salve dottori ho 23 anni e da un anno e mezzo ho questo dolore cervicale precisamente oltre alla col
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salve dottori ho 23 anni e da un anno e mezzo ho questo dolore cervicale precisamente oltre alla colonna quando la muovo ma sopratutto ai muscoletti occipitali sia a destra che a sinistra e questo mi provoca ansia e attacchi di panico con sintomi pesanti premetto che soffro da anni di collo ma da questo anno e mezzo è diventato insostenibile sicuramente anche per il fattore stress che è venuto a mancare mio papà.
ho fatto rmn cervicale con protrusione e inversione della lordosi e rmn encefalo con esito tutto ok oltre alle altre visite che sono andate tutto ok.
mi chiedevo dopo aver fatto mille terapie con più fisioterapisti osteopata nulla è cambiato sto ancora male è chiuso dentro casa a fare una vita bruttissima io mi chiedo si può uscire da questo problema?
tutti i dottori che ho girato compreso anche neurologo mi dicono che sia ansia mixata ad un problema strutturale però mai nessuno è riuscito a risolverlo ho fatto anche una seduta di infiltrazione con zero risultato.
prego in una vostra risposta perché sono disperato
grazie in anticipo
ho fatto rmn cervicale con protrusione e inversione della lordosi e rmn encefalo con esito tutto ok oltre alle altre visite che sono andate tutto ok.
mi chiedevo dopo aver fatto mille terapie con più fisioterapisti osteopata nulla è cambiato sto ancora male è chiuso dentro casa a fare una vita bruttissima io mi chiedo si può uscire da questo problema?
tutti i dottori che ho girato compreso anche neurologo mi dicono che sia ansia mixata ad un problema strutturale però mai nessuno è riuscito a risolverlo ho fatto anche una seduta di infiltrazione con zero risultato.
prego in una vostra risposta perché sono disperato
grazie in anticipo
Mi dispiace tantissimo leggere quanto stia male e si capisce che soffre molto. Diciamo che le cause possono essere molte e senza un'adeguata valutazione non si può dire nulla con certezza. Sicuramente ci sono delle problematiche strutturali come la protusione e l'inversione della lordosi, ma sembra di capire anche una certa causa psicosomatica che peggiora la sintomatologia. L'ansia infatti, può essere un fattore che peggiora i sintomi. Se come dice ha già provato trattamenti fisioterapici e osteopatici, può provare un ulteriore valutazione osteopatica che tenga conto di tutta la sua storia e un aiuto potrebbe essere parlarne con qualcuno per lavorare sull'aspetto emozionale. Rimango a disposizione, un caro saluto, Dott.ssa Micol Teti
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Buonasera, comprendo il suo disagio e la sua difficoltà.
Da quel che descrive potrebbe centrare un fatto posturale, legato alle attività quotidiane che esegue (es. sport, studio...quindi posizioni che assume legate alle suddette attività), legato anche ad uno stress legato alla parte emotiva.
Il fatto di avere una protrusione e un'inversione di curva potrebbe aver alterato la mobilità stessa della colonna ed il tessuto circostante, aumentando quindi la dolorabilità.
Per quanto riguarda gli interventi che ha fatto con fisioterapisti ed osteopati, senza alcun tipo di risultato sperato, bisognerebbe vedere che tipo di manualità, approccio e tecniche hanno eseguito. Limitatamente a quello che ha scritto, nonostante gli attuali "fallimenti" terapeutici, credo che la terapia manuale resti comunque una delle strade migliori per affrontare il suo problema.
Da quel che descrive potrebbe centrare un fatto posturale, legato alle attività quotidiane che esegue (es. sport, studio...quindi posizioni che assume legate alle suddette attività), legato anche ad uno stress legato alla parte emotiva.
Il fatto di avere una protrusione e un'inversione di curva potrebbe aver alterato la mobilità stessa della colonna ed il tessuto circostante, aumentando quindi la dolorabilità.
Per quanto riguarda gli interventi che ha fatto con fisioterapisti ed osteopati, senza alcun tipo di risultato sperato, bisognerebbe vedere che tipo di manualità, approccio e tecniche hanno eseguito. Limitatamente a quello che ha scritto, nonostante gli attuali "fallimenti" terapeutici, credo che la terapia manuale resti comunque una delle strade migliori per affrontare il suo problema.
buongiorno, quello che posso consigliarle è un percorso multidisciplinare con un terapeuta fisico ed un percorso psicologico per poter affrontare oltre alle tensioni dei tessuti muscolari, le tensioni emotive che mantengono suo stato d'ansia. Non si abbatta e abbia fiducia.
Buongiorno, mi spiace per la situazione. Proverò a dare qualche spunto sperando possa essere utile.
Quando il dolore cervicale persiste così a lungo, soprattutto dopo un periodo emotivamente pesante come la perdita di una persona cara, il sistema nervoso può restare in uno stato di allerta continua. Questo non significa che “è tutto nella testa”, ma che il corpo e la mente stanno lavorando insieme nel mantenere il sintomo. La protrusione e l’inversione della lordosi spesso non spiegano da sole un dolore così forte. Di solito è un insieme di tensioni muscolari profonde, respiro bloccato e sistema nervoso sensibilizzato. Uscirne si può, ma serve un percorso che includa lavoro manuale mirato, cura dell’ansia, igiene del sonno e un minimo di progressione al movimento, perché restare chiusi in casa alimenta il circolo. Non sei rotto e non sei senza speranza. Il recupero può essere graduale, ma è possibile.
Grazie dell'attenzione e buona giornata
Andrea Galliani, osteopata e MCB
Quando il dolore cervicale persiste così a lungo, soprattutto dopo un periodo emotivamente pesante come la perdita di una persona cara, il sistema nervoso può restare in uno stato di allerta continua. Questo non significa che “è tutto nella testa”, ma che il corpo e la mente stanno lavorando insieme nel mantenere il sintomo. La protrusione e l’inversione della lordosi spesso non spiegano da sole un dolore così forte. Di solito è un insieme di tensioni muscolari profonde, respiro bloccato e sistema nervoso sensibilizzato. Uscirne si può, ma serve un percorso che includa lavoro manuale mirato, cura dell’ansia, igiene del sonno e un minimo di progressione al movimento, perché restare chiusi in casa alimenta il circolo. Non sei rotto e non sei senza speranza. Il recupero può essere graduale, ma è possibile.
Grazie dell'attenzione e buona giornata
Andrea Galliani, osteopata e MCB
Buongiorno, le consiglio di effettuare un trattamento Osteopatico in modo da poter valutare col terapista la miglior strategia per alleviare i sintomi e risolvere il suo problema.
Buonasera, la risposta che le ha dato il neurologo è molto plausibile, tuttavia andrebbe vista la situazione di persona per farle qualche domanda più specifica e dei test appropriati.
In questi casi solitamente risulta molto utile abbinare più terapie e avere un approccio multidisciplinare per affrontare il problema: osteopatia, esercizi o attività fisica e abbinare un percorso di psicoterapia. In questo modo si riesce ad affrontare il problema a 360° e solitamente anche il miglioramento che si ottiene è maggiore.
Rimango in attesa di eventuali dubbi o domande, cordiali saluti.
In questi casi solitamente risulta molto utile abbinare più terapie e avere un approccio multidisciplinare per affrontare il problema: osteopatia, esercizi o attività fisica e abbinare un percorso di psicoterapia. In questo modo si riesce ad affrontare il problema a 360° e solitamente anche il miglioramento che si ottiene è maggiore.
Rimango in attesa di eventuali dubbi o domande, cordiali saluti.
Buon giorno, il fatto di avere un'inversione della fisiologica curva lordotica può comportare dolori muscolari proprio perchè la cervicale si deve adattare ad una curva diversa. Evidentemente per questioni di stress emotivo lei somatizza a questo livello. Consiglio un percorso osteopatico, sicuramente ci vorranno più sedute per migliorare la sintomatologia in quanto è un dolore ormai cronico. A ciò potrebbe abbinare un percorso di psicoterapia per parlare ed elaborare il suo stress ed il suo lutto. Spero riuscirà a prendersi cura di sè e spero di esserle stata d'aiuto. A presto!
Capisco davvero quanto questo quadro possa essere spaventoso, frustrante e logorante, soprattutto perché lo vivi da tanto tempo e dopo la perdita di tuo papà, che è un evento profondamente destabilizzante per il corpo e per la mente.
Non sei “bloccato per sempre”, e sì: si può uscire da questo problema, anche se la strada non è sempre lineare come vorremmo.
Ti rispondo in modo chiaro, serio e rispettoso della tua sofferenza, con un taglio osteopatico e clinico, ma senza darti diagnosi impossibili a distanza.
1. Il dolore che descrivi è reale, anche se gli esami sono “ok”
Molte persone con:
inversione della lordosi
protrusioni cervicali
muscoli occipitali molto contratti
stato di ipervigilanza o ansia importante
sviluppano esattamente i sintomi che hai tu:
dolore continuo, tensione che non passa, senso di allarme, attacchi di panico, vertigini, difficoltà a muovere il collo, sensazione di “blocco”.
Questo NON significa che è “tutto psicologico”.
Significa che il sistema nervoso è in modalità allarme da troppo tempo, e questo amplifica e mantiene il dolore cervicale.
È la combinazione a creare il problema, non un singolo fattore.
2. Perché non hai risposto alle terapie “fisiche” finora?
Quando il sistema nervoso è in uno stato di allerta costante (ansia + lutto + dolore cronico), succede questo:
i muscoli profondi del collo restano contratti 24h
gli occipitali diventano ipersensibili
la percezione del dolore aumenta
le terapie manuali funzionano solo per poche ore o per niente
ogni giorno sembra uguale al precedente
In questa condizione anche la migliore manipolazione o infiltrazione può fallire, perché il problema non è solo meccanico.
Servono interventi che “riprogrammino” il sistema nervoso oltre che il collo.
Questa è una cosa che spesso non viene spiegata.
3. Sì: se ne può uscire.
Ma serve un percorso diverso da quelli che hai già fatto.
I casi come il tuo migliorano quando si lavora insieme su:
A. Aspetto muscolo-articolare (quello che già conosci)
Ma fatto con obiettivo di desensibilizzare, non “raddrizzare la cervicale”.
B. Aspetto neurofisiologico
Il collo cronico + ansia + ipervigilanza crea un circuito che si auto-alimenta.
Per spezzarlo serve:
tecniche di respirazione vagale (non generiche, ma specifiche)
esercizi di “down-regulation” del sistema nervoso
riabilitazione del controllo motorio del rachide cervicale profondo
graduale esposizione al movimento (non evitare il movimento)
C. Aspetto psicologico / emotivo
Hai vissuto un lutto enorme.
È normale che il corpo lo trattenga.
Un percorso psicologico o psicoterapeutico non serve “perché sei pazzo” — serve perché il tuo sistema nervoso è sovraccarico.
E in questi casi fa la differenza, molto più di una manipolazione in più.
4. Quello che mi fa pensare che puoi migliorare davvero
RMN encefalo normale
RMN cervicale con alterazioni comuni e non gravi
Nessun deficit neurologico
Il dolore cambia con lo stress
Il collo lo muovi, anche se fa male
Hai 23 anni: il corpo ha enorme capacità di recupero
Il tuo è un quadro tipico di dolore cronico muscolo-cervicale sensibilizzato, non di un danno strutturale grave.
E questo tipo di dolore risponde, quando si affronta nel modo giusto.
5. Non sei senza speranza
La chiusura in casa, gli attacchi di panico, la paura di non guarire:
questo è il vero nemico.
Non la protrusione.
Ci sono migliaia di persone nella tua situazione che sono tornate a vivere.
Hai ancora tutte le possibilità di uscirne — solo che finora nessuno ha lavorato davvero sul quadro completo.
Non sei “bloccato per sempre”, e sì: si può uscire da questo problema, anche se la strada non è sempre lineare come vorremmo.
Ti rispondo in modo chiaro, serio e rispettoso della tua sofferenza, con un taglio osteopatico e clinico, ma senza darti diagnosi impossibili a distanza.
1. Il dolore che descrivi è reale, anche se gli esami sono “ok”
Molte persone con:
inversione della lordosi
protrusioni cervicali
muscoli occipitali molto contratti
stato di ipervigilanza o ansia importante
sviluppano esattamente i sintomi che hai tu:
dolore continuo, tensione che non passa, senso di allarme, attacchi di panico, vertigini, difficoltà a muovere il collo, sensazione di “blocco”.
Questo NON significa che è “tutto psicologico”.
Significa che il sistema nervoso è in modalità allarme da troppo tempo, e questo amplifica e mantiene il dolore cervicale.
È la combinazione a creare il problema, non un singolo fattore.
2. Perché non hai risposto alle terapie “fisiche” finora?
Quando il sistema nervoso è in uno stato di allerta costante (ansia + lutto + dolore cronico), succede questo:
i muscoli profondi del collo restano contratti 24h
gli occipitali diventano ipersensibili
la percezione del dolore aumenta
le terapie manuali funzionano solo per poche ore o per niente
ogni giorno sembra uguale al precedente
In questa condizione anche la migliore manipolazione o infiltrazione può fallire, perché il problema non è solo meccanico.
Servono interventi che “riprogrammino” il sistema nervoso oltre che il collo.
Questa è una cosa che spesso non viene spiegata.
3. Sì: se ne può uscire.
Ma serve un percorso diverso da quelli che hai già fatto.
I casi come il tuo migliorano quando si lavora insieme su:
A. Aspetto muscolo-articolare (quello che già conosci)
Ma fatto con obiettivo di desensibilizzare, non “raddrizzare la cervicale”.
B. Aspetto neurofisiologico
Il collo cronico + ansia + ipervigilanza crea un circuito che si auto-alimenta.
Per spezzarlo serve:
tecniche di respirazione vagale (non generiche, ma specifiche)
esercizi di “down-regulation” del sistema nervoso
riabilitazione del controllo motorio del rachide cervicale profondo
graduale esposizione al movimento (non evitare il movimento)
C. Aspetto psicologico / emotivo
Hai vissuto un lutto enorme.
È normale che il corpo lo trattenga.
Un percorso psicologico o psicoterapeutico non serve “perché sei pazzo” — serve perché il tuo sistema nervoso è sovraccarico.
E in questi casi fa la differenza, molto più di una manipolazione in più.
4. Quello che mi fa pensare che puoi migliorare davvero
RMN encefalo normale
RMN cervicale con alterazioni comuni e non gravi
Nessun deficit neurologico
Il dolore cambia con lo stress
Il collo lo muovi, anche se fa male
Hai 23 anni: il corpo ha enorme capacità di recupero
Il tuo è un quadro tipico di dolore cronico muscolo-cervicale sensibilizzato, non di un danno strutturale grave.
E questo tipo di dolore risponde, quando si affronta nel modo giusto.
5. Non sei senza speranza
La chiusura in casa, gli attacchi di panico, la paura di non guarire:
questo è il vero nemico.
Non la protrusione.
Ci sono migliaia di persone nella tua situazione che sono tornate a vivere.
Hai ancora tutte le possibilità di uscirne — solo che finora nessuno ha lavorato davvero sul quadro completo.
Salve. Ha provato ad accompagnare le sedute di terapia manuale con un percorso insieme ad una psicologa? ha altri sintomi correlati come per esempio problemi gastro intestinali o simili?
Ciao, grazie per aver condiviso così apertamente la tua esperienza. È comprensibile sentirsi sopraffatti quando un dolore cronico al collo, specialmente nella zona occipitale, si accompagna a ansia e attacchi di panico. Quello che descrivi "dolore persistente" nonostante varie terapie e sintomi emotivi importanti, richiede un approccio integrato perché spesso il corpo e la mente si influenzano a vicenda. L’osteopatia può aiutare a ridurre le tensioni muscolari, migliorare la mobilità cervicale e correggere eventuali squilibri posturali, favorendo un sollievo concreto dal dolore. Allo stesso tempo, il supporto di uno psicologo o di un terapeuta specializzato in ansia può insegnare strumenti pratici per gestire lo stress e gli attacchi di panico, elementi che spesso amplificano la percezione del dolore. In molti casi, combinare questi due approcci permette di affrontare contemporaneamente la componente fisica e quella emotiva, aumentando le possibilità di miglioramento e permettendo di recuperare una qualità di vita più serena. È importante avere pazienza e costanza, ma con il giusto supporto professionale è possibile uscire da questa situazione e tornare a vivere con maggiore libertà e meno dolore.
Resto a sua disposizione per ulteriori informazioni.
Giulia Capitoni Osteopata D.O.
Resto a sua disposizione per ulteriori informazioni.
Giulia Capitoni Osteopata D.O.
ciao buongiorno, ho letto la tua storia e sono rimasta molto toccata. A mio parere credo che tutto quello che hai fatto è corretto ma allo stesso tempo l'inefficacia credo sia causata da una somatizzazione del tuo lutto. Ti consiglierei di intraprendere un percorso psicologico e dopo un pò associare un percorso osteopatico (anche cambiando osteopata se non ti sei trovato bene). Ricorda che la salute mentale influenza quella fisica. Se vuoi approfondire l'argomento o hai dubbi o domande sono a tua disposizione.
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