Salve a tutti, mi chiamo Omar, ho 18 anni e soffro di attacchi di ansia e panico da circa 1 anno e 9

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Salve a tutti, mi chiamo Omar, ho 18 anni e soffro di attacchi di ansia e panico da circa 1 anno e 9 mesi. Sono stato in azienda sanitaria con una Psicologa che mi ha seguito per 7 mesi in cui sono passato dal non riuscire a dormire, tremolii di tutto il corpo in generale, gola bloccata, fatica a deglutire, respiro affannoso sempre, paura dei posti chiusi, difficoltà nel lasciarsi cadere nel sonno a fine giornata sono passato al avere “solamente” un po’ di difficoltà nel riuscire a dormire la sera, respiro affannoso (non sempre) e crisi di pianto dopo sensazioni tristissime dopo i pensieri sul mio stato ansioso. Il mio stato ansioso è partito da una vacanza fatta in Marocco ad Agosto in cui partimmo la mattina per prendere una nave per tornare in Italia, sono stato sveglio dalle 9 del mattino fino alle 10:30 del mattino del giorno seguente, lasso di tempo in cui è capitata una cosa mai successa prima: verso le 9:30 di mattina del giorno seguente (quindi quando ormai ero già sveglio da 12 ore) arrivammo al porto di sbarco della nostra destinazione, corsi giù con la mia famiglia ad accendere la macchina per uscire dalla nave ma, appena sceso, tutti iniziarono ad accendere i motori delle macchine e ne uscii un odore di gas di scarico davvero impressionante che mi mise una paura di non riuscire a respirare. Preso dal panico (a parer mio paura non controllata perché stanco mentalmente) iniziai ad agitarmi e entrai subito in macchina prendendomi con me la bottiglia d’acqua perché iniziai a far fatica a deglutire, così cercai di calmarmi e dissi alla mia famiglia di stare in silenzio perché mi sentivo di impazzire, così una volta ottenuto un po’ di silenzio non riuscivo comunque a rilassarmi ne a trovare un po’ di pace. Dopo 20 minuti che andava avanti questo stato ansioso ho richiuso gli occhi. Appena riaperti mi “risveglio” che erano le 11:40 e stavamo attraversando il portellone di sbarco della nave (quindi proprio appena usciti) e subito ho preso una boccata d’aria e mi sono sentito meglio, dopo circa un oretta di strada mi sono reso conto che, nell’asso di tempo fra il mio stato di agitazione e l’uscita dalla nave, io ero svenuto e questo perché al risveglio non mi sono sentito affatto riposato come una dormita e soprattutto quell’1:40h mi è sembrata come un minuto. Questo racconto perché dopo quell’episodio al mio ritorno a casa non mi sentivo più quello di prima, avevo episodi di blocco totale (per esempio totalmente a caso mi sconnettevo dall’ambiente in cui ero senza riuscire a riconnettermi senza prendere una pausa e iniziavo ad avere ansia e paura e riflettevo nei miei pensieri su quello che stavo sentendo) e le mie giornate iniziarono e essere invase da questo senso di ansia e tristezza. Ogni volta che mi alzavo dal letto non mi sentivo riposato e non avevo neanche fame (cosa che di solito io non ero così) finché un giorno iniziai a sentire male al cuore e un odore nauseabondo che mi ricordava l’odore di scarico delle macchine come quelle in nave. Tutti i miei stato d’ansia cominciavano (e anche ora) quando sono stanco e stressato, perché io durante tutti questi mesi ho avuto delle giornate in cui mi svegliavo riposato e sereno (quindi a mia volta felice) solo che alla ripresa della giornata, quindi stress e stanchezze varie, ricominciava a venirmi l’ansia. È pur vero che in quei mesi proprio in cui iniziarono questi stati ansioso stavo affrontando situazioni nuove per l’inizio di una nuova relazione (attualmente presente) e il cambio di squadra di calcio (sport su cui punto molto e a cui sono più affezionato). 5 mesi (Gennaio) dopo la vacanza in cui sono svenuto, la mia ragazza mi ha “beccato” a flirtare con una conoscente sui social, io subito mi sono pentito e chiesi scusa e lei mi fece aspettare due giorni prima di incontrarci per risolvere. In quei due giorni ho avuto giustamente una tristezza immensa che non mi faceva pensare ad altro, ho avuto le emozioni più tristi che abbia mai avuto, tanta frustrazione e stress e ho iniziato ad avere problemi nel sentirmi sveglio (ovvero da quando mi svegliavo a quando andavo a dormire continuavo a sbadigliare e stiracchiarmi perché svegliarmi perché se no iniziavo a sentirmi svenire), fatto sta che nel giorno in cui ci siamo incontrati ho iniziato ad avere ansia e la tristezza persisteva, ci siamo incontrati e abbiamo risolto e siamo tornati insieme. Il sabato dopo durante una trasferta di calcio in pulmino in cui ero particolarmente stanco e stressato ho iniziato a sentirmi tanto in ansia perché ho iniziato a sentire caldo e non riuscivo a respirare bene, così una volta levata la giacca e la felpa mi sono sentito un pochino meglio ma appena arrivati al campo e entrato nello spogliatoio non riuscivo più a respirare, sono dovuto uscire nel parcheggio perché non riuscivo a stare fermo e calmo. Una volta rientrato continuavo a bere acqua a sorsi per alleviare almeno un po’ la sensazione di chiusura della gola e una volta uscito sul campo a giocare sono riuscito riuscito a distrarmi e sentirmi un po’ meglio.
Nel viaggio di ritorno sono stato bene e appena arrivato a casa tiro un sospiro di sollievo e penso che finalmente sia finita quella sensazione. Mangio e vado in camera a chattare con la mia ragazza, ma dopo 10 minuti inizio ad andare nel pieno caos, ho un attacco di panico, penso di volermi buttare giù dalla finestra per porre fine a quella sensazione, inizio a girare per casa perché non riuscivo a stare fermo e prego mia mamma di andare dalla guardia medica. Li mi spiegano che si tratta di ansia e mi danno delle pastiglie naturali per dormire. Arrivato a casa mi trema tutto il corpo ma riesco a dormire. Il giorno dopo ansia uguale che dura fino ai giorni d’oggi vista la mia relazione ancora attuale con la mi ragazza. Giusto per precisare, con lei ho ormai sempre ansia in quasi tutte le situazioni.
Il mio quesito è: dopo tutto questo racconto, può darsi che io abbia avuto un trauma oppure è il semplice ricordo impresso nella mia mente che mi riporta a situazioni del genere (come incontrare la mia ragazza o magari alla sola sensazione della stanchezza) che mi da questi attacchi di ansia?
Premetto che sono quasi sempre stressato fra scuola calcio e ragazza e ho poco tempo libero e zero amici e anche quando ho tempo libero (come durante la quarantena) mi sento molto stressato e annoiato anche dal semplice pensiero di non avere niente da fare.
Vi pongo questo quesito perché probabilmente la mia ansia a parer mio è causata dal non aver amici e sentirsi molto solo e quasi sempre represso in me stesso visto che con la mia ragazza molte volte mi freno e non mi sento libero.
Ringrazio di cuore qualunque persona mi dedichi un po’ di tempo e qualche parola in questo mio periodo non felice. Auguro a tutti buona serata.

Omar
Gentile Omar
da quanto scrivi comprendo quanto ciò che vivi e descrivi in dettaglio può crearti disagio e difficoltà nella gestione della quotidianità. Sarebbe interessante capire come ti sei trovato nel percorso fatto con la psicologa, se avete concordato di concludere il lavoro o se lo hai interrotto e per quale motivo. Sicuramente potrebbe esserti utile riprendere il lavoro (con la stessa psicologa o altro professionista), esplorare e dare un senso a quello che sperimenti e trovare modalità funzionali di gestire i momenti di malessere. In questo momento è possibile anche effettuare sedute on-line. Potrebbe esserti molto utile, a mio avviso, rivolgerti ad uno psicoterapeuta specializzato in terapia EMDR (sul sito emdritalia puoi trovare informazioni al riguardo).
Cordiali saluti.

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Buongiorno Omar, dalle tue parole.si comprende quanto tu stia male. Sarebbe utile una psicoterapia a cadenza settimanale che ti possa fornire innanzitutto degli strumenti per affrontare al meglio l'ansia e gli attacchi di panico. Non è da escludere che il ritrovarti in un posto chiuso senza immediata via di fuga abbia creato un trauma che ad oggi continua a ripresentarsi sotto forma di attacchi di panico. Per quanto riguarda il rapporto con la tua fidanzata, sembra che tu abbia perso fiducia in lei e ciò non ti permette di sentirti sereno al suo fianco. Un aspetto cruciale da approfondire riguarda le relazioni sociali, in particolare la sofferenza che provi nel non aver amici. Sarebbe utile anche rivolgersi ad uno psichiatra per valutare un supporto farmacologico. Cordiali saluti dott.ssa filippa
Ciao Omar, comprendo come il tuo malessere , al momento dell’attacco, ti rende incapace di svolgere qualsiasi attività. Il mio consiglio per venirne fuori e poter lenire la tua sofferenza è quello di rivolgerti subito ad un terapeuta di tua fiducia con approccio Cognitivo/Comportamentale e che ti proponga subito di abbinare una tecnica di rilassamento di cui tu hai estremo bisogno, che ti aiuterebbe a gestire meglio la tua ansia e la tua vita relazionale!! In bocca al lupo!
Caro Omar,
sicuramente un dato certo è che combatti con l'ansia e che ci sono elementi della tua vita che vorresti migliorare.
Racconti di questo viaggio che ha dato l'inizio a stati d'ansia più complessi e ti chiedi se sia stato un trauma.
Io ti consiglio l'EMDR che è specifico per questo tipo di problemi, dato che può identificare eventi traumatici o collegarli ad altri passati. Anche se hai fatto già un percorso psicoterapeutico, questo potrebbe essere più mirato ed aiutarti ad avere un quadro più completo dei meccanismi che agisci. Anzi, proprio perchè hai già fatto un percorso, qualche seduta potrebbe essere risolutiva del problema.
Se decidi, contattami che organizziamo una seduta. Un caro saluto.
Buongiorno. Sarebbe utile riprendere il lavoro. Questa ambivalenza che richiama a cascata ansia- vissuti di perdita-bisogno di attenzione vanno compresi all'interno di una terapia. Al di là delle singole tecniche sarà fondamentale per una comprensione integra dei tuoi meccanismi
Salve. Come le hanno già suggerito i miei colleghi dovrebbe pensare di iniziare un nuovo percorso terapeutico. L'approccio lo scelga lei. Dipende molto più dalla persona che dal modello che scelto il successo del lavoro.
Cordiali saluti Dottor Emanuele Grilli
La paura attiva i meccanismi psicofisiologici dell’ansia: il cuore batte all’impazzata, il respiro diviene affannoso, si soffoca, la mente corre veloce alla ricerca di una soluzione a quelle sensazioni che non si sa spiegare e più la persona cerca di controllarle, più ne perde il controllo. In quei momenti sembra di impazzire e di morire al tempo stesso. Questa esperienza lascia la stessa sensazione di devastazione prodotta da uno tsunami lasciando uno stato di allarme costante e limitando la vita della persona che, nel tentativo di evitare che questa terribile esperienza possa verificarsi nuovamente, chiede protezione e tende ad evitare in modo precauzionale tutte le situazioni considerate potenzialmente minacciose.
Il risultato è quello di sentirsi sempre meno capaci di fronteggiare quel mostro che assume delle proporzioni sempre più gigantesche in una spirale che si autoalimenta. Si vive come in un’estenuante battaglia nel tentativo di difendersi da un nemico che può nascondersi ovunque, ma che di fatto abita dentro di noi. Sono proprio questi tentativi di soluzione che mantengono e alimentano il problema che vanno bloccati! La Terapia Breve Strategica ha studiato un protocollo ad hoc per la risoluzione in tempi brevi di questo disturbo. Nel 2000, lo studio valutativo su 3482 casi trattati, di cui oltre il 70% soffriva di attacchi di panico, ha evidenziato un’efficacia terapeutica del 95% e con una durata dei trattamenti ridotta a sette sedute.
Gentile Omar, rimango a disposizione qualora decidessi di rivolgersi ad un professionista, sarei felice di poterti aiutare!
Buonasera, dalla tua lunga domanda traspare una grande ansia che poi è sfociata con degli attacchi di panico. Sicuramente inizialmente potresti rivolgerti ad uno psichiatra che tramite una cura farmacologica, ti potrebbero tranquillizzare, cioè far cessare i tuoi attacchi di panico, per poter affrontare meglio un lavoro psicoterapeutico. Potresti scegliere una terapeuta che esegue la terapia EMDR. Tale terapia potrebbe andare bene per i tuoi disturbi analizzando con questo metodo se ci sono stati dei traumi nella tua vita. Questa terapia potrebbe fare al tuo caso, si analizza il presente facendo un ponte su che cosa è successo nel tuo passato, così da elaborare il tuo malessere che ti impedisce di vivere serenamente la tua vita da adolescente. ti auguro che tu possa trovare il professionista giusto per aiutarti, cordiali saluti. dott.Eugenia Cardilli.
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Buongiorno Omar, da quello che scrivi si capisce il tuo forte stato di sofferenza. Sarebbe utile rivolgersi ad uno psicoterapeuta che ti possa
aiutare nell'affrontare al meglio l'ansia e gli attacchi di panico. La situazione di pandemia che stiamo vivendo certo non aiuta chi vive nell'ansia, sarebbe opportuno approfondire anche il rapporto con la tua fidanzata, la tua vita sociale e la natura della tua ansia. Rivolgersi ad uno psicoterapeuta è utile per potere migliorare la qualità della propria vita. Resto a sua disposizione. Dottoressa Barbara Gizzi
Buon giorno Omar, sicuramente tutto questo malessere non ti permette di vivere al meglio la tua vita ed è comprensibile. Dal tuo racconto sembra che tu abbia avuto una crisi d'ansia o addirittura un attacco di panico, l'esperienza che hai vissuto ti ha segnato particolarmente tanto da sviluppare sintomi post-traumatici. Ti invito a consultare un terapeuta che si occupi di traumi e che si sia formato in EMDR (metodo specifico per la risolizione di traumi). Per qualsiasi dubbio resto a disposizione. Dott.ssa Ferrarelli Valentina
Salve,
credo sia il caso di farsi aiutare da uno psicoterapeuta, in modo da elaborare i traumi vissuti ed imparare a vivere le emozioni che ne scaturiscono. L'ansia, il panico sono sintomi di qualcosa di più profondo da scoprire.
Saluti.
Gentilissimo Omar, comprendo le difficoltà che descrive. Sarebbe opportuno che lei potesse ricontattare la psicologa che la seguiva o in alternativa contattasse uno psicoterapeuta per poter imparare a gestire meglio le sue emozioni e le sue difficoltà. Cordiali saluti
Caro Omar, grazie per aver condiviso con noi la tua sofferenza ed il tuo malessere. Sono felice che il percorso con la psicoterapeuta abbia dato i suoi frutti, e ti abbia permesso di rientrare in uno stato più vicino al benessere di quello precedente, ma hai ancora bisogno di cure; ti sarebbe utile riprendere il percorso, magari con la stessa terapeuta, oppure con un altro/a professionista che utilizzi EMDR e anche lavori con la Mindfulness o approcci corporei ( bioenergetica o psicologia funzionale o psicologia biosistemica) oppure anche terapie di gruppo, come quella psicodrammatica. Probabilmente è necessario lavorare sul modo di leggere la realtà che ti circonda, accedendo e rafforzando le tue risorse personali, in modo da non sentirti sopraffatto e "soffocato", ma di poterci fluire in armonia.
Salve Omar, da quello che scrivi traspare un forte disagio per ciò che hai vissuto, ti sarebbe utile riprendere o con la tua terapeuta o con qualcun altro un percorso per approfondire il tuo modo di relazionarti e per comprendere le origini della tua ansia che arriva ad essere panico. Un lavoro sulle tue risorse può sicuramente esserti utile e imparare tecniche di rilassamento per arrivare ad no stato di benessere per poter gestire meglio queste emozioni travolgenti. Un caro saluto
Caro Omar, ritengo che il racconto sia carico di malessere e sofferenza al punto che diventa fondamentale prendersene cura. Meriti uno spazio adeguato, dedicato e mirato. Consiglio di rivolgerti ad uno psicoterapeuta che sappia accoglierti ed aiutarti nel processo di consapevolezza. Un abbraccio
Caro Omar, grazie per aver raccontato in maniera così precisa il tuo vissuto di questi ultimi mesi. Comprendo la necessità di trovare una causa che spieghi quanto sta succedendo, ma credo che in questo momento sia prioritario abbassare la percezione di pericolo che senti (e che il tuo corpo sente!) e imparare a regolare l'attivazione emotiva e corporea. Una volta che sarai in grado di vivere nel presente sentendoti più "al sicuro", migliorando così la qualità di vita, si potrà iniziare ad esplorare come mai ti è capitato questo periodo di sofferenza psicologica così intensa. Un caro saluto.
Carissimo Omar,
la mia opininne è che Lei abbia subito un trauma (episodio traghetto) e che questo trauma abbia trovato un territorio "fertile" (persona già sotto stress ed insicura. Le consiglierei un percorso psicoterapeutico in grado di 1) favorire l'accesso alle Sue Risorse per superare le conseguenze del trauma (consiglierei terapia EMDR, 2) Operare una ricognizione globale per contattare le Parti Insicure della Sua Personalità in modo da poterco lavorare sopra. Cordialmente, Ivano Ancora.
Caro Omar, credo che il tema dell'ansia e probabilmente degli attacchi di panico ( da come li descrivi) siano una tematica da affrontare con un percorso di psicoterapia. Le parole che hai scritto sono molto toccanti ed esprimono appieno il tuo profondo malessere, è un peccato dover vivere la tua giovane età con un fardello così pesante. La vita può sorriderti ancora.
Dott.ssa Valeria Randisi
Salve Omar, la sua storia ricca di dettagli è molto dolorosa e mi dispiace. Se è qui è perché cerca una soluzione ai suoi problemi, vedrà che le cose miglioreranno e avrà meno attacchi di panico.
Le consiglio vivamente di sfogarsi con un professionista, cosicché possa esternare il suo dolore e lavorarci sopra.
La vita fin'ora non è stata clemente con lei, ma le cose possono migliorare.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Salve Omar,
è lodevole la sua volontà di trovare una soluzione ai suoi vissuti.
Contatti uno psicologo per iniziare il suo percorso, scegla sulla base della persona, non del modello.
Un saluto,
MMM
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo e della difficoltà che sta vivendo. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini

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