Gentili, ho 52 anni, e una normale relazione; ogni tanto pratico la masturbazione,

18 risposte
Gentili, ho 52 anni, e una normale relazione; ogni tanto pratico la masturbazione,(6,7 volte all anno), come forma di antistress piu che altro. Essendo, credente, cattolico praticante, ho sensi di colpa dopo che lo faccio e vado regolarmente a confessarmi. Ho studiato e letto tantissimo e la Chiesa non la consente. Da un lato, cerco di non farlo,o farlo il meno possibile, dall altro non vedo perche' debba rinunciarvi ogni tanto.
Il problema e' ,che tutte le volte si verifica questo circolo di sensi di colpa.
Chiedo aiuto, come posso superare i sensi di colpa che mi stanno appesantendo ala mente e lo spirito?
Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso e comprendo quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione riportata.
Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli ed elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi alla situazione da lei riportata e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta possa aiutarla ad identificare pensieri rigidi e disfunzionali che impediscono il cambiamento desiderato e mantengono la sofferenza in atto.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale traumatico connesso alla genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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Buongiorno, grazie per la condivisione. Mi dispiace per il disagio che riporta.
Le informazioni sono poche, però le suggerirei di provare a interrogarsi per prendere consapevolezza di ciò che sente.
Riporta che il gesto della masturbazione è come un antidoto allo stress. Alcuni spunti di riflessione potrebbero essere questi: Cosa le provoca stress? Da dove origina questa situazione che la porta a cercare un momento di sollievo? Ci sono altri modi per gestire questo stress che non siano in conflitto con il suo credo?
La sessualità è una dimensione fondamentale dell'uomo, ne forgia identità e personalità. La componente sessuale è importante, sarebbe utile esplorare con un professionista ciò che lei sente al riguardo e come vive questa dimensione. I desideri e gli impulsi sessuali sono naturali, forzarsi di evitarli non è una buona strategia. Per conciliare la dimensione sessuale e la dimensione religiosa, le suggerirei di intraprendere un percorso, così da poter prendere consapevolezza di se e accettarsi in ogni sfumatura della sua identità.
Cordialmente, Dott.ssa Ilaria Truzzi
Si sente in colpa anche quando è qualora abbia rapporti sessuali non funzionali alla riproduzione? Sarebbe opportuno approfondire in un setting psicoterapeutico-sessuologico le situazioni che le generano ansia/stress e conseguenti i sensi di colpa che sperimenta attraverso la masturbazione, a cui ricorre per placare la sua tensione. La sessualità e la fede non sono inconciliabili: in uno spazio protetto, avrebbe l’opportunità di parlarne liberamente, senza persistere nell’agire comportamenti repressivi e vivere le sue emozioni e la sua sessualità in maniera più serena.
Buon pomeriggio, mi dispiace tanto per la sua situazione, deve essere doloroso e frustante affrontarla. Vede, anche altri chiedono se la masturbazione è un peccato così grave da meritare la pena eterna. Non sembra però che altre religioni le diano la stessa importanza. Per alcuni è da condannare quando diventa un vizio che fissa la persona in quel comportamento, ma non quando viene compiuto “ogni tanto” per allentare uno stato di forte tensione. La Chiesa continua ad affermare che la masturbazione è un peccato grave. Sa che il giudizio su una vita viene dato sull’amore, e appunto per questo la condanna, perché distorce una fondamentale energia umana che deve servire ad amare e a creare vita e invece è dirottata e immiserita nella direzione di un piacere solitario. Ma ripeto, non tutte le religioni la condannano! Credo che, il suo senso di colpa provenga ovviamente da un fattore culturale e dalla moralità alla quale si è soggetti. Ritengo possa aiutarla un percorso conoscitivo sulle cause del suo stress e sulla consapevole, benevola accettazione dell'umano.
Saluti dott.ssa Marasco
Gentile utente, mi dispiace per la situazione che riporta, situazione in cui un atto naturale sembra diventare un vero e proprio peccato.
Sarebbe buono per lei intraprendere un percorso di psicoterapia/ sessuologia per capire da cosa deriva lo stress di cui parla ( masturbazione come antistress) e dare significato al senso di colpa.
un caro saluto
Gentile Utente, la Chiesa si fa storicamente portatrice di una morale forte, e che ha delle maglie così piccole da lasciar correre davvero pochi comportamenti. La masturbazione è un atto naturale, tuttavia condannato, e lei per quanto provi a legittimarsi in quelle 6/7 volte l’anno, non può far a meno di sperimentare colpa. Tuttavia sembra vivere questa emozione in modo molto intenso, suggerendoci che forse ha una predisposizione a sentirsi/giudicarsi sbagliato, colpevole, immorale, al punto da non permettersi assoluzione, se questa non arriva dall’esterno (confessione). In altre parole, fatica a tollerare il giudizio che si dà, ed è come se nel rapporto con sè stesso sentisse di essere sempre al cospetto di un giudice inflessibile e feroce nella sua condanna. Non so se ciò incarni qualche figura della sua rete relazionale, ma eventualmente può approfondirlo in una terapia. Un caro augurio di buona fortuna
Buongiorno, gentile signore.
Il benessere con la B maiuscola è dato dall’armonia delle esigenze bio-psico-spirituali. Capisco quindi il profondo malessere che prova, percependo uno squilibrio fra il corpo, la mente e lo spirito. Ma questi non sono affatto inconciliabili, una volta che sia stata fatta luce sulla vera natura dei suoi bisogni e sulla loro integrazione.
Lei merita di vivere in armonia, con sé stesso e con gli altri.
Per questo le suggerisco vivamente un consulto psicologico, per esplorare insieme il suo disagio e individuare in tempi brevi strategie concrete per la risoluzione delle criticità.
Un caro saluto
Gentilissimo, condivido quanto portato dai colleghi.
Un suggerimento: ha mai visto "8 1/2" di Fellini? Se non l'ha fatto lo guardi...Potrebbe darle qualche spunto per interessanti approfondimenti e considerazioni...
I migliori auguri!
Dott.ssa Conti F.
Gent.mo, pone una domanda rilevante e che coinvolge la sua più ampia esperienza di vita. Dopo una opportuna valutazione della sua situazione, con un lavoro psicoanalitico probabilmente potrebbe cogliere le motivazioni (non semplicemente consapevoli) del suo comportamento religioso e avrebbe la possibilità di comprendere come questo influenzi, in modo più o meno liberante, altri aspetti della sua personalità. Corrispettivamente, avrebbe occasione di cogliere come aspetti della sua personalità influiscano invece sul suo modo di vivere la religiosità. SG
Gentile Utente data la questione, nonché la quota di sofferenza che questa comporta, le suggerirei di approcciarvisi partendo da una prospettiva psicoanalitica.
Un lavoro orientato analiticamente le darebbe modo di andare a mettere in luce le reali dinamiche - molto probabilmente inconsce - che sottendono il suo rapporto con la fede, prima che con la masturbazione. Un lavoro analitico sarebbe utile non solo al fine di risolvere il "circolo di sensi di colpa" che si attiva dopo la masturbazione, ma ad individuarne le cause ed evitare che questo di ripresenti più avanti sotto altre forme legandosi ad altre dinamiche. Se volesse approfondire la questione resto a sua disposizione.

Saluti
Dott. Vito Mingolla
Salve,
In primis come ha già detto anche lei, devo dirle che la masturbazione è una normale pratica sessuale. Dato che il suo problema riguarda i sensi di colpa, si dovrebbe far un lavoro di ristrutturazione sugli stessi e piano piano cercare di farLe aggiungere delle piccole trasgressioni. Percorso che se vuoLe si può fare anche a distanza.

Saluti,
Dott.ssa Francesca Gottofredi
Salve, i miei colleghi e le mie colleghe hanno già toccato con la dovuta sensibilità la domanda che lei ci porta. Mi sento di dirle innanzitutto che tutto ciò che lei avverte e che prova ha pieno diritto e dignità di essere considerato, analizzato e affrontato in un ambiente che sia in grado di venire incontro alle sue necessità e ai suoi bisogni. Questo spazio deciderà lei come e quando strutturarlo, con i suoi tempi e i suoi modi. Jung, in uno dei suoi testi più famosi, esalta la bellezza della religione, avvisando di stare attenti a quando il dogmatismo diventa capace di far dimenticare quello che è lo scopo primario della Fede: liberare lo spirito, e non incatenarlo. Quello che lei vive sembra essere un contrasto fra una necessità fisiologica e un dogma che in qualche modo sta vivendo in maniera sempre più soffocante e colpevolizzante. Affrontare assieme a una persona formata in queste problematiche questi suoi desideri, paure e bisogni le permetterà di dare un nome e una collocazione a ciò che sente. Cordiali saluti, Dott. Corrado Schiavetto.
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Buongiorno, i vissuti di colpa che riporta dovrebbero essere esplorati attraverso un approccio di tipo psicoanalitico, che permetta di individuarne in primis le cause, e conseguentemente di potervi lavorare. Sarebbe importante anche esplorare e lavorare sul suo rapporto con la fede - che lei vive in modo particolarmente colpevolizzante - al fine di trovare una conciliabilità (assolutamente possibile) tra una normale pratica sessuale e il suo credo religioso. Ritengo che potrebbe essere utile per lei integrare un percorso psicoterapeutico con la pratica della Mindfulness, che consentirebbe di lavorare sull'accettazione di sé in modo non giudicante. Resto a disposizione, cordialmente, dott.ssa Cristina Nove
Buongiorno, la ringrazio per la condivisione. La fede è un aspetto fondamentale della vita, credere in qualcosa può essere fonte di sicurezza e pace. La sessualità è un aspetto altrettanto fondamentale e la masturbazione una pratica normale.
Le consiglio una terapia sistemica, che la aiuterà ad approfondire le radici di questa sua problematica, in primis il senso di colpa, coinvolgendo le relazioni fondamentali che sicuramente hanno un ruolo e che possono essere una risorsa per comprendere come uscire da questa situazione in una maniera che possa essere definitiva, eliminando il senso di colpa, lasciandole vivere l'aspetto sessuale e quello religioso senza che questi entrino in conflitto tra loro.
Resto a disposizione. Dott.ssa Anna Sofia Tuccillo
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Buongiorno, immagino che il circolo di sensi di colpa che si instaura non sia per nulla facile da gestire. Potrebbe esserle utile un percorso di psicoterapia, per aiutarla ad integrare questi due aspetti della sua vita (il piacere e la spiritualità), che, per lei, oggi, sembrano generativi di colpa.
Spero che riesca a vivere questo dualismo più agevolmente e più serenamente.
Cordiali saluti
Rossella Neri
Buonasera. Ha provato a parlare con la sua compagna dei vissuti di colpa che la attanagliano quando si masturba? La sessualità è una componente imprescindibile di ciascun individuo e il grado con cui ciascuno vi si approccia è totalmente soggettivo: altrettanto, penso che avendo lei una relazione, possa potenzialmente beneficiare di un confronto. La sessualità e la religione possono convivere, ma è necessario che si viva il tutto positivamente e non con sofferenza. Se fosse interessato a confrontarsi con uno specialista sul tema, penso che di certo ne beneficerebbe: la psicoterapia o il supporto psicologico sono in grado di offrirle uno spazio di espressione e libero confronto, scevro di qualsiasi forma di giudizio. A presto!
Buongiorno. La masturbazione è una pratica sessuale normale, che può assumere diversi significati a seconda del modo in cui una persona la vede. Il contesto sociale in cui viviamo effettivamente può diventare fonte di giudizio, e allora tanto più ritengo che sia utile trovare un luogo protetto in cui approfondire i significati che dà lei a questa esperienza. Perciò le propongo un colloquio online di tipo orientativo, come eventuale punto di partenza per valutare come inserire una riflessione sulla masturbazione in un percorso più ampio di ascolto di sé.
Gentile utente, è normale che le credenze personali influenzino le nostre percezioni e reazioni nei confronti di determinati comportamenti. Potresti riflettere sul motivo per cui praticare la masturbazione ti genera sensi di colpa. Chiediti se questi sentimenti derivano da un'interpretazione specifica della tua fede, da influenze culturali o da altri fattori personali. Infine, potrebbe essere utile parlare con uno psicologo o uno psicoterapeuta cognitivo comportamentale (CBT), esperti nell'individuare strategie pratiche ed efficaci per affrontare le difficoltà attuali. La CBT si concentra sul comprendere e modificare i pensieri e i comportamenti che influenzano le emozioni, offrendo strumenti concreti per migliorare il tuo benessere psicologico. Resto a tua disposizione per qualsiasi chiarimento o supporto aggiuntivo.
Un caro saluto,
Dott. Moro

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