Salve, a breve io e la mia famiglia dovremmo trasferirci in un altro comune. Mia figlia andrà in 3 m

20 risposte
Salve, a breve io e la mia famiglia dovremmo trasferirci in un altro comune. Mia figlia andrà in 3 media e dovrebbe cambiare scuola poiché sono impossibilitata ad accompagnarla. Come devo fare? Cercare in tutti i modi di farla fare l'ultimo anno dove si trova? O cambiare e basta? Che difficoltà potrà subire?
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, ritengo Innanzitutto importante che voi possiate parlare apertamente di questa situazione in famiglia cercando di Esplorare i pensieri e vissuti emotivi della ragazza.
Ogni cambiamento prevede dei tempi di adattamento per cui aspettatevi qualche settimana di transizione.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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Dott. Alessio Vellucci
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Gentile Utente, è sano che si preoccupi per gli effetti che sua figlia potrebbe avere, ma in questi casi è più informativo chiedere alla ragazza stessa come vive questo passaggio. In senso assoluto i cambiamenti non sono dannosi di per sé, e la ragazza è comunque grandicella, ma chiederei a lei per capire se intervenire su un problema che fattivamente non sappiamo se c’è. Un caro saluto
Dott.ssa Chiara Schaula Bevilacqua
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Buongiorno e grazie per la condivisione. Credo importante esplorare assieme a sua figlia gli atteggiamenti e la disposizione rispetto a questo cambiamento. Mi chiedo se lei possa essere preoccupata personalmente per questo trasferimento anche per altre motivazioni, tra cui le normali paure connesse al cambiamento. Siamo dei sistemi che tendono all'omeostasi e il cambiamento produce sempre un turbamento. Le faccio i miei migliori auguri.
Dott.ssa Silvana Zito
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Gentile utente, gli esseri umani abbiano una grande capacità di adattantamento. Il grado di quest'ultimo varia da persona a persona in base a diverse caratteristiche: caratteriali, ambientali, di salute etc. Il cambiamento che lei prospetta comporterà la destrutturazione dello stato attuale e la ristrutturazione un nuovo assetto per la famiglia e per ciascun componente. È normale che tutto questo desti preoccupazione. La domanda è come mai teme che sua figlia possa incontrare difficoltà ma non spiega di che tipo didattico, relazionale? È già successo? Cosa ne pensa sua figlia? La sua è una preoccupazione condivisa in famiglia? I docenti di sua figlia cosa ne pensano? Al fine di vivere questo trasferimento in maniera serena e senza conseguenze suggerisco un percorso di psicoterapia entro il quale discutere queste preoccupazioni. Resto disponibile Saluti Dott.ssa Silvana
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Dott.ssa Valeria Randisi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Casalecchio di Reno
Buongiorno, il suggerimento è di parlarne con sua figlia e vedere cosa ne pensa senza influenzarla. Spesso i genitori si preoccupano perché al loro posto proverebbero certe emozioni. Inoltre può richiedere un colloquio con i professori. I cambiamenti non sono negativi e spesso stimolano risorse utili alla crescita. Ogni mutamento va valutato attraverso le lenti uniche di chi le vive.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Sua figlia cosa ne pensa? Chiede il sacrificio di essere accompagnata nella scuola ancora un anno? O è ben disposta verso il cambiamento, che in ogni caso dovrà affrontare il prossimo anno all'inizio della secondaria superiore?
Un cambio di scuola, non è un evento traumatico, sua figlia può affrontarlo, senza conseguenze negative, al contrario può essere occasione di crescita e di potenziamento della resilienza psicologica.
Buona giornata. Bruno Ramondetti
Dott. Diego Ferrara
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Quarto
Buon giorno,
cambiare casa è un qualcosa di complesso per una famiglia. Abitudini routine e altri aspetti del quotidiano vengono sovvertiti. È giusto che in questo momento ognuno si occupi della propria condizione sintonizzandosi sull elaborazione del cambiamento. I figli in caso di perplessità manifestano ciò che desiderano comunicando in tanti modi. Aspetti eventuali cenni da parte di sua figlia eventualmente per iniziare a preoccuparsi, altrimenti le faccia fare ciò che desidera, ciò che vuole

Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
Dott.ssa Alessia Supino
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Formia
buon pomeriggio,
ritengo importante consultare la ragazza su tale argomento, datosi che sarà la diretta interessata.
Cordiale saluto
Dott.ssa Melania Filograna
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Lequile
Gentile utente, capisco che per un adolescente cambiare classe non sia un passaggio del tutto semplice. Allo stesso modo durante il ciclo di vita familiare, i cambiamenti ci sono e sottopongono la famiglia alla definizione di nuove abitudini. Comunicare con sua figlia in modo autentico e senza barriere potrà essere una strategia che le permetterà da un lato di ascoltare attivamente le emozioni e paure di sua figlia e dall'altro sarà un'occasione per voi di condivisione emotiva e di sintonizzazione empatica.
Per ulteriori dubbi mi può contattare online, sarà mia premura risponderle.
Buona giornata
Dott.ssa Melania Filograna
Dott.ssa Francesca Froiio
Psicologo, Psicoterapeuta
Roma
Gentile utente, credo che la cosa migliore sia affrontare il discorso in famiglia assieme a sua figlia. Avrà modo di comprendere cosa ne pensa, come si prefigura questo cambiamento, quali sono le sue eventuali paure.
I cambiamenti possono disorientare ma non necessariamente essere causa di problematiche altre. E spesso la preoccupazione è più dei genitori che dei figli.
Se lei affronterà con fiducia questo passaggio verosimilmente la trasmetterà anche a sua figlia.
Un caro saluto, Dott.ssa Francesca Froiio
Dott.ssa Antea Viganò
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Pessano con Bornago
Buongiorno gentilissima, credo che una soluzione potrebbe essere il chiedere direttamente a sua figlia che cosa ne pensa, condividendo insieme idee al riguardo ed eventuali soluzioni
cordialmente
AV
Dott. Duscian Davide Riccio
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Genova
Salve, dalla sua domanda si evince uno stato di preoccupazione normale date le variabili in gioco tuttavia il cambiamento in se non è necessariamente nocivo e a seconda della situazione può creare difficoltà come tradursi in opportunità. Sarebbe quindi opportuno fare prima chiarezza su di se in merito alle sue perplessità: quale motivo la preoccupa maggiormente? la didattica o le relazioni? Condivida in seguito con tutti i contesti di riferimento le sue perplessita la famiglia, la scuola e la diretta interessata, cercando ovviamente di essere di orientamento e non trasferire la sua preoccupazione. Nel caso in cui si trovasse in una situzione difficile da dipanare in autonomia, spesso in questi casi risultano molto utili brevi consulenze di parent training anche on line.
Cordiali saluti
Prof. Antonio Popolizio
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, ne parli con sua figlia per vedere quale è la sua reazione al cambiamento che è piuttosto importante per una bambina. Se valuterà che non è il caso, le suggerisco di attendere un anno per non crearle stress emotivi importanti. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Buongiorno, credo che la sua terapeuta migliore sia proprio sua figlia. Ci parli apertamente, senza paure, esprimendole i suoi timori, ma restando aperta anche alla possibilità che sua figlia possa farcela, perchè sicuramente ha risorse grandi che il suo amore di madre (che a volte può diventare comprensibilmente apprensione), anticipa gli eventi, temendo di essere una cattiva madre o generare traumi. I ragazzi hanno risorse enormi di adattamento, basta che sentano da noi adulti la certezza che tutto andrà bene. Si fidi di sua figlia...il fatto stesso che lei scriva qui dimostra che lei è una madre attenta, provocatoriamente le dico quasi troppo.

Un abbraccio, andrà tutto bene..
 Maria Damiano
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Frattamaggiore
Buongiorno gentile utente,
ne parli sicuramente con sua figlia affinché la soluzione a cui poi giungerete possa tenere dentro sia le esigenze della famiglia che quelle della ragazza. Se dovessero emergere difficoltà in questo cambiamento potrete consultare uno psicoterapeuta familiare.
Dr.ssa Damiano Maria
Dott.ssa Sandra Petralli
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Pontedera
Salve, ovviamente sarebbe opportuno che potesse finire laddove ha iniziato, e quindi valutando tutte le opzioni possibili,dai mezzi pubblici alle mamme amiche, dalla permanenza fuori casa ad appoggi di ogni sorta.
Se questo non fosse possibile allora devono essere messi in gioco i mezzi della psicoterapia qualora sua figlia ne avesse bisogno.
La cosa migliore che può fare adesso è però parlarne comunque con la ragazza e valutare come assorbe il cambiamento.
Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
Dott.ssa Antonella Cramarossa
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Bari
Gentile utente, come già suggerito dai colleghi, ne parli serenamente con sua figlia; essendo la diretta interessata, è giusto interpellare lei in primis rispetto a queste scelte. Eventualmente, sempre coinvolgendo sua figlia, può scegliere di parlarne con i professori, della vecchia e della possibile futura scuola, ma sempre rendendo la ragazza protagonista e pertanto consapevole di questa fase di passaggio. Cordiali saluti, Dott.ssa Antonella Cramarossa
Dott. Mauro Vargiu
Psicoterapeuta, Sessuologo, Psicologo
Milano
Gentile paziente, le raccomando un consulto, potrebbero bastare pochissimi incontri.
Cordiali saluti
Dr. Michele Scala
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Padova
Il trasferimento e il cambio di scuola in terza media possono essere stressanti, ma dipendono dalle esigenze di tua figlia. Se è legata alla scuola attuale, potrebbe essere più difficile adattarsi, mentre se è pronta a nuovi stimoli, il cambiamento potrebbe essere positivo. Considera se la nuova scuola offre opportunità migliori, le difficoltà logistiche e se esistono supporti psicologici per affrontare il cambiamento. Valuta anche se ci sono soluzioni alternative per l’accompagnamento, come il trasporto scolastico. La decisione dipende dalle esigenze di tua figlia e dalle possibilità concrete.
Dott.ssa Greta Pisano
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Capisco bene i suoi dubbi: cambiare scuola in terza media può sembrare un grande passo, soprattutto perché è un anno delicato e di passaggio. In realtà, molto dipende dal carattere di sua figlia, dal clima della nuova scuola e da come sarà accompagnata nel cambiamento.

Se il trasferimento è inevitabile e non riesce a gestire gli spostamenti, è preferibile optare per il cambio di scuola, ma con alcune attenzioni:

Coinvolga sua figlia nella decisione, spiegandole il motivo e ascoltando le sue emozioni.

Visitate insieme la nuova scuola, se possibile, per darle modo di conoscere l’ambiente e sentirlo meno estraneo.

All’inizio potrebbero esserci difficoltà di adattamento (nuovi compagni, insegnanti, routine), ma con sostegno familiare e tempo la maggior parte dei ragazzi si adatta bene.

Mantenga, se lo desidera, qualche contatto con i vecchi amici, così da rendere il passaggio più dolce.

Un cambiamento può essere faticoso, ma anche un’occasione di crescita e autonomia per sua figlia.

Se lo desidera, sono disponibile per un colloquio conoscitivo, anche online, per aiutarla a gestire al meglio questo passaggio familiare e supportare sua figlia nel nuovo inizio.

Dott.ssa Greta Pisano, psicologa e psicoterapeuta

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