Salve, Come comportarmi con mia sorella che soffre di depressione e ansia? Dopo aver partorito è d

20 risposte
Salve,
Come comportarmi con mia sorella che soffre di depressione e ansia? Dopo aver partorito è diventata completamente passiva, non fa nulla in casa, sta ore e ore al cellulare, la figlia la stiamo crescendo noi da circa 2 anni, è irascibile, litiga spesso con il marito, è invidiosa di tutte le altre, nonostante sua figlia sia bellissima, simpatica, intelligente, la paragona sempre ad altri bimbi (assolutamente peggiori di mia nipote) e in altri trova sempre qualcosa di meglio, scredita sua figlia additandogli aggettivi che non le appartengono, come che è una bimba calma e che ha lo sguardo critico, quando è tutt'altro che così! Poi guarda delle coppie e dice che loro si che sono felici, quando invece il marito è un santo super buono. Mi sembra diventata pazza. Inoltre continua ad affermare che la mia famiglia vuole più bene a me che a lei. La situazione è pesante. Come ci dobbiamo comportare? Dallo psicologo è andata ma non è servito. Sono sicura che dobbiamo assumere noi dei comportamenti tali che la sblocchino la situazione. Quali? Mi sembra di impazzire. Grazie e saluti
Dott.ssa Simona Torrente
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Torino
Gentissima,
Descrive una situazione sicuramente complessa e non facile per lei.
Mi pare di capire che sua sorella abbia molte questioni irrisolte con la vostra famiglia d'origine, oltre ad un rapporto di coppia non facile.
Posso suggerirle di provare la terapia familiare, ovvero un percorso che non comprenda solo sua sorella, che forse non ha voglia di essere additata come quella "problematica", ma anche lei e i suoi genitori, in modo da sciogliere insieme alcuni nodi che si sono creati in questi anni. È un lavoro complesso, ma che può portare grandi vantaggi soprattutto quando la terapia individuale è stata poco efficace.
Può contattarmi in caso di necessità,
Un caro saluto
D.ssa Simona Torrente -Torino

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Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare sua sorella e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che sua sorella possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Dott.ssa Daniela Benvenuti
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Padova
Buonasera, è senza dubbio una situazione complessa. Probabilmente il post partum insieme all'esperienza di diventare madre ha fatto affiorare sentimenti non risolti fino a sfociare in uno stato depressivo importante. Cercate di rendere consapevole sua sorella che ha necessità di essere aiutata attraverso una psicoterapia adeguata che l'aiuti ad elaborare una visione più adattiva del vissuto personale e familiare. La psicoterapia può aiutare molto, ma il paziente deve essere convinto ed affidarsi al terapeuta con la motivazione giusta allo stare meglio. Altrimenti è tempo sprecato. Resto a disposizione, cordialmente, dr.ssa Daniela Benvenuti
Dott.ssa Francesca Di Costanzo
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Cara la ringraziamo per averci scritto. Può accadere talvolta di aver bisogno di chiedere supporto per un familiare o una persona cara quando quest'ultima non è immediatamente pronta a seguire un percorso di cura o ad accogliere ciò che questo ha da offrirci, motivo per cui può rivelarsi di aiuto contattare per sé un terapeuta per interrogare il disagio che ci si ritrova ad osservare e in cui ci sentiamo coinvolti. Con l'augurio che il suo ambiente familiare possa ritrovare presto un benessere, resto disponibile. Un cordiale saluto
Dr. Vincenzo Cappon
Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta
Castiglione delle Stiviere
Esatto, lei ha capito benissimo che per sbloccare la situazione dovete cambiare atteggiamento con sua sorella, perchè continuando a fare quello che già state facendo otterrete gli stessi risultati. Ad esempio invece di sollecitarla ad attivarsi, a darsi una mossa, ecc., cominciate ad insinuarle il dubbio che per lei il parto è stato un evento traumatico e devastante, che quindi ora deve riposarsi, evitare di fare qualsiasi cosa, stare a letto tutto il giorno a non far nulla, che ci pensate voi a sua figlia, e che lei (sua sorella) ha completamente ragione, gli altri bambini di altre coppie hanno qualcosa di più di sua figlia, che è stata sfortunata ad avere una figlia così, che contro la sfortuna non si può fare niente, ecc...quindi evitate di contraddirla ma seguite e amplificate il suo "discorso",..... prima o poi sarà lei a contraddirvi.
Un caro saluto.
Dott. Felice Schettini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Buonasera. Mi dispiace per la situazione generale che descrive e che sta vivendo, per le difficoltà che sta sperimentando sua sorella che indirettamente coinvolgono tutta la famiglia. Non è semplice a mio avviso poter rispondere attraverso questo spazio alla sua domanda su cosa poter fare in quanto familiari per trasformare in senso positivo la situazione, ritengo possa essere però importante rivolgersi ad un/a professionista per approfondire ulteriormente la sua esperienza ed individuare insieme il modo migliore per poter supportare e sostenere le difficoltà che sta sperimentando sua sorella ed indirettamente lei ed il resto della vostra famiglia. Un saluto, Dott. Felice Schettini
Dott. Matteo Mossini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Parma
Inutile cercare di ragionare con una persona che dimostra di non riuscire a farlo o di non volerlo fare. Quindi dovete cambiare atteggiamento, considerarla meno smettere di aspettarsi qualcosa. Quando intravedete uno spiraglio suggerirei prima di tutto una visita psichiatrica per la valutazione di una terapia antidepressiva. Quando lo stato di prostrazione è troppo elevato e manca la motivazione è impossibile intervenire solo con la psicoterapia.
Dott. Diego Ferrara
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Quarto
Buongiorno,

sua sorella ha un marito, sarebbe lui in primis che dovrebbe provare a parlarle affinché possa chiedere aiuto. Potrebbe essere che stia attraversando un periodo di forte malessere, in fondo dopo il parto potrebbero essersi risvegliate situazioni irrisolte del passato, che ora si stanno manifestando con tutta la loro forza.
Provi a parlarne con suo cognato, magari insieme potreste pensare alla situazione più congeniale.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Dott.ssa Elisa Pappacena
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Latina
Gentile utente
Grazie di avere scritto. Credo sia utile una consulenza familiare allargata con un terapeuta sistemico relazionale. Parlate tutti insieme di ciò che è accaduto e sta accadendo. Sono sicura servirà. Di dove siete?
Dott.ssa Maria Zaupa
Psicologo clinico, Psicoterapeuta, Psicologo
Vicenza
Gentilissima, mi colpisce la sua chiusura della lettera con "dobbiamo assumere noi dei comportamenti tali che sblocchino la situazione". La situazione che descrive è piuttosto complessa (...) mi sembra di intuire un assetto famigliare particolare, delle dinamiche da comprendere oltre che riconoscere in una storia individuale/personale.
Una terapia famigliare potrebbe essere occasione di coinvolgimento attivo di sua sorella; non escluderei anche un percorso terapeutico secondo l'Analisi Transazionale per comprendere le difficoltà relazionali e comunicative tra di voi e quindi l'adozione di strategie comunicative efficaci. Un caro saluto, Maria dr. Zaupa
Dott.ssa Valeria Randisi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Casalecchio di Reno
Buongiorno, mi dispiace tantissimo per la situazione dolorosa che ha descritto. È il caso di tutelare molto anche la piccola che è in una fase di accrescimento e perciò in un periodo delicato. Potreste richiedere, per sua sorella, una visita psichiatrica che potrebbe essere utile per un supporto farmacologico: suppongo che la nascita della bimba abbia attivato nuclei di malessere latenti. Rimane comunque necessario vedere uno psicoterapeuta, magari in sedute di coppia, per sostenere la famiglia in questo delicato passaggio come è la nascita di una figlia.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Dott.ssa Alessandra Domigno
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Roma
Buonasera cara utente, capisco il suo grande dispiacere per la situazione che sua sorella sta vivendo e che si sta riflettendo su tutta la vs. famiglia allargata. E' difficile dai qualche risposta concreta ma probabilmente il parto e il post partum hanno scombussolato molto sua sorella facendo riaffiorare tematiche forse antiche con la sua famiglia e anche difficoltà nel gestire la situazione nella sua presente famiglia. Dovrà comprendere di aver bisogno di un aiuto e sostegno psicoterapeutico e forse anche coadiuvato con qualche medicinale. Non sarà facile convincerla, forse quel che potete fare voi è mostrarle quante difficoltà sta vivendo senza colpevolizzarla ma facendole sentire che può essere sostenuta e lasciarsi sostenere da qualche professionista perché voi più di quel che già fate non sapete come agire. A disposizione, cordiali saluti. Dott.ssa Alessandra Domigno
 Sara Genny Chinnici
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Seregno
Gentilissima, la situazione che descrive è sicuramente complessa. I percorsi psicologici e psicoterapici hanno bisogno di tempo per consentire alle persone di sentirsi sostenute e supportate nell'attraversare una tale sofferenza. Pertanto sarebbe importante che sua sorella proseguisse il suo percorso e che anche lei, se ne sente il bisogno, possa farsi sostenere e accompagnare. Un caro saluto Sara Genny Chinnici
Dott.ssa Lucia Giammattei
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Cattolica
Buongiorno, lei descrive una situazione molto delicata che richiede una visione globale del sistema familiare. Il malessere che porta sua sorella va affrontato con una terapia familiare in modo che tutti i membri della famiglia possano lavorare in concerto al meglio per la soluzione del problema. La nascita di un figlio porta sempre grandi cambiamenti nella donna e alle volte possono affiorare dei tratti di personalità distonici con quelli precedenti. Ma un buon lavoro familiare aiuterà sicuramente a comprendere per risolvere al meglio la situazione. Buona giornata.
Dott.ssa Lucia Giammattei
Dr. Roberto Prattichizzo
Psicologo, Psicoterapeuta
Napoli
Mi dispiace sentire che tua sorella sta affrontando una situazione così difficile con la depressione e l'ansia dopo il parto. È comprensibile che tu sia preoccupata per il suo benessere e per l'impatto che questa situazione ha sulla sua famiglia e sulla vostra relazione.
È importante ricordare che la depressione postpartum è una condizione medica complessa e che richiede un trattamento adeguato. Anche se tua sorella ha già consultato uno psicologo, potrebbe essere utile considerare altre opzioni di trattamento, come la terapia farmacologica o la consulenza psichiatrica. Ogni persona risponde in modo diverso ai trattamenti, quindi potrebbe essere necessario un periodo di prova per trovare la combinazione di terapie più efficace per lei.
Dr. Roberto Prattichizzo
Dott.ssa Sandra Petralli
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Pontedera
Salve stando così le cose forse è meglio che tentiate tutti insieme una psicoterapia familiare. In questo modo sua sorella potrà essere pienamente coinvolta.
Questo potrebbe portare qualche buon risultato.
Saluti,dott.ssa Sandra Petralli
Dott.ssa Silvia Ragni
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Buongiorno, grazie della condivisione. Capisco quanto sia difficile la situazione. Se sua sorella non è disposta a fare psicoterapia, o a farsi vedere da uno psichiatra, sicuramente siete voi nucleo familiare a dover fare qualcosa. Potreste proporre alla sorella una terapia familiare, dove andare tutti, magari prendendo spunto dal tema del voler bene che lei ha menzionato. Se non accetta neanche questo, potreste andare voi e farvi seguire su come interfacciarvi con lei e la bambina. Non potete cambiare il comportamento di lei, ma potreste cambiare il vostro verso sua sorella e stia certa che se ne accorgerà. Rimango a disposizione, cordiali saluti dott.ssa Silvia Ragni
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Dr. Michele Scala
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Padova
La situazione che descrive sembra complessa e dolorosa, sia per sua sorella che per la famiglia. La depressione post-partum e l'ansia possono causare un isolamento emotivo e comportamenti difficili da comprendere o gestire, come quelli che lei sta osservando. La prima cosa da fare è cercare di mantenere un atteggiamento empatico, evitando il giudizio e cercando di parlare con sua sorella in modo delicato, sottolineando quanto sia importante per lei e per la sua famiglia. Se la psicoterapia che ha intrapreso non ha dato risultati, potrebbe essere utile esplorare altre opzioni terapeutiche, magari un approccio differente, come la terapia breve strategica, che si concentra sulla risoluzione rapida dei sintomi.

Inoltre, potrebbe essere utile cercare supporto per la famiglia stessa, magari con un terapeuta familiare che possa aiutarvi a gestire il conflitto e a migliorare la comunicazione. È importante evitare di assumere un ruolo di "sostituti genitoriali" per sua nipote, in quanto questo potrebbe alimentare ulteriori sensi di colpa o frustrazione in sua sorella. In questa situazione, però, è fondamentale anche che sua sorella prenda atto della necessità di un supporto psicologico continuo, e il suo sostegno emotivo può fare la differenza nel motivarla a proseguire con la terapia.
Dott.ssa Veronica Lokar
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Trieste
Buongiorno,
da quello che leggo la situazione è piuttosto grave e deve essere trattata seriamente. Sarebbe opportuno richiedere una consulenza da uno psichiatra o da uno psicoterapeuta con esperienza che dovrebbe vederla nel suo studio. Temo che voi possiate fare ben poco, se non aiutarla ad accettare un trattamento e sostenerla in questo percorso.
Cordialmente.
Dott.ssa Gessica Turiello
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Salerno
Buongiorno,
la situazione che descrive è delicata e capisco che vi turbi tantoi. In un passaggio dice che la sua famiglia si occupa della figlia di sua nipote.. Provi per un momento a vedere sua sorella e ad occuparsi di lei come persona che sta affrontando un momento difficile, aldilà del suo ruolo materno. Le persone con cui più si apre, possono provare a chiederle come sta e di cosa ha realmente bisogno. E' importante che sua sorella non si senti giudicata e sola, ma accolta e compresa. Il parto porta con sè una serie di "assestamenti" ormonali, che, fisiologicamente portano ad oscillazioni del tono dell'umore, oltre al corpo che cambia, alla fatica di essere madre e confrontarsi con nuove e pesanti responsabilità. inoltre, mi pare di capire che la situazione coniugale non sia serena. A questo può aggiungersi una gravidanza e/o un parto difficoltoso o come tale, vissuto. Questi sono elementi che può già rintracciare, come indice di un campanello d'allarme. Se questo momento, che è naturalmente difficile per qualsiasi donna non rientra, potremmo essere di fronte ad una depressione post-partum. E' solo un'ipotesi, che necessita di essere approfondita. Per l'aiuto psicologico, esso è fondamentale e deve essere tempestivo. In alcuni casi occorre intervenire farmacologicamente. Uscirne si può. Auguri per tutto,
Dott.ssa G.T.

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