Ho 37 anni, un buon lavoro, un bravo marito e una splendida bambina di 5 anni e mezzo che è l'amore

18 risposte
Ho 37 anni, un buon lavoro, un bravo marito e una splendida bambina di 5 anni e mezzo che è l'amore della mia esistenza.
Da circa un anno ho uvuto una diagnosi di depressione maggiore che sto curando dia con la psicoterapia che con i farmaci (dumirox).
Le cose erano molto migliorate fino all'inizio delle festività quando i sintomi, seppur in maniera minore si sono ripresentati in concomitanza con lo scalare del farmaco.
Non so come spiegare il mio malessere se non dicendo che sono ossessionata da mia figlia, la amo troppo tanto da star male, mi fanno paura il suo crescere e i suoi progressi e il pensiero di doverla iscrivere a scuola mi fa tremare perché è passato il tempo ed io penso che avrei potuto fare tutto meglio e invece ho fatto tanti errori.
La bambina mi ama ed è felice ma io sento di non essere abbastanza e il passato che non c'è più mi ossessiona perché so che non tornerà ed io avrei potuto godermi di più e meglio la mia bambina e mi trovo a rimuginare di continuo su eventuali errori fatti.
Non guardo mai vecchie foto perché mi fa soffrire e spesso mi trovo a guardarla privando una tenerezza dolorosa.
Non riesco ad essere razionale e vivere con serenità la mia maternità.
Spero possiate darmi un consiglio.
Grazie
Salve signora, sarebbe molto importante per aiutare proprio sua figlia, che lei si facesse seguire da uno psicoterapeuta per mettere a fuoco ed elaborare tutte queste emozioni cosi forti legate alla maternità e la depressione.  Sarebbe il migliore aiuto che lei potrebbe fare a sua figlia.
 I farmaci possono dare un piccolo aiuto temporaneo, ma non sono mai la soluzione. I migliori genitori non sono quelli  premurosi e perfetti, sono quelli aperti a mettersi in discussioni, perché  sono questi ultimi quelli che riescono a risolvere le loro inevitabili difficoltà che sempre  tutti ci incontriamo.

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Buongiorno, la depressione presenta una componente cognitiva che produce anche i pensieri che lei ha riportato. Ha detto di avere una vita abbastanza soddisfacente sul piano relazionale, lavorativo e familiare. Inoltre, riporta che ama sua figlia e sua figlia ama lei. Pertanto, il mio consiglio è soffermarsi sul presente e pensare al futuro, in un'ottica di progressivo cambiamento e miglioramento, evitando così di pensare al passato e di rimuginare.
Salve, credo che lei debba lavorare principalmente sul suo vissuto emotivo. Scrive di essere ossessionata dalla relazione con sua figlia, quali paure si innescano in lei? Credo che è un percorso psicologico posso aiutarla a trovare le risposte che cerca.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Buongiorno Signora, nella descrizione che lei riporta relativamente al suo disagio depressivo, comunica di essere attualmente in terapia sia farmacologica che psicologica. Immagino che quest'ultima possa fare riferimento ad un percorso individuale, finalizzato alla comprensione di quelle dinamiche interiori, cognitive ed emotive, capaci di condizionare negativamente il suo stato generale, con tutte le conseguenze che ne derivano.
Credo sarebbe opportuno, al momento, proseguire con le attuali modalità terapeutiche, psico - farmacologiche, tenendo conto che la calibrata diminuzione del farmaco potrebbe inizialmente provocare un leggero scompenso umorale, che comunque dovrebbe potersi riassestare nel breve periodo. Se, diversamente, dovesse rendersi conto del perdurare degli aspetti depressivi ed ossessivi, potrebbe prendere in considerazione l'ipotesi di una terapia familiare, al fine di approfondire quelle dinamiche agite nella sua attuale famiglia, derivanti da vissuti, non consapevoli, riferibili ad elementi di vita nel suo nucleo familiare di origine, in particolare legati ai ruoli di madre e di figlia. Cordialmente. A. Medas
Gentile utente, il rapporto madre-figlia attiva reazioni emotive molto forti, non sempre piacevoli e facili da gestire, come lei stessa sta sperimentando. Una cura psicofarmacologica può aiutarla nel gestire i vissuti depressivi, ma è soprattutto attraverso la psicoterapia che può venire a contatto con le dinamiche più profonde e inconsce che nutrono il rapporto con sua figlia. Pertanto, le consiglio di continuare il percorso già iniziato.
Dott.ssa Pamela Cornacchia
Buonasera, ha parlato con la sua terapeuta di tutti questi pensieri e rimuginii che riporta qui?! Dire "genitori non si nasce, ma si diventa" è vero: nessuno è perfetto, gli errori sono umani e naturali. Ma dagli errori possiamo imparare e utilizzarli per migliorarci. Forse ha troppe aspettative su di sé?! Forse vede l'errore come imperdonabile e un fallimento?! È importante che lei lavori proprio sul modo di vivere gli errori e se stessa rispetto a sua figlia, ma forse anche rispetto agli altri in generale. Parli con la persona che la segue di tutto ciò che la turba, perché solo così potrà davvero aiutarla a comprenderla e a farla stare meglio.
Resto a disposizione per qualunque chiarimento, un caro saluto dottoressa Paola De Martino
Gentile Amica,
la depressione è il dolore di guardare al passato cercando senza riuscire di guarire il presente. Ce lo descrive molto bene, quando ci parla della sua "ossessione" per la sua bambina.
Ci sono molte domande che il suo racconto mi suscita: da quanto tempo ha assunto i farmaci? e perché proprio ora li sta scalando? Cosa significa che sua figlia cresca? Ma soprattutto, chi sente di essere, lei, oltre essere una mamma?
La tristezza e la depressione cresce sui rapporti e le relazioni, e ha sempre a che fare con la considerazione che abbiamo di noi stessi. Una considerazione che ci siamo formati proprio a partire da questi rapporti.
Ne parli con il collega che la segue, e se lo desidera, sono a disposizione per approfondire insieme a lei.

con i migliori auguri,
dr. Ventura
Buongiorno, l'apporto psicofarmacologico è indispensabile nel quadro che riferisce, ma è altrettanto importante continuare il percorso terapico per gestire la dimensione emotiva, così complessa.

Saluti

MT
Buongiorno, il diventare genitori, riattiva una serie di problemi-ferite legati al proprio percorso di sviluppo e in particolare alle dinamiche di attaccamento con le proprie figure genitoriali, oltre al fatto che possono sussistere fattori organici ereditari predisponenti i Disturbi dell'Umore. Comunque sia, è importante il percorso psicoterapeutico che ha intrapreso, al fine di riparare tali problemi-ferite e di arricchire di significati il suo sentire attuale. Inoltre potrà essere sostenuta nel suo ruolo di madre, magari con un parent-training per comprendere meglio i bisogni di sua figlia. Un Cordiale Saluto
Dott.ssa Marina Bonadeni
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Salve signora, avverto la sua preoccupazione. E' chiaro che sta vivendo un momento molto delicato. Nello stesso tempo sarebbe utile per lei e per la relazione con sua figlia, trovare uno spazio all'interno del quale lei si senta protetta e libera di aprirsi al fine di far emergere elementi utili che possano farle comprendere cosa c'è davvero dietro tutto questo. Non si dia addosso rimproverandosi, piuttosto si concentri sul presente e sulla qualità della relazione con la bambina "interna", quella che era lei un tempo, cercando uno spazio neutro che possa aiutarla a far luce. Resto a sua disposizione anche per consulenze on line.
Buona giornata,
Dott.ssa Daniela Iagulli
Cara 37enne, ti ho compresa! Mi domando quanto ci sia del tuo, cioè quanto siano presenti tuoi elementi irrisolti, personali, e che ora si legano al rapporto con tua figlia ma che non hanno a che fare con lei.
Lo spazio terapeutico è fondamentale nel tuo caso.
Trovane uno in cui ti senti a tuo agio e approfondisci. Ti auguro il meglio per tutto.
A disposizione anche online.
Dott.ssa Irene Buzzoni
Buonasera e grazie per aver portato alla nostra attenzione la situazione che sta vivendo. Penso che lei abbia descritto con grande sincerità la sofferenza che sta provando e per questo penso che la cosa migliore che le si possa consigliare sia di continuare ad avere fiducia nel lavoro che sta svolgendo tramite la psicoterapia ed il supporto farmacologico. Parli con i professionisti a cui si è affidata e di cui si è fidata e penso e mi auguro che insieme possiate trovare la soluzione migliore per lei e, di riflesso, pe chi le sta attorno e, come ha detto, la ama profondamente. Augurandole il meglio, spero che le mie parole le siano state utili. Cordialmente, dott. Andrea Brumana
Salve, il percorso che ha intrapreso per prendersi cura di sé è la via giusta. Proprio perché il tempo scorre e generiamo il passato man mano che andiamo avanti, impegnarsi nel presente, per esempio nel rapporto con sua figlia in modo equilibrato e sereno è l'unica via per guardarsi poi indietro e sentirsi soddisfatta con se stessa. Abbia fiducia in se stessa, sua figlia le darà la forza di farcela, i bambini hanno questo straordinario potere.
Le auguro di trovare il giusto equilibrio.
Dott.ssa Camilla Ballerini
Buonasera, mi spiace molto leggere quanto sta soffrendo. Sicuramente il suo psichiatra di riferimento la sta supportando su un piano farmacologico ma ritengo opportuno in queste situazioni introdurre anche uno specifico percorso di psicoterapia perché i farmaci svolgono un ruolo importante ma non risolutivo della problematica in questione. Vedrà che se si rivolge ad un professionista valido acquisirà le strategie adeguate per curare la sua depressione. Le faccio i miei miglio auguri
Buongiorno. Lei descrive molto bene i risvolti cognitivi della depressione, dove i pensieri sono la rappresentazione intangibile di un umore deflesso. Considerando che sta già svolgendo un percorso psicoterapico e che tali vissuti sono relazionati alla crescita di sua figlia, mi permetto di consigliarle di porre la lente di ingrandimento su queste difficoltà e cercare di esplorarne i significati personali. Mi spiego meglio facendo un esempio da prendere con le pinze, ovviamente; potrebbe essere che dietro la paura di aver fatto errori si celi una qualche forma di vulnerabilità al distacco e magari portandola a galla ci si potrebbe lavorare per renderla funzionale.
Nella speranza di esserle stato utile, le faccio i migliori auguri. Dott. Saber Sassi
Da quello che riferisce, è seguita tanto da uno psichiatra quanto da uno psicoterapeuta. Le consiglio di approfondire la questione con entrambi, soprattutto lo psicoterapeuta, ponendo loro tutti i suoi dubbi e le domande del caso. Mi auguro tanto che insieme ai professionisti che la seguono lei riesca a trovare la soluzione migliore per star meglio.
I miei migliori auguri, dott. Andrea de Lise
Salve, estremamente complicato darle una risposta perché ha sottoposto molti temi. Tuttavia la depressione a volte può innescare questo tipo di sentimento e sensi di colpa immotivati. Leggo che è in terapia e le consiglio di seguire le indicazioni del suo psicologo continuando il percorso che a volte può essere particolarmente complicato. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Buongiorno Signora, grazie per aver condiviso questi suoi vissuti.
Mi spiace molto per questa sua enorme sofferenza, lo scalare del farmaco può far riemergere alcuni sintomi in maniera più evidente, per questo motivo è importante continuare la psicoterapia al fine di mantenere uno spazio in cui può prendersi cura dei suoi vissuti emotivi, del suo rimuginare e delle sue paure.
Cordiali saluti
Dottoressa Erika Castagneri

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