LO AMO O NON LO AMO, DUBBI SUL DOC Salve a tutti, vi presento il mio problema riguardo a una situ

23 risposte
LO AMO O NON LO AMO, DUBBI SUL DOC

Salve a tutti, vi presento il mio problema riguardo a una situazione che sto vivendo da un po di tempo. A fine ottobre ho lasciato il mio ragazzo dopo quasi un anno di relazione. Una persona splendida, speciale, oggettivamente tutto ciò che ho desiderato nella vita..dopo tante delusioni non mi sembrava vero di aver trovato uno come lui. All'inizio non è stato il classico colpo di fulmine, sono partita con pregiudizi, paure e ansie che mi facevano vedere tutto distorto..un pò anche a causa delle mie esperienze precedenti di abbandono, ma ho deciso di dar modo di nascere a una cosa che sentivo speciale. Si è inserito benissimo nel mio gruppo di amici, è sempre stato stimato e ben voluto. Fin dall'inizio io scrissi a lui una lettera dove gli spiegavo che spesso e volentieri sono assalita da paura, paranoie, pensieri che non mi lasciano la testa in pace. Ma nonostante questo rassicurandolo che quello che provavo per lui era tanto. Sono seguita da una psicologa da tempo, soffro di una profonda ansia, ereditata da mia madre e mia zia che presenta anche disturbi dell'umore. L'ho introdotto in famiglia e si è subito fatto voler bene, sopratutto mia madre. I miei sono separati in casa e i litigi sono all'ordine del giorno. I mesi passano e io mi rendo conto sempre più di aver fatto la scelta giusta con lui, nessuno mi dava così tante attenzioni da molto tempo. Gite il weekend, vacanze anche con gli amici, serate al cinema, o il semplice vedersi un film a letto, tutto bellissimo. Un amore che faccio fatica a comprendere, non riesco a descrivere a parole il bene che mi ha donato. Da quel momento in poi io però ho cominciato ad avere molti dubbi improvvisi, mi sono chiesta" ma se mi piace così tanto e ci sto bene, perché non sento di dirgli ti amo già ora? Se l'ho fatto in passato dopo pochi mesi perché non riesco con lui?"..da dire che ho avuto relazioni dove sono stata lasciata ed ero dipendente, e non così felici. Decido di dirgli questa cosa, pochi giorni avergli scritto la lettera dove gli spiegavo della mia testa piena di paranoie, ma di stare tranquillo, lasciandolo spiazzato..ma comprensivamente e direttamente mi aveva fatto capire che dovevo stare nel "qui e ora" e non mentalizzare la relazione, tranquillizzandomi. In seguito decido di volermi iscrivere all'università online, convinta di ciò, ma appena partita con le lezioni sono andata nel panico e sensi di colpa, pensando di non potercela fare con il lavoro e facendo tutto controvoglia. Lui mi è stato vicino ed aiutato, lo chiamavo mentre ero al lavoro perché mi veniva da piangere e lui sempre a tranquillizzarmi. Nel frattempo a casa le cose tra i miei peggioravano ma sapevo di avere lui che mi aiutava, ho provato anche a cercare un altro appartamento chiedendo il suo aiuto ma alla fine ho deciso di rimanere a casa. Mi sentivo sempre più depressa, ma lui c'era sempre per me. Arriva il giorno del primo esame, con poca convinzione lo faccio grazie anche al suo supporto per incoraggiarmi, sempre comunque rispettando le mie scelte..e lo passo; ma non sono felice, decido di mollare tutto anche se mi ero ormai schematizzata tutti gli esami da lì a fine anno, ma l'ansia era troppa, ho provato a seguire anche i consigli della psicologa ma non è servito. Arriva l'estate, avendo una casa al mare non lontano da dove abito vado li spesso e volentieri per conto mio e con lui quando poteva. Da lì però, un po forse anche perché non avevo più altro da pensare sono ricominciate le ossessioni su di lui, se lo amo o no, se è solo affetto o meno, cose che non pensavo più ma che rimanendo lì spesso da sola si sono ingigantite. Glielo confesso di nuovo, dopo una bellissima due giorni a Firenze, e lui rimane di nuovo confuso, anche perché nello stesso momento gli dicevo di non volerlo lasciare perché mi rende felice e mi fa stare bene. Ma da lì la cosa dentro di me non si è più fermata; promettendogli comunque che mi sarei impegnata di più perché ci tenevo. Dopo una nuova discussione per questa cosa, e lui che nuovamente in maniera più decisa mi fa capire che devo smetterla di vivere nella mia testa, mi si accende come una lampadina e le cose vanno meglio. Mi stavo rendendo conto di perderlo per fissazioni. Arriva Settembre e purtroppo viene a mancare mio nonno, anche qui lui sempre presente e vicino, ho voluto che stesse con tutta la mia famiglia anche alla salma prima del funerale, anche se lui non l'aveva mai conosciuto, ho voluto sempre la sua mano con la mia. I giorni passano e cado in un profondo sconforto, non ho più voglia di niente e stare con le mie cose. Lui, essendo anche scrittore, ha firmato un contratto per un libro e per festeggiare gli ho fatto prenotare una due giorni in un lago, promettendogli che sarei stata tutta sua anche se mi faceva strano lasciare casa e famiglia in quel momento. Una volta lì però non sono riuscita a godermi nulla chiudendomi, lui con pazienza ha capito e gli ho tenuto la mano scusandomi, che non era per lui ed era un periodo buio..ho pianto molto in auto. Ho cominciato però di nuovo a pensare all'ossessione su di lui, unita allo stress per il lutto e ho perso il controllo andando completamente in tilt, ma dicendogli che anche se mi comportavo male con lui ultimamente di tenere sempre a mente che a lui ci tengo e gli voglio bene e che ne avremmo parlato ancora. Poi tilt di nuovo, mi convinco di fargli solo del male, il giorno dopo viene a prendermi per andare al cinema..lo accolgo al solito con un bacio e un sorriso, ma chiedendogli di andare a fare una passeggiata. Li decido di lasciarlo sconvolgendolo, dicendogli che mi sento tanto fortunata ad averlo conosciuto, che sto bene con lui e che è tutto ciò che una donna possa desiderare ma che..non basta stare bene e che quel qualcosa in più non è arrivato. E che non ne potevo più di stare male e far star male anche lui, che si merita una persona che lo ami e che è un macigno che mi porterò dietro tutta la vita. Lui senza parole se ne è andato e si è sentito preso in giro. Il giorno dopo gli ho scritto che gli volevo bene e che sarà sempre nel mio cuore per poi cancellare il messaggio per paura, anche se ormai lui l'aveva già visto, ma mi sentivo di farlo. Gli ho chiesto scusa e che lo farò all'infinito anche se so che non basta..lui però è molto arrabbiato, mi ha dato dell'ipocrita e sta soffrendo molto. Pochi giorni dopo sarebbe stato il mio compleanno e sapevo anche che mi aveva fatto il regalo. I miei amici sono increduli del mio comportamento e mia madre è rimasta male. Sono incappata in articoli sul doc da relazione, e visto anche le mie paranoie e la mia ansia che mi fa pensare a tutto 24 su 24, mi ci ritrovo molto. Ho paura di aver perso tutto quello che desideravo dalla vita solo per andare dietro alla mia testa e paranoie..non ci sentiamo più da 2 mesi e mezzo anche se lui vede e sente i miei amici..ma credo che è meglio per me e per lui che non ci vediamo ora. Lui è oggettivamente tutto ciò che ho desiderato dalla vita, e le mie credenze rigide mi hanno portato a dirgli che stare bene non basta..lui ora è a pezzo e io sono in tilt totale. Scusate la lunghezza.
Dott.ssa Verena Elisa Gomiero
Psicologo, Psicoterapeuta
Selvazzano Dentro
Gentile utente, grazie per aver condiviso la sua storia con noi. Capisco la sofferenza che sta provando, l'ansia e la paranoia sulla decisione presa. Essendo lei seguitava una psicologa penso avrete affrontato questa situazione dolorosa, parli con lei del DOC da relazione, cercate di analizzare ed evidenziare il percorso che ha fatto si che lei chiuda il rapporto con il suo ragazzo.
Cordiali saluti.
Dott.ssa VERENA ELISA GOMIERO

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Dott.ssa eleonora lombardi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Sesto Fiorentino
Buonasera, mi spiace molto per ciò che descrive e per la sua sofferenza. Le relazioni sono sempre complicate in quanto ci mettono costantemente dinanzi a dubbi e fragilità, ad ogni modo è importante capire come gestire quelle “parti di noi” che talvolta si trovano in conflitto. Da quanto racconta ritengo che lei abbia bisogno di intraprendere un percorso psicologico per avere finalmente un suo spazio dove poter esplorare le sue incertezze ed elaborare questa difficile situazione. Per ogni chiarimento rimango a disposizione senza impegno,
Un caro saluto
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Dott.ssa Laura Pavone
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Padova
Buon giorno..le sue parole mi fanno respirare la 'gabbia asfissiante' in cui sembra vivere (nella sua testa ma probabilmente anche in famiglia)..forse l'esempio di genitori 'separati in casa che continuano a litigare' non l'aiuta ad immaginare relazioni affettive nelle quali anche le 'cose dell'altro che non vanno' possano essere accolte senza pensare che necessariamente logoreranno o proprio distruggeranno tutto.. se ha intrapreso una psicoterapia, come dice, la continui..mi pare che per lei sia importante ripercorrere a fondo tutta la sua storia nella sua famiglia per imparare a lasciarla andare davvero e quindi essere libera da pensieri e timori che sembra ripetere senza comprendere davvero che li ha subiti ma appartengono ad altri e, in quanto non suoi, a loro li può lasciare..
Dott.ssa Elena Saporiti
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Buongiorno, mi spiace per quello che sta passando. Leggendo le sue parole mi sembra che lei non riesca a tollerare una situazione in cui sta bene: una bella relazione, la soddisfazione di aver superato un esame... E' come se si dovesse autosabotare continuamente. Ha scritto che da tempo è seguita da una psicologa, le consiglio di confidare a lei questi suoi pensieri e di continuare con la terapia. In bocca al lupo!
Dott.ssa Giulia Pastorino
Psicologo, Psicoterapeuta
Torino
Buongiorno, come le hanno già scritto altri colleghi, sicuramente è una situazione invalidante questo suo continuo logorio mentale che la porta ad autosabotarsi in tanti ambiti della sua vita: l'università, la relazione etc.
Come mai, pur avendo una psicologa dal tempo, ha deciso di scrivere su questa piattaforma?
Le consiglio di domandarsi se mette in dubbio anche il suo percorso psicologico, nel caso le consiglio di parlare anche di questo apertamente con la sua psicologa ed eventualmente decidere insieme a lei come gestirlo.
Se trova il suo stato ansioso particolarmente limitante nella sua quotidianità, potrebbe anche valutare di chiedere aiuto ad uno psichiatra per farsi aiutare con una cura farmacologica: potrebbe aiutarla ad abbassare il suo livello d'ansia ed aiutarla a gestire meglio la sua quotidianità.
Può essere che così tante cose insieme le sembrino tante, forse troppe, ma un passo alla volta son certa che troverà la giusta direzione per vivere bene.
Rimango a disposizione, qualora ne avesse bisogno.
Dott.ssa Loredana Beligni
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Torino
Buongiorno,
grazie per aver condiviso la sua storia e per come sia riuscita a trasmettere un forte senso di angoscia in chi leggeva, la stessa angoscia che prova lei e che non le permette di godersi ciò che di bello e piacevole le accade.
Descrive una situazione molto invalidante che si protrae da tempo, ne parli con la sua terapeuta e condivida con lei i suoi dubbi e i suoi pensieri.
Rimango a disposizione.
Dr.ssa Loredana Beligni
Dott.ssa Paola Cisternas Navarro
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Napoli
Buonasera e grazie per aver condiviso il suo vissuto. Le relazioni e i sentimenti sono purtroppo molto complessi e questa sua testimonianza probabilmente risuonerà in diversi lettori e lettrici. Ritengo sia molto utile che continui il percorso intrapreso con la sua terapeuta e che riporti all'interno della terapia anche i sui dubbi circa il DOC da relazione ecc. Si dia la possibilità di esplorare questo forte dolore e di scoprire le risorse che certamente lei possiede. Un caro saluto.

Dott.ssa Paola Cisternas Navarro
Dott.ssa Federica Ciccarese
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Buonasera Gentile Scrittrice,
La ringrazio per aver condiviso in maniera così dettagliata i suoi vissuti e la complessità che sta vivendo. La invito a riflettere con la sua psicologa come probabilmente la relazione di coppia dei suoi genitori abbia potuto influire sulla sua idea di coniugalità e come questa abbia dei risvolti faticosi per lei nell'attualità. Forse si sente un pesce fuor d'acqua e sente di allontanarsi dalle sue figure genitoriali quando fa dei passi evolutivi per sé.
Le auguro di ritrovare la sua serenità presto,
Dott.ssa Federica Ciccarese.
Dott.ssa Giada Turra
Psicologo
Trento
Buonasera, dalle sue parole emerge tutta la sofferenza che questa situazione le sta creando. Senza entrare nel dettaglio in questa sede, dal suo racconto appare come si stia instaurando in lei la dinamica del dubbio patologico, che si fonda su meccanismi affini a quelli del DOC. Il mi consiglio, se sta ancora ricevendo supporto dalla sua psicologa, è quello di affrontare questo particolare meccanismo con lei o di orientarsi su un collega strategico per ricevere l'adeguato supporto. D.ssa Giada Turra
Dott.ssa Francesca Gottofredi
Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Bologna
Buongiorno,
Le sue parole fanno respirare una grande sofferenza, sia sua personale che familiare, con l'esempio dei genitori separati in casa. E' importante che continui con la psicoterapia che ad oggi risulta esser una base dalla quale ripartire.
In bocca al lupo!
Dott.ssa Francesca Gottofredi
Dott.ssa Erika Pizzinato
Psicologo, Psicologo clinico
Codogno
Buongiorno! la ringrazio per aver condiviso la sua sofferenza. Purtroppo noto una grande difficoltà causata dal suo malessere interno e familiare. Anche se ha difficoltà, le consiglio di continuare il suo percorso in questo modo potrà ritrovare le sue risorse per stare bene. Le auguro buona fortuna. Dott.ssa Pizzinato
Dott. Paolo Notarangelo
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Gentile, percepisco la sofferenza che esprime, mi dispiace davvero per la situazione che riporta e mi rendo conto di quanto possa essere complicato conviverci. La prima cosa che mi sento di consigliarle è un consulto psicologico, anche online, che possa aiutarla ad affrontare il disagio espresso al fine di ritagliarsi uno spazio per comprendere meglio ciò che prova e cosa potrà farla stare meglio, elaborare i pensieri e i vissuti emotivi rivolgendosi ad un esperto con un approccio che si basi sull’accoglienza e ciò che è utile per la persona, valorizzando le sue risorse personali, aiutandola così a divenire artefice del racconto della propria vita, dando al corpo lo spazio e l’ascolto che merita. Iniziare un percorso per sentirsi meglio richiede coraggio, ma è già un importante passo iniziale verso il cambiamento. Resto a disposizione per ulteriori indicazioni e ad incontrarla. Cordiali saluti dott. Paolo Notarangelo
Dott.ssa Sara Bachiorri
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Salve, mi dispiace sentire che stai attraversando un momento difficile riguardo alla tua relazione. Sembra che tu abbia incontrato una persona speciale con cui hai vissuto un anno di relazione felice. Tuttavia, a causa delle tue paure e delle tue ansie, hai iniziato a dubitare dei tuoi sentimenti e a chiederti se lo ami veramente o meno.

È importante tenere presente che le relazioni possono essere complesse e che è normale avere dubbi e incertezze di tanto in tanto. Tuttavia, sembra che le tue ossessioni e le tue preoccupazioni abbiano iniziato a influenzare negativamente la tua relazione e la tua felicità.

È incoraggiante che tu stia cercando aiuto professionale per la tua ansia e che tu stia seguendo una terapia psicologica. Questo può essere un passo importante per affrontare le tue paure e le tue insicurezze e per capire meglio i tuoi sentimenti nei confronti del tuo ragazzo.

Tuttavia, è essenziale ricordare che la felicità e l'amore non sono sempre accompagnati da un sentimento di "amore" immediato e definitivo. L'amore può crescere e svilupparsi nel tempo, e ogni persona vive e manifesta i propri sentimenti in modo diverso. È importante dare spazio alla tua relazione e consentire a te stessa di esplorare i tuoi sentimenti senza mettere troppa pressione su di te.

Nel frattempo, potrebbe essere utile prendere un po' di tempo per riflettere sulle tue paure e sulle tue insicurezze. Cerca di capire da dove provengono e lavora su di esse con il supporto del tuo terapeuta. Focalizzati anche sul prenderti cura di te stessa e sul trovare modi sani per gestire lo stress e l'ansia.

È importante anche comunicare apertamente con il tuo ragazzo riguardo ai tuoi dubbi e alle tue paure, ma cerca di farlo in modo rispettoso e onesto. Una comunicazione aperta può aiutare entrambi a capire meglio la situazione e a trovare una soluzione insieme.

Infine, è fondamentale ricordare che la felicità e il benessere personale sono priorità importanti. Se ritieni che sia necessario prendere una pausa dalla relazione per lavorare su te stessa e sulle tue insicurezze, potrebbe essere una scelta da considerare. Ciò ti permetterà di concentrarti sul tuo percorso di guarigione e di trovare la chiarezza emotiva di cui hai bisogno.

Spero che tu possa trovare la serenità e la felicità che meriti, sia nella tua relazione che nella tua vita in generale. Ricorda che sei una persona unica e preziosa, e che hai il potere di trovare la felicità e l'amore che desideri.
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Dott.ssa Valeria Randisi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Casalecchio di Reno
Buonasera, probabilmente le sue ossessioni e i suoi pensieri intrusivi rispetto al rapporto con l'uomo di cui scrive, possono essere collegati alle dinamiche che ha vissuto in famiglia. Visto che è seguita da una collega dovrebbe analizzare con lei il percorso e lavorare su tutto ciò che può generare il malessere all'interno di una relazione che le dava molto.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Dott.ssa Irene Buzzoni
Psicologo, Psicologo clinico
Mussolente
Cara utente, la prima domanda che mi è venuta leggendoti è stata "cosa rappresentava il tuo ragazzo per te?" e la seconda "quali sono i tuoi bisogni?". Cerca uno spazio psicoterapeutico in cui parlarne e affrontare bene anche la tua situazione familiare, molto della famiglia di origine ha a che fare poi con il partner che scegliamo.
Buon lavoro.
Dott.ssa Ilaria De Pretto
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Capisco che stai attraversando un momento difficile e pieno di dubbi. Prima di tutto, è importante riconoscere l'importanza del tuo benessere mentale. Sebbene tu stia affrontando ansie e paranoie, cercare il supporto di uno specialista potrebbe essere cruciale per comprendere e gestire queste dinamiche complesse.

Quanto al tuo ex-ragazzo, sembra che ci sia stato un mix di sentimenti e decisioni prese in momenti di tensione emotiva. È normale sperimentare dubbi in una relazione, ma prendere decisioni importanti mentre si è emotivamente turbati potrebbe non riflettere appieno i tuoi veri sentimenti o desideri.

Considera di:

Riflettere sulle tue priorità: Cosa cerchi davvero in una relazione? Quali sono i tuoi veri bisogni e desideri?
Comunicare in modo chiaro e aperto: Se ritieni che ci siano state incomprensioni, potrebbe essere utile chiarire le tue intenzioni e sentimenti con il tuo ex-ragazzo, evitando l'impulsività.
Cercare il supporto di uno psicologo: Un professionista potrebbe aiutarti a esplorare e affrontare le tue ansie, contribuendo a prendere decisioni più consapevoli e ben ponderate.
Tempo per la riflessione: Data la complessità della situazione, prenditi del tempo per riflettere su ciò che realmente desideri e come puoi migliorare il tuo benessere emotivo.
Sviluppare consapevolezza emotiva: Lavorare sulla consapevolezza delle tue emozioni può aiutarti a gestire meglio i momenti di confusione e a prendere decisioni più ponderate.
Ricorda che le relazioni sono complesse, e prendersi il tempo per riflettere e lavorare su te stessa può essere fondamentale per costruire relazioni più sane in futuro.
Dott.ssa Debora Versari
Psicologo clinico, Psicologo, Psicoterapeuta
Forlì
Buongiorno, mi dispiace molto per ciò che descrive e per la sua sofferenza. Le relazioni sono sempre complicate in quanto ci mettono costantemente davanti a dubbi e insicurezze.importante capire come gestire quelle “parti di noi” che talvolta si trovano in conflitto. Da quanto racconta ritengo che lei abbia bisogno di intraprendere un percorso psicoterapeutico diverso rispetto a quello che sta gia’ percorrendo magari con un altro professionista per avere finalmente un suo spazio dove poter esplorare le sue incertezze ed elaborare questa difficile situazione. Un saluto Dr.ssa Debora Versari.
Dott.ssa Helena Afflitto
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Gentile Utente, quello che lei descrive, e che lei chiama doc da relazione, è semplicemente la punta dell'iceberg. In un percorso psicologico è possibile andare al di sotto e capire il vero nucleo che mette in moto tutto il suo funzionamento. Resto disponibile, Cordiali Saluti Dott.ssa Helena Afflitto
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Buongiorno, la ringrazio per aver condiviso con tanta sincerità e dettaglio la sua esperienza. È evidente che sta attraversando un momento di grande sofferenza e confusione, e il modo in cui descrive le sue emozioni e i suoi pensieri mostra quanta fatica stia facendo per dare senso a ciò che prova. La sua storia, oltre alla relazione con il suo ex ragazzo, è anche il riflesso di un vissuto interiore complesso, caratterizzato da ansia, insicurezze, e un bisogno profondo di rassicurazione. Da un punto di vista cognitivo-comportamentale, è importante sottolineare che pensieri ossessivi e preoccupazioni costanti, come quelle che descrive, non sono qualcosa di cui sentirsi in colpa. Quando l'ansia prende il sopravvento, può far sì che anche le relazioni più significative diventino il terreno su cui si proiettano dubbi e paure. Ciò che racconta dei suoi pensieri ripetitivi ("Lo amo o non lo amo?", "Sto facendo la cosa giusta?") sembra ricondurre a una forma di "dubbio ossessivo", spesso presente in chi soffre di ansia o disturbi ossessivo-compulsivi. Questo genere di dubbio non si risolve con un semplice "sì" o "no" alla domanda, perché la mente ansiosa tende a tornare sempre su quei pensieri, cercando certezze che purtroppo non si possono trovare immediatamente. Lei scrive che lui rappresenta tutto ciò che ha sempre desiderato, eppure qualcosa dentro di lei non le permette di godersi fino in fondo questo sentimento. È importante comprendere che l'ansia non è la realtà, ma una lente attraverso cui osserva ciò che le accade, distorcendone il significato. Quando dice di sentirsi "in tilt" o di avere un "macigno" da portare, sembra emergere un conflitto interiore profondo: da un lato il desiderio di lasciarsi andare e vivere la relazione, dall'altro la paura di fare del male, di non essere all'altezza, di perdere il controllo. Un aspetto importante del percorso cognitivo-comportamentale è imparare a riconoscere questi schemi di pensiero disfunzionali e osservare come essi influenzano le sue emozioni e i suoi comportamenti. Ad esempio, la convinzione che "stare bene non basta" sembra una credenza rigida che la porta a svalutare ciò che di positivo ha vissuto nella relazione. È come se la sua mente le dicesse che se non sente certe emozioni "forti" e immediate, allora non può essere amore. Ma l'amore non è sempre accompagnato da fuochi d'artificio o da quella perfezione ideale che spesso immaginiamo: è fatto anche di quotidianità, di supporto reciproco, di momenti difficili affrontati insieme. Forse potrebbe provare, con il supporto della sua psicologa, a lavorare su queste convinzioni e imparare a tollerare l'incertezza. È naturale avere dei dubbi nelle relazioni, specialmente quando si ha un vissuto di abbandono o esperienze negative passate. La paura di essere ferita può spingerla a "scappare" prima che possa accadere qualcosa di doloroso, anche se questa fuga non è ciò che davvero desidera. L'aspetto positivo è che sta dimostrando una profonda consapevolezza di sé: riconosce i suoi pensieri, sa di soffrire d'ansia e ne parla con grande chiarezza. Questa consapevolezza è il primo passo per capire come interrompere il circolo vizioso in cui si trova. Non è colpa sua se si sente così, e non deve punirsi per aver preso decisioni difficili: sta facendo del suo meglio per affrontare una situazione emotivamente molto complessa. Si dia il tempo necessario per lavorare su di sé, senza forzarsi a "sentire" qualcosa in modo immediato o perfetto. La guarigione dall'ansia non avviene di colpo, ma passo dopo passo, imparando ad accettare le emozioni senza giudicarle e a rimanere nel qui e ora, come le aveva suggerito anche il suo ex ragazzo. Questo approccio può aiutarla a non "mentalizzare" eccessivamente, permettendole di vivere le relazioni e le esperienze in modo più autentico e meno controllato dalla paura. La invito a continuare il suo percorso psicologico con fiducia, esplorando questi aspetti e provando ad accogliere le sue emozioni, anche quelle più scomode. Il fatto che si stia ponendo tutte queste domande dimostra quanto desideri stare meglio e comprendere se stessa. Questo è un atto di coraggio e di amore verso di sé, e merita di essere riconosciuto. Resto a sua disposizione per qualsiasi altro confronto. Si prenda cura di sé. Dott. Andrea Boggero
Dott. Giacomo Cresta
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Buongiorno, la ringrazio per aver condiviso la sua storia.
È evidente che ha vissuto una relazione estremamente complessa e dolorosa. Le dinamiche di attaccamento e distacco hanno lasciato ferite profonde. Il senso di colpa e la rigidità delle sue credenze sembrano averla intrappolata in un loop emotivo.
Anche se il suo partner rappresentava ciò che desiderava, il rapporto è diventato fonte di sofferenza. Le paranoie e l'ansia costante le impediscono di vivere serenamente l'amore che prova. Questo ciclo di dolore fa sì che un sentimento profondo diventi difficile da gestire. Prendersi del tempo per guarire e lavorare sulla propria autostima è fondamentale. Un periodo di pausa potrebbe permetterle di elaborare il dolore senza ulteriori pressioni. Il supporto di un professionista può aiutarla a rielaborare queste esperienze traumatiche. Ricordi che merita di essere ascoltata, rispettata e amata per ciò che è. Le auguro di trovare la serenità e sono a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Dott.ssa Eleonora Scimone
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Buongiorno cara, mi spiace per la sua sofferenza, comprendo il suo punto di vista, ma è tutto un ‘lui’ ‘lui’ ‘lui’. Lei dov’è in tutto questo testo? Di cosa ha bisogno realmente? Mi sembra un rapporto quasi ‘padre-figlia’, un porto sicuro. Mi pare molto cerebrale e sembra non dare spazio a sé stessa e in effetti quando ci concentriamo troppo sull’altro perdiamo di vista noi. Se vuole le propongo di iniziare insieme a portare lo sguardo su di lei. Se vorrà sono disponibile per un primo colloquio anche online.
Dott.ssa Laura Lanocita
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Ci sono momenti in cui la mente sembra non dare tregua, in cui ogni emozione diventa sospetta e ogni scelta, anche la più sentita, appare contaminata dal dubbio. Lei descrive con grande lucidità quanto il suo pensiero possa diventare una prigione, capace di trasformare persino l’amore più autentico in una fonte di angoscia e di interrogativi infiniti. Quando si vive in un continuo confronto con l’idea di “capire” se si ama o no, qualcosa del sentire si paralizza: il bisogno di certezza prende il posto del desiderio, e il piacere di essere con l’altro si perde dietro la ricerca ossessiva di una risposta definitiva. Quello che accade non è una mancanza d’amore, ma un modo attraverso cui la mente tenta di difendersi da un’intimità che tocca qualcosa di troppo vulnerabile. In lei si percepisce il desiderio di controllo, ma anche la paura profonda di lasciarsi andare, come se amare significasse rischiare di perdere se stessa. Un percorso psicoanalitico permette di esplorare proprio questo punto: non per rispondere al dubbio, ma per comprendere cosa esso rappresenti, quale significato abbia nella sua storia affettiva e cosa nasconda dietro il bisogno di continui “perché”. Nel mio orientamento, si lavora sull’ascolto del soggetto e del suo modo unico di vivere il legame, senza imporre modelli o verità precostituite. È un cammino che consente di riavvicinarsi al proprio sentire autentico, restituendo spazio al desiderio là dove oggi domina la paura.
La invito, se lo desidera, a contattarmi: troverà un luogo di profondo ascolto, accogliente e privo di giudizio, dove poter mettere parola a questo dolore e iniziare a ritrovare un senso di libertà interiore.
dottoressa Laura Lanocita

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