salve, domanda di psicologia, anni fa avevo già sofferto di ansia e mi avete aiutato, comunque ieri
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salve, domanda di psicologia, anni fa avevo già sofferto di ansia e mi avete aiutato, comunque ieri sera mentre facevo running presso una stradina stretta vicino casa mia con fosso adiacente, una signora distrattamente ha sbattuto su un albero ed è finita nel fosso, a pochi metri da dove mi trovavo io,non si è fatta niente per fortuna, ma mi sono fatto un film catastrofico in cui venivo investito e schiacciato nel fosso dall'auto e restando gravemente ferito, o peggio, non riesco a togliermi questo film dalla testa e mi causa ansia, cosa consigliate? sto esagerando a preoccuparmi? penso sempre che mi sarebbe potuta andare peggio..grazie in anticipo a chi mi risponderà
Salve. La sua reazione emotiva e la persistenza del pensiero catastrofico sono comprensibili, considerando la vicinanza fisica all'incidente e il coinvolgimento emotivo derivante dalla sua esperienza passata di ansia.
Non sta esagerando nel preoccuparsi, poiché è comune che situazioni inaspettate e potenzialmente pericolose possano generare ansia e pensieri intrusivi, tuttavia, è importante dare il giusto peso e affrontare questa ansia in modo costruttivo.
Consiglio di dedicare del tempo alla riflessione e all'identificazione dei pensieri automatici e catastrofici che si stanno manifestando. Una volta identificati, è possibile sfidare tali pensieri analizzando obiettivamente la situazione, ad esempio, potrebbe esaminare la probabilità realistica che un evento simile possa accadere e valutare le misure di sicurezza che può adottare durante le sue attività quotidiane.
L'utilizzo di tecniche di gestione dello stress, come la respirazione profonda o la consapevolezza, possono contribuire a ridurre l'ansia nel momento presente. Se la preoccupazione persiste o diventa invalidante, potrebbe essere utile rivolgersi nuovamente a un professionista della salute mentale per una consulenza più approfondita e supporto.
In generale, è importante accogliere i suoi sentimenti senza giudicarsi e cercare le risorse necessarie per affrontare l'ansia in modo efficace. Resto a disposizione per ulteriori approfondimenti o chiarimenti, se necessario, un caro saluto, dott.ssa Camilla Persico
Non sta esagerando nel preoccuparsi, poiché è comune che situazioni inaspettate e potenzialmente pericolose possano generare ansia e pensieri intrusivi, tuttavia, è importante dare il giusto peso e affrontare questa ansia in modo costruttivo.
Consiglio di dedicare del tempo alla riflessione e all'identificazione dei pensieri automatici e catastrofici che si stanno manifestando. Una volta identificati, è possibile sfidare tali pensieri analizzando obiettivamente la situazione, ad esempio, potrebbe esaminare la probabilità realistica che un evento simile possa accadere e valutare le misure di sicurezza che può adottare durante le sue attività quotidiane.
L'utilizzo di tecniche di gestione dello stress, come la respirazione profonda o la consapevolezza, possono contribuire a ridurre l'ansia nel momento presente. Se la preoccupazione persiste o diventa invalidante, potrebbe essere utile rivolgersi nuovamente a un professionista della salute mentale per una consulenza più approfondita e supporto.
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Gentilissimo buongiorno, sarebbe interessante capire quale funzione assolva questo reiterare nella sua mente questo film dall'esito tanto catastrofico. A qualcosa serve sicuramente. Di primo acchito mi viene da pensare che le permetta di tenere alta la soglia dell'attenzione quasi che lei viva sempre in uno stato di allerta. Allora le chiedo, al di là di questo esempio specifico, come sta la sua ansia oggi. Se davvero il suo stato di allerta è così attivo, pensa che vivere in una realtà percepita come meno pericolosa sarebbe meglio o peggio? Un saluto cordiale, dott.ssa Manuela Leonessa
Salve. Mi dispiace sentire che lei stia vivendo ansia a causa di questo incidente. È comprensibile che un evento così vicino a lei possa scatenare pensieri negativi e preoccupazioni. Ogni persona reagisce in modo diverso agli eventi e alle situazioni, quindi non c'è una risposta definitiva su quanto sia giusto o esagerato preoccuparsi.
Se l'ansia persiste o interferisce con le tue attività quotidiane, potrebbe essere utile cercare supporto professionale. Spero che queste informazioni le siano state utili. Un caro saluto!
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Gentile utente, mi dispiace molto per questi pensieri negativi che ha avuto, immagino quanto siano dolorosi da un punto di vista emotivo. Le consiglio di intraprendere un percorso di supporto psicologico per capire da cosa derivano questi pensieri.
Sono certo che con un giusto supporto psicologico, questi episodi avverranno sempre più raramente.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi
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Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso i suoi dubbi con noi. Comprendo le sue difficoltà e le sue preoccupazioni, e mi dispiace per i vissuti negativi che queste le provocano. Qualora dovesse ritenerlo opportuno o necessario, mi rendo disponibile a cominciare con lei un percorso , che potrebbe tornarle utile per esplorare ed approfondire le sue emozioni, esperienze e valori al fine di trovare una strada percorribile e ritrovare la serenità.
Tenga a mente che il benessere mentale è una priorità, e trovare il professionista giusto può fare la differenza.
Qualora dovesse avere dubbi, domande, o perplessità riguardo al mio lavoro non esiti a contattarmi.
Un caro saluto, dott. Daniele D’Amico.
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Salve, grazie per aver condiviso con noi quanto ha vissuto e le sue preoccupazioni.
La sua apprensione verso la signora e i conseguenti pensieri catastrofici sono comprensibili, visto che il fatto è accaduto ieri sera e proprio in un luogo a lei vicino.
Tuttavia, se i pensieri negativi dovessero persistere, si dovessero estendere a più situazioni e diventare intrusivi, avendo già in passato sofferto di ansia, potrebbe essere di aiuto parlarne con un professionista.
Resto a disposizione
Cordiali saluti
Dott.ssa Campo Emanuela
La sua apprensione verso la signora e i conseguenti pensieri catastrofici sono comprensibili, visto che il fatto è accaduto ieri sera e proprio in un luogo a lei vicino.
Tuttavia, se i pensieri negativi dovessero persistere, si dovessero estendere a più situazioni e diventare intrusivi, avendo già in passato sofferto di ansia, potrebbe essere di aiuto parlarne con un professionista.
Resto a disposizione
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Dott.ssa Campo Emanuela
Gentile utente le consiglio l'utilizzo di tecniche di gestione dello stress, come la respirazione profonda o mindfulness che possono contribuire a ridurre l'ansia nel momento del qui ed ora. Se la preoccupazione persiste o diventa invalidante, potrebbe essere utile rivolgersi ad un professionista della salute mentale per una consulenza più approfondita e supporto attraverso un colloquio clinico psicologico. Dott.ssa Versari Debora
Gentile utente, grazie per la condivisione. L'ansia è un sintomo che va accolto, non gestito o represso. I sintomi che reprimiamo tendono a bussare nuovamente alla porta, solo ascoltandola ne comprenderà il senso. Se desidera approfondire mi contatti. Dott.ssa Loretta Grisenti
Gentile utente, grazie della sua condivisione. Credo che la preoccupazione vista l'esperienza appena successa possa essere normale. Se lei ritiene di non voler passare nemmeno un giorno con questi pensieri forse potrebbe riniziare una terapia altrimenti può aspettare e vedere cosa succede.
Saluti
Elisabetta
Saluti
Elisabetta
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Salve, comprendo la paura e l'ansia che l'evento ha scatenato. È normale reagire emotivamente a situazioni spaventose, specialmente considerando la sua esperienza passata con l'ansia. Il fatto che si preoccupi del potenziale esito negativo mostra una maggiore consapevolezza di sé.
Per affrontare questi pensieri catastrofici, potrebbe, con l'aiuto di uno specialista esplorare la possibilità di comprendere meglio le sue reazioni emotive. Potrebbe essere utile esaminare i pensieri automatici che emergono durante questi momenti e valutare se ci sono schemi di pensiero ricorrenti.
Riguardo alla sua preoccupazione di esagerare, è importante riconoscere che ognuno affronta gli eventi in modo diverso. Le sue preoccupazioni sono valide, e non c'è giusto o sbagliato nel sentirsi in questo modo. E' possibile imparare a gestire questi pensieri ansiosi e individuare strategie che possono aiutarla a ridurre il disagio.
Per affrontare questi pensieri catastrofici, potrebbe, con l'aiuto di uno specialista esplorare la possibilità di comprendere meglio le sue reazioni emotive. Potrebbe essere utile esaminare i pensieri automatici che emergono durante questi momenti e valutare se ci sono schemi di pensiero ricorrenti.
Riguardo alla sua preoccupazione di esagerare, è importante riconoscere che ognuno affronta gli eventi in modo diverso. Le sue preoccupazioni sono valide, e non c'è giusto o sbagliato nel sentirsi in questo modo. E' possibile imparare a gestire questi pensieri ansiosi e individuare strategie che possono aiutarla a ridurre il disagio.
Gentile utente di Mio Dottore, la ringrazio per aver condiviso la sua esperienza e spero di poterle dare un piccolo supporto con riflessioni/quesiti:
1. L'anticipazione del pericolo e/o della catastrofe, le era già capitata in passato? E in quali circostanze?
2. Dal suo racconto, pare che lei si sia trovato, malgrado sè, ad assistere ad una scena che in realtà non ha comportato un grande pericolo, ma comunque le ha suscito uno stato di allarme, che tutt'ora persiste.
3. Ad oggi, è lo stato di allarme in cui versa, che le fa fare i "film di paura", e non il contrario.
Pertanto, il suggerimento è quello di "fotografare" i momenti in cui sta per partire questo film, mettere a fuoco lo stato d'animo in cui versa (allarme, con molta probabilità) poco prima che possano partire, e chiedersi cosa, nella circostanza che sta vivendo, potrebbe averlo provocato (perchè ora sono allarmato? Cosa mi sta allarmando?).
Comprendere quello che veramente suscita un determinato stato d'animo, può rivelarsi illuminante e pertanto utile ad affrontarla da una diversa prospettiva.
1. L'anticipazione del pericolo e/o della catastrofe, le era già capitata in passato? E in quali circostanze?
2. Dal suo racconto, pare che lei si sia trovato, malgrado sè, ad assistere ad una scena che in realtà non ha comportato un grande pericolo, ma comunque le ha suscito uno stato di allarme, che tutt'ora persiste.
3. Ad oggi, è lo stato di allarme in cui versa, che le fa fare i "film di paura", e non il contrario.
Pertanto, il suggerimento è quello di "fotografare" i momenti in cui sta per partire questo film, mettere a fuoco lo stato d'animo in cui versa (allarme, con molta probabilità) poco prima che possano partire, e chiedersi cosa, nella circostanza che sta vivendo, potrebbe averlo provocato (perchè ora sono allarmato? Cosa mi sta allarmando?).
Comprendere quello che veramente suscita un determinato stato d'animo, può rivelarsi illuminante e pertanto utile ad affrontarla da una diversa prospettiva.
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Gentile utente, è evidente che questa esperienza ha avuto un forte impatto su di lei. Non è infrequente che l'assistere a eventi che comportano una minaccia di vita o di grave ferimento dell'altro conduca a sperimentare paura per sé stessi, sensibilizzandoci. Le suggerisco di intraprendere un percorso per affrontare quanto prima la sua difficoltà, impedendo così alla paura di trasformarsi in un ostacolo quotidiano e per acquisire strumenti utili a gestire la sua angoscia. Solo in questo modo potrà "scampare" anche il pericolo di rimanere intrappolato in questo spiacevole accadimento.
Buongiorno, mi aggiungo ai colleghi e la ringrazio per la condivisione. Assistere o vivere direttamente situazioni di pericolo può attivare la reazione da Lei descritta. Interrogarsi sui propri vissuti e sulle proprie reazioni emotive è un processo che può portarla in tante direzioni: rassicurazioni, giudizi, sensi di colpa, risposte... Analizzare questi aspetti all'interno di un setting di supporto psicologico potrebbe sostenerla in questo percorso così come tecniche psicocorporee potrebbero sostenere il "rimanere nel qui ed ora". Cordialmente Dott.ssa Angelo
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Buongiorno, grazie per aver condiviso questo suo vissuto. L'ansia è un campanello d'allarme di una minaccia percepita che, stando alla sua descrizione, sembra essere radicata nel contenuto di questi suoi pensieri. Le suggerisco di intraprendere un percorso psicoterapeutico per esplorare al meglio le dinamiche sottostanti. Intanto le dico, non si abbatta, quello che sta vivendo non è anormale, andrebbe compreso da cosa il suo corpo e la sua mente la vogliono mettere in guardia.
Un caro saluto.
Dott. Francesco Mangiafico - Psicologo
Un caro saluto.
Dott. Francesco Mangiafico - Psicologo
Gentile utente, mi spiace molto per la situazione che descrive e sembrerebbe che ha avuto un forte impatto su di lei. Non è infrequente che l'assistere a eventi che comportano una minaccia di vita o di grave ferimento dell'altro conduca a sperimentare paura per sé stessi.
Le suggerisco di intraprendere un percorso per affrontare quanto prima la sua difficoltà, impedendo così alla paura di trasformarsi in un ostacolo quotidiano e per acquisire strumenti utili a gestire la sua angoscia.
Rimango a sua disposizione.
Cordiali saluti ,
dottoressa Andreozzi Jasmine
Le suggerisco di intraprendere un percorso per affrontare quanto prima la sua difficoltà, impedendo così alla paura di trasformarsi in un ostacolo quotidiano e per acquisire strumenti utili a gestire la sua angoscia.
Rimango a sua disposizione.
Cordiali saluti ,
dottoressa Andreozzi Jasmine
Buongiorno, se pensa si stia ripresentando l'ansia che ha vissuto in passato le consiglio di intraprendere nuovamente un percorso con un collega.
Dott. Marco Cenci
Dott. Marco Cenci
Buonasera è normale ripensare all accaduto considerando anche i rischi che effettivamente ha corso immagino che lo spavento ci sia stato sia per se stesso che per la signora in macchina. Qualora l ansia dovesse persistere le consiglio di fare qualche incontro di psicoterapia. Un caro saluto Rossella Chiusolo
Buongiorno, mi auguro che lei oggi stia già meglio, ad ogni modo visto che ha già affrontato un percorso terapeutico con soddisfazione, perchè non pensare di iniziarne un altro oggi? Forse questo evento le permetterà di terminare un puzzle iniziato tempo fa e probabilmente non concluso o di avere una maggiore consapevolezza sul come osserva ma soprattutto interpreta il mondo. Come accennava una collega la ruminazione è un sintomo che ha una sua funzione, perchè non fare luce su di essa? Il sintomo veicola un messaggio e perde la sua valenza una volta fatta chiarezza, in sostanza cessa di esistere, così come è. Ha voglia di fare ancora qualche tappa del viaggio intrapreso tempo fa? Cordiali saluti
Gentile utente di mio dottore,
le sue fantasie sono alimentate dall' angoscia di poter morire. L' angoscia di morte è un aspetto rilevante nei disturbi d' ansia. Questi ultimi possono essere trattati con successo attraverso l'ausilio della psicoterapia.
Nel caso non lo avesse ancora fatto, la inviterei ad intraprendere un percorso psicologico, la aiuterà a comprendere meglio le ragioni di queste sue preoccupazioni.
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
le sue fantasie sono alimentate dall' angoscia di poter morire. L' angoscia di morte è un aspetto rilevante nei disturbi d' ansia. Questi ultimi possono essere trattati con successo attraverso l'ausilio della psicoterapia.
Nel caso non lo avesse ancora fatto, la inviterei ad intraprendere un percorso psicologico, la aiuterà a comprendere meglio le ragioni di queste sue preoccupazioni.
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Gentile utente, considerata la prossimità con l'incidente credo che la sua reazione non sia esagerata. Sarà sicuramente stato emotivamente stressante per lei assistervi. Detto questo, l'ansia ci comunica sempre qualcosa e se questi pensieri dovessero persistere e diventare complicati da gestire, le consiglio di metterli in parole e provare a dar loro un senso con l'aiuto di un professionista. Le auguro il meglio,
d.ssa Loredana Policicchio
d.ssa Loredana Policicchio
Buonasera, un pensiero ricorrente su ciò che poteva succedere non è insolito in chi ha vissuto un'esperienza di potenziale pericolo. Ciò che dovrebbe notare è se questa preoccupazione per la sua incolumità non sia la spia di uno stato di allerta che prova anche in altri ambiti della sua vita. Se ha già fatto un percorso, contatti chi l'ha seguita per suggerimenti sul da farsi.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buonasera,
quello che sta vivendo è un classico esempio di come la nostra mente, in situazioni di stress o paura, possa “montare” scenari estremi e inquietanti, anche quando la realtà ci dice che non c’è stato un reale pericolo. Quel film catastrofico che continua a ripetersi dentro di lei, e l’ansia che ne deriva, non sono segni di “esagerazione”, ma di un meccanismo interno che cerca di proteggerla da un pericolo percepito, anche se immaginato.
Le chiedo: che cosa significherebbe per lei riuscire a “staccare” da quel pensiero, o almeno a non farsi sopraffare da esso? Quale ruolo sta avendo questa paura nella sua vita oggi?
Spesso ciò che ci blocca non è tanto l’evento in sé, ma il modo in cui la mente lo interpreta e ci trascina in un circolo vizioso di preoccupazioni. In questo senso, iniziare un percorso che la aiuti a osservare questi pensieri, a metterli in discussione e a ridare loro un “peso” più equilibrato può essere una via efficace per ritrovare serenità.
Le propongo di riflettere su quanto sia importante imparare a gestire questi stati prima che diventino troppo ingombranti, e di considerare l’opportunità di un supporto che la accompagni a costruire nuovi modi di reagire, più funzionali e meno faticosi.
Se sente che questa ansia limita la sua quotidianità, saperla riconoscere e affrontare può davvero cambiare la qualità della sua vita. Non è mai un segno di debolezza chiedere aiuto, ma un passo di grande coraggio e consapevolezza.
Resto a sua disposizione per approfondire insieme questo cammino, se lo desidera.
Un cordiale saluto.
quello che sta vivendo è un classico esempio di come la nostra mente, in situazioni di stress o paura, possa “montare” scenari estremi e inquietanti, anche quando la realtà ci dice che non c’è stato un reale pericolo. Quel film catastrofico che continua a ripetersi dentro di lei, e l’ansia che ne deriva, non sono segni di “esagerazione”, ma di un meccanismo interno che cerca di proteggerla da un pericolo percepito, anche se immaginato.
Le chiedo: che cosa significherebbe per lei riuscire a “staccare” da quel pensiero, o almeno a non farsi sopraffare da esso? Quale ruolo sta avendo questa paura nella sua vita oggi?
Spesso ciò che ci blocca non è tanto l’evento in sé, ma il modo in cui la mente lo interpreta e ci trascina in un circolo vizioso di preoccupazioni. In questo senso, iniziare un percorso che la aiuti a osservare questi pensieri, a metterli in discussione e a ridare loro un “peso” più equilibrato può essere una via efficace per ritrovare serenità.
Le propongo di riflettere su quanto sia importante imparare a gestire questi stati prima che diventino troppo ingombranti, e di considerare l’opportunità di un supporto che la accompagni a costruire nuovi modi di reagire, più funzionali e meno faticosi.
Se sente che questa ansia limita la sua quotidianità, saperla riconoscere e affrontare può davvero cambiare la qualità della sua vita. Non è mai un segno di debolezza chiedere aiuto, ma un passo di grande coraggio e consapevolezza.
Resto a sua disposizione per approfondire insieme questo cammino, se lo desidera.
Un cordiale saluto.
Salve, quello che racconta è un episodio molto forte da vivere, soprattutto perché è accaduto così vicino a lei e in modo improvviso. Trovarsi a pochi metri da un incidente, anche se per fortuna senza conseguenze gravi, può lasciare addosso una scossa intensa, come se per un attimo il confine tra ciò che è successo e ciò che sarebbe potuto succedere si fosse assottigliato troppo. È assolutamente comprensibile che la mente, di fronte a un evento così, abbia iniziato a costruire immagini catastrofiche e che ora facichi a spegnerle. Quando lei dice che continua a rivedere la scena nella sua testa, con l’auto che la investe e la trascina nel fosso, sta descrivendo una reazione molto tipica dopo uno spavento improvviso. Il cervello, di fronte a un pericolo percepito, tende a tenere alta l’attenzione per proteggerci in futuro. Il problema è che, quando questo meccanismo resta acceso troppo a lungo, invece di proteggerci comincia a farci stare in ansia. Non significa che lei sia tornato “indietro” nei suoi progressi, né che stia succedendo qualcosa di fuori controllo. Sta semplicemente reagendo a uno shock. Il pensiero continuo “poteva andarmi peggio” è una forma di ruminazione molto comune in questi casi. Da una parte sembra quasi un modo per cercare di trovare un senso, dall’altra però mantiene attiva la paura, perché la riporta continuamente dentro lo scenario peggiore. Più cerca di scacciare quel film dalla testa, più spesso questo tende a ripresentarsi. Questo accade perché la mente interpreta lo sforzo di scacciarlo come un segnale che si tratti di qualcosa di pericoloso, e quindi lo ripropone ancora. Lei si chiede se sta esagerando a preoccuparsi. La risposta più onesta è che la sua reazione emotiva non è affatto esagerata rispetto a quello che ha vissuto. Ha assistito a qualcosa che avrebbe potuto avere conseguenze gravi e che l’ha sfiorato da vicino. Il problema non è tanto lo spavento iniziale, che è assolutamente normale, quanto il fatto che ora questo spavento stia continuando a dominarla nei pensieri. Un passaggio importante può essere riconoscere con chiarezza che quell’evento è finito. È successo, è stato spaventoso, ma è concluso. Il pericolo reale non è più presente, anche se nella sua mente continua a riaccendersi come se fosse ancora lì. Ogni volta che il pensiero torna, può provare a dirsi che si tratta di un ricordo spaventoso, non di un segnale che qualcosa sta per accadere davvero. Non è facile all’inizio, ma con il tempo questo aiuta a ridurre l’impatto emotivo delle immagini. Un’altra cosa importante è non evitare tutto ciò che le ricorda quella situazione. Se, per esempio, dovesse iniziare ad avere paura di correre di nuovo in quel posto o di fare attività all’aperto, è comprensibile, ma a lungo andare l’evitamento rischia di rafforzare l’ansia invece di ridurla. Tornare gradualmente alle sue abitudini, con prudenza ma senza rinunce drastiche, è spesso un modo per far capire alla mente che la vita può continuare in sicurezza. Il fatto che in passato abbia già sofferto di ansia può rendere oggi questa esperienza ancora più intensa, perché la sua sensibilità agli stati di allarme è probabilmente più alta. Questo però non significa che l’ansia debba per forza prendere il sopravvento di nuovo. Al contrario, il fatto che in passato sia già riuscito ad affrontarla e superarla è una risorsa molto importante che ha già dentro di sé. In questo momento, più che giudicarsi per quello che prova, può essere utile concedersi il diritto di essere scosso per qualche giorno. Se l’ansia dovesse ridursi gradualmente, significa che il suo sistema sta tornando in equilibrio. Se invece dovesse restare intensa, invadente, limitante nella vita quotidiana, allora sarebbe importante prendersi ancora una volta uno spazio di ascolto e di aiuto, senza viverlo come una sconfitta. Lei non sta esagerando. Sta reagendo a una paura reale che il suo cervello ha trasformato in immagini e pensieri insistenti. Con il tempo, con un po’ di pazienza e senza alimentare continuamente quel film, è possibile che questa tensione si attenui e che lei possa tornare a vivere con più leggerezza anche il suo running. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
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