Salve, da qualche ( mesi , forse anche più di un anno) ho notato dei comportamenti di mio marito che

20 risposte
Salve, da qualche ( mesi , forse anche più di un anno) ho notato dei comportamenti di mio marito che stanno iniziando a pesarmi . Mette in continuazione le dita del naso ( quando è a casa , per l’80% ha le dita del naso ) con movimenti regolari e identici . Se non fa questo , si tocca sotto le ascelle o nelle zone intime e poi si annusa . Lo fa in continuazione e senza accorgersene, anche mentre mangiamo . Gliele ho fatto notare ma continua a farlo e ho notato che lo fa soltanto a casa . Temo sia un disturbo, come posso aiutarlo senza mortificarlo ? Per me sta diventando veramente una situazione intollerabile . Ho contato che non sa stare più di 20 secondi senza fare una di queste cose ma fuori casa si trattiene .
Dott.ssa Tiziana Vecchiarini
Psicologo, Psicoterapeuta
Pozzuoli
Ciao,

Grazie per aver condiviso con noi la tua preoccupazione riguardo ai comportamenti di tuo marito. Capisco quanto possa essere difficile affrontare questa situazione, specialmente quando sta iniziando a influire sulla tua tranquillità e sul benessere domestico.

Quello che descrivi potrebbe indicare la presenza di comportamenti compulsivi o di un disturbo ossessivo-compulsivo (DOC). I comportamenti compulsivi sono azioni ripetitive che una persona sente il bisogno di compiere per ridurre l'ansia o il disagio. Il fatto che tuo marito esibisca questi comportamenti principalmente a casa e riesca a trattenerli in pubblico potrebbe suggerire che li utilizza come una sorta di meccanismo di conforto o di gestione dello stress in un ambiente dove si sente più sicuro.

Ecco alcuni passi che puoi considerare per aiutare tuo marito senza mortificarlo:

1. *Comunicazione Empatica*: Quando parli con tuo marito di questi comportamenti, è importante farlo con empatia e senza giudizio. Esprimi le tue preoccupazioni in modo gentile, spiegando come ti fanno sentire. Ad esempio: "Ho notato che spesso metti le dita nel naso o ti tocchi in certe aree. Capisco che potrebbe essere un'abitudine involontaria, ma sta iniziando a pesarmi. Mi preoccupa perché vorrei che tu stessi bene."

2. *Offrire Supporto*: Mostra il tuo supporto e la tua disponibilità ad aiutarlo a trovare una soluzione. Puoi dire qualcosa come: "So che potrebbe essere difficile parlarne, ma sono qui per aiutarti. Possiamo cercare insieme delle soluzioni o parlare con un professionista."

3. *Consultare un Professionista*: Suggerisci di consultare uno psicologo o uno psichiatra. Un professionista può valutare la situazione, fare una diagnosi appropriata e proporre un piano di trattamento. La terapia EMDR è spesso efficace per trattare i comportamenti compulsivi e il DOC, io la utilizzo con ottimi risultati.

4. *Gestione dello Stress*: Considera se ci sono fattori di stress nella vita di tuo marito che potrebbero contribuire a questi comportamenti. La gestione dello stress attraverso tecniche di rilassamento, esercizio fisico e attività piacevoli può essere utile.

5. *Evitare la Critica Diretta*: Cerca di evitare critiche dirette o confronti negativi che potrebbero farlo sentire mortificato o sulla difensiva. Focalizzati piuttosto su come entrambi potete migliorare la situazione insieme.

6. *Educazione e Consapevolezza*: Aumenta la tua consapevolezza sui disturbi compulsivi e i comportamenti associati. Questo ti aiuterà a comprendere meglio ciò che sta vivendo tuo marito e a trovare modi più efficaci per supportarlo.

Affrontare questo tipo di problema può richiedere tempo e pazienza, ma con il giusto approccio e supporto, è possibile trovare delle soluzioni che migliorino il benessere di entrambi.

Se hai bisogno di ulteriori consigli o supporto, sono qui per aiutarti.
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Un caro saluto
Dott. Tiziana Vecchiarini

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Dott.ssa Valeria Randisi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Casalecchio di Reno
Buonasera, i comportamenti che descrive possono essere delle compulsioni che non fa coscientemente e che mirano a scaricare uno stress e/o trovare una compensazione. Il suggerimento di un aiuto professionale dovrebbe perciò avvenire per gradi. Prima può dirgli, pacatamente, che ha notato che quando è in casa compie una serie di azioni. Può anche chiederglielo: "hai notato che..? In un secondo momento può ribadire che ha visto che questi comportamenti sono frequenti e sarebbe il caso di valutarli insieme per aiutarlo. Abbia pazienza e persegua il suo intento di dialogo facendogli sentire il suo supporto.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Dott.ssa Elisa Manfredi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Gentilissima avventrice del web,, grazie per la sua condivisione. Situazione complessa. Conviene rivolgersi di persona ad un/a professionista, suo marito potrebbe non rendersene conto. Varrebbe la pena documentare e filmare tali episodi. Potrebbero essere utili a suo marito, o al professionista che la seguirà. Alla peggio, avrà in scacco suo marito, con un set di contenuti potenzialmente virali:) un caro saluto:)
Dott.ssa Marianola Vini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Palermo
Buongiorno come già i miei colleghi hanno evidenziato quello di suo marito sembrerebbe un disturbo da tic ovvero un disturbo compulsivo emesso fuori da un controllo cosciente. L argomento merita un approfondimento specialistico psichiatrico o psicologico. In ogni caso suo marito dovrebbe sentire la necessità di un aiuto. Se vuole resto a sua disposizione.
Dott.ssa Daniela Benvenuti
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Padova
Salve provi a imitare in sequenza i suoi gesti poco eleganti, spesso funziona.
Provare x credere!
Cordialmente, dr.ssa Daniela Benvenuti
Dott.ssa Pietronilla Nicita
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Catania
Gentile utente, ciò che descrive potrebbe essere un comportamento ripetitivo per alleviare una fonte di stress o preoccupazione che trova sfogo in quelle azioni, tali da rientrare in un probabile disturbo ossessivo-compulsivo. Sarebbe opportuno indagare il momento in cui le mette in atto e cosa accade prima come sensazione e quali pensieri scorrono per la mente. Per fare ciò occorre uno spazio psicologico per affrontare e tirare fuori in maniera più sana tutto ciò che si trattiene dentro di sè. Lei, come aiuto oltre a consigliarli un percorso psicoterapeutico, potrebbe ascoltare le sue eventuali preoccupazioni e tutto ciò che li creano stress e nervosismo, offrendogli comprensione e sostegno.
Per altre informazioni, rimango a sua disposizione.
Un caro saluto
Dott.ssa Nicita Pietronilla
Dott. Diego Ferrara
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Quarto
Buongiorno,
lei è portatrice di una istanza di coppia ed è in un percorso di coppia che andrebbero affrontate le problematiche qui riportate, ne parli anche con suo marito sarebbe una occasione evolutiva per entrambi.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
Dott.ssa Genoveffa Del Giudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Gentile utente, grazie per la sua condivisione.

Immagino che non sia facile tollerare questi comportamenti che appaiono poco eleganti.
Mi sembra di capire che sta diventando molto brava nell'osservare e individuare questi comportamenti in suo marito. Cosa sperimenta nell'osservarli e non poter fare nulla? Si sente frustrata o impotente?
Quali sono i comportamenti che apprezza e stima che suo marito mette in atto? Riesce a percepirli ancora?
Se sente che questi vissuti sono troppo difficili da tollerare per lei, le suggerisco di attivare uno spazio di psicoterapia.
Ricevo anche online, se ne avesse bisogno.
Un caro saluto,
Dott.ssa Genoveffa Del Giudice

Dott.ssa Claudia Mancini
Psicologo, Psicoterapeuta
Frascati
Buongiorno, ha.provato a chiedere a suo marito "come stai?". Immagino di sì, ma è questo il modo.per non prendere di petto il suo "tic" e non farlo mettere sulla difensiva.
Magari sarebbe bene porre la domanda in un momento.enro sereno, quando non è preso da questo tic.
Quello che mi viene da.consigliare è questo, anche perché senza questo preliminare non ci sarebbero le basi per poi consigliare un consulto con uno specialista.
Un saluto
Claudia m
Dott. Cosimo Quatraro
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Palo del Colle
Gentilissima ... è interessante che il comportamento sia presente sopratutto quando siete insieme, mi pare di capire... in situazioni di gruppo non si manifesta o si manifesta meno... partirei da questo per approfondire la situazione di coppia ed eventualmente il disagio personale... un caro saluto...
Dott. Marco Di Campli
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Verona
Capisco che questa situazione possa essere difficile da gestire. Da una prospettiva interazionista, potrebbe essere utile esplorare come questi comportamenti influenzano la tua relazione con tuo marito e come ti fanno sentire. Potrebbe essere utile discutere apertamente di questi comportamenti con tuo marito, esprimendo le tue preoccupazioni in modo rispettoso e non accusatorio. Potrebbe anche essere utile cercare il supporto di un professionista della salute mentale, che può fornire strategie e tecniche per affrontare questi comportamenti.

Cordiali saluti, Dr. Marco Di Campli
Dott.ssa Giulia Virginia La Monica
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Trento
Buongiorno,
spiacente del disagio che prova. Considerato che ha già provato a parlarne direttamente con lui, ma pare irrefrenabile, mi sento di consigliarLe un percorso di psicoterapia inizialmente individuale per poi coinvolgerlo. L'approccio breve strategico è particolarmente indicato per la strutturazione del problema che riferisce ed è adattabile all'individuale o al sistemico.
Saluti
Dott.ssa Paola Scala
Psicoterapeuta, Psicologo
Manfredonia
Buongiorno sicuramente la situazione è molto delicata il consiglio che posso darle è di rivolgersi ad uno specialista che può aiutare suo marito a controllare e gestire questi comportamenti e soprattutto a capirne la causa. Contatti lo psicoterapeuta che preferisce io sono a vostra disposizione . Buona giornata
Dott.ssa Aida Faraone
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Palermo
Gentile utente,
comprendo bene il suo disagio e credo sia buono per lei affrontare la situazione in termini relazionali. Poter dire a suo marito quanto questo comportamento rappresenti un fastidio per lei considerato che questo si manifesta solo in sua presenza, potrebbe rappresentare un momento di inizio per intraprendere un percorso di analisi del problema.
Cordiali saluti
Dott.ssa Aida Faraone
Dott. Antonio De Stefano
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Udine
Gentile Signora, comprendo come sia estremamente fastidioso e motivo di sentimenti contrastanti per lei osservare nel proprio partner degli atteggiamenti infantili, e quindi regressivi, che prima (un prima piuttosto incerto visto che è tra "mesi....e forse più di un anno") sembravano sporadici o assenti (?) Dal mio punto di vista, in un primo momento ed in sua piena autonomia, proverei ad indagare su eventuali cambiamenti nel vostro rapporto di coppia (e forse proprio a partire da quel momento temporale non ben chiaro, di cui sopra), e soprattutto, sulla vostra sfera affettiva ed intima. Fatto questo, potrà provare a condividere e coinvolgere, con tatto e discrezione, il suo partner per provare a comprendere entrambi le 'ragioni' dei suoi gesti. Se questo non dovesse portare ad una soluzione, e se lo riterrete necessario, potrete valutare l'opportunità di un consulto specialistico. Resto a disposizione e le auguro di poter valutare serenamente.
Dott.ssa Roberta Patorno
Psicoterapeuta, Psicologo, Neuropsicologo
Palermo
Buongiorno signora, ho letto la sua domanda e la sua richiesta di aiuto. Comprendo che i comportamenti di suo marito destino in lei preoccupazione e un'attivazione rispetto al modo migliore per aiutarlo senza ridicolizzarlo. Lungi da me avanzare alcuna forma di diagnosi senza avere conosciuto personalmente il paziente, ma sicuramente le consiglio di rivolgersi alle figure professionali adatte per un'adeguata presa in carico. Potrebbe parlare con suo marito di quello che sta sempre più osservando e di quanto determinati comportamenti possano essere frutto di un'attivazione ansiogena inconsapevole e della possibilità di rivolgersi a un professionista che possa aiutarvi a comprendere quanto stia accadendo al fine di porvi rimedio e far in modo che non si cronicizzino determinate connessioni cerebrali disfunzionali.
Saluti, dott.ssa Roberta Patorno
Dott.ssa Giada Di Veroli
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Gentile utente, capisco quanto sta vivendo, forse dovreste affrontare il tema con uno psicoterapeuta senza fare sentire suo marito in difficoltà o umiliato, ma con l'unico fine di capire meglio cosa sta accadendo. Cordialmente , giada di Veroli
Dott.ssa Antea Viganò
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Pessano con Bornago
Gentilissima, grazie per la condivisione. Capisco la situazione che descrive, e comprendo come questi comportamenti ripetitivi di suo marito possano farla preoccupare e allo stesso tempo anche innervosire. Credo che inizialmente si possa provare a parlare direttamente con suo marito, in modo da provare a capire se lui si rende conto della ripetitività dei comportamenti, ed eventualmente contattare uno specialista per provare a comprendere insieme le motivazioni che lo spingono ad adottarli.
Resto a disposizione!
cordiali saluti
AV
Dr. Michele Scala
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Padova
Capisco che la situazione che descrivi possa essere fastidiosa e frustrante, soprattutto se il comportamento di tuo marito sta iniziando a influire sul vostro rapporto quotidiano. Questi gesti ripetitivi potrebbero essere indicativi di un comportamento compulsivo o una manifestazione di stress, ansia o altre dinamiche psicologiche.

Ecco alcuni passi che potresti considerare per affrontare la situazione con sensibilità:
1. Osservazione e comprensione: È importante cercare di comprendere le motivazioni alla base del comportamento di tuo marito. Potrebbe trattarsi di un’abitudine che ha sviluppato nel tempo o di una risposta a stress o ansia. Le abitudini compulsive spesso diventano più evidenti in un contesto familiare in cui ci si sente più a proprio agio.
2. Comunicazione calma e non accusatoria: Parla con lui in modo aperto e non giudicante, magari scegliendo un momento tranquillo in cui entrambi vi sentiate a vostro agio. Puoi esprimere il tuo disagio senza accusarlo, dicendo qualcosa come: “Ho notato che tendi a fare questi gesti, e mi chiedevo se ci fosse qualcosa che ti disturba o se ti senti stressato. Per me è diventato un po’ difficile.” In questo modo, la conversazione si concentra sul tuo vissuto senza colpevolizzarlo.
3. Proporre un supporto psicologico: Se il comportamento persiste o diventa troppo ingombrante, potrebbe essere utile suggerire un supporto psicoterapeutico. Un terapeuta potrebbe aiutarlo a esplorare se c’è un problema sottostante, come l’ansia o un disturbo compulsivo, che può essere affrontato con il giusto trattamento.
4. Sostenere un cambiamento graduale: Se tuo marito accetta di prendere in considerazione il cambiamento, aiutarlo a sostituire questi comportamenti con abitudini più salutari potrebbe essere un passo positivo. Ad esempio, quando noti che sta per fare uno di questi gesti, puoi incoraggiarlo a concentrarsi su un’altra attività che lo distrae, come un hobby o una tecnica di rilassamento.
5. Non forzare, ma incoraggiare: Cambiare un comportamento compulsivo può richiedere tempo, quindi cerca di essere paziente e di non forzare la situazione. L’atteggiamento più utile potrebbe essere quello di mostrargli che sei disposta a supportarlo nel trovare soluzioni senza sentirsi in colpa o vergognarsi.

In definitiva, la chiave è affrontare il problema con empatia e pazienza, offrendo supporto senza farlo sentire mortificato o stigmatizzato. Se necessario, un aiuto professionale potrebbe essere fondamentale per identificare la causa e trovare modi per affrontarlo.

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