguarda la parte psicologica, da quello che lei racconta mi sembra di intuire che questo stato di cose ha influenzato la sua vita per molto tempo. Affrontare il disagio presente e passato in un percorso terapeutico può essere determinante per permetterle di sganciarsi da questa sofferenza e vivere una vita più serena.
Resto a sua disposizione per informazioni o altro.
Un abbraccio,
Dr.ssa Mirella Di Calisto.
Buon Pomeriggio,
la ringrazio per aver condiviso così approfonditamente il suo vissuto.
Comprendo il suo malessere e credo sia già un gran passo avanti quello di esporlo qui con noi.
Ben fatto!
Mi trovo d'accordo con lei nel voler approfondire l'aspetto organico della difficoltà riportata.
E' di fondamentale importanza.
La psicoterapia in situazioni come queste è sicuramente uno spazio utile per dare dignità di parola al vissuto ansioso associato e lavorare sulla simbolizzazione del suo malessere.
Noi abitiamo il corpo e non possiamo prescindere da esso, quindi utilizzare tecniche di simbolizzazione, lavori proiettivi e tecniche di rilassamento sono una chiave di lavoro indispensabile per riappropriarsi della sua esperienza corporea.
D'altra parte i disturbi psicosomatici non sono altro che assenza di capacità simbolica e passando per questa è possibile riappropriarci dei nostri vissuti anzichè sentirli come altro da noi.
Rispetto alla riuscita della terapia posso dirle che ogni persona ha la sua storia, le sue difficoltà e risorse.
Già per questo non sarebbe possibile un confronto oggettivo.
Il grande invito che le porgo è quello di guardare le sue risorse e di scoprire il significato unico del suo vissuto.
La chiave è sempre dentro di noi.
Resto a disposizione per approfondimenti o percorsi, anche online.
Un caro Saluto
Dott.ssa Barbara Papini
Buon pomeriggio, indaghi a livello organico ma le suggerisco anche di intraprendere una terapia ad orientamento cognitivo comportamentale per acquisire tecniche di rilassamento muscolare, respirazione lenta oppure intraprendere un percorso di mindfulness.
Resto a disposizione per eventuali chiarimenti.
Cordiali saluti
Dott.ssa Daniela Chieppa
Salve, comprendo le ragioni del suo disagio e ne sono dispiaciuto. Tuttavia qualsiasi ipotesi formulata sulla base delle sole informazioni presenti nel suo scritto sarebbe a mio avviso riduttivo a fronte di una situazione complessa come la sua (tutte quelle che riguardano il vissuto umano lo sono). La invito per questo a contattarmi in privato, anche con un semplice messaggio se vuole; mi limiterei a farle solo qualche ulteriore domanda in modo da offrirle una consulenza più accurata. Cordiali saluti Dott. Antonio Panza.
Buonasera; mi fa molto piacere che si ponga queste domande, perché dopo aver escluso cause organiche la psicosomatica ci dice molto su disturbi come il suo. Un percorso terapeutico sarebbe molto utile per esplorare cosa abbia portato alla formazione di questo sintomo. Riporto uno scritto di Scardovelli a mio parere molto interessante, solo per far capire quanti fattori entrano in gioco e di come non possa esserci la stessa risposta per tutti.
"Lo psicosomatico ha imparato a non sentire le emozioni di tenerezza, tristezza, solitudine e rabbia; queste sono trasformate in segnali sostitutivi, cioè in sensazioni del corpo quali fame, chiusura dello stomaco, mal di testa, senso di vuoto, che lo distraggono dalle varie emozioni. Egli è incapace di gestire il suo mondo relazionale perché non sa cosa gli succede. La relazione con la madre: la madre dello psicosomatico è molto centrata sul bambino, spesso è iperprotettiva , ma non ricava nessun piacere nell’accudirlo. Il controllo prevale sulla tenerezza e sul calore emotivo. E’ una madre attenta al benessere fisico, alla correttezza nell’alimentazione, e più tardi all’aspetto sociale, scolastico e lavorativo. Però non si cura dello sviluppo emozionale del figlio e tanto meno della sua felicità. Non dirà quindi:”sono arrabbiato”, “sono triste” ma dirà: ”ho un buco allo stomaco”, “mi sento vuoto”, “ho mal di testa”. Anziché sentirsi arrabbiato si guarderà allo specchio e inizierà a preoccuparsi della sua immagine, oppure si preoccuperà di non aver abbastanza successo nel lavoro. Pertanto si sente fragile o debole. E per di più c’è anche una base fisica di debolezza: il corpo dello psicosomatico comincia a produrre sintomi, che poi possono diventare vere e proprie malattie. Ciò va a colpire proprio i tre bersagli della sua attenzione preoccupata: la salute, l’aspetto, l’efficienza. Spesso inconsciamente ricerca un partner che riproduce alcuni pattern disfunzionali della madre, per cui si ritrova invischiato in una nuova “relazione psicosomatica”. Inoltre la sua attenzione focalizzata su mete difficili da raggiungere, da cui esce spesso frustrato, e con la tendenza ad investire ancora di più, togliendo spazio e tempo alla possibilità di creare relazioni sane e appaganti. In terapia: la relazione terapeutica in se diventa un fondamentale strumento di guarigione , forse più che in altri casi. Lo psicosomatico ha una forte carenza di autoregolazione. I rapporti frustranti che tende ad instaurare non lo aiutano in questa direzione. Ha bisogno almeno per un periodo di fonti positive e di regolazioni esterne. Una sana relazione con il terapeuta gli consente di interiorizzare un “oggetto buono”, cioè un immagine di persona positiva che diventa parte del suo sistema di regolazione. Questa attività terapeutica è paragonabile al compito della madre di aiutare il proprio bambino a identificare, differenziare e verbalizzare i sentimenti. Infatti Balint afferma: ”il farmaco più importante di cui il medico dispone è se stesso”.
Gent.ma, grazie per averci contattato, non deve essere stato facile ed è stata molto coraggiosa. Le consiglierei di indagare prima sul piano medico, contattando il suo medico di base; contemporaneamente, però, potrebbe iniziare a intraprendere un percorso psicoterapeutico per indagare maggiormente sugli stati ansiosi che sono presenti sin dall'adolescenza. Resto a disposizione, un caro saluto
Gentilissima, mi spiace per il disagio che sta vivendo e la ringrazio per averlo condiviso, è un buon punto di partenza per poterlo affrontare. Dopo aver escluso cause organiche sarebbe importante per lei poter affrontare il suo malessere con l'aiuto di un terapeuta, un percorso assieme le permetterà di individuare emozioni e I pensieri, rigidi e disfunzionali, che stanno dietro all'ansia che la accompagna da tanto tempo trovando le strategie più adatte per poterla ridurre. Potrebbe essere utile anche affiancare il tutto con il ricorso a tecniche di respirazione e rilassamento .
Qualora lo volesse, resto a disposizione, anche online.
I miei migliori auguri
Dott.ssa Miculian
Buongiorno. Capisco la difficile situazione emotiva che sta vivendo in questo momento; naturalmente potrei darle dei suggerimenti di buon senso, ma me ne astengo: potrebbero tranquillamnete farelo stesso persone sagge o amici fidati, ma non è questo il punto. Si tratta invece di capire se la sua è una situazione di fragilità psicologica tanto avanzata da richiedere un percorso terapeutico strutturato. Questo si può decidere solo dopo un colloquio che consenta di mettere a fuoco la complessità del problema. Mi metto pertanto a sua disposizione per un colloquio telefonico gratuito; mi può contattare tramite Mio Dottore. Cordiali saluti Dott. Giacomo Santini
Gentile utente, grazie per aver qui condiviso...
L'apparato gastro-intestinale è molto delicato, oltre ad essere il nostro secondo cervello...
Sarebbe interessante poter capire che significato abbia per lei, nel caso specifico, questo "brontolio" e quindi il gonfiore di cui ci parla...
Le consiglio, una volta fatti gli accertamenti medici del caso, qualora non dovesse risultare nulla a livello organico, di contattare uno psicosomatista
Resto a disposizione, anche online
Cordialmente, Dr Eliana Nola
Buongiorno, i suoi dubbi sono legittimi. Una psicoterapia è consigliata perché, se da una parte "guarisce" gli stati d'animo che non la fanno stare bene, dall'altro "educa" alla consapevolezza e alla conoscenza di sé. La conseguenza di questa "educazione" è che poi lei è in grado di fronteggiare tutto ciò che la vita ci riserva quotidianamente, in modo adeguato.
Se non trova riscontro con lo psicoterapeuta che sta frequentando o dovesse frequentare, conviene cambiare. Ognuno ha un suo metodo di lavoro e non è detto che quel metodo vada bene per lei.
A disposizione per qualsiasi chiarimento, la saluto cordialmente.
dr.ssa Elena Santomartino, psicologa psicoterapeuta
Mi dispiace sentire che hai sofferto di ansia fin da adolescente e che hai avuto sintomi come il brontolio e il meteorismo. È comprensibile che tu sia preoccupato e che tu voglia capire se questi sintomi sono alimentati dall'ansia o se potrebbero essere dovuti a un disturbo organico.
I sintomi che hai descritto, come il brontolio e il meteorismo, possono essere associati sia all'ansia che a disturbi gastrointestinali organici. È possibile che l'ansia possa influenzare il funzionamento del sistema digestivo, causando sintomi come quelli che hai descritto.
Tuttavia, per ottenere una diagnosi accurata e un trattamento adeguato, ti consiglierei di consultare un medico, come un gastroenterologo. Un gastroenterologo può esaminare attentamente i tuoi sintomi, valutare la tua storia clinica e richiedere eventuali test diagnostici per escludere cause organiche dei tuoi sintomi. Potrebbe essere necessario eseguire esami come una gastroscopia, una colonscopia o test diagnostici per valutare la funzionalità del tuo sistema digestivo.
Ricorda che ogni persona è diversa e che potrebbe essere necessario un approccio personalizzato per affrontare i tuoi sintomi. Non arrenderti e continua a cercare risposte e supporto. Spero che tu possa trovare il trattamento adeguato per gestire l'ansia e migliorare la tua qualità di vita.
Dr. Roberto Prattichizzo

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