Ho rovinato tutto con la mia vecchia psicoterapeuta, ho esagerato e la mia stava diventando una dipe

19 risposte
Ho rovinato tutto con la mia vecchia psicoterapeuta, ho esagerato e la mia stava diventando una dipendenza dopo 4 anni.
Dei cambiamenti li ho fatti ma adesso lei non vuole più che io sia una sua paziente perchè non può aiutarmi più di quello che ha fatto...

Ho contattato altri terapeuti ma nessuno è come lei, è una sensazione che sento a pelle, non ci riesco a fidarmi, ad aprirmi.....vorrei ritornare dalla mia vecchia terapeuta ma so che questo non è possibile.......
Tutti dicono di fregarmene, di guardare avanti, ma io mi son fatta scappare l'unica persona che riusciva a starmi dietro, a capirmi anche solo da un semplice sguardo....

So di avere delle resistenze e infatti la vostra collega me lo diceva e aggiungeva che io devo sentirmi pronta di fare una cosa, che ho bisogno dei miei tempi e che le pressioni sociali non mi sono d'aiuto anzi mi fanno sentire ancora più in difetto...

Ma io ho paura che non mi sentirò mai pronta per affrontare le mie paure...come faccio???
Gentile Utente,
non è facile trovare qualcuno con il quale aprirci davvero, a 360 gradi, e sentire di essere privati di questa possibilità può spaventare. Soprattutto se si fatica a sentire fiducia nelle relazioni, come mi sembra accada a lei. Non conosco i motivi della fine del rapporto tra lei e la sua terapeuta, che immagino vadano oltre ciò che ha scritto, perché laddove il paziente non riesce a rendersi autonomo dal terapeuta è lì che l'attenzione e gli sforzi di entrambi devono indirizzarsi, in maniera comprensiva e fiduciosi di poterne fare una risorsa e non una zavorra. Affrontare le paure ci spaventa, ed è normale proteggerci ponendoci a distanza, ma il vero cambiamento passa attraverso questo passo; che porta inevitabilmente quote di frustrazione, ma che paziente e terapeuta possono gestire insieme, rendendole più digeribili. Non demorda da questa possibilità, e si conceda di provare ancora una volta fiducia nella relazione con un/una terapeuta, che ora non vede ma sicuramente c'è. Un caro augurio di buona fortuna

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Gentile Signora il suo racconto sembra essere tutto centrato sull'idea che c'era una situazione molto bella che si è interrotta per un motivo molto negativo di cui non si può parlare e che nulla potrà sostituirla. Lei sa molto bene che le relazioni sono uniche in quanto sono unici i soggetti che le strutturano ma sa altrettanto bene che si possono costruire nuove relazioni, diverse in quanto sono diversi alcuni dei componenti che la compongono e che l'intensità di questi nuovi legami si può valutare solo nel tempo. Eppure nonostante questo lei è sicura che nulla potrà mai eguagliare ciò che è stato. C'è molto di lei in tutto questo e non sembra sbagliato capire quali sono i desideri legati a questi comportamenti e quali altre resistenze utilizza per gestirli. Purtroppo non è possibile fare ulteriori ipotesi senza azzardare idee che potrebbero essere molto lontane dai suoi vissuti. Cosa fare è un suo diritto e solo lei può decidere certo che la sua ricerca di uno specialista psicoterapeuta con cui lavorare sembra possa esserle di aiuto nel capire la sua ricerca di un legame cosi esclusivo e coinvolgente. Un cordiale saluto
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Buongiorno, da quello che scrive non si capisce bene quale sia stata la causa della fine del rapporto terapeutico, ma se la collega ha preso questa decisione avrà avuto i suoi buoni motivi. Le consiglio di rivolgersi e di perseverare nel cercare un altro terapeuta al fine di affrontare le sue paure, sempre con l'intenzione di raggiungere l'autonomia ed l'indipendenza. Resto a sua disposizione. Dottoressa Barbara Gizzi
Gentile Signora. Grazie per aver posto questa questione alla nostra attenzione. Non riesco a immaginare cosa può aver fatto di così irreparabile con la sua vecchia terapeuta. Quello che posso dirvi è che il lavoro svolto è comunque importante e fa parte della vostra relazione. A prescindere da quale può essere il suo “errore” le posso dire che dopo un percorso di 4 anni è comunque consigliato un cambio di terapeuta se si ritiene opportuno il dover affrontare ancora delle questioni. Questo perché dopo un lungo periodo di tempo viene a crearsi un rapporto di confidenza e conoscenza diverso dal lavoro di analisi e spesso ne terapeuta ne paziente possono più mantenere la giusta distanza che permette un lavoro adeguato. In questi casi normalmente si consiglia un passaggio a un terapeuta più esperto in grado di affrontare con lei quelle aree che possono necessitare di attento lavoro terapeutico. Cordialmente Gian Piero Dott Grandi
Gentile utente come lei ha scritto si era creato un rapporto di dipendenza con la sua vecchia terapeuta e questo non aiuta a svolgere una psicoterapia anche perché si creano dei rapporti confidenziali . Le consiglio di rivolgersi ad un altro terapeuta per affrontare la sua problematica . Per qualsiasi informazione resto a sua disposizione. Un caro saluto
Buongiorno, la situazione che si crea tra psicoterapeuta e paziente può incontrare dei momenti di difficoltà e di rottura. Forse non dovrebbe succedere, ma succede. In qualche modo va accettato anche se è doloroso e faticoso. Mi sentirei di consigliarle di rivolgersi nuovamente a uno psicoterapeuta, non per sostituire quello che aveva, ma per farsi aiutare a elaborare la separazione traumatica che c'è stata per lei dalla sua psicoterapeuta. Del resto, nella vita può succedere di perdere persone molto importanti, anche nell'infanzia, e in qualche modo si deve trovare un proprio modo per andare avanti senza il loro sguardo. Cordiali saluti PG
Buongiorno, dalle sue parole si percepisce quanto Lei si sentisse accolta e supportata dalla sua Terapeuta, e proprio per la fiducia maturata in questi anni nei suoi confronti le consiglierei di fidarsi anche in merito alla vostra decisione di interrompere in direzione di un nuovo percorso. Questa figura era probabilmente per lei un punto di riferimento significativo, ma non si senta abbandonata o in colpa, provi a seguire le indicazioni di questa Collega che la conosceva da un pò. Lasciare dei riferimenti e "crescere" nella costruzione di altre relazioni può richiedere un grosso sforzo, non si lasci abbattere, ce la può fare. Non ho ben capito se i Colleghi li ha contattati o se li ha visti, però il mio consiglio è di provare con i suoi tempi ad incontrare uno Psicoterapeuta, senza la pretesa verso se stessa di doversi immediatamente fidare e sconfiggere le sue paure, concedendosi il tempo che le occorre per instaurare una nuova relazione, per poi valutare se proseguire o meno.
Le faccio i miei auguri per il coraggio e la forza che sta impiegando in questa difficile decisione di ripartire.
Dott.ssa Helene vacchero
Gentile utente,
È comprensibile quello che sta provando e la conseguente difficoltà a fidarsi di altri terapeuti, ma è probabile che la conclusione del rapporto con la sua terapeuta possa rappresentare un ulteriore passo avanti nel suo percorso di cura e divenga occasione per provare a superare le sue paure. Provi a darsi il tempo di elaborare questo distacco e provare ad intraprendere un nuovo percorso con qualche strumento in più.
Cordialmente,
Dott.ssa Gullone
Gentile signorina,
la situazione è difficile: il distacco a volte è molto doloroso.
L'unico suggerimento pratico che le posso offrire è di contattare più psicoterapeuti, magari scegliendo i professionisti che offrono il primo colloquio gratuito, finchè non trova la persona con la quale si sente in grado di comunicare liberamente.
Augurandole ogni bene, la saluto.
Susanna Bertini
Gentile ragazza,
avverto l’amarezza mista forse a delusione e senso di abbandono che sta attraversando. Da una parte lei sente ancora il bisogno di condividere un pezzo di strada con la sua terapeuta e dall’altro la sua terapeuta le pone un limite. Ipotizzo che questa conclusione di percorso sia stata concordata e forse può esserle utile ripensare ai momenti finali, alle cose dette, sperimentate per cercare di attraversare al meglio questo momento e fare tesoro degli apprendimenti maturati in questa relazione. Se questa conclusione non è avvenuta forse può chiedere alla terapeuta un ultimo incontro conclusivo per condividere insieme in una seduta tutto il percorso fatto insieme, gli apprendimenti da lei acquisiti e i futuri obiettivi che si può e vuole porre.
Un caro abbraccio
Paola
Gentile utente, imparare a gestire la separazione è un processo molto delicato e profondo, nonché una fase importantissima di ogni percorso terapeutico.
Si dia del tempo, faccia tesoro di quanto appreso e di questa esperienza: un buon terapeuta è colui o colei che lascia andare e promuove l’autonomia.
Sono convinta che nel tempo, si accorgerà che la sua terapeuta è diventata una sua voce interna.
Un caro saluto.
Giada Bruni
Gentile signora, se la sua terapeuta ha compreso di aver esaurito le proprie risorse e inutile insistere. Continui a cercare, siamo in tanti, una persona con cui si può trovare a suo agio la può trovare, e questo come lei ben dice e il primo passo senza il quale non si possono fare altri affidamenti.
In bocca al lupo.
"Rovinare" quello che si ha e, nel momento in cui non lo si ha più, dire che niente altro al mondo è più desiderabile e che nulla esiste di valido al di fuori di quello che abbiamo "rovinato". Forse varrebbe la pena che lei elaborasse questo suo comportamento, magari con l'aiuto di un'altra terapeuta, magari non così per lei "unica", ma disposta a lavorare almeno su questo punto con lei.
Gentile signora,
Mi sento di aggiungere ai commenti degli altri colleghi, con i quali mi sento assolutamente in sintonia, uno spunto di riflessione sulla tendenza a idealizzare un qualcosa quando non c'è più. Questo accade per esempio con i lutti in cui si tende a conservare nel proprio cuore solo gli aspetti positivi del defunto oppure con la fine delle relazioni. In questo ultimo caso il dato di realtà però ci dice che se una relazione finisce evidentemente aveva al suo interno qualche problema: non so quale fosse il problema nella relazione tra lei e la sua terapeuta, magari proprio la dipendenza, magari altro....ma la invito a riflettere che magari non era così perfetta come adesso è portata a pensare e quindi guardi avanti e se sente di aver ancora bisogno di un supporto, si faccia coraggio e cerchi un altro professionista.
Cordialmente
Dott.ssa Arianna Sala
Cernusco sul Naviglio
Buonasera capisco che per lei sia uno shock per il fatto che la fine di questo rapporto sembra avvenuto all’improvviso senza la normale elaborazione della separazione che sempre avviene in un percorso terapeutico. Forse rimedierei con una ammissione di consapevolezza e di responsabilità, un vero atto di maturità. Dopo tanti anni di terapia ha sicuramente gli strumenti per farlo. Così come credo abbia ormai gli strumenti per affrontare le sue paure, anche l’uccellino quando lascia il nido e fa il primo volo ha paura, ma se non lo facesse? Grazie Dott. Nuti Susanna
Buongiorno, nel nostro codice deontologico è previsto che lo psicologo, valuti ed eventualmente proponga l'interruzione della cura se essa non apporta benefici e prevedibilmente non ne porterà in futuro. Uno psicologo che segua un approccio di terapia breve avrebbe dovuto interrompere molto prima, in genere dopo massimo 10 o 20 colloqui. Una cura che non porta i benefici cercati, in base alla mia esperienza, il più spesso è dovuta alla mancata adozione da parte del terapeuta delle strategie più adatte, più raramente ad una insufficiente collaborazione da parte dell'utente. Perciò le consiglio di cercare un altro terapeuta di diverso indirizzo per evitare il rischio di incappare nella stessa impasse
Come mai non ha più voluto seguirla?
Buona sera, in situazioni di forte disagio nonchè durature nel tempo sarebbe importante rivolgersi ad uno specialista per poter meglio comprendere ed elaborare questa sua problemtica. Preferibilmente le consiglierei di rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta così che possa intraprendere un percorso di terapia anche in videochiamata WhatsApp. Cordiali saluti, Dott.ssa Beatrice Planas. Psicologa psicoterapeuta per consulenze online
Gentile utente di mio Dottore,
immagino che se la sua terapeuta le ha rimandato la volontà di interrompere il percorso, abbia valutato che quello era il momento giusto per farlo.
Anche la chiusura di un percorso rappresenta esso stesso un tema su cui lavorare all’interno del percorso psicoterapico. Aspetto che viene definito anche sulla base degli obiettivi del lavoro stesso.
Sono certo che abbia tutti gli strumenti per poter “spiccare il volo”.
Guardi nelle sue mani cosa ha “preso del lavoro fatto”.
E in più pensi a quante cose può fare ora con i soldi risparmiati per la Terapia..
Saluti,
Dottore Diego Ferrara

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