Gentili dottori, ho già scritto circa una mia ex amica e una storia di ossessione e dipendenza affet

16 risposte
Gentili dottori, ho già scritto circa una mia ex amica e una storia di ossessione e dipendenza affettiva. Oggi sto continuando il mio percorso, continuo una terapia, sto svolgendo gli esami della magistrale, sto cercando di socializzare con nuove persone. Purtroppo con questa ragazza va sempre peggio. Sono due anni che non ci parliamo e non ci salutiamo. Oggi siamo colleghi, lavoriamo con la stessa professoressa, e ci vediamo molto spesso all'università.
Dopo aver terminato l'esame, mi sono messo fuori su una panchina con il computer. È passata lei insieme ad altri ragazzi, proprio di fronte a me, e non mi ha calcolato proprio. Nemmeno un saluto poi si è fermata in gruppo dandomi le spalle. Inutile dire quanto io ci rimanga male ogni volta, perché in fondo voglio bene a questa ragazza. Mi dispiace che sono successe delle cose. È normale che l'amicizia è terminata, ma vedere quanto odio magari prova nei miei confronti non è per niente piacevole. Ma neanche un saluto per educazione. Allora mi sono alzato e me ne sono andato. Se la mia presenza le dà così fastidio allora evito di entrare in laboratorio o di mettermi fuori. La mia domanda è possibile che dopo una relazione finita, anche se di amicizia, non ci si saluti più?
Con che coraggio entro, mi faccio vedere ecc?
Anche stando seduto fuori mi ha visto, allora dove devo mettermi?
Dr. Angelo Feggi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Genova
Buongiorno. Io credo che al di là della parola Amicizia, bisogna vedere cosa significa, per lei, l'amicizia, cosa prova realmente per questa persona.. Che significato e importanza, hanno per lei, i rapporti umani... Se non riesce da solo, si faccia aiutare. Non c'è nulla di male!

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Dott. Salvatore Augello
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Palermo
Salve, noto come lei si senta a disagio e in colpa quando in presenza di questa donna. La invito a riflettere in terapia su di sé e sui motivi che la portano a sperimentare tale vissuto.
Cordiali saluti.
Dott.Salvatore Augello
Dott.ssa Maria Orefice
Psicologo, Psicoterapeuta
Napoli
Salve, dalle sue parole traspare chiaramente quanto dolorosa sia la situazione che sta vivendo. Purtroppo le relazioni non sono mai lineari e per quanto ci piacerebbe, a volte prendono delle pieghe inaspettate. Quello che mi capita di dire spesso ai miei pazienti è che come per l'algebra : "più x meno = meno" . Non possiamo imporre a chi non lo vuole, un chiarimento oppure una riappacificazione, per quanto la desidereremmo. Lei non deve rinunciare alla sua carriera ed alle sue relazioni professionali, non può cadere nel tranello di credere che la sua stessa esistenza possa essere un'offesa per chi non vuole più stare al suo fianco. La sua amica può chiudere con lei, ma lei non può ( e non dovrebbe )chiudere con se stesso. Il tempo farà il suo corso, nel frattempo anche la psicoterapia potrebbe aiutarla a comprendere come mai questa "chiusura" sia per lei così intollerabile e quali leve della sua personalità, abbia fatto abbassare per mandarla così tanto in difficoltà.
Dott. Diego Ferrara
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Quarto
Buongiorno,

avendo iniziato una terapia, la inviterei a parlare della problematica citata con il/la suo/a terapista figura più indicata in questo momento ad accogliere ed orientare la sua richiesta.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Dott.ssa Elisa Oliveri
Psicoterapeuta, Psicologo
Torino
Da quanto lei scrive è evidente che lei sia ancora emotivamente coinvolto da questa ragazza. Sta seguendo un percorso di terapia che la aiuterà a gestire la sua dipendenza affettiva. E' importante che lei possa recuperare la sua autonomia indipendentemente da come la ragazza si comporti con lei. Non possiamo sapere se la odi oppure semplicemente abbia creato una distanza necessaria a sancire la fine della vostra relazione.
Le Auguro di ritrovare presto la sua serenità.
Dott. Simone Ciuffi
Psicoterapeuta, Psicologo, Terapeuta
Sambuceto
Buongiorno. Da quanto scrive sembra che sia lei in una situazione di difficoltà in quanto è lei che sente di doversi allontanare. Le relazioni sono fatte di investimenti emotivi e affettivi a prescindere dalla natura della relazione stessa.
Detto questo, ogni relazione può terminare in tanti modi ma quello che è più importante è capire cosa ci lascia dentro e come ci sentiamo quanto vediamo la persona sulla quale abbiamo investito.
Parla di coraggio e questo fa pensare a come lei vive le relazioni che finiscono.
Gli altri si comportano come credono ma siamo noi che dobbiamo cercare di capire come affrontarle.
Caro ragazzo, non ci spieghi le ragioni del tuo allontanamento da quest'amica, ma citi la dipendenza affettiva e meccanismi ossessivi, quindi il collega con cui stai lavorando ha saputo inquadrare questa relazione e guidarti.
Lo sconforto e la lontananza che provi sono normali dopo un rapporto che sarà stata molto stretto, se non fusionale. Devi sicuramente lavorare sulla giusta distanza nelle relazioni e sullo spazio da dare a te, e non cedere mai a nessuno. Un caro saluto.
Dott. Antonio Di Mauro
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Milano
Gentile Amico, comprendo il suo stato di tensione e sofferenza, e me ne dispiace. Nell’ambito di una semplice risposta a una domanda, è purtroppo possibile solo fare alcune considerazioni di massima. Verso la conclusione della sua domanda, lei parla di una relazione oggi terminata, anche se solo di amicizia. Da qui vorrei prendere le mosse. Era una relazione di amicizia? Se sì, dovrebbe essere ricambiata da entrambi e attivamente vissuta da entrambi in termini di tempo trascorso insieme, scambio di idee, sentimenti, esperienze. Si è trattato di questo? E come è perché è finita fra voi, ossia perché questa ragazza avrebbe fatto un passo indietro e le avrebbe voltato le spalle, al punto di giungere a ignorarla senza ragione apparente? Si è trattato di questo, a suo giudizio, ossia di una relazione amicale, o non piuttosto di un’esperienza amorosa deludente, unilateralmente vissuta solo da lei, senza che la ragazza contraccambiasse il suo sentimento? Dice comunque il vero quando parla di una dipendenza affettiva che sconfina nell’ossessione. E se lo dice, è perché oggi riconosce la natura disfunzionale di questa “relazione”, e questo è il primo passo per voltare pagina. È bene dunque che allarghi la cerchia delle sue relazioni sociali, come già sta facendo, ed è bene che prosegua nel suo percorso psicoterapeutico. Prenda coraggio, ed entri in laboratorio prossima volta; e valuti insieme al suo terapeuta se davvero si possa dire che questa ragazza prova odio nei suoi confronti. Verosimilmente, se vuole anche in modi per lei spiacevoli e discutibili, questa ragazza semplicemente sta vivendo un percorso di vita che non incrocia il suo. Lo accetti, e faccia altrettanto. In bocca al lupo! Antonio Di Mauro, psicologo e psicoterapeuta a Milano e online.
Dott.ssa Benedetta Bartoli
Psicologo clinico, Psicologo, Psicoterapeuta
Firenze
Salve, avevo letto il suo precedente messaggio e mi sento di dirle che lei non deve sparire, ha tutto il diritto di entrare in laboratorio o star seduto fuori su una panchina. Allo stesso modo la sua collega ha il diritto di non cercare un contatto con lei. Forse è rimasta ferita, forse proprio come lei non sa come comportarsi, forse è spaventata. Se le vuole bene, l’unica cosa che può fare è accettarla, continuare a desiderare il suo bene senza tralasciare il proprio.
Buon pomeriggio, da ciò che descrive mi sembra di comprendere quanto si senta ferito dalle distanze che ha preso la ragazza di cui parla.
Quando una relazione affettiva o amicale termina, ognuno delle due persone coinvolte mette in atto dei comportamenti volti a mantenere un certo tipo di distanza. Mi sembra di capire che la sua amica abbia scelto di non salutarla più. Tuttavia, ciò che mi sento di farle notare, è che l’idea che la ragazza “provi odio” verso di lei è un’interpretazione, un suo modo di leggere quel comportamento, ma non è detto che questo corrisponda alla realtà.
Lei racconta che, dopo l’accaduto, si è alzato ed è andato via e che successivamente ha evitato i luoghi in cui poteva incontrarla. Questo è un passaggio importante: se la sua interpretazione diventa il motivo per cui modifica il suo comportamento, rischia di limitare la sua vita più di quanto sia necessario.
La ragazza ha scelto di non salutarla, ma questo non significa che la odia e che lei debba nascondersi, sentirsi fuori posto o non avere il diritto di stare negli stessi ambienti.
Potrebbe essere utile chiedersi, magari anche in terapia, come la fa sentire la mancanza del suo saluto e come automaticamente tende a comportarsi quando entra a contatto con questa spiacevole sensazione.

Continui pure il suo percorso, le nuove relazioni e gli impegni all’università: ha diritto di stare negli stessi luoghi, senza sentirsi costretto a farsi da parte.
Un caro saluto
Dott.ssa Michela D'Argenzio

Dr. Vittorio Cameriero
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Bologna
Ciao, prima di tutto puoi cercare di focalizzarti sulle ragioni della rabbia di questa ragazza nei tuo confronti. Questo ti permette di accettare magari un po' di più il suo risentimento. Un'altra cosa che puoi fare è quella di provare ad essere tu indifferente a lei, invece di farti vedere in attesa o seduto nei suoi dintorni. Potresti provarla ad evitarla tu, senza mostrare interesse di alcun tipo. Perché lei ha già capito che probabilmente cerchi la sua attenzione o forse il suo perdono, e di conseguenza si sente più forte. Se le lasci intuire che hai altro a cui pensare..questo può anche incuriosirla.
Un cambiamento parte da te. Provaci.

Dott.ssa Chiara Bernardini
Psicoterapeuta, Psicologo
Milano
Buongiorno.
Non so cosa tu abbia scritto in precedenza, ma da quello che scrivi oggi stai vivendo una situazione molto dolorosa. Il comportamento dell'altra persona probabilmente tocca una parte sensibile della sua storia dal momento che hai nominato la dipendenza affettiva. E' normale desiderare un minimo di riconoscimento ed educazione, ma il modo in cui l'altra persona si comporta non dipende da te nè dal tuo valore. Le sue reazioni potrebbero avere motivazioni a te sconosciute, ma ciò non significa che vada tradotto come odio. Probabilmente questa ragazza sta cercando di proteggersi da situazioni emotive che non sa gestire. Può essere importante domandarti come puoi proteggerti. Magari durante gli incontri potresti provare a mantenere i tuoi valori e la tua educazione, ma senza aspettarti lo stesso dall'altra parte. Se senti che non reggi puoi darti il permesso di allontanarti, ma vivendolo come protezione verso di te e non come fuga. Non sono tanto i gesti in sè a ferirti, ma il significato che gli attribuisci.
Affrontare tutto ciò in terapia è sicuramente una buona strada.
Dott.ssa Alessia Supino
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Formia
Gentilissimo utente,
Leggo la sua domanda e sento quanta tristezza bel scrivere.
La fine di una relazione di amicizia, d amore necessita di tempo di elaborazione.
Stia sereno e continui il suo percorso, parlando di queste paure con la sua terapeuta.
Saluti
Dott.ssa Liza Bottacin
Psicologo, Psicoterapeuta, Professional counselor
Padova
Salve gentilissimo, l'amicizia implica connessioni, legami emotivi forti, aspettative reciproche , quindi quando tutto questo viene meno, è possibile che si arrivi a non salutarsi più, per il disagio connesso alla rottura, all'imbarazzo dell'incontro, alla difficoltà di gestire delle emozioni da parte della ex amica. Quindi è più che comprensibile che lei che sta andando avanti, con la terapia e probabilmente con l'elaborazione di ciò che è accaduto tra di voi, avverta dolore per questo taglio netto.
Evidenziava la presenza di previe sue ossessioni e dipendenza reciproca.....forse l'eccesso di vicinanza ha creato e fa rinverdire, all ex amica, il bisogno di distanza; il suo comportamento manifesto richiede da lei il rispetto della sua volontà, pur se, al rivederla, le implica sofferenza.
Tenga a mente il suo valore, e il diritto di continuare la sua vita all'Università, abitando gli "spazi" comuni nel rispetto dei limiti posti dalla ex ami.
Mi permetto di suggerire di continuare il suo percorso di terapia, così da poter parlare con chi la segue di ciò che ancora le accade, come in questi ultimi frangenti.
Saluti
LB
Dott.ssa Marta Puviani
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Scandiano
Gentile,
capisco quanto possa essere doloroso vivere questa situazione, soprattutto dopo un legame importante. Quello che descrive – la fine di un’amicizia accompagnata da un totale evitamento – purtroppo può accadere: ognuno elabora separazioni e conflitti a modo proprio, e alcune persone scelgono la distanza come forma di protezione.
Con il tempo, e con il lavoro personale che sta già facendo, il peso emotivo di questi incontri diminuirà. Nel frattempo sia gentile con sé stesso: non deve nascondersi, solo rispettare i confini dell’altra persona senza rinunciare ai suoi.
Dott.ssa Francesca Gottofredi
Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Bologna
«Come ricordava Viktor Frankl, tra lo stimolo e la risposta c’è uno spazio: in quello spazio c’è la nostra libertà.»
Comprendo quanto questa situazione continui a toccarti nel profondo, perché non parla solo di un’amicizia finita, ma del significato che tu attribuisci a ogni gesto mancato, a ogni sguardo evitato, a ogni silenzio che sembra urlare più delle parole. Ed è proprio qui che si apre lo spazio strategico: non sulla persona che hai davanti, ma sul modo in cui tu reagisci al suo comportamento. Quando un legame si interrompe, spesso non si spezza solo la relazione, ma anche l’immagine che si aveva di sé dentro quella relazione. È allora che scatta la domanda implicita: “Cosa dice di me quel suo silenzio?”. Ma la verità è che il comportamento dell’altro non definisce il tuo valore, né il tuo diritto di occupare spazio nel mondo che condividete.
Se oggi la sua indifferenza ti ferisce, è perché ancora mantieni un filo di connessione emotiva che tiene vivo il passato nel presente. Eppure mi sembra che tu stia già costruendo un presente diverso: stai studiando, stai socializzando, stai crescendo. Il punto non è evitarla, né cercare segnali che forse non arriveranno. Il punto è chiederti: cosa accadrebbe se tu entrassi in laboratorio come se la sua reazione non avesse più il potere di definire la tua giornata? Che cosa cambierebbe se invece di cercare un luogo “dove metterti”, scegliessi il luogo in cui tu desideri stare, senza misurarlo sulle sue emozioni? E ancora, quale parte di te continua a cercare un gesto da lei per confermare qualcosa che oggi potresti confermare da solo?
Ricorda che il saluto è un atto di libertà reciproca: se l’altro non lo offre, puoi comunque decidere chi vuoi essere tu in quella scena.
«Come diceva Epitteto, non sono le cose in sé che ci turbano, ma le opinioni che abbiamo su di esse.»
Rimango a disposizione.
Dott.ssa Francesca Gottofredi.

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