Penso di essere autistica. Tutti gli psicologi da cui sono stata hanno dimostrato chiusura mentale

18 risposte
Penso di essere autistica.
Tutti gli psicologi da cui sono stata hanno dimostrato chiusura mentale a prescindere che io sia o no autistica.
Avevo trovato uno psicologo bravo (brava persona) ma non abbastanza aperto sul tema autismo.
Ho sentito come se nessuno abbia preso seriamente la mia richiesta di verificare se fossi o no autistica.
Quando ero più piccola ricordo che quando ne parlai con il mio psicologo mi fece il test con le emoji (uguali a quelle del telefono) per vedere se capivo le emozioni e per me insufficiente per capire se fossi autistica.
Ora ho 20 anni,qualche mese fa abbiamo fatto un test sull'autismo su mia richiesta e lui mi ha detto che non lo ero,avendo qualche dubbio sono andata a vedere io sul sito dove aveva preso il test e ho appurato di aver superato il punteggio medio (ciò vuol dire che in media le persone che superano quel punteggio sono autistiche ma non tutte).Gli e l'ho detto e lui mi ha detto che non necessariamente se superavo il punteggio medio ero autistica (cosa vera) ma perché mentirmi così? perché nascondere che il punteggio non escludeva che fossi autistica?Poi io ho alcune stereotipie tipo unire più dita e cose così oppure mi schiarisco sempre la gola e sbatto le palpebre se sono troppo stressata.
Io provavo a credere alla sua diagnosi ma ogni volta che notavo stranezze in me che altri non hanno e soffrivo.
Gli chiedevo allora come fare per smettere di fare certi movimenti ripetitivi e se fosse possibile...e lui mi diceva che con gli autistici ci era riuscito (specifichiamo autistici con ritardo cognitivo e con stereotipie più forti) e che dovevo sostituire il movimento con un altro per avere controllo della stereotipia ma non ci riuscivo,non mi faceva fare esercizi o altro che inventava lui,diceva solo di provare a sostituire il movimento.
Se gli dicevo che non funzionava mi ripeteva la medesima cosa.
Questa cosa mi fa stare molto male perchè era l'unica risposta che aveva da offrirmi quindi se non riuscivo era responsabilità mia.
Non tanto il fatto di non essere riuscita a migliorare mi fa stare male, tanto più il mancato sforzo nell'interessarsi veramente alla risoluzione del problema.
Mi dà fastidio quando ti danno un consiglio che dovrebbe essere la soluzione non funziona e anziché pensare a qualcosa di nuovo e mettersi in discussione insistono sugli stessi consigli.
io non so più cosa devo fare per avere risposte e sia umile nel cercarle con te.
Esiste qualcuno che si incaponisce per aiutare?che riconosce quando qualcosa non funziona?
Qualcuno appassionato veramente del suo lavoro e non legato al denaro?
Se forse esiste qualcuno di umile e interessato ad ascoltare non solo con le orecchie mi farebbe piacere una risposta.
Gentile utente, purtroppo l'autismo in età adulta è un campo in cui la ricerca è ancora giovane e le poche risposte possono non raggiungere mai un sufficiente grado di certezza. Ricordi inoltre che nessun test psicologico è diagnostico, ma solo valutativo.
Nel suo racconto mi viene però da chiedermi come sia lei, al da là della possibile diagnosi. Cosa significherebbe per lei sapere di essere (o non essere) autistica? Cosa la spinge non fidarsi (e affidarsi) ai vari specialisti che ha consultato fino ad ora? Cosa significa per lei sentire di essere la sola ad "incaponirsi"?
Forse fare prima ordine su quanto lei, come persona, ha investito nel ricevere una diagnosi può aiutarla a ritrovare sè stessa (autistica o meno che sia):
Un caro saluto
GR

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Gentile utente, mi dispiace tanto per ciò che ha scritto, percepisco la sofferenza che prova. Spero per lei che trovi uno psicologo con cui si instaura una solida alleanza terapeutica.
Le auguro il meglio!
Se dovesse avere dei dubbi, può scrivermi premendo il tasto 'messaggio' sul mio profilo.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi
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Buongiorno.
Mi viene da porle una domanda, con l'intenzione di condividere una riflessione: lei che cosa cerca esattamente da uno psicologo?
La mia domanda sorge dal fatto che lei scrive che tutti i professionisti che ha incontrato non le hanno detto che lei è autistica; inoltre scrive la parola "consigli" come elemento ricercato da psicologi, che notoriamente non danno consigli; infine parla di sintomi che si ritrovano anche in altri quadri clinici che non sono l'autismo.
Penso che un colloquio online di tipo orientativo potrebbe consentirci di condividere questa riflessione. Se le sembra opportuno.
Buonasera, dalle sue parole traspare molta amarezza e anche un po' di rabbia, per il non sentirsi abbastanza accolta e compresa. Fare una diagnosi di spettro autistico, soprattutto in un'età che non rientra ormai in quella evolutiva, non è semplice, anche perchè molte sintomatologie da lei descritte, come le stereotipie, rientrano ampiamente anche nel quadro clinico dei disturbi di ansia, soprattutto di tipo ossessivo compulsivo. Comprendo perfettamente il suo sentirsi disorientata e non adeguatamente supportata, ma a mio avviso, più che voler dare un nome al suo disagio o al suo disturbo, io troverei opportuno intraprendere un percorso che la aiuti a gestire e diminuire i sintomi e le sensazioni che lei ha e che la fanno sentire a disagio o sono invalidanti per la sua vita quotidiana, come le stereotipie di cui appunto parla, indipendentemente dal nome che il suo disturbo possa avere. Le auguro di risolvere tempestivamente la situazione in cui si trova e se ritiene utile approfondire, può contattarmi dal mio profilo. Buona serata
Grazie gentile utente per aver parlato con me e i miei colleghi dei suoi pensieri. Tratto molto l'autismo nel mio lavoro e posso dirle che spesso non si parla di adulto autistico. Quello che posso dirle è che sicuramente tutto noi abbiamo tratti che appartengono a diagnosi effettive, tutti noi abbiamo tratti anche ti autismo. Le tue ' stereotipie' sono molto frequenti anche nella persona normotipo, spesso si fanno per canalizzare le nostre emozioni, quelle più difficili da gestire in positivo o in negativo.
Quello che posso consigliarle è di provare a iniziare un percorso che le possa consentire di imparare a canalizzare e gestire queste sue emozioni in modo differente.
Resto a sua disposizione
Dott. Ssa Gabriella Caracciolo
Buona sera, grazie per aver condiviso la sua storia, e mi dispiace sentire la sua frustrazione per non essere riuscita ad ottenere ciò che volevo anche solo in merito all'essere ascoltata. Non è facile fare diagnosi di autismo in età avanzata, e come detto anche da lei superare un test non da una diagnosi certa, vanno presi in considerazione molti altri aspetti da collegare ai risultati ottenuti.
Per quanto riguarda queste sue stereotipie, che mette in atto in momenti particolare, con percorso di tipo cognitivo-comportamentale dovrebbe riuscire a padroneggiarli in tempi accettabili: La CBT è l'ideale nel trattamento di tali problemi, e non si limita a dirle di fare una cosa, ma le insegna come farla.
Sperò d'esserle stato utile, e resto a disposizione qualora avesse bisogno di altre informazioni.
Dott. Antonino Genova
Grazie per aver condiviso la sua situazione e il suo stato d'animo.
Si percepisce molta rabbia e sofferenza.
Questi stati d'animo, a mio avviso sembrano più legati alla sensazione di non sentirsi ascoltati, creduti o accolti piuttosto che ad un disagio portatole dai sintomi che lei descrive.
Purtroppo a parte elencare le stereotipie non offre molti altri elementi per comprendere meglio la sua situazione.
Ad esempio mi viene da chiedermi come vive le relazioni con gli altri, in che misura i sintomi descritti invalidano lo svolgimento delle sue attività quotidiane, che tipo di vita conduce, ecc..
Traspare nelle sue parole una forte esigenza di dare un "nome" a certi comportamenti che mette in atto, di fare una "diagnosi".
Ciò di cui sono certa è che lei sta vivendo un forte disagio e che sta soffrendo, non per forza deve essere autismo (fermo restando che è impossibile in questa sede fare una qualsiasi diagnosi con così pochi elementi).
Le consiglio vivamente di intraprendere un percorso psicoterapeutico ma questa volta provi ad approcciarsi in modo diverso: non vada li portando un' autodiagnosi per cercare di confermarla ma provi solamente ad esprimere il suo disagio, a descrivere i sintomi, le sensazioni che prova e i suoi vissuti. Si fidi del suo terapeuta e collabori. La psicoterapia è una relazione e si lavora insieme.
Per qualsiasi dubbio non esiti a scrivere.
Un abbraccio
dott.ssa Barbara Semeraro
Mi dispiace vedere tra le sue parole il suo dolore e la sua rabbia nel sentire e credere che le persone non sia interessate a lei . Questo è molto doloroso. Non vuole essere ascoltata solo con le orecchie, lo comprendo. Come vuole essere ascoltata? Entrando con lei nel suo autismo, cosa fare? Dove andare? Quale sforzo richiede agli altri e a sè? Con quanta tenacia chiede di essere vista e aiutata nella sua malattia ...spero che riesca un giorno a convertirla in una ricerca appassionata della sua serenità. A sua disposizione. Dott.ssa Monica D'Ettorre
Gentile utente, grazie per aver condiviso la sua esperienza. Percepisco la sua rabbia e il desiderio di essere ascoltata, accolta. La invito a riflettere su quanto sia stata tenace nel ricercare le conferme alla diagnosi di autismo. Sarebbe molto interessante approfondire cosa significherebbe per le avere una diagnosi, e come si sentirebbe. Le auguro possa appassionarsi con la stessa tenacia a conoscere se stessa e la sua serenità, con l'aiuto di un professionista. resto a disposizione per qualsiasi informazione e riflessione, dott.ssa Amelia Capezio
Gentile Utente, le direi di rivolgersi ad un centro specializzato in diagnosi e nel trattamento di persone dello spettro autistico, e proprio perchè si parla di spettro, si intendono casistiche molto dissimili, se pur con alcuni tratti in comune. Se può essere facile riconoscere una persona autistica di terzo grado, è sicuramente più complesso fare diagnosi ad una persona che rientra nello spettro autistico di primo grado con alto quoziente intellettivo. Pertanto se questo rimane un dubbio per lei, cerchi nella sua città un centro specializzato in questo senso. Spero di esserle stata d'aiuto. Un Cordiale saluto
Dott.ssa Marina Bonadeni
Gentile utente,
molte persone scoprono di afferire allo spettro autistico in età adulta. Non sarebbe una stranezza quindi. Potrebbe richiedere, anche tramite il medico di base, come iniziare un percorso in tal senso, se può aiutarla. Per l'appunto, mi domando quanto può aiutarla e/o rassicurarla il ricevere l'etichetta diagnostica? Comprendo benissimo che nell'autismo ci siano difficoltà, specialmente relazionali e sociali. Ciò che racconta, in realtà, può essere indice di altre condizioni che non necessariamente afferiscono a quel mondo diagnostico. Raramente le etichette aiutano o danno sollievo, forse sta cercando piuttosto questo?
Un caro saluto, Dott.Alessandro Esposito
Non è mica scontato definire l'autismo. Manco sappiamo bene cos'è. Esiste una costellazione di sintomatologia molto varia e sfumature che permettono ad ogni individuo di riscontrare in sé stesso quanto meno piccoli atteggiamenti riconducibili allo spettro autistico. Detto ciò, qual è il problema? Da come scrivi non sembri autistica, sicuramente non grave a tal punto da essere un autismo invalidante. Quello che in realtà sembra essere più saliente è il bisogno di essere capita e protetta. Dalle tue parole si avverte paura, bisogno di affidarsi ma difficoltà nel farlo.
Buongiorno cara utente, mi spiace leggere frustrazione nel suo non sentirsi capita dal suo psicoterapeuta, immagino sia molto difficile. I sintomi che descrive sono ascrivibii a diverse aree, non solo ai disturbi dello spettro autistico che sono vari ed invalidanti in diverse forme e gradi. Quello che però vorrei chiederle potendo è perchè pensa di avere proprio questo disturbo e cosa le cambierebbe se glielo confermassero. Non sarebbe più utile, al di là del nome X o Y, lavorare su come sta ora e su come potrebbe stare meglio, le chiedo? Vi sono poi dei centri specializzati in psicodiagnosi, non so quanto vicino a lei ovviamente, ma le sarebbe sufficiente farsi testare da un'altra ennesima persona che non conosce o forse sarebbe più efficace capire perchè per lei è così importante affidandosi a qualcuno? Le auguro di stare meglio, un caro saluto, dott.ssa Giulia Remondini
Cara paziente,
Sono spiacente di apprendere che hai avuto esperienze negative e frustranti nel cercare supporto per comprendere meglio la tua situazione, in particolare riguardo alla preoccupazione sull'autismo. È comprensibile che tu abbia cercato risposte e supporto in un momento così importante della tua vita.

Noi tutti, operatori sanitari, abbiamo affinato la sensibilità alle esigenze dei nostri pazienti e ci impegnino a fornire un sostegno adeguato in situazioni delicate come questa, sono certa che sia andata così anche per il tuo psicologo e che dovresti ridiscutere con lui la tua delusione.

Se invece dovessi mantenere la
convinzione di voler cambiare terapeuta ti incoraggio a cercare un collega che sia disposto ad ascoltare le tue esigenze e ad impegnarsi sinceramente nel tuo benessere. Ricorda che ci sono servizi pubblici accessibili che potrebbero offrirti un supporto adeguato senza costi aggiuntivi.

Resto a disposizione per ulteriori informazioni o supporto di cui potresti aver bisogno.

Con sincera solidarietà Dott. Tiziana Vecchiarini
Salve, Il tema che lei espone è un tema che capisco essere molto delicato. Se vive a Roma e se vuole, possiamo fare una consulenza psicologica e sarei lieto di approfondire la sua richiesta.
Un saluto e resto a disposizione.
Dott. Filippo Festa
Buongiorno cara.
Più che di autismo sarebbe più corretto parlare di "disturbo dello spettro autistico", il che significa che i sintomi e l'intensità del disturbo possono variare notevolmente da persona a persona. È un disturbo complesso che influisce sul modo in cui una persona interagisce con gli altri e percepisce il mondo. I comportamenti ripetitivi sono solo uno degli aspetti che caratterizzano questo disturbo, ma tali comportamenti si possono ritrovare anche in altri disturbi, per questo occorrerebbe effettuare una valutazione approfondita.
Se non è associato ad un ritardo cognitivo, il disturbo impatta prevalentemente sulla sfera affettiva e comunicativa. Molti autistici ad alto funzionamento possono avere talenti e abilità uniche e, se saputi indirizzare correttamente verso quelle che sono le proprie capacità innate, possono raggiungere risultati strabilianti. Non so se questo è il tuo caso, ma varrebbe la pena approfondire. Se vuoi, puoi contattarmi e ne parliamo. Dr.ssa Antonella Milizia
Ciao cara, ho letto attentamente quello che hai scritto e ho percepito una grande paura e un grande disagio. Io lavoro da anni con ragazzi autistici soprattutto con il metodo ABA, per cui conosco bene questo disturbo, ma ho percepito da ciò che hai scritto, che la tua stia diventando più un ossessione. Vuoi sentirti dire che lo sei? Io penso che tu sia solo in ansia e spaventata e cerchi delle conferme della patologia dai professionisti per confermare le tue credenze. Forse stai invece vivendo un periodo di forte disagio che prescinde dall'essere autistica o meno. Io credo che tu dovresti lavorare su te stessa in primis e su come stai in questo momento. Se hai bisogno di ulteriori chiarimenti resto a disposizione.
Ti auguro una buona giornata
Dott.ssa Brafa
Gentilissima, sento tanta amarezza nelle tue parole e comprendo perfettamente che vuoi delle risposte. Ma credo che ad un certo punto devi concentrarti soprattutto sul tuo benessere e cominciare un percorso di psicoterapia affrontando le tue difficoltà. Ti auguro una buona serata

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