Salve , Avrei bisogno dei vostri consigli : Abbiamo un figlio di due anni e 8 mesi, da poco abbia

24 risposte
Salve ,
Avrei bisogno dei vostri consigli :
Abbiamo un figlio di due anni e 8 mesi, da poco abbiamo perso il nonno, lui ha elaborato il lutto piano piano...ora abbiamo l'urna del nonno a casa, e non sappiamo come spiegare a lui che cos' è... Gli abbiamo detto che ci sono le ceneri di nonno(penso che sia stato uno sbaglio) ma non abbiamo approfondito da dove vengono le ceneri! Lui continuava a chiedere e voler vedere nonno ... perciò abbiamo girato la cosa e detto che quest'urna è il ricordo del nonno, non è che vedi nonno lì dentro. Ma non siamo in grado di spiegarlo bene e farlo stare tranquillo. Grazie
Buonasera gentile utente.
Per un bambino così piccolo non si può parlare di elaborazione del lutto. Non può essere neanche chiaro il concetto stesso di perdita definitiva. Aggiungiamo, inoltre, che la memoria a lungo termine non si stabilizza prima dei 5-6 anni, per cui qualsiasi ricordo del suo adorato nonno da grande verrà cancellata definitivamente. E' un dato scientifico e non opinabile. Si chiama amnesia infantile.
Il mio consiglio è di cercare di distrarlo dal discorso quando è possibile, non cercando di spiegare cose per lui incomprensibili. Potreste dirgli qualche "bugia buona", per esempio che suo nonno è partito per un lungo viaggio, oppure che è salito su una stella e ci saluta da lassù. Lui ora sente la mancanza, e questo è sintomo di quanto fosse affezionato, ma ben presto si abituerà alla sua assenza.

Quando sarà un po' più grande, potrete parlargli di nuovo di suo nonno, raccontargli di lui e di come gli volesse bene quando era piccolo.
In quel modo, anche attraverso video e fotografie, si creerà un insieme di ricordi positivi che durerà per sempre.

Spero di esservi stato di aiuto in qualche modo.
Un caro saluto, Dott. Antonio Cortese

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Dott.ssa Giulia Scalesse
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Arzano
Buongiorno, qual è la sua preoccupazione? Come ha reagito suo figlio sapendo che lì, in casa vostra, ci sono i resti del suo nonno?
Se lo ritiene necessario, chieda aiuto per poter raccontare a suo figlio, con parole comprensibili per un bambino, ciò che è accaduto e ciò che ha provato a spiegargli, così da essere tutti più tranquilli e consapevoli del difficile momento che state attraversando
Dott.ssa Anna Maria Demontis
Psicologo clinico, Psicoterapeuta, Psicologo
Roma
Gentile Utente, ci sono momenti della vita che sono difficili da spiegare soprattutto ad un bimbo così piccolo, potrebbe pensare di utilizzare dei semplici libri adatti all’età del suo bambino o dei racconti brevi che fungono da mediazione tra il lui e la realtà, e tra lui e voi genitori.. in libreria ne troverà parecchi adatti a una fascia di età di tre anni. Li può visionare e scegliere quello che sente più adatto. Leggerlo insieme e chiacchierarne con naturalezza aiuterà entrambi a affrontare la situazione. Un caro saluto
Dott. Michele Bonacina
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Bergamo
Buonasera, il lutto rappresenta un evento che seppur naturale (poi dipende dalle circostanze) sembra difficile da spiegare. Potreste utilizzare dei libri, ne consiglio due che utilizzo “Il Cuore nella Bottiglia” e “La Sedia Vuota”, per introdurre il tema della morte a vostro figlio.
Dott.ssa Thelma D'Amico
Psicologo, Neuropsicologo, Psicologo clinico
Torino
Buonasera, mi dispiace molto per il vostro lutto familiare e per la situazione di sofferenza emotiva legata alla perdita e a vedere il suo bimbo confuso. Per un bimbo così piccino è normale non avere i tempi e le modalità di un adulto nell'elaborazione del lutto, in primis perché le parti del suo cervello deputate in questo processo sono ancora in via di sviluppo. Consideri normale vedere "alti e bassi". Sicuramente è, però, possibile sostenerlo in questo percorso, aiutandolo ad accettare la perdita, comprenderne il significato e le conseguenze. Un piccolo suggerimento: esplorate insieme emozioni e bisogni legati alla situazione, senza temere di condividere anche i propri (riformulati con un linguaggio adeguato all'età e utilizzando strumenti di supporto come libri, foto, video animati, domande mirate e connesse a un'attività di gioco). Inoltre, qualora non bastasse, potreste considerare di intraprendere voi genitori un percorso di sostegno alla genitorialità per comprendere, insieme a uno specialista, quali strategie/tecniche siano più adatte al modo di essere di vostro figlio. Sono disponibile per ulteriori dubbi o per approfondire insieme, anche online. Vi auguro sinceramente il meglio. Dott.ssa Thelma D'Amico
Dott.ssa Melania Filograna
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Lequile
Gentile utente, capisco che la situazione è delicata. Siete stati già molto bravi e coraggiosi a dare queste spiegazioni a vostro figlio. A quell'età i bambini non hanno ancora lo sviluppo intellettivo tale da capire fino in fondo che cosa significa morte e quello che ne consegue. E' naturale e giusto che vostro figlio provi delle emozioni a seguito del lutto, vanno normalizzate e accettate. I genitori rappresentano il rifornimento affettivo per il bambino. Osservate come evolve la situazione e nel caso potete chiedere una consulenza genitoriale ad uno psicologo.
Spero di avervi dato uno spunto di riflessione

Dott.ssa Melania Filograna
Dott.ssa Laura Francesca Bambara
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Vizzolo Predabissi
Buongiorno, mi spiace molto per questa delicata situazione.
Sono disponibile ad aiutarvi per spiegare al piccolo cosa è successo in modo semplice e il meno traumatico possibile
Mi contatti pure.
Cordiali saluti
Dott.ssa Laura Francesca Bambara
Dott. Luca Rochdi
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Gentile utente, l'elaborazione del lutto è sicuramente una delle cose più complesse, molti non riescono ad attraversare questo momento se non guidati da un professionista, per i bambini è ancora più faticoso. Probabilmente ora, il piccolino, si starà costruendo tante fantasie dietro quanto da voi raccontato. Utilizzerei qualche metafora per provare a spiegargli la questione ma sempre utilizzando molta cautela, un pò alla volta. Per qualsiasi dubbio, potete contattarmi. Resto a disposizione attraverso consulenze online. Dott. Luca Rochdi
Dott. Daniele D'Amico
Psicologo, Psicologo clinico
Torre del Greco
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso i suoi dubbi con noi. Comprendo le sue difficoltà e le sue preoccupazioni, e mi dispiace per i vissuti negativi che queste le provocano. Qualora dovesse ritenerlo opportuno o necessario, mi rendo disponibile a cominciare con lei un percorso , che potrebbe tornarle utile per esplorare ed approfondire le sue emozioni, esperienze e valori al fine di trovare una strada percorribile e ritrovare la serenità.
Tenga a mente che il benessere mentale è una priorità, e trovare il professionista giusto può fare la differenza.
Qualora dovesse avere dubbi, domande, o perplessità riguardo al mio lavoro non esiti a contattarmi.
Un caro saluto, dott. Daniele D’Amico.
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Dott.ssa Clarissa Amateis
Psicologo, Psicologo clinico
Torino
Gentilissima,

Capisco la sua difficoltà nello spiegare un evento così grande e complesso in termini semplici. È bene non nascondere ai bambini le situazioni difficili della vita, ma aiutarli a comprenderle per quanto possibile e aiutarli a gestire le emozioni associate…ogni momento della vita ha i tempi, modi e le parole adatte.

Un saluto,
Dott.ssa Sara Lampronti
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Ferrara
Gentile utente, grazie per aver voluto condividere questa delicata situazione. A quell'età i bambini non hanno ancora lo sviluppo intellettivo tale da capire fino in fondo che cosa significa morte e quello che ne consegue. Per cui è del tutto normale che vostro figlio, provi curiosità, faccia domande e provi delle emozioni (che lui stesso può far fatica a nominare e riconoscere) a seguito del lutto, vanno normalizzate e accettate. Voi, in quanto genitori rappresentate il suo modello affettivo ed emotivo. Come strategie potete utilizzare alcuni libri per bambini che affrontano il tema del lutto.
Dott.ssa Alessia D'Angelo
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Milano
Gentile utente, non è mai semplice spiegare ai bambini un passaggio della vita così delicato. Suo figlio è molto piccolo, e come ogni bambino piccolo è normalmente curioso di capire. Esistono alcuni libri che possono aiutare a parlare di questo argomento. Inoltre mostratevi disponibili alle sue domande, provate con parole semplici a raccontare cosa è accaduto. Tuttavia per lui sarà complesso comprendere quindi non preoccupatevi. Siate sempre accoglienti e disponibili. Cordialmente Dott.ssa Alessia D'Angelo
Buongiorno signora. Il pensiero di un bambino di tre anni è molto concreto e, soprattutto, binario (bianco e nero). Trova difficile ancora effettuare delle astrazioni, soprattutto su concetti quali la Morte, se non accompagnati da esempi concreti. Da qui, le consiglio di avvicinarsi a suo figlio con degli strumenti ad hoc, come gli albi illustrati, che possono fargli comprendere, grazie a immagini intuitive e reali, ciò che è di difficile comprensione. Gli albi che le consiglio devono essere semplici e accattivanti.
Ad esempio: "l'anatra, la morte e il tulipano", "il sentiero", "perché piangiamo?".
Oppure, ed è molto efficace, costruire una storia con il bambino sul nonno che non c'è più: non è solo catartico ma permette una nuova vostra narrazione sul dolore, andando a rafforzare il legame affettivo.
Spero di esserle stata utile
Cordialmente
Dottoressa Francesca Carubbi
Dott.ssa Antea Viganò
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Pessano con Bornago
Gentilissima, grazie per la condivisione. Capisco la situazione che descrive, e la complessità sia di elaborare per voi adulti la grave perdita, ma anche la gestione della comunicazione con vostro figlio. Credo che, data l'età del bambino, quello che potrebbe esservi d'aiuto nella gestione della situazione è di intraprendere dei colloqui di consulenza genitoriale, in modo da avere uno spazio con un professionista dove discutere e trovare delle strategie per gestirla al meglio.
resto a disposizione!
AV
Dott.ssa Benedetta Cereda
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Buongiorno, prima di tutto sono vicina a lei e alla sua famiglia per la dolorosa perdita. La morte, specialmente in età evolutiva, è un evento che gli esseri umani hanno difficoltà ad accettare a comprendere.
Voi genitori immagino stiate facendo il possibile per accogliere la sofferenza di vostro figlio ma immagino sia anche doloroso non sapere bene come affrontare la situazione nel modo più delicato possibile. Quello che mi viene da consigliarvi è di fare uno/due colloqui per cercare, insieme ad una professionista, il modo che più si adatta a voi e a vostro figlio per trattare la tematica e cercare strategie comode a voi genitori ed efficaci per l'unicità di vostro figlio.
Rimango a disposizione per un colloquio e le auguro una buona giornata.
BC
Dott.ssa Aisha Battelini
Psicologo, Psicologo clinico
Rovereto
Gentile utente,
mi dispiace per la vostra perdita. Un bambino così piccolo elabora il lutto attraverso i genitori, quindi la prima cosa da chiedersi dal mio punto di vista è : come state voi? come avete preso questo lutto e come gestite la nuova quotidianità? Quali sono le vostre paure nell'affrontare questo argomento?
La morte fa parte del ciclo di vita ed è importante che il bambino senta che si può essere tristi senza spaventarsi o fuggire dal dolore, comprendendo che questo è passeggero.
Non credo esistano modi giusti o sbagliati di "raccontare" il lutto ma si di farglielo vivere, facendo capire che il nonno sarà una figura che non rivedrà più ma che rimarrà nei ricordi e nei pensieri, dandovi del tempo per ricordarlo insieme e dando il tempo a vostro figlio di farvi delle domande serenamente.
In caso capiste che certe difficoltà provengono anche dal vostro modo di viver la cosa, comprensibilmente anche per voi può essere difficile attraversare questo momento, allora potreste pensare. qualche colloquio con un professionista per comprendere come attraversare questo periodo assieme.
Con i miei migliori auguri,
Dott.ssa Aisha Battelini
Dott.ssa Debora Versari
Psicologo clinico, Psicologo, Psicoterapeuta
Forlì
Buongiorno, per un bambino dell'età del vostro non possiamo parlare ancora di elaborazione del lutto, poichè per i bambini di quell'età la morte ha un carattere di reversibilità e purtroppo non può essere chiaro il concetto stesso di perdita definitiva di una persona cara, poichè per le neuroscienze la memoria a lungo termine non si stabilizza prima dei 5-6 anni, per cui gran parte dei ricordi e quindi anche quelli inerenti all'amato nonno verranno in gran parte cancellati, se non rimanendo qualche traccia nelle memorie implicite e collegate all'emotività nel circuito dell'amigdala sollecitati con il ricordo di quanto trasmesso nei vostri discorsi e attraverso le fotografie o video che comunque per tener vivo il ricordo potete a mio avviso far vedere al bimbo. Potreste dirgli la verità introducendo la tematica della morte anche attraverso l'utilizzo di libri per bambini che attraverso favole e racconti trattano la tematica. Per qualsiasi domanda rimango a disposizione. Dr.ssa Versari Debora
Dott.ssa Ilaria Cerbo
Psicoterapeuta, Psicologo
Roma
Gentile utente, l'età del bambino, molto piccolo, impedisce la possibilità di "spiegare" e "far comprendere" in modo razionale quanto accaduto. Il suggerimento che mi sento di darle è di evitare di insistere in questa direzione, piuttosto limitandovi a rassicurarlo fisicamente qualora ci fossero delle manifestazioni d'angoscia o apprensione (coccolarlo, abbracciarlo) e distogliere la sua attenzione qualora dovesse nuovamente focalizzarsi sull'argomento.
Dr. Edoardo Bunone
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Buongiorno, ci sono modi per affrontare l'argomento in modo che il bambino possa capire e sentirsi tranquillo. Può essere utile usare un linguaggio semplice e concreto, essere onesti ma delicati e sintonizzarsi emotivamente con le emozioni di vostro figlio. Un altro suggerimento è utilizzare libri per bambini che trattano il tema della morte in modo appropriato per la loro età, come ad esempio "L'isola del Nonno" e "La sedia vuota". È importante essere pazienti, poiché ogni bambino è diverso e potrebbe avere bisogno di tempo per elaborare la perdita. Ogni volta che vostro figlio ne ha bisogno, siate pazienti e disponibili. Se sentite che la situazione è particolarmente difficile, potreste considerare di consultare uno psicologo infantile per ulteriori consigli e supporto.
Dott.ssa Cristina Aprea
Psicologo, Psicologo clinico
Napoli
Gentile utente,
Leggendo le sue parole ho sentito un profondo senso di tenerezza. L’attenzione che state ponendo sulla comunicazione di quanto sia accaduto a vostro figlio è importante e per nulla scontata. Vorrei, però, sottolineare che non è soltanto suo figlio ad aver perso un nonno, ma che anche voi genitori state affrontando un lutto fondamentale, la cui elaborazione richiede tempo e altrettanta sensibilità.
In casi come questi, le parole per spiegare quanto sia successo seppur importanti, passano in secondo piano rispetto al tono emotivo che le accompagna.
Per questo motivo, mi sento di consigliare una consultazione familiare attraverso la quale possiate dedicare il giusto spazio all’elaborazione di queste emozioni complesse e a favorire una comunicazione il più chiara possibile con vostro figlio.
Dott.ssa Lara De Mizio
Psicologo, Psicologo clinico
Sesto San Giovanni
Buon Pomeriggio,
da queste poche righe si capisce la difficoltà di affrontare alcune tematiche e ringrazio di cuore per la condivisione. Mi sentirei di congratularmi per la scelta coraggiosa di raccontare la verità della perdita a vostro figlio, così da non creare confusione o aspettative irrealizzabili. Per aiutare all'elaborazione, in caso di comportamenti diversi dal solito, rivolgendosi a uno specialista, ma, in caso non fosse necessario, può essere utile la lettura di albi illustrati per bambini che affrontano la tematica. La saluto cordialmente Lara De Mizio
Buongiorno, eccomi, non è stato uno sbaglio, in quanto il bambino , “sente” ciò che accade all’interno della famiglia e inevitabilmente percepisce un clima di tristezza e dolore che lo circonda. Evitare di spiegare ciò che sta accadendo è controproducente, perché lo induce a darsi delle risposte da solo, il più delle volte sbagliate e molto spesso autocentrate.
Il modo in cui un bambino elabora l’esperienza del lutto dipende poi da diversi fattori, alcuni soggettivi, come la sua personalità o il legame affettivo che lo lega alla persona morta, in questo caso, al nonno, altri oggettivi e che riguardano la fascia di età a cui appartiene.
Fino ai 3 anni i bambini non comprendono il concetto di morte, ma vivono comunque uno stato di confusione dettato dall’agitazione e dalla tristezza che percepiscono attorno a loro. In questi casi l’unica cosa da fare è dimostrare maggiore affetto con coccole, abbracci e continue rassicurazioni. Resto a sua disposizione.
Dott.ssa Francesca Gottofredi
Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Bologna
Buonasera,
la perdita di una persona cara è un evento profondamente difficile, soprattutto quando si tratta di un bambino così piccolo che sta ancora imparando a comprendere il mondo e i suoi cambiamenti. Il suo desiderio di capire e la sua curiosità verso l’urna e le ceneri del nonno sono naturali, espressione di un bisogno di connettersi e di trovare un senso a ciò che è accaduto.
Spiegare la morte a un bambino così piccolo richiede un linguaggio semplice, concreto, ma anche molto delicato, che rispetti i suoi tempi e le sue emozioni. Dire che l’urna è “il ricordo del nonno” è un tentativo di offrire un’immagine rassicurante, ma potrebbe creare confusione se non accompagnata da spiegazioni chiare e pazienti.
Può essere utile, allora, riflettere insieme su cosa significhi per voi “ricordo” e come questo possa diventare un ponte di dialogo con vostro figlio: magari un modo per raccontare insieme chi era il nonno, le cose belle che facevate insieme, i momenti felici da custodire nel cuore. Così il bambino può imparare a “tenere vicino” il nonno non solo con l’urna, ma anche con i ricordi e i sentimenti.
Le sue domande sono importanti, perché sono il segno che dentro di lui c’è una ricerca di senso che non va ignorata né forzata, ma accompagnata con calma e rispetto. Quando chiede di vedere il nonno, dietro a quella richiesta c’è il bisogno di sicurezza e di continuità affettiva, che si può sostenere con parole semplici e tanta presenza.
Se si sente in difficoltà o incerti su come procedere, un percorso terapeutico può offrirle uno spazio per esplorare queste domande, trovare modi efficaci per comunicare con suo figlio e accogliere anche le emozioni che questa perdita ha portato con sé nella famiglia.
Le lascio una riflessione: come sarebbe, per lei, poter trasformare l’urna da un oggetto che crea inquietudine, a un simbolo di un legame che, pur cambiando forma, resta vivo nel cuore di ciascuno di voi?
Resto a disposizione se desidera approfondire insieme questo cammino.
Un saluto cordiale.
Dott.ssa Lisa Minafra
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Buongiorno, è normale che vostro figlio voglia vedere il nonno e che abbia avuto bisogno di tempo per abituarsi alla sua assenza, soprattutto se il nonno era una presenza importante nella sua vita.
A questa età i bambini comprendono la morte in modo molto concreto, quindi il suo desiderio di “vedere” il nonno è naturale. Dire che l’urna è il ricordo del nonno va bene: potete spiegargli con parole semplici che dentro ci sono le sue ceneri, ma che non possiamo vederlo lì dentro. Possiamo però ricordarlo nei nostri pensieri, nel cuore e nelle storie che raccontiamo su di lui.
Rispondete sempre con calma alle sue domande e create piccoli rituali di memoria: guardare foto insieme, raccontare episodi felici del nonno o disegnare qualcosa che lo ricordi. Questi momenti aiutano il bambino a sentirsi sicuro e a elaborare il lutto passo passo.
Se notate ansia persistente o regressioni, parlarne con un pediatra o uno psicologo dell’età evolutiva può essere utile per ricevere supporto e consigli pratici.

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