Gentili dottori, è la prima volta che scrivo in questo sito ma l'ho consultato molte premetto che ha

23 risposte
Gentili dottori, è la prima volta che scrivo in questo sito ma l'ho consultato molte premetto che ha 2 settimane che non sto molto bene, ho avuto una settimana fa delle forti vertigini che mi obbligavano a stare a letto e mi era stato consigliato di andare da un otorino, il giorno dopo i capogiri erano finiti ma ho fatto lo stesso la visita dall'otorino
L'otorino mi ha detto che l'orrcchio non centra nulla e che il dolore che avvertivo all'altezza della gola ed orrcchio era dovuto alla crescita del dente del giudizio e che le vertigini erano dovute alla cervicale.
Nulla i capogori passano ma mi prende l'ansia fino a tal punto di avere paura che i capogiri possano ripresentarsi, avvertivo pesantezza alla testa e a volte brevi capogiri ma adesso sembra andare meglio.
Stamattina pero mi sono svegliata con un forte dolore che parte dalle giunture dietro il ginocchio e che tirano fino alla pianta del piede.
Magari mi preoccupo troppo e mi faccio prendere dall'ansia ma voi cosa ne pensate ? Ho bisogno di un po di spiegazioni e magari consigli cosi da poter stare piu tranquilla.
Ringrazio chi mi risponderà, cordiali saluti.
Dott.ssa Tanja Di Piano
Psicoterapeuta, Sessuologo, Psicologo
Torino
Buongiorno,
grazie per aver condiviso questi pensieri.
Innanzitutto le consiglierei di escludere problematiche fisiche rivolgendomi al suo medico di base. Se dovesse essere tutto nella norma allora potremo essere più sicuri che si tratti di uno stato d'ansia, magari legato a questo periodo di vita. E' del tutto normale attraversare momenti più delicati di tanto in tanto, non c'è assolutamente nulla di sbagliato, e, oltre ad accettare che esistano anche periodi dove ci sentiamo più fragili è consigliabile cercare di capirne le cause, possibilmente affiancato da un professionista.
Le mando un caro saluto

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Dott. Alberto Galia
Psicologo, Sessuologo
Milano
Gentile utente, i capogiri possono presentarsi anche nel disturbo di panico o nel bel mezzo di una crisi ansiosa; d’altra parte, riferisce un miglioramento della sintomatologia. Ciò che emerge dal suo quesito è un’attenzione particolare per le sensazioni corporee, come se fosse in costante allerta con la finalità di cogliere nuove e potenziali minacce. In realtà, è piuttosto comune per la maggioranza delle persone sperimentare quotidianamente piccole e innocue variazioni fisiologiche della sensibilità (es. distretti corporei lievemente doloranti) e della funzionalità corporea. Le capita di dare peso eccessivo a simili manifestazioni transitorie, o di informarsi circa le possibili cause non appena le si presentano? Ha mai notato in sé stessa la tendenza a prendere in considerazione l’ipotesi peggiore, a fronte di sintomi tipicamente considerati innocui? In caso affermativo, il suggerimento è quello di contattare uno psicologo con l’obiettivo di comprendere il significato di tali preoccupazioni e avviare un intervento finalizzato a gestirle o a neutralizzarle.
Dott.ssa Mara Gallo
Psicoterapeuta, Psicologo
Torino
Buongiorno. Si presenta un quadro in cui un trigger ansioso o un effettivo disturbo determina a sua volta un vissuto di ansia. I capogiri le hanno dato la sensazione di perdere il controllo di sè e sono stati a loro volta un fattore scatenante di altra ansia. Il dolore alla gamba può essere casuale o può essere determinato da quanto lei sta vivendo, sia come possibile manifestazione ansiosa che trova sfogo nel corpo, sia perché per paura e ansia abbiamo delle contratture ai muscoli o posture che causano altri dolori. Di fatto lei sta ponendo ormai una grande attenzione al suo corpo, per sintomi che non necessariamente la devono preoccupare così tanto. Ma evidentemente il suo corpo le sta parlando. Io le consiglio un percorso in cui trattare le ansie (es.: la paura delle vertigini con emdr) abbinato a un trattamento osteopatico o di fisioterapia, per la cervicale, a seguito di un confronto col suo medico curante. Io stessa lavoro in abbinamento con questo tipo di figure per alcuni casi.
Buona giornata
Dott.ssa Alessia Rita Candiloro
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Professional counselor
Napoli
Buongiorno, sicuramente ha fatto bene ad escludere le cause dal punto dì vista medico. Ora ciò che emerge dal suo racconto è tale forte dinamica a ragionare sul futuro in senso peggiorativo e pessimistico, che la fa scadere nell'ansia e in preoccupazioni di tipo somatico. Per questo meriterebbe un attenzione da parte di un professionista. Consideri un colloquio psicologico sia in presenza che online. Saluti.
Cara utente,
le consiglierei di fare una visita psichiatrica che possa valutare nello specifico i suoi sintomi e darle un inquadramento diagnostico.
I primi sintomi da lei descritti potrebbero riportare ad una cefalea muscolo tensiva, ma lo deve verificare un medico.
Un caro saluto.
Dott.ssa Elisa Galantini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Buonasera, attentamente escluse eventuali cause organiche circa i suoi malesseri potrebbe valutare l'ipotesi di rivolgersi ad uno psicoterapeuta che possa sostenerla nell'esplorazione di vissuti non manifesti cui il corpo è chiamato a rispondere con diverse manifestazioni "dolorose". Un cordiale saluto Dottssa Elisa Galantini
Dott.ssa Francesca Tardio
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Torino
Cara utente, provi a contattare il suo medico curante a spiegare i sintomi e quindi a procedere per esclusione. Una volta esclusi i problemi di natura organica potrebbe pensare di farsi aiutare da uno psicologo e comprendere a cosa è associato questo stato ansioso. Comprendo la fatica dovuta all’incertezza e alla paura che tali sintomi si ripresentino.
Sono qua per ulteriori chiarimenti.

Un caro saluto Dott.ssa Francesca Tardio
Dott.ssa Anna Tomaciello
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Gentile utente prima di tutto è importante che come ha già fatto per altri sintomi fisici escludere cause organiche. L’ansia di cui parla sembra essere attivata dalla paura che questi eventi possano ripetersi.
È vero anche che il corpo a volte parla somatizzando malesseri psicologici.
Si rivolga ad un terapeuta per approfondire i suoi vissuti e per riuscire a trovare delle risposte che possano aiutarla a stare più tranquilla.
Un caro saluto
Dott.ssa Anna Tomaciello
Dr. Ugo Ungaro
Psicologo, Psicoterapeuta
L'Aquila
Gentile Signora prima di analizzare le componenti psicologiche è opportuno che escluda la presenza di patologie di tipo organico. L'insieme di indicazioni che ci fornisce non ci consente di escludere tale possibilità e pertanto è opportuno un nuovo consulto con un medico di suo fiducia. Successivamente può valutare un consulto con uno psicoterapeuta che diventa molto opportuno nel caso in cui non si evidenzino patologi su base organica. Un cordiale saluto
Dott.ssa Chiara Pavia
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Gentile utente, ci potrebbe essere una base ansiosa nella lettura dei dolori che sente, con una focalizzazione a ciò che succede nel suo corpo. Dopo l' esclusione di problematiche mediche le consiglio una visita di valutazione psicologica ed un eventuale trattamento sulla gestione dei pensieri di tipo ansioso.
Cari saluti.
Dott.ssa Chiara Pavia
Dott.ssa Valeria Randisi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Casalecchio di Reno
Gentile utente, non la conosco e non so in che misura normalmente la sua condizione di salute le genera ansia. Ciò premesso, sarebbe opportuno rivolgersi al medico curante per procedere ad altri accertamenti per escludere fastidi organici di varia natura. Se dopo tali indagini non dovesse risultare nulla e la sua ansia non dovesse placarsi, allora sarebbe bene rivolgersi ad uno psicoterapeuta per risolvere le motivazioni psicologiche che la scatenano e che spesso sfuggono all'attenzione di chi la subisce. Spero di essere stata chiara e se così non fosse rimango a sua disposizione per eventuali e ulteriori chiarimenti.
Cordiali saluti.
Dott.ssa Valeria Randisi
Dott. Diego Ferrara
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Quarto
Gentile utente di mio dottore,

Le problematiche di natura organica hanno trovato risposte attraverso attraverso il medico cui si è rivolto. Nonostante questo, mi pare di capire che non sia stato rassicurato e che la preoccupazione per il suo stato di salute sia rimasto invariato. Sarebbe utile capire da cosa nasce tutta quest' ansia per piccoli segnali del corpo e cosa l ha spinta a pensare al peggio. Questo è quello che accade solitamente nelle manifestazioni ipocondriache patologiche.
Potrebbe esserle di aiuto un supporto psicologico mediante il quale approfondire la via e le ragioni delle due preoccupazioni.
Dovesse aver bisogno non esiti a contattarmi.

Cordiali saluti.
Dott. Diego Ferrara
Dott. Stefano Ventura
Psicologo, Psicoterapeuta
Roma
Gentile utente,

da suo racconto sembra che alcune cause organiche siano state escluse, e questa è una buona notizia. Il fatto che i capogiri possano riferirsi alla cervicale, non significa che non si debba approfondire: ne ha parlato con il suo medico, eventualmente per fissare una visita con un ortopedico o un fisiatra? La cervicale non è affatto una condizione da sottovalutare, se dà questo tipo di sintomi. Fortunatamente con una buona fisioterapia si può intervenire in molti casi.
Prima di considerare ogni possibile causa psicologica, le consiglio di approfondire quest. Solo dopo si potranno prendere in considerazione le altre possibili cause psicologiche.

con i migliori auguri
dr. Ventura
Dott.ssa Iole Ceruzzi
Psicologo, Psicoterapeuta
Roma
Buongiorno,
è importante escludere fattori organici senz'altro, ma da quello che racconta sento di consigliarle in ogni caso un percorso di sostegno psicologico. Sembra che abbia un'attenzione al suo corpo che ultimamente la preoccupa in modo più intenso, quindi ritengo utile un aiuto per comprendere la natura di questi timori.
Le auguro di stare presto meglio
se ha necessità non esiti a contattarmi.
Saluti
Dott. Valeriano Fiori
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Roma
Salve, prima di tutto rivolga questa domanda al suo medico di base per capire come procedere.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Dott. Massimiliano Trossello
Psicologo, Terapeuta, Psicologo clinico
Leinì
Buongiorno, sono propenso anche io, come la collega, nel consigliarle prima di tutto un consulto di tipo psichiatrico.

Cordialità

MT
Dr. Manuel Marco Mancini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve,
si rivolga al medico di base, magari insieme a lui valutare l'inizio di un supporto psicologico.
Un saluto,
MMM
Dott. Alessandro D'Agostini
Psicologo, Psicoterapeuta
Roma
Buongiorno, le consiglio di rivolgersi, in prima battuta, al medico di base e concordare con lui quali sono gli esami più adeguati da svolgere. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini
Buonasera
una volta escluse cause organiche sarebbe il caso di considerare disfunzioni dispercettive che potrebbero spiegare i suoi sintomi
nel mio blog riposto degli articoli n quali puo rivedersi
provi a consultare e mi aggiorni
Cordiali saluti.
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso. Ritengo fondamentale che le intraprenda un percorso psicologico al fine di indagare le cause, origini e fattori di mantenimento dei suoi sintomi onde evitare che la situazione possa irrigidirsi.
Cordialmente, dott. FDL
Dott.ssa Virginia Romita
Psicologo, Psicologo clinico
Bari
Buongiorno, capisco il disagio e la preoccupazione che stai provando in questo momento, soprattutto dopo aver sperimentato vertigini, ansia e dolore fisico. La situazione che descrivi è complessa e mi sembra che tu stia vivendo un accumulo di sintomi che, comprensibilmente, stanno alimentando il tuo senso di ansia e incertezza. È positivo che tu abbia già consultato un otorino e che tu abbia ricevuto alcune indicazioni, come il fatto che le vertigini non siano legate a un problema all’orecchio, ma piuttosto alla cervicale e alla crescita del dente del giudizio.

Il dolore che avverti alla gola e all’orecchio potrebbe essere effettivamente collegato alla crescita del dente del giudizio, un problema che può causare disagio e a volte riflettersi in altre aree del corpo. Per quanto riguarda le vertigini, spesso sono associate a tensioni muscolari o a disagi cervicali, che potrebbero giustificare il miglioramento che hai notato. L’ansia che stai provando potrebbe essere, in parte, una reazione naturale alla paura che i sintomi si ripresentino, alimentata dalla tua esperienza precedente con i capogiri.

Il dolore che hai descritto dietro il ginocchio che si irradia fino alla pianta del piede potrebbe essere collegato alla tensione muscolare o a un problema di natura diversa, come una sciatalgia o una infiammazione muscolare. Se questo dolore persiste o peggiora, potrebbe essere utile fare ulteriori accertamenti con un medico per escludere altre cause fisiche. Tuttavia, è importante considerare anche che l’ansia può amplificare la percezione del dolore fisico e aumentare la tensione muscolare, creando un circolo vizioso che può intensificare i sintomi.

Alcuni consigli che potrebbero esserti utili in questo momento:
1. Gestire l’ansia: L’ansia spesso amplifica la percezione del dolore e dei sintomi fisici. Ti consiglio di praticare tecniche di rilassamento come la respirazione profonda, la meditazione o lo yoga, che possono aiutarti a gestire meglio il livello di stress e ridurre la tensione muscolare.
2. Consultare un medico di base: Se il dolore al ginocchio e al piede persiste o peggiora, potrebbe essere utile consultare un medico di base o uno specialista per avere una valutazione approfondita e, se necessario, fare ulteriori accertamenti.
3. Tensione muscolare e cervicale: Poiché le vertigini sono state legate alla cervicale, il dolore che provi potrebbe essere anch’esso connesso a tensioni muscolari. Esercizi di stretching e terapia fisica potrebbero aiutare a ridurre il dolore e la rigidità.
4. Rimanere calma e consapevole: Cerca di non farti sopraffare dalla preoccupazione per la possibilità che i sintomi si ripresentino. Il corpo ha una capacità straordinaria di guarire e adattarsi, e sembra che tu stia migliorando. Concentra la tua attenzione sul presente, piuttosto che sul timore di cosa potrebbe succedere.

Infine, ricordati che il tuo benessere psicologico e fisico sono strettamente interconnessi. Continuare a seguire i consigli medici ricevuti e lavorare sulla gestione dell’ansia ti aiuterà sicuramente a sentirti più tranquilla. Se l’ansia continua a essere debilitante, potresti valutare un percorso psicoterapeutico per supportarti nella gestione di questi sentimenti.

Spero che questi suggerimenti possano aiutarti a sentirti meglio e a trovare più serenità. Se hai altre domande o dubbi, non esitare a rivolgerti al tuo medico di riferimento.
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Buonasera, grazie per la fiducia con cui ha deciso di raccontare ciò che sta vivendo. Dalle sue parole emerge un vissuto di preoccupazione persistente per il proprio stato fisico, un’attenzione costante ai sintomi del corpo che, anche quando sembrano risolversi, lasciano dietro di sé un senso di allerta e la paura che possano tornare o peggiorare. È del tutto comprensibile sentirsi così, soprattutto quando i sintomi cambiano forma e intensità, e non c’è una spiegazione unica o definitiva a cui aggrapparsi. Dal punto di vista cognitivo-comportamentale, ciò che descrive può essere interpretato come una reazione ansiosa legata a un’attenzione intensa e continua verso il proprio corpo e le sue sensazioni. Quando l’ansia si attiva, il nostro sistema nervoso diventa più sensibile, e ciò può far sì che anche segnali corporei lievi o abituali vengano percepiti come minacciosi. Questa ipervigilanza può portare a una spirale in cui ogni nuova sensazione viene osservata, analizzata, confrontata, e spesso interpretata in chiave preoccupante, alimentando ulteriormente il ciclo dell’ansia. Nel suo caso, il susseguirsi dei sintomi (le vertigini, la pesantezza alla testa, ora il dolore alle gambe) sembra seguire un andamento comune nei quadri ansiosi di tipo somatico. Si manifesta un sintomo, lo si indaga, magari migliora, ma la tensione e l’ansia permangono, spostandosi poi su un nuovo segnale corporeo. È importante chiarire che questo non significa “inventarsi” i sintomi, anzi: le sensazioni sono reali, ma spesso sono espressione della tensione psico-fisica in atto. I muscoli possono diventare rigidi e doloranti, la postura può cambiare, il respiro può diventare più corto, e anche la percezione dell’equilibrio può risultare alterata. Tutti questi elementi possono contribuire alla comparsa di dolori muscolari o articolari, come quello che ora avverte dietro le ginocchia e lungo la gamba. Ciò che la preoccupa (e che giustamente vuole capire) è se tutto questo è solo ansia o se sta accadendo qualcosa di più serio. Naturalmente, è sempre corretto, come ha fatto, escludere cause mediche attraverso le visite specialistiche. Una volta escluse patologie organiche, è possibile iniziare a guardare questi segnali con un’altra lente: quella della connessione tra mente e corpo. In terapia cognitivo-comportamentale si lavora proprio su questo: si aiutano le persone a riconoscere i pensieri catastrofici legati alla salute, a interrompere i comportamenti di controllo e ricerca continua di rassicurazioni (come consultare spesso internet o osservare costantemente il proprio corpo), e si insegnano tecniche per gestire l’ansia in modo più efficace. Un punto importante su cui può riflettere è proprio questo: se ogni sintomo che si presenta genera una preoccupazione intensa, può essere utile iniziare a costruire un nuovo modo di relazionarsi con il proprio corpo, più fiducioso e meno centrato sul controllo. Questo processo non è immediato, ma è possibile. Attraverso esercizi specifici, come il rilassamento muscolare progressivo, la respirazione diaframmatica e tecniche di esposizione graduale, è possibile ridurre sensibilmente la reattività ansiosa e sentirsi più sicuri anche davanti a piccoli malesseri corporei. Le consiglio di condividere queste preoccupazioni anche con la sua psicologa, se sta seguendo un percorso, e di valutare l’opportunità di lavorare proprio sul tema dell’ansia legata alla salute e all’interpretazione dei sintomi. Con il tempo, potrà imparare a distinguere tra ciò che è effettivamente un segnale da ascoltare e ciò che invece è alimentato dalla paura. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Dott.ssa Sara Camilla Spinosi
Psicologo, Psicologo clinico
Torino
Gentilissima, immagino che non sia facile avere questi dolori diffusi. Spesso per chi ha questa sintomatologia è consigliato un approfondimento per escludere cause organiche, quindi molto utile la visita dall'otorino e altro. In questi casi è necessario procedere così per poi approfondire l'aspetto psicologico. Ogni sintomo porta con sé un significato e non arriva mai per caso, necessario porre attenzione a quando si presenta, come, cosa sta succedendo nel resto della sua vita; trovare uno spazio per capire questi aspetti può essere utile oltre che di supporto per gestire la sofferenza.

Dott.ssa Spinosi Sara C

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