Il mio psicoterapeuta tende a sfilarsi la fede dal dito durante le sedute. Supposto che sia affidabi
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Il mio psicoterapeuta tende a sfilarsi la fede dal dito durante le sedute. Supposto che sia affidabile l’interpretazione del linguaggio del corpo, perché lo fa proprio in questa circostanza? Sta cercando di dirmi qualcosa?
Grazie
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Buongiorno, Non credo che il terapeuta stia cercando di dire qualcosa di particolare, ma sarebbe molto interessante per lei provare a chiedergli perché lo fa...
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Il linguaggio del corpo è un linguaggio parallelo a quello verbale. A volte i due linguaggi sono in sintoni, a volte no. Se il gesto di sfilarsi l'anello da parte del suo terapeuta le fa venire in mente delle domande, chieda pure chiarimenti al suo terapeuta. Le consiglierei di approfondire con lui la tematica.
Salve, onestamente credo che possano esserci migliaia di motivazioni perché il terapeuta faccia questa cosa, onestamente tenderei ad escludere l’ipotesi più maliziosa. Piuttosto, credo che sarebbe interessante capire come mai lei abbia notato questo comportamento e se questo possa essere indice di una sua tendenza a scrutare in maniera approfondita le persone, quasi per necessità di comprendere le loro azioni onde evitare di essere colta di sorpresa.
Cordialmente, dott FDL
Cordialmente, dott FDL
Buongiorno, il linguaggio del corpo è la forma più importante della comunicazione non verbale e fornisce informazioni sullo stato emotivo della persona, ma va letto nel suo insieme perchè un solo segnale non definisce la persona o il suo stato emotivo. Se il gesto del suo terapeuta l'ha cosi incuriosita la soluzione potrebbe essere di chiedere direttamente a lui, potrebbe essere utile.
Un cordiale saluto
Un cordiale saluto
Gentile utente, la relazione tra paziente e terapeuta si basa su un'alleanza di lavoro indirizzata al benessere del cliente. Non ritengo utile che lei si soffermi ad interpretare il comportamento del terapeuta, ma che piuttosto gli rivolga una domanda chiara sul fatto che quel gesto attiri la sua attenzione, potrebbe essere ulteriore motivo di crescita del vostro rapporto. Spero di esserle stata utile e La saluto cordialmente. Dr.ssa Sara Rosaria Mammano
Buonasera, è possibile che questo comportamento abbia un significato ma non necessariamente il primo che può venire in mente è quello giusto. Potrebbe provare a parlarne con lui, esplorando anche le emozioni, i pensieri che l'hanno motivata a porre questo in questo contesto. Cordiali Saluti
Buonasera, non so onestamente se il suo terapeuta vuole dirle qualcosa, l'unico che può dirglielo di fatto è proprio lui. Un caro saluto
Indipendentemente dall'accento posto sulla comunicazione non verbale, vale la pena soffermarsi sull'interpretazione che Lei ha fatto di quel gesto: che significato gli ha attribuito, o cosa desidererebbe che significasse ? Ne parli con il suo terapeuta, che avrà l'opportunità di condividere con Lei le considerazioni cliniche del caso.
Buongiorno, questa domanda potrebbe rivolgerla direttamente al suo psicoterapeuta. Perché immagino, porti alcune domande o interpretazioni personali.
Caro utente,
La sua domanda è la dimostrazione di quanto la relazione terapeutica sia biunivoca: così come il terapeuta cerca di decodificare il comportamento del paziente per rendersi specchio e aiutarlo a diventarne consapevole, allo stesso modo anche il paziente "studia" il comportamento verbale e non verbale del suo terapeuta e ne rimane colpito. Anche io ritengo potrebbe essere utile per il suo percorso terapeutico condividere con il suo terapeuta quello che in lui ha notato (indendendolo come un atto comunicativo). Potrebbe anche essere uno di quei gesti auto rivolti (come quei vezzi che ci fanno sentire a nostro agio), ma certamente questa sua riflessione aprirà degli spiragli di lavoro sulla relazione terapeutica e sul lavoro che sta facendo col collega.
Le auguro ogni bene
Dott.ssa S. Costanzo
La sua domanda è la dimostrazione di quanto la relazione terapeutica sia biunivoca: così come il terapeuta cerca di decodificare il comportamento del paziente per rendersi specchio e aiutarlo a diventarne consapevole, allo stesso modo anche il paziente "studia" il comportamento verbale e non verbale del suo terapeuta e ne rimane colpito. Anche io ritengo potrebbe essere utile per il suo percorso terapeutico condividere con il suo terapeuta quello che in lui ha notato (indendendolo come un atto comunicativo). Potrebbe anche essere uno di quei gesti auto rivolti (come quei vezzi che ci fanno sentire a nostro agio), ma certamente questa sua riflessione aprirà degli spiragli di lavoro sulla relazione terapeutica e sul lavoro che sta facendo col collega.
Le auguro ogni bene
Dott.ssa S. Costanzo
Gentile utente, grazie per la condivisione. Credo che, se ritiene essere per lei così importante questa questione, parlarne direttamente con il suo terapeuta potrebbe aiutarla a comprendere meglio la situazione.
AV
AV
Buongiorno, darle una interpretazione con così poche informazioni è impossibile. Percepisco la sua necessità di chiarire questo gesto, cosa che le consiglio di fare per evitare che mini la relazione con il/la suo/sua terapeuta.
Un saluto,
Dott. Alessandro D'Agostini
Un saluto,
Dott. Alessandro D'Agostini
Salve, dubito fortemente che le voglia dire qualcosa ma per eliminare qualsiasi dubbio le suggerisco di chiederlo direttamente a lui per avere così le risposte che vuole ed evitare costruzioni fantasiose che possono danneggiare il suo percorso terapeutico che ritengo sia l'unica cosa a cui lei realmente tenga. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Gentilissima, glielo chieda! Non potrà che apprezzare il suo spirito di osservazione e interpretativo e prendere spunto da ciò per affrontare il tema del transfert e controtransfert che si è sviluppato nella vostra relazione terapeutica.
Gentile Utente, pur non vedendo malizia ne parlerei con estrema tranquillità con il terapeuta, altrimenti si costruisce delle potenziali fantasie che magari non corrispondono alla verità e che vanno a mettere a rischio la terapia. Un caro saluto.
Buongiorno, credo che dovrebbe rivolgere la domanda direttamente al suo terapeuta. Quelle che potrebbero essere fatte in questa sede sarebbero solo supposizioni che lasciano il tempo che trovano.
Saluti, dott.ssaSandra Petralli
Saluti, dott.ssaSandra Petralli
Glielo chieda!! O gli dica le sue fantasie rispetto a quel gesto, potrebbe essere un tema da trattare utile per lei. Saluti, SR
Gentile utente, come mai porta attenzione a questo dettaglio? Le motivazioni possono essere diverse, fare supposizioni in questa sede non lo trovo corretto.
Cordiali saluti
Cordiali saluti
La rimozione della fede nuziale durante le sedute potrebbe avere vari significati, ma è importante sottolineare che l’interpretazione del linguaggio del corpo può essere complessa e contestuale. Detto ciò, alcuni possibili motivi per cui il tuo psicoterapeuta potrebbe togliere la fede durante le sedute includono:
1. Comfort personale: Potrebbe essere semplicemente un gesto involontario per sentirsi più a suo agio durante la sessione. Alcuni professionisti si tolgono gli oggetti come anelli per non distrarsi o per sentire un maggiore senso di libertà durante la conversazione.
2. Separazione emotiva dal contesto privato: La fede nuziale potrebbe essere tolta come un modo per simbolicamente “distaccarsi” dal proprio ruolo di partner nella vita privata e concentrarsi completamente sul ruolo di terapeuta. Questo gesto potrebbe servire a creare una separazione tra la sua vita personale e la sua professione.
3. Inconscio e simbolismo: Se il gesto viene ripetuto durante le sedute, potrebbe esserci una componente simbolica legata alla relazione terapeutica o alle dinamiche di potere e intimità che si sviluppano in terapia. Tuttavia, questo non significa necessariamente che stia cercando di comunicare qualcosa di diretto o nascosto a te.
Tuttavia, è fondamentale che tu possa sentirti libero di esprimere i tuoi pensieri e le tue sensazioni durante la terapia. Se questo gesto ti suscita curiosità o disagio, potresti parlarne direttamente con il tuo terapeuta. La trasparenza e la discussione di tali dettagli possono arricchire il processo terapeutico e aiutarti a comprendere meglio le dinamiche che si creano nella relazione terapeutica.
1. Comfort personale: Potrebbe essere semplicemente un gesto involontario per sentirsi più a suo agio durante la sessione. Alcuni professionisti si tolgono gli oggetti come anelli per non distrarsi o per sentire un maggiore senso di libertà durante la conversazione.
2. Separazione emotiva dal contesto privato: La fede nuziale potrebbe essere tolta come un modo per simbolicamente “distaccarsi” dal proprio ruolo di partner nella vita privata e concentrarsi completamente sul ruolo di terapeuta. Questo gesto potrebbe servire a creare una separazione tra la sua vita personale e la sua professione.
3. Inconscio e simbolismo: Se il gesto viene ripetuto durante le sedute, potrebbe esserci una componente simbolica legata alla relazione terapeutica o alle dinamiche di potere e intimità che si sviluppano in terapia. Tuttavia, questo non significa necessariamente che stia cercando di comunicare qualcosa di diretto o nascosto a te.
Tuttavia, è fondamentale che tu possa sentirti libero di esprimere i tuoi pensieri e le tue sensazioni durante la terapia. Se questo gesto ti suscita curiosità o disagio, potresti parlarne direttamente con il tuo terapeuta. La trasparenza e la discussione di tali dettagli possono arricchire il processo terapeutico e aiutarti a comprendere meglio le dinamiche che si creano nella relazione terapeutica.
Capisco il Suo dubbio, notare certi gesti durante una seduta può suscitare curiosità o anche confusione. Tuttavia, è molto difficile attribuire un significato preciso e universale a comportamenti come togliersi la fede: potrebbe trattarsi di un gesto abituale, di distrazione, di disagio momentaneo o semplicemente di un movimento automatico.
Nel contesto terapeutico, ciò che conta di più non è tanto il gesto in sé, quanto ciò che evoca in Lei: come lo interpreta, cosa Le fa sentire o pensare. Questi vissuti possono diventare materiale prezioso da esplorare in seduta, con delicatezza e curiosità.
Se lo desidera, possiamo fissare un colloquio conoscitivo, anche online, per riflettere insieme su come vive la relazione terapeutica e su ciò che questi segnali suscitano in Lei.
Dott.ssa Greta Pisano
Psicologa e Psicoterapeuta
Nel contesto terapeutico, ciò che conta di più non è tanto il gesto in sé, quanto ciò che evoca in Lei: come lo interpreta, cosa Le fa sentire o pensare. Questi vissuti possono diventare materiale prezioso da esplorare in seduta, con delicatezza e curiosità.
Se lo desidera, possiamo fissare un colloquio conoscitivo, anche online, per riflettere insieme su come vive la relazione terapeutica e su ciò che questi segnali suscitano in Lei.
Dott.ssa Greta Pisano
Psicologa e Psicoterapeuta
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