Non riesco a fidarmi del mio ragazzo... sei anni che sto con lui il primo anno mi fidavo ciecamente

23 risposte
Non riesco a fidarmi del mio ragazzo... sei anni che sto con lui il primo anno mi fidavo ciecamente poi però ci siamo lasciati e da lì sono nate molte paranoie, una volta rimessi assieme abbiamo vissuto intensamente, e io mi fido di lui però dico a me stessa di non fidarmi. Il problema non è lui di ora, ma non mi fido del passato ho paura se lui mi abbia nascosto cose del passato, e in questi anni ne abbiamo sempre parlato, solo che in questo periodo avendo perso il lavoro, avendo ansia e attacchi di panico mi vengono questi pensieri che mi fanno dubitare. In realtà penso di non fidarmi più degli uomini da quando ho scoperto che mio padre mi mentiva, non pensavo potesse farlo lui e quindi dubito Sempre di tutto e tutti specialmente del mio fidanzato. Ho paura di essere stata tradita, o di scoprire qualche bugia e di soffrirci.. magari sarò io la sbagliata, però questa paura non mi fa andare avanti in quest’ultimo periodo. È iniziato in maniera così pesante e ripetitiva quando L altro ieri dal nulla abbiamo parlato del suo passato a livello sessuale Dicendomi che non ricorda molto e parlare di questo mi ha ma destabilizzato.
Dott. Alberto Galia
Psicologo, Sessuologo
Milano
Gentile utente,

ciò che emerge dalla sua narrazione è un conflitto tra il piano cognitivo e quello emozionale («mi fido di lui però dico a me stessa di non fidarmi») che andrebbe approfondito alla luce delle esperienze passate («ho scoperto che mio padre mi mentiva»), del suo stato d'ansia e dei trigger in grado di innescarla (recente perdita del lavoro, attacchi di panico). Situazioni di forte sfiducia all'interno della relazione sono particolarmente comuni, e ciononostante richiedono un intervento psicologico (individuale o di coppia) che favorisca la risoluzione di questo conflitto interno, in quanto rischiano, nel lungo termine, di logorare la relazione stessa.

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Dott. Stefano Minelli
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Roma
Buongiorno, lei traccia un collegamento interessante tra la fiducia riposta in suo padre e quella riposta nel suo fidanzato: su che cosa poggia questa analogia? Quali sono i pensieri che hanno accompagnato la scoperta della menzogna e che accompagnano il timore del tradimento? Che cosa l'ha destabilizzata della vita sessuale del suo ragazzo? Che cosa significa tradire, per lei?
Del resto, a volte si mente a fin di bene.
Le precedenti domande sono solo alcune di quelle possibili che potrebbero aiutarla a gettare un po' di luce su ciò che non riesce a spiegarsi. Provi a rivolgersi a uno psicoterapeuta e ad approfondire con lui i dubbi: "tradire" significa anche "mettere nelle mani" di qualcuno.
SM
Dott.ssa Marianna Genitore
Psicologo clinico, Psicoterapeuta, Psicologo
Roma
Gentile utente, sono molto interessanti gli elementi che Lei mette in campo e i collegamenti che ne conseguono. Potrebbe essere un buon momento per affrontare nodi che stanno stringendo intorno a lei e che le impediscono di proseguire. Pensi ad una psicoterapia. Sarà un bel lavoro di scoperta e liberazione.
I miei auguri,
MG
Dr. Ugo Ungaro
Psicologo, Psicoterapeuta
L'Aquila
Gentile Signora se parla di se in questo contesto e ci racconta cose così difficili e riservate sicuramente ha maturato la necessità di volerle capire e dargli un diverso significato che la aiuti a costruire un nuovo equilibrio. Considerato che ha fatto il primo possa, che solitamente è molto difficile, perché non continua con uno psicoterapeuta che la accompagni in questo percorso di conoscenza? Non bisogna essere strani o sbagliati per iniziare bisogna avere la convinzione che non si vuole più vivere queste esperienze in questo modo e la voglia di guardaci dentro. Cosa troverà lo saprà solo alla fine di questo percorso che solitamente porta a nuovi equilibri e a nuovi modi di sentire e vivere le proprie emozioni, ma questo lei già lo sa! Un cordiale saluto
Dott.ssa Maria Cristina Pacella
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Buonasera le sue riflessioni e i suoi collegamenti meriterebbero di essere approfonditi. Così come andrebbero esplorate le emozioni e la conflittualità che sta vivendo in questo periodo. I dubbi e le perplessità se indirizzati ci portano a scoprire nuove parti di noi e nuovi modi per leggere le relazioni e la realtà. Valuti la possibilità di intraprendere una psicoterapia. Le sarà utile. Un caro saluto
Dott.ssa Daniela Benvenuti
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Padova
Buongiorno, la sfiducia nel suo ragazzo e quell'indagare sulle esperienze passate non sono una buona compagnia e fonte di malessere che va affrontato con l'aiuto di uno psicoterapeuta. Altrimenti rischia di rovinarsi l'esistenza presa da dubbi magari infondati e immersa nella trappola dei pensieri intrusivi che hanno origine in esperienze passate non sufficientemente elaborate. Cordialmente, dr.ssa Daniela Benvenuti
Dott. Valeriano Fiori
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Roma
Salve, mi dispiace per la situazione che al momento sta vivendo, purtroppo a volte gli attacchi di panico sono invalidanti.
Mentire non è mai un bene, potrebbe solo peggiorare le cose, ma bisogna essere sufficientemente preparati ad accettare alcune verità scomode, che potrebbero far male.
Comunque, le consiglio di intraprendere un percorso di psicoterapia, al fine di trovare le risposte che cerca.
Buona serata,
Dott. Fiori
Dott.ssa Franca Brenna
Psicologo clinico, Psicoterapeuta, Psicologo
Bresso
Buonasera, il suo racconto, come dice, e' impregnato di ansia e sofferenza che la portano a non poter riporre la fiducia necessaria nel rapporto con il suo ragazzo. Ma da ciò che dice, la sfiducia negli uomini, ha radici molto arcaiche. Le auguro di poter trovare, innanzitutto in se stessa, un po' di serenita', ma per poter tentare di arrivare a cio' dovrebbe rivolgersi a uno psicologo/psicoterapeuta per iniziare un lavoro sulla sua storia personale. Un saluto. Dr.ssa Franca Brenna - Bresso (Mi).
Dr. Vittorio Cameriero
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Bologna
Buonasera, la sfiducia che ripone oggi nel suo fidanzato merita un approfondimento, proprio per capirne le connessioni più profonde, legate all'esperienza passata con suo padre.
Sono dell'avviso di consigliarle anche un breve percorso psicologico, che possa aiutarla ad avere una valutazione più sicura ed obiettiva degli uomini. E risolvere quei conflitti interni che le provocano incertezze. Auguri,
Dr Cameriero Vittorio
Dott.ssa Federica Leonardi
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Roma
Cara utente, mi ha colpito molto l'associazione che ha fatto tra quello che è accaduto con suo padre e ciò che oggi sente nei confronti del suo fidanzato. Sarebbe interessante approfondire le sue emozioni e questo potrebbe essere proprio il momento giusto per farlo, visto che attualmente sono diventate invalidanti. Pensi ad una psicoterapia, sono certa che potrà "uscire da questa situazione pesante e difficile" se qualcuno la accompagna per mano.
Se ha bisogno non esiti a contattarmi.
Dott ssa Federica Leonardi
Dott. Diego Ferrara
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Quarto
Gentile utente di mio dottore, come già sottolineato d alcuni colleghi sono molto interessanti gli elementi che lei mette in campo e i collegamenti che ne conseguono. Potrebbe essere un buon momento per approfondire tutte le tematiche e i dubbi da lei esposto. Una psicoterapia potrebbe darle enorme aiuto. Il lavoro su di sé potrebbe consentirle di guardare con occhi diversi alcuni aspetti che la rendono sofferente nella sua vita. Ci pensi seriamente. Per ulteriori domande non esiti a contattarmi.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
Dr. Filippo Maria Di Marco
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Buongiorno, da ciò che scrive si evince cha lei ha maturato una certa consapevolezza rispetto ai suoi vissuti e tale consapevolezza e lucidità sono alla base di un buon percorso psicologico. Forse questo è il momento opportuno per intraprenderne uno e di scoprire e approfondire con l’aiuto di un professionista la trama della sua storia personale.
Cordiali saluti
Buongiorno, comprendo il suo malessere, non dev'essere certamente facile stare accanto a una persona della quale non riesce a fidarsi. Rifletta però su come questo possa influire negativamente sulla vostra relazione e serenità di coppia.
Le consiglio di aprirsi con il suo ragazzo e spiegargli le sue paure.
Il fatto di aver scritto qui è un primo passo per poter iniziare un lavoro per affrontare il suo disagio, parlando anche del rapporto con suo padre che certamente ha la sua importanza.
Rifletta sul consultare uno psicologo per parlare di tutti gli aspetti legati al suo malessere e cercare di ritrovare il suo equilibrio.
Resto a disposizione, un caro saluto, dott.ssa Paola De Martino
Dott. Massimiliano Trossello
Psicologo, Terapeuta, Psicologo clinico
Leinì
Buongiorno. In una relazione di coppia, con il tempo prendono forma sentimenti ed emozioni che tenevamo relegate nel nostro intimo personale. Prenda in considerazione la possibilità di sistemare e dare voce a questi elementi attraverso un percorso con uno specialista.

Cordialità

MT
Dott.ssa Maura Falocco
Psicologo, Professional counselor
Grottaferrata
Buongiorno,
le emozioni emerse (come ad esempio i suoi vissuti di cieca fiducia o le sue paranoie) e i collegamenti che lei fa tra suo padre e il suo fidanzato meriterebbero un approfondimento perché potrebbero offrirle l'occasione di leggere la realtà con lenti diverse e scoprire nuove modalità di relazione. Un saluto
Dott. Stefano Ventura
Psicologo, Psicoterapeuta
Roma
Buongiorno,
da quello che racconta sembra davvero soffrire molto - troppo direi, e in qualche modo anche lei sente che questa sofferenza è immotivata. se non fosse per questo dubbio, persistente, intrusivo, che non la abbandona.
Che cosa davvero ha minato la fiducia nel suo compagno? il pensiero che possa avere avuto, o avere tuttora, rapporti sessuali con altre ragazze? In cosa le mentiva suo padre, e quale sarebbe il collegamento con la sfiducia nel suo ragazzo? Solo il fatto di mentirle? Se una persona le mente cos'è per lei? Inaffidabile, manipolatrice, cattiva o cosa?

Ci sono molte domande su cui poter lavorare, e credo che un dialogo terapeutico con uno psicologo o uno psicoterapeuta potrebbe aiutarla molto a comprendere l'origine di questa sfiducia, e a migliorare la qualità della sua vita.

con i migliori auguri,
dr. Ventura
Dott.ssa Serena Facchin
Psicologo, Sessuologo, Psicoterapeuta
Montemerlo
Ciao!
Quello che descrivi sembra essere piuttosto doloroso per te; grazie che hai deciso di condivierlo con noi. Il periodo che stai passando, la perdita del lavoro, l'ansia e gli attacchi di panico, sicuramente non ti aiutano a vivere serenamente la vostra storia. Tutti i dubbi che ti vengono, le paranoie come le definisci tu, potrebbero essere semplicemente unaconseguenza del tuo stato di costante agitazione. Quando siamo molto agitati e stressati anche il nostro modo di pensare riflette questo stato, e ci preoccupiamo eccessivamente per tutto. Io ti consiglierei intanto di affrontare questo tuo momento personale di difficoltà, rivolgendoti ad uno psicologo che possa aiutarti ad imparare tecniche efficaci per gestire la tua ansia; successivamente, a mente più fredda, con lui potrai anche affrontare le questioni di fiducia che riferisci. Non ti preoccupare, facendoti aiutare da un professionista preparato vedrai che inizierai a sentirti meglio e potrai iniziare a vivere più serenamente.
Buona fortuna!
Dott.ssa Valeria Randisi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Casalecchio di Reno
Gentile utente, come lei stessa ha scritto l'analogia fra il suo passato e quello attuale ha delle forti connessioni. Al di là del suo ragazzo, ciò che sarebbe importante analizzare e superare è il rapporto con il maschile che in passato le ha creato delle "crepe" emotive. Gli uomini non si scelgono a caso ma in base ai modelli che abbiamo assimilato. Per quanto detto, le consiglio di contattare uno psicoterapeuta per affrontare queste dinamiche (oltre all'ansia e agli attacchi di panico).
Saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Dott.ssa Chiara Tomassoni
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Torino
Buonasera. Certamente la sua analisi è molto precisa e pone dei buoni presupposti per un lavoro psicoterapeutico. Un collegamento tra il tradimento del papà e l’aspettativa di scoprire qualcosa di doloroso da parte del partner sono elementi che portano a molta sofferenza. Le suggerisco di rivolgersi ad un professionista per alleviare e comprendere la sua sofferenza. Saluti Chiara Tomassoni
Dr. Manuel Marco Mancini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve,
credo che sia giunto il momento di intraprendere un percorso per esaminare il vissuto di cui ci parla.
Un saluto,
MMM
Dott. Alessandro D'Agostini
Psicologo, Psicoterapeuta
Roma
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo e della difficoltà che sta vivendo. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini
Dott.ssa Laura Verbena
Psicologo, Psicologo clinico
Bolzano
Salve gentile utente,
grazie per la condivisione. Da come ne parli percepisco un gran bisogno di sicurezza che però sta entrando in conflitto con la profonda paura di essere ferita, tradita e ingannata. Questo può succedere quando non abbiamo elaborato una ferita molto grande, la delusione nei confronti di tuo padre. A lungo andare, questo può portare ad avere problemi nel fidarsi negli altri, soprattutto gli altri per noi significativi. Ma questo tu l'hai già argutamente colto!
Il fatto che i pensieri siano diventati più insistenti in un periodo di stress e maggiore fragilità è solo che comprensibile.
Quello che posso suggerire è un percorso psicologico che ti possa aiutare ad elaborare il grande dolore che ti porti dentro e che ora si sta riversando nella relazione con il tuo compagno. Questo ti potrebbe aiutare a cucire ferite ancora aperte e che necessitano di essere viste e curate.

Un saluto.

Dott.ssa Cecilia Scipioni
Psicologo, Neuropsicologo
Casalgrande
Salve, grazie per aver condiviso con tanta sincerità quello che sta vivendo. La situazione che descrive è molto comune quando esperienze passate di tradimento, menzogne o delusioni familiari – come nel caso di suo padre – hanno lasciato una ferita profonda: la mente tende a “proteggersi” e a sospettare, anche quando la relazione attuale è sana e il partner è affidabile. Non significa che lei sia “sbagliata” o paranoica, ma che il suo cervello sta cercando di evitare di soffrire di nuovo, creando una vigilanza interna che a volte diventa oppressiva.

Il fatto che i pensieri siano peggiorati in un periodo di ansia e perdita di stabilità (come la perdita del lavoro) è perfettamente comprensibile: lo stress amplifica le paure e i dubbi, e il pensiero sul passato del partner può diventare una lente attraverso cui percepire minaccia, anche se oggettivamente non ce n’è. È come se il corpo e la mente cercassero segnali di pericolo, anche quando non ci sono reali motivi di preoccupazione.

Questo tipo di difficoltà si può affrontare lavorando su più livelli: comprendendo il legame tra ansia, esperienza passata e dubbi sul presente, imparando a distinguere i pensieri automatici dalle prove reali e sviluppando strategie di regolazione emotiva che le permettano di osservare i pensieri senza esserne travolta. Un percorso mirato può aiutarla a recuperare fiducia, non solo nel partner, ma anche nelle proprie capacità di gestire l’insicurezza e il timore di essere ferita.

Se vuole, possiamo costruire insieme un lavoro psicologico personalizzato che la sostenga nel gestire questi dubbi, ridurre il rimuginio e imparare a fidarsi di sé stessa e della relazione, così da tornare a vivere il rapporto con serenità senza che le paure del passato dettino il presente.

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