Ho una strana paura di credere in cose che non sono reali, anzi: che so che non sono reali, ma nella

18 risposte
Ho una strana paura di credere in cose che non sono reali, anzi: che so che non sono reali, ma nella cui realtà ho paura di credere; e allo scopo di allontanare tale paura, mi vedo costretto a ribadirmi che so che tali formulazioni mentali non sono reali. Ad esempio : e se iniziassi a credere di essere non me ma un'altra persona? Il primo che incrocio per strada, o l'altro o l'altro ancora... O addirittura un oggetto inanimato, una mattonella della parete o una sedia o un interruttore... So che simili pensieri non hanno senso, o meglio: lo sa la mia parte razionale, ancorata alla realtà, alla quale mi aggrappo per respingere certi dubbi assurdi; eppure, temendo di perdere di vista tale realtà, devo ribadirmi di sapere che tali pensieri non hanno fondamento, per assicurarmi che il mio esame di realtà sia ancora integro e che io non finisca per prendere per vere delle ipotesi deliranti... Ora la domanda è : che comportamento devo assumere, quando mi si insinua il dubbio di prendere per reale ciò che ovviamente non lo è?
Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso e comprendo quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente. Credo che un consulto con un terapeuta possa aiutarla ad identificare pensieri rigidi e disfunzionali che impediscono il cambiamento desiderato e mantengono la sofferenza in atto. Resto a disposizione, anche online. Cordialmente, dott FDL

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Ciao,
Ho letto tutto, il tuo sembra un chiaro esempio di “dubbio patologico” ci sono tecniche ad hoc per migliorare i pensieri.
Le consiglio un percorso psicologico, vedrà che migliorerà.
Resto a disposizione.
Buonasera, comprendo il suo disagio e la sua sofferenza, probabilmente la prima cosa da fare sarebbe cercare di capire da dove nascono questi pensieri e questi timori, farlo da soli non sempre si rivela efficace pertanto potrebbe rivolgersi ad uno/a psicologo/a o psicoterapeuta che la possa aiutare in questo percorso. Cordiali Saluti Dr.ssa Michela Campioli
Buonasera, comprendo la sua difficoltà nel tenere sotto controllo pensieri così intrusivi e destabilizzanti .Le consiglierei di intraprendere un buon percorso psicoterapico che le permetta di mettere un confine a questa paura di perdere il senso della realtà e l aiuti a recuperare una maggiore sicurezza e fiducia nelle sue risorse Resto a disposizione dottoressa Luciana Harari
Sembrerebbe un dubbio ossessivo, che non si realizza nel momento stesso in cui viene formulato. Un fenomeno simile per cui non impazzisce chi pensa di impazzire ma chi lo è spesso non è consapevole. Un consulto psicologico l'aiuterà con tecniche cognitive ad hoc.
Buonasera,

leggendo quello che scrive sembrerebbe che abbia dei pensieri che la stressano, rendendo più faticose le sue giornate. Sono a disposizione per un percorso psicologico di esplorazione delle sue fatiche.

Dott. Riccardo Scalcinati
Salve, io credo che, per il suo caso, potrebbe essere utile intraprendere un percorso psicoterapeutico al fine di individuare le cause più profonde della sua problematica relazionale. Cordiali saluti
Buonasera, mi dispiace molto per questi vissuti ansiogeni e angoscianti che vive.
Penso potrebbe esserle di aiuto contattare un professionista ed iniziare un percorso di psicoterapia, per avere occasione di parlare di quanto sta sperimentando. Sentirsi accolta ed ascoltata e un buon lavoro di terapia, potrebbero aiutarla nel tempo a sentirsi più serena.
Le auguro una buona serata,
cordialmente.
Dott.ssa Alice Carbone
Buonasera, concordo con il suggerimento di seguire un percorso psicologico o psicoterapico, percorso che non potrebbe prescindere, come altri percorsi psicologici del resto, da un iniziale accurato approfondimento diagnostico. Inoltre se il carattere intrusivo e la frequenza dei pensieri, che lei riconosce come irrealistici, incideranno sempre più nei confronti della sua qualità della vita, non indugi nel cercare di cavarsela da "solo", ma si rivolga a un professionista con il quale condividere, dubbi, vissuti, sintomi, sensazioni, ecc.. Cordialmente,
M.M.
Gentile utente di mio dottore,
le manifestazioni di cui parla possono esser l espressione sintomatica di un disturbo d ansia. Contatti uno specialista ed intraprenda un percorso di psicoterapia, vedrà che con il tempo potrà allentarsi la morsa dei suoi sintomi.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
Buongiorno. Immagino che l'esperienza che descrive la faccia vivere nella preoccupazione e nella paura. Ciò che le suggerisco è di consultare uno/a psicoterapeuta con cui valutare l'inzio di un percorso psicologico che possa aiutarla a ritrovare il proprio senso di realtà e di sicurezza e contemporaneamente rivolgersi ad uno/a psichiatra per valutare l'eventuale bisogno di un supporto farmacologico che in questo momento possa aiutarla a migliorare il proprio benessere e la propria salute. Un saluto, Dott. Felice Schettini
Buongiorno,
purtroppo no c'è una risposta giusta e univoca alla sua domanda.
La situazione che lei sta vivendo potrebbe essere legata a una fase specifica della sua vita e non per forza protrarsi nel tempo o arrivare al fatto che questi pensieri arrivino a sovrastare la parte razionale.
Dovrebbe intanto inquadrarla nella sua specifica fase di vita. Quanti anni ha? E' successo qualche episodio particolare che l'ha turbata particolarmente? Che ne è stato della sua routine?
Mi rendo conto che l'ansia in queste situazioni è molto alta e che probabilmente le domande sembrano un po' sciocche rispetto all'urgenza di ciò che sta vivendo, ma solo così è possibile dare un senso a ciò che sta accadendo... perché un senso c'è.

Gianpaolo Bocci
Buongiorno, sarebbe opportuno prendesse un appuntamento per parlare di questo aspetto che la preoccupa, in modo da valutare meglio la situazione che descrive alla luce della sua più ampia esperienza personale e capire quindi come poterle essere di aiuto. SG
Salve, mi spiace per ciò che sta affrontando. Ha fatto bene affidarsi su mio dottore e se vorrà potrà usufruire di qualcuno di noi per cogliere occasione di intraprendere un percorso. Io ci sono! Saluti dott.ssa Maria Lombardo
Gentile utente, leggendo ciò che ha scritto mi domando da quanto tempo questo dubbio la affligga.
Sarebbe opportuna una consultazione psicoterapeutica, innanzitutto per un'attenta valutazione clinica della sua situazione e, successivamente, per pianificare le strategie terapeutiche più utili per lei. Mi trovo d'accordo con il collega che non ha escluso l'ipotesi di un'eventuale integrazione della psicoterapia con una farmacoterapia qualora il suo caso specifico lo richieda.
Cordialmente. Dott.ssa Marina Ceruti
Buongiorno, ho letto con attenzione il problema che la affligge e comprendo bene quanto possa essere difficile per lei convivere con tale esperienza e con timori di tal natura. Potrebbe trattarsi di sintomi dissociativi, ad esempio conseguenti a eventi di vita emotivamente stressanti e/o di natura traumatica. Comprendo che il disagio che le causano tali timori sia elevato e vorrei consigliarle un percorso psicoterapeutico di natura cognitivo comportamentale; questo le consentirebbe di lavorare sui processi cognitivi che mantengono i suoi timori e sulla connessione tra pensieri, emozioni e comportamenti attraverso l'utilizzo di tecniche di comprovata evidenza scientifica che l'aiuteranno non solo a ridurre l'impatto emotivo di tali timori ma anche a considerare quanto la cosiddetta "fusione pensiero-realtà" sia un processo di natura psichica su cui è possibile intervenire, migliorando notevolmente il suo benessere e la qualità di vita.
Resto a sua disposizione.
Cordiali Saluti.
Dr.ssa Piccione Valentina
Buongiorno, ho letto con attenzione e crescente empatia il problema che riporta, e, come i colleghi, non posso far altro che consigliarle di iniziare un percorso psicoterapeutico che la aiuti a superare il disagio in cui si trova a vivere. Rimane il dubbio sulla scelta del metodo da seguire, cosa che dipende dallo scopo che si prefigge di raggiungere. Sembra la sua domanda sia basata su quale comportamento tenere quando il dubbio si insinua in lei, quindi come indicazione potrebbero andare bene sia la terapia cognitivo comportamentale che la terapia sistemico strategica breve, entrambe adatte a risolvere il sintomo nel qui ed ora. Questo non vuol dire che poi non possa proseguire la terapia cercando le cause che hanno portato l'emergere del sintomo, è una decisione che potrebbe prendere in seguito, con il/la terapeuta.
Resto a disposizione, cordialmente dott.ssa Simona Silva
Buonasera, le suggerisco di rivolgersi ad un professionista. Da soli risulta difficile controllare certi aspetti e farlo potrebbe essere controproducente, oltre che frustrante.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi

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