Mi chiamo Fabio e da anni che soffro di DOC e DAP .Sono in terapia farmacologica e seguito da un med

20 risposte
Mi chiamo Fabio e da anni che soffro di DOC e DAP .Sono in terapia farmacologica e seguito da un medico psichiatra dall'età di 17 anni.Questi ultimi tempi (da un anno circa )ho riesumato una vecchia storia della quale mi vergogno tanto parlarne.Circa 5 anni fa iniziai a scambiare foto e video erotico -sessuali con la moglie di mio cugino di primo grado.Abbiamo avuto un occasione di stare soli e in quel momento ho avuto un attacco di panico fortissimo e sono dovuto andare via.Li si è chiusa la nostra relazione.Quindi senza contatto sessuale di nessun tipo ma soltanto virtuale.Dopo anni che non pensavo a questa cosa ,di colpo ,ho avuto dei pensieri al riguardo cominciando così ad avere attacchi di panico tremendi e sopratutto una paura di impazzire e di perdere il controllo con l'ambiente circostante e con le persone.Quando il panico arriva devo perforza prendere dell'En e la cosa mi preoccupa perché ne sto prendendo troppo (2mg ab) ma è l'unica cosa che mi calma.Ho 34 anni e lavoro come assistente avvocato e sinceramente non posso permettermi di interrompere sempre il mio lavoro perché ho attacchi di panico.Ne ho parlato con la mia fidanzata che mi dice che sto male per niente e tecnicamente non ho fatto nulla per meritarmi questo.Mi vergogno a parlare con mia madre,mio fratello e escluderei di parlare con mio cugino.Ma una soluzione la devo trovare ,devo andare avanti non posso rischiare di diventare psicotico abbandonando così ogni ambizione nella mia vita.A Luglio il mio psichiatra mi ha cambiato la terapia sostituendo l'Escitalopram con la Sertralina che da una settimana l'abbiamo alzata a 100 mg e 5 mg di escitalopram che tra una settimana dovrei sospenderlo del tutto.Mi rendo conto benissimo che il gesto che ho fatto è disgustoso e che l'interpretazione si lega moltissimo con i fattori psico-socio-filosofici della società o più in piccolo della famiglia ma senza cercare rassicurazioni lei pensa che quello che ho fatto è grave?imperdonabile?Questa autopunizione che mi sto infliggendo rientra nel normale?Penso tantissimo a quello che mio padre avrebbe detto se fosse ancora in vita e questo mi fa malissimo.Sono in un labirinto atipico dove non so ancora se esiste un modo per uscirne.

La ringrazio per la sua pazienza ,forse mi sono allungato troppo ma ho cercato di essere il più chiaro possibile affinchè possa avere un giudizio più obiettivo da parte sua.Ringraziandola della sua gentilezza e disponibilità le auguro tanta salute e una serena giornata.

Cordiali Saluti

Fabio
Dott. Valeriano Fiori
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Roma
Salve Fabio, mi dispiace per la situazione che sta vivendo. Per quanto riguarda l'utilizzo dei farmaci si confronti sempre con il suo medico di fiducia. Inoltre scrive di vivere un momento di forte dolore, la invito quindi a rivolgersi a un terapeuta per elaborare il suo vissuto emotivo prima che il sintomo si irrigidisca.
Buona giornata.
Dott. Fiori

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Dott.ssa Luciana Harari
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Buonasera,questi sentimenti di colpa la stanno ossessionando.Non è grave la sua sessualità ,si tranquillizzi ,ma è sommerso da forti paure .Necessità un percorso psicoterapico intenso che affianchi la terapia farmacologica e sciolga i suoi modi non risolti Un caro augurio Dottssa Luciana Harari
Dott.ssa Camilla Ballerini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Buonasera, sicuramente affiancare ai farmaci un percorso psicologico le sarebbe di grande aiuto. La sua storia merita un ascolto attento per inquadrare meglio da dove provenga tanta angoscia. Gli attacchi di panico sembrano scaturire dalla sensazione di mancato controllo che ha sui suoi desideri passati e attuali. Si dia la possibilità di riappropriarsi dei suoi vissuti attraverso una psicoterapia.
Dott.ssa Camilla Ballerini
Dott.ssa Eleonora Paparo
Psicologo, Psicoterapeuta
Firenze
Buonasera Fabio, i farmaci l'aiutano a prendere una boccata di ossigeno e per questo deve sempre far riferimento al suo psichiatra. In affiancamento alla terapia farmacologica, le suggerisco di intraprendere un percorso psicoterapeutico affinchè possa dare un senso al suo dolore. Un saluto Dr.ssa Eleonora Paparo
Dott.ssa Pamela Cornacchia
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Buonasera Fabio, è necessario intraprenda un percorso di psicoterapia al fine di superare l'angoscia e i sensi di colpa che la stanno logorando e che sono tipici dell'esperienza soggettiva delle persone che hanno la sua stessa diagnosi. Per superare questi vissuti dolorosi, è importante comprendere il loro ruolo all'interno di sé stesso e del suo modo di vivere le relazioni.
Continui a seguire la terapia farmacologica sotto stretto controllo del suo psichiatra.
Resto a disposizione.
Dott.ssa Pamela Cornacchia
Dott. Riccardo Scalcinati
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Vimercate
Buonasera,

Comprendo i suoi vissuti, immagino che non debba essere facile convivere con dei vissuti emotivi che le influenzano le giornata. Sarebbe interessante capire come mai a distanza di tempo sono ritornati questi ricordi e che cosa scatta in lei comportando quei sensi di colpa. Nella sua narrazione sono rimasto colpito dal pensiero che ha fatto in riferimento a quanto potrebbe dirle suo papà. Rimango a disposizione.
Dott. Riccardo Scalcinati
Dr. Ugo Ungaro
Psicologo, Psicoterapeuta
L'Aquila
Salve in merito all'uso dei farmaci deve rivolgersi al medico che la sta seguendo che sicuramente avrà una conoscenza molto approfondita di questi strumenti. Nella sua nota non riferisce nessuna psicoterapia. In ogni caso potrebbe essere una possibilità da valutare. Lavorare con queste tecniche sulle difficoltà di ordine psicologico potrebbe esserle utile. Ovviamente la decisione spetta solo a lei. Un cordiale saluto
Dott.ssa Anna Paolantonio
Psicologo, Psicoterapeuta, Posturologo
Roma
Salve. Viene fuori un forte giudizio negativo con un senso di colpa che le impedisce di vivere. Si sta curando con farmaci, valuti la possibilità di intraprendere anche un percorso psicoterapeutico che possa aiutarla ad elaborare ed esprimere le emozioni che sta vivendo, attraverso un processo di consapevolezza che le possa far vedere e distinguere le cose su un piano emotivo e su un piano di realtà e che stimoli la fiducia in se stesso. Nella mia esperienza, analizzando le situazioni sotto vari punti di vista e vivendo le varie emozioni riportate alle sensazioni corporee, si comprende cosa i sintomi comunicano e si individua la causa profonda del problema, arrivando pian piano a liberarsi dagli attacchi di panico. Distinti saluti
Dott. Felice Schettini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Buongiorno. Mi spiace per la difficile situazione che sta vivendo.
Sta cercando delle risposte rispetto all'episodio che riporta, che in questo momento sembra essere alla base della sua sofferenza e delle sue difficoltà, e credo abbia tutto il diritto di trovarle. La mia indicazione è quella di affiancare alla terapia farmacologica un percorso di psicoterapia attraverso il quale poter esplorare maggiormente se stesso e la propria esperienza, con l'obiettivo di poter trovare lei stesso le risposte che sta cercando e di costruire in questo senso la sua via di uscita dal "labirinto atipico" in cui sente di essere in questo momento.
Un saluto, Dott. Felice Schettini

Buongiorno, immagino che il momento che sta vivendo sia difficile e faticoso. La sua motivazione a superarlo è non bloccare le sue ambizioni è molto positiva. Per la cura farmacologica si confronti sempre con il suo psichiatra, le consiglio di intraprende un percorso di psicoterapia per comprendere e risolvere le cause del suo malessere. Ne ha tutte le possibilità. Resto disponibile per qualsiasi chiarimento. Le auguro di riuscire presto a star meglio. Un caro saluto
La situazione che descrive non semplice e il rischio che un disturbo d'ansia si stia cronicizzando è elevato. I farmaci possono sicuramente aiutarla, ma è indispensabile integrarli con una psicoterapia se vuole ottenere risultati più solidi e duraturi nel tempo. La invito ad ascoltare gli episodi relativi al panico e al disturbo ossessivo compulsivo del Podcast Le Stanze della Paura che può sentire gratuitamente su Spotify , Google Podcast e su altre piattaforme .
(veda la pagina Facebook Le stanze della paura - Podcast. .
Troverà molte informazioni utili sui disturbi d'ansia e anche strumenti che potrà utilizzare per affrontare i momenti di disagio psicologico più intensi. Buona giornata. Dr. Bruno Ramondetti
Dott. Michele Iannelli
Omeopata, Agopuntore, Psicoterapeuta
Roma
La sua ottima e dettagliata descrizione trasmette molto bene lo stato di sofferenza che lei sta attraversando; in qualità di Medico specialista in Psicologia clinica, Psicoterapeuta ed Omeopata ritengo opportuno innanzitutto sottolinearle che gli psicofarmaci devono essere utilizzati solo in una situazione di emergenza, poiché non curano le cause del malessere, producono effetti collaterali negativi e hanno controindicazioni e che la diminuzione dell’assunzione degli psicofarmaci deve essere effettuata con gradualità. Sono del parere che ci sia bisogno, per ottenere risultati soddisfacenti, nel suo complesso caso di un rapporto psicoterapeutico in cui ci sia molta accoglienza, in cui si lavori seriamente sugli aspetti inconsci che generano malessere. E' opportuno anche che la psicoterapia sia promossa e supportata da medicinali innocui e naturali: la Floriterapia di Bach, l’Omeopatia Omotossicologica, la Nutraceutica, la Fitoterapia e la Psicoprobiotica che permettono di offrire al paziente i seguenti reali valori aggiunti: il lenimento sintomatico, la rivitalizzazione metabolica, il recupero delle forze e del buon umore e una benefica disintossicazione. Io sono un medico specialista in psicologia clinica, psicoterapeuta, omeopata ed esperto in terapie naturali- lavoro in questa maniera ottenendo degli ottimi risultati.
Se vuole sono a sua disposizione (telefonicamente o tramite messaggi) per informazioni. Ho lo studio a Roma, ma sono anche disponibile per terapie on line. Buona giornata!
Dott.ssa Marzia Sellini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Brescia
Buonasera,
mi sa spiegare che relazione c'è tra le interpretazioni che lei sta fornendo della SUA vita e l'assunzione di farmaci? In che modo lei crede il farmaco possa mutare certi suoi pensieri e ricordi ?
Se vuole venirmelo a raccontare in studio o in una consulenza online vediamo insieme se è valida la strada che sta percorrendo per risolvere questi problemi e ne cominciamo a considerare altre.
Un saluto cordiale
Dr.ssa Marzia Sellini
Dott.ssa Federica Leonardi
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Roma
Caro Fabio, grazie per aver scritto. Mi dispiace molto per il suo disagio, mi sembra davvero sommerso dai sensi di colpa per qualcosa che evidentemente non l'ha mai fatta andare avanti. I farmaci hanno tante funzioni, ma non questa, per questo motivo la invito a pensare ad un percorso psicoterapeutico che possa aiutarla a superare questi vissuti e a farla vivere con più serenità. Se lo merita. Le auguro il meglio.
Saluti,
Dott.ssa Federica Leonardi
Dott. Diego Ferrara
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Quarto
Gentile utente di mio dottore,

i suoi pensieri e le sue angosce sono tipiche nei disturbi d'ansia.
La terapia per i Disturbi d’ansia è sia di tipo farmacologico che psicoterapeutico. L’approccio farmacologico è utile per alleviare i sintomi o per meglio controllarne alcune fasi più acute, o come supporto alla psicoterapia.
La farmacoterapia deve esser seguita e monitorata da uno psichiatra, sempre per tanto non faccia pasticci con la posologia farmacologica somministrata.
La psicoterapia è ritenuta a oggi la forma di intervento più efficace per affrontare con successo i Disturbi d’ansia.
Chi ne soffre interpreta erroneamente le sue sensazioni corporee e ve ne attribuisce una pericolosità esagerata rispetto alla realtà. L’intervento di psicoterapia è volto a scoprire le funzionalità relazionali dei sintomo ed i suoi significati più profondi. Il paziente, intrapresa la psicoterapia, viene guidato attraverso un percorso atto a renderlo maggiormente consapevole dei suoi processi mentali, dei meccanismi che governano il suo comportamento. Con l’aiuto del terapeuta vengono individuati i circoli di mantenimento del disturbo e le sue ripercussioni su aspetti comportamentali, con un graduale miglioramento della qualità della vita.
E' seguito ad oggi da uno psichiatra, contattati quanto prima anche uno psicoterapeuta, vedrà che con il tempo il trattamento congiunto la aiuterà a star meglio

Cordiali Saluti
Dottor. Diego Ferrara
Dott.ssa Paola Trombini
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Torino
Gentile Fabio, mi spiace per il disagio che sta provando in questo momento, credo sia necessario affiancare alla cura farmacologica anche un percorso di psicoterapia, uno spazio dove comprendere il significato dei sensi di colpa che prova rispetto a quell’accaduto e in generale comprendere le motivazioni che la spongono ad avere frequenti attacchi di panico. Ora ha molte paure che hanno bisogno di essere comprese. Rispetto alla cura farmacologica le consiglio di rivolgersi direttamente al medico prescrivente. Un caro saluto Dott.ssa Paola Trombini
Dott.ssa Manuela Di Iorio
Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Gentile Fabio, sembrerebbe che il lutto di suo padre susciti in lei un forte dolore emotivo. Affronterei la perdita e il senso di colpa che sente per le sue scelte con il supporto di uno Psicoterapeuta. Resto a disposizione, dr.ssa M. Di Iorio.
Dott.ssa Valeria Randisi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Casalecchio di Reno
Gentile utente, credo che non abbia fatto niente di così tragico ed è pure passato tanto tempo. Ritengo che sarebbe utile per lei affiancare un percorso di tipo psicoterapico alla cura farmacologica. L'obiettivo dovrebbe essere quello di smorzare questo giudice interiore così rigido e magari elaborare aspetti del suo passato che si condensano in questa vicenda, dandole un tormento di non facile gestione. Mi pare, fra l'altro che nella sua vita ci sia un lutto importante. Sarebbe da valutare quanto e se ciò ha un peso e un legame con il suo malessere attuale.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Dr. Michele Scala
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Padova
Caro Fabio,

Capisco la grande difficoltà che stai affrontando e la sofferenza che provi. I pensieri ossessivi e i sensi di colpa che provi in relazione a quanto accaduto sono manifestazioni tipiche del Disturbo Ossessivo Compulsivo (DOC), che ti spingono a valutare costantemente l’accaduto e a sentirti schiacciato dalla vergogna, anche se, razionalmente, non hai commesso un “crimine” in senso stretto. La punizione che ti stai infliggendo è un comportamento comune nelle persone che soffrono di DOC, ma non è utile né per il tuo benessere né per la tua serenità.

Sebbene tu stia già seguendo un trattamento farmacologico, potrebbe essere utile esplorare anche un approccio psicoterapeutico, come la psicoterapia cognitivo-comportamentale o la psicoterapia breve strategica, che aiuta a riconoscere e modificare i pensieri ossessivi e le reazioni emotive legate ad essi. In particolare, la psicoterapia breve strategica si concentra sulla risoluzione pratica dei tuoi disagi, lavorando per interrompere i cicli di pensiero che ti tormentano e per ripristinare il tuo equilibrio psicologico.

Parlare con un terapeuta riguardo le tue preoccupazioni, sensi di colpa e paura di “impazzire” ti permetterà di fare un passo importante verso il superamento di questa fase difficile. Le tue emozioni sono comprensibili, ma non devono determinare la tua vita o farti perdere la speranza di risolvere il problema. Con il supporto giusto, è possibile tornare a sentirsi meglio e a vivere una vita piena e soddisfacente.

Ti auguro di trovare il supporto adeguato per affrontare questa situazione e riscoprire la serenità che meriti.
Dott. Simone Matarese
Psicologo, Psicoterapeuta, Neuropsicologo
Roma
Caro Fabio,
grazie per la tua sincerità. Il dolore che stai vivendo è reale, ma va visto nel contesto del DOC e degli attacchi di panico, dove colpa, paura e pensieri intrusivi spesso si amplificano fino a diventare insostenibili.

Non sei solo, e ciò che provi non è segno di follia, ma il risultato di un meccanismo che può essere compreso e gestito. Più che giudicare ciò che è accaduto, è importante capire perché oggi ti fa così male. Se lo desideri, possiamo lavorarci insieme. Una via d’uscita c’è.

Un caro saluto

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