Persi mio padre all'incirca un mese prima. Soffro di un disturbo di ansia, da due mesi a questa pa

23 risposte
Persi mio padre all'incirca un mese prima.
Soffro di un disturbo di ansia, da due mesi a questa parte, cominciò tutto una sera, con un attacco di panico,e nelle sere a seguire ne ebbi degli altri, per almeno una settimana. Quando presi coscienza di ciò che mi stava accadendo, decisi, di non voler avere più quei attacchi così violenti, attuai un modo per calmarli fino ad azzerarli completamente, interrompendo cosi tutti gli attacchi. L'ansia però è rimasta e mi tiene compagnia ogni giorno, i sintomi dopo gli attacchi di panico, sono stati diversi l'uno dall'altro, all'inizio avevo depersonalizzazione e derealizzazione, vertigini, tremori, sudorazione, tachicardia, sensazione di vuoto mentale, difficoltà a concentrarmi, la sensazione marcata di essere osservati e di essere al centro dell’attenzione altrui. Insomma tutti i sintomi di un disturbo di ansia, tutti sintomi che ho superato e, che adesso non ho più, al di fuori di uno solo che capita sporadicamente, l’induzione di immagini, ricordi e pensieri negativi. Induzione non è un termine utilizzato a caso, quando sono distratta, presa dalla vita, non ho questi pensieri, ma così come ci faccio un po di piu caso, ovvero vado a richiamarli io stessa, per controllare se mi siano passati, ovviamente capisco che non è così, prima ancora di avere questi pensieri sono in una perenne ansia che possano arrivare, ma che ovviamente arrivando, quando sono io a richiamarli. Tutto questo perché ho una grandissima ansia e paura di essere affetta ad un DOC (da premettere che non ho compulsioni di nessun genere ne mentali ne fisiche) (ne tanto meno penso che possa accadere davvero ciò che penso, sono un tipo abbastanza razionale, con voglia di riprendermi la mia sanità a tutti i costi). All'inicirca in questi mesi penso di aver attraversato vari disturbi e risolti, come fobia sociale, disturbo di panico, disturbo da stress post traumatico. Ma adesso sono un po stanca e, le persone che fin'ora mi hanno dato una mano, ora non sanno cosa consigliarmi. (ho già scritto la mia storia, ma scriverla in questo modo, e stato per renderla completa)
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, Mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso. Immagino quanto possa essere stato per lei difficile affrontare la perdita di suo padre. Ritengo pertanto fondamentale che lei intraprenda un percorso psicologico al fine di indagare le cause, origini e fattori di mantenimento dei suoi sintomi e trovare strategie utili per fronteggiare le situazioni particolarmente problematiche onde evitare che la situazione possa irrigidirsi.
Cordialmente, dott FDL

Risolvi i tuoi dubbi grazie alla consulenza online

Se hai bisogno del consiglio di uno specialista, prenota una consulenza online. Otterrai risposte senza muoverti da casa.

Mostra risultati Come funziona?
Dott. Valeriano Fiori
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Roma
Salve, mi dispiace per la perdita di suo padre.
Ha mai pensato di iniziare un percorso psicologico per riuscire a gestire meglio l’ansia?
Buona giornata.
Dott. Fiori
Dott. Simone Tealdi
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Torino
Buonasera,
le consiglio caldamente un trattamento cognitivo-comportamentale per migliorare la sintomatologia d'ansia. Tutto diventa più semplice dopo.
dott Tealdi
Dott.ssa Anna Paolantonio
Psicologo, Psicoterapeuta, Posturologo
Roma
Salve. Chiedere aiuto a uno specialista psicoterapeuta che possa farle sentire qualcuno vicino che la sostenga, l'accompagni in un viaggio dove può allentare il controllo, dove possa sentire che non deve gestire e tenere tutto sotto controllo, concedendosi di vivere ed elaborare il lutto della perdita paterna, può essere importante per lei. Distinti saluti
Dott.ssa Marianna D'Ostilio
Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta
Roma
Salve mi dispiace moltissimo per tutto ciò che sta attraversando, per la perdita di suo padre e per la sua ansia; che lei stessa collega sapientemente al lutto. Come lei stessa dice: "sono una persona molto razionale" ma il dolore è tutt'altro che razionale, forse lei ha bisogno di fidarsi e di essere "accompagnata" da un terapeuta, nei meandri della propria paura ,per osservarla, guardarla e comprenderla, senza giudicarla .Sara 'accompagnata in questo viaggio cosi da dividere con l'altro,(il professionista),il peso ,l'angoscia, la paura. Cosi potrà comprendere pian piano i processi e i meccanismi che la riguardano, facendo luce su queste paure per poi imparare ,a gestirle .La saluto caramente

Gentile Utente, mi dispiace molto per la perdita che ha subìto e la sofferenza con cui sta facendo i conti. Mentre leggo le sue parole, colgo una grande attenzione ai sintomi: nel coglierli, nominarli, descriverli, trascriverli... e mi chiedo quanto gli stessi sintomi servano per occupare uno spazio rimasto dolorosamente vuoto. Un supporto psicologico la aiuterebbe a dare forma ad un carico così pesante per condividerlo piuttosto che continuare a portarlo da sola. Resto a sua disposizione e la saluto. Dott.ssa Valentina Cecchi
Dott.ssa Mariarosaria Russo
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Castellammare di Stabia
Buonasera, ho notato l'utilizzo di termini specifici, quindi immagino che lei abbia ben chiaro il quadro della situazione e abbia già profuso molto impegno per cercare di venirne a capo. Indubbiamente già possiede numerose risorse personali che potrebbero tornare utili nella risoluzione completa dei problemi descritti. Per eliminare la sintomatologia presentata le consiglierei di intraprendere un percorso con uno specialista o cognitivo-comportamentale o breve strategico.
Cordiali saluti
Dr.ssa Mariarosaria Russo
Dott.ssa Antonella Bascià
Psicologo clinico, Psicologo
Milano
Gentile utente,
Ha descritto molto bene il suo turbamento interiore e sembra che abbia una gran forza d'animo e determinazione, dunque complimenti!
Dice una cosa giustissima: "non ho questi pensieri, ma così come ci faccio un po di piu caso, ovvero vado a richiamarli io stessa", in questa frase racchiude un concetto fondamentale della mindfulness e non solo, ovvero il rendersi conto che i pensieri sono eventi mentali e abbiamo un controllo su di essi. Questo lo ripeto in continuazione perché delle volte si dimentica la differenza tra un qualcosa di reale e un qualcosa che avviene solo nella nostra mente. Si ricordi bene ciò e se lo ripeta: "sono solo pensieri".
Tuttavia, emerge in lei preoccupazione e paura che forse non sempre riesce a controllare e per questo sarebbe opportuno un percorso di sostegno psicologico che le possa fornire gli strumenti necessari per contenere l'ansia. Delle volte, tali stati possono risolversi in poche sedute, dipende ovviamente dalla gravità dei sintomi riportati.
Un abbraccio,
Dott.ssa Antonella Bascià
Dott. Stefano Ventura
Psicologo, Psicoterapeuta
Roma
Gentile Signora,
descrive una grande situazione di disagio, che finora è riuscita a gestire grazie alla sua volontà e alla sua razionalità: due risorse importantissime per le. Tuttavia, si sta rendendo conto che queste due grandi virtù da sole non bastano. E' venuto il momento di comprendere meglio i motivi del suo disagio, di ascoltarli con gentilezza e amicizia.
La situazione è piuttosto seria, e sarebbe davvero il caso che si rivolga ad uno psicoterapeuta, per chiarirla e ritrovare soddisfazione e serenità.

Con i migliori auguri,
dr. Ventura
Dott.ssa Maria Elisa delle Fave
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Zanè
Buongiorno, è riuscita molto bene nello spiegare l'evoluzione dei sintomi e come questi nel tempo si siano modificati e come lei stessa sia riuscita a modificarli. Dal suo scritto si evince come le difficoltà si siano trasformate in varie problematiche, ma il fulcro dell'ansia rimane sempre vivo ed ogni tanto riemerge. Come anche i miei colleghi le consiglio di chiedere un supporto psicologico per affrontare direttamente l'ansia ed il concatenarsi dei problemi ad essa collegati. A disposizione, Dott.ssa Maria Elisa delle Fave
Dott.ssa Valeria Marino
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Gentile Utente,
spiacente per la sua recente perdita. Chiedere una consulenza psicologica ad uno psicoterapeuta può aiutarla ad elaborare questo difficile momento affrontando l’ansia che descrive e costruendo nuovi significati ai sintomi che avverte.
Rimango disponibile in caso di necessità.
Buona continuazione,
Dott.ssa Valeria Marino
Dr. Ugo Ungaro
Psicologo, Psicoterapeuta
L'Aquila
Gentile Signora, ovviamente lei è libera di prendere le sue decisioni e se ha deciso di lavora da sola su questa situazione bisogna rispettare il suo punto di vista. Dalla sua nota emerge che questa sua strategia non le sta fornendo i risultati che desidera. Lavorare con uno psicoterapeuta per approfondire i significati legati a questi temi è una strada che solitamente porta ad una nuova conoscenza e quindi ad un nuovo equilibrio che di fatto è un cambiamento. Di solito parlare di se e della propria sofferenza è il momento più complesso e considerato che anche con questa sua nota lo ha fatto il resto del percorso di conoscenza è sicuramento meno difficile. Certamente non è semplice ma è possibile. Ora sta a lei scegliere se continuare da sola o lavorare con un'altra mente che la ascolta e cerca con lei i significati di taluni vissuti. Un cordiale saluto
Dr. Alessandro Crescentini
Psicoterapeuta, Psicologo
Pesaro
Salve,
mi preme sottolineare che la sua attenzione è rivolta specificatamente sui sintomi e sulla loro risoluzione; piuttosto che sulla causa e l’origine di quei sintomi.
Il sintomo rimane un segnale di pericolo egregio, e regio, tramite il quale viene segnalata una disarmonia che attende di essere elaborata.
Si lasci andare in questa direzione...
Un caro saluto
Dott.ssa Ilaria Monticone
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Lido Di Ostia
Salve, c’è un forte desiderio a voler stare bene ed è stata fin ad oggi molto brava a gestire i sintomi di attacchi di panico. Tuttavia le suggerisco di intraprende un percorso terapeutico sia per elaborare il lutto che per gestire l’ansia poichè la relazione terapeutica è curativa e l’aiuterà a fare la differenza. Cordialmente
Dott.ssa Tiziana Vecchiarini
Psicologo, Psicoterapeuta
Pozzuoli
Salve
visto che ha già scritto merita una risposta più puntuasle.
deve sapere che spesso la morte, compresa la perdita di una persona cara, può rivelarsi un evento traumatico che interferisce con la fisiologica capacità del cervello di elaborare gli eventi.
Quando un evento traumatico non viene elaborato e quindi "smaltito", superato, determina una ferita del Sè e dopo qualche tempo compaiono i sintomi, nel suo caso è passato poco tempo.
quello che può fare per risolvere nel più breve tempo possibile i suoi problemi d'ansia è affidarsi a uno psicoterapeuta EMDR per lavorare in primis al superamento del trauma della morte e successivamente ai ricordi traumatici legati alle crisi d'ansia. ne verrà fuori in tempi brevi.
mi contatti le darò i suggerimenti necessari per procedere
Un caro saluto
dott.ssa Tiziana Vecchiarini
Dott.ssa Elisa Del Greco
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Gentile Signora,
mi dispiace molto per la perdita di suo Padre. Descrive in modo molto chiaro e consapevole il suo grande disagio e dolore. E' stata veramente molto brava e forte ad affrontare tutto sola. Tuttavia sarebbe buono per lei farsi aiutare in questo percorso, ha già molte risorse, con l'aiuto di un professionista potrebbe stare meglio e tornare a vivere con più serenità. Non sia dia etichette di probabili disturbi, non servono a niente, si faccia aiutare e non perda la fiducia nelle sue grandi risorse.
un caro saluto
dr.ssa Elisa Del Greco
Dott.ssa Daniela Galati
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Roma
Buongiorno, mi dispiace per la perdita di suo padre, mi sembra di capire che associa questo evento alla comparsa dei disturbi d'ansia che descrive, penso che abbia attivato tante risorse per gestire i suoi sintomi e questo è molto buono, d'altra parte probabilmente un aiuto di uno specialista nel settore l'aiuterebbe ad approfondire il significato profondo che ha avuto per lei la perdita di suo padre, potrebbero essere in gioco la sua l'autonomia, l'autostima o al contrario una eccessiva autonomia che nasconde delle fragilità non risolte.
Spero di esserele stata d'aiuto.
Cordiali saluti
Dott.ssa Dafne Buttini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Arezzo
Dalle sue parole sembra attraversare un momento davvero particolare e profondamente pesante da sopportare, che meriterebbe di essere condiviso per alleviarne il dolore. I suoi vissuti, così importanti e delicati, necessiterebbero di essere ascoltati e approfonditi in un contesto terapeutico, certamente un percorso psicologico la aiuterebbe a fare chiarezza e ad affrontare questo momento, così difficile per lei. La psicoterapia è prima di tutto un viaggio, un'esplorazione di noi stessi con la compagnia di qualcuno a cui affidarsi e su cui poter contare che può aiutarci a conoscerci meglio, a sondare parti di noi emozioni, pensieri, prospettive ancora sconosciuti che è arrivato il momento di incontrare. Le suggerisco di valutare l'inizio di un percorso di terapia con la compagnia di qualcuno che si sintonizzi al meglio con le sue necessità e aspettative, in caso mi trova disponibile ad riceverla (attraverso la video-consulenza online) e, se mi permette, la invito con piacere a ritagliarsi qualche minuto per leggere la mia descrizione presente su questa piattaforma e farsi una prima idea di me del mio approccio; se la lettura le piacerà e se la motiverà a mettersi in gioco (scegliere di affrontare il nostro dolore è una scelta molto coraggiosa e una scommessa su noi stessi!), mi troverà felice di accoglierla. Resto a sua disposizione e, se vuole, la aspetto. Un gentile saluto
Dott.ssa Angela Scoppettone
Psicologo, Psicoterapeuta
Padova
Buongiorno, mi dispiace per la sua perdita. Tuttavia dal momento in cui questi pensieri le causano disagio sarebbe opportuno prendere in considerazione l'idea di iniziare un percorso psicoterapeutico. Questo consente di mettere a tema i motivi delle sue difficoltà e a gestirne le conseguenze. L' accompagnamento psicologico permette di identificare i motivi sottostanti al suo comportamento. Naturalmente, il percorso psicologico richiede una posizione attiva, motivata e partecipe da parte della persona. Se può essere il suo caso, contatti uno psicoterapeuta. Cordiali saluti, AS
Dott.ssa Mariagrazia De Lisio
Psicologo, Psicologo clinico
Campobasso
Buona sera, mi spiace per la perdita. Sarebbe opportuno valutare la possibilità di intraprendere un percorso psicoterapeutico per esplorare il suo malessere in un ambiente accogliente. Un caro saluto, Dott.ssa Mariagrazia De Lisio
Dott. Alessandro D'Agostini
Psicologo, Psicoterapeuta
Roma
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo e della difficoltà che sta vivendo. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Buongiorno, la ringrazio per aver condiviso la sua esperienza con tanta chiarezza e profondità. È evidente quanto sia stata impegnativa questa fase della sua vita, e il solo fatto che lei abbia trovato il coraggio e la lucidità per raccontarla così dettagliatamente è già un passo importante verso la consapevolezza e la guarigione. La perdita di una figura così fondamentale come un genitore rappresenta un evento profondamente destabilizzante. Il dolore del lutto può intrecciarsi con esperienze già presenti di vulnerabilità emotiva, oppure aprire varchi in cui ansia e paura possono inserirsi con forza. Il modo in cui il suo disturbo d’ansia è comparso, dopo un attacco di panico improvviso, è coerente con quanto spesso accade quando la mente e il corpo reagiscono a un evento altamente stressante, anche se inizialmente può non sembrare direttamente connesso. Lei ha compiuto un lavoro enorme nel riconoscere i sintomi, nel fronteggiare gli attacchi di panico, nel ridurre l’intensità dei sintomi fisici e mentali, e ha anche saputo affrontare la derealizzazione e la depersonalizzazione, che spesso sono tra gli aspetti più disturbanti per chi vive stati d’ansia acuti. Tutto questo testimonia una grande capacità di adattamento, forza interiore e desiderio autentico di stare meglio. Il punto su cui si trova adesso è delicato: il residuo ansioso si concentra sul timore che quei pensieri negativi e disturbanti tornino, e questo timore stesso li richiama. Quello che sta descrivendo è un meccanismo noto nella terapia cognitivo-comportamentale: più cerchiamo di controllare un pensiero per verificarne l’assenza, più lo rendiamo presente. È un po’ come dire a se stessi di non pensare a un elefante rosa: nel momento stesso in cui lo facciamo, lo stiamo già visualizzando. Questo fenomeno è legato a un’attenzione selettiva: quando l’ansia si lega al bisogno di controllo e alla paura di perdere il controllo mentale, può manifestarsi in forma di pensieri intrusivi o immagini indesiderate. Tuttavia, è molto importante ciò che lei afferma: non crede a questi pensieri, non li ritiene veritieri o profetici, né compie compulsioni fisiche o mentali. Questo dato ci permette di inquadrare la situazione più come un caso di “ansia per l’ansia”, una forma di ipervigilanza interna, piuttosto che un Disturbo Ossessivo Compulsivo strutturato. Il fatto che lei sia razionale e motivata a star meglio è una risorsa preziosa. In un percorso cognitivo-comportamentale lavorerei con lei sull'accettazione della presenza di alcuni pensieri, anche disturbanti, senza sentirsi obbligata a verificarli o eliminarli. Si tratta di ridurre il controllo cognitivo e aumentare la tolleranza all’incertezza, aiutandola a ricentrarsi sulle sue reali intenzioni e non su ciò che "potrebbe" affacciarsi nella mente. Un altro aspetto cruciale sarebbe aiutarla a ristrutturare le convinzioni sottostanti: ad esempio, l’idea che “se ho certi pensieri significa che qualcosa non va in me” oppure “se non riesco a controllarli, significa che sto perdendo la sanità mentale”. Questi sono pensieri automatici che meritano attenzione e un lavoro di revisione. La stanchezza che prova è legittima, comprensibile, e fa parte del percorso. È un segnale che indica la necessità non solo di andare avanti, ma anche di farlo con un ritmo più gentile verso se stessa. A volte, quando il nostro sistema nervoso è stato sotto pressione per troppo tempo, ha bisogno di spazi di riposo, di autocompassione e di sostegno professionale costante per non sentirsi più soli a gestire tutto questo. Ha già fatto moltissimo. Il suo bisogno di risposte è naturale, ma più che risposte razionali, ora potrebbe esserle utile un affiancamento che l’aiuti a disinnescare questo circolo di controllo e anticipazione ansiosa. Insieme a uno psicoterapeuta cognitivo-comportamentale, potrebbe costruire strategie concrete per affrontare questi ultimi passaggi, e rinforzare ancora di più i progressi che ha già raggiunto. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Dott. Luca Rochdi
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso con tanta chiarezza e sensibilità ciò che sta vivendo. Il percorso che descrive mostra una grande consapevolezza di sé e una forte determinazione nel voler comprendere e gestire i propri sintomi. Tuttavia, è comprensibile che, dopo un periodo così intenso, lei si senta stanca e confusa.
La perdita di suo padre, avvenuta poco prima dell’esordio dei sintomi, rappresenta un evento profondamente doloroso che può aver inciso in modo significativo sul suo equilibrio emotivo. Spesso, dopo un lutto importante, possono emergere forme di ansia, ipervigilanza o pensieri intrusivi, che sono il segnale di un sistema emotivo provato, in cerca di stabilità.
Dalle sue parole emerge come lei abbia già messo in atto strategie efficaci per gestire gli attacchi di panico, segno di una buona capacità di introspezione e controllo. Tuttavia, l’ansia persistente e la paura che possano esserci disturbi più complessi (come un possibile DOC) indicano che potrebbe esserle utile uno spazio di supporto psicologico dove poter rielaborare il vissuto di perdita e affrontare le paure residue con un aiuto strutturato.
Mi occupo anche di supporto al lutto e alle perdite emotive, e spesso, in situazioni come la sua, un lavoro su questi aspetti consente di comprendere meglio le origini dell’ansia e di ridurre l’intensità dei pensieri ricorrenti.
Le consiglierei inoltre, per maggiore tranquillità, di effettuare una visita medica di controllo (ad esempio con il medico di base) per escludere eventuali cause organiche legate ai sintomi fisici. Avere la certezza che non vi siano basi mediche contribuisce a ridurre l’ansia e a favorire il lavoro psicologico.
Con un adeguato sostegno e il giusto tempo, è possibile ritrovare un senso di calma e di fiducia in sé stessa, riprendendo gradualmente il contatto con la propria quotidianità e con ciò che le dà serenità.
Sarei felice di accompagnarla in questo percorso.
Se dovesse avere dei dubbi, può contattarmi premendo il tasto 'messaggio' sul mio profilo.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi

Stai ancora cercando una risposta? Poni un'altra domanda

  • La tua domanda sarà pubblicata in modo anonimo.
  • Poni una domanda chiara, di argomento sanitario e sii conciso/a.
  • La domanda sarà rivolta a tutti gli specialisti presenti su questo sito, non a un dottore in particolare.
  • Questo servizio non sostituisce le cure mediche professionali fornite durante una visita specialistica. Se hai un problema o un'urgenza, recati dal tuo medico curante o in un Pronto Soccorso.
  • Non sono ammesse domande relative a casi dettagliati, richieste di una seconda opinione o suggerimenti in merito all'assunzione di farmaci e al loro dosaggio
  • Per ragioni mediche, non verranno pubblicate informazioni su quantità o dosi consigliate di medicinali.

Il testo è troppo corto. Deve contenere almeno __LIMIT__ caratteri.


Scegli il tipo di specialista a cui rivolgerti
Lo utilizzeremo per avvertirti della risposta. Non sarà pubblicato online.
Tutti i contenuti pubblicati su MioDottore.it, specialmente domande e risposte, sono di carattere informativo e in nessun caso devono essere considerati un sostituto di una visita specialistica.