Devo trasferirmi per lavoro a partire da settembre, ma l'idea di dovermi adattare a vivere in un'alt

16 risposte
Devo trasferirmi per lavoro a partire da settembre, ma l'idea di dovermi adattare a vivere in un'altra casa mi spaventa. Sono consapevole che tale timore è immotivato e non ha ragione di essere, ma immaginarmi in quella casa nuova, per la quale proprio oggi ho firmato il contratto di locazione, mi fa sentire in balia di qualcosa di sconosciuto e imprevedibile. Siccome soffro di doc suicidario, la paura inizialmente era concentrata sul fatto di abitare in un edificio a un piano alto, ma per fortuna si tratta di un secondo piano, quindi l'ansia ad affacciarmi dal balcone è contenuta. Mi si è ridestata però la paura della psicosi: e se la vista del panorama che si vede da quel balcone mi apparisse, per un qualche motivo che nemmeno io saprei identificare, minacciosa e carica di sgomento, proiettandomi nella cosiddetta 'atmosfera predelirante'? La terapeuta che mi ha seguito per un anno intero, e dalla quale dovrò separarmi a breve, mi esorta ad appellarmi alle varie strategie per fronteggiare l'ansia indicate in innumerevoli sedute passate: immaginare di parlare al me stesso bambino e rassicurarlo, immaginare i miei pensieri come foglie su una corrente, fare esercizi di respirazione...: tutti trucchetti che non servono assolutamente a niente, almeno nel mio caso, quando il mio animo è preda della tempesta, ma non ho il coraggio di dirglielo, per una specie di soggezione nei suoi riguardi. E pensare che i miei genitori, sebbene anziani, stanno facendo di tutto per aiutarmi nel trasloco, anche non risparmiando aiuti economici: e se, dopo tanti sforzi, io appena trasferito torno a stare male, come sembro essere sulla strada di fare? Come potrei tollerare di deluderli, dopo che hanno salutato il mio trasferimento con tali aspettative e tale entusiasmo?
L'idea del cambiamento crea stati di tensione e preoccupazione a molte persone, chiaro è che poi ognuno la vive a modo proprio. Capisco perfettamente tutti i suoi timori ma mi trova in disaccordo solo su una cosa: ovvero il suo non voler coinvolgere la sua terapeuta in tutti questi pensieri. Sono sicura che saprà accoglierla, comprendendola e magari anche accompagnandola nel passaggio ad un altro terapeuta in questo nuovo posto.
Si fidi di lei!
Buona Fortuna

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Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso e comprendo quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione riportata.
Ritengo importante che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta possa aiutarla ad identificare pensieri rigidi e disfunzionali che impediscono il cambiamento desiderato e mantengono la sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Salve! Ho letto della sua situazione e mi dispiace molto per tutte le emozioni e i pensieri fastidiosi che sta affrontando in questo momento. Prima di tutto credo che sia molto utile parlarne con la sua terapeuta, sono sicura che accoglierà ogni sua paura e dubbio rispetto a qualsiasi cosa. Magari trovare dei modi per restare in contatto nonostante la distanza (online?) e/o trovare e provare altre strategie di gestione del sintomo o degli stati mentali disturbanti. Poi credo che la tensione e il disagio che sorgono in seguito a certi pensieri che arrivano (anche intrusioni ossessive) siano comprensibili, incrementati forse dal fatto che sta per vivere un grande cambiamento e che la aspetta comunque qualcosa di nuovo e che può spaventare. Lei è già seguito da una collega, però se avesse bisogno di info o risolvere dubbi sono a disposizione e lo sono anche online. Cordiali Saluti.
Dr.ssa Sonia Tempo
Buonasera ,la comprendo questi cambiamenti sono destabilizzanti ,in particolare nella fase iniziale.Le consiglierei di parlarne con la sua terapeuta.ed eventualmente trovare un supporto psicologico nel nuovo luogo in cui sta traslocando Cerchi di costruirsi una piccola rete sociale , sarà importante avere delle amicizie .Un caro augurio Dottssa Luciana Harari
Gentile utente, suggerisco un supporto di psicoterapia cognitivo comportamentale con associate le tecniche: Esposizione con Prevenzione della Risposta (ERP) e Mindfullness.
Resto disponibile
Saluti
Dott.ssa Silvana Zito
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Gentile utente di mio dottore,

essendo già seguito da una collega la invito a parlare con lei di queste sue angosce e di quanto sta sperimentando in questo momento. E' molto importante anche anche rispetto al percorso fatto sin qui, in fondo l'alleanza terapeutica strutturatasi in questo anno passato potrebbe farle considerare l'importanza di affidarsi nuovamente a lei, in un momento appunto in cui sono tornate le sue difficoltà

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Salve. Un cambiamento, un trasloco, possono evocare vissuti di perdita, paragonabili a un lutto, con tutti i meccanismi difensivi che si possono attivare in questi casi. Mi colpisce che, oltre ad essere preoccupato per il suo benessere, mi sembra molto più preoccupato per la delusione che potrebbe dare ai suoi genitori e alla sua terapeuta, delusione delle loro aspettative. Si è mai messo al centro della sua vita o si è più preoccupato delle reazione degli altri, attivando una modalità protettiva nei confronti degli altri? Nella mia lunga esperienza, mi sono resa conto che se non individuiamo le cause del malessere, se non comprendiamo a cosa sono funzionali i sintomi, nel suo caso, mi sembra di aver capito, il delirio e il doc suicidario, difficilmente si può stimolare la fiducia in se stessi che permetterà di liberarsene. Si può contenerli e tenerli sotto controllo con tecniche varie, ma liberarsene è difficile. Per potersene liberare bisogna partire dal rispetto dei sentimenti di paura, angoscia, rabbia, vergogna, dandogli il giusto spazio per poter affrontare il dolore
dissociativo che c'è dietro, accogliendolo, trasformando la fragilità in punti di forza per affrontare le difficoltà e i cambiamenti della vita con maggiore serenità. Ne parli con la sua psicoterapeuta, ricordandosi che la terapeuta è una professionista che non ha bisogno della sua protezione, non ha bisogno che lei si comporti come il bravo bambino che fa tutte le cose fatte bene senza dire che non le sente buone per sé. La terapeuta è la persona che l'aiuta a liberarsi dai suoi problemi ma può aiutarla solo se lei gliene parla. Sono disponibile per approfondimenti. Distinti saluti
Buonasera, i cambiamenti a volte non sono così facili da affrontare e spesso le paure ad essi collegate hanno a che fare con qualcosa che tocca nel profondo. Penso posssa essere utile continuare nel percorso di terapia che ha intrapreso per indagare cosa in questa situazione le causa questi disagi e soprattutto quanto lei desidera questo cambiamento e quali sono le sue aspettative a riguardo.
Saluti S.T.
Buonasera, il suo messaggio trasuda un dolore dato da uno stato d'ansia imponente, che decisamente peggiora davanti all'imminente cambiamento, coerentemente al suo funzionamento molto sensibile anche perchè probabilmente maggiormente a proprio agio in una collaudata area di comfort. Persone che funzionano in tale modo sono spesso ad alto potenziale cognitivo, per cui si suppone siano dei diesel di fronte all'adattamento alle novità, per cui forse, provare a pensarci in questi termini, potrebbe mitigare sia la sua sensazione di sconforto davanti a strategie che non riesce ad applicare con beneficio (ha bisogno infatti di più tempo per adattarsi), sia quella di deludere i genitori che, dalle sue parole, penso che siano consapevoli di questi suoi talenti.
Buonasera,
nel suo descrivere il cambiamento che sta vivendo, mi colpisce che lei cerchi di motivare le emozioni perturbanti che sta provando mettendole in diretto rapporto al trasferimento di casa. Mi chiedo quale sia il contesto di appartenenza da cui viene, che situazione vive nella casa che sta lasciando, che situazione desidera per la nuova. E mi domando dov'è finito il suo nuovo contesto lavorativo, perchè non parla del lavoro che sta lasciando. Ci sono relazioni significative che sta vivendo al momento? Non le menziona, sembrerebbe ripiegato, in solitudine, nella bolla delle sue due case, con la sua famiglia d'origine. Dove sono i suoi interessi, i suoi desideri per il futuro? Mi domando che senso hanno le sue fantasie suicidarie, simbolicamente da che cosa si vorrebbe tirare fuori. Per pensare le sue emozioni e provare a trovare il senso che hanno nella sua vita di relazioni è utile uscire dalla prospettiva del cono di luce della sua casa per provare ad allargarla ai suoi contesti di convivenza (famiglia, amicizie, lavoro).
Non so perchè dice di doversi "separare" dalla sua attuale terapeuta, se è lei che vuole interrompere il percorso, è importante però partire da quel rapporto per riconoscere quanto fatto insieme e quali nuovi obiettivi convenire nel lavoro terapeutico. Forse le strategie per fronteggiare l'ansia hanno avuto un senso in un determinato momento della sua vita e adesso è disposto a fare un lavoro diverso, per provare a dare un senso ai suoi sintomi, che certamente le stanno comunicando molto sui suoi desideri, più che cercare di alleviarli e allontanarli.
Salve,
Credo che lei possa trarre giovamento da uno spazio personale dove poter fare chiarezza dentro di sé aprendo spunti di riflessione profondi, ragionare sui suoi vissuti, cercare risposte ragionevoli a domande molto importanti che in questo particolare momento della sua vita sono fonte di sofferenza e disagio. Domande che andrebbero affrontate con calma e con più informazioni.
Un percorso psicoterapeutico potrà certamente aiutarla.
Cordialmente, EP
Salve, cambiare casa è uno dei motivi più emotivamente stressanti per tutti noi, quindi non si colpevolizzi inutilmente. Non spiega come mai lei stia interrompendo la terapia ma se è dipende unicamente dal trasferimento di residenza, le consiglio di trovare nelle vicinanze del suo nuovo domicilio un nuovo terapeuta che potrà sostenerla durante i primi tempi del trasloco per affrancarla da tutti i timori di cui ci ha parlato. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Buongiorno, credo che sia di fondamentale importanza per lei sentire il parere di uno psichiatra o di sentirlo se lo ha già in passato contattato. Un supporto farmacologico potrebbe aiutarla tanto, oltre alla raccomandazione di cominciare un nuovo percorso nel luogo in cui andrà stare. Vedrà che con i giusti sostegni non deluderà nessuno, neanche se stesso.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buongiorno, grazie per averci contattato. I cambiamenti, inclusi quelli positivi, sono fonte di stress ed è normale che lei possa provare timore e sconforto in questo momento. Per i sintomi che ha descritto, come suggerito dai colleghi, sarebbe opportuno ne parlasse direttamente con la sua terapeuta, magari potreste trovare un modo per sentirvi da remoto, tramite videochiamata, almeno nei primi tempi in modo che possa sentirsi accompagnato verso le nuove esperienze. Poi valuterete insieme se eventualmente trovare un collega che eserciti nella sue future vicinanze. Resto a disposizione, in bocca al lupo per tutto. Un caro saluto
I momento di grandi cambiamenti (come un trasloco) rappresentano fonti di stress, e possono essere legati in chi soffre di disturbo ossessivo compulsivo a un acuirsi dei sintomi, quindi è comprensibile quello che sta sperimentando.
Visto che dice che dovrà lasciare la sua attuale terapeuta, le consiglio di cercare un* altr* terapeuta nelle vicinanze di dove andrà a vivere e di affrontare con lui/lei questo momento di difficoltà.
Buongiorno,
I cambiamenti possono farci paura. È su quest'emozione che dobbiamo lavorare e affrontare l'ansia con le tecniche che la sua dottoressa le ha messo a disposizione.
Non importa cosa succederà, provi a fare questo passo con coraggio.
Sono disponibile per qualsiasi chiarimento e terapia.
Cordialmente
Dott.ssa Laura Francesca Bambara

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