Saluti, ci passiamo più di un decennio ed è fidanzata. È più che consapevole che mi piace, abbiamo s
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Saluti, ci passiamo più di un decennio ed è fidanzata. È più che consapevole che mi piace, abbiamo scherzato per tanto tempo ma non mi sono dedicato ad affondare perché qualunque tipo di rapporto, anche di semplice amicizia, si fa in due e poi non intendo partecipare attivamente a "complicarle" la vita perché percepisco anche lei presa, anche se lo lascia sullo scherzo.
Fino ad ora c'è amicizia, stima reciproca che si taglia a fette e complicità, ci confidiamo di ogni cosa, anche debolezze interiori e momenti no, dice di fare percorso psicologico per una ferita infantile con la madre.
Lei non mi rifiuta così come fa nauseata di altri che ci provano e mi racconta tutto più per la complicità che per pura provocazione, io non provo gelosia.
Se mi fermo per "respirare" inizia lei a cercarmi mostrandosi impacciata, indice che probabilmente le manca come la faccio sentire.
Cerca sempre di carpire dove arriva il mio affetto per lei con dei "test" verbali.
Mi paragona sovente all'ex da cui non si è sganciata psicologicamente del tutto secondo me, sostiene di essere felice adesso.
A volte le leggo negli occhi che vorrebbe essere abbracciata e se sporadicamente glielo concedo non mi fa nemmeno finire di parlare. Negli ultimi tempi la ricerca aumenta, ha iniziato a invitarmi lei agli aperitivi e se rifiuto cambia espressione in negativo, un giorno essendo da sola mi ha invitato a un ristorante, piacevole ma un po' impostata verbalmente, all'uscita le ho chiesto di salire da me per capire cosa cerchi oltre che per il piacere ovviamente, non ha rifiutato bruscamente come mi sarei aspettato, ma molto easy con una scusa banale rimandando a un'altra volta, continuiamo a vederci, lo sai che sono fredda. Se sai che mi piaci perché mi inviti specie quando sei sola? Se sai che mi va bene anche la sola amicizia perché non esternarlo anziché stuzzicarmi per riattivarmi nei doppi sensi? Vuole solo amicizia e non lo dice per non perdere chi la fa sentire bene o è una banale profumiera? Dopo quella serata ed è ciò che mi spinge a scrivere l'ho rivista nei giorni successivi piuttosto spenta e sonnolente.. ho pensato che stesse metabolizzando le sensazioni vissute la sera prima ma magari mi sbaglio. È diventata un po' stuggente, telegrafica nelle risposte, se le parlo di persona mi risponde tranquilla ma senza trasporto, mi cerca pochissimo, le ho chiesto di averla vista diversa dal solito e mi ha garantito stesse bene in modo conciso. Generalmente è molto equilibrata e matura, ma non è che ha problemi ei bipolarità quando magari è sotto stress oppure è una reazione naturale? Adesso però preferisco lasciarle i suoi spazi e i suoi tempi sperando di non peggiorare la situazione purtroppo faccio fatica a veder in sofferenza le persone a cui mi lego, ma una soluzione bisogna trovarla.
Fino ad ora c'è amicizia, stima reciproca che si taglia a fette e complicità, ci confidiamo di ogni cosa, anche debolezze interiori e momenti no, dice di fare percorso psicologico per una ferita infantile con la madre.
Lei non mi rifiuta così come fa nauseata di altri che ci provano e mi racconta tutto più per la complicità che per pura provocazione, io non provo gelosia.
Se mi fermo per "respirare" inizia lei a cercarmi mostrandosi impacciata, indice che probabilmente le manca come la faccio sentire.
Cerca sempre di carpire dove arriva il mio affetto per lei con dei "test" verbali.
Mi paragona sovente all'ex da cui non si è sganciata psicologicamente del tutto secondo me, sostiene di essere felice adesso.
A volte le leggo negli occhi che vorrebbe essere abbracciata e se sporadicamente glielo concedo non mi fa nemmeno finire di parlare. Negli ultimi tempi la ricerca aumenta, ha iniziato a invitarmi lei agli aperitivi e se rifiuto cambia espressione in negativo, un giorno essendo da sola mi ha invitato a un ristorante, piacevole ma un po' impostata verbalmente, all'uscita le ho chiesto di salire da me per capire cosa cerchi oltre che per il piacere ovviamente, non ha rifiutato bruscamente come mi sarei aspettato, ma molto easy con una scusa banale rimandando a un'altra volta, continuiamo a vederci, lo sai che sono fredda. Se sai che mi piaci perché mi inviti specie quando sei sola? Se sai che mi va bene anche la sola amicizia perché non esternarlo anziché stuzzicarmi per riattivarmi nei doppi sensi? Vuole solo amicizia e non lo dice per non perdere chi la fa sentire bene o è una banale profumiera? Dopo quella serata ed è ciò che mi spinge a scrivere l'ho rivista nei giorni successivi piuttosto spenta e sonnolente.. ho pensato che stesse metabolizzando le sensazioni vissute la sera prima ma magari mi sbaglio. È diventata un po' stuggente, telegrafica nelle risposte, se le parlo di persona mi risponde tranquilla ma senza trasporto, mi cerca pochissimo, le ho chiesto di averla vista diversa dal solito e mi ha garantito stesse bene in modo conciso. Generalmente è molto equilibrata e matura, ma non è che ha problemi ei bipolarità quando magari è sotto stress oppure è una reazione naturale? Adesso però preferisco lasciarle i suoi spazi e i suoi tempi sperando di non peggiorare la situazione purtroppo faccio fatica a veder in sofferenza le persone a cui mi lego, ma una soluzione bisogna trovarla.
La situazione che descrivi è complessa e delicata, e merita di essere letta su più livelli: emotivo, relazionale e psicologico.
Da quanto racconti, emerge una forte complicità e un legame speciale tra voi, fatto di confidenze, attenzioni reciproche e piccoli gesti che vanno oltre la semplice amicizia. Tuttavia, la presenza di una relazione sentimentale già esistente da parte sua, così come la difficoltà a sciogliere il legame emotivo con un ex, creano inevitabilmente un terreno ambiguo, dove i confini tra amicizia, affetto e attrazione diventano sfumati.
Il suo comportamento altalenante — la ricerca di contatto seguita da momenti di chiusura o apparente distacco — potrebbe essere indice di un conflitto interno: da una parte il desiderio di mantenere la complicità che ha con te, che la fa sentire bene e accolta, dall'altra la consapevolezza di non voler (o poter) compromettere la sua situazione attuale. Questo può generare atteggiamenti ambigui, non per cattiveria o manipolazione, ma per una fatica personale nel gestire le emozioni e i sensi di colpa.
Non necessariamente questo denota una problematica di tipo bipolare, come ipotizzi. Più probabilmente si tratta di oscillazioni emotive legate allo stress, alla paura di affrontare scelte scomode o al semplice bisogno di tempo per comprendere cosa vuole realmente. È una reazione umana, che può amplificarsi in periodi di fragilità psicologica.
La tua scelta di rispettare i suoi spazi è sicuramente matura e rispettosa. Tuttavia, è importante che anche tu ti tuteli emotivamente: rimanere in una posizione di attesa continua, con la speranza che la situazione si chiarisca da sola, può diventare logorante. Un confronto aperto e sincero, che metta sul tavolo i tuoi bisogni e i tuoi limiti senza pressioni o secondi fini, potrebbe aiutare a fare chiarezza.
Per approfondire in modo più approfondito e costruttivo questa dinamica, e soprattutto per imparare a gestire le emozioni che ne derivano, sarebbe utile e consigliato rivolgersi ad uno specialista.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Da quanto racconti, emerge una forte complicità e un legame speciale tra voi, fatto di confidenze, attenzioni reciproche e piccoli gesti che vanno oltre la semplice amicizia. Tuttavia, la presenza di una relazione sentimentale già esistente da parte sua, così come la difficoltà a sciogliere il legame emotivo con un ex, creano inevitabilmente un terreno ambiguo, dove i confini tra amicizia, affetto e attrazione diventano sfumati.
Il suo comportamento altalenante — la ricerca di contatto seguita da momenti di chiusura o apparente distacco — potrebbe essere indice di un conflitto interno: da una parte il desiderio di mantenere la complicità che ha con te, che la fa sentire bene e accolta, dall'altra la consapevolezza di non voler (o poter) compromettere la sua situazione attuale. Questo può generare atteggiamenti ambigui, non per cattiveria o manipolazione, ma per una fatica personale nel gestire le emozioni e i sensi di colpa.
Non necessariamente questo denota una problematica di tipo bipolare, come ipotizzi. Più probabilmente si tratta di oscillazioni emotive legate allo stress, alla paura di affrontare scelte scomode o al semplice bisogno di tempo per comprendere cosa vuole realmente. È una reazione umana, che può amplificarsi in periodi di fragilità psicologica.
La tua scelta di rispettare i suoi spazi è sicuramente matura e rispettosa. Tuttavia, è importante che anche tu ti tuteli emotivamente: rimanere in una posizione di attesa continua, con la speranza che la situazione si chiarisca da sola, può diventare logorante. Un confronto aperto e sincero, che metta sul tavolo i tuoi bisogni e i tuoi limiti senza pressioni o secondi fini, potrebbe aiutare a fare chiarezza.
Per approfondire in modo più approfondito e costruttivo questa dinamica, e soprattutto per imparare a gestire le emozioni che ne derivano, sarebbe utile e consigliato rivolgersi ad uno specialista.
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Buongiorno,
Da ciò che racconta, emerge un rapporto complesso, dove sembrano convivere affetto, complicità, attrazione e, al tempo stesso, limiti non sempre chiaramente definiti.
Quando una relazione (anche solo d’amicizia) ci coinvolge così tanto, può diventare difficile distinguere i propri bisogni da quelli dell’altro, interpretare i segnali in modo oggettivo e prendere decisioni che ci facciano stare bene. È comprensibile che lei cerchi di “trovare una soluzione” per non soffrire né far soffrire, ma forse prima sarebbe importante chiedersi cosa desidera davvero, da sé e con l'altro.
Per quanto riguarda il comportamento dell’altra persona, è difficile dare un’interpretazione certa senza conoscerla direttamente. Potrebbe trattarsi di una dinamica relazionale ambigua, inconsapevole, oppure di un momento personale più delicato, legato a un percorso psicologico già in corso, come lei dice.
In questi casi, un percorso personale può essere utile non solo per “capire l’altro”, ma soprattutto per ritrovare chiarezza rispetto ai propri vissuti.
Un caro saluto,
Simona Santoni Psicologa
Da ciò che racconta, emerge un rapporto complesso, dove sembrano convivere affetto, complicità, attrazione e, al tempo stesso, limiti non sempre chiaramente definiti.
Quando una relazione (anche solo d’amicizia) ci coinvolge così tanto, può diventare difficile distinguere i propri bisogni da quelli dell’altro, interpretare i segnali in modo oggettivo e prendere decisioni che ci facciano stare bene. È comprensibile che lei cerchi di “trovare una soluzione” per non soffrire né far soffrire, ma forse prima sarebbe importante chiedersi cosa desidera davvero, da sé e con l'altro.
Per quanto riguarda il comportamento dell’altra persona, è difficile dare un’interpretazione certa senza conoscerla direttamente. Potrebbe trattarsi di una dinamica relazionale ambigua, inconsapevole, oppure di un momento personale più delicato, legato a un percorso psicologico già in corso, come lei dice.
In questi casi, un percorso personale può essere utile non solo per “capire l’altro”, ma soprattutto per ritrovare chiarezza rispetto ai propri vissuti.
Un caro saluto,
Simona Santoni Psicologa
Gentile, grazie per aver condiviso con tanta sincerità il suo vissuto.
Dalle sue parole emerge un coinvolgimento profondo, fatto di complicità, stima, ascolto reciproco, ma anche di attese non sempre esplicitate e segnali che sembrano lasciare spazio a diverse interpretazioni. Comprendo come tutto questo possa generare domande, incertezza e il desiderio di “trovare una soluzione”, per non compromettere un legame che, comunque lo si voglia definire, appare per lei molto significativo.
La posizione che descrive è particolarmente delicata: da un lato, il rispetto per una persona sentimentalmente impegnata; dall’altro, la difficoltà nel restare in equilibrio tra il desiderio di vicinanza e il bisogno di chiarezza. L'immagine che mi viene in mente è quella di qualcuno che si trova sulla battigia del mare, cercando di non bagnarsi i piedi.
È interessante che lei scelga di “lasciarle i suoi spazi e tempi” e mi chiedo cosa significhi per lei questa decisione: è un gesto di protezione verso di lei, verso se stesso, o forse un modo per alleggerire un legame che rischia di diventare troppo coinvolgente?
Lei accenna anche al percorso psicologico che questa ragazza sta seguendo per affrontare una ferita relazionale importante, un elemento questo che merita attenzione, perché dinamiche affettive irrisolte possono influenzare i rapporti in generale e comportamenti ambivalenti o silenzi possono avere significati complessi, che forse nemmeno lei ha ancora del tutto compreso. Non si tratta necessariamente di “bipolarità” o di un disagio psicopatologico, a volte, distanze e freddezze possono essere meccanismi di difesa o fasi di elaborazione emotiva.
Il suo desiderio di non far soffrire chi le è caro è un segno di sensibilità e cura. Al tempo stesso, è importante non dimenticare se stesso, la chiarezza, prima di tutto con sé, è spesso il primo passo per non restare intrappolati in situazioni ambigue. Può iniziare chiedendosi quale tipo di relazione desidera davvero e quali limiti è disposto a rispettare, per sé e per l’altro.
Sono disponibile per eventuali chiarimenti o per un possibile colloquio conoscitivo, se desidera approfondire questa esperienza e i significati che porta con sé.
Un cordiale saluto,
dott.ssa Claudia Cappadonna
Dalle sue parole emerge un coinvolgimento profondo, fatto di complicità, stima, ascolto reciproco, ma anche di attese non sempre esplicitate e segnali che sembrano lasciare spazio a diverse interpretazioni. Comprendo come tutto questo possa generare domande, incertezza e il desiderio di “trovare una soluzione”, per non compromettere un legame che, comunque lo si voglia definire, appare per lei molto significativo.
La posizione che descrive è particolarmente delicata: da un lato, il rispetto per una persona sentimentalmente impegnata; dall’altro, la difficoltà nel restare in equilibrio tra il desiderio di vicinanza e il bisogno di chiarezza. L'immagine che mi viene in mente è quella di qualcuno che si trova sulla battigia del mare, cercando di non bagnarsi i piedi.
È interessante che lei scelga di “lasciarle i suoi spazi e tempi” e mi chiedo cosa significhi per lei questa decisione: è un gesto di protezione verso di lei, verso se stesso, o forse un modo per alleggerire un legame che rischia di diventare troppo coinvolgente?
Lei accenna anche al percorso psicologico che questa ragazza sta seguendo per affrontare una ferita relazionale importante, un elemento questo che merita attenzione, perché dinamiche affettive irrisolte possono influenzare i rapporti in generale e comportamenti ambivalenti o silenzi possono avere significati complessi, che forse nemmeno lei ha ancora del tutto compreso. Non si tratta necessariamente di “bipolarità” o di un disagio psicopatologico, a volte, distanze e freddezze possono essere meccanismi di difesa o fasi di elaborazione emotiva.
Il suo desiderio di non far soffrire chi le è caro è un segno di sensibilità e cura. Al tempo stesso, è importante non dimenticare se stesso, la chiarezza, prima di tutto con sé, è spesso il primo passo per non restare intrappolati in situazioni ambigue. Può iniziare chiedendosi quale tipo di relazione desidera davvero e quali limiti è disposto a rispettare, per sé e per l’altro.
Sono disponibile per eventuali chiarimenti o per un possibile colloquio conoscitivo, se desidera approfondire questa esperienza e i significati che porta con sé.
Un cordiale saluto,
dott.ssa Claudia Cappadonna
Gentile utente di mio dottore,
dovrebbe meglio comprendere cosa vorrebbe da questo rapporto. Il suo interesse potrebbe non esser ricambiato. Parli apertamente con questa donna e cerchi di definire la relazione; potrebbe nel confronto chiarire la traiettoria della vostra conoscenza.
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
dovrebbe meglio comprendere cosa vorrebbe da questo rapporto. Il suo interesse potrebbe non esser ricambiato. Parli apertamente con questa donna e cerchi di definire la relazione; potrebbe nel confronto chiarire la traiettoria della vostra conoscenza.
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Buongiorno, intanto grazie della condivisione della sua storia e comprendo a pieno i dubbi e la volontà di avvicinarsi sia per comprendere e anche per stare accanto a una persona di cui ci si è affezionati. Rispetto alle motivazioni possono essere molteplici. Non ci ha aggiornato sulle tempistiche. Ad esempio, quanto tempo è passato dalla vostra uscita ad oggi, o altrimenti quanto tempo è trascorso da quando vi siete conosciuti. Un'ipotesi che mi verrebbe da fare è che ha percepito una maggiore vicinanza tra di voi che ha bisogno attualmente di comprendere. Detto questo, condivido la sua decisione di rispettare gli spazi. Chissà che a breve non ne possiate parlare assieme e comprendere meglio cosa sia successo. Cordiali saluti
Salve cara utente, da quel che leggo le chiederei cosa vuole da tutto ciò, cosa vuole da questa situazione e da questa ragazza che dice essere già impegnata.
Altra cosa che le direi è di essere chiara (una volta che anche lei cara utente abbia fatto chiarezza in lei) a dirglielo, a dirle oltre al fatto che le piace cosa vorrebbe da lei e cosi vedere come si può trasformare la vostra relazione. Spero in qualche modio di esserle stata di aiuto.
Buona fortuna.
Dr. Jasmine Scioscia
Altra cosa che le direi è di essere chiara (una volta che anche lei cara utente abbia fatto chiarezza in lei) a dirglielo, a dirle oltre al fatto che le piace cosa vorrebbe da lei e cosi vedere come si può trasformare la vostra relazione. Spero in qualche modio di esserle stata di aiuto.
Buona fortuna.
Dr. Jasmine Scioscia
buongiorno, non arriverei a sostenere che questa ragazza sia bipolare, sembra piuttosto che quando lei stessa ha alzato il tiro si è poi resa conto, solo a posteriori, di averlo fatto e di quello che avrebbe comportato nella sua vita, così sta tornando sui suoi passi ponendo una distanza, non solo all'interlocutore, ma anche probabilmente a se stessa. si legge una buona dose di insicurezza, un pò di noia o un bisogno di riempimento di spazi vuoti. forse anche, come lei ha accennato, il bisogno di recuperare elementi del passato che le sono sfuggiti per chiudere un cerchio che è dolorosamente rimasto aperto. in questi casi è molto utile cercare di comprendere i bisogni della persona che abbiamo di fronte prima di tratte conclusioni o decidere come posizionarci. allo stesso tempo lei è stato molto dettagliato nel descrivere questa persona e la sua routine, meno chiari sono i suoi personali obiettivi. può accadere che per non rinunciare a qualcuno siamo disposti a sacrificare una parte di noi, per questo è importante che lei comprenda bene cosa prova e se un'amicizia è davvero sufficiente. L'amore è forse la forma più elevata ed evoluta tra i sentimenti che possono legare due persone, e tutto ciò non può essere svenduto o camuffato. vero è che quando si ama non bisogna chiedere nulla in cambio, ma se questo vale per tutte le azioni che dovrebbero sostenere la nostra struttura morale, è altrettanto utile non dimenticarsi che le relazioni di coppia devono essere caratterizzate da una dose minima di reciprocità. in caso contrario forse possiamo essere dei buoni amanti per gli altri, ma non sappiamo amare noi stessi. in questo ci vengono in soccorso i greci quando parlano di "antersos", l'amore reciproco che deve sempre essere curato e rinforzato da entrambi per non morire. cordialmente
Gentile utente,
dal suo racconto emerge un legame complesso, ricco di sfumature emotive e segnali ambigui che sembrano metterla in una posizione costante di osservazione, attesa e interpretazione. Il suo coinvolgimento è evidente, così come il desiderio di chiarezza rispetto a ciò che questa ragazza prova per lei e al tipo di rapporto che davvero intende costruire.
Nel descrivere questa relazione, lei tocca diversi temi: la forte complicità, la cura e la comprensione reciproca, ma anche la confusione, i messaggi ambivalenti e l’alternanza tra vicinanza e distanza. È normale sentirsi disorientati in queste dinamiche, soprattutto quando si ha a cuore l’altra persona e non si vuole forzare nulla, né rischiare di farle del male.
Tuttavia, è importante tenere presente che relazioni ambigue — dove uno dei due ha un coinvolgimento emotivo maggiore — possono diventare nel tempo fonte di frustrazione, insicurezza e fatica emotiva. Lei sembra oscillare tra il tentativo di rispettare i suoi confini e il bisogno di capire davvero cosa ci sia tra voi, senza però ottenere mai una risposta chiara. In questo senso, l’unico modo per uscire da questo stallo è affrontare apertamente la questione con lei, con rispetto ma anche con fermezza.
Ecco un esempio di dialogo che potrebbe utilizzare come spunto: “Mi rendo conto che tra noi c’è un’intesa forte e una bella complicità, e per me ha un valore importante. Però mi capita di sentirmi confuso, perché a volte ho l’impressione che tra noi ci sia qualcosa di più, poi invece sembra tutto spostarsi sul piano dell’amicizia. Io non voglio forzare nulla, ma ho bisogno di capire cosa rappresento davvero per te e che tipo di relazione vuoi portare avanti con me. Questo mi aiuterebbe a vivere il nostro rapporto con più serenità e rispetto, sia per te che per me stesso.”
Esporsi in modo autentico non è mai semplice, ma spesso è l’unico modo per sciogliere i nodi relazionali e capire se l’altra persona è disposta a mettersi sullo stesso piano di chiarezza e responsabilità affettiva.
Infine, le segnalo che l’ipotesi sulla “bipolarità” è comprensibile alla luce delle oscillazioni emotive che osserva, ma va trattata con cautela. Le variazioni dell’umore, specie in contesti di stress o quando si è coinvolti emotivamente, possono avere cause del tutto non patologiche. Piuttosto che etichettarla, sarebbe più utile chiedersi: cosa mi trasmette il suo modo di relazionarsi con me? Mi fa stare bene oppure mi consuma?
Se sente che questa situazione le sta togliendo più di quanto le dia, e fatica a districarsi da solo, può essere utile parlarne con un professionista: un percorso psicologico le offrirebbe uno spazio per elaborare questi vissuti e capire meglio come tutelarsi nelle relazioni.
Un cordiale saluto
dal suo racconto emerge un legame complesso, ricco di sfumature emotive e segnali ambigui che sembrano metterla in una posizione costante di osservazione, attesa e interpretazione. Il suo coinvolgimento è evidente, così come il desiderio di chiarezza rispetto a ciò che questa ragazza prova per lei e al tipo di rapporto che davvero intende costruire.
Nel descrivere questa relazione, lei tocca diversi temi: la forte complicità, la cura e la comprensione reciproca, ma anche la confusione, i messaggi ambivalenti e l’alternanza tra vicinanza e distanza. È normale sentirsi disorientati in queste dinamiche, soprattutto quando si ha a cuore l’altra persona e non si vuole forzare nulla, né rischiare di farle del male.
Tuttavia, è importante tenere presente che relazioni ambigue — dove uno dei due ha un coinvolgimento emotivo maggiore — possono diventare nel tempo fonte di frustrazione, insicurezza e fatica emotiva. Lei sembra oscillare tra il tentativo di rispettare i suoi confini e il bisogno di capire davvero cosa ci sia tra voi, senza però ottenere mai una risposta chiara. In questo senso, l’unico modo per uscire da questo stallo è affrontare apertamente la questione con lei, con rispetto ma anche con fermezza.
Ecco un esempio di dialogo che potrebbe utilizzare come spunto: “Mi rendo conto che tra noi c’è un’intesa forte e una bella complicità, e per me ha un valore importante. Però mi capita di sentirmi confuso, perché a volte ho l’impressione che tra noi ci sia qualcosa di più, poi invece sembra tutto spostarsi sul piano dell’amicizia. Io non voglio forzare nulla, ma ho bisogno di capire cosa rappresento davvero per te e che tipo di relazione vuoi portare avanti con me. Questo mi aiuterebbe a vivere il nostro rapporto con più serenità e rispetto, sia per te che per me stesso.”
Esporsi in modo autentico non è mai semplice, ma spesso è l’unico modo per sciogliere i nodi relazionali e capire se l’altra persona è disposta a mettersi sullo stesso piano di chiarezza e responsabilità affettiva.
Infine, le segnalo che l’ipotesi sulla “bipolarità” è comprensibile alla luce delle oscillazioni emotive che osserva, ma va trattata con cautela. Le variazioni dell’umore, specie in contesti di stress o quando si è coinvolti emotivamente, possono avere cause del tutto non patologiche. Piuttosto che etichettarla, sarebbe più utile chiedersi: cosa mi trasmette il suo modo di relazionarsi con me? Mi fa stare bene oppure mi consuma?
Se sente che questa situazione le sta togliendo più di quanto le dia, e fatica a districarsi da solo, può essere utile parlarne con un professionista: un percorso psicologico le offrirebbe uno spazio per elaborare questi vissuti e capire meglio come tutelarsi nelle relazioni.
Un cordiale saluto
Caro utente, le tue parole raccontano di un legame molto particolare, fatto di profondità, complicità e tante sfumature emotive. Si percepisce quanto questa relazione sia per te significativa e al tempo stesso fonte di confusione, perché sembra muoversi su più piani, senza mai definirsi del tutto. Ti stai chiedendo cosa voglia davvero lei da te, ma anche cosa desideri davvero tu, nel profondo. Quando ci troviamo dentro legami intensi ma indefiniti, è normale sentirsi in bilico: da una parte il desiderio di avvicinarsi, dall’altra il timore di invadere o complicare la vita dell’altro, e in mezzo ci sono le tue emozioni, che sembrano molto autentiche e che meritano ascolto. Quello che stai vivendo non ha una risposta semplice, ma può essere esplorato con più chiarezza in uno spazio sicuro, in cui tu possa fermarti, dare un nome a ciò che senti e trovare un modo per orientarti nelle tue scelte affettive, senza perdere te stesso.
Se senti il bisogno di parlarne più a fondo, possiamo fissare un primo colloquio insieme, sono disponibile anche online. A volte, basta prendersi uno spazio per sé per cominciare a vedere le cose con occhi diversi. Un caro saluto, d.ssa Cristina Sinno
Se senti il bisogno di parlarne più a fondo, possiamo fissare un primo colloquio insieme, sono disponibile anche online. A volte, basta prendersi uno spazio per sé per cominciare a vedere le cose con occhi diversi. Un caro saluto, d.ssa Cristina Sinno
Buonasera, non ho ben compreso.cosa vorrebbe lei da questa ragazza. Le piace, non le vuole incasinare la.vita, la invita a casa... forse anche lei non invia messaggi chiari.
È solo una provocazione la mia.
Un saluto
Claudia m
È solo una provocazione la mia.
Un saluto
Claudia m
Gentilissimo, le Sue parole evocano la scena di due funamboli sospesi su un filo emotivo: si avvicinano, si osservano, ma non osano mai appoggiarsi del tutto per paura di far cadere l’altro.
In questa danza, il Suo rispetto per la complessità dell’altra persona è toccante, ma può diventare anche un modo per rinunciare alla chiarezza. Forse ciò che Le pesa non è il rifiuto, ma l’ambiguità: quel terreno incerto dove non si sa se si è accolti o solo tollerati.
L’ambivalenza può essere fertile, ma solo se porta a una trasformazione reciproca. Se invece immobilizza, è lecito fermarsi e chiedersi: sto rispettando lei o sto tradendo me stesso?
Resto a disposizione, se lo desidera, anche online.
Un caro saluto, Dott. Fabio di Guglielmo
In questa danza, il Suo rispetto per la complessità dell’altra persona è toccante, ma può diventare anche un modo per rinunciare alla chiarezza. Forse ciò che Le pesa non è il rifiuto, ma l’ambiguità: quel terreno incerto dove non si sa se si è accolti o solo tollerati.
L’ambivalenza può essere fertile, ma solo se porta a una trasformazione reciproca. Se invece immobilizza, è lecito fermarsi e chiedersi: sto rispettando lei o sto tradendo me stesso?
Resto a disposizione, se lo desidera, anche online.
Un caro saluto, Dott. Fabio di Guglielmo
Buongiorno,
comprendo quanto possa essere complesso trovarsi in una situazione caratterizzata da ambiguità relazionale e confusione emotiva.
Il consiglio che mi sento di offrirle è di rivolgere prioritariamente l'attenzione al suo benessere emotivo e psicologico.
La invito a concentrarsi maggiormente su se stesso: sui suoi pensieri, le sue emozioni e il suo vissuto interiore. Dal suo racconto emerge come la sua attenzione sia molto focalizzata sull'altra persona - nel tentativo di comprenderla e sostenerla emotivamente - tuttavia è fondamentale ricordare che il primo passo verso relazioni sane è il benessere personale.
Le suggerisco quindi di riportare il focus sulla sua esperienza soggettiva, riflettendo su ciò che realmente desidera da questa situazione e su quali siano i suoi bisogni autentici. È importante tenere presente che, pur con le migliori intenzioni, non possiamo modificare gli altri o controllare le loro scelte e reazioni.
Questa riflessione introspettiva potrebbe aiutarla a sviluppare maggiore chiarezza sui suoi obiettivi relazionali e a prendere decisioni più consapevoli per il suo benessere futuro.
Si prenda cura di sé!
comprendo quanto possa essere complesso trovarsi in una situazione caratterizzata da ambiguità relazionale e confusione emotiva.
Il consiglio che mi sento di offrirle è di rivolgere prioritariamente l'attenzione al suo benessere emotivo e psicologico.
La invito a concentrarsi maggiormente su se stesso: sui suoi pensieri, le sue emozioni e il suo vissuto interiore. Dal suo racconto emerge come la sua attenzione sia molto focalizzata sull'altra persona - nel tentativo di comprenderla e sostenerla emotivamente - tuttavia è fondamentale ricordare che il primo passo verso relazioni sane è il benessere personale.
Le suggerisco quindi di riportare il focus sulla sua esperienza soggettiva, riflettendo su ciò che realmente desidera da questa situazione e su quali siano i suoi bisogni autentici. È importante tenere presente che, pur con le migliori intenzioni, non possiamo modificare gli altri o controllare le loro scelte e reazioni.
Questa riflessione introspettiva potrebbe aiutarla a sviluppare maggiore chiarezza sui suoi obiettivi relazionali e a prendere decisioni più consapevoli per il suo benessere futuro.
Si prenda cura di sé!
Buonasera, l'unico modo di sapere cosa questa persona vuole e cerca in lei, è chiederglielo e parlarle apertamente. Piuttosto sta a lei che scrive chiarirsi su ciò che vuole da questa donna e poi farglielo presente. Rimanere in un legame ambiguo sottopone ad alti e bassi di umore, ma soprattutto tiene legati e fermi senza un progetto futuro di alcun tipo.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Non è chiara la domanda o la richiesta.
Si comprende esserci una difficoltà legata alla chiusura di una relazione sentimentale
.È normale che ci siano delle difficoltà a lasciarsi e quindi molte volte diventa un avvicinarsi ed un allontanarsi per evitare il dolore ma non è chiaro il motivo per cui scrive , quale sia la sua richiesta. Forse questa difficoltà di prendere con decisione la propria strada è difficile per entrambi?
Si comprende esserci una difficoltà legata alla chiusura di una relazione sentimentale
.È normale che ci siano delle difficoltà a lasciarsi e quindi molte volte diventa un avvicinarsi ed un allontanarsi per evitare il dolore ma non è chiaro il motivo per cui scrive , quale sia la sua richiesta. Forse questa difficoltà di prendere con decisione la propria strada è difficile per entrambi?
buongiorno,
per rispetto della complessità della situazione da lei descritta, La invito a contattarmi in modo da parlarne direttamente.
cordialmente, Chiara Dottoressa Rogora
per rispetto della complessità della situazione da lei descritta, La invito a contattarmi in modo da parlarne direttamente.
cordialmente, Chiara Dottoressa Rogora
Dott. Francesco Paolo Coppola, (Napoli on line o in presenza), 7 giugno 2024
Caro, ti capisco, quello che racconti non è un dramma — parola che lasciamo a cose più gravi — ma piuttosto un vortice di pensieri che si inseguono e ci assorbono, tenendoci lontani dall’agire nel presente.
Siete dentro un gioco silenzioso, fatto di allusioni, inviti, ritrosie. E tu, attratto dall’illusione di un piacere apparentemente senza costi, ti muovi con prudenza, ma sei già coinvolto. Forse il godimento viene proprio dall’indefinitezza, dalla rincorsa continua senza arrivo. Per Lacan, questo è una condotta nevrotica: desiderare solo ciò che non si può avere. Finché il desiderio resta implicito, nessun rifiuto è possibile e nessuna scelta è necessaria. Ma così si resta immobili. Invecchiando, insieme. Ora spetta a te: o resti consapevolmente nel gioco, senza lamenti, oppure ti esponi con garbo e accetti anche un no. Perché continuare a fantasticare sull’altro, senza mai chiedere davvero, è un modo sottile per non rischiare e non vivere. Tutti sono necessari e nessuno è indispensabile, ma anche non siamo eterni, se vuoi, con piacere, ti offro il mio sostegno lavorare sui sentimenti è sempre piacevole, è il gioco della vita
Caro, ti capisco, quello che racconti non è un dramma — parola che lasciamo a cose più gravi — ma piuttosto un vortice di pensieri che si inseguono e ci assorbono, tenendoci lontani dall’agire nel presente.
Siete dentro un gioco silenzioso, fatto di allusioni, inviti, ritrosie. E tu, attratto dall’illusione di un piacere apparentemente senza costi, ti muovi con prudenza, ma sei già coinvolto. Forse il godimento viene proprio dall’indefinitezza, dalla rincorsa continua senza arrivo. Per Lacan, questo è una condotta nevrotica: desiderare solo ciò che non si può avere. Finché il desiderio resta implicito, nessun rifiuto è possibile e nessuna scelta è necessaria. Ma così si resta immobili. Invecchiando, insieme. Ora spetta a te: o resti consapevolmente nel gioco, senza lamenti, oppure ti esponi con garbo e accetti anche un no. Perché continuare a fantasticare sull’altro, senza mai chiedere davvero, è un modo sottile per non rischiare e non vivere. Tutti sono necessari e nessuno è indispensabile, ma anche non siamo eterni, se vuoi, con piacere, ti offro il mio sostegno lavorare sui sentimenti è sempre piacevole, è il gioco della vita
Può darsi, come lei sospetta, che la precedente relazione non sia chiusa del tutto e questo rende la ragazza ambivalente e sfuggente. La invito a parlarne più professionalmente perché l'approccio della Gestalt che utilizzo è molto efficace nel chiarire e risolvere le relazioni interpersonali.
Salve, lei e la sua amica sembrate vivere in una dimensione di ambivalenza, più la sua amica che lei. Essendo fidanzata e dando per assodato che vi frequentate molto vedendovi voi due soli, sembra essersi creato un rapporto di complicità che va oltre l'amicizia. Il fatto che nessuno dei due lo abbia esternato deve farla riflettere, come mai non ha espresso apertamente il suo interesse? Anche la sua amica sembra fare lo stesso e il fatto che sia fidanzata rende ancora più ambigua la vostra relazione. Rifletta sulle mie parole e sulla possibilità di uscire da questa ambiguità se è certo che sia presente.
Cordiali saluti.
Dott. Salvatore Augello
Cordiali saluti.
Dott. Salvatore Augello
Salve, la situazione che descrive è complessa ma non rara in dinamiche di legami ambigui, dove si mescolano attrazione, complicità e confini non chiari. Da ciò che scrive, sembra che questa persona tragga beneficio dalla sua presenza emotiva, ma non sia pronta, o non voglia, definire chiaramente la natura del vostro rapporto. Il suo comportamento altalenante potrebbe non essere legato a un disturbo specifico, ma a una difficoltà personale nel gestire l’intimità e la coerenza emotiva, soprattutto se ha un passato relazionale irrisolto e sta facendo un percorso psicologico. È possibile che lei non voglia rinunciare alla sicurezza emotiva che le dà, senza però esporsi del tutto.
Le consiglio di tutelare sé stesso chiarendo i suoi limiti emotivi. Se per lei va bene una relazione d’amicizia, lo sia davvero; se invece prova qualcosa di più, è importante che l’altro lo sappia, senza giochi o test reciproci. Restare in questa zona grigia rischia di diventare logorante.
A volte, la soluzione non è “capire l’altro”, ma capire cosa siamo disposti ad accettare.Per questo motivo le consiglio un percorso con uno psicologo psicoterapeuta.
Resto a disposizione. Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
Le consiglio di tutelare sé stesso chiarendo i suoi limiti emotivi. Se per lei va bene una relazione d’amicizia, lo sia davvero; se invece prova qualcosa di più, è importante che l’altro lo sappia, senza giochi o test reciproci. Restare in questa zona grigia rischia di diventare logorante.
A volte, la soluzione non è “capire l’altro”, ma capire cosa siamo disposti ad accettare.Per questo motivo le consiglio un percorso con uno psicologo psicoterapeuta.
Resto a disposizione. Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
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