Il BDSM è considerato una patologia in psicologia? O lo si può vivere in totale serenità?

23 risposte
Il BDSM è considerato una patologia in psicologia?
O lo si può vivere in totale serenità?
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, evidenze scientifiche dimostrano che i cultori del BDSM sono meno propensi a sviluppare nevrosi, meno propensi a sentirsi rifiutati e sono più aperti ed estroversi.
Cordialmente, dott. FDL

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Dott.ssa Ilaria Rasi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Bologna
Buonasera, lei la vive in totale serenità o piuttosto come una patologia? Qui la risposta alla sua domanda. Un saluto
Dott. Alessio Vellucci
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Gentile Utente, nessun comportamento sessuale è considerabile patologico solo sulla base dell'essere un'eccezione piuttosto che la regola. Leggendo su internet troverà sempre la categoria "parafilia", che di per sé può suonare patologizzante, me ne rendo conto. Tendenzialmente, un comportamento sessuale viene definito patologico solo se diviene in via esclusiva l'unico modo con il quale la persona è in grado di soddisfarsi sessualmente. In alternativa rimane solo l'espressione di una propria inclinazione, di un gusto se vogliamo, che di patologico non ha nulla. Il sesso è il gioco degli adulti, e la soddisfazione sessuale si costruisce nel rapporto a due; con le dovute eccezioni di casi limite (esempio pratiche che comportino pericolo), la condivisione nella coppia delle regole del gioco è l'unico requisito per vivere sereni qualunque manifestazione di intimità. Un caro saluto
Gentile utente,
Queste pratiche sessuali Un tempo nella clinica si definivano “perversioni”, e già il termine stesso lasciava ben pochi dubbi sull’allusione alla sottintesa psicopatologia.
Oggi invece si preferisce indicarle con il termine di “parafilie” e con gli anni sono state rivisitate e rilette sia dal punto di vista diagnostico che (ove necessario) terapeutico
Cordialità, dott.ssa Mariagrazia Fanciulli
Dott. Stefano Minelli
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Roma
Buonasera. Per lei farebbe differenza? Parta da qui.
sm
Dr. Ugo Ungaro
Psicologo, Psicoterapeuta
L'Aquila
Gentile Signore/a l'oggetto di attenzione dev'essere spostato sulla persona e sul modo in cui vive questi comportamenti. Se vengono vissuti con disagio o lo provocano in qualche modo sono sicuramente da leggere o approfondire. In ogni caso alcune di queste pratiche aprono la possibilità a molte riflessioni connesse al tipo di relazione che si crea. Un cordiale saluto
Dott. Valeriano Fiori
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Roma
Salve, su di lei funziona? Rifletta su questo.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Dott. Alessandro D'Agostini
Psicologo, Psicoterapeuta
Roma
Buongiorno, dipende tutto da come lo vive lei. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini
Dr. Daniele Vitale
Psicologo, Sessuologo, Psicologo clinico
Roma
Cara/o utente,
da esperto in parafilie, mi sento di rassicurarla sul fatto che il BDSM non è assolutamente una patologia. Anche se si tratta di pratiche e fantasie che porta la sessualità verso a spingersi verso lidi più estremi, alle spalle c'è una definizione chiara ed esplicita di una sorta di “codice di comportamento”. Sono state effettuate diverse ricerche in ambito sessuologico a riguardo e nessuna ha riportato nulla che possa far ipotizzare la presenza di un nucleo patologico sottostante, bensì che possano essere interpretate in primis come scelte ludiche e ricreative da parte della persona. Diverso è la curisità nel sapere come mai alcune persone prediligono questo tipo di pratiche ad una vita sessuale considerata più "canonica". Se ha dubbi, e vuole approfondire può contattarmi in privato e prendere appuntamento. In questo modo potrà avere informazioni più accurate ed essere rassicurato/a su questo aspetto della sessualità, in modo da non viverla in maniera vincolante e patologica.
Un caro saluto
Dott. Alberto Galia
Psicologo, Sessuologo
Milano
Gentile utente, al giorno d'oggi non si tratta di una pratica comunemente patologizzata, o almeno non la si ritrova tra i principali manuali diagnostici. Diverso è il parere dei teorici delle relazioni oggettuali, ad esempio Otto Kernberg, che vede in tali pratiche una "perversione patologica" (2011). Molto dipende dal quadro di riferimento teorico adottato; ad ogni modo, se lei riesce a viverla serenamente non vi è necessità di prendere provvedimenti terapeutici di alcun tipo.
Dott.ssa Serena Facchin
Psicologo, Sessuologo, Psicoterapeuta
Montemerlo
Buongiorno.
Nell'ambito della sessualità è difficile e rischioso definire come patologiche le pratiche considerate comuni. Nei manuali diagnostici professionali per fortuna non sono più elencate come delle patologie, quindi nessun dubbio a riguardo. Fintanto che le pratiche sono consensuali e le regole condivise, si può tranquillamente vivere la sessualità serenamente in ogni sua declinazione.
Buona giornata.
Dott.ssa Rebecca Silvia Rossi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Usmate Velate
Gentile utente, lei come la vive? Se la risposta è "in totale serenità" continui così. Se la risposta dovesse rivelare qualcosa di altro, sarebbe interessante esplorare la questione. Niente è patologico se non lo si vive come tale e se non impatta in modo significativo la propria vita! Un caro saluto
Gentile Utente, questo comportamento viene categorizzato come "parafilia", che può riportare nell'immaginario subito al concetto di patologia. In ogni caso il comportamento sessuale può essere patologico se crea disagio a chi lo mette in atto o all'ipotetico partner. La condivisione delle regole alla base di questa particolare convenzione sociale è il requisito per vivere serenamente tale manifestazione di intimità ed evitare che perda la sua personale funzione adattiva ludica e relazionale. Disponibile ad ulteriori approfondimenti, le auguro buona giornata.
Dr. Leonardo Gottardo
Psicologo, Sessuologo, Psicoterapeuta
Padova
Buonasera,
la risposta è soggettiva.
Come lo si vive personalmente e se non crea disagio a se stesso e agli altri.
Cordiali saluti. Dott. Leonardo Gottardo
Dott. Raffaele Cuomo
Psicologo, Psicologo clinico
Latina
Buonasera signora. Parta dal presupposto che una pratica sessuale che rientra nella categoria delle "parafilie" può essere considerata patologica solo se essa diventa talmente intrusiva nella sua vita sessuale da essere necessaria per ottenere il piacere. Se questa pratica non causa disagio a lei e/o al suo eventuale partner, rimane solo una problematica legata al pensare comune. Quindi, le suggerisco di viverla con serenità. Cordialmente, dott. RC
Dott. Gianmarco Simeoni
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Varese
Buonasera Gentile Utente, il confine tra "normale" e "patologico" è spesso molto sottile. Provi a chiedersi piuttosto come lei vive questo suo modo di essere, se serenamente o con altri stati d'animo. Se lei vive bene questo lato di Sé e non danneggia altre persone, perché dovrebbe essere considerato patologico? Cordialmente, dott. Simeoni
Dr. Emanuele Cananzi
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Bologna
Gentile Utente, brevemente potrei sintetizzare come nella mia pratica clinica diverse persone attirate dall'universo BDSM sentissero, in qualche modo, di non essere completamente sereni con loro stessi e credessero di stare facendo qualcosa di poco sano.

Come la maggior parte dei colleghi suggerisce, entriamo nell'ambito della problematicità quando alcune delle nostre aree dell'esperienza quotidiana paiono compromesse.

Esiste qualche aspetto della sua vita che sta risentendo per via del BDSM?

Un saluto cordiale,
Emanuele Cananzi
Dott.ssa Alice Carbone
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Buonasera,
la sessualità umana è estremamente complessa e sfaccettata. Per questo motivo è importante cercare di non patologizzare sempre tutto.
Ciò che più è importante è il modo in cui lei vive la sessualità: se la vive con serenità, preoccupazione, accettazione, paura, vergogna.
Nel momento in cui alcuni aspetti della sessualità creano preoccupazioni e difficoltà con se stessi, con e per le relazioni con gli altri (soprattutto le relazioni sentimentali), può essere utile rivolgersi ad uno psicologo per parlarne. Al fine di comprendere, prendere atto, conoscersi meglio e vivere con maggiore serenità.
Un cordiale saluto,
Dott.ssa Alice Carbone
Dr. Manuel Marco Mancini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, dipende molto da come lei vive l'esperienza. Se vissuta con piacere o serenità è del tutto normale, se invece prova del disagio sarebbe consono parlarne con uno specialista.
MMM
Dott. Luca Ferretti
Psicologo, Psicoterapeuta
Livorno
Buongiorno, dipende da come lei percepisce queste pratiche se la fanno stare in serenità oppure no. Faccia questa domanda a se stessa e valuti la risposta.
Cordiali saluti: Dottor Luca Ferretti
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Capisco che si stia ponendo questa domanda con un senso di dubbio e forse anche con un po’ di preoccupazione rispetto al significato psicologico del BDSM. È del tutto normale chiedersi se determinate preferenze o pratiche possano essere considerate "sane" o "patologiche", soprattutto perché la sessualità è spesso carica di significati culturali e morali che possono influenzare il modo in cui la viviamo e la percepiamo. Dal punto di vista della psicologia, e in particolare dell’approccio cognitivo-comportamentale, il BDSM non è considerato una patologia di per sé. Le attuali classificazioni diagnostiche, come il DSM-5 (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali), non identificano le pratiche BDSM come un disturbo, a meno che non causino sofferenza significativa alla persona o agli altri, o se vengano agite in modo compulsivo e fuori dal controllo dell’individuo. In altre parole, se una persona vive il BDSM in modo consapevole, consensuale e senza che questo interferisca negativamente con la propria vita, non c’è nulla di patologico. Ciò che spesso crea ansia e dubbi è il timore del giudizio, sia interno che esterno. La società per molto tempo ha considerato certe pratiche come "devianti", ma oggi sappiamo che la sessualità è estremamente varia e che il desiderio umano non si riduce a schemi rigidi. In un'ottica cognitivo-comportamentale, un aspetto importante da considerare è la relazione che si ha con queste pratiche: generano benessere? Sono vissute in modo consensuale e sicuro? Se la risposta è sì, allora non vi è alcuna ragione per considerarle un problema. Un aspetto interessante è anche il modo in cui le convinzioni personali e i pensieri automatici influenzano il modo in cui si vive la sessualità. Se, ad esempio, la persona associa il BDSM a qualcosa di "sbagliato" o "pericoloso", potrebbe sviluppare ansia o senso di colpa. In questo caso, il lavoro psicologico si focalizzerebbe proprio sul riconoscere e mettere in discussione queste credenze, aiutando a costruire una visione più equilibrata e serena della propria sessualità. Se invece ci sono vissuti di disagio legati a queste preferenze, è utile esplorare da dove provenga questo malessere: è qualcosa di interno, legato a paure o insicurezze personali? Oppure è il timore del giudizio degli altri? O ancora, vi sono aspetti della pratica che non si sente di vivere in piena libertà o che le creano dubbi? Tutte queste domande possono essere affrontate con un percorso psicologico, se si sente il bisogno di approfondire e comprendere meglio il proprio mondo interiore. In definitiva, il BDSM, quando praticato nel rispetto del consenso, della sicurezza e della volontà reciproca, può essere vissuto con serenità. La chiave sta nel modo in cui si relaziona con queste esperienze e nel grado di benessere o malessere che ne deriva. Se sente che queste domande la turbano, potrebbe essere utile esplorarle con un professionista, non per "curare" qualcosa che non è patologico, ma per aiutarla a costruire una maggiore consapevolezza e accettazione di sé.
Cari saluti
Dott. Andrea Boggero
Dott. Giorgio De Giorgi
Psicologo, Psicologo clinico
Bologna
Gentilissimo,

se vissuto consensualmente e con consapevolezza, il BDSM non è considerato una patologia. Anzi, è una forma di espressione relazionale ed erotica che, per molte persone, può essere perfettamente integrata nella propria identità.
Ma si è mai chiesto che significati personali assume per lei questa modalità?
A volte esplorare il “perché ci piace ciò che ci piace” apre spazi affascinanti e può aiutare a viverli con ancora più libertà.
Mi contatti pure se interessata/o ad esplorare questo vissuto.

Dr. Giorgio De Giorgi
Dott.ssa Francesca Casolari
Psicologo, Psicologo clinico
Modena
se non è un abuso va bene

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